Anguillara, omicidio Federica Mangiapelo: Marco Di Muro "colpevole" resta dentro 14 anni

di Chiara Rai


ANGUILLARA (RM)
– “Terminata l’udienza d’appello. Marco Di Muro è stato condannato a 14 anni. I giudici della Corte d'Appello gli hanno scalato i due anni di aggravante ed altri due di attenuanti. Comunque sia è colpevole della morte di Federica e se ne torna in carcere”. Commenta così Massimo Mangiapelo la sentenza che “scontato” la pena a Marco Di Muro, ritenuto l’omicida della giovane Federica Mangiapelo, una meravigliosa ragazza di soli 16 anni.


Il 21enne di Formello accusato dell'omicidio della fidanzata 16enne Federica Mangiapelo, trovata morta sulla riva del lago di Bracciano la notte di Halloween del 2012. Quattordici anni di reclusione per omicidio volontario aggravato gli sono stati inflitti dalla prima Corte d'assise d'appello di Roma, quattro in meno rispetto alla sentenza di primo grado pronunciata dal gup di Civitavecchia a conclusione del processo col rito abbreviato. La riduzione è stata motivata dalla concessione delle attenuanti generiche equivalenti all'aggravante della minorata difesa contestata. Federica Mangiapelo fu trovata morta la mattina successiva alla notte di Halloween del 2012 da un passante sulla spiaggia del lago di Bracciano, nei pressi di Anguillara Sabazia, località vicino a Roma nella quale risiedeva.

 

Difficile fin da subito l'inchiesta. Una prima consulenza concluse per un decesso per cause naturali; seguì una richiesta di archiviazione opposta che fece riaprire il caso. Il gip dispose un supplemento d'indagine affidando una perizia a tre medici, i quali però non giunsero a un risultato univoco. Seguì un incidente probatorio per l'effettuazione di una perizia collegiale, la quale, dopo l'approfondimento dettato da ulteriori indagini mediche, ritornò a indicare in un annegamento la causa del decesso di Federica Mangiapelo.


Due anni dopo, Marco Di Muro fu arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato. Secondo l'accusa, il giovane avrebbe ucciso la fidanzata Federica al culmine di una lite, probabilmente per motivi di gelosia; l'avrebbe prima strattonata facendola cadere a terra, e poi annegata tenendole la testa sott'acqua. Il 17 luglio 2015, dopo oltre tre ore di camera di consiglio, arrivò la condanna di Di Muro a 18 anni di reclusione. Oggi, la sentenza d'appello con la riduzione della condanna.




Anguillara, Federica Mangiapelo: oggi il processo d'appello per Marco Di Muro

Red. Cronaca

ANGUILLARA (RM) – Al via il processo d'appello, per il caso Mangiapelo, in programma per giovedì 15 settembre mattina a Piazzale Clodio dove si terrà la prima udienza del secondo grado di giudizio per la morte di Federica Mangiapelo, la ragazza di Anguillara Sabazia (RM) trovata morta la mattina del 1 novembre 2012 lungo la spiaggia di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano. In primo grado l'ex fidanzato della giovane, Marco Di Muro, è stato condannato a 18 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato.


"Per un fatto di questa gravità 18 anni sono pochi, mi auguro che vi sia certezza della pena e senza sconti. La vita di una persona ha un valore che deve essere riconosciuto", ha dichiarato Luigi Mangiapelo, padre della ragazza. "Per noi, e a giudizio di chi ha esaminato il caso in primo grado – rileva l'avvocato Andrea Rossi, legale di Rosella Salvatori, madre di Federica – sono emerse responsabilità evidenti su questa vicenda, che hanno portato alla condanna".


"Ci aspettiamo almeno la conferma della condanna di primo grado", aggiunge l'avvocato Francesco Pizzorno, legale del padre della giovane trovata senza vita sulle rive del lago.


"Ci impegneremo al massimo per ottenere la riforma della sentenza – sottolinea invece l'avvocato Cesare Gai, legale di Marco Di Muro – ma l'esito del processo è ovviamente nelle mani dei giudici. Si tratta di una vicenda estremamente complessa, che richiede un'attenzione enorme da parte di chi giudicherà".
Di Muro, unico imputato in primo grado al processo per la morte della ragazza, si è sempre difeso sostenendo di non essere presente al momento della morte di Federica, avvenuta in una fredda e piovosa notte di Halloween di quattro anni fa. Il corpo della giovane venne trovato da un passante sulle rive del lago all'alba del 1 novembre.
 




FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO VOLEVA "RIEDUCARE" LA SEDICENNE

di Chiara Rai

Anguillara (RM) – Era una sorta di “fidanzato padrone” Marco Di Muro condannato a 18 anni di reclusione per l'omicidio della fidanzata Federica Mangiapelo, trovata morta sulle rive del lago di Bracciano 1 novembre del 2012, l’indomani della notte di Halloween.

Le motivazioni della sentenza con cui Di Muro è stato condannato a diciotto anni raccontano tutto ciò che ha dovuto subire Federica nei sui ultimi mesi di vita contraddistinti da furiose litigate, violenza fisica e psicologica. Di Muro viene descritto come un ragazzo possessivo tanto da indurre la giovane a vestirsi come voleva lui, ad allontanare gli amici e inoltre frequentemente veniva picchiata con lo scopo di essere “rieducata” da un ragazzo già uomo, di sei ani più grande che non andava affatto a genio ai genitori di Federica, Luigi e Rosella.

Il padre di Federica, Luigi Mangiapelo ha commentato la sentenza ribadendo ciò che ha sempre detto e cioè che Federica voleva farla finita con questa relazione che ormai la faceva solo soffrire. Un rapporto tormentato a causa della gelosia del ragazzo che poi purtroppo è sfociata nell’epilogo che tutti conoscono.


Intanto i legali del Di Muro ricorrono in appello contro la sentenza di primo grado.
"E' una sentenza molto dura, andremo in appello", ha spiegato qualche giorno fa l'avvocato Cesare Gai, legale di Marco di Muro. Nelle motivazioni della condanna si parla di violenze subite da Federica, che in passato sarebbe stata picchiata dal giovane: "Ne prendo atto dalla sentenza – osserva il legale – Era un aspetto, in qualche modo, evidenziato nella fase delle indagini preliminari, ma il casellario giudiziale del ragazzo è nullo, non ha carichi pesanti e non ha problemi con la giustizia diversi da quelli su cui è intervenuta la condanna". L'avvocato è andato a trovare di Muro, rinchiuso in carcere: "E' abbastanza scosso – conclude Gai – ma attende il giudizio di appello".

