Roma caos maltempo: critiche feroci per la gestione pentastellata

ROMA – Strade allagate, rami e cavi caduti in città a causa della pioggia forte che sta interessando da alcune ore la Capitale. Allagamenti in varie zone: da via del Mare, altezza sottopasso di Acilia, ai quartieri San Paolo e Nomentano. Colpita in particolare la zona nord: le strade a Ponte Milvio si sono trasformate in un lago con auto travolte dall’acqua e automobilisti bloccati.

Chiusa temporaneamente via di Trigoria, all’altezza di via Giovanni Terranova, a causa della caduta di cavi elettrici. Chiuse stazioni della metropolitana di Roma e interrotti alcuni tratti a causa del maltempo che sta interessando la Capitale. A quanto reso noto da Atac sul canale Twitter, sulla linea B risultano chiuse le stazioni Palasport, Fermi, Laurentina, con servizio attivo Rebibbia – Magliana. Mentre sulla metro A: Lucio Sestio e Numidio Quadrato e Lepanto. La linea A è interrotta tra Ottaviano e Flaminio per “danni da maltempo”.

 

“Romani cornuti e mazziati e turisti impressionati dall’inadeguatezza di questa capitale europea. – Dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia – Sono clamorose le centinaia di foto e video – prosegue Santori – che i cittadini stanno inviando da tutta Roma per testimoniare l’indignazione verso la vergognosa situazione che si è determinata dopo le annunciate piogge di questa mattina. Automobili bloccate nell’acqua, persone impossibilitate ad uscire dai cancelli delle proprie abitazioni, incroci allagati e circolazione praticamente in tilt su tutto il territorio. Metro allagate e grande viabilità impraticabile e addirittura autobus allagati con utenti a bordo. Ecco a cosa porta la sottovalutazione, l’inadeguatezza e la superficialità di un’amministrazione che, nonostante il maltempo fosse stato annunciato con largo anticipo, non ha fatto nulla per evitare questa assurda condizione della Capitale d’Italia. D’altronde, se non si pianifica in anticipo la pulizia di caditoie, tombini e strade è automatico l’allagamento della città ma non solo quello che i romani ritengono inaccettabile è anche il tam tam mediatico di promesse fatte sull’intensificazione della pulizia dei tombini da parte di Ama. Dalla sindaca Raggi nei giorni scorsi non è arrivata alcuna indicazione alla cittadinanza, non un invito a restare in casa salvo urgenze, né un piano strategico di controllo e monitoraggio del maltempo, tanto che molti cittadini hanno lamentato la totale assenza di pattuglie della Polizia locale sul territorio. Il M5S non è stato in grado di gestire l’emergenza siccità dei mesi scorsi, né l’allarme meteo di queste ore. Quella dei grillini – conclude Santori – è una pericolosa incapacità che si riversa su Roma e sui romani ormai ogni giorno”.

 

“Dal 25 luglio ho segnalato alla Sindaca (in Commissione periferie) la necessità di predisporre un piano per l’arrivo delle piogge a settembre. Era chiaro che sarebbe accaduto quel che stiamo vedendo ora. Il 3 settembre l’ho ricordato ancora. La pulizia delle caditoie va programmata a maggio di ogni anno ed eseguita ad agosto. È una di quelle cose ordinarie da fare per chi amministra Roma”. Così su Facebook il vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, Roberto Morassut (PD). “Il 25 luglio – spiega Morassut – quando la Giunta si affannava sull’emergenza idrica e la siccità (senza risolvere nulla), misi in guardia dalla necessità di metter mano alla pulizia di tombini e caditoie per affrontare l’inevitabile e violento arrivo delle piogge ormai torrenziali di settembre. Lo dissi alla Raggi anche nella sua audizione in Commissione. Nessuna risposta e nessuna iniziativa. E su una cosa del genere non c’è l’alibi o il giochetto dell’eredità di chi c’era prima. Quale eredità? Lo devi fare tu”. “Ormai la stampa annuncia allagamenti – continua il deputato dem – . Chi conosce Roma e ha esperienza di amministrazione sa che la pulizia delle caditoie da fogliame e detriti è una di quelle cose ordinarie che devi affrontare per tempo. A maggio devi mettere soldi in bilancio e preparare il piano, le gare, gli affidamenti, il coordinamento con i municipi e le aziende. Non stiamo parlando di emergenza ma di atti ordinari, quasi rutinari. Non puoi amministrare una città (come Roma) se la tua esperienza non ti ha dato la conoscenza per sapere cose semplici ma importanti come questa. Non puoi arrivare a capire queste semplici cose se non sei di Roma, se ti sei occupato di amministrare una discoteca, se (con tutto il rispetto) hai fatto per anni il collaboratore di terza fila in uno studio legale e solo per due anni il consigliere comunale e via raccontando”. “Prepariamoci dunque alla navigazione tra i flutti, cartacce, aghi di pino e foglie secche grazie alla Giunta Raggi ed ai 5 Stelle di Roma. Mai viste delle pippe simili”, conclude.

