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Economia e Finanza

Reddito di cittadinanza… reminiscenze di un giovane ragioniere

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Uno dei primi datori di lavoro del giovane ragioniere è stato un imprenditore edile prestato all’industria alberghiera. Dice di ricordarlo ancora con tanta simpatia e stima. Era un romagnolo doc, era lui che costruì via Paisiello a Roma e la pista di atterraggio dell’aeroporto di Fiumicino. Al giovane ragioniere, fra tante altre cose, insegnò due massime che ancora oggi gli tornano sempre utili. Quell’imprenditore era amico intimo di Vittorio Valletta, un altro “grande”, massimo dirigente della Fiat a cui è dovuta la delicatissima fase di ricostruzione postbellica. Con quest’ultimo, l’imprenditore romagnolo condivideva capacità imprenditoriale, intelligenza e ambizione. Spesso amava ricordare al giovane ragioniere che un buon comandante è colui che sa controllare.

La lectio magistralis: il carro bisogna spingerlo in salita perché in discesa va da solo e in pianura non richiede alcuna spinta particolare…
Allo scoppiare poi della crisi del 1973, l’albergatore acquisito, ordinava al suo ragioniere di aumentare la pubblicità.
La crisi del 1973

Scandalizzato il giovane e anche un poco presuntuoso, cercava di obiettare alla direttiva “audace” del commendatore, non giudicando consigliabile aumentare le spese proprio nel momento di crisi. Il capo invece replicava perentorio: il carro bisogna spingerlo in salita perché in discesa va da solo e in pianura non richiede alcuna spinta particolare… Due lectio magistralis, una guida, una strada da percorrere e dopo quasi mezzo secolo , il giovane ragioniere che oggi è un uomo stempiato, ancora conserva quel ricordo ricco di vere perle di saggezza.

Due crisi economiche a confronto

Seguendo il decorso della crisi attuale che attraversa il paese, tornano in mente, all’attempato ragioniere, le due lectio magistralis. E’ più che mai convinto che quanto fu ritenuto valido per l’industria alberghiera nel lontano 1973 non può che essere valido anche per la ditta Italia di oggi. Racconta che l’altra sera guardando uno dei soliti dibattiti in tv, niente di particolare, però lo ha colpito la chiosa di una replica dell’avvocato Francesca Donato, presidente del Progetto Eurexit.

Avv. Francesca Donato

La semplicità a volte raccoglie tanta saggezza

Ragionevolmente l’avvocato ripeteva quello che il commendatore sosteneva mezzo secolo fa e cioè che nel momento di crisi tutto quello che può aiutare la spinta a fare ripartire l’Italia, dovrebbe essere fatto. Il tanto oppure il poco non importa. La parola d’ordine dovrebbe essere fare, perché come ripeteva sempre il romagnolo, chi fa, fa… e chi non fa, non fa un cacchio.

Furbetti e corruttori non devono fermare l’Italia

Senza essere pro o contro il reddito di cittadinanza ed evitando futili polemiche a sfondo politico, bisogna convenire che la misura va nel verso giusto. Non sarà sufficiente. Non risolverà tutto il problema. Andrebbe migliorata. Tutto va benissimo, però va incoraggiata e bisogna fare del tutto per farla funzionare. Le vane discussioni riguardo a dei “furbetti” che potrebbero approfittarsi, non regge. I furbi si trovano ovunque e sempre.
Questo è un paese di santi, navigatori, poeti e… furbetti. Seguendo questo ragionamento non si fa un passo avanti. Sono polemiche fatte ad arte e chi le fa dimostra o di essere in malafede oppure di non essere aggiornato.

Mai mozzare la mano che ti dà da mangiare

A questo punto il discorso può essere esteso alle donne di Taranto che protestano contro l’azienda italiana della siderurgia Ilva e chiedono la sua chiusura. Quello stabilimento di Taranto fu costituito nel lontano 1949, entrato in esercizio nel 1965, stesso anno che l’industria di Stato Italsider entrava in funzione. Chiudere uno stabilimento, fonte di posti di lavoro, non può mai essere buona politica, tanto più in questo frangente quando la disoccupazione sta toccando picchi allarmanti. Bisognerebbe trovare altre soluzioni da proporre a quelle donne.

