NEMI, INCHIESTA NCC: TRA ELEFANTI, SCUOLA E GIOCO DI SOCIETA’ ARRIVANO LE OSSERVAZIONI DELL’AVVOCATO SPIRA: “MA IN QUESTO COMUNE NON ESISTE UN GRUPPO DI MINORANZA?”

Redazione

Nemi (RM) – Dopo la pubblicazione degli tabella relativi il rilascio e/o volture di alcune licenze Ncc nel Comune di Nemi, ha scritto alla nostra redazione l'Avvocato Gerardo Spira intervenendo sull'argomento.

Gli tabella trattati sono:

NEMI, INCHIESTA NCC: PASSAGGIO DI LICENZA O GIOCO DI SOCIETA’?

NEMI, INCHIESTA NCC: DITTA INDIVIDUALE CON SEDE LEGALE IN UNA SCUOLA PUBBLICA?

NEMI, INCHIESTA AUTO NCC: I TENTATIVI DELL'ELEFANTE E LA SIESTA SUL PARCHEGGIO DISABILI

NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: PUO' UN ELEFANTE ENTRARE NELLA TANA DI UN TOPO?

 

Gerardo Spira

Ma in questo Comune non esiste un gruppo di minoranza ?

Il problema è abbastanza semplice! Esiste una legge nazionale che ha disciplinato la materia e che tutt'ora è vigente, con le sue modificazioni la n. 21/92.

Regioni e province hanno delega specifica  per fissare criteri, modalità e limiti. Resta fermo l'impianto su alcune condizioni: Soggetti titolari, requisiti e bando pubblico.

Le licenze ,secondo una pregevole indagine della provincia di Roma del 2008, vengono assegnate in ragione della popolazione e del movimento turistico  e quindi limitate nel numero.

La determina di variazione a firma del sig. Vincenzo Galluccio, prima facie, appare lacunosa nella forma di competenza. Manca infatti il riferimento normativo o regolamentare che gli attribuisce il potere, il richiamo della norma regolamentare che gli consente  di determinare la variazione, per atto tra vivi e tra società o persone diverse da quelle previste e individuate dalla legge.

Con l'approvazione del Regolamento(art.5 legge) i Comuni stabiliscono: numero e tipo di veicolo; modalità di svolgimento; criteri per determinare le tariffe; requisiti e le condizioni per il rilascio della licenza.

L'art. 6 prevede il ruolo e la capacità di iscrizione del conducente.

L'art 7 disciplina l'ambito di attività delle figure giuridiche e i limiti di trasferimento.

L'art 8 fissa le modalità per il rilascio delle licenze o autorizzazioni.

Il comma 2 dell'art 8 stabilisce che la licenza è riferita ad un singolo veicolo e che  non è ammesso il cumulo  di più licenze per l'esercizio del servizio di taxi ovvero per l'esercizio di noleggio, è invece ammesso il cumulo di più autorizzazioni per l'esercizio del servizio di noleggio con conducente. In tal caso è obbligatoria la disponibilità di una rimessa presso cui i veicoli sostano. Orbene le autorizzazioni ricadono nei limiti delle possibilità consentite  nel Comune. Se nel Comune le autorizzazioni previste sono ad esempio in numero di 10, tutte non possono  superare questo limite. 

L'art. 9 disciplina il trasferimento, i limiti e le condizioni. Appare chiara la volontà del legislatore di porre ordine in un campo esposto alle pretese speculative del mercato. Se le concessioni sono sottoposte alla condizione di preselezione attraverso bando pubblico vuol dire che le licenze non possono essere di numero illimitate e vuol dire anche che il Comune deve rigorosamente controllare i requisiti sia nella fase di selezione che in quella di trasferimento. Ciò allo scopo di evitare  tentativi di accaparramenti e infiltrazioni di soggetti al servizio di Organizzazioni camorristiche.  Le licenze o autorizzazioni sono individuali anche se rilasciate nella qualità di soggetti rappresentanti società. L'art. 6 della legge si riferisce infatti alla persona e alla sua capacità abilitativa. 

A mio avviso  andava verificata l'esistenza della condizione di variazione a mente della normativa richiamata e comunque, se possibile, andava determinata in favore della persona la quale anche se ha costituito una società, questa ha validità nei confronti dei soci, ma non del Comune a cui risponde la persona che ha chiesto ed ottenuto la licenza in base ai requisiti posseduti. In mancanza  la licenza doveva essere restituita e riposta in concessione con bando pubblico.