 




GIUBILEO, SANTORI: “CONTRO IL TERRORISMO ROMA SI DEVE MOBILITARE”

 

"700 militari pattuglino la città. Basta tagli alla sicurezza e alle forze dell’ordine. Chiudere le frontiere. Controllare ogni singola moschea anche quelle negli scantinati. Setacciare centri immigrati regolari e occupati. Espellere gli immigrati irregolari invece di andarli a prendere sulle coste altrui con la Marina Militare. Corsi di formazione per far diventare tutti i cittadini delle sentinelle"

Redazione

Roma – "Dopo Parigi tocca a Roma Washington e Londra. Con queste minacce lanciate dall’Isis è d’obbligo avere il timore di essere i prossimi ad esser colpiti anche e soprattutto alla vigilia del Giubileo. Allora per non continuare ad avere paura di prendere l'autobus, portare i nostri figli a scuola, andare al cinema piuttosto che in Metro o all'aeroporto bisogna agire, reagire subito, colpire l'Isis in profondità. Se ancora crediamo nella democrazia le Istituzioni non possono rimanere inermi di fronte a questo folle terrorismo islamico. È necessario proteggere Roma soprattutto in vista del Giubileo: chiudere le frontiere, controllare ogni singola moschea anche quelle negli scantinati, setacciare centri immigrati regolari e occupati, espellere gli immigrati irregolari invece di andarli a prendere sulle coste altrui con  la Marina Militare, senza dimenticare di formare poliziotti, tassisti, operatori di stazione, autisti, vigili, operatori aeroportuali e portuali, al fine di prevenire eventuali attentati terroristici. Il Ministro dell’Interno Alfano ha annunciato l’arrivo di 700 militari. Bene ma non possono essere posizionati fermi, inermi, solo di fronte ai luoghi sensibili, è necessario pattugliare la città anche contro i buonisti della prima ora che ritengono che si possa militarizzare la città. E poi basta tagli alla sicurezza e alle forze dell’ordine. Serve una forte inversione di tendenza e tutti i cittadini devono diventare delle sentinelle. Serve una grande mobilitazione di Roma per proteggere la nostra città auspicando che i vertici governativi e militari scendano dalle loro auto blu, perché ad essere esposti siamo solo noi cittadini comuni, e comprendano che questa è una guerra quotidiana che non può essere combattuta con la superficialità e l'egoismo” lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, che annuncia la partecipazione ad una conferenza cittadina per la sicurezza che si terrà a Roma il prossimo 24 novembre.
 




ROMA, SAN CAMILLO: IL VIDEO CHOCK DEL PRONTO SOCCORSO

Redazione
Roma
– "Sono quantomai sconcertanti le immagini che ho girato in una giornata qualunque al pronto soccorso dell'Ospedale San Camillo per denunciare le gravissime condizioni in cui versa la struttura. C'erano pazienti ovunque: tanto nei corridoi, quanto all'interno delle stanze, ammassati anche a dozzine in stanze da 4 o 6 letti, senza distinzione di sesso o di età. Una condizione che grida vendetta, sul quale la giunta Zingaretti non può far finta di niente, considerando che proprio il presidente della Regione, in qualità di Commissario straordinario, aveva promesso l'apertura di 48 case salute per alleggerire il carico dei pronti soccorso ma ad oggi quelle poche aperte sono solo delle sedi fantasma che generano solo sperperi". Lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, in merito al video pubblicato sul proprio profilo youtube.

