Nemi, Azzurra Marinelli su ponte via Nemorense: “Ecco gli aggiornamenti dopo la riunione”

NEMI (RM) – Il ponte sulla via Nemorense che dal 7 settembre è chiusa alla circolazione di auto e pedoni ha i pilastri in pessimo stato. A comunicarlo al segretario Pd di Nemi Azzurra Marinelli sono i consiglieri metropolitani Massimiliano Borelli e Flavio Gabbarini: “Sappiamo che per rimetterlo a posto – dice Marinelli – oltre al parere vincolante della soprintendenza ai Beni Archeologici, ci vogliono molti soldi. Se adesso non si fa squadra tra i vari componenti politici in città Metropolitana che si sono riuniti in commissione Viabilità lo scorso lunedì non si riesce a sbloccare una situazione che riguarda una strada strategica per Nemi perché ci passano i pullman turistici e i camion industriali e perché è un collegamento fondamentale con la via dei Laghi sia per chi proviene da Roma che per chi arriva da Velletri e dall’autostrada San Cesareo – Valmontone. C’è anche il serio rischio che la compromissione della stabilità del ponte possa comportare, durante il periodo invernale ricco di piogge e gelo, di nuovo la chiusura di via Riccardo De Sanctis. È pertanto necessario che si pensi ad una strada alternativa e si faccia quadrato tutti su una ricerca di fondi che deve arrivare dal ministero per le Infrastrutture che, a tutela dell’incolumità pubblica, deve prendere subito dei provvedimenti”




Nemi, Azzurra Marinelli: “La lottizzazione I Corsi è figlia di una politica scellerata di destra”

NEMI (RM) – Dopo sei mesi di silenzio riflessivo, dopo aver snocciolato le cause della sconfitta elettorale, aver metabolizzato il fatto inspiegabile per cui alcuni esponenti della sinistra storica di Nemi potessero mettere sullo stesso piano il progetto politico di Ricomincio da Nemi, la sua proposta di squadra di governo con la vecchia, sbiadita, appannata proposta politica di Bertucci, tanto da spingerli all’astensionismo torna a parlare Azzurra Marinelli la segretaria del PD di Nemi: “Vairo Canterani che adesso vuole intervenire sul caso dei Corsi – dice Marinelli –  farebbe bene a continuare a tacere e a rimanere tra coloro che non prendono posizione e che hanno contribuito a regalare, chiavi in mano, per altri cinque anni il governo del Comune ad un sindaco che ha cercato di accaparrare i voti del centrosinistra pur essendo palesemente l’anima più nera e di destra che esista a Nemi e lo dimostra quotidianamente in tutto quello che fa.

Alberto Bertucci è lontanissimo dal Pd e dalla sinistra e ci meravigliamo moltissimo quando vediamo dei componenti della maggioranza, persone che palesemente non dissentono mai e non hanno facoltà di contraddittorio neppure nelle sedute di Consiglio Comunale, alzare timidamente la mano e votare provvedimenti veramente imbarazzanti.

Le sedute del consiglio comunale purtroppo sono sempre una desolazione: prive di un contraddittorio serio che non trascenda nelle offese personali e prive di partecipazione dei cittadini la cui assenza giova soltanto a chi gestisce la cosa pubblica indisturbato.

Su alcune questioni preferisce non affondare la lama perché ha il buon senso di tacere ma il Partito Democratico è sicuramente un partito che a Nemi è rappresentato da un nutrito gruppo di persone che lavorano, si documentano, forniscono informazioni ai cittadini, informazioni che dovrebbero arrivare dall’amministrazione che difetta proprio nella trasparenza e comunicazione verso la cittadinanza.

Noi rispettiamo la decisione che i cittadini hanno preso confidando nuovamente in un’amministrazione sorda rispetto troppi argomenti delicati, un’amministrazione che costruisce il suo consenso sulle bugie a partire da quella clamorosa sullo Sprar. Diciamolo una volta per tutte : Bertucci non ha aderito allo Sprar perché si vuole sottrarre al dovere morale di solidarietà.

