ROMA: IL PAPA' DI FEDERICA MANGIAPELO IN GRAVI CONDIZIONI

di Chiara Rai

Roma (RM) – E' in gravissime condizioni Luigi Mangiapelo, il padre di Federica, la sedicenne trovata morta la notte di Halloween del 2012 in riva al lago di Bracciano. Il padre della ragazza è rimasto vittima di una esplosione di una bomba carta mercoledì sera allo stadio durante la partita Roma – Juventus. Le schegge del seggiolino dove l’uomo era seduto, vicino a suo figlio Stefano di tredici anni, lo hanno colpito alla testa, oltre che alla gamba, provocandogli una emorragia cerebrale interna. Il quadro clinico del papà di Federica è complicato in quanto l’uomo ha problemi di coagulazione interna e per questo motivo non può essere operato qualora l’emorragia dovesse aumentare e l’intervento dovesse diventare necessario. Insieme a Luigi c’era il suo carissimo amico Giuseppe con il figlio Emanuele, della stessa età del fratellino di Federica.

Assieme a loro altri otto feriti, sempre nella curva romanista, ai quali sono finite schegge alle gambe e agli arti. I ragazzini che hanno assistito alla scena, fortunatamente, sono rimasti illesi. A raccontare come è andata è proprio Giuseppe, l’amico di Luigi presente allo stadio che adesso è molto preoccupato per le condizioni del papà di Federica: “Eravamo seduti in curva – ricorda – attaccati alla vetrata che divide i tifosi romanisti da quelli juventini. Poco dopo il gol della Juve si sente un boato enorme e vediamo esplodere il seggiolino dov’era seduto Luigi. Una scheggia lo prende in pieno alla testa, a questo punto l’ho accompagnato subito all’ambulanza che si trova appena fuori lo stadio e lo hanno portato d’urgenza al Policlinico Gemelli. Lo hanno sottoposto a tre Tac, sono seriamente preoccupato perché Luigi ha problemi di coagulazione e al momento gli stanno effettuando delle trasfusioni di sangue con piastrine. Speriamo che non si aggravi, perché adesso parla poco, non ci vede e non ci sente molto bene. Per dirla senza troppi giri di parole: questa proprio non ci voleva, piove sul bagnato!”.

Massimo Mangiapelo, zio di Federica e fratello di Luigi è sconvolto: “Mio fratello è in gravi condizioni – dice – adesso è confuso, non riesce a parlare. Andare a vedere una partita di calcio è come andare in trincea. Entri nello stadio e non sai se ne esci vivo. Quella che dovrebbe essere una festa dello sport, sfocia immancabilmente in una gara di inciviltà. Gente senza cervello che riesce a rovinare anche l’entusiasmo dei bambini e mio nipote con il suo amichetto hanno dovuto assistere ad un episodio tragico che ha colpito la nostra famiglia già duramente provata da un dolore incommensurabile. Vedere un padre portato in ospedale – conclude Massimo – in ambulanza non è l’apice della felicità per un adolescente. Che quella felicità vorrebbe vederla nei gol dei suoi beniamini. E tutto questo per cosa? Per assistere ad una gara dentro un’arena dove non vi sono gladiatori, ma ragazzi facoltosi che corrono dietro un pallone”. Lo zio di Federica racconta che ad essere ferito non è stato soltanto il fratello manche otto persone: quattro medicate sul posto ed altre tre ricoverate al Gemelli, stesso ospedale dove si trova luigi Mangiapelo. E non riesce a trattenere la rabbia: ”Si parla tanto di sicurezza negli stadi e poi succede di tutto. Dove sono i controlli serrati allo stadio che vengono tanto sbandierati?”.

Eppure sembrerebbe che non la pensi nella stessa maniera il ministro dell’Interno Angelino Alfano che, riferendo al Senato sugli incidenti legati alla partita di Europa League Roma – Feyenoord, parla di “esiti incoraggianti”, a sei mesi dall'entrata in vigore del nuovo decreto contro la violenza negli stadi. E buoni risultati secondo il ministro si avrebbero “soprattutto per gli eventi di maggior richiamo, ovvero per le partite di serie A, mentre nelle serie inferiori la violenza resta ancora sostenuta". In particolare, dice Alfano, "si e' registrato un calo del 30% degli incontri con feriti, del 71% degli steward feriti e del 65% dei contusi tra gli spettatori: quest'ultimo è un dato di eccellenza nell'intero panorama europeo, laddove si pensi che lo scorso anno in Inghilterra e Germania i feriti sono stati diverse centinaia contro i 51 in Italia. Sensibile – conclude il ministro dell’Interno – anche la diminuzione dei feriti nelle forze dell'ordine: erano stati un migliaio nella stagione 2004-2005, sono stati poco più di 150 nella stagione appena trascorsa". Sarà ma la cronaca degli ultimi tempi sembra dargli torto.