"In questo contesto le liste d'attesa per uscire dal pronto soccorso si allungano anche fino a sette giorni. Giorni di inferno, nei quali i pazienti, perlopiù anziani ultraottantenni, vengono esposti al pericolo di aggravamento della loro malattia ed in cui il personale infermieristico e medico è costretto ad assumersi responsabilità gravi per sopperire alle carenze della struttura e dell'organico. E' chiaro che quello non è l'unico pronto soccorso a versare in quelle gravissime condizioni. Per questo auspico che la Procura della Repubblica, che ha aperto un'indagine a seguito del mio esposto, prosegua con speditezza per accertare le responsabilità dei disservizi all'interno delle strutture sanitarie di pronto soccorso di tutta la Capitale anche in vista del Giubileo che porterà a Roma oltre 25 milioni di pellegrini e il sistema sanitario rischia il collasso" conclude Santori.




REGIONE LAZIO: AZIENDE PUBBLICHE SULL'ORLO DEL BARATRO

di V.G.

Tra giugno 2012 e giugno 2015 le tariffe dei servizi pubblici locali (raccolta  rifiuti,  trasporti  pubblici, parcheggi, istruzione  secondaria,  mense  scolastiche,  nidi  d’infanzia comunali e certificati anagrafici) sono aumentate del 9,9%, mentre  l’inflazione  è  rimasta  contenuta  ad  un  aumento dell’1,7%.
Confartigianato ha calcolato il costo dei servizi pubblici per le tasche di famiglie e imprenditori rivelando una vera e propria impennata negli ultimi due anni che si è tradotta in un rincaro del 6,2% delle tariffe a fronte di un modesto aumento dello 0,5% del tasso di inflazione.

A crescere sono le tariffe applicate dalle 1.782 aziende pubbliche partecipate a livello locale, presenti in tutta Italia e nelle quali spesso le perdite superano gli utili di esercizio.

In testa nella classifica delle regioni con gli organismi a totale partecipazione pubblica che registrano le  maggiori perdite c’è il Lazio. In questa regione si registra una differenza di 27,6 milioni di euro data da utili per 4,4 milioni e perdite per 32 milioni.
Secondo posto per l’Umbria con una differenza di 26,4 milioni tra utili per 6,4 milioni e perdite per 32,8 milioni. Seguono la Campania con una differenza di 19,8 milioni tra utili per 4,6 milioni e perdite per 24,4 milioni, Piemonte (-9,2 milioni tra utili per 18,4 milioni e perdite per 27,6 milioni), Calabria (-6,7 milioni tra utili per 0,8 milioni e perdite per 7,5 milioni), Abruzzo (con una differenza di 5,2 milioni data da utili per 1,8 milioni e perdite per 7 milioni), Molise (con una differenza di 2,7 milioni data da utili per 0,3 milioni e perdite per 3 milioni) e infine la Sicilia con una differenza di 2,4 milioni data da utili per 11,5 milioni e perdite per 13,9 milioni. All’altro capo della classifica, la regione più virtuosa è il Trentino Alto Adige  dove gli utili di 137,5 milioni superano di 132,1 milioni le perdite di 5,4 milioni. Buona performance anche per la Sardegna, regione in cui gli utili delle società pubbliche locali si attestano a 109,3 milioni e superano di 106,8 milioni i 2,5 milioni di perdite. Bene anche la Puglia dove gli utili di 73,1 milioni superano di 61,6 milioni gli 11,5 milioni di perdite.