Inoltre l’albo pretorio è pieno di permessi a costruire e quindi è inutile cercare di nascondersi dietro un dito. La lottizzazione I Corsi è figlia di una politica scellerata di destra e adesso le conseguenze hanno un peso. Inutile, ora, andare a cercare coloro che si sono riempiti la bocca con la madre di tutte le battaglie: dove sono? E soprattutto dov’erano? Il mio consiglio, per onestà intellettuale è che continuino a tacere come hanno fatto fin’ora perché ci mette la faccia oggi si trova a fare atti concreti e lo testimonia la mole di attività di accesso agli atti e interrogazioni fatte dai consiglieri di Ricomincio da Nemi.

Noi proseguiamo dritti per la nostra strada – conclude la segretaria Pd di Nemi – continueremo ad essere un baluardo democratico che effettua un controllo rigoroso e attento sugli atti dell’amministrazione e una fucina di idee per il futuro. Siamo aperti ad ogni confronto con chi seriamente abbia voglia di mettere il bene di Nemi al centro di una sana discussione, ma assolutamente non disponibili a piegare la testa . MAI!”




Nemi, si allo SPRAR no ai CAS: Marinelli (PD) andrà dal Prefetto

NEMI (RM) –  Quando c’è carenza di una informazione puntuale nonché assenza totale di assemblee pubbliche organizzate dall’Amministrazione locale per far capire cosa succede a Nemi in tema di accoglienza, è davvero complicato cercare di fare un punto della situazione che sia chiaro a tutti. Partiamo dal fatto che l’Italia è il Paese dell’accoglienza e almeno per quanto sostiene il nostro quotidiano è importante accogliere nel pieno rispetto del territorio, dei residenti e nel rispetto della dignità delle persone che si ospitano.

L’integrazione parte anche da queste premesse: Nemi è un paese di circa 2 mila abitanti, è una piccola grande comunità dove ci si conosce un po’ tutti. Ospitare due o tre famiglie di immigrati può essere una opportunità di arricchimento, un valore aggiunto e questo può accadere soltanto se il Comune di Nemi aderisce allo Sprar, uno strumento che permette, un’accoglienza controllata e nel rispetto della quota di popolazione residente per di più beneficiando, il Comune, del contributo ministeriale del 95% delle spese per l’ospitalità.

Al contrario, favorire il business dell’immigrazione, cercando di gestire strutture sul territorio in grado di accogliere centinaia di immigrati è tutta un’altra storia. Una storia che non parla di SPRAR ma di CAS, Centri di Accoglienza Straordinaria. Purtroppo a Nemi non c’è abbastanza chiarezza e a tutt’oggi non è stata formalizzata l’adesione del Comune al progetto Sprar, o almeno non se ne ha notizia ufficiale. L’auspicio è che sia davvero in via di definizione come annunciato più volte dal sindaco Alberto Bertucci.

Intanto la realtà dei fatti è che, da quanto ci risulta, secondo il Piano del Campidoglio i migranti di Roma sarebbero pronti a essere spostati in sette Comuni della provincia.  E le città individuate da palazzo Senatorio per ospitare gli immigrati sono Cerveteri, Nettuno, Nemi, Castel Gandolfo e Lanuvio.

Altri dati certi è che a Nemi ci sono almeno un paio di strutture, tra cui una villa del ‘600 e un albergo che sono stati recentemente ristrutturati e che erano da anni in stato di abbandono. Ora non sappiamo se queste ristrutturazioni sono finalizzate ad una quanto più imminente futura disponibilità ad accogliere immigrati. Questo significherebbe un arrivo in massa di centinaia di rifugiati che un paese piccolo come Nemi non appare pronto a gestire soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Infatti la stessa stazione dei Carabinieri  diretta dal Maresciallo Capo Dario Riccio, nel caso si configurasse la gestione d’immigrati nelle strutture ricettive gestite da privati, dovrebbe presumibilmente chiedere più unità per controllare il territorio e garantire la sicurezza. Dunque è importante mettere da parte qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica di questo caso così delicato e cercare di capire qual’è il destino a cui Nemi va incontro: solo lo SPRAR può dare garanzie di una accoglienza a misura del territorio che ospita.

