Connect with us

Economia e Finanza

Reddito di cittadinanza… reminiscenze di un giovane ragioniere

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Uno dei primi datori di lavoro del giovane ragioniere è stato un imprenditore edile prestato all’industria alberghiera. Dice di ricordarlo ancora con tanta simpatia e stima. Era un romagnolo doc, era lui che costruì via Paisiello a Roma e la pista di atterraggio dell’aeroporto di Fiumicino. Al giovane ragioniere, fra tante altre cose, insegnò due massime che ancora oggi gli tornano sempre utili. Quell’imprenditore era amico intimo di Vittorio Valletta, un altro “grande”, massimo dirigente della Fiat a cui è dovuta la delicatissima fase di ricostruzione postbellica. Con quest’ultimo, l’imprenditore romagnolo condivideva capacità imprenditoriale, intelligenza e ambizione. Spesso amava ricordare al giovane ragioniere che un buon comandante è colui che sa controllare.

La lectio magistralis: il carro bisogna spingerlo in salita perché in discesa va da solo e in pianura non richiede alcuna spinta particolare…
Allo scoppiare poi della crisi del 1973, l’albergatore acquisito, ordinava al suo ragioniere di aumentare la pubblicità.
La crisi del 1973

Scandalizzato il giovane e anche un poco presuntuoso, cercava di obiettare alla direttiva “audace” del commendatore, non giudicando consigliabile aumentare le spese proprio nel momento di crisi. Il capo invece replicava perentorio: il carro bisogna spingerlo in salita perché in discesa va da solo e in pianura non richiede alcuna spinta particolare… Due lectio magistralis, una guida, una strada da percorrere e dopo quasi mezzo secolo , il giovane ragioniere che oggi è un uomo stempiato, ancora conserva quel ricordo ricco di vere perle di saggezza.

Due crisi economiche a confronto

Seguendo il decorso della crisi attuale che attraversa il paese, tornano in mente, all’attempato ragioniere, le due lectio magistralis. E’ più che mai convinto che quanto fu ritenuto valido per l’industria alberghiera nel lontano 1973 non può che essere valido anche per la ditta Italia di oggi. Racconta che l’altra sera guardando uno dei soliti dibattiti in tv, niente di particolare, però lo ha colpito la chiosa di una replica dell’avvocato Francesca Donato, presidente del Progetto Eurexit.

Avv. Francesca Donato

La semplicità a volte raccoglie tanta saggezza

Ragionevolmente l’avvocato ripeteva quello che il commendatore sosteneva mezzo secolo fa e cioè che nel momento di crisi tutto quello che può aiutare la spinta a fare ripartire l’Italia, dovrebbe essere fatto. Il tanto oppure il poco non importa. La parola d’ordine dovrebbe essere fare, perché come ripeteva sempre il romagnolo, chi fa, fa… e chi non fa, non fa un cacchio.

Furbetti e corruttori non devono fermare l’Italia

Senza essere pro o contro il reddito di cittadinanza ed evitando futili polemiche a sfondo politico, bisogna convenire che la misura va nel verso giusto. Non sarà sufficiente. Non risolverà tutto il problema. Andrebbe migliorata. Tutto va benissimo, però va incoraggiata e bisogna fare del tutto per farla funzionare. Le vane discussioni riguardo a dei “furbetti” che potrebbero approfittarsi, non regge. I furbi si trovano ovunque e sempre.
Questo è un paese di santi, navigatori, poeti e… furbetti. Seguendo questo ragionamento non si fa un passo avanti. Sono polemiche fatte ad arte e chi le fa dimostra o di essere in malafede oppure di non essere aggiornato.

