TIVOLI, ASD ATLETICO: ALTRE ‘EVIDENTEMENTE NECESSARIE’ PRECISAZIONI ALLE PAROLE DELL’ASSESSORE CERRONI”

Redazione


Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'ASD Atletico Tivoli relativa le nuove dichiarazioni de'assessore Cerroni

“Abbiamo letto con attenzione le nuove dichiarazioni dell’Assessore Cerroni e veramente siamo scoraggiati dalle sue superficiali argomentazioni. Innanzi tutto siamo tutti contenti che per l’assegnazione del Ripoli vi sia stato un bando di gara, cosa che d’altronde è richiesta dalla legge, quindi non credo che nessuno abbia pensato che si potesse  fare in modo diverso. Non è il caso, quindi,  di vantarsi di qualcosa che è dovuto e non è lasciato ad alcuna “meritoria” decisione personale.  Ma quello che l’Assessore non vuole comprendere o che fa finta volutamente di non comprendere è il fatto che, come è stato impostato il bando, l’aspetto economico è prevalente in maniera determinante rispetto a quello sociale che in  questo caso è quello di permettere al numero più possibile di giovani e giovanissimi di divertirsi  stando insieme correndo dietro a un pallone, pesando il meno possibile sui bilanci familiari. E’ ovvio che il bando non preveda l’aumento delle tariffe, cosa che non può fare in quanto il costo della retta  è una scelta del gestore, ma sicuramente quello che il bando richiede economicamente è pesantissimo.   Bisogna ripetersi, sperando che l’Avv. Cerroni comprenda definitivamente.  L’offerta economica, che tra l’altro deve essere di 18.000 euro annui (se si vuol tentare di vincere la gara) è solo una parte dell’esborso complessivo a cui il vincitore sarà costretto. Infatti un altro ulteriore punteggio del 30% è legato agli investimenti che si faranno sull’impianto e che andranno ad aumentare il valore Ripoli che è, ricordiamolo,  comunque un bene comunale.  E’  una spesa notevolissima a fondo perduto che, come ho già detto in altre dichiarazioni,  dovrà essere suddivisa sugli iscritti della scuola calcio perché nessuno può affrontare personalmente tali costi. Quindi si tratta di un ulteriore costo, previsto nel bando e ovviamente ideato da chi l’ha redatto, che peserà anch’esso sul costo della iscrizione annuale.  Ancora nel punteggio conterà un ulteriore 20% di investimenti finalizzati ad ulteriori servizi e attività che anch’essi andranno ad aumentare a fondo perduto il valore complessivo del Ripoli. Anche in questo caso bisogna spendere a fondo perduto tanti soldi che non potranno non ricadere sul costo dell’iscrizione alla scuola calcio.  A questo punto mi sembra incontrovertibile che il bando di gara punti quasi esclusivamente (con un peso complessivo del 90%) su aspetti economici, che non potranno non pesare sulla determinazione delle rette. Spero che l’assessore comprenda, una volta per tutte, che nessuno è contro il bando di gara, ma siamo certamente contro le modalità contenute. 

tabella PRECEDENTI:

11/04/2012 TIVOLI, CAMPO RIPOLI: LA VERITÀ DAGLI OCCHI DI UN CITTADINO .
05/04/2012 TIVOLI, IL PRESIDENTE DELL'ASD ATLETICO FRANCO GABELLI COMMENTA LE DICHIARAZIONI DELL'ASSESSORE CERRONI



BRACCIANO, DI BENEDETTO (CRISTIANO POPOLARI) RIVENDICA IL SIMBOLO

Angelo Parca

Fausto Di Benedetto candidato a sindaco di Bracciano con i Cristiano Popolari smentisce quanto riportato da un articolo del 16 aprile di un giornale online. “Tengo innanzitutto a rappresentare che non risponde al vero l’affermazione secondo cui ‘Bracciano conferma il dato nazionale con le sue quattro liste prive di simboli partitici’, essendo il sottoscritto l’orgoglioso candidato alla carica di sindaco di Bracciano sotto l’egida di quei Cristiano Popolari che non soltanto rappresentano una componente del Popolo della Libertà ma che ne figurano fra le formazioni costituenti. Per semplice correttezza e completezza di informazione gradirei che questo dato venisse quindi rettificato. – Ha dichiarato Di Benedetto appellandosi al diritto di replica nei confronti del quotidiano. Il candidato dei Cristiano Popolari prosegue poi nella sua nota criticando alcune affermazioni del candidato a sindaco Alfredo Massi – “Anche le affermazioni del candidato Sindaco Alfredo Massi contengono passaggi quantomeno ‘discutibili’. Quel Massi ha ringraziato le persone che ‘con il loro senso di responsabilità hanno preferito l’interesse dei cittadini, ponendo in secondo piano le ambizioni personali’, per esempio, trova difficile riscontro con il fatto che risulta ormai di dominio pubblico che gran parte di quelle ‘ambizioni personali’ sono state invece ampiamente soddisfatte, convenendo aprioristicamente a chi assegnare le cariche di vice sindaco, assessore all’urbanistica, assessore ai lavori pubblici, poltrone alla Bracciano ambiente, ecc: farà bene a ricordare il candidato Massi – conclude infine Di Benedetto – che chi inizia con il raccontare bugie è destinato alla X Bolgia dell’Inferno!”
 