Infatti lo Sprar prevede un immigrato ogni mille abitanti e per i Comuni fino a 3 mila abitanti il massimo, come nel caso della cittadina delle fragole, il numero non potrebbe superare le sei unità. Inoltre chi aderisce allo Sprar è salvaguardato dai CAS ovvero dal vedere strutture private gestire l’ospitalità con i famosi 35 euro giornalieri a immigrato. Ospitare sei o dieci persone per Nemi significa invece avere anche la possibilità di garantire a questi rifugiati una permanenza dignitosa con lavori socialmente utili, con la possibilità di essere integrati nella piccola comunità castellana. Pertanto la paura di molti è quella che ci siano in ballo interessi privati in gioco da parte di qualcuno.

 

Intanto, sulla questione è intervenuta nuovamente la segretaria del Pd di Nemi Azzurra Marinelli:

“C’è molta confusione a Nemi sul tema dell’accoglienza – sostiene Marinelli -. Confusione causata dalla difficoltà di comprensione del fenomeno da parte di molti ( istituzioni comprese), ma anche dalla mala fede e dal tentativo di manipolazione dell’informazione. Il governo – prosegue la segretaria PD – ha messo a disposizione dei sindaci uno strumento che è quello dell’adesione al sistema SPRAR , che permette ai comuni di gestire in modo razionale e adeguato , un numero di richiedenti asilo COMPATIBILE con il numero di abitanti del comune aderente. Circa un anno fa, il partito democratico di Nemi chiese al sindaco Bertucci ( all’epoca sindaco uscente, riconfermato con un plebiscito a Giungo 2017) quali fossero le intenzioni dell’amministrazione in merito. Bertucci, come è solito fare, al momento NON rispose, ma lo fece in piena campagna elettorale, affermando che il comune di Nemi aveva aderito allo SPRAR e quindi che avrebbe gestito al meglio un’emergenza complessa e difficile. Anche perché la non adesione allo SPRAR avrebbe comportato l’intervento diretto da parte della prefettura con l’imposizione di un CAS ( centro di accoglienza straordinario), l’arrivo di una quantità di richiedenti asilo molto superiore a quella prevista dallo SPRAR e dove l’ente locale non avrebbe avuto più nessun tipo di controllo sul fenomeno.

All’indomani delle elezioni, Ricomincio da Nemi, gruppo di opposizione del quale anche il PD fa parte , ha chiesto al sindaco di poter visionare gli atti di adesione allo SPRAR per poter contribuire ( anche insieme alle associazioni del territorio) al progetto di Bertucci.

Nessuna riposta, nessun’apertura alla collaborazione e oggi, lo possiamo dire, NESSUN progetto di adesione allo SPRAR .

Il Partito Democratico, chiederà direttamente alla Prefettura come stanno i fatti e quali possano essere le vie da seguire per un’integrazione più concertata possibile .

Bertucci  – conclude Marinelli – si è dimostrato al solito incapace e presuntuoso lasciando in modo davvero incosciente il paese di Nemi in balia della destra più xenofoba che alimenta paure e ansie per i propri fini elettorali. Del baratro che si apre davanti ad un problema così delicato e difficile, Bertucci si dovrà assumere tutta la responsabilità. Un conto è organizzare una festa di paese , altro è dimostrare di aver lo spessore giusto dell’amministratore di buon senso!” Ivan Galea




Nemi, Tersigni : ''Ma il candidato sindaco della sinistra è Azzurra Marinelli, Cortuso o Bertucci?''