Se i passaggi  si affidano alla iniziativa privata, si svuota il principio del controllo pubblico, si toglie dalla competizione del mercato un servizio che è e resta ancora  di esclusiva competenza pubblica.

La determina in conclusione non da atto che l'adozione  è conforme  alla legge  e al  Regolamento e manca infine qualsiasi richiamo alla Commissione che è stata prevista in quasi tutti i Comuni d'Italia, proprio per assicurare il controllo pubblico. In questo Comune non esiste ?. Non è necessario scomodare l'interprete per trarne le conseguenze.  

Cordiali saluti  Gerardo Spira.

 

Nota del direttore de L'osservatore laziale Chiara Rai

Nemi (RM) – Egregio Avvocato, pur non avendo una conoscenza della materia così approfondita sotto il profilo giuridico e anche amministrativo come ha lei, mi trova totalmente d’accordo con le sue argute osservazioni.

Non mi stupisce che l’idea che si percepisce di questo paese del Lazio, Nemi,  è che sia veramente particolare. A mio avviso,  a volte, al livello di amministrazione, manca davvero l’abc. Come ha ben evidenziato, in quasi tutti i Comuni d’Italia esiste una Commissione che garantisce il controllo pubblico. Nei pochi casi in cui è stata richiamata, sembrerebbe non aver assunto il suo compito di controllo.

Un esempio è il famoso “elefante” (Autorizzazione numero 11) che non ha visibilmente la stazza adeguata per entrare nella rimessa. Chi avrebbe dovuto controllare tutto questo?  Forse la commissione?

Ciò che stupisce caro Avvocato Spira, è che a Nemi non si è consumato chissà quale reato, anche perché non è nostro compito decretarne l’esistenza o meno,  è che la maggior parte delle cose sembrano essere state fatte “con i piedi” e, come si dice, tanto per tirare a campare.

In questo fiorente paesino ci sono dei personaggi che paiono essere usciti dal celebre racconto di Collodi, soprattutto sono in voga i due personaggi presunti amici del burattino di legno che sono il gatto e la volpe, c’è anche Lucignolo, Mangiafuoco il tutto ambientato nel Paese dei Balocchi dove a forza di far feste si pensa poco a tutto il resto e si finisce per ragliare tutti quanti.

E intanto, sovente, manca l’acqua nelle case, c’è l'emergenza parcheggi, l’economia locale è in ginocchio, insomma sembra che si prenda sotto gamba l’essenziale per dare lustro a una barca che pare affondare.  

Tornando all’inchiesta Ncc, in poche parole, riguardo l’ultimo articoloNEMI, INCHIESTA NCC: PASSAGGIO DI LICENZA O GIOCO DI SOCIETA’? ] con determinazione firmata da Vincenzo Galluccio, se Il primo soggetto al quale è stata rilasciata la licenza numero 2, l’ avesse restituita  e il Comune fosse andato in gara per l’affidamento della stessa, tutto sarebbe stato normale.

Invece, come ha detto lei, avendo lasciato fare ai privati….è successo che la matassa si è ingarbugliata oltremodo.

Intanto a Nemi non si vede quasi più in giro l’elefante che si era messo a riposare sul parcheggio dei disabili in barba alla legge perché evidentemente non riusciva ad entrare nella sua rimessa.

L’altro (Licenza N. 8) ha la sede legale in piazza Roma numero 1 dove risulta esserci la scuola comunale. NEMI, INCHIESTA NCC: DITTA INDIVIDUALE CON SEDE LEGALE IN UNA SCUOLA PUBBLICA? ] 

Infine ritengo che fare opposizione in un paese piccolo e tanto grazioso come Nemi non sia compito semplice. Ci si conosce tutti, si deve stare attenti a come si parla e se si dicono cose “impopolari” o meno.  Bisogna stare attenti che se si parla troppo si perdono voti, se non si parla allora si è “assenti”, se si critica nascono le vittime che cercano le spalle degli elettori sulle quali consolarsi.

Fortunatamente, il giornale che non cerca  bacini d’elettorato tira dritto con la critica e grazie a persone come lei, attento lettore e professionista del Foro, riusciamo anche ad ottenere dei risultati. 

E’ sempre un piacere leggerla. Grazie e la saluto cordialmente

Chiara Rai