ORIOLO ROMANO, LICENZE EDILIZIE ILLEGITTIME

Redazione

E adesso le cose si complicano. Il nuovo responsabile dell’ufficio tecnico, con parere del 19 gennaio n. 473, ha confermato che licenze edilizie sono illegittime. Lo comunica Stefano Gasperini, in merito ai fatti e avvenimenti accaduti sul territorio comunale. Non stiamo a ripercorrerne le tappe, perché sono cronaca degli ultimi mesi, ma certo in queste ultime settimane e giorni c’è stata un’accelerazione. L’arrivo, il 26 marzo scorso, della terza lettera di accertamento e chiarimenti da parte dell’area vigilanza e lotta all’abusivismo della Regione Lazio, conferma in toto che qualcosa di “strano”, nella precedente amministrazione Carones-Bevilacqua, è successo. Lo sbocco di questa ingarbugliata situazione, che coinvolge personalità locali, sembra preludere ad una uscita traumatica della vicenda e sicuramente la lettera della Regione ha contribuito ad intricare ulteriormente la questione. Le legittime istanze, ad ogni modo, hanno posto all’ufficio tecnico due richieste semplici, ma forse proprio per questo impegnative: l’annullamento di alcune licenze edilizie. Dagli atti sono risultate irregolari, tanto più che l’attuale responsabile dell’ufficio, l’ha attestato con parere del 19 gennaio scorso n. 473. Ad ogni modo, il Comune di Oriolo Romano ha deciso di non annullarle valutando l’interesse privato, di mantenere l’atto illegittimo, superiore all’interesse pubblico e di tutela del paesaggio, rimandando il provvedimento agli uffici regionali. Decisione opinabile, rimane il punto fermo messo dal nuovo responsabile dell’ufficio comunale, quegli atti non sono regolari. Ora – afferma Gasperini – si è aperto un problema politico, evidente, per il Sindaco Lombi; mantenere al proprio posto l’Ass. all’edilizia Carones o, alla luce dei fatti, chiedergli di fare un passo indietro ? Garantirà, il Sindaco, l’interesse pubblico, dimostrando che non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, oppure, dovranno essere interessati organi superiori perché i politici non forniscono risposte ? Non si vogliono alimentare ulteriori polemiche, tuttavia, la preoccupazione per ciò che è accaduto, quella no, non possiamo e non vogliamo tacerla perché riguarda atti usciti dall’Amministrazione comunale. Nell’attesa dell’intervento della Regione – Gasperini – ha chiesto più volte un appuntamento all’attuale Ass. all’edilizia Carones, per avere chiarimenti a riguardo, ma, non si è avuto riscontro. Sarà utile far luce sulle procedure seguite dalla precedente Amministrazione e su tutto ciò che è accaduto. Se c’è stata colpa di cattiva amministrazione deve venir fuori, se c’è stato dolo, devono intervenire gli organi competenti. E’ evidente che, nel balzello delle colpe amministratori-uffici, chi ci sta rimettendo più di altri è il Sindaco Lombi che vede montare nella popolazione un sentimento di insofferenza verso la politica e nei suoi confronti. I cittadini di Oriolo, infatti, si chiedono come mai la scoperta è stata fatta solo ora? «E’ mai possibile – dicono, che in tutti questi anni nessuno ha visto»? Certo è, che una tempestiva risposta da parte del Sindaco, potrebbe sicuramente rappresentare un chiaro segnale politico per gli abitanti di Oriolo. Comunque vada questa storia, c’è la semplice, ragionevole, ed inoppugnabile constatazione di fatti accertati anche dagli uffici comunali. Insomma, se le licenze edilizie sono illegittime …
 