Nota di Tersigni Stefano Tersigni, candidato Sindaco di Nemi con la lista civica 'Insieme per Nemi

NEMI (RM) – ''Siamo perplessi e vogliamo capire meglio la situazione politica, Azzurra Marinelli parla al posto del marito Cortuso e attacca sempre me e quasi mai Bertucci.
Sia la lista a conduzione familiare di Azzurra Marinelli e Cortuso che quella di Bertucci vogliono portare gli immigrati a Nemi… Strani connubi aleggiano su Nemi. L' unica cosa certa è che tutto il centrodestra è compatto sulla mia candidatura a Sindaco e anche dato questo presupposto avvicina persone di altra appartenenza politica solo perché sposano il nostro programma e l'onestà con la quale lo proponiamo. Abbiamo già dimostrato di poter resistere a testa alta a pressioni e attacchi quindi fate pure mentre noi lottiamo solo per il bene di Nemi e per una politica onesta e trasparente.''
 




Nemi, acqua pubblica. Marinelli (Pd): "Tersigni, ma non ti hanno informato Biaggi e Cocchi?"

 

Nota di Azzurra Marinelli segretario del Pd di Nemi

NEMI (RM) – “Sentire le parole del candidato a sindaco Tersigni che parla a favore dell’acqua pubblica e critica la casetta Acea appena inaugurata in piena campagna elettorale dal sindaco uscente è davvero un paradosso! Capiamo che mancano pochi giorni al voto delle amministrative ma vedere che pur di racimolare qualche voto in più ci si cambia d’abito e ci s’improvvisa vicini alle idee di sinistra andando contro le linee d’indirizzo ereditate dal centrodestra è davvero deprimente. Biaggi e Cocchi avrebbero potuto ben informare il digiuno Tersigni che quando in seduta di consiglio comunale circa un decennio fa, sia loro che l’allora vicesindaco Alberto Bertucci votarono tutti “amorevolmente” insieme per il passaggio dalla gestione comunale dell’acqua all’Acea. Lo posso dire con certezza perché allora ero consigliere comunale di opposizione e ricordo bene quel momento. Biaggi, Cocchi e Bertucci erano favorevoli alla privatizzazione dell’acqua! E adesso cosa fa Tersigni? Si lamenta dell’aumento delle bollette? Il suo discorso non avrebbe fatto una piega se si fosse collocato in un altro contesto politico ma invece è chiaramente un esponente di centrodestra e ha addirittura ereditato il simbolo “Insieme per Nemi” e con esso il peso di tutte le scelte politiche prese dalle colonne portanti di Tersigni. Per fortuna i fatti raccontano ben altra storia e mi preme ricordare che all’epoca quando ci fu questo passaggio all’Acea sia io che altre persone di Genzano e paesi limitrofi fondammo il comitato per l'acqua pubblica insieme a Patrizia Corrieri e Carlo Cortuso. E al referendum soltanto i partiti di sinistra si schierarono per l'acqua pubblica, non certo Insieme per Nemi, il simbolo ereditato da Tersigni. Auspichiamo di non vedere più certi teatrini: il sindaco uscente che fa campagna elettorale inaugurando la casetta Acea alla presenza delle scolaresche e Tersigni che pensa di poter afferrare improvvisamente la falce e il martello e poi sostenere di voler uscire dalla tutela del Parco regionale dei Castelli Romani. Temo però che di uscite fuori dalle righe ce ne saranno ancora! Per fortuna che i nemesi non si fanno facilmente distrarre da questi giochi trasversali elettorali”
 




Nemi, elezioni: Azzurra Marinelli lancia un appello

 

NEMI (RM) – Il segretario del Partito Democratico di Nemi Azzurra Marinelli lancia un vero e proprio appello in un momento di campagna elettorale dove sembrano iniziare a sbocciare altri candidati a primo cittadino: "Il partito democratico di Nemi – scrive Marinelli – come noto sta portando avanti un confronto sul programma elettorale con il gruppo di "Ricomincio da Nemi ". I punti di contatto sono molti: si tratta di un programma fortemente innovativo sia nei contenuti che nel metodo, con una visione aperta, lungimirante e originale per una crescita culturale , sociale ed economica del nostro paese. Da Segretaria di partito ho chiesto al mio gruppo di andare a parlare e confrontarsi come persone tra le persone. Di avere la forza e la maturità politica di spogliarsi dei pregiudizi e di guardare solo al fine ultimo e all'obiettivo da raggiungere cioè il bene di Nemi. Faccio un appello accorato a tutte le donne a agli uomini, alle associazioni, ai gruppi e ai movimenti che si riconoscono nei valori fondamentali della cultura progressista, ambientalista e di sinistra di avere il BUON SENSO di lasciarsi alle spalle i rancori e le divergenze e di sedersi ad un comune tavolo per un confronto sereno. La posta in gioco è molto alta e non possiamo permetterci di perdere un'occasione unica per mettere fine ad un'era ventennale di malgoverno a Nemi".