Il caso e l’accusa di omicidio volontario aggravato. Federica Mangiapelo la sera del 31 ottobre 2012 era uscita con il suo fidanzato e non aveva fatto più ritorno a casa. Dopo una serie di perizie disposte dalla Procura di Civitavecchia in sede di incidente probatorio, è emerso che la ragazzina sarebbe stata annegata nelle acque del lago. A prova di questa tesi ci sarebbe il ritrovamento di tracce di alghe nel sangue della ragazza.Secondo la pubblica accusa, Federica è stata uccisa dal suo fidanzato, che le tenne la testa sott’acqua fino a farla morire annegata. Il pm Eugenio Rubolino, che lo scorso ottobre ha chiuso le indagini sul caso della 16enne, ha sempre parlato di una morte non accidentale, nè una disgrazia,

Le accuse. L’esito della perizia dell’incidente probatorio aveva confermato che Federica, che i genitori hanno definito “una nuotatrice esperta”, è morta affogata, fra le 2 e le 4 di notte del 1 novembre 2012. Un annegamento difficile da spiegare, visto che l’acqua nel punto del lago in cui è stato rinvenuto il corpo è poco profonda. Le alghe diatomee trovate nel sangue e nei polmoni della 16enne indicavano che l’acqua ha circolato nel suo corpo. Le stesse alghe che sono state ritrovate sui jeans indossati da Di Muro la notte della scomparsa della fidanzata. Lui ha sempre detto di aver lasciato Federica in strada, dopo aver litigato. Invece la presenza di quelle diatomee colloca anche lui, nel luogo dove la ragazza è morta. Il corpo di Federica è stato ritrovato con il giubbotto parzialmente sfilato dalla testa, come se qualcuno avesse tentato di toglierle il vestito.

Ad appesantire la posizione di Marco Di Muro, poi, alcuni comportamenti “sospetti” del giovane. Quella notte, appena rientrato a casa, Di Muro chiese alla madre di lavargli i pantaloni, sostenendo che gli sarebbero serviti per una festa il giorno dopo. Ma il giorno seguente non ci fu mai nessuna festa. Poi le scarpe che il 24 enne indossava quella sera: il giovane agli investigatori ne consegnò un paio nere, mentre le immagini di una telecamera di sorveglianza che l’ha immortalato dimostrano che le scarpe che indossava erano bianche.




FEDERICA MANGIAPELO: 18 ANNI DI CARCERE PER L'EX FIDANZATO MARCO DI MURO

 

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di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) – Diciotto anni di carcere a Marco Di Muro, ex fidanzato della sedicenne Ferica Mangiapelo la ragazza trovata morta in riva al lago di Bracciano la notte di Halloween del 2012. Marco Di Muro è stato riconosciuto dunque colpevole dell'omicidio della piccola Federica. A dicembre 2014 di Muro, che era anche l'unico indagato, è stato arrestato. I carabinieri hanno portato il 24enne in caserma per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per omicidio volontario aggravato.

 

Omicidio volontario aggravato. Federica Mangiapelo la sera del 31 ottobre 2012 era uscita con il suo fidanzato e non aveva fatto più ritorno a casa. Dopo una serie di perizie disposte dalla Procura di Civitavecchia in sede di incidente probatorio, è emerso che la ragazzina sarebbe stata annegata nelle acque del lago. A prova di questa tesi ci sarebbe il ritrovamento di tracce di alghe nel sangue della ragazza.Secondo la pubblica accusa, Federica è stata uccisa dal suo fidanzato, che le tenne la testa sott’acqua fino a farla morire annegata. Il pm Eugenio Rubolino, che lo scorso ottobre ha chiuso le indagini sul caso della 16enne, ha sempre parlato di una morte non accidentale, nè una disgrazia,

Le accuse. L’esito della perizia dell’incidente probatorio aveva confermato che Federica, che i genitori hanno definito “una nuotatrice esperta”, è morta affogata, fra le 2 e le 4 di notte del 1 novembre 2012. Un annegamento difficile da spiegare, visto che l’acqua nel punto del lago in cui è stato rinvenuto il corpo è poco profonda. Le alghe diatomee trovate nel sangue e nei polmoni della 16enne indicavano che l’acqua ha circolato nel suo corpo. Le stesse alghe che sono state ritrovate sui jeans indossati da Di Muro la notte della scomparsa della fidanzata. Lui ha sempre detto di aver lasciato Federica in strada, dopo aver litigato. Invece la presenza di quelle diatomee colloca anche lui, nel luogo dove la ragazza è morta. Il corpo di Federica è stato ritrovato con il giubbotto parzialmente sfilato dalla testa, come se qualcuno avesse tentato di toglierle il vestito.

Ad appesantire la posizione di Marco Di Muro, poi, alcuni comportamenti “sospetti” del giovane. Quella notte, appena rientrato a casa, Di Muro chiese alla madre di lavargli i pantaloni, sostenendo che gli sarebbero serviti per una festa il giorno dopo. Ma il giorno seguente non ci fu mai nessuna festa. Poi le scarpe che il 24 enne indossava quella sera: il giovane agli investigatori ne consegnò un paio nere, mentre le immagini di una telecamera di sorveglianza che l’ha immortalato dimostrano che le scarpe che indossava erano bianche.

 




ANGUILLARA, OMICIDIO FEDERICA MANGIAPELO: ARRESTATO MARCO DI MURO

di Chiara Rai 

Anguillara Sabazia (RM) – Le tesi de L'osservatore d'Italia sembrano essersi concretizzate. Svolta rivoluzionaria nel caso di Federica Mangiapelo, la 16enne trovata morta la notte di Halloween del 2012 in riva al lago di Bracciano. E' stato arrestato il suo fidanzato, Marco di Muro, che era anche l'unico indagato. I carabinieri hanno portato il 24enne in caserma per notificargli un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per omicidio volontario aggravato.

Federica Mangiapelo la sera del 31 ottobre 2012 era uscita con il suo fidanzato e non aveva fatto più ritorno a casa. Dopo una serie di perizie disposte dalla Procura di Civitavecchia in sede di incidente probatorio, è emerso che la ragazzina sarebbe stata annegata nelle acque del lago. A prova di questa tesi ci sarebbe il ritrovamento di tracce di alghe nel sangue della ragazza.

