Bergamo, un giovane ucciso dopo una lite fuori dalla discoteca. L’amico è grave

Un ragazzo morto, l’altro gravissimo e un arrestato: è il tragico bilancio di un tamponamento avvenuto nelle prime ore di questa mattina nel Bergamasco, ad Azzano San Paolo. La vittima è Luca Carissimi, 21 anni, mentre Matteo Ferrari, 18, è gravi condizioni: in un primo momento la polizia stradale aveva dato la notizia del decesso di entrambi.

I due giovani erano in sella a uno scooter fuori da una discoteca quando sono stati tamponati dal conducente di un’auto con cui sembra avessero litigato poco prima.

L’ipotesi degli investigatori è che si tratti di un tamponamento volontario, ma gli accertamenti sul caso sono ancora in corso. L’investitore, 33enne di Curno (Bergamo), che era al volante di una Mini Cooper è stato arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Sulle prime è scappato, ma poi si è presentato alla Polizia Stradale dicendo di essere il responsabile dell’incidente.




Bergamo, scoperta macellazione abusiva di ovini

BERGAMO – I Carabinieri Forestali della Stazione di Curno sono intervenuti a seguito di indagini relative ad un caso di presunta macellazione abusiva di ovini nella zona di Valbrembo. Giunti sul posto sorprendevano un uomo di 56 anni, intento a macellare un capo ovino presso locali in proprietà, privi di qualsiasi requisito di sicurezza, igiene e salute e, dalla successiva ispezione, rinvenivano 3 carcasse macellate secondo rito islamico ma senza preventivo stordimento degli animali al fine di non infliggere loro inutili sofferenze. Oltre a ciò sono state rinvenute 9 pelli di ovino ed una notevole quantità di resti di ovini precedentemente macellati e posti in cassoni privi di qualsiasi requisito igienico sanitario.

L’autore non risulta titolare di macello riconosciuto e, tantomeno, di autorizzazione all’attività di macellazione secondo il rito islamico e quindi i Carabinieri Forestali hanno proceduto al sequestro delle carcasse, dei contenitori dei resti degli ovini, avviando il tutto alla distruzione presso idoneo impianto, e dei locali sede dell’attività.

Sono stati posti sotto sequestro anche 42 capi vivi, privi di documentazione e note di accompagnamento al trasporto, procedendo al successivo invio all’allevamento di origine in Piemonte, nelle province di Torino e Cuneo.

L’ipotesi di reato a carico del titolare, denunciato alla Procura della Repubblica di Bergamo, è quella di macellazione abusiva, prevista dal Decreto Legislativo 193 del 2007 articolo 6 che indica la pena dell’arresto da 6 mesi ad 1 anno o un’ammenda fino a 150.000 euro.

L’operazione rientra nella attività di controllo dei macelli disposta in occasione della festa islamica del sacrificio 2018, al fine di prevenire attività non conformi ai requisiti di sicurezza e salute del consumatore finale. Accanto a strutture idonee e certificate, inserite in apposito elenco, coesistono spesso attività improvvisate ed assolutamente fuori legge.




Bergamo, agguato a sala slot di Caravaggio: fermato il killer

BERGAMO – Sono stati sottoposti a fermo i due sospettati per l’agguato nella sala slot a Caravaggio (Bergamo) in cui sono morti un uomo e una donna: Carlo Novembrini, di 51 anni, e Maria Rosa Fortini, di 40, coppia residente a Sergnano (Cremona).

Uno dei fermati, fratello dell’uomo ucciso, ha confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio in caserma a Treviglio (Bergamo).

Nella tarda serata di ieri una Panda bianca sulla quale si erano allontanati insieme dopo l’esecuzione è stata intercettata dai carabinieri: al volante c’era il fratello di Novembrini, con un’altra sorella (che lo avrebbe atteso in auto mentre andava a uccidere il parente). Dopo l’interrogatorio e la confessione è scattato il fermo d’indiziato di delitto. Secondo indiscrezioni il movente sarebbe la gelosia: il killer riteneva che il fratello avesse avuto in passato una breve relazione con l’ex moglie.