Secondo il rapporto di Confartigianato, nelle otto regioni dove le perdite superano gli utili, gli organismi a totale partecipazione pubblica mostrano un’incidenza del costo del personale sul costo della produzione pari al 37,2%, superiore di 13,5 punti rispetto al 23,8% registrato nelle 13 regioni dove, al contrario, gli utili superano le perdite. “Il  mercato  dei  servizi  pubblici  locali  –  commenta  il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – ha bisogno di una robusta cura di efficienza. Le regole di una sana gestione imprenditoriale non possono valere soltanto per i privati. I risultati di esercizio e i costi per i cittadini la  dicono  lunga  sulla  necessità  di  interventi  mirati  a razionalizzare e innovare la gestione, innalzare la qualità dei servizi, migliorare la convenienza di prezzi e tariffe”.

Santori: "Disastro Zingaretti, Regione Lazio rischia la bancarotta". "Dopo il primato sul livello generale di imposizione fiscale a tal punto da fare dei laziali i cittadini più tartassati d'Italia, con 32 milioni di perdite, Nicola Zingaretti, il signore delle tasse e dello spreco, vince anche la maglia nera dello sfascio degli organismi a totale partecipazione pubblica e ora si rischia la bancarotta" lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio in merito al rapporto di Confartigianato.

“Immaginava tagli alle poltrone e rivoluzioni radicali ma ora si trova ad essere bacchettato da tutto il mondo economico e sociale. A quasi 30 mesi dalla sua elezione è tempo di bilanci: Zingaretti ha esordito con un innalzamento dell'addizionale Irpef regionale, ha nominato oltre 35 dirigenti esterni per una spesa totale aggiuntiva che ammonta a oltre 30 milioni di euro, alla faccia della valorizzazione delle risorse interne. Si contorna di consulenti e collaboratori esterni deputati alle attività più disparate, mancava solo quello che si occupasse di torte e caramelle. Li paga bene e puntualmente, e soprattutto la maggior parte sono amici del PD e del centrosinistra, politici trombati, personaggi in cerca di incarichi. Alla faccia del risparmio e dell’efficienza amministrativa. Non ha tagliato alcuna poltrona, sono ancora vive e vegete Bic Lazio, Filas e Sviluppo Lazio, spende oltre 3 milioni di euro per la sua comunicazione personale, alla faccia della spending review, tace sugli scandali degli appalti di Mafia Capitale, delle tangenti di Lazio Service e del grattacielo della Provincia contribuendo all'aumento delle tariffe dei servizi pubblici locali (raccolta rifiuti, trasporti pubblici, parcheggi, istruzione secondaria, mense scolastiche, nidi d'infanzia comunali e certificati anagrafici) che nel corso degli anni sono aumentate del 9,9%" conclude Santori.

 




ROMA: SANTORI ACCENDE I RIFLETTORI SULLE GARE PER I NOMADI

Redazione

Roma – “Con 5 recenti determinazioni dirigenziali è stata aggiudicata la gara a procedura ristretta accelerata relativa alla scolarizzazione dei rom su 5 diversi lotti per altrettante cooperative. Un milioni di euro per sei mesi. I romani sono stanchi di pagare le tasse più alte d’Italia e di vedersi rispondere che non ci sono i fondi per i servizi sociali, per i propri figli nelle scuole, per la manutenzione del verde e delle strade mentre per i nomadi e gli immigrati si aprono le casse comunali in abbondanza e senza interruzione.

Fermo restando che verificheremo i lati oscuri di questo appalto che di fatto si articola con gravi ritardi e con procedure non proprio in linea con la normativa, ritengo sia opportuno fermare questo Sindaco che sta distribuendo fiumi di denaro ai nomadi senza alcun controllo e chiederemo di verificare l’effettiva frequenza scolastica da parte dei bambini rom, in particolare quelli che vivono nei campi abusivi.

Evitiamo l’ennesimo tentativo di strumentalizzare le regole, e ignorarle allo stesso tempo, da parte di chi spesso non dimostra rispetto neppure per i propri figli, costringendoli a disertare le aule e a chiudere i libri per andare a mendicare per la città”, lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.

