CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA"

[ LETTERA DEL SINDACO DI CANALE ANGELO STEFANI INDIRIZZATA A L'OSSERVATORE LAZIALE ]

 

Redazione

Canale Monterano (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal Sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani  a L’osservatore laziale, in merito alla vicenda che sta interessando la Riserva Naturale di Canale Monterano.


Ecco la trascrizione della lettera:


Oggetto: VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO

"L’Amministrazione  Comunale ritiene valida e prioritaria ogni iniziativa volta a coinvolgere la società civile per salvaguardare ambiti naturali pregevoli qualora se ne ravvedessero concreti motivi di devastazione, di contro non può condividere iniziative aventi solo esclusive finalità politiche.
Al riguardo poi della “petizione" presentata per salvare da presunta devastazione la Riserva Monterano, l’Amministrazione Comunale rammenta di aver commentato ampiamente e reiteratamente i contenuti delle deliberazioni consiliari 13/2012 e 37/2012, ritenute dai promotori come fossero autentici vasi di Pandora.
L’aver conformato e adeguato il vigente PRG alla sovraordinata disciplina introdotta dal piano paesaggistico (PTPR) fin dal 2008, non può avere altra interpretazione che non sia quella letteraria derivante dagli atti pubblici compiuti. ln altre parole con detti atti deliberativi si é posta in essere, per la prima volta in questo Comune, la massima tutela ambientale consentita con fatti ed azioni concrete. E' abbastanza semplice da capire, a meno che non si voglia demonizzare anche il PTPR. Tentare di sovvertire la realtà dei fatti, verificabili da chiunque ne abbia serio interesse, con contorsioni linguistiche e propagandistiche é semplicemente puerile e ipocrita. Rispondiamo comunque a queste continue provocazioni che nulla hanno a che fare con la tutela del territorio dimostrando, per l’ennesima volta, la verità dei fatti; alleghiamo alla presente nota la sintesi della vigente legge regionale n. 21/2009 aggiornata, in cui é trattata la fattispecie riconducibile alla nostra Riserva Monterano. Da aggiungere, a scanso di ulteriori pretestuosi attacchi e perdite di tempo, che questa Amministrazione Comunale non ha colpe se nella legge regionale n. 79/1988 istitutiva della Riserva stessa, é stato previsto un indice di edificabilità per le attrezzature connesse all’uso agricolo di quel territorio indicato con la lett. B (già zona II) nella tavola grafica allegata alla legge medesima. Praticamente questa Amministrazione sta attuando i principi di tutela ambientali indicati dal T.U. sull’ambiente per lasciare ai propri figli e alle generazioni future un territorio dove potranno vivere, operare svilupparsi e nel contempo permettere a quelle di oggi di sopravvivere.
Il Sindaco
Angelo Stefani"

NOTA DELLA REDAZIONE DE L’OSSERVATORE LAZIALE

In riferimento a questa nota la redazione de L’osservatore laziale non intende, al momento, rispondere, alla provocazione “Tentare di sovvertire la realtà dei fatti, verificabili da chiunque ne abbia serio interesse, con contorsioni linguistiche e propagandistiche é semplicemente puerile e ipocrita.“ in quanto siamo soliti non lasciarci andare a improduttive “chiacchiere” ma al contrario anticipiamo che torneremo sull’argomento evidenziando ulteriori elementi che comprovano quanto asserito nei precedenti tabella.

Detto ciò L’osservatore laziale ribadisce la propria totale indipendenza da partiti politici e/o movimenti e quant’altro affine  e proprio per questo accoglie e pubblica la nota dell’amministrazione Stefani, che ha avuto il piacere di conoscere personalmente in occasione dell’ultima seduta di Consiglio comunale.

ARTICOLI PRECEDENTI:

09/11/2012 CANALE MONTERANO, DIMISSIONI "SPONTANEE" O "SPINTANEE" DEL SEGRETARIO COMUNALE?: IL SINDACO INVITO' IL SEGRETARIO AD "ALLINEARSI"
08/11/2012 CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI
02/11/2012 CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   16/10/2012 CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, DIMISSIONI "SPONTANEE" O "SPINTANEE" DEL SEGRETARIO COMUNALE?: IL SINDACO INVITO' IL SEGRETARIO AD "ALLINEARSI"

Redazione

 

[ LETTERA DEL SINDACO ANGELO STEFANI INDIRIZZATA AL SEGRETARIO COMUNALE MAURIZIO DI FIORDO ]

 

Canale Monterano (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la nota dei Consiglieri Antonio Paolo Mascia e Alessandro Bettarelli del gruppo consiliare di minoranza al Comune di Canale Monterano “Esperienza e Rinnovamento”

Ecco la nota:

"Gentilissima Direttore, 
abbiamo letto con vivo interesse il vostro articolo sul Consiglio Comunale straordinario di Canale Monterano del 6 novembre scorso. Nel complimentarci per l’ottimo lavoro d’informazione svolto dal suo giornale, non solo a Canale, ma in tutto il territorio regionale, vorremmo tornare ad un momento della seduta in questione per evitare che dubbie interpretazioni possano nascere in chi legge e completare l'informazione per i cittadini.  Dibattendo il punto all’odg – (durante il consiglio comunale dello scorso 6 novembre) – riguardante le dimissioni del segretario comunale, la consigliera di maggioranza Serena Mosti chiedeva al consigliere Alessandro Bettarelli  “Se le motivazioni da lui esposte fossero o meno frutto di interpretazione oppure estrapolate da documenti e fonti certe”, lasciando neanche troppo velatamente intendere che le nostre ragioni fossero frutto di sola elucubrazione mentale e non basate su fatti ed elementi oggettivi. Bene, la lettera che inviamo a L’osservatore laziale, perché sia pubblicata, è dell'agosto scorso e successiva ai due interventi del segretario (ricordati in Consiglio) che prendevano le distanze da atti compiuti dall’Amministrazione Comunale e dal suo Ufficio Urbanistica. Crediamo che la lettera del sindaco all’ormai ex segretario comunale sia abbastanza eloquente e valga, da sola, una risposta esauriente alla consigliera Mosti, che evidentemente non ne era a conoscenza. Frasi come: “Se la linea politica e di gestione, adottata dal sottoscritto e dall’Amministrazione, non dovessero corrispondere a sue precise aspettative può valutare l’opportunità di eventuali alternative collocazioni” non hanno bisogno di ulteriori commenti.

Per completare il quadro su ciò che è avvenuto in questi mesi all’Urbanistica comunale, facciamo presente infine ai lettori del vostro giornale che, prima di “far valutare eventuali alternative” al Segretario, l’Amministrazione Stefani aveva provveduto anche a eliminare la Commissione Edilizia comunale e a spostare ad altro incarico i due “storici” dipendenti comunali dell’Ufficio Urbanistica per sostituirli con due consulenti esterni."