Bergamo: condannato a 2 anni l'uomo che seviziava e uccideva i gattini


di Angelo Barraco
 
Bergamo – Il Giudice di Milano Massimiliano Magliacani ha emesso la sentenza per il 40enne di Trescore finito ai rigori della cronaca, nel 2014, per aver seviziato e ucciso senza pietà dei gattini indifesi. L’uomo è stato condannato a due anni di reclusione per stalking la cui vittima sarebbe una persona da lui contattata quando cercava gattini, l’uomo infatti cercava annunci in cui si regalavano felini e poi li torturava e in fine li uccideva. L’uomo avrebbe mandato messaggi compromettenti alla donna che sarebbe rimasta alquanto turbata e avrebbe deciso di sporgere denuncia per stalking presso le autorità competenti, tanto da costringerla a cambiare lavoro e abitudini. L’uomo inoltre è stato inoltre condannato a un anno di libertà vigilata, ha l’obbligo di sottoporsi a cure che gli verranno appositamente prescritte.  Una sentenza che è arrivata malgrado accusa e difesa avessero chiesto l’assoluzione. Inoltre il pm aveva chiesto l’assoluzione alla luce di una consulenza psichiatrica chiesta dal difensore dell’uomo dove sarebbe emerso che egli sarebbe affetto da un disturbo antisociale di personalità che andrebbe a scemare gravemente e inciderebbe sulla sua capacità di intendere e di volere. Il difensore dell’uomo ha prima puntato sull’insussistenza del reato di stalking e poi ha puntato sull’esito della sopracitata consulenza. 
 
La terribile vicenda ebbe inizio in un afoso pomeriggio della prima metà di luglio del 2014, quando l’Italia era baciata da un sole che da Nord a Sud spingeva molti italiani verso le zone costiere e le città rimanevano vuote. Gli agenti del Corpo forestale di Bergamo hanno messo le manette ai polsi ad un uomo accusato di stalking e per aver ucciso dei gattini. L’uomo seviziava e uccideva i poveri animali che ignari del pericolo finivano tra le sue grinfie e poi inviava le foto e i video delle torture via whatsapp alle sue altre vittime “umane”. Il 30 giugno arriva la prima denuncia e partono le prime indagini con relativi pedinamenti e vengono subito rilevati ben quattro casi, anche se gli inquirenti sospettano che la rosa sia ben più ampia. La prima azione degli investigatori è quella di monitorare tutti i portali di annunci gratuiti di gattini, dove vi erano persone che già in passato erano state contattate dall’uomo ma non avevano ceduto i felini perché non si erano fidate dell’uomo. L’uomo seguiva gli annunci di donne che cedevano gratuitamente felini nella provincia di Bergamo, si faceva dare gli animali e iniziava ad importunarle. Nel momento in cui costoro chiedevano come stessero i gatti, in tutta risposta lui inviava le raccapriccianti foto dei gattini torturati e uccisi. Dalle prime perquisizioni è emerso che nell’appartamento vi erano evidenti tracce di sangue e si è potuto riscontrare che alcune foto inviate alle sue vittime fossero state scattate in quella casa. 



Bergamo: Aereo invade la tangenziale, momenti di paura

Redazione

Bergamo – Momenti  di paura questa mattina all’aeroporto di Bergamo, quando un aereo DHL 737-400, volo BCS 7332 giunto alle ore 4 da Parigi Charles De Gaulle è andato fuori dalla pista di atterraggio, disintegrando la protezione e invadendo la tangenziale che costeggia lo scalo di Orio al Serio. Illesi il Comandante e il Primo Ufficiale, a riferirlo è l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile che ha precisato inoltre che tutto è tornato nella norma alle ore 6.47, dopo una breve chiusura a seguito di quanto accaduto, non vi sono stati danni ad autovetture e/o persone che si trovavano sul tratto stradale invaso dall'aeromobile. L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha fatto sapere inoltre che “L’Enac ha informato nell'immediato l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), organismo incaricato delle inchieste tecniche in caso di incidenti e inconvenienti di volo”. I passeggeri con voli da e per Bergamo sono stati invitati a contattare le compagnie aeree di riferimento per verificare i voli. L’incursione dell’aeromobile nella perimetro stradale ha destato molta preoccupazione. La viabilità è stata interrotta provvisoriamente nel tratto SP591bis. 



