QUARTO: IL SINDACO ROSA CAPUOZZO SI DIMETTE

Red. Cronache

Quarto (NA) – Il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, ha formalmente consegnato le proprie dimissioni. "È impressionante quello che ha suscitato il caso" ha dichiarato Rosa Capuozzo a margine delle proprie dimissioni dalla carica di primo cittadino di Quarto. "Ho fatto un giuramento e l'ho rispettato finche' ho potuto – spiega ancora l'ormai ex primo cittadino in una conferenza stampa nell'aula consiliare – lascio per tutti quelli nella mia maggioranza che hanno dato le dimissioni, non rispettando il mandato degli elettori. Il calcolo avrebbe voluto l'avessi fatto quando me lo ha chiesto il direttorio. E' una sconfitta della politica e una vittoria della camorra".

Il direttorio del Movimento 5 Stelle della vicenda di Quarto "sapeva tutto". Cosi' l'ormai ex sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, scoppiando in lacrime all'annuncio delle sue dimissioni. "Lascio perche' non ci sono i numeri e non posso conti nuare con le larghe intese", dice ancora

I fatti dopo che sul finire dello scorso mese di ottobre il consigliere comunale di Quarto, Giovanni De Robbio (Movimento Cinque Stelle), si sarebbe rivolto con toni discutibili con il Sindaco Rosa Capuozzo, allora del Movimento Cinque Stelle.

Da qui parte l’inchiesta. Il consigliere avrebbe mostrato al Sindaco una foto aerea della sua casa dal cellulare, il consigliere De Robbio avrebbe alluso a presunte irregolarità nell’abitazione, il Sindaco aggiunge inoltre “disse che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio”.
 
L’inchiesta è coordinata dal pm Henry John Woodcock e condotta dai Carabinieri di Pozzuoli. Dopo questo incontro il consigliere avrebbe avvicinato il Sindaco altre due volte, quest’ultima in compagnia di un geometra e lo avrebbe indicato come una persona capace che avrebbe potuto dare una consulenza in ambito edilizio. Il primo cittadino ha spiegato agli inquirenti: “Mi dissero che aveva la mia foto in cassaforte”. Il terzo episodio in cui De Robbio evvicinò il Sindaco ha avuto luogo in consiglio comunale e gli disse che avrebbe fatto si che il sopralluogo che ha portato all’irregolarità risultasse falso. De Robbio è indagato per tentata estorsione, per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, che è il titolare di una ditta di pompe funebri e secondo gli inquirenti è un esponente vicino al clan camorristico Poverino. Dalle intercettazioni fatte al figlio di Cesarano emergono le seguenti affermazioni: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale”, ma anche “Questo De Robbio, noi abbiamo fatto l'accordo con lui… ci siamo seduti al tavolo… hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi abbiamo detto che gli avremmo dato una mano”, più esplicitamente si dice nell’intercettazione: “Questo assessore che gli diamo noi, lui ci deve dare quello che abbiamo detto che ci deve dare, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere”.
 
Oltre a De Robbio sono indagati il geometra Giulio Intemerato, per estorsione ai danni del primo cittadino, Mario Ferro. Intanto Alessandro Di Battista scrive su facebook: “Proprio oggi, mentre il PD fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex-assessore PD a Roma) per Mafia Capitale.Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore NCD Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di "anti" hanno solo il nome e ancora parlano.Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno.Rispondiamo colpo su colpo ma parliamo di temi. Di reddito di cittadinanza. Di sovranità monetaria. Di trasparenza sulle banche. Di legge anti-corruzione. Sono le nostre soluzioni. La strada è lunga. Ma è quella giusta. A riveder le stelle!”. In risposta ad Orfini che scrisse su Twitter: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al m5s,Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota m5s”.