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08/11/2012 CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI
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19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI

[ LETTERA DELLA REGIONE LAZIO AL COMUNE DI CANALE MONTERANO ]

 

Angelo Parca – Chiara Rai

Canale Monterano (RM) – Un consiglio comunale che potrebbe definirsi “tampone” quello del 6 novembre, iniziato alle 18,00 e che vedeva ai punti dell’ordine del giorno:
– Scioglimento consensuale della convenzione per la gestione in forma associata della segreteria comunale tra i Comuni di Canale Monterano e Bassano Romano.
– Approvazione della convenzione per gestione in forma associata della segreteria comunale tra i Comuni di Santa Marinella e Canale Monterano.
Delibera di consiglio comunale N° 43 del 3 agosto 2011: revoca in autotutela.
– Delibera di consiglio comunale N°13 del 26 marzo 2012 e atti conseguenti: revoca in ottemperanza alla nota della Regione Lazio del 22-08-2012.
– Completamento dell’iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per addivenire all’approvazione della variante generale al Prg di Canale Monterano.
Questo consiglio è arrivato a seguito degli incontri organizzati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto, dai i due gruppi consiliari di minoranza "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", e dal gruppo "I Cives", consiglieri della locale Università Agraria. Come esito di tali incontri, i gruppi "Esperienza e Rinnovamento" e “Voci di Strada", in ottobre, hanno presentato una richiesta di consiglio straordinario, con il seguente ordine del giorno:
1) Ottemperanza alla lettera della Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione, del 22 agosto, con la quale si invitava il Comune a revocare la delibera 13 del 26 marzo, che è presupposto della delibera 37 del 9 agosto sulla riserva naturale. Per ottemperanza si intende, pertanto, revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti, compresa la delibera 37;
2) Ottemperanza all'invito, contenuto nella medesima comunicazione regionale, a completare l'iter di approvazione di una variante al PRG che giace in regione dal 2000, per mancata acquisizione del parere dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura in materia di usi civici. In pratica, il Comune deve preparare una relazione tecnica circa le terre di uso civico coinvolte dalla pianificazione contenuta nella variante; fino ad oggi l'Assessorato ha ritenuto insufficiente la documentazione inviata in questi anni dal Comune ed è in attesa di tale, complicata relazione tecnica per poter emettere il necessario parere.
Andiamo per gradi.
E’ passato lo scioglimento della convenzione in forma associata tra Canale e Bassano, per “affrettare i tempi sciogliendo la zavorra”, ha detto Serena Mosti, “della convenzione con Bassano”. Sia “Esperienza e Rinnovamento” che “Voci di Strada” (gruppi consiliari di minoranza) hanno votato “no”. In particolare, il consigliere Alessandro Bettarelli di “Esperienza e Rinnovamento” ha inteso illustrare quelli che ritiene i veri motivi per i quali il segretario si dimette. Di fatto c’è di mezzo la c.d. “variante Cangitano” e le osservazioni contrarie alla stessa sollevate dal segretario. Il segretario Comunale, in fase di Consiglio Comunale agostano, disse, tra l’altro, che: “considerato che il provvedimento incide sulla gestione dell’Area della Riserva, sarebbe stato possibile acquisire un parere del Direttore riguardo a tale aspetto”. Inoltre, Bettarelli ricorda una lettera perentoria del sindaco indirizzata al segretario comunale dove invitava lo stesso ad “allinearsi”. In soldoni, come ha detto chiaramente Bettarelli, “il segretario disse no e perciò è reo di aver fatto il proprio dovere”. Serena Mosti ha domandato a Bettarelli se le motivazioni da lui esposte fossero o meno frutto di interpretazione oppure estrapolate da documenti e fonti certe, “voglio dire – ha osservato Serena Mosti – che le motivazioni per cui il segretario comunale lascia Canale Monterano sono scritte”. Ma Bettarelli ha controbattuto, facendo presente che, quando un professionista lascia il proprio incarico, non lo fa per motivi futili, equivale a un giornalista che viene “escluso” dal direttore perché non in sintonia con la linea editoriale: “Non si dirà che quel giornalista lascia perché di idee diverse”.  Terminata la discussione, la decisione adottata è che entro una decina di giorni si concluderà la nuova convenzione con Santa Marinella.
La cosa che più ha fatto riflettere, di questo consiglio comunale, è quanto accaduto al momento della discussione inerente la richiesta avanzata dalla minoranza di revocare, sostanzialmente, sia la delibera di marzo sia quella di agosto (la seconda come atto conseguente).
Il sindaco Angelo Stefani ha fatto subito presente che non si evincerebbe da alcuna intestazione ufficiale che il documento prodotto dalla minoranza (la richiesta di consiglio straordinario per le due revoche) sia stato in realtà prodotto dai consiglieri stessi. Inoltre ha fatto presente la mancanza di parere contabile a corredo. Praticamente, il sindaco ha riscontrato dei vizi formali che si sarebbero sostanziati in un “impedimento” all’acquisizione. Inoltre, il primo cittadino Stefani ha fatto chiaramente presente che in questo momento sarebbero in corso “trattative con la Regione che sta rivedendo la delibera ai fini dell’approvazione”.
Che tipo di trattative sarebbero in corso? Si ricorda che la Regione ha scritto una nota il 22 agosto 2012 in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012 (ed una successiva nota del 10 ottobre scorso). Tale delibera è stata ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” ignorando vincoli paesaggistici e “le più elementari normative nazionali e regionali”.
Dunque, dopo questo esito di indubitabile chiarezza, cosa potrebbe mai essere successo di così eclatante da permettere che s’instauri questa presunta “trattativa” per correggere il tiro? Stefani ha anche detto che “discutere questi punti adesso che c’è una trattativa in corso sarebbe un dispendio di risorse economiche” e ha proposto di rinviare la discussione di almeno venti giorni quando i consiglieri avranno “documenti probatori” in mano. Il sindaco non ha ritenuto di mettere al voto la proposta delle minoranze di revoca della delibera 13 e nemmeno, quindi, di procedere alla relativa discussione. A questo punto vi è stata una sospensione della seduta consiliare, su richiesta del consigliere di minoranza Stefano Ciferri. Ripresa la seduta, i gruppi di minoranza, "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", hanno protestato per il fatto che la proposta del sindaco, di rinvio del voto, non risultasse agli atti e Bettarelli, in relazione all'oggetto di voto invece presente all'ordine del giorno (revoca della delibera 13), ha controbattuto asserendo "dato che i punti sono stati inseriti all’ordine del giorno del consiglio straordinario del 6 novembre, quest’ultimi dovrebbero essere discussi". La discussione, ha rilevato il consigliere di minoranza, "non porta un dispendio economico" e ha poi chiesto che venisse messo a verbale che il sindaco ritiene del tutto inutile un confronto. Ciferri è intervenuto, inoltre, chiedendo la possibilità, in ogni caso, di spiegare, al Consiglio ed ai cittadini presenti fra il pubblico, le motivazioni per le quali le minoranze richiedevano la revoca delle delibere comunali discusse.
Ebbene, L’osservatore laziale, dopo svariate telefonate in Regione, ha posto la seguente domanda al dottor Demetrio Carini, direttore regionale Territorio e Urbanistica, lo stesso che ha firmato la nota del 22 agosto 2012: E’ in corso una trattativa tra il Comune di Canale e la Regione così come dichiarato dal sindaco in occasione del Consiglio comunale straordinario del 6 novembre? Il dottor Carini che non ha voluto rilasciare direttamente una intervista, ha però fatto sapere, fugando così ogni dubbio e interrogativo, che “la Regione Lazio rimane sulla posizione presa e non risulta in corso alcuna trattativa di revisione o altro. Rimane fermo quanto scritto”.  E’ stata poi la volta degli usi civici. Ovvero sono i diritti spettanti a una collettività (e ai suoi componenti), organizzata e insediata su un territorio, il cui contenuto consiste nel trarre utilità dalla terra, dai boschi e dalle acque. Si deve completare l’iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per poter essere in grado di approvare la variante generale al Prg di Canale Monterano. E’ dal 2000 che ci si prova. Mancherebbero dei documenti in Regione e il sindaco ha fatto sapere che consisterebbero nella perizia demaniale e il nulla osta della soprintendenza (perso da diverso anni). Riguardo alla perizia demaniale, sarebbe stata utilizzata quella adottata dall'Università Agraria e un consulente, geom. Angelo Benedetti, sarebbe stato incaricato di stilare il documento o analisi territoriale mancante. Ciferri ha raccontato il suo "viaggio in Regione" e chiarito con puntualità che, a seguito di un colloquio diretto con il geometra Randolfi, ha avuto modo di vedere la famigerata variante del 2000 custodita all’11° piano della Regione (e quindi ne ha provato l’esistenza, dicendo “prima la mia era solo fede, poi è diventata certezza”). Ma non è tutto: ha detto anche che nel 2003 il geometra Alebardi avrebbe stilato una relazione non completa (alcuni terreni del demanio civico hanno ricevuto nella variante una destinazione urbanistica diversa dall'uso civico), la quale sarebbe mancante di dati catastali di facile reperimento – che non richiedono il dispendio di ulteriori risorse economiche per consulenti; non servirebbe cioè "perdere altro tempo e denaro" – e, soprattutto, risulterebbe priva delli motivazioni, richieste espressamente dalla legge, circa l'interesse pubblico che giustifichi la sdemanializzazione delle terre di uso civico coinvolte dalla variante. In pratica, Ciferri ha spiegato che per completare questo iter servono soltanto cose molto semplici da ottenere: “ci sono inoltre – ha detto Ciferri – terre collettive che fanno parte della nostra Riserva e che potremo usare per il nostro sviluppo. Chiudiamo questa storia e non sprechiamo altri soldi e tempo”.