“Vogliamo chiarezza, circa 1800 scolari possono costare 1000 euro l’anno ciascuno?  Roma Capitale impegna milioni di euro per migliorare la condizione dei giovani rom prevedendo, con ulteriori esborsi di pubblico denaro, anche reti di trasporto tra i campi e le scuole, servizio gratuito di cui certo non godono tutti i giovani romani, ma la verità è che in classe i rom ci stanno poco o nulla, e che la scolarizzazione è spesso un pretesto per consentire agli adulti di restare in città vivendo di  espedienti e di attività illegali” conclude Santori.




RIETI: E' BAGARRE SULLA SPERIMENTAZIONE DELLA LINEA ROMA RIETI


 

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Redazione
Rieti
– “La tratta Roma – Rieti avrebbe bisogno di investimenti strutturali e nuove vetture, piuttosto dell’intermodalità ferro-gomma che invece avrebbe dovuto primariamente riguardare quei percorsi coperti addirittura da più linee sia su gomma che su ferro. Rieti infatti è l'unico capoluogo di Provincia non direttamente collegato su ferro con la Capitale, l'unica direttrice che lo attraversa è la Terni-Rieti-Aquila-Sulmona, e chi si vuole recare in treno, partendo da Rieti, deve passare per Terni.  Ho già rappresentato ripetutamente queste necessità alla giunta regionale anche con atti ufficiali che vengono sottovalutati da un’amministrazione che purtroppo ha nella sua mission l’unico obiettivo di rendere la Regione Lazio un poltronificio. La sperimentazione che prenderà il via a partire da oggi 15 marzo per cinque domeniche consecutive almeno accoglie in parte le istanze del territorio, che ha chiesto più volte una primaria verifica prima di adottare provvedimenti definitivi. Spero vivamente che i comitati dei pendolari e le sigle sindacali siano fattivamente coinvolte in questo progetto, anche nel poter analizzare in maniera trasparente i dati di questa sperimentazione. Sarebbe la prima volta di questa Amministrazione regionale. Presto chiederò conto all’Assessore Civita dei progetti ed interventi che sono allo studio della giunta Zingaretti a seguito dell’apertura del portale internet “Piano Mobilità Lazio” quale strumento di coinvolgimento del territorio, inaugurato come mero specchietto per le allodole giusto il giorno prima di un fantomatico Consiglio Straordinario sui Trasporti che non si è mai svolto”, così in una nota il consigliere regionale Fabrizio Santori, membro della Commissione Mobilità.
 




MAFIA CAPITALE, SANTORI: “IL SINDACO FINTO TONTO. RENZI, #COSALTRODEVESUCCEDERE ?”

Redazione

Roma Capitale – “La politica disastrosa e bugiarda del sindaco Marino continua a perdere di credibilità, non solo agli occhi dei cittadini indignati nel costatare il degrado quotidiano della Capitale, ma anche di esponenti istituzionali del suo stesso partito che mostrano la decenza di dover ammettere delle responsabilità politiche di quanto sta accadendo a Roma con Mafia Capitale. Dopo il presidente Rosy Bindi è il vicepresidente della Commissione antimafia Claudio Fava a ricordare al primo cittadino che anche la sua amministrazione è impantanata con tutte le scarpe nelle indagini ancora in corso e che in quanto sindaco ha disatteso ai suoi doveri, non avendo vigilato come doveva” lo dichiara in una nota il consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori.

“Quel che è ancora più grave è che Marino, per sua stessa ammissione, si era accorto da tempo che molte cose non andavano, ma non ha detto una parola. Se non fosse scoppiata la bomba Mafia Capitale l’amministrazione Marino avrebbe continuato senza batter ciglio a sottrarre soldi ai cittadini più tartassati d’Italia per rimpinguare le tasche dell’Associazione 29 Giugno, di Buzzi e dei suoi compagni? Ancora oggi non ci spieghiamo come il sindaco cada dalle nuvole di fronte alle file di nomadi alle sue primarie, ai 30mila euro ricevuti da Buzzi per la sua campagna elettorale, al primo stipendio che avrebbe voluto donare alla 29 Giugno e non ultimo per importanza l’approvazione di una delibera di giunta che assegnava a prezzi irrisori la sede alla cooperativa. Come è possibile fare finta di niente davanti alla nomina, firmata proprio da Marino, del responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione ora indagato oppure in merito allo strano caso dell’ex capo segreteria del vicesindaco Nieri che dopo aver fatto le valigie dal Campidoglio per aver falsamente dichiarato una laurea, ha trovato poi lavoro all’interno della stessa coop. Ministro Alfano e Presidente Renzi #cosaltrodevesuccedere ?” conclude Santori.
 