Mai mozzare la mano che ti dà da mangiare

A questo punto il discorso può essere esteso alle donne di Taranto che protestano contro l’azienda italiana della siderurgia Ilva e chiedono la sua chiusura. Quello stabilimento di Taranto fu costituito nel lontano 1949, entrato in esercizio nel 1965, stesso anno che l’industria di Stato Italsider entrava in funzione. Chiudere uno stabilimento, fonte di posti di lavoro, non può mai essere buona politica, tanto più in questo frangente quando la disoccupazione sta toccando picchi allarmanti. Bisognerebbe trovare altre soluzioni da proporre a quelle donne.

I problemi intorno a questo stabilimento iniziarono quando nel 2013 e 2015, un gruppo di 180 cittadini che vivono e sono vissuti nelle vicinanze dello stabilimento di siderurgia di Taranto avevano presentato dei ricorsi presso la Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. Nel gennaio 2019 la Corte aveva accolto quei ricorsi condannando l’Italia per non aver tutelato il diritto alla salute dei cittadini. Bene specificare che la bocciatura riguarda i governi che vanno dal 2010 in poi e cioè i governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, e che questo sia chiaro.

Ilva lavoratori in protesta

Questo governo anziché chiudere una delle speranze per il futuro delle nuove generazioni farebbe bene a cercare soluzioni per risolvere tutta la problematica ambientale. Questo sì che sarebbe un utile esercizio di “costi e benefici”, costi per l’ambiente contro perdite di posti di
lavoro. Che ne pensa Di Maio?

La cultura dell’ambiente contrapposta all’imprenditoria

Il ragioniere è un fiume in piena. Finito di parlare dell’Ilva gira il discorso all’altro nodo da sciogliere e cioè il Tap, Gasdotto Trans Adriatico.

Se si fa caso ogni volta che si parla di nuove infrastrutture, subito si contrappone il mantra dell’ambiente. Il Tap per questo non fa eccezione e nonostante che a settembre 2014 il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, avesse firmato il decreto di compatibilità ambientale, superando il parere negativo della Regione Puglia e anche quello strano parere del Ministero dei Beni Culturali che ancora alcuni si stanno chiedendo che c’entrasse mai la cultura con il gasdotto, beh, anche in Puglia è nato il movimento “No Tap” che per quanto riguarda il gas pretende di stabilire e decidere quale sia veramente il fabbisogno della nazione. I consulenti del governo secondo quest’ultimi devono occuparsi di ben altre cose. Altri si allarmano per eventuali spostamenti di ettari di uliveti per permettere il passaggio del gasdotto, ipotizzando che molti di quegli ulivi spostati, eventualmente, potrebbero andare persi. Strano che nessuno parli degli agrumeti che in Sicilia, per politiche sbagliate imposte dall’Ue, politiche fallimentari per l’agricoltura Italiana, stiano pensando di abbattere gli alberi e vendere i tronchi come legna da ardere.

Ne trarrebbero maggiori benefici.

I giovani oggi espatriano non in cerca di un ambiente migliore ma in cerca di lavoro!

Da questa cultura di contrapporre l’ambiente a qualsiasi altra iniziativa infrastrutturale del paese sono state oggetto di contestazioni le trivellazioni in mare ad iniziativa di Greenpeace, Legambiente e qualche altra organizzazione che si sente di tutelare il territorio, per non parlare poi delle solite direttive europee. Per protestare scendono tutti in piazza con bambini in braccio e sono poi gli stessi che si ritrovano in piazza reclamando lavoro e occupazione. Quei bambini domani diventeranno uomini e busseranno allo stabilimento Ilva chiedendo lavoro. Lo troveranno chiuso.

Chi è che si prende queste responsabilità? Le soluzioni giuste non calano dal cielo, vanno cercate con intelligenza, conoscenza e senza passioni politiche.

Economia e Finanza

Comuni e Reti d’Impresa del lago di Bolsena protagonisti alla BMT

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Un tocco di internazionalizzazione nella presentazione del lago di Bolsena alla recente Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli.