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CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

Alberto De Marchis

Canale Monterano (RM) – La battaglia e l'attivismo di molti cittadini di Canale Monterano continua. Si prevedono altri colpi di scena nei prossimi giorni. Il Comune di Canale perde altri pezzi: Va via il Segretario comunale perché  avrebbe trovato lavoro più vicino la propria abitazione. Il 6 novembre alle 18 è stato finalmente indetto un Consiglio comunale straordinario. Ai punti dell’ordine del giorno c’è, tra l’altro:
– Delibera di consiglio comunale N° 43 del 3 agosto 2011:revoca in autotutela
– Delibera di consiglio comunale N°13 del 26 marzo 2012 e atti conseguenti: revoca in ottemperanza alla nota della Regione Lazio del 22- 08-2012
– Completamento iter di acquisizione dell’obbligatorio parere ai sensi della L.R. 1/86 in materia di usi civici per addivenire all’approvazione della variante generale al Prg di Canale Monterano.  

A seguito degli incontri organizzati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto, i due gruppi consiliari di minoranza "Esperienza e Rinnovamento" e "Voci di Strada", in ottobre, hanno presentato una richiesta di consiglio straordinario, con il seguente ordine del giorno:

1) Ottemperanza alla lettera della Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione, del 22 agosto, con la quale si invitava il Comune a revocare la delibera 13 del 26 marzo, che è presupposto della delibera 37 del 9 agosto sulla riserva naturale. Per ottemperanza si intende, pertanto, revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti, compresa la delibera 37;

2) Ottemperanza all'invito, contenuto nella medesima comunicazione regionale, a completare l'iter di approvazione di una variante al PRG che giace in regione dal 2000, per mancata acquisizione del parere dell'Assessorato regionale all'Agricoltura in materia di usi civici. In pratica, il Comune deve preparare una relazione tecnica circa le terre di uso civico coinvolte dalla pianificazione contenuta nella variante; fino ad oggi l'Assessorato ha ritenuto insufficiente la documentazione inviata in questi anni dal Comune ed è in attesa di tale, complicata relazione tecnica per poter emettere il necessario parere.

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  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

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  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

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18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANOā€¯

Redazione

L’osservatore laziale ringrazia tutti coloro che hanno aderito alla petizione “VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”. Un ringraziamento particolare a Daniele Natili per il supporto prestato al nostro quotidiano e al nostro redattore Emanuel Galea per aver curato e seguito l'iniziativa.. Abbiamo raccolto oltre 600 firme. La petizione insieme all’elenco di tutti i firmatari è stata inviata oggi 24 ottobre a tutti i destinatari.

Insieme a tutti i cittadini  restiamo vigili e attendiamo riscontri.

[ ELENCO DEI FIRMATARI DELLA PETIZIONE ]

 

Ecco il testo della Petizione:

Spett.le REGIONE LAZIO
Assessorato Enti locali e sicurezza, ambiente e sviluppo sostenibile, politiche dei rifiuti
All’attenzione dell’assessore GIUSEPPE EMANUELE CANGEMI
Via Rosa Raimondi Garibaldi , 7 – 00145

Spett.le REGIONE LAZIO
All’attenzione del Vice-Presidente e Assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica
LUCIANO CIOCCHETTI

Via Cristoforo Colombo , 212 – 00145

Al SINDACO DEL COMUNE DI CANALE MONTERANO
ANGELO STEFANI

Comune Sede
00060 Canale Monterano, Rm

Spett.le Prefettura di Roma – Ufficio Territoriale del Governo
Al Prefetto Dr. GIUSEPPE PECORARO

via IV Novembre, 119/A – 00187
Roma (RM)

Al GRUPPO CONSILIARE “LIBERI INDIPENDENTI E UNITI”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano

Al GRUPPO CONSILIARE “VOCI DI STRADA”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano

Al GRUPPO CONSILIARE “ESPERIENZA E RINNOVAMENTO”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano
 
All’Arch. CARINI DEMETRIO
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma

All’Arch. AJELLO MARINA
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
Area LEGISLATIVA, GIURIDICO E CONFERENZE DEI SERVIZI
Via Del Giorgione, 129 – 00147 Roma

All’Arch. COLLETTA PATRIZIA
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
VIGILANZA URBANISTICA – EDILIZIA E LOTTA ALL'ABUSIVISMO
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma

Al Dr. TANZI GIUSEPPE
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE
Viale del Tintoretto, 432 – 00142 Roma

Al Dr. FRANCESCO MANTERO
Direttore Riserva Naturale " Monterano"
Piazza Tubingen
00060 Canale Monterano (RM)

Spett. PROVINCIA DI ROMA
Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale
MICHELE CIVITA

Via IV Novembre 149 – 00187 Roma

Alla dott.ssa ALFONSINA RUSSO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale
piazzale di Villa Giulia, 9 – 00196 Roma

Al Dr. CARLO COSTANTINI
Corpo Forestale dello Stato
Comando Provinciale di Roma
Via G. Bavagli, 6 – 00161 Roma

Al Presidente Verdi Lazio
NANDO BONESSIO

Via A. Salandra, 6 – 00100 Roma


La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988 è in pericolo. L’area tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, terra di acqua, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano, uno dei pochi paradisi ancora scampato alla mano devastatrice dell’uomo.
Il Monteranese è terra vulcanica, "terra di fuoco" ed è ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. E’ ricca di fauna e speciali sono le sue orchidee.
All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici è la presenza di necropoli etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eremo. Tutta questa eredità rischia di sparire. Una delibera del Consiglio, la n. 37 del 9.08.2012 minaccia lo status quo di quest’angolo di paradiso.

La delibera del 9 agosto, nel definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva, interpreta l'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa in un modo che, oltre a comportare una troppo ampia applicazione del Piano casa nei confini dell'area protetta, di fatto potrebbe consentire l'edificabilità di nuove costruzioni in tutta l'Area II con indice 0,03 mc/mq.

Il piano casa non prevede nuove costruzioni, il Piano casa si applica agli edifici esistenti. Ora, la riserva di Monterano, se venisse consentito un indice di fabbricabilità per nuove costruzioni di 0,03 mc/mq dentro i suoi confini, verrebbe gravemente compromessa.

PREMESSO CHE
si ritiene che la a legge Piano Casa non vuole certo aggredire spazi delle riserve destinati a pura protezione ambientale, facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed al Consiglio Comunale di Canale Monterano affinché, con atto di autotutela, torni indietro sui suoi passi.