Secondo la pubblica accusa, Federica è stata uccisa dal suo fidanzato, che le tenne la testa sott’acqua fino a farla morire annegata. Il pm Eugenio Rubolino, che lo scorso ottobre ha chiuso le indagini sul caso della 16enne, ha sempre parlato di una morte non accidemntale, nè una disgrazia, 

Le accuse
L’esito della perizia dell’incidente probatorio aveva confermato che Federica, che i genitori hanno definito “una nuotatrice esperta”, è morta affogata, fra le 2 e le 4 di notte del 1 novembre 2012. Un annegamento difficile da spiegare, visto che l’acqua nel punto del lago in cui è stato rinvenuto il corpo è poco profonda. Le alghe diatomee trovate nel sangue e nei polmoni della 16enne indicavano che l’acqua ha circolato nel suo corpo. Le stesse alghe che sono state ritrovate sui jeans indossati da Di Muro la notte della scomparsa della fidanzata. Lui ha sempre detto di aver lasciato Federica in strada, dopo aver litigato. Invece la presenza di quelle diatomee colloca anche lui, nel luogo dove la ragazza è morta. Il corpo di Federica è stato ritrovato con il giubbotto parzialmente sfilato dalla testa, come se qualcuno avesse tentato di toglierle il vestito.

Ad appesantire la posizione di Marco, poi, alcuni comportamenti “sospetti” del giovane. Quella notte, appena rientrato a casa, Di Muro chiese alla madre di lavargli i pantaloni, sostenendo che gli sarebbero serviti per una festa il giorno dopo. Ma il giorno seguente non ci fu mai nessuna festa. Poi le scarpe che il 24 enne indossava quella sera: il giovane agli investigatori ne consegnò un paio nere, mentre le immagini di una telecamera di sorveglianza che l’ha immortalato dimostrano che le scarpe che indossava erano bianche. 

La difesa di Di Muro si basa però su alcuni elementi: sul corpo della giovane, dice, non è stato rinvenuto nessun segno di collutazione. Nessun violento litigio, quindi. E ancora, il fatto che nello stomaco della 16enne non sia stata rinvenuta traccia di acqua, per i legali del fidanzato significa che Federica è stata solo pochi secondi immersa nell’acqua. Per loro, la giovane, che soffriva di miocardite, sarebbe svenuta in acqua e questo ne avrebbe causato la morte. 

Le contraddizioni
Era capitato che Federica Magiapelo utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco Di Muro. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare il Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il proproio dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto la pioggia sulla via Anguillarese.
Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avevano trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.
E non è tutto: il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica Mangiapelo in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.

Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco Di Muro qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.
Tra l’altro un telefono smontato e messo ad asciugare sul davanzale di casa di Marco Di Muro è stato ritrovato dagli inquirenti, mentre il ragazzo avrebbe consegnato agli stessi solo un cellulare. Di chi era l’altro cellulare bagnato? La borsetta non è mai stata ritrovata. 

FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO

FEDERICA MANGIAPELO: I PERITI DELLA PROCURA CONFERMANO L'ANNEGAMENTO

FEDERICA MANGIAPELO: POCHE ORE ALL'UDIENZA E IL PAPA' LUIGI CHIEDE "GIUSTIZIA PER LA FIGLIA"

FEDERICA MANGIAPELO: UN CELLULARE SMONTATO LASCIATO AD ASCIUGARE A CASA DI MARCO DI MURO

 11/08/2014 FEDERICA MANGIAPELO: QUELL'ORRENDO MESSAGGIO DI MARCO DI MURO AL PADRE DELLA RAGAZZA

 31/07/2014 ANGUILLARA, FEDERICA MANGIAPELO: ALTRI MACIGNI SULLA POSIZIONE DI MARCO DI MURO

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  18/11/2012 ANGUILLARA, TANTE FIACCOLE PER FEDERICA. GELO TRA LA FAMIGLIA DI FEDERICA E I DI MURO

  16/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO ROMPE IL SILENZIO

 15/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: TANTI GLI INTERROGATIVI E POCHE LE PROVE CERTE. IL GIALLO SI INFITTISCE

 13/11/2012 ANGUILLARA, NASCE UN COMITATO PER FEDERICA MANGIAPELO: DOMENICA FIACCOLATA

 11/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI COMPLICA LA POSIZIONE DEL FIDANZATO

 09/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE PUNTATE SULLA STRADA QUELLA NOTTE AL VAGLIO DEL RIS

 08/11/2012 ANGUILLARA, INDAGINI CASO FEDERICA MANGIAPELO: INDAGATO IL FIDANZATO

 07/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO: PROSEGUONO GLI INTERROGATORI. ANCORA NESSUN INDAGATO

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 02/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI ATTENDE RISULTATO AUTOPSIA
 
 01/11/2012 ANGUILLARA, CASO CADAVERE A VIGNA DI VALLE: IL CORPO DI FEDERICA IN ATTESA DELL'AUTOPSIA

 
 01/11/2012 ANGUILLARA, RAGAZZA MORTA A VIGNA DI VALLE: I RACCONTI DEI CONOSCENTI E IL RETROSCENA FAMILIARE



FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO VERSO IL RINVIO A GIUDIZIO

di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) – Non ci sono dubbi sulla posizione della procura a seguito dell’incidente probatorio avvenuto circa un mese fa al tribunale di Civitavecchia sulla morte di Federica Mangiapelo, la sedicenne trovata senza vita il 1 novembre 2012 in riva al lago di Bracciano a Vigna di Valle nel Comune di Anguillara Sabazia dopo una serata trascorsa con il fidanzato Marco di Muro: "Federica fu annegata e uccisa dal fidanzato ". Lo sostiente il pm Eugenio Rubolino che spiega i motivi dell’accusa che porterà ad una richiesta di rinvio a giudizio per omicidio volontario a carico di Di Muro. A incastrare il ragazzo sarebbero state le alghe diatomee trovate nel sangue e nel cervello di Federica Mangiapelo e sui vestiti dell’ex fidanzato.