Ospiti, infatti, della Rete Destinazione Sud, il progetto Destinazione “Lago di Bolsena – Lago degli Etruschi” e le Reti di Impresa tra operatori economici, oltre ad una vasta platea di operatori e giornalisti, è stata presentata anche ad una delegazione venezuelana, guidata dal Console Generale a Napoli, Esquìa Rubìn De Celis Nunez, e dall’Ambasciatrice Maria Elena Uzzo Giannattasio, con la quale sono stati allacciati proficui contatti per l’attuazione di scambi turistici e commerciali nell’ambito del più vasto progetto relativo al “Turismo delle radici” lanciato dal Ministero del Turismo Italiano e in fase di esecuzione.

La delegazione del Lago di Bolsena, con i Comuni di Montefiascone, Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Gradoli, Capodimonte e Marta e le Reti di Impresa ‘Visit Bolsena’, ‘Naturalmente Capodimonte’, ‘Visit Marta’ e ‘Montefiascone in Vetrina’, era guidata dal Sindaco di Capodimonte Mario Fanelli, il quale dopo aver portato il saluto degli altri suoi colleghi, impossibilitati ad intervenire per motivi istituzionali, ha parlato della sua città e delle iniziative che in questo 2024 il Comune e la Rete d’Impresa “Naturalmente Capodimonte” ha programmato fra le quali i festeggiamenti per ricordare i 500 anni della nascita di Giulia Farnese e una manifestazione legata alla storia de “La Bella e la Bestia”, la favola ispirata alla figura di Pedro Gonzales che visse a Capodimonte. Il Sindaco era accompagnato dal Delegato al Turismo, Angelo Scipioni, il quale si è soffermato sulle bellezze della località, caratterizzata da uno stupendo promontorio proiettato sul lago, il Monte Bisenzio e soprattutto dall’isola Bisentina recentemente riaperta al pubblico.

Per il progetto “Lago di Bolsena – Lago degli Etruschi” è intervenuta la coordinatrice del Centro Sviluppo lago di Bolsena Patrizia Crosta la quale ha parlato delle peculiarità e degli obiettivi dell’iniziativa, nonché delle potenzialità del territorio, ricco di bellezze naturali, architettoniche, culturali ed enogastronomiche.

Roberto Basili, Assessore ai Grandi Eventi di Bolsena, dopo aver accennato alla località che dà il nome all’intero comprensorio, anche in vista del Giubileo del prossimo anno, non poteva non accennare ai trascorsi religiosi della cittadina, attraversata dalla Via Francigena ma, soprattutto, per la presenza della Basilica di Santa Cristina e di quello che ha rappresentato per l’istituzione della Festa del Corpus Domini.

Alessandra di Tommaso, Presidente della Rete d’Impresa “Montefiascone in vetrina”, ha accennato alle iniziative che l’istituzione del Comune di Montefiascone e la Rete ‘Montefiascone in Vetrina’ stanno allestendo per dare impulso alla località sotto l’aspetto turistico, commerciale ed enogastronomico e l’importanza del coordinamento tra le quattro Reti del comprensorio del lago, mentre Fabrizio Benedetti della Pro Loco ha illustrato le caratteristiche della “Fiera del Vino”, avvenimento di portata nazionale, e del suo celebre vino (l’Est, Est, Est) che l’ha ispirata.

Ha chiuso la serie degli interventi programmati Vincenzo Peparello, Presidente del CAT – Sviluppo Imprese Viterbo – che ha sottolineato l’importanza della partnership pubblico-privato per la promozione del territorio e della costituzione delle Reti d’Impresa, nate con l’obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese, attraverso la collaborazione e la cooperazione, che rappresentano entrambe, la sola soluzione al superamento di tutte le difficoltà che si frappongono all’attuazione di ogni iniziativa imprenditoriale.
Al termine della presentazione ha fatto seguito una degustazione di prodotti e vini locali fra i quali i celebri “Est, Est, Est” di Montefiascone e il “Cannaiola” di Marta, molto apprezzati dai numerosi presenti.