Ai giovani d’oggi abbiamo sperperato risorse e opportunità.
A quelli di domani, è doveroso lasciare un territorio dove anche essi potranno vivere, operare e svilupparsi.
VI CHIEDIAMO
Di avviare un dialogo urgente con l’amministrazione comunale di Canale Monterano a sostegno di un piano di sviluppo in sostituzione dell’attuale programma per massimizzare le cubature d’edilizia privata (D.C.C. di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012). L'introduzione di indice di fabbricabilità di nuove costruzioni dentro tutta l'area II della Riserva Naturale Regionale Monterano è un fatto grave, apre la corsa alla speculazione. I cittadini, preoccupati del vertiginoso incremento d’interesse immobiliare sul territorio, chiedono a quest’Assessorato di adoperarsi affinché il Comune voglia recedere dalle sue decisioni ed abrogare la delibera di marzo (D.C.C. di Canale Monterano n. 13 del 26 marzo 2012; cfr. Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione Comunale Roma Capitale e provincia, prot. n. 326662 del 22 agosto 2012). Vista la dubbia applicazione del Piano Casa regionale all'Area II della Riserva Naturale Monterano (cfr. D.C.C. di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012), e viste anche le recenti prese di posizione del Governo a difesa delle terre agricole nel c.d. Piano Salva Italia, ci auguriamo che la Regione Lazio voglia considerare "emergenziale” la presente petizione per non compromettere l’habitat che spetta alle future generazioni.
ROMA, 24 OTTOBRE 2012
L’osservatore laziale quotidiano online – www.osservatorelaziale.it – Tel. 345/7934445

(ALLEGATO ELENCO FIRMATARI PETIZIONE)

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  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

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   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

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19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

La petizione promossa da L'osservatore laziale "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO" ha superato le 600 firme. Un numero importante che sintetizza, grazie alla presenza e disponibilità dei cittadini, una forte volontà di opporsi a quella che definiamo una errata applicazione del Piano Casa rispetto ad un'ambiente naturale protetto che non può e non deve essere oggetto di cementificazione. La petizione sarà inviata oltre che al sindaco di Canale Monterano e ai gruppi Consiliari anche a tutte le Autorità sovracomunali preposte. Un sentito ringraziamento a tutti. Siamo positivi e certi che il nostro contributo servirà a rafforzare il NO della Regione alla delibera comunale del 9 agosto 2012.

[ELENCO DEI 629 FIRMATARI DELLA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO"]

 

Redazione

Il Sindaco di Canale Monterano con nota dell’11 ottobre 2012 risponde alla richiesta di revoca in autotutela della delibera 37/2012 avanzata dal Capogruppo dei Verdi in Consiglio Regionale Angelo Bonelli.  “In sostanza, il Sindaco, non riesce a smontare le contestazioni sollevate e la butta come si suol dire ‘in caciara’. – Dichiara Angelo Bonelli –  Messo alle strette – prosegue il Capogruppo dei Verdi in Regione – da puntuali osservazioni, che di fatto, dimostrano l’illegittimità della delibera almeno nella parte in cui investe la Riserva Naturale Monterano. Il primo cittadino di Canale non trova argomenti tecnico-giuridici per controbattere le obiezioni del consigliere Bonelli. Addirittura, il Sindaco nella nota dell’11 ottobre scorso, si vanta di avere approvato la delibera 13 del 2012 (propedeutica alla delibera 37/2012) con la quale l’Amministrazione Comunale ha variato e conformato il proprio strumento urbanistico al PTPR Piano Territoriale Paesistico Regionale, definita dalla Direzione Urbanistica della Regione Lazio, priva di ogni valore giuridico in quanto in grave contrasto con la legislazione urbanistica.” Giovedì 18 ottobre è partita una seconda lettera al Sindaco, al Consiglio Comunale, alle Direzioni Ambiente e Urbanistica della Regione Lazio, ai Ministeri dell’Ambiente a dei Beni Culturali e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, con la quale il Capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli rinnova la richiesta all’Amministrazione di Canale Monterano di agire in autotutela e procedere all’annullamento della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012.

Ecco il testo della lettera:

Al Sindaco del Comune di Canale Monterano
Sig. Angelo Stefani

Al Presidente ed ai Componenti
del Consiglio Comunale di Canale Monterano

Al Segretario Generale del Comune di Canale Monterano
Piazza del Campo 9 – 00060 Canale Monterano (RM)
Fax 06/9962637

Alla Riserva Naturale Regionale Monterano
Direttore: Francesco Maria Mantero
Piazza del Campo 9, 00060 Canale Monterano
Fax 06/9964566

E p.c.                 Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare
Direzione generale per la Protezione della Natura e del Mare
Direttore: Dott. Renato Grimaldi
Via Cristoforo Colombo, n. 44   00147 – Roma
Fax 06/57223470

Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Capo Ufficio Legislativo
Cons. Paolo Carpentieri
Via del Collegio Romano 27   00186  Roma
Fax 06/6723.2290

Alla Regione Lazio
Direttore della Direzione Regionale Ambiente
Dottor Giuseppe Tanzi
Viale del Tintoretto, 432 – 00142
Fax: 06/510779293

Alla Provincia di Roma
Dipartimento V – Risorse agricole ed ambientali
Serv. I – Ambiente (aree protette – parchi regionali)
Arch. Rosanna Cazzella
Via Tiburtina 691  – 00159  Roma
Fax: 06/67663196

Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Regione Lazio
Direttore: Arch. Demetrio Carini
Via del Giorgione, 129 – 00147  Roma
Fax: 06/51688859

Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Regione Lazio
Dirigente Area Urbanistica e Copianificazione comunale
Roma Capitale e provincia
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma
Fax: 06/51688859

All’Area Vigilanza Urbanistica – Edilizia e Lotta all'abusivismo
della Regione Lazio
Dirigente Dott.ssa Patrizia Colletta
Via del Giorgione, 129 – 00147  Roma
Fax: 06/51685814

Alla Procura della Repubblica
Presso il Tribunale di Civitavecchia
Via Terme di Traiano  00053 – Civitavecchia

Oggetto:. Deliberazione del Consiglio Comunale di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012, concernente: “Introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie graficizzate del sistema dei paesaggi agrari di cui alla Delibera Consiliare n. 13/2012, Individuazione delle zone A e B, già area II, disciplina dell’art. 7 della L.R. 79/1988 e dell’ambito ove trova applicazione l’art. 2, comma 2 della L.R. n. 102011, recepimento delle tav. TP 2 e TP2.1 della Rete Ecologica Provinciale (REP) e del PTPG”.
Nota del 11 novembre 2012, prot. 7815 del Sindaco del Comune di Canale Monterano.