I problemi intorno a questo stabilimento iniziarono quando nel 2013 e 2015, un gruppo di 180 cittadini che vivono e sono vissuti nelle vicinanze dello stabilimento di siderurgia di Taranto avevano presentato dei ricorsi presso la Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. Nel gennaio 2019 la Corte aveva accolto quei ricorsi condannando l’Italia per non aver tutelato il diritto alla salute dei cittadini. Bene specificare che la bocciatura riguarda i governi che vanno dal 2010 in poi e cioè i governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, e che questo sia chiaro.

Ilva lavoratori in protesta

Questo governo anziché chiudere una delle speranze per il futuro delle nuove generazioni farebbe bene a cercare soluzioni per risolvere tutta la problematica ambientale. Questo sì che sarebbe un utile esercizio di “costi e benefici”, costi per l’ambiente contro perdite di posti di
lavoro. Che ne pensa Di Maio?

La cultura dell’ambiente contrapposta all’imprenditoria

Il ragioniere è un fiume in piena. Finito di parlare dell’Ilva gira il discorso all’altro nodo da sciogliere e cioè il Tap, Gasdotto Trans Adriatico.

Se si fa caso ogni volta che si parla di nuove infrastrutture, subito si contrappone il mantra dell’ambiente. Il Tap per questo non fa eccezione e nonostante che a settembre 2014 il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti, avesse firmato il decreto di compatibilità ambientale, superando il parere negativo della Regione Puglia e anche quello strano parere del Ministero dei Beni Culturali che ancora alcuni si stanno chiedendo che c’entrasse mai la cultura con il gasdotto, beh, anche in Puglia è nato il movimento “No Tap” che per quanto riguarda il gas pretende di stabilire e decidere quale sia veramente il fabbisogno della nazione. I consulenti del governo secondo quest’ultimi devono occuparsi di ben altre cose. Altri si allarmano per eventuali spostamenti di ettari di uliveti per permettere il passaggio del gasdotto, ipotizzando che molti di quegli ulivi spostati, eventualmente, potrebbero andare persi. Strano che nessuno parli degli agrumeti che in Sicilia, per politiche sbagliate imposte dall’Ue, politiche fallimentari per l’agricoltura Italiana, stiano pensando di abbattere gli alberi e vendere i tronchi come legna da ardere.

Ne trarrebbero maggiori benefici.

I giovani oggi espatriano non in cerca di un ambiente migliore ma in cerca di lavoro!

Da questa cultura di contrapporre l’ambiente a qualsiasi altra iniziativa infrastrutturale del paese sono state oggetto di contestazioni le trivellazioni in mare ad iniziativa di Greenpeace, Legambiente e qualche altra organizzazione che si sente di tutelare il territorio, per non parlare poi delle solite direttive europee. Per protestare scendono tutti in piazza con bambini in braccio e sono poi gli stessi che si ritrovano in piazza reclamando lavoro e occupazione. Quei bambini domani diventeranno uomini e busseranno allo stabilimento Ilva chiedendo lavoro. Lo troveranno chiuso.

Chi è che si prende queste responsabilità? Le soluzioni giuste non calano dal cielo, vanno cercate con intelligenza, conoscenza e senza passioni politiche.

Castelli Romani

Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica, Maria Grazia Cucinotta: “Basta elemosinare per il diritto alla salute”

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Il Comitato Promotore della Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 miliardi della Spesa Pubblica STIAMO UNITI “capitanato” dal presidente, l’avvocato Evandro Senatra, è al gran completo.

Due donne sono i veri motori dell’iniziativa nata dalla “intuizione geniale” dell’onorevole Roberto Mezzaroma: Maria di Prato e Maria Grazia Cucinotta.
Due donne che fanno comprendere come questa sia l’ultima possibilità per il nostro Paese di rimettere non solo i “conti in ordine” ma per porre basi solide per il nostro rilancio sociale, economico e politico.
Ed in più ci sono: Civita di Russo, Evelina Amadei, Giuseppe Scarano, Gianluca di Ascenzo, Antonio Tanza, Massimo Zignani, Paolo Sabbioni, Pier Giorgio Poretti, Antonio Gambino, Michele Navaglio, gli altri componenti il Comitato Promotore.


