NEMI (RM) – “Anche se non si ricandiderà alle prossime comunali, non è nello stile di Sara fare uscite contro l’amministrazione. Sta valutando le dimissioni da Consigliere e lasciare certi personaggi a fare i loro magheggi.”
Parole queste messe nero su bianco da Dario Scarselletta fratello della Consigliera comunale di maggioranza a Nemi Sara Scarselletta qualche giorno dopo la pubblicazione di un articolo, su questo quotidiano “L’Osservatore d’Italia“, dove veniva evidenziato, tra l’altro, che sul sito internet del progetto CHARMED fosse presente il nominativo della Consigliera comunale tra i partners del progetto.
Ma facciamo un attimo un passo indietro per capire di cosa stiamo parlando
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La Commissione europea nel 2017 ha assegnato circa 2 milioni e mezzo di euro per un progetto denominato CHARMED inserito nell’ambito del programma Horizon 2020 che vede al centro di una ricerca scientifica la cittadina di Nemi.
Tra i vari soggetti italiani ed esteri che partecipano al progetto CHARMED figurano due persone: Alan Chan titolare della società Percuros BV e Katja Bierau titolare della società Pilotality, ambedue le società con sede all’estero. Sia Alan Chan che Katja Bierau figurano inoltre in altri progetti europei finanziati dalla Commissione europea.
Come abbiamo già raccontato nella scorsa puntata Alan Chan e Katja Bierau hanno acquistato insieme ben 12 immobili a Nemi per i quali figurano dunque come cointestatari.
Ufficio su strada senza agibilità e terreni agricoli che ospitano stabilimento balneare con distribuzione di alimenti e bibite
Tra questi immobili sono presenti: un locale su strada esattamente in piazza Roma 20 privo del certificato di abitabilità/agibilità in quanto accatastato come C2 la categoria catastale della quale fanno parte magazzini, locali di deposito, fienili, locali di sgombero, cantine, solai, sottotetti. Dunque locali dove non è possibile svolgere nessun tipo di attività commerciale o associativa per le quali la categoria prevista è la C1. In questo locale, lo ripetiamo, di proprietà di Katja Bierau e Alan Chan, ha invece sede operativa l’associazione Tourism, che fa parte a sua volta del progetto CHARMED.
Il locale nonostante la classificazione catastale e quindi la mancanza del certificato di agibilità risulta essere un vero e proprio ufficio su strada dove quotidianamente entrano ed escono persone.
Tra le proprietà condivise da Katja Bierau e Alan Chan anche due terreni agricoli dove fino alla scorsa estate è stata svolta una sorta di attività di stabilimento balneare sotto l’effige del progetto CHARMED, dietro tesseramento associativo con Tourism, con tanto di punto di distribuzione di bibite e panini attraverso un motoveicolo della Piaggio modello Ape, attrezzato a mo’ di ristorante modello street food e di proprietà esclusiva di Katjia Bierau.
Acquisti societari e passaggi di proprietà a privati
Ma come è stato acquistato questo motoveicolo? Risulta che il mezzo oggi di proprietà di Katja Bierau è stato acquistato dalla società PERCUROS BV di Alan Chan con sede in Olanda con un ordinativo di Aprile 2018. E dopo appena 3 mesi Katja Bierau si intesta il mezzo e lo utilizza prima per lo storico Ristorante di Nemi “Antichi Sapori” anche questo acquistato dalla coppia in affari Bierau-Chan e poi lo utilizza all’interno di quello che noi definiamo come un vero e proprio stabilimento balneare “Il Giardino del lago” con una nuova veste e colori chiamando l’apetta Piaggio “Semplicemebte Pippo” dove si distribuiscono bibite e panini ai bagnanti associati Tourism.
Perché si acquista un motoveicolo ad Aprile 2018 attraverso una società PERCUROS BV beneficiaria di fondi europei tra cui quelli destinati al progetto CHARMED e poi solo dopo 3 mesi questo mezzo viene intestato a Katja Bierau pur continuando a svolgere attività relative il progetto CHARMED? E per di più cosa centrano questa attività con la ricerca scientifica?