Continua a leggere

Economia e Finanza

Governo, debiti con il fisco. Più tempo per pagare: la rateizzazione massima passerà gradualmente da 72 a 120 rate

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Il governo continuerà a lottare contro i furbetti, mentre c’è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito con il fisco”. Lo assicura il viceministro dell’Economia Maurizio Leo in una nota in cui annuncia l’ok del cdm ai decreti legislativi sulla riscossione e sui giochi. “Per questo aiuteremo i contribuenti aumentando la rateizzazione massima – aggiunge -, che passerà gradualmente da 72 a 120 rate”.

Piani di rateizzazione più lunghi, dalle attuali 72 fino ad un massimo di 120 rate mensili, per saldare i debiti con il fisco.

Lo prevede la bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione atteso in Consiglio dei ministri.

Questa possibilità riguarda chi “documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, con modalità diverse per somme superiori o inferiori a 120mila euro. Per chi invece si limita solo a dichiarare di essere in temporanea obiettiva difficoltà e deve fino a 120mila euro, le rate aumentano progressivamente ogni biennio fino ad arrivare ad un massimo di 108 rate mensili dal 2029.

 Le nuove norme scattano dal 2025: alle richieste di rateizzazione presentate fino al 31 dicembre 2024, infatti, si precisa nella norma, continuano ad applicarsi le attuali disposizioni. 

 Sempre dal 2025 le cartelle non riscosse entro 5 anni saranno cancellate automaticamente. La bozza del decreto legislativo per il ricordino della riscossione introduce infatti il “discarico automatico” per le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione “non riscosse entro il 31 dicembre per quinto anno successivo”.

L’Agenzia può anche procedere al “discarico anticipato” per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato “la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale” o “l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti”. 

Ok del cdm al decreto riscossione, più veloce ed efficiente

“Sono già dieci i decreti di attuazione della riforma fiscale presentati in Cdm, dei quali otto approvati in via definitiva”. Così il viceministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Cdm. “In particolare – spiega -, oggi il governo ha approvato in prima lettura il decreto sulla riscossione. Si tratta di un importante intervento su una materia complessa e delicata, che ha tre obiettivi: snellire l’attuale magazzino di debiti fiscali, attualmente a 1.200 miliardi; evitare che in futuro se ne crei un altro della medesima entità; rendere la riscossione più veloce ed efficiente, in linea con i principali Paesi europei”.

Cartelle non riscosse stralciate automaticamente in 5 anni

Dal 2025 le cartelle non riscosse entro 5 anni saranno cancellate automaticamente. La bozza del decreto legislativo per il ricordino della riscossione atteso oggi in Cdm introduce infatti il “discarico automatico” per le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione “non riscosse entro il 31 dicembre per quinto anno successivo”. L’Agenzia può anche procedere al “discarico anticipato” per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato “la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale” o “l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti”.

Commissione per ridurre il magazzino del non riscosso

Una commissione ad hoc per trovare le soluzioni per ridurre il magazzino delle cartelle non riscosse. Lo prevede la bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione atteso oggi in Cdm. La commissione “procede all’analisi del magazzino” e successivamente relaziona al ministro dell’Economia “proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte” del magazzino entro: il 31 dicembre 2025 per i carichi affidati dal 2000 al 2010, il 31 dicembre 2027 per quelli affidati dal 2011 al 2017 e il 31 dicembre 2031 per quelli dal 2028 al 2024.

Continua a leggere

Economia e Finanza

Le società di collecting, cosa sono e cosa fanno: in Italia SIAE e SoundReef

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Le società di raccolta (o “collecting societies” in inglese) sono organizzazioni che operano nel settore della gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi. Queste società sono incaricate di rappresentare e tutelare gli interessi dei titolari dei diritti d’autore e dei diritti connessi, come autori, compositori, editori musicali, interpreti e produttori fonografici. Le loro principali attività includono:

Riscossione dei Diritti

Le società di raccolta hanno il compito di raccogliere i compensi dovuti per l’utilizzo delle opere protette da diritto d’autore o dai diritti connessi. Questo può includere compensi per la riproduzione, la pubblica esecuzione, la trasmissione via radio, TV o Internet, e altre forme di utilizzo delle opere protette.