ARDEA, BERGAMO VUOLE LE OPERE DEL MANZU' E IL SINDACO DI ARDEA NON CI PENSA AFFATTO

Redazione

Braccio di ferro tra Bergamo e Ardea che si contendono le inestimabili opere – e le spoglie – del maestro della scultura del '900 Giacomo Manzù. Inge Schabel, vedova dello scultore, ha proposto di far tornare le spoglie nella terra natia, presso la basilica di Santa Maria Maggiore in Città Alta a Bergamo. Questo tentativo si ripete dopo l'ultimo datato 2003. L' Istanza è stata accolta dal sindaco di Bergamo e dai vertici della Curia. Il sindaco di Ardea Carlo Eufemi ritiene che il Museo con le opere di Manzù debba rimanere ad Ardea perché questa è stata la volontà del Maestro e perché l'intero movimento culturale, nazionale e internazionale ne riconosce il radicamento territoriale. "Non è accettabile il tono dei politici di Bergamo – ha detto Eufemi a l'Eco di Bergamo – che invece sembrano orientati ad operare lo scippo di un patrimonio che oggi è identificato fortemente nell'area romana. Chiedo a Regione, Provincia e Istituzioni culturali – conclude il Sindaco – di porsi al fianco del Comune di Ardea a sostegno delle ragioni della città di Ardea e dei suoi cittadini».




COLLEFERRO, VISITA AL PALAZZO COMUNALE DEI BAMBINI DELLA ELEMENTARE PETRARCA

Redazione

Questa mattina la classe V^ A della scuola elementare Francesco Petrarca ha fatto visita al Comune, quale momento formativo, di conoscenza e avvicinamento alle istituzioni cittadine più rappresentative.  I bambini, accompagnati dalle maestre Maria Teresa Castellini e Alessandra Bartolomei, due delle tre insegnanti che si occupano della classe, l’altra è Roberta Trezza, sono stati ricevuti dal Sindaco Mario Cacciotti nell’aula consiliare. Nella sala più importante del palazzo comunale, gli scolari hanno voluto fare un’intervista collettiva al primo cittadino, rivolgendogli una lunga serie di domande e prendendo, diligentemente, nota delle risposte dallo stesso fornite. Molteplici gli argomenti trattati, da quelli riguardanti gli impegni quotidiani dei giovani studenti, come i parchi pubblici, le aree cui portare a giocare il proprio cane, la scuola che frequentano, a quelli più generali attinenti la città, seppure vicini ai loro interessi, come l’inquinamento, la raccolta differenziata, il trasporto pubblico, le abitazioni, fino alle domande più personali sul perché della scelta di fare il Sindaco e sul suo lavoro alla guida della città. Gli studenti hanno ascoltato con molta attenzione ed hanno dimostrato particolare entusiasmo in alcuni casi, come nella risposta sulla volontà dell’amministrazione di mettere presto a disposizione dei cittadini alcune decine di biciclette per potersi muovere “ecologicamente” in città e sulla immediata soluzione di un problema esternato da un bambino per le “brutte scritte” che erano state fatte dai vandali sul muro della loro scuola. Il sindaco Cacciotti ha infatti incaricato, in loro presenza, uno dei responsabili dell’Ufficio manutenzione di fare subito ripulire il muro che era stato sporcato. Alla fine gli scolari hanno richiesto l’autografo del Sindaco e si sono prestati volentieri a posare per la foto di rito. 