E ancora: chi ha rilasciato il permesso per svolgere l’attività di Tourism in un locale che non può avere agibilità in quanto accatastato come C2? Chi ha rilasciato i permessi per svolgere l’attività di stabilimento balneare con tanto di somministrazione di alimenti e bevande denominata “Il Giardino del Lago” su due terreni agricoli?
Contributi europei per il progetto CHARMED tra “Certi personaggi e magheggi”
A questo punto ritorniamo alla Consigliera comunale di maggioranza Sara Scarselletta.
La Consigliera comunale, da noi contattata, ha riferito che dopo il nostro articolo dove evidenziavamo che sul sito internet del progetto CHARMED fosse presente il suo nominativo in qualità di partners istituzionale del progetto, c’è stata una riunione alla presenza della Consigliera Sara Scarselletta, di suo fratello Dario, di Katja Bierau e del sindaco di Nemi Alberto Bertucci.
Cosa intendeva dire quindi il fratello della Consigliera comunale, presente alla riunione con Katja Bierau, la sorella consigliera e il sindaco con la frase “Sta valutando le dimissioni da Consigliere e lasciare certi personaggi a fare i loro magheggi.”?
Lo ripetiamo ancora: Chi sono i certi personaggi? Di quali magheggi parla il fratello della Consigliera comunale di maggioranza Sara Scarselletta?
Fonti da noi ascoltate ci riportano che le riunioni in Comune tra il Sindaco e Katja Bierau sono frequenti e che ogni volta che i due si incontrano il sindaco Bertucci fa uscire tutti dalla propria stanza.
Se veramente è come riferiscono queste fonti perché Katja Bierau e il sindaco si incontrano così spesso in Comune? La stessa Consigliera Comunale referente del progetto Charmed per il Comune ga detto chiaramente che è da diverso tempo che non effettua collaborazioni per CHARMED. Allora, perché queste riunioni tra cui l’ultima a cui ha partecipato anche Sara Scarselletta e il fratello Dario che poco tempo prima ha parlato di certi personaggi e di magheggi?
Le certezze ad oggi sono due: la consigliera comunale non si è dimessa e sul sito del progetto CHARMED quest’ultima figura ancora oggi tra i partners.
Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus
Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.
Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.
A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.
Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.
“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.
A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).
L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.
“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.
Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).
“I miei adorati fiori sono la mia vita professionale”
“La comandante dei vigili urbani non mi ha permesso di scaricare la merce mandando via il camion dicendo che era troppo grande e di attrezzarmi con un carrello da qui ad un chilometro di distanza” .
Questo in sintesi quanto riportato su un post facebook di una delle attività commerciali di Monte Compatri, dalla storica fiorista Francesca, a cui venerdì 12 aprile è stato impedito lo scarico dei suoi “adorati fiori” – come li chiama nel post.
Affianco al negozio è presente – come mostra la foto – un’area riservata proprio allo “scarico e carico merci” in ottemperanza a quanto previsto dal Codice della Strada.
Una situazione a dir poco inconsueta in quanto tale contesto, all’interno del codice della strada, viene contemplato solo nel disposto dell’articolo 158 dove viene indicato che “la sosta è vietata sulle aree destinate al mercato e ai veicoli per il carico e lo scarico di cose, nelle ore stabilite” senza, in apparenza, nessuna indicazione riguardante il peso del veicolo effettuante la stessa consegna senza per giunta indicare nessuna limitazione sulle tipologie di mezzi a parte che tutto ciò non “ostacoli” la circolazione degli altri veicoli ma ovviamente tutto questo è legato anche al buon senso ed alla educazione di coloro che effettuano tale servizio.
Sabato 13 aprile, all’indomani del fatto, abbiamo incontrato la signora Francesca Catoni che, da oltre 30 anni, ha questo importante ed ormai “storico” negozio nel comune di Monte Compatri.
Signora Catoni ci spiega cosa è successo?
Guardi come tutte le settimane, di solito il martedì ed il venerdì, i miei fornitori mi consegnano fiori e tutto quello che è necessario per il mio negozio. Quella mattina, come sempre, il camion è arrivato sostando nello spazio delimitato per il carico e scarico merci. È giunta la comandante che con fare abbastanza duro ha “costretto” il mio fornitore ad andarsene motivando il tutto con “Questo mezzo è troppo grande”.