 




Nemi: Azzurra Marinelli eletta segretaria del Pd

 

NEMI (RM) – Le amministrative sono vicine e già nella piccola Nemi qualche partito si prepara a cambiare timone in vista dell'appuntamento elettorale di primavera. Domenica 5 febbraio si è tenuto infatti il congresso straordinario del PD di Nemi per il rinnovo delle cariche dirigenziali e del segretario di circolo. L’assemblea ( aperta ai soli iscritti del partito) è stata partecipata e molto appassionata.Con lo sguardo rivolto al futuro, alle prossime elezioni amministrative e alle questioni nazionali, con gli occhi aperti a quel che accade in Europa e nel mondo, il pd di Nemi si presenta più determinato che mai ad aspirare ad essere protagonista sulla scena della politica nemese.
Nella composizione del direttivo si è data grande importanza alle competenze e sopratutto all’entusiasmo e alla voglia di mettersi in gioco. Il rinnovamento di cui spesso si è parlato si è coniugato con il massimo rispetto per i padri fondatori e per la storia del partito.
Paolo Garofalo, Maria Irene Zanon, Serena Licciardi, Beatrice Faina e Azzurra Marinelli sono il direttivo del pd di Nemi, con Emilio Middei e Fabrizio Middei nel ruolo di probi viri e organismo di garanzia. Il direttivo all’unanimità ha eletto Azzurra Marinelli, segretaria del PD di Nemi.




NEMI: PIAZZA UMBERTO I E' UN PARCHEGGIO

Riceviamo e Pubblichiamo

Nemi – Ecco la nota di Azzurra Marinelli così come è stata inviata al giornale: "Tutti i giorni, festivi, feriali, con la pioggia e il sole, Piazza Umberto I è un parcheggio. Il salotto di Nemi è preso d'assalto in primo luogo dai Nemesi che lasciano le automobili in modi improbabile.  Spessissimo, dato che non esiste un regolamento ( non è mai esistito) di carico e scarico merci le macchine si incastrano ed è imbarazzante spiegare il tutto ai turisti che rimangono basati". 

NEMI, LAGO: DEGRADO, INCURIA E UN CANTIERE ABBANDONATO

Redazione

Nemi (RM) – Degrado, incuria e un cantiere abbandonato, questo quanto racconta Azzurra Marinelli di ritorno da una passeggiata al lago di Nemi: "dalle parti della Fiocina per intenderci – dice Marinelli – c'era un cantiere dove mesi fa, l'amministrazione stava installando l'illuminazione a terra lungo il ciglio della strada. Ora il cantiere è fantasma, si sono rubati il rame ed è tutto in abbandono. Vedere i nostri soldi buttati in questa maniera fa davvero riflettere su come venga considerata la gestione della cosa pubblica. Cosa è successo?". Azzurra Marinelli fa notare come il resto dello scenario sia dominato dall'inciviltà:"Capisco che gli incivili sono dappertutto – conclude – ma sull'unico pezzo di spiaggia c'è l'immondizia e l'incuria e neppure un cestino dove buttare la spazzatura".




NEMI: AZZURRA MARINELLI AD UN PASSO DALLE DIMISSIONI DA SEL

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Tanti gli interrogativi a seguito della bufera politica che si è scatenata in casa Sel con la fuoriuscita dei mitici quattro: Migliore, Fava, Di Salvo e Piazzoni. Azzurra Marinelli, esponente del circolo Sel di Nemi, interpellata sulle sue prossime azioni politiche, fa sapere che è in procinto di dimettersi dal circolo: "Per ora posso dire che uscirò da Sel – dice Marinelli – non escludo un avvicinamento al Pd ma al momento ogni dichiarazione è prematura. E' chiaro che guardiamo con molta attenzione alle azioni del Partito Democratico e non sottovaluteremo neppure l'apertura del premier Renzi che ha palesato in questo delicato passaggio politico che si è appena consumato. Per ora nessuna previsione certa, ma il distacco quello sì, ci sarà".