BERGAMO: FERMATO SIRIANO PER TERRORISMO INTERNAZIONALE

Redazione
 
Bergamo – Alali Faowaw è uno dei due siriani fermati mercoledì a Orio al Serio mentre stava tentando di imbarcarsi su di un volo per Malta utilizzando passaporti falsi. L’uomo adesso deve rispondere anche di associazione e arruolamento con finalità di terrorismo, anche internazionale. A rafforzare la pista del terrorismo internazionale è stata una sua foto con la divisa dell’Isis che si è rivelata fondamentale per le due nuove accuse. I due uomini che sono stati fermati a Bergamo sono tutt’ora in isolamento su disposizione del giudice, uno dei due aveva espressamente riferito di non appartenere all’Isis: “Odio l'Isis: mio fratello era un soldato ed è rimasto ucciso. Come potrei sposare la causa che è stata all'origine della sua morte, che ha causato un così grande dolore a me e a mia madre?”. Nella frontiera italo-francese –a Bardonecchia- è stato fermato un 22enne afgano che si trovava su un treno Tgv sulla tratta Parigi-Milano e con se aveva 23 schede sim su cui era salvate foto di guerra in Siria e Iraq, inoltre i una di esse vi era un’immagine agghiacciante, ovvero due miliziani con in mano sei teste. Il giovane era stato tratto in arresto per ricettazione me successivamente è stato scarcerato dal gip perché non è stato possibile accertare il reato. Sono stati disposti maggiori accertamenti dal Pm. Il suo avvocato riferisce: “il mio cliente non è stato in grado di dire dove e come aveva trovato o acquistato i cellulari”, il ragazzo ha raccontato: “Ero fuggito dal mio Paese perché ho uno zio talebano e voleva obbligarmi a combattere”.



BERGAMO, FOTO DELL'ISIS SUL TELEFONO E DOCUMENTI FALSI: DUE ARRESTI

Redazione

Bergamo – Stavano tentando di imbarcarsi su un volo per Malta con passaporti falsi. Per questo due uomini di origine siriana sono stati arrestati ieri all'aeroporto di Bergamo. Lo riporta l'Eco di Bergamo, secondo cui a fare insospettire gli agenti sarebbe stato il fatto che malgrado i documenti intestati a un cittadino austriaco in un caso e a uno norvegese nell'altro, i due parlavano solo in arabo.

Dalla perquisizione, si è scoperto che sui telefonini di entrambi erano custodite foto di guerra e immagini riconducibili all'Isis. Uno dei due, tra l'altro, ne aveva una dove appariva con un mitragliatore in mano. Entrambi sono stati arrestati e processati per direttissima. Foto e materiali sono ora nelle mani della Digos per ulteriori accertamenti.




BERGAMO: PICCHIAVA FIGLIO DI 5 MESI, CONDANNATO

Redazione 

Bergamo – Un uomo che dava schiaffi al figlio di cinque mesi ha patteggiato una condanna agli arresti domiciliari di 2 anni e 6 mesi. La vicenda ha avuto il suo inizio qualche mese fa, quando il piccolo è stato ricoverato presso il Policlinico di Ponte San Pietro, nel bergamasco, e presentava ecchimosi sul corpo e su di un occhio. La spiegazione che avevano dato i genitori ai medici in merito alle lesioni del piccolo avevano insospettito i medici poiché avevano riferito che il bambino era caduto. Sono partite le indagini e sono state istallate delle videocamere nella stanza del piccolo per verificare in che dinamiche familiari era sottoposto il piccolo, dai filmati emerge che il padre del piccolo, un operaio di quarant’anni, dava forti schiaffi al piccolo e lo scuoteva violentemente con il fine di fargli bere il latte dal biberon. Il bambino non ha subito nessun danno permanente e l’uomo in seguito è stato arrestato e ha intrapreso un percorso di recupero in un centro. La vicenda è finita in aula di Tribunale e si è conclusa con il patteggiamento dell’uomo.