 

Dunque Federica è stata uccisa e le contraddizioni di Marco Di Muro non sono state affatto prese con leggerezza.   Infatti il barista ormai 25enne di Formello, il quale sostiene di aver lasciato Federica la notte delle streghe sotto la pioggia in mezzo alla strada dopo un litigio e di non averla più vista, oltre ad aver consegnato agli inquirenti delle scarpe diverse da quelle che indossava quella sera, ad aver fatto lavare in fretta i suoi vestiti, ad aver lavato la macchina sotto la pioggia e ad aver lasciato un’altro telefonino smontato ad asciugare sul davanzale di casa sua quando avrebbe consegnato agli inquirenti un altro cellulare, è stato immortalato alle 2 del mattino al benzinaio della via Anguillarese.

L’ipotesi
Ripartiamo dall’ultimo dato certo e cioè che Federica Mangiapelo viene scaricata da Marco Di Muro sotto la pioggia, dopo la mezzanotte sulla via Anguillarese. Sono passati pochi secondi, forse due minuti e il ragazzo torna indietro e trova Federica che cammina sotto la pioggia. La ragazza rientra in macchina, lui prosegue dritto e cioè in direzione Vigna di Valle. Forse il tentativo di riappacificarsi, se mai c’è stato, va in fumo. I due tornano a litigare, probabilmente una frase o forse addirittura una decisione di Federica di troncare la relazione manda su tutte le furie il fidanzato. Pochi chilometri e la macchina è parcheggiata di fronte lo stabilimento “Rosa dei Venti”, i due sono scesi. Continuano a litigare, strattonarsi, probabilmente offendersi. Finiscono con i piedi nell’acqua che pian piano con il maltempo e la pioggia lambisce i vestiti e arriva fino alla cintura, poi acqua ovunque che fradicia i vestiti di entrambe. Dura tutto qualche secondo: la ragazza ingerisce troppa acqua, forse la sua testa viene premuta sulla sabbia e lei non riesce a respirare. Non si muove più. Il ragazzo vede che non risponde più e scappa via portando con sé la borsetta e il cellulare. La borsetta viene fatta sparire.

Adesso si torna ai fatti e non alle ipotesi

Il ragazzo torna a casa, scrive un biglietto alla madre dove chiede che vengano lavati subito i vestiti. Dopodiché, la mattina stessa, presto, lava la macchina nonostante il maltempo. Anche le scarpe spariscono insieme alla borsetta. Marco mette un cellulare ad asciugare sul davanzale della finestra, aveva preso troppa acqua. Quando gli inquirenti chiedono al ragazzo perché tanta fretta nel lavare quei vestiti, Di Muro avrebbe risposto che voleva indossare quegli stessi vestiti in occasione di una festa dalle sue parti la sera del 1 novembre. Però non è risultato ci fosse alcun ritrovo, alcuna festa prevista nel posto indicato dal ragazzo per la sera del 1 novembre 2012. 
Nell’auto del ragazzo è stata rinvenuta la stessa tipologia di sabbia che si trova a Vigna di Valle dove è morta Federica Mangiapelo. Sui vestiti di Marco Di Muro sono state rinvenute le stesse diatomee (alghe lacustri) trovate negli organi di Federica. 

Le contraddizioni

Era capitato che Federica Magiapelo utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco Di Muro. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare il Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il proproio dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto la pioggia sulla via Anguillarese.
Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avevano trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.
E non è tutto: il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica Mangiapelo in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.
Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco Di Muro qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.
Tra l’altro un telefono smontato e messo ad asciugare sul davanzale di casa di Marco Di Muro è stato ritrovato dagli inquirenti, mentre il ragazzo avrebbe consegnato agli stessi solo un cellulare. Di chi era l’altro cellulare bagnato? La borsetta non è mai stata ritrovata. 




FEDERICA MANGIAPELO: CONFERMATA LA MORTE PER ANNEGAMENTO

di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) / Caso Federica Mangiapelo – Ore interminabili al Tribunale di Civitavecchia dove si è tenuto l'incidente probatorio sulla morte di Federica Mangiapelo, la sedicenne trovata senza vita il 1 novembre 2012 in riva al lago di Bracciano a Vigna di Valle nel Comune di Anguillara Sabazia dopo una serata trascorsa con il fidanzato Marco di Muro. Quest’ultimo risulta indagato per omicidio volontario. L’udienza è iniziata dopo le 13:00, si è discusso sui risultati dell’ultima perizia che di fatto ha contraddetto la precedente, in quanto dimostra che Federica Mangiapelo quel giorno è morta per annegamento, non per miocardite.  Ora le perizie sono in mano al Pm Robolino il quale dovrà decidere come procedere: se chiedere un rinvio a giudizio per Di Muro o addirittura procedere con qualche misura cautelare.

Per i periti della Procura la morte è avvenuta per annegamento e a dimostrarlo sono le alghe negli organi di Federica e sui vestiti del fidanzato nonché le ferite sul corpo della giorvane. I periti della famiglia Mangiapelo sposano in pieno questa tesi: “Ormai la verità è emersa – sostiene Francesco Pizzorno, legale di Luigi, padre di Federica – adesso il caso non è concluso ma è chiaro: Federica è stata affogata. Speriamo che la verità processuale poi coincida con la tesi che sosteniamo da sempre: Federica è stata uccisa”. In sei lunghe ore di discussione davanti al Gip sono emerse ancora una volta le contraddizioni di Marco Di Muro. Infatti il barista ormai 25enne di Formello, il quale sostiene di aver lasciato Federica la notte delle streghe sotto la pioggia in mezzo alla strada dopo un litigio e di non averla più vista, oltre ad aver consegnato agli inquirenti delle scarpe diverse da quelle che indossava quella sera, ad aver fatto lavare in fretta i suoi vestiti, ad aver lavato la macchina sotto la pioggia e ad aver lasciato un’altro telefonino smontato ad asciugare sul davanzale di casa sua quando avrebbe consegnato agli inquirenti un altro cellulare, è stato immortalato alle 2 del mattino al benzinaio della via Anguillarese. Il distributore dista circa due chilometri da Vigna di Valle. Per il papà di Federica è stata una giornata dura: Si è riaperta una ferita – ha detto – ho fiducia nella giustizia e spero che il colpevole venga presto punito”.