REGIONE LAZIO: ISTITUITA LA FIGURA DEL MOBILITY MANAGER

Redazione
Regione Lazio
– “Mentre a breve discuteremo in Consiglio regionale il bilancio 2014-2016 della Regione Lazio, fatto di tagli lineari effettuati quasi tutti senza alcun criterio e non in grado di aggredire realmente gli sprechi, ecco che Nicola Zingaretti, non contento dei suoi 64 dirigenti esterni, dopo essersi inventato nuove strutture e figure, non si smentisce ed istituisce la figura del Responsabile della Mobilità Aziendale (Mobility Manager) della Giunta Regionale. Figura che a suo dire servirà, tra l’altro, alla realizzazione, implementazione e controllo del Piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del personale dipendente della Giunta regionale del Lazio”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio.
“Sebbene tale figura sia prevista per legge, ecco però che viene strutturata l’ennesima “cabina di regia”, in quanto, come si legge nell’atto, oltre a l’individuazione del responsabile per la mobilità aziendale della Giunta, verrà anche istituita la immancabile struttura di supporto. Il tutto mentre non trova spazio alcun provvedimento sul personale regionale ancora una volta lasciato al proprio destino. In attesa dell’ennesima nomina che sarà presumibilmente e rigorosamente di un esterno, si crea nel silenzio più assoluto l’ennesimo carrozzone. E ancora parliamo di spending review?”, conclude Santori.
 




ROMA, PONTE SU VIA AURELIA CHIUSO DA MESI. SANTORI: "RESIDENTI RESTANO AI DOMICILIARI"

Redazione

Roma – "L’assenteismo e il menefreghismo dell’amministrazione Marino e del Presidente del XII Municipio Maltese blocca l’Aurelia e crea gravi disagi ai cittadini. Il Sindaco Marino e il Presidente del XII Municipio Cristina Maltese, con l’immobilismo e l’inefficienza che contraddistingue questa amministrazione, sono complici degli arresti domiciliari cui vengono sottoposte da mesi intere famiglie residenti nei pressi della via Aurelia all’altezza del supermercato Panorama dove continuano a riscontrarsi disagi a causa della chiusura del ponte pedonale per la quale è stato imposto il divieto di transito sul tratto stradale, sulla corsia laterale e sulla via della Stazione Aurelia direzione centro” lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio. “Comitati di quartiere, cittadini e automobilisti si sono mobilitati con molteplici sollecitazioni per accelerare il ripristino della regolare viabilità di questa arteria strategica che collega zone urbane decentrate con il cuore della Capitale, ma dal Comune di Roma e dal Municipio XII tutto tace, ignorando completamente le richieste dei residenti di essere messi al corrente delle tempistiche previste per la conclusione dei lavori. Tali divieti di transito non solo rallentano il traffico e creano enormi difficoltà a chi quotidianamente percorre via Aurelia per raggiungere il posto di lavoro, ma impedisce l’inversione di marcia e l’accesso sul cavalcavia di mezzi pubblici e di soccorso, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare e che peggiorerà con l’inizio dell’anno scolastico” prosegue Santori.
“La situazione si aggrava se consideriamo lo stato di degrado e abbandono in cui versa l’adiacente Stazione Aurelia, punto nevralgico per i molti pendolari che abitano nella zona e che nel raggiungerlo rischiano la vita. La trascuratezza del Sindaco Marino e dei suoi amministratori locali e l’assenza di qualsiasi politica fattiva al servizio del cittadino continua a pesare sulle spalle dei romani costretti a pagare per l’incompetenza di chi governa senza avere in cambio alcun ritorno” conclude Santori.
 