Non ci sono bandiere di partito, ci sono donne ed uomini, professionisti, imprenditori che hanno le idee ben chiare sui mali endemici della nostra Repubblica.

“Vede – dice Roberto Mezzaroma che risponde alla nostra domanda su come gli è arrivata questa intuizione – ci sono arrivato avendo alla spalle la mia esperienza di imprenditore e di padre di famiglia. Questo che oggi noi proponiamo è solo un 10% di quello che il nostro Paese potrebbe risparmiare avendo la volontà di farlo

Quindi mi vuole dire che questa è la punta di un iceberg?

Certamente. Ridurre i ritardi dei lavori, qualificare l’offerta lavorativa, una accoglienza che metta in risalto le qualifiche e la professionalità sono altre componenti.
Se ci aggiungiamo una rivalutazione di tutto quel patrimonio immobiliare nelle mani di Stato, Regioni, Comuni etc, glielo dico da architetto, avremmo ulteriori risparmi e ricchezza.

Prima parlavamo di mancanza di sinergie. Rivestono un peso importante nella società odierna?

Concordo con Lei. Se considera che la formazione non essendo ancora del tutto parte fondamentale del lavoro porta, purtroppo, ad un deprezzamento del valore che questo può generare.
Maestranze poco adeguate e poco formate sono un realtà che può e deve essere incrementata e migliorata.

L’Europa come può esserci di aiuto visto i suoi trascorsi al Parlamento di Bruxelles?

Mi spiace dovere constatare che quella unità di azione politica europea viene sempre più meno.
Le diversità Europee che posso essere valore aggiunto diventano ostacolo.
Le faccio un esempio: la politica estera e di difesa: oggi non vi è una unità di intenti.

nella foto l’onorevole Roberto Mezzaroma e Maria Grazia Cucinotta

Maria di Prato, già promotrice del Referendum contro il Finanziamento Pubblico ai partiti, è il “motore” di questo Comitato.
Dottoressa di Prato ma come ci si arriva a 50.000 firme in due mesi?

Ci si arriva ricordando agli italiani i troppi sprechi.
Ci si arriva facendo non solo capire ma facendo toccare con mano che quella che Lei chiamava “intuizione” è qualcosa di concreto: sanare l’Italia

Maria Grazia Cucinotta sempre attenta ai problemi sociali in modo concreto ed attivo “ci mette la faccia”
Oggi, signora Cucinotta, Lei è qui come Italiana e mamma

Certo e ne vado profondamente fiera. Tocco ogni giorno con mano il dolore della gente.
Vedo donne ed uomini elemosinare la salute che deve essere la base del vivere civile.

Lei con la sua fondazione è molto attenta e vicina alle tante e troppe fragilità che coinvolgono l’Italia.

Si! Troppe volte ascolto il dolore di molte cittadine, di molti cittadini. Assisto troppe volte a situazioni in cui il personale medico e paramedico fa davvero i miracoli per portare avanti ospedali e strutture sanitari.
Loro operano con quello spirito che è frutto della loro professionalità troppe volte arginata dagli sprechi.

Nella foto Maria Grazia Cucinotta ed il presidente del Comitato, avvocato Evandro Senatra

In conclusione Evandro Senatra, avvocato, presidente di questo Comitato Promotore.
Avvocato Senatra, l’onorevole Mezzaroma parlava di pianificazione e formazione. Il suo pensiero?

Concordo in pieno con Roberto (Roberto Mezzaroma n.d.s.) Come vede non è solo il taglio di 500 miliardi il cuore della nostra proposta.
È facile dire: taglio 500 miliardi. È difficile dire e poi attuare la “spendibilità” di questo capitale.
200 miliardi per tagliare il debito pubblico sarebbero la migliore medicina per la nostra economia.
Vede riprendo le parole di Roberto: Lei da padre di famiglia va in banca a chiedere un mutuo perché ha bisogno di comprare casa o iniziare una attività ma ha un debito già esistente.
Trova qualcuno pronto a concederglielo? Sicuramente no.
Oggi il nostro Paese resta ancora in queste condizioni.