ANGUILLARA – DEBITI FUORI BILANCIO E UN SINGOLARE COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO

Emanuel Galea

Il Consiglio comunale di Anguillara fa sapere, attraverso una nota del 6 aprile scorso, di aver sollecitato la Corte dei Conti e il Prefetto di Roma attraverso una lettera in cui si chiede di intraprendere ogni tipo di azione volta a individuare le responsabilità amministrative che hanno portato alla creazione di ingenti debiti fuori bilancio che hanno messo il Comune a rischio di dissesto finanziario.  Nella nota viene evidenziato il fatto che a tutt’oggi l’Amministrazione deve ancora pagare la somma di euro 780mila 368,48 per debiti fuori bilancio mentre ha già pagato la somma di euro 1milione 381mila 669,99 sempre per debiti fuori bilancio transatti. A conclusione della nota si legge: “Riteniamo che si debba fare chiarezza su questa vicenda che vede distratte ingenti risorse che invece potevano essere utilizzate per investimenti e per servizi ai cittadini. L'Amministrazione reputa che l'unico soggetto abilitato ad un'indagine di inchiesta seria ed esaustiva competente ad evidenziare eventuali responsabilità sia la magistratura contabile. Per questi motivi, al fine di tutelare gli interessi dei cittadini, abbiamo formalizzato le suddette richieste alla Corte dei Conti.” Un qualsiasi comune mortale dopo aver letto la nota comunale si sarà chiesto cosa potrà fare mai la Corte dei Conti  che non può fare la stessa Amministrazione, avendo, come si legge nello stesso comunicato, ogni elemento utile all’esame di ciascuna posizione.  Chi meglio di questa può individuare leggerezze, omissioni oppure eventuali irregolarità?  Un secondo quesito che il lettore si sarà chiesto è quali possano essere stati i sospetti che hanno portato l’Amministrazione a chiedere l’intervento del Prefetto di Roma per fare chiarezza. I debiti fuori bilancio non sono certo un segreto di stato. Di questi sono al corrente  i revisori che hanno certificato i bilanci insieme agli amministratori. E la memoria dei residenti torna ad una dichiarazione dell’allora Commissario Prefettizio Serenella Bellucci in merito alle entrate di Anguillara che sono appena sufficienti per pagare le rate dei mutui. Dichiarazione, questa, rilasciata dopo aver appreso la notizia della sentenza di condanna della Suprema Corte di Cassazione verso il comune a pagare oltre un milione di euro,  stesso milione di euro che ancora gira come una mina vagante tra i corridoi del Comune. Da non dimenticare, anche, le raccomandazioni del Collegio dei Revisori, che ha ammonito gli amministratori riguardo il sovente ricorso alle anticipazioni di cassa al limite del consentito per equilibrare i conti.  Nella dichiarazione del Commissario Prefettizio e nel monito del Collegio dei Revisori è da ricercare la lettura dello sfacelo delle finanze della cittadina lacustre. Lo sfacelo finanziario ha un nome e cognome , ha una data di nascita e soprattutto ha una firma che lo condanna. I responsabili non possono oggi nascondersi dietro un dito e nessuno di questi può tirarsi fuori dalle molteplici responsabilità di enorme gravità. In questo momento di crisi, ogni atto irresponsabile che viene alla luce , oltre che screditare la classe politica, ferisce il popolo e,  giustizia vuole,  che i responsabili vengano fuori per farsi guardare negli occhi dai cittadini, pertanto chi ha gli elementi utili per l’esame di ciascuna posizione debitoria, come si legge nella nota rilasciata dal Consiglio comunale, li metta a disposizione di una commissione che, a secondo gli esiti, deciderà il da farsi.  Senza addentrarsi nella preistoria di Anguillara,  basta percorrere le attività degli ultimi due anni della vita consiliare per capire meglio le origini, le anomalie e le cause del fenomeno. Il debito fuori bilancio non conosce colore, non è ne destra e ne di sinistra. E sgomberato il campo da ideologie e da passioni politiche il debito fuori bilancio, per lo meno per quanto riguarda Anguillara, nasce  unicamente dall’impreparazione degli amministratori e magari da consigli poco saggi da parte dei collaboratori di quest’ultimi. Agli occhi del comune mortale sembrerebbe infatti  che le varie situazioni non siano state ben ponderate prima di prendere decisioni definitive. La strada delle delibere 2011 e 2012 è lastricata da numerosi atti temerari ad esiti ignoti.  