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Nemi, inchiesta de L’Osservatore d’Italia sui fondi europei: il Tribunale di Velletri “assolve” Chiara Rai

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Il Gip ha quindi messo la parola fine a un procedimento che Chiara Rai non ha esitato a definire “intimidatorio e temerario”

Con sentenza N.1497/22 del 6 luglio 2022 il Gip del Tribunale ordinario di Velletri Dottoressa Natalia Catena ha rigettato l’opposizione e disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di Maria Chiara Shanti Rai, (firma giornalistica Chiara Rai) giornalista professionista e direttore del quotidiano d’inchiesta L’Osservatore D’Italia querelata dalla Signora Katja Bierau il 12 gennaio 2022.

In ordine si tratta della terza querela intentata dalla signora Bierau sempre per articoli che riguardano il progetto Charmed a Nemi finanziato con fondi Europei che vede coinvolta anche la signora Bierau.

Sul procedimento già pendeva una richiesta di archiviazione del PM Dottor Ambrogio Cassiani

Il Gip ha scritto che l’opposizione di Bierau “non può trovare accoglimento in quanto le argomentazioni contenute nella richiesta di archiviazione sono perfettamente condivisibili. Più precisamente l’articolo pubblicato sull’Osservatore d’Italia il 5 gennaio 2022 così come gli altri articoli richiamati nella querela che – a detta della persona offesa avrebbero un contenuto diffamatorio – rientrano nell’ambito di una inchiesta giornalistica condotta dall’Osservatore d’Italia sul cosiddetto progetto Charmed di promozione del territorio del Comune di Nemi; inchiesta volta tra l’altro a ricostruire i fondi stanziati dalla comunità europea a sostegno di tale iniziativa. È dunque, sotto tale prospettiva che dev’essere valutata l’asserita portata diffamatoria degli stessi [……]. Ebbene dalla lettura dei predetti articoli emerge che l’inchiesta condotta da Chiara Rai sul sito L’Osservatore D’Italia concerne un ambito di sicuro interesse sociale – seppur eventualmente limitato a una collettività locale – essendo ravvisabile un chiaro interesse di tale collettività alla conoscenza ed alla divulgazione di vicende legate al territorio del Comune di Nemi, stante l’attualità dei fatti riportati, gli ingenti fondi Europei stanziati, e la notorietà di molti dei soggetti coinvolti all’interno della Comunità di riferimento. 

[……]. In particolare, negli articoli in parola non si ravvisa un superamento del limite della continenza in quanto le espressioni che coinvolgono la persona offesa non trascendono in attacchi personali diretti a colpire, su di un piano individuale, la figura morale della stessa, ma sono manifestazione di un dissenso ragionato della giornalista strumentale alla divulgazione di una notizia, dotata di utilità sociale”.

È con queste parole che il Gip ha quindi messo la parola fine a un procedimento che Chiara Rai non ha esitato a definire “intimidatorio e temerario”: “Oggi è una giornata ‘felice’ – dice Chiara Rai – perché la sentenza del Gip del Tribunale di Velletri restituisce giustizia e la giusta importanza alla professione del giornalista d’inchiesta che nello scrivere  persegue l’interesse collettivo e la verità sostanziale dei fatti. È una vittoria che noi de L’Osservatore D’Italia vogliamo condividere con i colleghi tutti che ci sono stati vicini: il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, l’associazione Stampa Romana, la Federazione Italiana della Stampa, Marino Bisso tra i fondatori di No Bavaglio gli amici e colleghi Carlo Picozza, Morena Mancinelli e tutti coloro che ci sono stati vicini difendendo così il diritto di cronaca e di critica e soprattutto d’informazione.  Affronteremo gli altri attacchi giudiziari intentati sempre dalla stessa signora con l’auspicio che si concludano tutti definitivamente sulla scia di questa importante sentenza. Adesso è arrivato davvero il momento che venga approvata la legge contro le querele temerarie. A rimetterci non è soltanto il professionista ma anche la famiglia che si trova costretta a subire le conseguenze di beceri attacchi personali e giudiziari. Ma oggi si pensa soltanto a festeggiare! Grazie di cuore a tutti!”.

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Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Monte Compatri: incidente ad un mezzo di lavoro della società Tekneko, coinvolto un lavoratore

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Per l’ennesima volta la società Tekneko finisce agli onori della cronaca locale.
Dopo il licenziamento dell’operaio del cantiere di Monte Compatri che alla fine di aprile aveva rischiato di morire; dopo il sequestro del cantiere di Via Fontana delle Cannetacce da parte dell’Ispettorato del Lavoro; dopo la morte di un operaio del cantiere di Frascati la serie di situazioni negative all’ordine dell’azienda abruzzese si allunga ancora.
Stavolta, stante la nota diffusa dal sindacato Cobas del Lavoro Privato, si apprende la notizia che ieri, in via Acqua Felice, sempre a Monte Compatri, un mezzo da lavoro della società Tekneko con un operatore alla guida, per cause ancora da accertare, è finito fuori strada.
Durissima la nota del sindacato che si appresta a conoscere con migliore dovizia di particolari le cause che hanno portato all’incidente ma con la ferma convinzione, come dichiarato nella nota stessa, di essere “… estremamente convinti che questi siano gli effetti collaterali della “insicurezza” che, ormai, da troppo tempo, si vive nei cantieri Tekneko di Monte Compatri e che da alcuni mesi come Organizzazione Sindacale denunciamo …”.
Una situazione che preoccupa estremamente il sindacato che, nel proseguo della nota, auspica che “… il nostro collega di Monte Compatri non abbia riportato serie conseguenze in questo sinistro …” augurandogli “… una pronta guarigione …”.
E l’attacco prosegue all’indirizzo dell’amministrazione comunale monticiana guidata da Francesco Ferri con l’ennesimo invito, dapprima, a “vigilare sul rispetto delle norme su salute e sicurezza del lavoro nei servizi oggetto d’appalto” e successivamente ricordandogli di “non può permettersi di rimanere indifferente o, peggio ancora, solidarizzare con l’azienda come ha fatto successivamente all’infortunio dell’operatore ecologico colto da malore in servizio il 24 aprile e poi licenziato il 10 giugno scorso”.
Una battaglia a colpi di comunicati alla quale risponde, ormai da troppo tempo, il silenzio sia dell’azienda Tekneko che dell’amministrazione monticiana.

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