BERGAMO: PADRE E FIGLIO PICCHIATI E RAPINATI IN CASA DA BANDA DI LADRI

di A.B.

Bergamo – Terribile rapina nel bergamasco, un banda di rapinatori – tutti a volto coperto – composta da cinque persone si è introdotta nella casa di Angelo Beretta, di 64 anni, commerciante nel settore della ceramica e del figlio di 39 anni Alessandro.

I rapinatori hanno sequestrato i due soggetti. L’incursione all’interno dell’abitazione è avvenuta a seguito di una forzatura compiuta dai ladri nella finestra del bagno. I ladri hanno legato con delle fascette i due uomini sia alle mani e sia ai piedi, ma i cani non si sono arresi nel gridare aiuto e a richiamare l’attenzione, i vicini, insospettiti dai movimenti all’interno della casa, hanno chiamato il 112 e subito sono sopraggiunti i soccorsi. L’operazione compiuta dai ladri è stata però tempestiva ed è durata 5 minuti; il loro obiettivo era quello di cercare una cassaforte. Uno di loro puntava la pistola contro i due soggetti e gli altri cercavano ovunque. Ma i ladri non sono riusciti a trovare la cassaforte e allora hanno picchiato e due. Il bottino che si sono portati via comprende orologi, denaro per un valore di 15 mila euro. Un dettaglio che sono riusciti a cogliere dalla rapina le due vittime è che i malviventi avevano un accento dell’est europa. 




BERGAMO: ESCURSIONISTI BLOCCATI SULLE ROCCE. SALVATI ALL'ALBA

di A.B.
 
Bergamo – Un’avventura tra le montagne che ha avuto un lieto fine per due escursionisti padovani di 25 e 30 anni che stamane all’alba sono stati salvati dai soccorsi nella zona del Rifugio Brunone, che si trova tra il Pizzo del Diavolo e il Bivacco Frattini a circa 1.730 di quota a Valbondione in Alta Val Seriana. I due giovani stavano scalando la parete rocciosa e sono rimasti bloccati tant’è che non riuscivano più né a salire né a scendere dalla parete rocciosa e non potevano raggiungere il sentiero che li avrebbe portati a valle.
 
Dopo vari tentativi di farcela da soli hanno capito che era il caso di chiamare i soccorsi, così intorno alle 23 hanno chiamato il Soccorso alpino che ha inviato 8 uomini che dopo qualche ora di ricerca hanno individuato i due giovani che si trovavano bloccati nel buio ma comunque stavano bene ed erano in buone condizioni. I due escursionisti sono stati recuperati e tratti in salvo all’alba dall’eliambulanza di Como, sono illesi e stanno bene. 



BERGAMO: RAGAZZA UCCISA SU PISTA CICLABILE. FERMATO UN IMMIGRATO

di Angelo Barraco

Bergamo – I Carabinieri hanno individuato e fermato un uomo che si presume possa essere stato l’assassino della donna uccisa la notte scorsa ad Albino, nella pista ciclabile. Si tratta di un immigrato. Secondo quanto emerge, il motivo che avrebbe spinto l’uomo ad uccidere la donna sarebbe di natura passionale. La ragazza era di origini nordafricane ed è stata trovata cadavere lungo la pista ciclabile in Val Seriana, provincia di Bergamo. Il corpo della donna è stato rinvenuto ieri sera, le prime ricostruzioni non identificano la pista ciclabile come scena del delitto poiché si pensa che l’assassino abbia; prima ucciso la donna in un boschetto vicino, ormai in fin di vita lì, la donna poi, con le ultime forze rimaste si sarebbe trascinata verso la pista ciclabile per chiedere aiuto. Proseguono intanto le indagini senza sosta.