MAFIA CAPITALE 2: FRATELLI D’ITALIA PUNTA IL DITO SU IGNAZIO MARINO E ANGELINO ALFANO

di Cinzia Marchegiani

Roma –Al governo Rampelli presenta l'Interrogazione sulle iniziative volte a garantire il rispetto da parte delle amministrazioni locali delle vigenti normative in materia di appalti relativi al sistema di gestione dell'accoglienza e dell'assistenza degli emigranti". In base all’accesso agli atti, chiesto da Fratelli d’Italia, è stato scoperto che il sindaco Ignazio Marino, al contrario di ciò che afferma, ha svolto soltanto 1% di gare pubbliche su 221 milioni di spesa sociale. E mentre le risorse per i servizi ai disabili sono diminuite del 30%, quelle per i servizi agli immigrati sono aumentate del 600%. Il ministro Alfano ha autorizzato la deroga per l’arrivo di 3000 immigrati a Roma, rispetto ai 250 stabiliti dal suo stesso dicastero. E quella deroga andava in perfetta coincidenza con le richieste fatte dal principale imputato di Mafia Capitale: Luca Odevaine. Grazie a lui, e al ministro Alfano, le periferie di Roma sono state letteralmente invase da immigrati aumentando le tensioni sociali in aree già fortemente a rischio, come Tor Sapienza. Questa curiosa coincidenza dimostra una responsabilità politica oggettiva del ministro Alfano e del sindaco Marino. L’unica strada d’uscita al commissariamento della Capitale d’Italia per mafia sono le dimissioni immediate.
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