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Cronaca

Ritorna a Milano il festival Nordico dei Boreali

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I Boreali – Nordic festival, il festival italiano dedicato alla cultura nordeuropea, torna dal 17 al 19 marzo al Teatro Franco Parenti ed al Il Cinemino di Milano con tre giornate dedicate a incontri con scrittori, film in lingua originale sottotitolati, musica e concerti, laboratori, gastronomia nordica, appuntamenti per bambini e molte novità.
 
Questa 9a edizione del festival è prevista tutta in presenza ma gli incontri principali sono anche in trasmissione diretta sul sito iboreali.it, sul canale YouTube di Iperborea, sulle pagine Facebook della casa editrice e del festival. A partire dal 2015 il festival, dopo le giornate milanesi, ha raggiunto anche altre città italiane (Venezia, Firenze, Torino, Cagliari, Trento, Rovereto, Bologna, Matera, Cernobbio/Lugano, Urbino). Nel 2023 toccherà a Siracusa ospitare un’edizione speciale dei Boreali.
 
Fulcro del festival è la letteratura, che vede un programma denso di incontri con grandi autori del Nord Europa e non solo, presentazioni, approfondimenti e letture. Data l’ampiezza del programma offriamo un paio di segnalazioni che nulla tolgono alla rilevanza di tutti gli eventi previsti.
 
Focus Finlandia: il cinema eclettico di Teemu Nikki
 
La rassegna cinematografica dei Boreali, realizzata in collaborazione con Il Cinemino, I Wonder Pictures e iwonderfull, quest’anno è interamente dedicata a #TeemuNikki, nuova stella del cinema finlandese, che sarà presente al festival. Tre serate alla scoperta dei suoi lavori più importanti, tra cui «Il cieco che non voleva vedere Titanic» (2020), vincitore a Venezia 78 del Premio del Pubblico della sezione Orizzonti Extra, l’acclamata serie «Mister 8» (2021), commentata in sala da Fabio Guarnaccia, Sarah Rezakhan e Andrea Romeo, la dark comedy «Nimby. Not in my backyard» (2020), e una selezione di cortometraggi. I biglietti sono acquistabili in prevendita sul sito del Cinemino, mentre sul sito, nella sezione “programma”, disponibili tutte le informazioni sui tre appuntamenti.
 
La vera luce del cuore: avventure di Emilie Demant Hatt nella terra dei Sámi
 
Emilie Demant Hatt era un’artista danese, maestra di xilografia, dai tratti espressionisti, ma anche appassionata della pittura a olio, che venne folgorata dal grande Nord, quello del mondo lappone, dove fu per numerosi soggiorni. Nel 1907-1908 poté dimorare per qualche mese presso una comunità di sami migranti, che la accolsero: da quell’incontro elaborò la necessità di rendere omaggio alla cultura sami, che portò alla conoscenza del mondo. Sabato 18 marzo alle 14.15, nel Café Rouge del Teatro Franco Parenti, Luca Scarlini dedica un ritratto all’artista danese – le cui storie popolari trascritte in anni di viaggi e ricerche sono raccolte, tra gli altri, nel volume «Intorno al fuoco» – con una performance in occasione dei Boreali.
 
Qui trovate tutte le informazioni sull’evento: iboreali.it/…/la-vera-luce-del-cuore-avventure…/
 
Qui sotto il link per consultare il programma completo dell’edizione 2023, con i protagonisti e il dettaglio di tutti gli incontri, mentre sono disponibili le prevendite dei biglietti:
 
 
Ideazione e realizzazione: Iperborea e collaborazione principale con: Teatro Franco Parenti – Associazione Pier Lombardo. Con il patrocinio di: Comune di Milano
 
Con il sostegno di: Ambasciata di Svezia in Italia, Netherlands letterenfonds dutch foundation for literature, FILI – Finnish Literature, Icelandic Literature Center, Kulturrådet In collaborazione con:
 
Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Sellerio Editore, Associazione Culturale Pasquale Anfossi, UaoNao, Link. Idee per la tv, Istituto Culturale Nordico, Gud Milano, Gogol & Company, Università degli Studi di Milano, UNA Hotels – Hotel Mediterraneo Milano
 
 
 
 
 
 
 

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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