Distribuzione dei Proventi

Dopo aver raccolto i compensi, le società di raccolta distribuiscono i proventi agli aventi diritto in base agli accordi contrattuali e alle disposizioni legali. Questo processo di distribuzione avviene solitamente in base all’uso effettivo delle opere, con una quota proporzionale assegnata a ciascun avente diritto in base alla frequenza e all’importanza dell’utilizzo delle proprie opere.

Monitoraggio dell’Utilizzo delle Opere

Le società di raccolta monitorano attivamente l’utilizzo delle opere protette, ad esempio tramite rapporti forniti da emittenti radiofoniche, televisive, piattaforme streaming, sale cinematografiche, locali pubblici e altri utilizzatori di opere protette. Questo monitoraggio aiuta a garantire che tutti i soggetti che utilizzano le opere protette paghino i compensi dovuti.

Rappresentanza Legale

Le società di raccolta fungono da rappresentanti legali degli aventi diritto in materia di gestione dei diritti d’autore e dei diritti connessi. Possono adire azioni legali contro coloro che utilizzano le opere protette senza autorizzazione o senza pagare i compensi dovuti, difendendo così gli interessi dei titolari dei diritti.

Negoziazione di Accordi di Licenza

Le società di raccolta negoziano accordi di licenza con gli utenti di opere protette, stabilendo i termini e le condizioni per l’utilizzo legale di queste opere. Questi accordi possono riguardare l’uso in radio, televisione, cinema, concerti, streaming online, e altre piattaforme e modalità di distribuzione e utilizzo.

In sostanza, le società di raccolta svolgono un ruolo essenziale nel garantire che gli autori e gli altri titolari dei diritti d’autore e dei diritti connessi ricevano una giusta remunerazione per l’utilizzo delle loro opere, consentendo loro di continuare a creare e diffondere la cultura e l’arte.

In Italia, due delle principali società di raccolta dei diritti d’autore e dei diritti connessi sono la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e la Soundreef. Ecco una panoramica di entrambe:

SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori)

La SIAE è un’organizzazione non a scopo di lucro che rappresenta gli autori, gli editori musicali e altri titolari di diritti d’autore in Italia. Fondata nel 1882, la SIAE svolge un ruolo fondamentale nella gestione e nella protezione dei diritti d’autore in diversi settori, tra cui la musica, il teatro, il cinema, la televisione, la letteratura e le arti visive. Le sue principali attività includono la riscossione dei compensi per l’utilizzo delle opere protette, la distribuzione dei proventi agli aventi diritto, la concessione di licenze per l’utilizzo delle opere e la rappresentanza legale dei titolari dei diritti d’autore.

Soundreef

Soundreef è una società di gestione dei diritti musicali fondata nel 2011. Si distingue dalla SIAE in quanto si concentra esclusivamente sulla gestione dei diritti musicali, fornendo un servizio più specifico e focalizzato per gli autori, i compositori e gli editori musicali. Soundreef utilizza tecnologie avanzate per monitorare l’utilizzo delle opere musicali e riscuotere i compensi dagli utilizzatori, garantendo una distribuzione più efficiente e trasparente dei proventi agli aventi diritto. La società si è guadagnata una reputazione per la sua trasparenza, la sua flessibilità e la sua facilità d’uso, diventando una scelta popolare tra gli artisti indipendenti e le etichette musicali.

Entrambe le società, la SIAE e la Soundreef, svolgono un ruolo essenziale nel garantire che gli autori e gli altri titolari di diritti d’autore siano remunerati in modo equo per l’utilizzo delle loro opere, contribuendo così a sostenere l’industria creativa e culturale in Italia.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti