Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Maurizio Costa
Roma – In questo periodo, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sta facendo il giro delle province laziali per far vedere come il suo operato abbia modificato radicalmente in senso positivo l’andamento generale della Regione; il debito si è dimezzato, i giovani hanno più possibilità lavorative e le aziende vengono pagate più velocemente. I problemi, però, per essere estirpati totalmente e non rattoppati solamente, devono essere modificati alla radice. La Regione Lazio, ogni anno, spende, solamente nella Capitale, 13.982.336,88 di euro di affitto per i suoi uffici regionali.
Vediamo qualche esempio: per gli uffici della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, in Via Capitan Bavastro 108/110, la Regione spende 1,696,906.77 di euro l’anno dal 1988. Una cifra molto simile (1,472,683.19 di euro) viene buttata, dal lontano 1999, per alloggiare la Direzione Regionale Territorio e Urbanistica in Via del Giorgione 129. Il canone più costoso è quello di Via del Serafico 121: 4,706,042.64 di euro l’anno per l’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Famiglia.
Cifre da record che però non bastano a far trapelare tutti i costi reali degli immobili in affitto passivo.
L’Amministrazione trasparente, tanto encomiata da Zingaretti, ha però delle falle. Ci sono altri immobili, intestati ad aziende affiliate alla Regione Lazio, che però non compaiono all'interno dell'elenco degli immobili del sito della Regione perché intestati ad altre società.
Il caso più spinoso è quello della LAit S.P.A., un’azienda che gestisce il sistema informatico della Regione Lazio. Un compito difficile, certo, che però comporta costi elevatissimi. La LAit ha sede in Via Adelaide Bono Cairoli 68; la Regione, oltre alle spese di gestione, paga l’affitto a questa società che ammonta a 750mila euro l’anno. Nel 2010 l’Amministrazione regionale aveva stabilito che avrebbe trovato un’altra sede per la LAit, ma la situazione è sempre la stessa da anni.
Sempre nel 2010, la Regione aveva stabilito la dismissione immediata dell’immobile in Viale del Caravaggio 99 perché le spese d’affitto erano troppo elevate: l’Amministrazione pagava infatti 4,530,308 euro più 535,703.20 di spese condominiali. Questa sede, quindi, è stata spostata in Via del Serafico 121, dove era già presente la Lazio Service S.P.A., ed il canone non è molto differente dall’originale: 4,706,042.64 annui. In questo caso, però, è stato eliminato l’affitto di un intero immobile, sebbene adesso l’Amministrazione paghi comunque tanto.
Sempre all’interno dell’ordinanza del 2010 si legge che la sede regionale in Via Monzambano, che costa d’affitto ben 223,554.00 euro l’anno, doveva essere trasferita in Via del Pescaccio 96/98, già residenza della “Azienda Strade Lazio S.P.A.”, che vi alloggia a spese della Regione. Morale della favola: la Regione continua a pagare il canone di Via Monzambano e per di più paga anche quello della ASTRAL in Via del Pescaccio, che ammonta a 1,969,349.36 euro. Poteva essere abolita una sede e invece la situazione è identica a quattro anni fa.
In un momento delicato come il nostro la Regione Lazio dovrebbe pensare a far partire il cambiamento da questi milioni di euro buttati in spese inutili. Sono migliaia gli immobili regionali che risultano sfitti e che potrebbero essere utilizzati dalla Regione in maniera differente.