Egregio signor Sindaco,
La ringrazio della Sua tempestiva risposta del 11 novembre 2012, prot. 7815 (Allegato1), anche se, voglio subito chiarire, che non mi soffermerò su inutili polemiche politiche. Infatti, come Ella avrà notato, la nota trasmessa dal sottoscritto il 28 settembre 2012 prot. 16026 contiene quattro contestazione tecnico-giuridiche concernenti l’applicazione e l’interpretazione di leggi nazionali e regionali contenute nel Capitolo 2 (Riserva parziale naturale Monterano, l.r.79/1988) della delibera in oggetto.
Mi preme innanzitutto sottolineare alla Sua attenzione, che, le deduzioni esposte nella nota dell’11 novembre scorso, relative ai quattro punti contenuti nell’Istanza di riesame in autotutela, paiono, per usare le Sue parole, “non essere minimamente pertinenti, come si dimostra nel prosieguo”, ma, sul punto ci torno dopo avere affrontato come Lei stesso chiede, le problematiche contenute nella Delibera di Consiglio Comunale n. 13 del 26/03/2012 avente ad oggetto: “Variante al Prg. Modifica delle discipline edilizie ed urbanistiche al fine di conformarle alle norme di PTPR, pubblicato sul Bur Lazio il 14 febbraio 2008, vigente in regime di salvaguardia. Presa d’atto. Introduzione del principio liberistico di cui all’art. 3 e successivi della legge 148/2011 e del sistema della semplificazione introdotte dalla legge 106/2011.”
L’area Urbanistica e Copianificazione Comunale Roma Capitale e Provincia della Regione Lazio, in merito alla suddetta Delibera 13/2012 con nota del 22 agosto 2012 prot. 326662 (Allegato 2), ha sollevato una serie di violazioni, contestando all’Amministrazione Comunale che la delibera appare una procedura di variante ai sensi della legge 1150/1942 la quale necessità tra le altre cose, della pubblicità degli atti, mentre la delibera entra immediatamente in vigore. L’Area Urbanistica chiude la nota affermando: “… la deliberazione comunale è viziata nell’applicazione delle procedure edilizie ed urbanistiche le quali non tengono conto dei vincoli paesaggistici e delle più elementari normative nazionali e regionali. Da quanto sopra si restituisce all’Amministrazione Comunale la D.C.C. 13/2012 e la si invita a revocarla.”
A tali gravissime contestazioni l’Amministrazione di Canale Monterano ha risposto con la lettera dell’11 settembre 2012 prot. 6559 (Allegato 3), respingendo le puntuali osservazioni dell’Area della Direzione Urbanistica, e continuando ad ignorare il fatto, che, il PTPR è stato solo adottato ed ad oggi è in regime provvisorio di salvaguardia. Inoltre, leggendo attentamente la nota, ed in particolare la giurisprudenza da Lei richiamata per sostenere la tesi della sovraordinata e cogenza disciplina del PTPR nella sua interezza, mi duole, riprendere, anche in questo caso le Sue parole: “non essere minimamente pertinente, come si dimostra nel prosieguo”, infatti, la Sentenza del Consiglio di Stato n. 1366 del 3 marzo 2011 citata, non è applicabile al caso di specie, tanto è vero che è riferita al P.P.R. Piano Paesistico Regionale della Regione Sardegna definitivamente approvato dalla Giunta regionale. Per di più, la sentenza del Tar Lazio n. 624 del 1 agosto 2012 abbondantemente richiamata nella nota, si riferisce addirittura all’adozione di un PTP Piano Territoriale Paesistico Sub-ambito 14, Cassino, Gaeta, Ponza avvenuta con D.G.R. del Lazio n. 2281 del 28 aprile 1987, NON all’adozione del PTPR Piano Territoriale Paesistico Regionale del Lazio, dunque totalmente inconferente.
Trovo alquanto singolare, leggere nella summenzionata nota, la richiesta rivolta all’Area regionale della Direzione Urbanistica, di una puntuale censura ai sensi dell’articolo 3 comma 1 della legge 148/2011 che dispone: “Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti
al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed e' permesso tutto ciò che non e' espressamente vietato dalla legge”, infatti, dalla lettura della nota dell’area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio, si evincono chiaramente le violazioni in materia di tutela del paesaggio e dei beni culturali (Dlgs 42/2004, L.R. 24/1998) e di partecipazione alla pianificazione territoriale (L.1150/42, L.R. 38/1999).
Chiarito ciò, sulla legittimità della D.C.C. 13/2012 basta leggere la nota del 10 ottobre 2012 prot. 434559 della Direzione Urbanistica Ufficio Staf Tecnico-Amministrativo di supporto e controllo di Gestione della Regione Lazio (Allegato 4) con la quale il Direttore ribadisce che la D.C.C. 13/2012 è priva di ogni valore giuridico in quanto in grave contrasto con la legislazione urbanistica, e per questo motivo, invierà all’Avvocatura regionale ai fini dell’impugnazione presso le sedi competenti, gli eventuali atti ad essa consequenziali.
In conclusione, per rispondere alla Sua precisa domanda su quanti Comuni del Lazio hanno variato e conformato il proprio strumento urbanistico al PTPR con le modalità ed i tempi adottate da codesta Amministrazione Comunale, non posso che rispondere: speriamo nessun altro!

Prima di entrare nel merito delle deduzioni contenute nella nota del’11 novembre scorso, mi corre l’obbligo di chiederLe il significato di una frase contenuta nella relazione introduttiva della DCC 37/2012 precisamente a pagina 3: “Ricorda che è di questi giorni la legge regionale che ha quasi azzerato le ZPS ed afferma che non si capisce per quale motivo i proprietari delle aree site nella zona “B” dovrebbero vedere cancellati i loro diritti basilari”.
Francamente, Signor Sindaco mi stupisce leggere in una delibera comunale un’affermazione così indecifrabile quanto falsa (quando è stata approvata e che numero dovrebbe avere la presunta legge regionale?), che può portare i cittadini a comportamenti sanzionabili anche penalmente, in quanto il territorio del Comune di Canale Monterano è ricompreso nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT6030005 “Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate” e quindi sottoposto a specifiche misure di tutela individuate a livello comunitario, nazionale e regionale
Le ricordo che il DPR 8 settembre 1997 n. 357 stabilisce che l’autorità competente al rilascio dell’approvazione definitiva del piano o dell’intervento (salvo i casi previsti dalla DGR 4 agosto 2006, n.534 Definizione degli interventi non soggetti alla procedura di valutazione di Incidenza) da realizzare nei SIC, ZSC o nelle ZPS (Rete Natura 2000), acquisisce preventivamente la valutazione di incidenza. La valutazione di incidenza costituisce requisito di efficacia del titolo abilitativo, e in mancanza della quale risultano applicabili le sanzione di cui all’articolo 44 del DPR 380/2001, (Cfr. Cassazione Penale, Sez. III°, del 9 marzo 2011, n. 9308).

Passiamo ora all’esame delle deduzioni, divise in quattro punti:
1.    Lei sostiene che:
a)    La l.r. 12/2012 non è sconosciuta, ma nel testo della delibera al Cap. 2 non riporta il testo completo e aggiornato della l.r. 21 /2009 (piano casa) come modificato dalla l.r. 12/2012 ;
b)    La Riserva parziale naturale Monterano non è interessata dal trasferimento di volumetrie, ma richiama illegittimamente, come dimostrato nella precedente nota del 29 settembre scorso: l’art. 3 comma 1 lettera e) della l.r. 36/2002, per ciò che riguarda : la realizzazione di strutture ricettive e pararicettive; e l’art. 2 comma 8 della l.r. 14/2011: Nelle strutture ricettive all’aria aperta collocate nei territori ricadenti nelle aree naturali protette di cui alla l.r. 29/1997 e successive modifiche, nelle more dell’approvazione del piano e del regolamento di cui agli tabella 26 e 27 della stessa, sono consentiti gli interventi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere a), b) e c) del d.p.r. 380/2001.

2.    Lei richiama la prima Circolare regionale illustrativa della l.r. 21/2009 Primi indirizzi e direttive per la piena ed uniforme applicazione degli tabella 2, 3, e 6 della predetta l.r. che al punto 4.3 tratta la fattispecie giuridica relativa alle aree naturali protette prive, come la Riserva di Monterano del Piano di Assetto e del Regolamento: Anche in questo caso il richiamo è inconferente visto che la Circolare interpretativa è un atto che si risolve in un mero ausilio interpretativo e non esplica alcun effetto vincolante non solo per il giudice penale, ma anche per gli stessi destinatari poiché non può porsi in contrasto con l’evidenza del dato normativo (Cfr. Cassazione SS. UU. Civili n. 23031 del 2 novembre 2007; Cassazione Penale, Sez. III, del 17 maggio 2011, n. 19330), in questo caso la l.r. 79/1988 e la L. 394/1991.

3.    Lei sostiene che: L’indice di edificabilità della 0,03 presuppone il rilascio del titolo edificatorio. La precarietà temporale non si coniuga con l’indice di edificabilità che trova applicazione nel solo contesto giuridico sotteso al permesso di costruire, non rilasciabile né a termine né a condizione. Piuttosto e più coerentemente il concetto di precario è riferito alle tecniche costruttive; in altri termini, in detti siti, comunque sensibili e tutelati, non potranno ipotizzarsi costruzioni in cemento armato, in acciaio, ecc. 
Anche in questo caso la deduzione non coglie nel segno, infatti, l'indice di edificabilità fondiaria dello 0,03 mc/mq, è come dispone la l.r. 79/1988 riferito espressamente alla realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attività agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva. Il legislatore regionale nel definire tali manufatti “precari” li ha volutamente sottratti al regime concessorio (permesso di costruire), per di più, ne ha stabilito l’indice di edificabilità massimo, al fine di limitare gli effetti sul territorio. Sul punto, la giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione penale ed il Consiglio di Stato hanno statuito che: La natura precaria di una costruzione non dipende dalla natura dei materiali adottati o dalle caratteristiche costruttive, ma dalla stabilità dell’insediamento indicativa dell’impegno effettivo e durevole del territorio (Cfr. Corte Cass. Penale, Sez. III, del 23 gennaio 2012 n. 2693, Sez. III, del 16/01/2012, n. 1191; Sez. III, del 07/02/2008, n. 12428; Cons. Stato, Sez. VI, 16 febbraio 2011, n. 986; Cons. Stato, Sez. V, 12 dicembre 2009, n. 7789; Cons. Stato, Sez. V, 24 febbraio 2003, n. 986; Cons. Stato, Sez.V, 24 febbraio 1996, n. 226).