GENZANO DI ROMA, CONVEGNO SUI CENTRI DI ACCOGLIENZA PER GLI IMMIGRATI: UN DOCUMENTARIO SVELA GLI ORRORI

 

[ CLICCARE QUI PER LA VIDEO INTERVISTA IN ESCLUSIVA A L'OSSERVATORE D'ITALIA ] 

Di Maurizio Costa
Genzano di Roma (RM) – I Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) sono delle strutture, che possiamo paragonare a galere, nelle quali ogni giorno gli immigrati vengono portati perché non muniti di permesso di soggiorno. In questi centri, che sono cinque in tutta Italia, i clandestini, provenienti nella maggior parte dei casi dal Nord Africa, vengono identificati per provvedere successivamente al rimpatrio o al rilascio di un visto. Fin qui tutto bene, ma questi CIE rispettano i diritti degli immigrati?

Il docufilm “EU 013 l’ultima frontiera” ha raccontato la situazione dei vari centri sparsi per l’Italia, compreso quello di Ponte Galeria a Roma, svelando una realtà inquietante: gli immigrati vengono trattati come bestie dietro una gabbia senza aver commesso nessun crimine, restando rinchiusi fino a 18 mesi senza sapere quando usciranno da quelle galere. I soprusi sono all’ordine del giorno e addirittura i clandestini più bravi e diligenti possono collaborare con le autorità all’interno dei centri per sorvegliare gli altri “ospiti”.

Al convegno “Mai più CIE” tenutosi a Genzano di Roma si è parlato di questo con Ileana Piazzoni, Deputata di SEL, Khalid Chaouki, Deputato del PD, famoso per aver vissuto qualche giorno nel centro di Lampedusa per protesta, Raffaella Cosentino, autrice del docufilm, e Gabriella Guido, direttrice della Campagna “LasciateCIEntrare”.

La Deputata Piazzoni ha rivolto un invito a tutti i suoi colleghi: “Solo noi parlamentari possiamo entrare nei CIE e per questo dobbiamo lottare per fare in modo che questi centri vengano chiusi. Sono come dei lager” – ha aggiunto l’Onorevole – “e i diritti dell’uomo vengono calpestati continuamente.”
Diversa è l’esperienza dell’Onorevole Chaouki, che ha passato personalmente dei giorni all’interno del centro di Lampedusa, vivendo con gli immigrati: “In questi posti non si rispetta la legge. Io ho vissuto in solitudine ed isolamento ed è molto facile subire abusi dietro le sbarre.” “Queste persone” – ha continuato Chaouki – “dovrebbero avere diritto ad un legale e al diritto di asilo. Le persone che gestiscono i CIE devono sentirsi il fiato sul collo perché non possono continuare a trattare gli ospiti in questo modo.”

Gli immigrati sono privati di libertà, di svaghi e addirittura di carta e giornali perché sono materiali infiammabili. Non hanno commesso crimini ed è ingiusto tenerli segregati come delle bestie. Per di più l’ingresso a questi centri è proibito per legge e si è steso un velo di omertà e di confusione su quello che avviene realmente in queste prigioni.

Abbiamo intervistato anche Azzurra Marinelli, la coordinatrice del Circolo SEL di Nemi (Rm), che ci ha detto: “Questi centri non sono il massimo dell’accoglienza. Abbiamo deciso di fare questo convegno perché gli immigrati sono sempre di più. La cosa fondamentale è che loro scappano da guerre e noi non dobbiamo trattarli così.” Queste vere e proprie prigioni dovrebbero chiudere in Italia come in Europa. I diritti dell’uomo sono fondamentali e non andrebbero mai calpestati.