Napoli, Museo di Capodimonte: successo per il Festival delle Vigne Metropolitane

NAPOLI – Si è appena concluso sabato 27 gennaio presso il Cellaio del Real Bosco del Museo di Capodimonte della città di Napoli, la seconda edizione del “Festival delle Vigne Metropolitane”, l’intento del Festival era di voler colmare la lacuna di conoscenza relativa alla città di Napoli seconda solo a Parigi, di ettari vitati nel territorio comunale. Un confronto sul tema delle vigne metropolitane e soprattutto a quelle di rilievo storico in alcuni siti reali.

L’evento che si è tenuto nel Cellaio del Museo che grazie alla direzione di Sylvain Bellenger è sempre di più polifunzionale, ha dato agli ospiti tutta la magia e il sapore di un ambiente storico accompagnata dalle musiche della “posteggia napoletana” di aurora Giglio, avendo anche la possibilità di poter ammirare gli strumenti di lavoro di come si faceva il vino nei tempi addietro, e gustare degli ottimi vini.

L’evento è una sinergia di “forze” sia private che pubbliche si è tenuto a precisare per tutto il convegno, nell’ambito della presentazione si è molto parlato del futuro della coltivazione di vigneti possa dare futuro ai giovani.
La prima edizione ha promosso i vigneti esistenti tra le zone sempre della città partenopea di Posillipo, Agnano e i Camaldoli avendo molti consensi da parte del pubblico e gli addetti ai lavori, la seconda edizione ha puntato i “riflettori” su alcune testimonianze storiche del Real sito e di alcune vigne storiche, seppur le tracce sono scarse forniscono la certezza di esistenza di vigneti nelle grandi tenute e masserie che occupavano l’area metropolitana. Il festival iniziato il 26 dicembre scorso presso il cortile del Maschio Angioino di Napoli e poi susseguitesi con visite guidate presso le cantine alla scoperta dei vini “Made in Partenope” e dei vigneti metropolitani di Napoli, Posillipo, Agnano e Chiaiano che sono le maggiormente interessate. La zona di Napoli è una delle poche aree a livello mondiale, grazie alla sua particolare conformazione vulcanica del terreno, conserva il tipo di coltivazione “a piede franco”, ossia senza l’impiego della vite americana come portainnesto del vitigno della varietà coltivata.
Il tema del convegno è stato centrato sul recupero e la valorizzazione delle vigne storiche, sono intervenuti il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, Nino Daniele assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Enrico Panini, assessore alle Attività Economiche del Comune di Napoli.
All’incontro sono intervenuti illustrando “ casa History” del vino “Villa Misteri” Piero Mastroberardino, progettato nel 1996 in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Pompei, dando agli ospiti una chiara illustrazione con foto d’epoca della sua famiglia e di com’era il lavoro delviticoltore nell’800.

E’ intervenuto Leonardo Ancona, responsabile del Parco dell’Acquedotto Carolino, spiegando tutto il progetto di ripristino della coltivazione e della gestione dell’antica vigna borbonica denominata “Vigna di San Silvestro” nella Reggia di Caserta. Tra gli ospiti sono anche intervenuti Carmine Guarino, docente di Botanica sistemica presso la L’Università del Sannio-Dipartimento di scienze Tecnologiche affrontando il tema della “Botanica e agricoltura nei Siti Reali” insieme a Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità Stella-San Carlo all’Arena del Comune di Napoli, Carmine Maturo esperto in turismo sostenibile, ha condotto gli ospiti in un viaggio lungo le pendici della Collina Gentile: da via Foria a Capodimonte. Il vino ha origini millenarie, ossia da quando l’uomo è riuscito a domesticare l’uva e la sua fermentazione, bere con moderazione ci riporta alle nostre tradizioni.

Giuseppina Ercole