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Roma

SAN CESAREO: MEGA COMPLESSO EDILIZIO NELL'AREA ARCHEOLOGICA

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Tempo di lettura 3 minutiLa maxi operazione di Chiesa, Comune e società private

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di Chiara Rai

San Cesareo (RM) – La villa di Cesare Massenzio oggetto di un piano di intervento di edilizia che coinvolge la Chiesa e il Comune e che di fatto diventerà da area pubblica fruibile a tutti in quanto parco archeologico un complesso residenziale ecclesiastico privato.

Il Comune di San Cesareo ha indetto, lo scorso 14 agosto, una conferenza dei servizi per il 23 settembre 2014 (martedì prossimmo) sulla realizzazione del nuovo complesso parrocchiale di San Giuseppe, parliamo in sostanza di una parte del piano edilizio integrato “Parco della Pietrara”.

Questo piano integrato è stato adottato con deliberazione del Consiglio Comunale di San Cesareo ad aprile del 2013. Il nuovo complesso parrocchiale ricade anche sui terreni della società DUE GI immobiliare S.r.l. e la società Selva Prima S.r.l. .

Già esiste un accordo tra l’Ente Parrocchiale e queste due società. I terreni che interessano l’ente ecclesiastico sono stati ceduti gratuitamente a quest’ultimo dalle due società proprietarie. A sua volta l’ente ecclesiastico San Giuseppe ha ceduto l’area al Comune di San Cesareo mantenendone il diritto di superficie.

Lo scorso 5 agosto 2014, Don Guido di Cola, parroco della parrocchia di San Giuseppe a San Cesareo ha trasmesso il progetto definitivo al Comune richiedendone l’approvazione e la conseguente adozione di variante urbanistica per realizzare il Nuovo Complesso Residenziale Parrocchiale di San Giuseppe.

Nell’area dove dovrebbe sorgere il complesso parrocchiale è stata scoperta la villa di Massenzio, un'area grande 20mila metri quadri con muri alti più di due metri, avvenuta più di tre anni fa all'inizio degli scavi preventivi in vista del piano edilizio integrato "Parco della Pietrara" a due passi dalla via Labicana.

Lì c’è anche un pavimento musivo grande 80 metri quadri, integro dopo più di 2000 anni. Nel 2011 alcuni cittadini hanno denunciato lo stato di degrado dell’area archeologica, la ditta edile proprietaria del terreno è stata accusata di utilizzare l'area come deposito. E parti importanti del ritrovamento dell'antica villa romana sarebbero state occultate dalla strada di collegamento con una villetta moderna. Adesso, affinché questo piano integrato venga approvato definitivamente, il Comune dovrà aver acquisito molti pareri tra cui quello della direzione regionale del ministero per i Beni Culturali e paesaggistici del Lazio.

Intanto il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini – Castelli Romani, in quanto portatore di interessi diffusi, ai sensi dell'art. 9 della Legge 241/90, ha presentato domanda di partecipazione alla Conferenza dei Servizi per la Villa di Cesare e Massenzio, prevista martedì prossimo 23 settembre. “A prescindere dalla risposta che daranno alla nostra richiesta – si legge in una nota – diamo appuntamento alle ore 9,30 davanti al comune di San Cesareo, a tutti coloro credono che un patrimonio di tutti non possa e non debba diventare un cortile per pochi. Noi saremo presenti con uno striscione prima che inizi la conferenza, vi invitiamo a fare altrettanto con cartelli, manifesti o anche solamente con la vostra presenza, per affermare insieme la volontà di fermare la cementificazione di questo meraviglioso ed importantissimo ritrovamento”.

Ricordiamo che alla delibera di Consiglio del Comune di San Cesareo del 9 aprile 2013 per il piano integrato La Petrara, i voti sono stati tutti favorevoli ben 11 senza alcun astenuto. E questo è un mastodontico progetto di edificazione nel quale contesto viene inserito il Nuovo Complesso Parrocchiale di San Giuseppe.

A seguito degli scavi la Soprintendenza ha sottoposto l’area archeologica parte a vincoli diretto e parte indiretto determinando la necessità di una variazione del progetto più ampio della Petrara affinché sia reso compatibile con la conservazione e manutenzione del Parco Archeologico stesso. Parliamo di un progetto catastale, quello mastodontico, di oltre 81 mila metri quadri. I cittadini tengono gli occhi aperti ma una maxi operazione di privatizzazione è concreta.