FEDERICA MANGIAPELO: POCHE ORE ALL'UDIENZA E IL PAPA' LUIGI CHIEDE "GIUSTIZIA PER LA FIGLIA"

di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) – A poche ore dall’udienza del 18 settembre (domani) Luigi Mangiapelo, padre di Federica, la ragazza trovata morta sulle sponde del lago di Bracciano la mattina del primo novembre 2012 a Vigna di Valle nel comune di Anguillara Sabazia dopo una serata trascorsa con il fidanzato, torna a chiedere giustizia per Federica.
Marco Di Muro è l’unico indagato per omicidio volontario. L'attesa, ora, è rivolta alla discussione della perizia che attesta che la sedicenne è morta per annegamento e non per miocardite la notte di Halloween del 2012, prevista nell'udienza che si terrà fra poche ore.
La nuova perizia dimostra che Federica Mangiapelo quel giorno è morta per annegamento, non per miocardite. Questa è la conclusione della perizia disposta dal Gip di Civitavecchia nel corso dell’incidente probatorio per fare luce sul decesso della sedicenne a seguito dell'opposizione da parte della famiglia alla richiesta di archiviazione del PM lo scorso dicembre. "I dubbi della famiglia a carico del Di Muro – continua il legale dei Mangiapelo – adesso sono suffragati da elementi scientifici: nel corpo di Federica sono state trovati gli stessi funghi d'acqua dolce rinvenuti sui vestiti del ragazzo. Questo significa che Di Muro probabilmente non ha scaricato Federica in mezzo alla strada dopo un litigio". Secondo il medico, Daniela Marchetti a capo del pool di esperti nominati dal giudice, Federica Mangiapelo è deceduta dopo aver bevuto molta acqua del lago e a provarlo sono proprio i funghi ovvero le diatomee rinvenute nel suo corpo. Eppure Federica era una ottima nuotatrice, per un periodo ha frequentato anche lezioni di nuoto come sostenuto dalla sua ex insegnante.

L’ipotesi
Ripartiamo dall’ultimo dato certo e cioè che Federica Mangiapelo viene scaricata da Marco Di Muro sotto la pioggia, dopo la mezzanotte sulla via Anguillarese. Sono passati pochi secondi, forse due minuti e il ragazzo torna indietro e trova Federica che cammina sotto la pioggia. La ragazza rientra in macchina, lui prosegue dritto e cioè in direzione Vigna di Valle. Forse il tentativo di riappacificarsi, se mai c’è stato, va in fumo. I due tornano a litigare, probabilmente una frase o forse addirittura una decisione di Federica di troncare la relazione manda su tutte le furie il fidanzato. Pochi chilometri e la macchina è parcheggiata di fronte lo stabilimento “Rosa dei Venti”, i due sono scesi. Continuano a litigare, strattonarsi, probabilmente offendersi. Finiscono con i piedi nell’acqua che pian piano con il maltempo e la pioggia lambisce i vestiti e arriva fino alla cintura, poi acqua ovunque che fradicia i vestiti di entrambe. Dura tutto qualche secondo: la ragazza ingerisce troppa acqua, forse la sua testa viene premuta sulla sabbia e lei non riesce a respirare. Non si muove più. Il ragazzo vede che non risponde più e scappa via portando con sé la borsetta e il cellulare. La borsetta viene fatta sparire.

Adesso si torna ai fatti e non alle ipotesi
Il ragazzo torna a casa, scrive un biglietto alla madre dove chiede che vengano lavati subito i vestiti. Dopodiché, la mattina stessa, presto, lava la macchina nonostante il maltempo. Anche le scarpe spariscono insieme alla borsetta. Marco mette un cellulare ad asciugare sul davanzale della finestra, aveva preso troppa acqua. Quando gli inquirenti chiedono al ragazzo perché tanta fretta nel lavare quei vestiti, Di Muro avrebbe risposto che voleva indossare quegli stessi vestiti in occasione di una festa dalle sue parti la sera del 1 novembre. Però non è risultato ci fosse alcun ritrovo, alcuna festa prevista nel posto indicato dal ragazzo per la sera del 1 novembre 2012.
Nell’auto del ragazzo è stata rinvenuta la stessa tipologia di sabbia che si trova a Vigna di Valle dove è morta Federica Mangiapelo. Sui vestiti di Marco Di Muro sono state rinvenute le stesse diatomee (alghe lacustri) trovate negli organi di Federica.

Le contraddizioni
Era capitato che Federica Magiapelo utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco Di Muro. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare il Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il proproio dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto la pioggia sulla via Anguillarese.
Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avevano trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.
E non è tutto: il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica Mangiapelo in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.
Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco Di Muro qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.
Tra l’altro un telefono smontato e messo ad asciugare sul davanzale di casa di Marco Di Muro è stato ritrovato dagli inquirenti, mentre il ragazzo avrebbe consegnato agli stessi solo un cellulare. Di chi era l’altro cellulare bagnato? La borsetta non è mai stata ritrovata. 

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FEDERICA MANGIAPELO: UN CELLULARE SMONTATO LASCIATO AD ASCIUGARE A CASA DI MARCO DI MURO

[ CLICCARE QUI PER VEDERE LA VIDEO INTERVISTA A LUIGI MANGIAPELO PAPA' DELLA 16ENNE TROVATA MORTA LA MATTINA DEL 1 NOVEMBRE 2012 ]

 

di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) – I carabinieri hanno rinvenuto un telefonino smontato ad asciugare sul davanzale in casa di Marco Di Muro, quando il ragazzo avrebbe consegnato agli stessi inquirenti un solo telefonino,  nelle ore successive al ritrovamento del corpo di Federica Mangiapelo. E quindi circa due anni fa, la mattina del primo novembre 2012 quando la sedicenne è stata trovata priva di vita in riva al lago di Bracciano, a Vigna di Valle, nel Comune di Anguillara Sabazia dopo una serata trascorsa con il fidanzato.  

Quindi altri elementi  pesano come macigni sulla posizione dell’allora fidanzato della ragazza: Perché Marco Di Muro aveva in casa un telefonino ad asciugare? Era forse finito in acqua a Vigna di Valle durante una colluttazione? Questo nessuno può saperlo, soltanto chi ha trascorso con Federica gli ultimi istanti di vita conosce bene la verità. 

Ogni giorno Luigi Mangiapelo, papà di Federica, si reca al cimitero per andare a trovare sua figlia. A Luigi sembra di abbracciare Federica in questi momenti di silenzio, di preghiera e di comunione. Una immagine che lascia intendere quanto in realtà i familiari della ragazza siano in fremente attesa di udire dalla Giustizia il nome del colpevole che l’ha uccisa. Intanto però i mesi passano e le giornate sembrano scorrere al rallentatore, ancora non si è aperto il processo tanto atteso. Ancora non c’è un imputato ma un solo indagato che è proprio il fidanzato della ragazza.

