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Cronaca

Omicidio Gambirasio, Ezio Denti: “Approfondire il nesso tra il pedofilo di Rimini e l’omicidio di Yara”

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“Perché quest’uomo aveva le foto di Yara?”. Questo il dubbio e l’allarme lanciato da Ezio Denti, ingegnere e consulente del pool difensivo di Giuseppe Bossetti, intervenuto ai microfoni di “Radio Cusano Campus” all’interno della trasmissione “Legge o Giustizia” condotta da Matteo Torrioli ed Edoardo CaianielloIl consulente sta cercando di approfondire la posizione del pedofilo 53enne di Rimini, trovato in possesso di materiale pedopornografico e di un dossier su Yara Gambirasio, la ragazzina scomparsa nel 2011 a Brembate.

 

Questo dossier cosa rappresenta per voi Ingegnere?

Siamo in una fase in cui le indagini si stanno svolgendo nel massimo segreto ma questo dossier aumenta la voglia in noi di raggiungere dei risultati. La curiosità non nasce solamente da questo ma anche dal fatto che già in passato, anni fa, era capitato che la procura stesse indagando su un uomo dedito alla pornografia e nel materiale fu già trovata una foto di Yara: un soggetto del posto che non si sa come entrò in possesso di quella foto e questo, però, passò in secondo piano. Oggi il fatto preoccupa e non poco: non si capisce perché Yara, una ragazza di tredici anni ed illibata, debba essere in un fascicolo riguardante un uomo e per ben quarantatre pagine. Si parla di foto, di ritagli di giornale e di filastrocche oscene scritte seguendo questo particolare “manuale” sulla “pedo-messa”.

 

Sorge spontaneo chiedersi perché, come?

L’età del soggetto è di cinquatre anni, età abbastanza suggestiva se si pensa al caso, la suggestione oramai è di casa. Perché quest’uomo aveva preso di mira proprio Yara? Se devo pensare ad un collegamento inerente alla vicenda mi verrebbe da pensare che esiste una rete pedopornografica che si estende su tutto il territorio italiano.

 

A cosa puntate?

E’ la rete che ci interessa. Questo soggetto aveva dei collegamenti, vogliamo sapere chi siano questi soggetti. Vedo molto difficile l’acquisizione del materiale, ci sto provando direttamente qui da Rimini.

 

Nel pc di Bossetti fu mai trovato materiale del genere?

Nel computer di Massimo Bossetti non è mai stato trovato un accesso ad un sito pedopornografico. Gli accessi non si sono mai verificati, è stata fatta una ricerca eccellente e non c’è stato alcun tipo di accesso.

 

Cosa succederà ora?

Le indagini sono terminate. Dal mio punto di vista, non finiranno mai, anche dopo la Cassazione. Ho dei dubbi che alla procura possa ancora interessare questo caso. Spero che la procura di Rimini inoltri alla procura di competenza questo materiale, è giusto che venga fatto. Vorremo ottenere qualcosa fuori da quelli che sono i crismi legali, finché si parla di ritagli di giornale è un conto, ma qui si parla di foto e questo è molto strano. Troppo strano.

Cronaca

Guidonia Montecelio, guida senza patente e assicurazione con arnesi da scasso in macchina

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I Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno denunciato un uomo di 21 anni, gravemente indiziato del delitto di possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature.
Durante l’ordinaria attività di controllo del territorio volta anche a contrastare i furti in abitazione, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura con a bordo il giovane che risultava non aver mai conseguito la patente. Visto il particolare stato di agitazione del 21enne, ben noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare, rinvenendo diversi attrezzi per scassinare serrature, per i quali il 21enne non ha fornito spiegazioni utili a giustificarne il possesso. Il veicolo, inoltre, è risultato privo di copertura assicurativa.
Per la guida senza patente e con veicolo privo di assicurazione, il 21enne è stato sanzionato amministrativamente mentre per il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.

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Cronaca

Esorcismo con rito islamico: morto un 43enne

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La causa della morte di un uomo di 43 anni a Salassa (Torino), non era, come si pensava, un’overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico.

L’hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. La donna è agli arresti domiciliari, gli uomini sono in carcere.

Le indagini hanno appurato che il 43enne era già dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo un precedente rituale, guidato dallo zio. Vittima e fermati sono tutti di origine nordafricana.

Il tragico epilogo del rituale in un appartamento di Salassa, lo scorso 10 febbraio

La vittima era stata già sottoposta ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, in quanto ritenuto dai propri congiunti posseduto dai demoni. I carabinieri, invece, hanno rivelato un’altra verità nonostante il tentativo dei sospettati di sviare le indagini. L’esito dell’autopsia ha poi stabilito la causa del decesso per soffocamento. Lo zio della vittima, figura di riferimento della comunità islamica di Cuorgnè, un altro Comune del Canavese, avrebbe guidato i rituali.

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Cronaca

Roma, operazione decoro alla stazione Termini: arrestata una persona e 13 denunciate

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ROMA – Nella giornata di ieri è scattata un’attività di controllo dei Carabinieri del Comando Provinciale Roma nell’area della stazione ferroviaria Termini, finalizzata alla tutela del decoro e al contrasto di ogni forma di illegalità.
Decine di Carabinieri della Compagnia Roma Centro, supportati dai colleghi del Gruppo di Roma, hanno passato al setaccio l’area antistante la stazione, da piazza dei Cinquecento fino ai giardini Einaudi e sotto i portici adiacenti al Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo, dove hanno rimosso numerosi giacigli di fortuna, lì ammassati come bivacco per senza fissa dimora.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno sanzionato 2 cittadine peruviane sorprese in via Enrico De Nicola dove avevano allestito la loro attività di rivendita di cibo pronto, completamente abusiva.
Le donne, infatti, stavano vendendo bottiglie di birra in vetro, lattine di bevande analcoliche e generi alimentari, contenuti in pentolame e confezioni di plastica già suddivise in porzioni.
Due i “punti vendita” al dettaglio, con relativi menù e prezzi, scoperti dai Carabinieri sul marciapiede antistante l’ingresso del complesso monumentale delle Terme di Diocleziano, sequestrate bibite e 240 kg di generi alimentari contenuti in pentolame e confezioni di plastica di varie dimensioni, il tutto sottoposto a sequestro amministrativo. A loro carico sono state elevate sanzioni pari a 10.000 euro.
Un 46enne peruviano è stato invece denunciato perché trovato in possesso di 72 capi di abbigliamento, ancora con i cartellini dei prezzi applicati, di dubbia provenienza.
I Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno poi arrestato un cittadino italiano, senza fissa dimora, bloccato appena dopo aver rubato alcuni capi di abbigliamento da un negozio all’interno della Galleria Forum Termini.
Altre 12 persone sono state denunciate a piede libero: quattro persone per tentato furto, una perché trovata in possesso di un coltello, una perché trovata in possesso di documenti di terze persone, due responsabili per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Roma e altre 4 responsabili di inosservanza del D.a.c.ur., emesso nei loro confronti dal Questore di Roma.
Durante l’attività i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno anche eseguito numerosi posti di controllo alla circolazione stradale che hanno permesso l’identificazione di 173 persone e la verifica su 48 veicoli.



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