Si ha l’impressione di una  scarsa dialettica di fronte a richieste avanzate dai cittadini che molto spesso sono favorevolmente giudicate dal diritto. Anziché  affidarsi ad un unico studio legale per avere tutti i vantaggi che può offrire tale soluzione, l’Ente amministrativo ha optato per dividere le varie vertenze nei confronti del Comune,  fra decine di studi legali, ottenendo quindi un maggior aggravio di spese e di tempi. Dando un’occhiata alle delibere si ha una strana impressione del rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadinanza. La prima cosa che salta all’occhio è che non si trova alcuna traccia di contrattazione bonaria. E l’impressione che si ha è quella che davanti alle richieste dei cittadini che reclamano dei diritti o che li dichiarino lesi, l’Ente non intenda perdere tempo in trattative, deliberando immediatamente il conferimento dell’incarico di risolvere il contenzioso a uno dei molteplici avvocati iscritti nell’albo del Comune. Così un debito , diciamo a titolo esemplificativo, di  2mila e 400 euro può lievitare a 3mila e 890 euro circa, con un aumento del 62 percento. Considerando che la maggior parte delle cause il Comune le perde quasi sempre, il risultato finale è che all’Ente oltre al debito tocca accollarsi anche le spese dell’avvocato e delle spese procedurali. Bisognerebbe invece, a parer di molti, analizzare caso per caso, studiando quale diritto reclama il cittadino o quale torto denuncia aver subito da parte del Comune. Possibile non  ci siano spazi per le trattative bonarie, intorno a un tavolo? Ad Anguillara la gente si conosce tutta e pertanto ci si potrebbe ragionare civilmente ed in via amicale per cercare di arrivare a un accordo bonario, riconoscendo il diritto a chi spetta e negandolo a chi no, ottenendo quindi una drastica diminuzione delle pratiche legali che fanno lievitare ulteriormente i debiti comunali . Perché questo non si fa? Per mancanza di volontà? Per incapacità di mediare? Perché si crede più sbrigativo passare la pratica al legale? Chi conosce i bilanci di Anguillara sa che non lasciano  margini per manovre azzardate. Giustissimo quindi quello che dichiarò il Commissario Bellucci. Le entrate bastano appena per pagare i mutui. I debiti fuori bilancio sono una mina vagante. La nota dell’Amministrazione quindi non è altro che una ammissione di gravi difficoltà attuali. Come si fa ad evitare un debito fuori bilancio? Viene spontaneo rispondere: con il buon senso. Innanzitutto il debito fuori bilancio è da considerarsi un rischio e come tale dovrebbe trovare un suo spazio nel fondo rischi. A monte di questo ragionamento il debito fuori bilancio è da evitare. Un Comune che si rispetti dovrebbe avere innanzitutto un dialogo con i suoi cittadini, anziché  una chiusura totale a ogni forma di dialogo, monopolizzando l’attività del Consiglio con delibere per conferire incarichi ai numerosi avvocati. A testimonianza di quanto appena detto, in fondo all’articolo, riportiamo una campionatura, degli ultimi dieci mesi, di delibere relative a liti, incarichi e ricorsi. Tutte azioni che producono debiti fuori bilancio. Una cosa è chiarissima, al comune mortale, che chi paga è sempre la collettività, come nel caso della dott.ssa M.I., ex segretario comunale indagata per l’ipotesi di reato di cui  all’art. 328 c.p.  (Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione). La collettività già si accolla  2mila e 500 euro per spese legali, augurandosi che venga completamente scagionata, altrimenti in caso contrario la cittadinanza dovrà fare fronte ad altri esborsi.
E’ condivisibile, quindi, l’iniziativa dell’Amministrazione di coinvolgere la Corte dei Conti , si auspica però  che maggioranza ed opposizione intendano assumere autonomamente iniziative per fare luce sulle responsabilità della formazione e crescita di questi debiti fuori bilancio. Un atto dovuto ai cittadini che si trovano costretti a pagare debiti formatesi per responsabilità di altri. La popolazione vuole conoscere natura ed entità di ogni singolo debito. Sono atti di mala amministrazione che riversano il loro effetto vessatorio sui cittadini. Per questo motivo, e non solo, è dovere degli amministratori fare piena chiarezza a 360 gradi. Conoscere gli errori di ieri per non ripeterli domani.