4.    In riferimento alla problematica sollevata dal punto 4 cioè: il ruolo predominante e strategico attribuito ai piani paesaggistici regionali, di cui all’art. 145 (Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri strumenti di pianificazione) del D.lgs n. 42 del 2004, Lei sostiene che si offre esaustiva risposta all’8° capoverso del Capitolo 2 della DCC 37/2012, ma la deduzione non attiene all’argomento, pertanto resta si ribadisce quanto statuito dal Consiglio di Stato Sezione VI, con le sentenze del 14 giugno 2012, n. 3515, 3516, 3517 e 3518:
La prevalenza del Piano paesaggistico è quindi attinente solo agli aspetti delle altre disposizioni prima indicate relativi alla mera tutela del paesaggio. In relazione ai Piani dei Parchi, che tutelano un sistema di valori complesso, identificato, in base all’art. 12, comma 1, della l. n. 394/1991, come modificato dall'art. 2, della l. n. 426/1998, nella “tutela dei valori naturali ed ambientali nonché storici, culturali, antropologici, tradizionali”, detta prevalenza è quindi da ritenersi relativa solo agli aspetti paesaggistici, sicché ben può affermarsi che la disciplina più restrittiva rispetto al Piano paesaggistico stabilita per determinate aree sia volta a tutelare quegli ulteriori valori che il Piano dei Parchi pure tutela e non violi quindi il principio di prevalenza sopra evidenziato.” (…)

Alla luce di quanto suesposto,

Si rinnova la richiesta al Consiglio Comunale e l’Amministrazione di Canale Monterano di agire in autotutela e procedere al riesame della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012, e per l’effetto annullarla in quanto le disposizioni contenute nel Capitolo 2 (Riserva parziale naturale Monterano, l.r. n. 79/1988) sono illegittime per tutte le ragioni sopra illustrate, annullando altresì ogni atto ulteriore, connesso e consequenziale.
Con l’avviso che in mancanza lo scrivente adotterà ogni forma di tutela dei diritti propri e della cittadinanza, e adirà l’Autorità Giudiziaria al fine di ottenere l’annullamento di tutti gli atti ulteriori connessi e consequenziali.

Cordiali saluti
Angelo Bonelli

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CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

"La Regione ha considerato “priva di valore giuridico” la Delibera n. 13 del 26 marzo, annunciando all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano di voler impugnare gli eventuali atti amministrativi ad essa consequenziali. La ferma presa di posizione da parte della Regione Lazio dovrebbe riflettersi pure sulla successiva Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto scorso, che riguarda direttamente la Riserva Naturale Regionale “Monterano”. Trattandosi anche in questo caso di una deliberazione immediatamente esecutiva, essa potrebbe andare incontro ad analoghe obiezioni di illegittimità procedimentale."

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Natili una nota in merito alla lettera della Regione Lazio, Ufficio di Staff Tecnico-Amministrativo di Supporto e Controllo di Gestione, all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano, prot. n. 434559 del 10 ottobre 2012.

La lettera in questione è la risposta dell’Ufficio regionale citato a quanto scritto dal Comune di Canale Monterano (Ufficio Comunale per l’Edilizia e l’Urbanistica, prot. 6559 del 11/09/2012) all’Assessorato Regionale all’Urbanistica e all’Area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio (fra gli altri), in merito alla Delibera comunale n. 13 del 26 marzo 2012. Lo scorso 11 settembre, infatti, il Comune di Canale Monterano contestava i rilievi con i quali la Regione, alcuni giorni prima (il 4 settembre 2012), aveva avanzato la richiesta che la Delibera n. 13 del 26 marzo venisse revocata.La Delibera del 26 marzo introduceva procedimenti semplificati in materia urbanistica, sulla base di un principio liberistico – per cui sarebbe consentito tutto quello che dalla legge non risulta vietato – nell’ottica, tuttavia, di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale). La richiesta regionale di revoca di tale deliberazione si basa su di un argomento pregiudiziale: il Comune – diceva nella sostanza la comunicazione regionale del 4 settembre – avrebbe dovuto adottare il procedimento di Variante o Piano Regolatore Generale (PRG). Ora, dopo la replica inviata a settembre dall’Ufficio Comunale per l’Edilizia e l’Urbanistica, la Regione stessa fa pervenire all’Ufficio Tecnico comunale di Canale una seconda comunicazione, di cui mi preme evidenziare alcuni punti essenziali.In questo ulteriore documento regionale viene, in primo luogo, precisato che l’adeguamento al PTPR avviene con un provvedimento comunale (la Delibera n. 13) definito intempestivo, nel senso che, essendo il PTPR ancora in fase di definitiva approvazione, Canale Monterano recepirebbe nel proprio strumento urbanistico mere disposizioni transitorie (di salvaguardia) e non il PTPR nel suo testo definitivo: ciò comporterebbe, secondo gli organi regionali, una contraddizione con il principio di economicità dell’azione amministrativa. Avendo prematuramente adeguato lo strumento urbanistico comunale, l’Amministrazione locale si esporrebbe al rischio di dover reiterare la propria azione, per conformarsi al PTPR nella sua versione definitiva. Si tratterebbe, insomma, di uno spreco di attività amministrativa. I comuni sono, infatti, tenuti a tale attività di adeguamento solo entro i due anni dalla definitiva approvazione del PTPR. La Regione, poi, torna ad insistere sulla necessità che simili provvedimenti rivestano la forma procedimentale della Variante o del PRG. Ciò viene giustificato con due argomenti principali. Il primo è il principio di legalità. Il principio di legalità va inteso, da un lato, nel senso della prevalenza delle norme di legge sugli atti amministrativi: qualsiasi provvedimento della Pubblica Amministrazione (P.A.) contrasti con una norma di legge è illegittimo e passibile di nullità o annullamento. Dall’altro, va inteso come principio di tipicità dei provvedimenti imperativi della P.A.: ogni esercizio di potere da parte della P.A. deve trovare giustificazione e previsione in una specifica norma di legge. Si tratta della garanzia fondamentale dello Stato di Diritto. Ogni cittadino ha nella legge – ossia nella volontà popolare – il criterio per individuare se, e in che misura, debba sottostare ad un potere esercitato nei suoi confronti. Ciascuno di noi è tenuto a conformarsi esclusivamente a quegli atti autoritativi che siano previsti dalla legge. Ora, secondo la Regione, la Delibera comunale n. 13 avrebbe il contenuto tipico di uno strumento urbanistico ordinario; e, allora, essa si sarebbe potuta adottare solo nel rispetto delle norme sul procedimento di formazione degli strumenti urbanistici (il Comune avrebbe così violato il principio di prevalenza delle norme di legge); oppure, ammesso che il potere esercitato dal Comune sia di natura diversa da quello che richiede la forma della Variante o del PRG, tale potere non troverebbe corrispondenza in alcuna disposizione di legge che lo giustifichi (ad essere violato sarebbe allora il principio di tipicità dei provvedimenti). Di qui, in ogni caso, l’asserita violazione del principio di legalità. Il secondo argomento utilizzato dalla Regione attiene al ruolo di garanzia che il procedimento di Variante o PRG svolge nei confronti dei privati cittadini e delle persone giuridiche pubbliche o private. Infatti, la Regione Lazio ritiene che, adottando un provveddimento immediamente esecutivo (come la Delibera n. 13), invece che il più complesso procedimento previsto in materia urbanistica, il Consiglio Comunale avrebbe privato tutti i soggetti coinvolti della possibilità, loro legalmente riconosciuta, di partecipare alle scelte riguardanti la gestione del territorio. In definitiva, la Regione ha accusato il Comune di un ingiusto “fai da te”, che violerebbe le prerogative in tema di pianificazione urbanistica legalmente spettanti ad altri enti ed ai singoli cittadini.La Regione ha, pertanto, considerato “priva di valore giuridico” la Delibera n. 13 del 26 marzo, annunciando all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano di voler impugnare gli eventuali atti amministrativi ad essa consequenziali. La ferma presa di posizione da parte della Regione Lazio dovrebbe, a mio parere, riflettersi pure sulla successiva Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto scorso, che riguarda direttamente la Riserva Naturale Regionale “Monterano”. Trattandosi anche in questo caso di una deliberazione immediatamente esecutiva, essa potrebbe andare incontro ad analoghe obiezioni di illegittimità procedimentale.