Marco Di Muro era entrato nella vita di Federica come un ciclone: una persona più grande, con la macchina, un uomo che aveva deciso di intraprendere un rapporto con una ragazzina ancora bambina. Una relazione tormentata che negli ultimi mesi ha visto i due litigare molto spesso e Federica si era confidata con il papà dicendogli che voleva troncare quella relazione tumultuosa. Era stanca e voleva tornare semplicemente a divertirsi ed essere spensierata come tutti i suoi coetanei. 

Anche la notte di Halloween 2012, quella tragica notte in cui Federica Mangiapelo ha perso la vita, c’era stata una grossa litigata con Marco. Una litigata sempre scaturita per futili motivi, forse per un bacetto non ricambiato tra l’uno e l’altra.  Ad assistere a questa litigata è stato l’amico di Federica che era in macchina con i due e che è stato riaccompagnato a casa proprio da Marco Di Muro. L’amico assiste alla scena dei due che litigano intensamente nel tragitto dal pub di Roma nord fino ad Anguillara.

Marco Di Muro ad un certo punto ferma la macchina e lascia Federica Mangiapelo di notte sotto la pioggia battente sulla via Anguillarese all’altezza di un istituto bancario.  Poi accompagna l’amico a casa (sempre ad Anguillara) e secondo quanto avrebbe riferito agli inquirenti, Di Muro sarebbe tornato indietro nel punto dove l’aveva lasciata pochissimi minuti prima ma non l’avrebbe trovata. 

Da quel momento in poi regna il buio ma ci sono molti elementi che s’incastrano naturalmente quasi a comporre un puzzle perfetto di una ipotesi affatto campata in aria. Quello che manca è una confessione. 

 

L’ipotesi

Ripartiamo dall’ultimo dato certo e cioè che Federica Mangiapelo viene scaricata da Marco Di Muro sotto la pioggia, dopo la mezzanotte sulla via Anguillarese. Sono passati pochi secondi, forse due minuti e il ragazzo torna indietro e trova Federica che cammina sotto la pioggia. La ragazza rientra in macchina, lui prosegue dritto e cioè in direzione Vigna di Valle. Forse il tentativo di riappacificarsi, se mai c’è stato, va in fumo. I due tornano a litigare, probabilmente una frase o forse addirittura una decisione di Federica di troncare la relazione manda su tutte le furie il fidanzato. Pochi chilometri e la macchina è parcheggiata di fronte lo stabilimento “Rosa dei Venti”, i due sono scesi. Continuano a litigare, strattonarsi, probabilmente offendersi. Finiscono con i piedi nell’acqua che pian piano con il maltempo e la pioggia lambisce i vestiti e arriva fino alla cintura, poi acqua ovunque che fradicia i vestiti di entrambe. Dura tutto qualche secondo: la ragazza ingerisce troppa acqua, forse la sua testa viene premuta sulla sabbia e lei non riesce a respirare. Non si muove più. Il ragazzo vede che non risponde più e scappa via portando con sé la borsetta e il cellulare. La borsetta viene fatta sparire.

 

Adesso si torna ai fatti e non alle ipotesi

 Il ragazzo torna a casa, scrive un biglietto alla madre dove chiede che vengano lavati subito i vestiti. Dopodiché, la mattina stessa, presto, lava la macchina nonostante il maltempo. Anche le scarpe spariscono insieme alla borsetta. Marco mette un cellulare ad asciugare sul davanzale della finestra, aveva preso troppa acqua. Quando gli inquirenti chiedono al ragazzo perché tanta fretta nel lavare quei vestiti, Di Muro avrebbe risposto che voleva indossare quegli stessi vestiti in occasione di una festa dalle sue parti la sera del 1 novembre. Però non è risultato ci fosse alcun ritrovo, alcuna festa prevista nel posto indicato dal ragazzo per la sera del 1 novembre 2012. 

Nell’auto del ragazzo è stata rinvenuta la stessa tipologia di sabbia che si trova a Vigna di Valle dove è morta Federica Mangiapelo. Sui vestiti di Marco Di Muro sono state rinvenute le stesse diatomee (alghe lacustri) trovate negli organi di Federica. 

 

Le contraddizioni

Era capitato che Federica Magiapelo utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco Di Muro. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare il Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il proproio dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto la pioggia sulla via Anguillarese.

Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avevano trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.

E non è tutto: il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica Mangiapelo in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.

Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco Di Muro qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.

Tra l’altro un telefono smontato e messo ad asciugare sul davanzale di casa di Marco Di Muro è stato ritrovato dagli inquirenti, mentre il ragazzo avrebbe consegnato agli stessi solo un cellulare. Di chi era l’altro cellulare bagnato? La borsetta non è mai stata ritrovata. 

 

La nuova perizia

Federica Mangiapelo quel giorno è morta per annegamento, non per miocardite. Questa è la conclusione della perizia disposta dal Gip di Civitavecchia nel corso dell’incidente probatorio per fare luce sul decesso della sedicenne a seguito dell'opposizione da parte della famiglia alla richiesta di archiviazione del PM lo scorso dicembre. "I dubbi della famiglia a carico del Di Muro – continua il legale dei Mangiapelo – adesso sono suffragati da elementi scientifici: nel corpo di Federica sono state trovati gli stessi funghi d'acqua dolce rinvenuti sui vestiti del ragazzo. Questo significa che Di Muro probabilmente non ha scaricato Federica in mezzo alla strada dopo un litigio". Secondo il medico, Daniela Marchetti a capo del pool di esperti nominati dal giudice, Federica Mangiapelo è deceduta dopo aver bevuto molta acqua del lago e a provarlo sono proprio i funghi ovvero le diatomee rinvenute nel suo corpo. Eppure Federica era una ottima nuotatrice, per un periodo ha frequentato anche lezioni di nuoto come sostenuto dalla sua ex insegnante.

 

La prossima scadenza

Il prossimo 18 settembre è prevista la discussione sulla nuova perizia, depositata il 23 luglio 2014 al Tribunale di Civitavecchia, che attesta che la sedicenne è morta per annegamento e non per miocardite la notte di Halloween del 2012.