 

DELIBERE DEGLI ULTIMI 10 MESI CHE PRODUCONO DEBITI FUORI BILANCIO

G.C. 103 del 29.06.2011
Notifica Tribunale Ordinario di Civitavecchia il 27.05.2011 ricorso  Soc. Miri Pavimentazione s.r.l
. Euro 1.500 + Iva per Spese Giudizio (iniziali)

G.C. 105 del 29.06.2011
Notifica del Tribunale ordinario di Civatavecchia il il 11.06.2011 ricorso Soc. La Mandola s.r.l. 
 Euro 1.500 + Iva per spese giudizio (iniziali)

G.C. 110 del 14.07.2011
Commissione Tributaria Provinciale di Roma il 10.05.2011 ricorso Soc.Luca Pubblicità s.n.c. avverso accertamento imposta comunale sulla pubblicità.

G.C. 140 del 15.09.2011
Tribunale Civile di Roma Sez. Lavoro il 11.07.2011 ricorso sig. Enrico Meloni
Euro 1.500 spese giudizio (iniziali)

G.C.144 del 22.09.2011
Tar Lazio ricorso del 07.07.2011 presentato da Gasperini Daniela, Romano Maria Rosaria,Giovanni Castori,Andrea Mesiano
Euro 1.500 spese giudizio (iniziali)

G.C. 145 del 22.09.2011
Transazione pagamento “post mortem” discarica Cupinoro – sollecito  da parte della Bracciano Ambiente Spa delle fatture di pagamento  euro 413.715,10  che hanno generato un debito fuori bilancio di euro  164.995,75 che doveva essere liquidato entro il 31.12.2011  ,non pagate allora per difficoltà di cassa

G.C. 133 del 26.08.2011
Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio del 05.07.2011 ricorso della Coop. Nepente  Euro 100 impegnate oltre Iva ed oneri

G.C. 150 del 29.09.2011
Ordinanza Tar Lazio del 04.07.2011 ricorso promosso dall’assoc. Codacons ed altri
Euro 1.000 impegnati per spese Giudizio (iniziali)

G.C. 3 del 19.01.2012
Dott.ssa M.I. ex segretario Comunale indagata per ipotesi di reato di cui all’art.328   c.p.
 Spesa avv. 2.500,00
Art. 328. (Rifiuto di atti d'ufficio. Omissione.)
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.

G.C.. 5 del 19.01.2012
Tribunale di Civitavecchia Sez. Lavoro del 18.05.2011 ricorso ex art. 414 ss  c.p.c. dalla Sig.ra Langhitano  Adriana Impegno di spese N.N.
G.C. 7 del 19.01.2011
Tar Lazio del 18.01.2012 ricorso promosso da Dama S.r.l. – Edilnova s.r.l. – Edil Quattro & C. s.n.c. 
 Impegno di spese N.N.

G.C.8 del 19.01.2012
Tar Lazio del 30.12.2011 promosso da Consorzio di Cooperitive Edilizie Laziali Co.C.E.L.  
Impegno di spesa N.N.


G.C. 12 del 26.01.2012
Tribunale Ordinario di Civitavecchia Sezione Staccata di Bracciano del 14.12.2011
Atto di pignoramento presso terzi promosso dalla Signora Lancellotti Maria Pia
Impegno di spesa N.N.


G.C. 21 del 23.02.2012
Tar Lazio del 15.02.2012 ricorso promosso dai sigg.ri Alasia Ledi, Alasia Irene, Latore Romina. 
 Impegno di spesa N.N.
Determina Dirigenziale n. 317 del 30.03.2012
Ingiunzione di pagamento sanzioni amministrative Regione Lazio

Sentenza del Tribunale Civile di Civitavecchia sez. distaccata di Bracciano relativa al sinistro occorso ai sigg.ri Tolu.
Il giudizio civile del 12.02.2005 si è concluso con una sentenza di condanna.

 




ANGUILLARA PONTON DELL'ELCE, PARTE IL PUNTO DI CONFERIMENTO TEMPORANEO

Redazione

Arriva il punto di conferimento temporaneo a Ponton dell’Elce. Nel quartiere di Anguillara Sabazia, con più di duemila residenti, da sabato 21 aprile parte l’iniziativa “Proteggi il tuo territorio, insieme si può” promossa dall’ufficio Ambiente del Comune. In via sperimentale e per cinque mesi, grazie a questa campagna di sensibilizzazione, verrà allestito un punto di conferimento su un terreno di proprietà comunale in via delle Palme tra il numero 16/A e il 20.
Secondo un calendario che prevede aperture nei pomeriggi del sabato dalle 16 alle 19, per andare incontro a chi lavora la mattina di servirsene, sarà possibile conferire nel punto di raccolta la parte organica degli sfalci, i rifiuti elettronici (RAEE) altrimenti abbandonati e – sottolinea l’assessore all’Ambiente, Enrico Stronati – «gli ingombranti, che altrimenti sarebbero davvero scomodi da portare all’ecocentro di Anguillara, distante circa 13 chilometri da Ponton dell’Elce». Il quartiere è caratterizzato dalla presenza di numerose villette e di giardini, quindi di un potenziale di produzione – ora che la primavera sta per manifestarsi pienamente – di sfalci significativo. «Il punto di raccolta è stato attivato – spiega poi Stronati – in quanto la mini isola ecologica prevista nel progetto di raccolta differenziata appaltato agli inizi del 2011 non è stata ancora realizzata: il Comune purtroppo non dispone di un terreno su cui realizzarla che non sia quello dove si localizzerà provvisoriamente questo servizio di conferimento itinerante». Questa sperimentazione consentirà agli uffici di valutare la percentuale di rifiuti (sfalci, RAEE e ingombranti) intercettati e al contempo verificare la disponibilità di un terreno comunale su cui poter realizzare il “mini eco-centro” del quartiere Ponton dell’Elce.
 