Una domanda è doverosa: ma è sempre lo stesso fornitore? Certo che si. Non c’è mai stato nessun problema del genere. Sono qui oltre oltre 20 anni, credo anche più di 30 ma mai, glielo giuro, è successo qualcosa di questo genere. Non glielo nascondo: mi sono sentita mortificata. Sono una persona ligia alle regole che cerca sempre di unire la propria professionalità ad un sorriso e davvero, glielo ripeto, mi sono sentita davvero mortificata.
Ma lei ha cercato di far capire alla comandante che il mezzo era nel punto laddove la norma consente le operazioni di carico e scarico?
Certo che si. Lo usiamo da sempre io e tutte le attività che si sono succedute affianco a me. Davvero ho rischiato di dover chiudere il negozio in quanto la mancanza di materiale con consegne programmate, ordini programmati rischiava di farmi avere un grosso danno economico oltre che di immagine.
Lei ha postato sulla sua pagina Facebook questo suo disagio. Ha avuto attestazioni da parte della stessa Amministrazione Comunale sempre attenta a garantire alle attività commerciali di esercitare la propria professione?
Certo che si. Lo stesso sindaco (Francesco Ferri n.d.s.) mi ha chiamato e mi ha garantito che avrebbe fatto luce su questa questione. Io, ripeto, sono una donna che non ama alzare polemiche o gridare. Chiedo solo che mi venga consentito, nel rispetto della Legge, di poter continuare a svolgere la mia attività. L’ho scritto, i fiori i miei adorati fiori, sono da 38 anni la mia vita professionale.
Lo dice guardandoli con quei suoi occhi che non smettono mai di sorridere e con quella serenità che la caratterizza da sempre.
Abbiamo inviato sia al sindaco Francesco Ferri che alla comandante, MartaSodano, un messaggio per avere una loro versione dei fatti e capire cosa effettivamente sia successo e quali sono state le motivazioni che hanno portato a tutto ciò.
I Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare personale, nei confronti di due indagati, un uomo ed una donna di Velletri rispettivamente di 54 e 46 anni, gravemente indiziati di avere commesso il delitto di estorsione ed omicidio preterintenzionale ai danni di Salvatore Terrusa classe 1972, deceduto lo scorso 21 gennaio presso l’ospedale di Velletri.
Salvatore Terrusa venne trovato agonizzante fuori dalla sua casa di Velletri lo scorso mese di dicembre. In condizioni disperate morì dopo un mese di agonia. Un omicidio preterintenzionale per cui sono finiti in manette un uomo e una donna, una coppia, anche loro residenti a Velletri.
Una coppia diabolica, lui 54 lei 46 anni, che avevano vessato con le medesima modalità due pensionati per estorcergli del denaro.
Ucciso per il reddito di cittadinanza
Sono stati i carabinieri della compagnia di Velletri a ricostruire l’omicidio. L’indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che i due indagati avrebbero utilizzato indebitamente la tessera del reddito di cittadinanza del 54enne Salvatore Terrusa, di cui si erano impossessati dopo minacce e percosse, lo scorso mese di dicembre 2023. Dopo le ultime percosse subite, il 23 dicembre 2023, la vittima era stata ricoverata presso l’ospedale di Velletri, dove era poi deceduta il successivo 21 gennaio 2024.
Vessazioni a due pensionati di Velletri
Dalle attività investigative è emerso come il presunto assassino, nel corso del 2023, si era reso responsabile di altre estorsioni ai danni di due pensionati di Velletri (uno dei quali ultranovantenne), facendosi consegnare, nel complesso, la somma di mille euro.
La complessa e articolata attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che i due indagati avrebbero utilizzato indebitamente la tessera del reddito di cittadinanza della vittima di cui si erano impossessati dopo minacce e percosse, lo scorso mese di dicembre 2023. Dopo le ultime percosse subite, il 23 dicembre 2023, la vittima era stata ricoverata presso l’ospedale di Velletri, dove era poi deceduta il successivo 21 gennaio 2024.
A distanza di quattro mesi dal pestaggio mortale, la mattina dello scorso venerdì 12 aprile i carabinieri della compagnia di Velletri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare personale nei confronti della coppia.
L’uomo è stato portato al carcere di Velletri, mentre la donna è stata posta ai domiciliari.
Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, ha recepito integralmente gli esiti investigativi ottenuti dai militari operanti nel corso delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri.