OMICIDIO PROFESSORE ESTETICA ADRIANO MANESCO: DUE KILLER O DUE PAZZI?

di Silvio Rossi

A volte sono i particolari a rendere una storia diversa dalle altre. Ogni giorno in Italia vengono uccise due persone, per cui la notizia dell’omicidio dell'anziano professore in pensione Adriano Manesco avrebbe potuto non rappresentare una novità tale da balzare agli onori della cronaca.

La vittima, 77 anni, aveva insegnato Geografia ed Estetica alle università di Milano e Verona, era una persona apparentemente tranquilla, riservata. I suoi vicini lo ricordano come riservato, gentile, premuroso. In gioventù aveva frequentato il liceo classico salesiano, nella classe di Silvio Berlusconi. Era l’unico della classe, ricordano alcuni ex compagni, che non partecipava alle feste dei vecchi compagni di classe. Forse proprio a causa del suo carattere riservato. In passato aveva frequentato spesso il sud est asiatico, Tailandia (dove sembra abbia insegnato in qualche università locale), Singapore, Taiwan. 

Le modalità di ritrovamento del cadavere, e le prime ricostruzioni su quanto avvenuto l’altra sera a Milano, sono però alquanto particolari. 

La polizia ferma a Piacenza due uomini, italiani, sui trent’anni, Gianluca Civardi e Paolo Grassi, trentenni piacentini, incensurati, che vagavano mezzi nudi mentre stavano disfacendosi dei propri vestiti macchiati di sangue. Accompagnati in caserma, i due hanno confessato e fornito indicazioni per il ritrovamento del corpo. L’anziano professore è stato tagliato a pezzi, chiuso in un trolley e gettato in un cassonetto nei pressi della stazione ferroviaria di Lodi. In loro possesso il notebook del deceduto, un coltello e alcuni oggetti sadomaso, che fanno pensare a un omicidio a sfondo sessuale.

Da quanto stanno ricostruendo gli inquirenti, il pensionato sembra sia stato ucciso a Milano nella sua abitazione, dove sono state trovate lievi tracce di sangue. 

Non si comprendono però, a questo punto, alcuni particolari. Se gli assassini hanno ucciso l’ex professore nella sua casa, e hanno infierito sul corpo, la presenza di poche tracce di sangue farebbe pensare che i due hanno lavato accuratamente l’appartamento. Perché allora non procurarsi abiti puliti, magari dello stesso professore, prima di disfarsi del corpo? Ci troviamo davanti a una modalità di occultamento del cadavere particolarmente crudeli, seconde solo a quelle di alcuni delitti mafiosi, effettuate però da due “pivelli” che si fanno prendere perché girovagavano mezzi nudi mentre cercavano di sbarazzarsi in strada dei vestiti sporchi. Si combinano elementi di grande freddezza e di estremo dilettantismo che sorprendono.

Gli accertamenti dei prossimi giorni, a partire dall’autopsia che si svolgerà lunedì, cercheranno di ricomporre i pezzi di questa vicenda alquanto oscura. Per il momento i due non hanno ancora fornito una motivazione. Il delitto potrebbe non essere stato premeditato, si attendono però i particolari sugli ultimi istanti di vita del professore, e su quanto avvenuto dopo la morte.