BRACCIANO ELEZIONI, L'OSSERVATORE LAZIALE INTERVISTA GIULIANO SALA

Chiara Rai

Il candidato sindaco Giuliano Sala della lista Unione Democratica per Bracciano, risponde ad alcune domande de L'osservatore laziale.

 

Su quali punti verte il suo programma?

I nostri punti qualificanti sono quella di rafforzare la “partecipazione” come elemento fondamentale del modello di  governante,  mantenendo aperto il confronto forte e continuo con i consigli di quartiere e di frazione, attraverso lo strumento del bilancio partecipativo; l’integrazione e la collaborazione tra le istituzioni territoriali per definire accordi più incisivi per attuare le politiche sociali previste e programmate con l’Accordo di Programma, definendo la soluzione all’annosa questione Aais/Trifoglio, coinvolgendo i genitori dei disabili al fine di recuperare quella importante struttura territoriale e consegnarla ai legittimi assegnatari; puntare sullo sviluppo economico attraverso la creazione di uno sportello di informazioni e di orientamento economico-commerciale-turistico nominando una Commissione di esperti in materia, creando occupazione anche attraverso  la definitiva trasformazione industriale, già avviata, della Bracciano ambiente Spa ; interventi sull’ambiente attraverso l’attuazione del Piano di Azione  per l’energia sostenibile, anche a seguito dell’avvenuta adesione  al progetto europeo del Patto dei Sindaci ; interventi strategici sulla viabilità e sulla realizzazione di nuovi corridoi di mobilità. In una parola puntiamo sulla proposta elettorale del PLUSS, piano di azione urbano di sviluppo sostenibile.

Se le dico trasporto ferroviario, scuola e Bracciano Ambiente, che mi risponde?

Trasporto urbano vuol dire un nostro forte impegno a sostenere le giuste richieste sui grandi limiti  della mobilità su ferro affinché sia migliorato il servizio reso da Rfi e sia finanziato definitivamente il raddoppio della Ferrovia  Metropolitana Roma/Vt da Cesano a Manziana, come da progetto preliminare già redatto. Scuola mi suggerisce la definizione dei grandi impegni economici assunti dalla mia amministrazione, per la realizzazione di nuove aule e del nuovo istituto scolastico di Via del Pero. Bracciano Ambiente mi suggerisce la definitiva trasformazione della municipalizzata, che abbiamo patrimonializzato a .2milioni 720mila euro, per garantire nuova occupazione e mantenimento di quella attuale, favorendo la crescita economica e professionale dei dipendenti, attraverso un modello di incentivazione economica che punti sull’impegno e sulla meritocrazia.

 

Si è pronunciato il Consiglio di Stato circa il ricorso presentato da lei e dall'amministrazione contro la riconversione dell'ospedale Padre Pio? Può anticiparci qualcosa?

Ieri si è tenuta l’udienza di merito del Consiglio di Stato relativa al ricorso presentato dall’Amministrazione Comunale di Bracciano, ma non abbiamo ancora il risultato. La Presidente della Regione Lazio, con applicazione del decreto 80 che di fatto chiude il Padre Pio di Bracciano, si è assunta una gravissima responsabilità circa la risposta al tema della salute, qualora la sentenza sia sfavorevole. Ma noi siamo fiduciosi sull’esito finale.

 

Come commenta la defezione di Elena Carone che ha deciso di correre da sola?

Ho deciso che in questa campagna elettorale parlerò solamente di noi e non voglio entrare nel merito di scelte fatte da altri. Saranno gli elettori , che sono sovrani dell’esito delle votazioni, che parleranno sull’argomento. Con i loro voti e il loro consenso che sono fiducioso non ci faranno mancare.

 




CIAMPINO CAMPO NOMADI LA BARBUTA, NUOVA DIFFIDA DEL SINDACO LUPI A GIANNI E ALLA CANCELLIERI

Redazione

“Ancora pressioni sull'apertura del Campo Nomadi La Barbuta da parte del Primo cittadino di Roma Capitale – afferma il Sindaco di Ciampino, Simone Lupi – che, a mezzo stampa, continua a ribadire l'urgenza di terminare i lavori momentaneamente sospesi, a suo parere, soltanto per il blocco dei pagamenti”.