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  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

La Riserva di Canale Monterano rischia di essere compromessa da delibere comunali che vorrebbero, in sintesi, compromettere un ambiente vincolato tramite l’interpretazione dell'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa (applicazione del Piano Casa all’area II).

 

[LETTERA DELLA REGIONE LAZIO AL COMUNE DI CANALE MONTERANO]

[LETTERA DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO]

 

Chiara Rai
Un vero e proprio terremoto sta compromettendo la stabilità dell’amministrazione comunale di Canale Monterano che ha ricevuto un forte monito dalla Regione Lazio. Questa notizia arriva in un momento di fibrillazione e incessante attività dei cittadini e soprattutto dell’Associazione Voci di Strada, del gruppo consiliare Esperienza e Rinnovamento e del Gruppo spontaneo 9 Agosto. Un momento nel quale anche L’osservatore laziale, impegnato in trincea con le persone, sta raccogliendo e ha raccolto centinaia di firme per salvare la Riserva di Canale Monterano che rischia di essere compromessa da delibere comunali che vorrebbero, in sintesi, compromettere un ambiente vincolato tramite l’interpretazione dell'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa (applicazione del Piano Casa all’area II). L’Ente Regione ha risposto senza tentennamenti alle controdeduzioni del sindaco Stefani in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012.  Tale delibera ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” sarà inviata dalla direzione regionale Urbanistica alla Avvocatura regionale per essere impugnata presso le sedi competenti. E’ così sempre più evidente che ci si trova in un vero e proprio duello tra Enti che finirà con la prevaricazione di una sola vox sull’altra. Presumibilmente a soccombere sarà quella comunale che vorrebbe applicare delle procedure edilizie ed urbanistiche ignorando vincoli paesaggistici e, come afferma la stessa Regione, “le più elementari normative nazionali e regionali”. L’intera missiva della Regione datata 10 ottobre, della quale ci ha messi a conoscenza l’associazione di cittadini Voci di Strada,  non lascia spazio a dubbi in merito alla rigida posizione dell’Ente Regione rispetto l’amministrazione di Canale Monterano. Addirittura ci sono espressioni inequivocabili quali: “l’Ufficio comunale (di Canale) sembra ignorare il noto principio di legalità cui dovrebbe ispirarsi l’attività amministrativa, secondo la quale la pubblica amministrazione trova nella legge i fini e i confini della propria azione [….] in merito alle procedure corrette da seguire in atti di pianificazione”. A conclusione della lettera, la Regione ricorda al Comune che le norme non possono essere tema di “recite a soggetto”. Più chiaro e diretto di così non poteva arrivare lo schiaffo in faccia. E il primo effetto, probabilmente indiretto, ma di facile interpretazione è che il consigliere di maggioranza Giancarlo Marani, costruttore edile, ha riconsegnato le deleghe al sindaco. Intanto è arrivata la prima risposta ad una lettera redatta dai gruppi consiliari di minoranza del Comune congiuntamente all’Università Agraria e supportati dal Gruppo spontaneo 9 Agosto. Questa lettera articolata, che sostanzialmente si concentra sulla successiva delibera del 9 agosto 2012 (che di fatto intende definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva), è stata inviata a tutti gli Enti sovracomunali. La prima risposta è arrivata dal Corpo Forestale dello Stato che agirà per quanto di sua competenza vagliando con attenzione i rilievi di legittimità e assumendo eventuali iniziative ritenute più opportune dalla Forestale stessa.

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  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

[FIRMA LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO]

 

Chiara Rai

Il Gruppo Regionale Verdi, a firma del Consigliere Angelo Bonelli, ha inviato al sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani e ai componenti del Consiglio comunale di Canale Monterano, al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dei Beni Culturali, una lettera mediante la quale sostanzialmente si chiede il riesame e l’annullamento in sede di autotutela della Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto 2012, concernente l’introduzione della pratica della perequazione urbanistica e del trasferimento delle volumetrie graficizzate del sistema dei paesaggi agrari (di cui alla Delibera Consiliare n. 13/2012) e l’individuazione delle zone A e B, già area II, disciplina dell’art. 7 della legge regionale 79/1988 “Istituzione della riserva naturale Monterano”.  Di fatto, si ricorda, che l'Amministrazione di Canale Monterano, prima di produrre la celeberrima delibera agostana non ha richiesto parere preventivo al direttore Francesco Maria Mantero della Riserva Regionale di Canale Monterano.
 
La delibera del 9 agosto, nel definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva, interpreta l'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa. E di fatto si verrebbe a compromettere un ambiente vincolato. Questo perché qualora venga consentita l'applicazione del Piano casa nei confini dell'area protetta, si aprirebbero facilmente le porte all'edificabilità di nuove costruzioni in tutta l'Area II con indice 0,03 mc/mq. Come detto e ribadito più volte invece, il Piano casa si applica agli edifici esistenti.
 
Il gruppo regionale Verdi, chiede sostanzialmente l’annullamento della Delibera 37/2012 perché il suo contenuto, come confermato dal presidente dei Verdi Lazio Nando Bonessio, è palesemente in contrasto con le disposizioni di legge che disciplinano le Aree Protette ed in particolare la legge regionale istitutiva della Riserva Monterano (la legge nazionale 6 dicembre 1991, n.394 Legge quadro sulle aree protette ed il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) . Inoltre, l’Amministrazione comunale di Canale Monterano “inventa” la possibilità di costruire in zona II nella Riserva, ignorando completamente l’esistenza della Zona di Protezione Speciale (ZPS) della Tolfa e ritenendo di poter stravolgere la normativa sul Piano Paesaggistico regionale. “Questi atti che continua a fare l’Amministrazione di Canale Monterano – dice il presidente Bonessio – paiono atti creativi o meglio un collage messo su utilizzando ad uso e consumo norme, regole e piani sovra comunali come se si potessero adoperare a proprio piacimento per ottenere un risultato di impossibile applicazione. Per questo, chiediamo che il Comune torni sui suoi passi e annulli in autotutela la delibera del 9 agosto 2012” D’altro canto, Bonessio, ricorda l’altra delibera “bocciata” dalla Regione Lazio prodotto del “ciclone Gangitano” (così ribattezzato ironicamente da L’osservatore laziale) dal nome del tecnico consulente del Comune di Canale Monterano, il quale ha elaborato una variante che sostanzialmente permette al Comune di utilizzare un nuovo strumento urbanistico (delibera del 13 marzo scorso). La Regione Lazio, restituisce la D.C.C. 13 del 2012 e la invita a revocarla in quanto la stessa deliberazione comunale, si cita ad litteram il documento della Regione in allegato all’articolo) è viziata nell’applicazione delle procedure edilizie ed urbanistiche le quali non tengono conto dei vincoli paesaggistici e delle più elementari normative nazionali e regionali”.