LADISPOLI: INQUINAMENTO ACQUE MARINA SAN NICOLA: PARTITO L'ESPOSTO ALLA PROCURA DI CIVITAVECCHIA

Redazione

Ladispoli (RM) – “Il sindaco di Ladispoli Crescenzio Paliotta farebbe bene a chiedere scusa alla cittadinanza e ad agire per garantire salubrità delle acque e serenità ai residenti di Marina di San Nicola. Nel frattempo auspico che la procura di Civitavecchia faccia immediatamente luce sulle gravi responsabilità in termini di omissioni d'atti d'ufficio e attentato alla salute pubblica che hanno caratterizzato l'intera vicenda”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Ambiente, nel commentare il deposito di un esposto denuncia da parte del comitato San Nicola e del deputato Stefano Vignaroli contro l’accertamento di livelli di nitrati superiori alla norma riscontrati nelle acque di Marina di San Nicola che si va ad aggiungere agli esposti depositati dal Codacons.
“Crediamo che di fronte a fatti di questa gravità, denunciati per primo dal sottoscritto tramite un’interrogazione, servano a ben poco le sterili polemiche del sindaco di Ladispoli e le minacce di denuncia nei confronti di persone che sono quotidianamente impegnate a livello civico per il proprio territorio. Siamo stanchi del gioco delle tre carte adesso vorremmo vedere da parte di Paliotta azioni concrete e tese a ripristinare le ordinarie condizioni di igiene pubblica in tutto il territorio di Ladispoli. Sarebbe questa la migliore risposta a quanto gravemente emerso in queste ore sulle responsabilità della sua amministrazione comunale”, conclude la nota.
 




ROMA, GIULIO AGRICOLA: 10 ANNI PER RICONSEGNARE UN'AREA AI CITTADINI

Redazione
Roma / Giulio Agricola
– Lo scorso 27 maggio trattavamo della pericolosa situazione igienico-sanitaria del cantiere relativo il parcheggio interrato a Roma nel quartiere Giulio Agricola. Oggi l'area è stata finalmente restituita ai cittadini e a darne notizia sono Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, Cristiano Buoncristiani e Anna Maria Turnaturi, esponenti del comitato DifendiAMO Roma. “A dieci anni dall’anniversario dello scempio di Giulio Agricola, che ha portato alla cantierizzazione di un’intera zona e all’abbattimento di numerosi alberi, oggi viene finalmente liberato dalle transenne e riconsegnato ai cittadini. Le vicende inerenti i ricorsi amministrativi tra Roma Capitale e la società concessionaria del parcheggio interrato PUP ancora non sono note, ma quello che oggi ci interessa è che un’intera area pedonale a pochi passi dal Parco degli Acquedotti, fino ad oggi oggetto di degrado diffuso e soprusi nei confronti dei residenti, sia tornata fruibile e si sia messo definitivamente la parola fine ad un progetto assolutamente inutile e incompatibile con il territorio. Non ci intimoriscono denunce e minacce, la nostra azione va avanti dalla parte della gente”, ne danno notizia in una nota congiunta Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, Cristiano Buoncristiani e Anna Maria Turnaturi, esponenti del comitato DifendiAMO Roma.

“E’ inaccettabile pensare che ci siano voluti dieci anni per riconsegnare un’area ai suoi legittimi proprietari, i residenti, nonostante gli stessi si siano opposti fin dal primo giorno ad un progetto scellerato. Se tutto ciò fosse confermato, chiediamo al Sindaco di Roma, Ignazio Marino, di provvedere immediatamente ad una pulizia straordinaria urgente dell’area che si trova da troppi anni in uno stato di totale abbandono e degrado nonché la successiva ripiantumazione delle alberature abbattute in maniera crudele e senza alcuna autorizzazione” concludono gli esponenti del comitato DifendiAmo Roma.

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