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Latina

Latina, task force per la stagione balneare

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Usare la fascia dunale per mettere i tavoli e utilizzare gli spazi, mettendoli a disposizione delle attività di ristorazione del lungomare. Di questa possibilità si è discusso oggi in commissione Governo del territorio, su richiesta del consigliere di minoranza Tiero, ma di fatto l’opzione non sembra essere percorribile.

“È stata una discussione molto tecnica e trasversale, svolta alla presenza dei diversi assessorati e degli uffici dei vari settori coinvolti (Ambiente, Urbanistica, Attività produttive) – spiega Celina Mattei, presidente della commissione Governo del territorio – Sono soddisfatta perché sono stati chiariti molto bene limiti e opportunità in questa situazione difficile dovuta all’emergenza coronavirus, che sta investendo purtroppo tutti gli ambiti oltre a quello sanitario”.

La questione dell’utilizzo della fascia dunale, già complessa, in base a quanto spiegato dai tecnici è bloccata a monte: la destinazione urbanistica di quell’area infatti non ne consente l’utilizzo per finalità commerciali, ma è inquadrata come arenile. Il secondo ostacolo riguarda il fatto che si tratta di aree di proprietà privata e che quindi ogni azione andrebbe eventualmente concertata con i titolari.

“Siamo perfettamente consapevoli delle enormi difficoltà economiche in cui versano le attività che si trovano sul lungomare – commenta Maria Grazia Ciolfi, consigliera con mandato del sindaco per la marina – La stagione primaverile, che normalmente a Latina porta già tanti clienti e durante la quale si pianifica tutto per la stagione balneare, quest’anno è invece saltata quasi completamente a causa dell’emergenza covid. E nonostante la parziale riapertura, si stenta ancora a ripartire. Naturalmente speriamo che la data del 18 maggio porti finalmente importanti novità, ma nel frattempo come amministrazione comunale abbiamo sollecitato l’estensione del suolo pubblico da poter far utilizzare alle attività commerciali, recuperando spazio, per favorire l’economia ed allo stesso tempo rispettare le prescrizioni del governo in tema di distanziamento sociale. Rispetto al tema della fascia dunale – conclude la consigliera di LBC – Sarei più orientata, come già più volte ribadito con i nostri indirizzi di maggioranza, verso la tutela dell’area che è già sottoposta peraltro a numerosi vincoli; se il prossimo decreto lo consentirà, sarà invece nostra premura lavorare per utilizzare il demanio marittimo: il vantaggio sarebbe per tutti, sia dal punto di vista ambientale che economico (per gli operatori che avranno più spazi a disposizione per lavorare), oltre che dal punto di vista amministrativo (l’accordo non coinvolgerebbe terzi privati, ma solo gli enti).

L’amministrazione comunale ha già individuato, comunque, numerose aree per l’ampliamento delle attività di ristorazione all’aperto, per consentire il mantenimento delle distanze tra clienti. Il tema era già stato affrontato alcuni giorni fa in commissione Attività produttive. Si tratta di: Piazzale dei Navigatori per tutte le attività che si trovano intorno; parte del parcheggio di Foce Verde per le attività che hanno il retro su di esso; gli spazi del Vasco Da Gama e il parcheggio della Casilina; il Piazzale Loffredo a Capo Portiere; parte del parcheggio di Rio Martino e tutti gli slarghi del marciapiede sulla Strada Lungomare; per il lato sinistro, le piazzole stradali per i chioschi.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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