“Credo sia giusto ricordare – continua il Sindaco Lupi – che lo scorso novembre sono stati accolti i ricorsi dell'Associazione per la difesa dei diritti dei Rom, ‘European Roma Rights Centre Foundation’, e di due abitanti del campo Casilino 900 di Roma. Il Consiglio di Stato si è perciò pronunciato con sentenza n. 6050 dichiarando l'illegittimità dello stato di emergenza e  annullando di fatto le ordinanze di nomina dei commissari straordinari e di tutti gli atti commissariali finora adottati”.

“A ciò aggiungo il nostro invito di diffida nei confronti del Ministro dell'Interno, del Commissario e del Sindaco di Roma, dove chiedevamo, in virtù della bocciatura delle motivazioni che avevano decretato lo stato di emergenza per un pericolo mai realmente esistente e, di conseguenza, di interrompere immediatamente i lavori per la costruzione del nuovo campo”.

“La nostra Amministrazione – afferma il Sindaco – continuerà ad opporsi alla creazione dello pseudo villaggio attrezzato, per tutte le motivazioni che ribadiamo da tempo, ulteriormente rafforzate dalla pronuncia del Consiglio di Stato, nonché per tutti i soldi che già sono stati spesi".

"Dato il silenzio delle Istituzioni, inoltre, siamo stati costretti a procedere nuovamente all'invio, al Commissario Straordinario e al Sindaco del Comune di Roma, di una diffida Prot. 12303 del 3 aprile scorso, – conclude il Sindaco di Ciampino – con la quale ribadiamo la nostra contrarietà ai lavori di sistemazione e stabilizzazione del Campo Nomadi La Barbuta”.


 




NETTUNO, FOTOVOLTAICO NELL’EX POLIGONO DI TIRO

Redazione

“Il progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 70 ettari nell’ex poligono di tiro di Nettuno, Torre Astura, è un’assurdità che determinerebbe un inaccettabile impatto ambientale in un’area di pregio naturalistico e paesaggistico, al quale ci opporremo con ogni mezzo democratico”. Lo dichiara Filiberto Zaratti, consigliere di Sinistra ecologia e libertà alla Regione Lazio.

“La mobilitazione dei nostri rappresentanti locali è più che motivata – spiega Zaratti –  L’area in oggetto presenta un ambiente naturale praticamente intatto, per il fatto di essere stata a lungo interdetta al pubblico, e ospita un Sito di Interesse Comunitario (Sic Litorale di Torre Astura), lungo la costa in prossimità della foce del fiume Astura, che si estende su una superficie di oltre duecento ettari, adiacente la pineta di Torre Astura. Un ambiente composto di dune, pinete, aree umide: una delle poche testimonianze dell’ambiente costiero tirrenico rimaste intatte. Un contesto nel quale è assolutamente impensabile realizzare un impianto di produzione di energia elettrica che, seppure rinnovabile, determinerebbe con la messa a terra di 70 ettari di pannelli fotovoltaico una inaccettabile modifica dei luoghi. Gli impianti di produzione energetica vanno pianificati in base alle richieste energetiche reali e localizzati aree idonee, senza vincoli.”

“Attendiamo – prosegue Zaratti –  i risultati dell’incontro preliminare che si terrà il giorno 11 aprile in Provincia, ma possiamo già dire che difficilmente  inspiegabilmente un progetto del genere potrebbe superare il vaglio delle obbligatorie autorizzazioni provinciali, regionali e del Ministero Beni Culturali: dall’impatto ambientale alla valutazione di incidenza, dai nulla osta paesaggistici e urbanistici. Confidiamo anche che la società proponente, affidataria della Direzione generale dei lavori e del demanio del ministero della Difesa, non accampi presunte ragioni di sicurezza nazionale, perché sarebbe davvero ridicolo far passare una centrale fotovoltaica per un progetto pertinente la sicurezza del paese, a meno che non pensino di attaccare eventuali navi nemiche con le lenti solari di Archimede”.

“La vicenda di Nettuno – conclude Zaratti – tocca due importanti questioni che vanno affrontate con serietà: quella della riconversione delle aree militari, che molto spesso sono dei veri e propri gioielli ambientali grazie alla loro lunga chiusura al pubblico e quello dell’utilizzo sostenibile delle aree pregiate da proteggere, che devono costituire un punto fermo della nostra società per i beneficio che possono recare sia in termini ambientali che sociali”.