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 07/11/2012 ANGUILLARA, L'ADDIO AL "PICCOLO ANGELO"

 05/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, INTERROGATIVI E ACCUSE AL RAGAZZO DI FEDERICA: INTANTO UN BAGNO DI FOLLA IN PIAZZA

 04/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO: DA LUNEDI' POMERIGGIO LA SALMA IN CHIESA PER L'ULTIMO ADDIO

 03/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: PARLANO LO ZIO MASSIMO E IL SINDACO PIZZORNO

 03/11/2012 ANGUILLARA CASO FEDERICA MANGIAPELO, CITTADINANZA ANCORA PIU' STRETTA ATTORNO AL PICCOLO ANGELO BIONDO

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 02/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI ATTENDE RISULTATO AUTOPSIA
 
 01/11/2012 ANGUILLARA, CASO CADAVERE A VIGNA DI VALLE: IL CORPO DI FEDERICA IN ATTESA DELL'AUTOPSIA

 
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FEDERICA MANGIAPELO: QUELL'ORRENDO MESSAGGIO DI MARCO DI MURO AL PADRE DELLA RAGAZZA

di Chiara Rai

Se un giorno mi andasse di parlare farei uscire i pessimi genitori che siete realmente e neanche mi farei pagare per farmi intervistare perché io non ce mangio sopra alla morte de mi fia! Ti auguro di soffocare ogni volta che dirai il mio nome”. Marco Di Muro lo ha scritto a maggio, questo maggio 2014. Di Muro era il fidanzato di Federica Mangiapelo, la ragazza di soli sedici anni trovata morta all’indomani della notte di Halloween del 2012. 

Un messaggio terribile che nasconde sentimenti di profondo astio nei confronti dei genitori di Federica e dal quale hanno preso immediatamente le distanze i legali del ragazzo. Di Muro però ha deciso di non parlare ma è stato ascoltato molte volte dagli inquirenti e sembrerebbe che abbia dato versioni poco credibili.  

 

Ecco la nota degli Avvocati:

I sottoscritti avvocati Massimiliano Sciortino e Cesare Gai, difensori di fiducia del signor Marco Di Muro, preso atto della appresa notizia dell' avvenuta pubblicazione, sui noto sito facebook, di un messaggio riconducibile al proprio assistito, dai contenuti che non si esita a definire improvvidi e scriteriati, con la presente intendono dissociarsi totalmente da tale non condivisibile iniziativa, manifestando ancora una volta piena solidarietà e vicinanza alla famiglia di Federica Mangiapelo e potendo esclusivamente ricondurre il gesto posto in essere dal signor Di Muro ad uno stigmatizzabile momento di confusione e disperazione, che non merita giustificazione alcuna e che e stato determinate dalla condizione di totale isolamento e sconforto in cui attualmente versa il signor Di Muro, travolto dalle note vicende giudiziarie e alla prima esperienza di tal guisa. Nella nostra qualità auspichiamo esclusivamente che tale deprecabile iniziativa non abbia riflessi sullo sviluppo delle indagini in corso e degli accertamenti di carattere medico legale disposti nel cui esito si continua a confidare. Quanto sopra evidenziato risponde peraltro non soltanto ad una doverosa presa di distanza dal gesto inconsulto sopra descritto, ma ad una rivisitazione critica della propria condotta operata prontamente dal Di Muro, il quale ha manifestato e intende manifestare nostro tramite, i propri sentimenti di sconforto rassegnando, ove possibile, le proprie scuse ai genitori della povera Federica”.

Capire come fossero i rapporti tra i genitori della ragazza e Marco Di Muro, allora ventitreenne, può forse far emergere particolari che altrimenti verrebbero tralasciati. Le litigate tra Federica e Marco Di Muro erano molto frequenti. Almeno secondo quanto raccontato dal papà di Federica, Luigi, una persona di una dignità incredibile che non ha mai lanciato accuse verso il ragazzo ma che ha chiesto soltanto che chi è al corrente di cosa sia successo a sua figlia parli una volta per tutte, ha raccontato che Marco aveva comunque una forma di possesso molto forte per Federica e non sono mancati anche piccoli scontri tra lo stesso padre e il fidanzato. 

 

Federica e i genitori

Federica era nel pieno dell’adolescenza e della bellezza. Era una ragazza con i suoi “grilli adolescenziali” come tutte le altre e anche dal carattere molto forte. Era solita quindi, come tutti i figli, discutere con i propri genitori. Ma negli ultimi tempi tra il papà Luigi e sua figlia il rapporto stava maturando e sfociando in una reciproca comprensione, infatti in quel periodo Federica dormiva dal padre piuttosto che dalla mamma con la quale, screzi a parte, aveva comunque un ottimo rapporto. Rosella, mamma di Federica, aveva manifestato più volte alla figlia il suo disappunto nei confronti del ragazzo. Non lo vedeva per sua figia, non solo perchè era più grande ma soprattutto per le continue litigate ed episodi violenti che hanno portato i genitori anche a parlarne oltre che tra di loro anche ad altre persone che ne erano a conoscenza. 

Era capitato che Federica utilizzasse il cellulare del padre per chiamare Marco. E quando il padre con il suo cellulare provò a chiamare Di Muro (era appena entrato il 1 novembre del 2012), Marco non rispose sebbene avesse spedito un sms a Federica e anche un messaggio Facebook ammettendo di aver litigato e comunque manifestando il propri dispiacere per non aver trovato Federica quando era tornato indietro dopo averla lasciata sotto una pioggia battente sulla via Anguillarese. Ma come è andata realmente? Federica è davvero scomparsa dopo che il fidanzato la scaricata in mezzo alla strada di notte? Oppure i due si sono incontrati ancora e magari hanno continuato a litigare? 

Non possiamo saperlo, almeno per il momento. Fatto sta che sono molti elementi che non tornano e gettano dubbi sul ragazzo, unico indagato per omicidio volontario.

 

Le contraddizioni 

Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne Federica Mangiapelo trovata morta la mattina del 1 novembre del 2012 sulle rive del lago di Bracciano ad Anguillara Sabazia, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avrebbero trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.

 

Quel messaggi inutile

E non è tutto, il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.

Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.