E – aggiunge – bisogna investire nelle famiglie, cuore vivo di ogni Nazione.
Ridare dignità con 40 miliardi ai malati in difficoltà
Altri 40 miliardi per i troppi italiani che sono in difficoltà con i mutui.
Un nuova e concreto rilancio per il Paese.

Non c’è solo entusiasmo nei loro visi. C’è la consapevolezza, passata la porta che li condurrà alla Accettazione da parte della Corte di Cassazione di questa “intuizione genitale”, di rendere davvero un servizio come “padri e madri” del nostro Paese.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica: lunedì la proposta di legge che parte dal basso

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Maria Grazia Cucinotta “madrina” dell’iniziativa

Lunedi 22 aprile presso la Corte di Cassazione a Roma il comitato Stiamo Uniti sostenuto da Adusbef, Annild, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare, per mano del presidente, l’avvocato Evandro Senatra, presenterà una proposta di Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 Miliardi di Spesa Pubblica.

Un’ impresa in apparenza titanica ma che punta a rivoluzione in modo deciso il nostro Paese.

Ci saranno 2 mesi di tempo per raccogliere almeno 50.000 firme richieste dalla Legge

Un taglio traversale ove i principali risparmi proverranno da:

  • 13 miliardi di tagli nei costi della politica italiana;
  • 10 miliardi abolendo i cosiddetti Enti inutili;
  • 39 miliardi da recuperare riprendendo le nostre risorse dalle fondazioni bancarie;
  • 60 miliardi vendendo parte degli immobili e dei terreni pubblici;
  • 12 miliardi e mezzo potrebbero provenire eliminando sprechi e inefficienze del trasporto pubblico locale;
  • 40 miliardi velocizzando l’intero comparto giustizia;
  • 251 con una cartolarizzazione concordata recuperando i crediti dell’Agenzia delle Entrate;
  • 30 miliardi eliminandogli sprechi negli acquisti della Pubblica Amministrazione.

Un risparmio che ammonterebbe a quasi 10 manovre finanziarie ma che lo stesso Comitato Stiamo Uniti ha già pensato di indirizzare ad aiuti alle famiglie in difficoltà, al taglio netto dell’enorme debito pubblico, ai malati in difficoltà, ad un massiccio taglio delle tasse e fare in modo che si possa aiutare con concretezza in italiani in difficoltà con i mutui.
Una vera rivoluzione copernicana che se avverrà potrà riportare, stante le indicazioni dei componenti del Comitato, ad un nuovo e più concreto Boom Economico Italiano.

Al telefono abbiamo sentito l’avvocato Evandro Senatra, che ci ha dichiarato:

È un progetto che interessa non solo chi vive oggi nel nostro Paese ma, soprattutto, le generazioni future che potranno vivere in una Nazione davvero unica.

Presidente questo taglio, come Le dicevo, sembra davvero una impresa titanica?

Assolutamente si ma crediamo davvero nei nostri concittadini che capiranno senza alcun indugio l’alto valore della nostra lodevole iniziativa.
È il frutto di un lavoro di squadra e non posso esimermi dal ringraziare l’anima di questo Comitato.

Può svelarci il nome?

Certo l’amico Roberto Mezzaroma che ci ha messo a disposizione la sua struttura sede dei nostri uffici. Roberto è un uomo di alto lignaggio morale e profondamente religiosa oltre che ottimo conoscitore dei meandri della struttura pubblica italiana, politica e burocratica e anche della Comunità Europea essendo stato anche parlamentare europeo.
Ma gli altri componenti non sono da meno. Ed in più voglio ringraziare l’operato di Maria di Prato, una donna imprenditrice, cuore ed anima del Comitato dei Promotori.

Un’altra “primizia” per la nostra testata?

Guardi Le dico che fa parte del nostro gruppo ed è la “madrina” delle nostre iniziative la stupenda attrice Maria Grazia Cucinotta. Una donna che vuole da sempre essere di aiuto all’Italia di cui è ambasciatrice nel mondo di bellezza e di raffinatezza.

Che messaggio vuole inviare alle italiane ed agli italiani?

Di credere in questo progetto. Basterà recarsi nelle segreterie comunali muniti del proprio documento di identità e firmare questo progetto.
È l’occasione per tornare davvero quella meraviglia di paese che tutto il mondo invidia.
È un dovere nei confronti delle generazioni future.

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