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  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

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CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI

Emanuel Galea

Le puntualissime osservazioni del giurista Daniele Natili dell’associazione “Voci di strada” apparse su questo quotidiano lo scorso 19 settembre (CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA) hanno offerto una limpida analisi riguardante alcuni degli effetti del "Piano Casa" sulla riserva naturale di Monterano. “Quale sarebbe il piano di sviluppo di quelle zone e che tipo d’insediamenti si prevedono, ha domandato Saverio Scicluna sulla pagina Fb del nostro quotidiano, domanda alla quale Natili ha risposto: “Non si fanno piani di sviluppo, ma si pongono sul territorio aree a macchia di leopardo per massimizzare le cubature d’edilizia privata. Non si vede alcun tipo di sviluppo coordinato fra aree pubbliche e aree private”. Con quest’affermazione il giurista conferma quanto la stessa delibera del Consiglio n. 37 del 9.08.2012 stabilisce e cioè : ” …. che con questa delibera si chiude la serie di iniziative con le quali il Comune, a costo zero, apre all’economia” Siamo arrivati al nocciolo della questione. E’ tutta un’operazione per fare cassa. Il trasferimento della cubatura è un fatto grave, modifica l’assetto della riserva e apre la corsa alla lottizzazione  Che non ci sia un piano di sviluppo lo dice la delibera e lo conferma lo stesso Natili. Il decreto Monti  anti cementificazione per la difesa del suolo, fra l’altro contiene la clausola “ disincentivo attivita’ edificatoria” con la quale si abroga inoltre la norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell’Ente locale. Il fine e’ quello di disincentivare la speculazione edilizia sul territorio”. Una ragione che dovrebbe scoraggiare ulteriormente l’Ente dal concedere concessioni edilizie. L’articolo di Loris Pietrelli pubblicato su questo quotidiano sempre il 19 settembre dal titolo “CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE? ”, evidenzia dettagliatamente gli aspetti “nefasti” derivanti da questa interpretazione del Piano Casa. Invitiamo ambientalisti, ecologisti ed associazioni varie, che in questo momento serbano uno strano silenzio, a voler far sentire chiaramente la loro voce. Da Natili veniamo a sapere di una “disputa” tra la Regione ed il Comune dopo che la stessa Regione, il 4 settembre,  aveva richiesto la revoca della delibera di marzo.  Il gioco torna ora nelle mani del sindaco Angelo Stefani. Se venisse consentito un indice di fabbricabilità di nuove costruzioni di 0,03 mc/mq entro i confini dell’area protetta, questa verrebbe gravemente compromessa. E’ proprio qui che le varie associazioni devono fare sentire la loro voce, sposando la tesi della Regione. La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988, tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano. Il Monteranese è terra vulcanica, e per questo " terra di fuoco" ed è  ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. Speciali le sue orchidee. All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici sono presenti Necropoli Etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eramo. Facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza affinché vogliano smettere per un solo istante di ragionare con mc/mq e fare uno sforzo: Pensare alle generazioni future. I giovani d’oggi si trovano senza risorse e senza opportunità. A quelli di domani, lasciamogli perlomeno l’ossigeno e l’aria da respirare.

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18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?

[DELIBERA NR° 37 – AGOSTO 2012 CANALE MONTERANO]

Le maggiori imprese immobiliari sono calate in massa da queste parti aprendo agenzie in ogni paese: è un caso? A seguito di questo scellerata scelta della Giunta, possiamo dare un addio a quella continuità ecologica, presupposto per la conservazione della biodiversità, che caratterizza questi territori.

 

Loris Pietrelli

Il Consiglio Comunale di Canale Monterano ha approvato una proposta di delibera (37 del 3 agosto 2012) che sostanzialmente modificherà l’assetto della Riserva Regionale di Canale Monterano, 1.000 ettari di archeologia e natura. In poche parole la delibera tende ad avallare cambiamenti di destinazione di uso dei territori agricoli senza tenere conto dei vincoli in essi ricadenti. Si potranno realizzare manufatti con un indice di edificabilità fondiaria pari a 0.03 mc/mq. In sostanza questo significa che con la scusa di realizzare edifici dedicati al turismo, chi possiede, ad esempio, 10 ettari all’interno della Riserva potrà costruire un edificio di 3.000 mc, l’equivalente di oltre 80 stanze 4x3m: praticamente un albergo! E’ chiaro che a seguito di questa delibera inizierà la compravendita di piccoli appezzamenti di terreno per acquisirne la cubatura: oltretutto i furbacchioni hanno anche previsto il trasferimento delle cubature! La Giunta ha approvato questa delibera senza richiedere il parere tecnico al Direttore della Riserva. Questo rappresenta un atto gravissimo che lede l’autorità del Parco ed inoltre palesa le reali intenzioni del Sindaco: smantellare la Riserva e svendere un territorio ancora integro, situato a pochi km da Roma, ad un gruppo di investitori che probabilmente godono anche di forti appoggi politici. Questo territorio, fino a Tolfa, sembra che sia finito nelle mire di speculatori che intravedono la possibilità, con la complicità di sindaci compiacenti, di alimentare a dismisura il mercato immobiliare. Le maggiori imprese immobiliari sono calate in massa da queste parti aprendo agenzie in ogni paese: è un caso? A seguito di questo scellerata scelta della Giunta, possiamo dare un addio a quella continuità ecologica, presupposto per la conservazione della biodiversità, che caratterizza questi territori. In questa piccola porzione di territorio, ad esempio, sono stati presentati progetti per un Centro Attività Ricreative ed Agrituristiche, oltre 30.000 mc di cubatura a circa 200 m dal borgo di Montevirginio (progetto Noce Moscata), un progetto per un complesso alberghiero (progetto Airone) proprio di fronte a Monte Angiano, noto per la presenza di numerose specie di orchidee. Pare inoltre che esista anche un progetto per realizzare ex novo un certo numero di “borghetti” residenziali nei Comuni di Vejano e Oriolo a ridosso della Riserva. Attualmente la Riserva è presa d’assalto, approfittando delle scarse risorse disponibili e, soprattutto della benevolenza della Giunta Comunale che sembra avere tutto l’interesse ad incentivare il degrado in modo da giustificarne lo smantellamento. Il nostro solerte Sindaco ha subito approfittato dell’intenzione, da parte della Regione, di trasferire tutte le competenze in materia di gestione dei parchi regionali ai Comuni esautorando di fatto le responsabilità in materia ambientale della Regione. Il declassamento delle aree agricole è già cominciato fuori della riserva in quella che dovrebbe rappresentare una sorta di zona tampone. Tanto per fare un esempio dello stato delle cose, è stata autorizzata la costruzione di una “casina  di caccia” in località “la bandita” sul confine della riserva (foto 1) a pochi metri dal sito di nidificazione dell’Occhione, specie estremamente protetta da tutte le normative specifiche. La delibera del 3 agosto è solo una delle tante azioni di  una strategia messa in atto già da qualche anno. L’annosa questione di Ponte Antico, apertura di una strada abusiva all’interno della  ZPS, ne è la riprova (basta verificare su Google). Oggi la vicenda ha assunto aspetti paradossali in quanto la nuova giunta appoggia apertamente l’iniziativa dell’unico, facoltoso, utente interessato. Il Sindaco pare, infatti, che abbia richiesto finanziamenti pubblici per mettere in sicurezza un ponte costruito abusivamente da ignoti (sic). Il ponte, posto all’interno della ZPS, impedendo il libero flusso del fiume Mignone, andrebbe ad alterare una vasta area circostante. Oltretutto la presenza di necropoli etrusche determina ulteriori vincoli archeologici. Tutto ciò aggirando anche le disposizioni di divieto di transito notificate al Sindaco dal Servizio di Polizia fluviale dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (ARDIS). Se la Riserva adottasse il Piano di Assetto elaborato anni fa e sparito in qualche cassetto, sarebbe maggiormente tutelata  dai tentativi, ormai palesi, di smantellare tutti i vincoli. Senza tutele l’integrità degli ecosistemi che caratterizzano il nostro territorio rischia di venir meno vanificando circa 30 anni di tutela.

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18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE