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Economia e Finanza

SENIGALLIA MALTEMPO: MARCHE IN GINOCCHIO, DUE MORTI E DECINE DI SFOLLATI

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Tempo di lettura 2 minutiI fiumi sono straripati allagando case e strade. Numerose le frane. A Senigallia un 80enne, Aldo Cicetti, è stato trascinato via dall'acqua.

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Redazione

Senigallia – A Senigallia, il maltempo in poche ore ha seminato una tragedia. Il bilancio è di due morti, decine di sfollati, migliaia di persone senza elettricità e telefono. Questo ha creato l'alluvione che ieri ha colpito le Marche, in particolare Senigallia, che ha registrato 170 millimetri di pioggia in poche ore. L'osservatore d'Italia, quasi da subito, ha fatto la cronaca dell'evento. Stato di allerta nella cittadina in provincia di Ancona per altre 72 ore e chiusura delle scuole "per due giorni". I fiumi sono straripati allagando case e strade. Numerose le frane. A Senigallia un 80enne, Aldo Cicetti, è stato trascinato via dall'acqua. A Pongelli un 86enne, Nicola Rossi, è morto per un malore. Centinaia gli operatori di protezione civile mobilitati. Gli sfollati Nella notte l'emergenza è stata quella di accogliere le decine di sfollati dell'alluvione del Misa, il fiume esondato nel pomeriggi di ieri. Il seminario vescovile, alcuni alberghi e 3 scuole hanno accolto gli abitanti di Senigallia in difficoltà. Si tratta di persone, per lo più residenti nel centro storico, che hanno le abitazioni invase dall'acqua o non possono raggiungerle a causa delle strade piene di fango e detriti. 700 coperte e 300 brande La Protezione civile ha smistato a Senigallia 300 brande, 700 coperte e torri faro, nei tre centri di accoglienza attrezzati per l'assistenza agli sfollati in tre scuole della città. Senza luce La situazione più critica resta quella del centro città, mentre l'energia elettrica continua a scarseggiare in un'area molto più vasta. Il livello del Misa è in costante diminuzione, ma la Protezione Civile segnala ancora alcune situazioni critiche nell'entroterra Arceviese. Rinforzi di mezzi, motopompe ed idrovore, dai comandi dei vigili del fuoco di Umbria, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha preannunciato la richiesta dello stato di emergenza. La solidarietà di Renzi, Alfano e Boldrini Solidarietà, vicinanza, promessa di aiuti “tempestivi” dal governo per affrontare l’emergenza. Il premier Matteo Renzi ha chiamato il governatore Gian Mario Spacca al termine di una giornata in cui ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità e garantito che si tiene "in contatto costante" con il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. “Vicina alle famiglie colpite e ai volontari” anche il presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha assicurato il massimo sforzo da parte delle prefetture delle Marche. 

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