Tra l’altro sia il telefono che la borsetta non sono mai stati ritrovati. E’ il papà di Federica, Luigi Mangiapelo a ricordare questi particolari che gettano ancora più dubbi sul comportamento insolito del fidanzato il giorno che Federica è morta. Torna dunque a pesare in questa storia la posizione del fidanzato della ragazza Marco Di Muro, unico indagato per omicidio volontario sui cui vestiti sono state trovate abbondanti tracce di diatomee, cioè alghe lacustri, le stesse rinvenute all’interno del corpo di Federica. La ragazza, quindi, sarebbe probabilmente stata trascinata dentro l'acqua e lì sarebbe morta per annegamento. Anche la ferita sul collo non sarebbe una piaga da decubito, come ipotizzato all'inizio, ma deriverebbe da un attrito.


La nuova perizia

Federica quel giorno è morta per annegamento, non per miocardite. Questa è la conclusione della perizia disposta dal gip di Civitavecchia nel corso dell’incidente probatorio per fare luce sul decesso della sedicenne a seguito dell'opposizione da parte della famiglia alla richiesta di archiviazione del pm lo scorso dicembre. "I dubbi della famiglia a carico del Di Muro – continua il legale dei Mangiapelo – adesso sono suffragati da elementi scientifici: nel corpo di Federica sono state trovati gli stessi funghi d'acqua dolce rinvenuti sui vestiti del ragazzo. Questo significa che Di Muro probabilmente non ha scaricato Federica in mezzo alla strada dopo un litigio". Secondo il medico, Daniela Marchetti a capo del pool di esperti nominati dal giudice, Federica Mangiapelo è deceduta dopo aver bevuto molta acqua del lago e a provarlo sono proprio i funghi ovvero le diatomee rinvenute nel suo corpo. Eppure Federica era una ottima nuotatrice, per un periodo ha frequentato anche lezioni di nuoto come sostenuto dalla sua ex insegnante.

 

Le telecamere

 Proseguendo sulla strada che da Anguillara porta a Vigna di Valle, l’unico ristorante ad avere le telecamere attive quella notte è “La Caletta”.  In linea d’aria di fronte il ristorante si vede il punto dove è stata trovata morta Federica, all’altezza dello stabilimento “Rosa dei Venti”. Il raggio della telecamera del ristorante prende la larghezza dell’intera strada, l’unica che porta a Vigna di Valle da Anguillara, e sembrerebbe che non abbia inquadrato, quella notte, una persona a piedi. Dunque Federica era in una macchina? E’ passata la macchina di Di Muro per quella strada quella notte? Marco Di Muro ha fatto lavare immediatamente i propri vestiti tornato a casa, ha lavato la macchina sotto la pioggia e nella sua macchina i Ris hanno trovato la stessa sabbia di Vigna di Valle. Sono tutte coincidenze. Sarà la magistratura a continuare a dare delle risposte a tutti questi interrogativi.

 

La prossima scadenza

Il prossimo 18 settembre è prevista la discussione sulla nuova perizia, depositata il 23 luglio 2014 al Tribunale di Civitavecchia, che attesta che la sedicenne è morta per annegamento e non per miocardite la notte di Halloween del 2012.

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20/01/2013 ANGUILLARA FEDERICA MANGIAPELO: MORTA DI MIOCARDITE. LA FAMIGLIA VUOLE CAPIRE A COSA SIA STATA DOVUTA.

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   23/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: ANCORA RICERCHE NEI FONDALI DEL LAGO. OGGI CONTINUANO LE IMMERSIONI DEI CARABINIERI

  18/11/2012 ANGUILLARA, TANTE FIACCOLE PER FEDERICA. GELO TRA LA FAMIGLIA DI FEDERICA E I DI MURO

  16/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: MARCO DI MURO ROMPE IL SILENZIO

15/11/2012 ANGUILLARA, MORTE DI FEDERICA MANGIAPELO: TANTI GLI INTERROGATIVI E POCHE LE PROVE CERTE. IL GIALLO SI INFITTISCE

13/11/2012 ANGUILLARA, NASCE UN COMITATO PER FEDERICA MANGIAPELO: DOMENICA FIACCOLATA

11/11/2012 ANGUILLARA, CASO FEDERICA MANGIAPELO: SI COMPLICA LA POSIZIONE DEL FIDANZATO

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ANGUILLARA, FEDERICA MANGIAPELO: ALTRI MACIGNI SULLA POSIZIONE DI MARCO DI MURO

di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) – Le scarpe che Marco Di Muro indossava la notte di Halloween, ultimo giorno di vita della sedicenne Federica Mangiapelo trovata morta la mattina del 1 novembre del 2012 sulle rive del lago di Bracciano ad Anguillara Sabazia, non sarebbero le stesse che il Di Muro avrebbe consegnato agli inquirenti e la prova sarebbe nelle immagini immortalate dalle telecamere del locale dove i ragazzi avrebbero trascorso qualche ora la notte delle streghe di due anni fa.

E non è tutto, il barista 25 enne di Formello era a perfetta conoscenza che il computer di Federica in quel periodo non aveva la chiavetta per navigare in internet, ciononostante appena rientrato a casa la notte del 31 ottobre, ha inviato ugualmente un messaggio Facebook, intorno alle tre del mattino, alla ragazza dicendole che nonostante avessero litigato, lui le voleva bene.

Ma Federica quel messaggio non l’avrebbe comunque potuto leggere in quanto il suo cellulare le era stato rotto dallo stesso Marco qualche giorno prima in occasione di una delle numerose litigate violente e per questo la sedicenne girava con un modello “vecchio” di telefono che non si connetteva ad internet, di quelli che si trovano nei cassetti di casa e si utilizzano per le emergenze.

Tra l’altro sia il telefono che la borsetta non sono mai stati ritrovati. E’ il papà di Federica, Luigi Mangiapelo a ricordare questi particolari che gettano ancora più dubbi sul comportamento insolito del fidanzato il giorno che Federica è morta. Il prossimo 18 settembre è prevista la discussione sulla nuova perizia, depositata il 23 luglio 2014 al Tribunale di Civitavecchia, che attesta che la sedicenne è morta per annegamento e non per miocardite la notte di Halloween del 2012.

Torna dunque a pesare in questa storia la posizione del fidanzato della ragazza Marco Di Muro, unico indagato per omicidio volontario sui cui vestiti sono state trovate abbondanti tracce di diatomee, cioè alghe lacustri, le stesse rinvenute all’interno del corpo di Federica. La ragazza, quindi, sarebbe probabilmente stata trascinata dentro l'acqua e lì sarebbe morta per annegamento. Anche la ferita sul collo non sarebbe una piaga da decubito, come ipotizzato all'inizio, ma deriverebbe da un attrito.

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