ROMA: DOPO L'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA E L'INTERVENTO DI ASSOTUTELA LUCREZIA VIENE RICOVERATA AL GEMELLI

 

LEGGI ANCHE: ROMA, OSPEDALE GEMELLI: DISABILE CON MENINGITE SOSPETTA RISPEDITO A CASA

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – L’osservatore d’Italia aveva dato voce alla signora Lucrezia, nome di fantasia, donna disabile e costretta su un letto a causa di una malattia neurodegenerativa molto grave e rara. Nonostante Lucrezia avesse presentato al pronto soccorso la richiesta del medico curante in cui si chiedeva il ricovero urgente per effettuare accertamenti per sospetta meningite, si era vista negare il suo diritto di malata al Policlinico Gemelli di Roma e veniva dimessa e rimandata immediatamente a casa senza controlli effettuati e senza alcuna diagnosi. Nella cartella di pronto soccorso rilasciata alla sventurata Lucrezia, veniva però consigliato di tornare in ospedale se lei o i suoi familiari avessero ravvisato dei particolari sintomi, quali cefalea severa o ingravescente, confusione, sonnolenza o difficoltà a rimanere svegli, convulsioni, vomito ripetuto, instabilità della marcia, mancanza di equilibrio, disturbi visivi o visione doppia, riduzione della forza di un braccio o di una gamba. Il Pronto soccorso invitava tra l’altro ad effettuare una visita infettivologica e una serie lunghissima di accertamenti a pagamento per poter accertare l’infezione, tra cui :

1) RM Cervello e Tronco Encefalico Angolo ponto cerebellare;

2) RM Rachide Cervicale;

3) RM Rachide Lombosacrale;

4) RM Rachide Dorsale;

5) Eco color doppler Tronchi Epioaortici;

6) Ecodoppler Cardiaca.

7) Eco Reni e Surreni;

8) V. Urologica.


Lucrezia era disperata, aveva convulsioni continue, dolori e cefalea, impossibilitata a muoversi non poteva più usufruire dell'assistenza domiciliare, poiché le assistenti, senza un certificato di diagnosi che scongiurasse il contagio da meningite, si rifiutavano di entrarvi in contatto. Così oltre a non sapere la causa del suo forte malessere, si è vista privata delle cure quotidiane che le sono necessarie per la sopravvivenza.

La nuova richiesta del medico curante per ricovero urgente.
Il medico curante di famiglia che si era recato di nuovo dalla signora Lucrezia per un peggioramento del suo quadro clinico aveva formulato una richiesta stavolta di ricovero per sospetta meningite, specificando che “il paziente è affetto da Meningocele laterale affetta Sindrome di Lehman, che presenta da 10 giorni febbricola, cefalea pulsante ingravescente, edema della mucosa e episodi convulsivi, trattata con antibiotico gentalin 80 mg fin qui senza alcun beneficio, spiegando tra l’altro che la paziente ha un pregresso infarto del miocardio”, ma dall'ospedale, la signora Lucrezia riferiva, le rispondevano che comunque avrebbe dovuto fare l'accesso tramite il Pronto soccorso e sarebbero passati anche altri sette giorni.

Decisivo il supporto legale di AssoTutela. Una storia incredibile stava divorando Lucrezia e la sua famiglia.
L’osservatore d’Italia in questo caso è riuscito a fare da tramite tra la signora Lucrezia e l’associazione AssoTutela, che subito è intervenuta difendendo i diritti di un malato, tra l’altro in una condizione di disabilità grave, a cui venivano a mancare anche l’assistenza basilare giornaliera per la sua sopravvivenza, poiché non aveva la diagnosi e la certezza che non fosse contagiosa.
Il legale dell'associazione l'avvocato Antonio Petrongolo ha inviato immediatamente una pec indirizzata al ministro Beatrice Lorenzin per via del Consiglio Sanitario Nazionale, oltre alle varie competenze e uffici dello stesso Policlinico Gemelli, inviando anche la documentazione in possesso del nostro giornale, e segnalava urgentemente il caso della signora Lucrezia che si era vista rifiutare il ricovero in maniera ingiustificata da parte del Policlinico Gemelli in Roma dichiarando: “Atteso che le risposte rese non hanno spessore esaustivo, attesa la ingravescenza della patologia citata, mi determino ad adire le stesse Autorità internazionali allo scopo preposte (CEDU) avvisando che, qualora la situazione della signorara dovessero peggiorare, sarete solidalmente ritenuti responsabili delle dannose conseguenze alla stessa arrecate”.

Vittoria, quindi, per Lucrezia, grazie soprattutto all'intervento determinante di Assotutela.
La signora Lucrezia, il giorno dopo l'articolo di denuncia del nostro giornale e dell’azione legale di Assotutela, è stata contattata immediatamente dalla direzione sanitaria del Policlinico Gemelli che le ha dato appuntamento per le ore 16:00 dello stesso giorno al fine del ricovero senza passare per il pronto Soccorso. Insomma, la fortuna di Lucrezia è l’aver gridato la sua grave disavventura e aver trovato chi è riuscito a dare voce ma soprattutto a difendere i suoi diritti.
Il presidente AssoTutela Michel Maritato intervistato da l’Osservatore d’Italia spiega: “Eravamo sicuri della professionalità di uno dei più importanti nosocomi d'Italia e non abbiamo perso la fiducia nonostante siamo dovuti intervenire per questo ricovero, ora vigiliremo che non sia soltanto un paliativo per la stampa”.
Un grazie anche all’Avvocato Petrongolo che prontamente ha letto la documentazione a lui inviata e deciso un azione di diffida nei confronti del Policlinico e del Ministero della Salute, il quale ammonisce: “Questi sono purtroppo i difetti della spending review di Zingaretti la quale ha effetti deleteri anche su chi versa in condizioni di effettivo bisogno di avere una prestazione necessaria per la patologia delle quali è affetta”.

L’Osservatore d’Italia ha contattato telefonicamente Lucrezia che ha spiegato di essere stata ricoverata al reparto neurologia e ringrazia del provvido intervento. Dal Gemelli le hanno comunicato che servirà una settimana per fare tutti gli accertamenti, consapevoli che ha una malattia talmente grave che deve essere anche maneggiata con cura. Lei stessa spiega che nella sua casa ha tutte le sue comodità e conforto, ma la sua permanenza necessaria all’ospedale le permetterà di avere finalmente una diagnosi che possa dare una terapia e risolvere le sue sofferenze insorte ultimamente, che vanno a sommarsi al suo quadro clinico davvero serio.