Ostia: lucciola denuncia il proprio aguzzino

 

Red. Cronaca

OSTIA (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Ostia hanno intensificato i servizi di controllo nelle aree interessate dal fenomeno della prostituzione di strada, per scoraggiare i clienti e reprimere ogni forma di illegalità connessa. Proprio nel corso di uno di questi specifici servizi, i Carabinieri della Stazione di Roma Ostia  hanno arrestato un tunisino, di 44 anni, che aveva appena aggredito una donna in via Ugo Ferrandi.


Nello specifico, la donna di nazionalità romena, di 39anni, che si prostituisce sulla litoranea, ha chiesto aiuto ai Carabinieri in transito che sono subito riusciti a bloccare l’uomo. La vittima, una volta in caserma, ha trovato il coraggio di denunciare l’aguzzino 44enne che già il giorno prima l’aveva aggredita e minacciata di morte, pretendendo 80 euro in cambio della sua protezione e del permesso di sostare in quel tratto di strada. Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli e dovrà rispondere di tentata estorsione. 


 




Ostia, Fiat 500 storica non si ferma all'alt e la polizia spara

Redazione

OSTIA – Scene da poliziesco ieri sera a Ostia dove sotanzialmente è un'auto non si è fermata all'alt e la polizia e ha sparato. Secondo quanto si è appreso da fonti di polizia, il conducente della macchina avrebbe di fatto "forzato" un posto di blocco, forse non accorgendosene, e un agente ha esploso alcuni colpi in aria. Uno di questi avrebbe infranto il finestrino e l'uomo è rimasto ferito. Non sarebbe in gravi condizioni.




Ostia, ubriaco si getta in mare: salvato e poi denunciato per aver aggredito due poliziotti – VIDEO

Redazione

OSTIA – Erano passate le 22.30 di ieri quando al centralino delle forze dell’ordine è giunta la segnalazione di una persona in difficoltà in mare aperto di fronte ad uno degli stabilimenti di Ostia. I primi ad arrivare sulla battigia sono stati due equipaggi della Polizia di Stato. Gli agenti del commissariato di Ostia sono riusciti a scorgere, seppur in lontananza, un uomo che, anziché cercare di mettersi in salvo, tendeva ad andare al largo. Due poliziotti, dopo essersi rapidamente liberati del peso dato dalla divisa e dall’armamento, si sono tuffati in mare.

Quando i due agenti sono riusciti ad avvicinarsi hanno capito che l’uomo aveva intenzioni suicide. Uno dei due è riuscito ad afferrarlo, ma, un’onda ha sopraffatto soccorritore e soccorso. È stato l’altro poliziotto a riprendere l’aspirante suicida; poi, entrambi gli agenti, non con poca fatica e sbattendo più volte sugli scogli, lo hanno trascinato a riva. Nel frattempo è giunto personale del 118 che ha prestato le prime cure ai tre protagonisti. L’uomo, un salvadoregno di 25 anni, in evidente stato di ebbrezza, prima di essere dimesso dal pronto soccorso, si è scagliato con calci e pugni contro i poliziotti che avevano seguito l’ambulanza; per tale comportamento il ragazzo centro-americano è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria




Ostia, faceva prostituire la compagna: in manette romeno

Redazione

OSTIA – I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Ostia hanno arrestato un cittadino di nazionalità romena, di 36 anni, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’attività di indagine è iniziata nel mese di settembre, quando i Carabinieri hanno notato l’uomo, che era solito accompagnare e andare a riprendere alcune connazionali, nel luogo dove si prostituivano. Nello specifico, i militari durante i vari servizi di osservazione hanno accertato che tra le donne costrette a prostituirsi, vi era anche la sua compagna, obbligata a versargli il denaro guadagnato dalla prostituzione.
Ieri, a conclusione degli accertamenti, i Carabinieri hanno fermato lo sfruttatore, che è stato condotto in caserma ed arrestato, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Questa mattina l’uomo è stato condotto presso il Tribunale di Roma, dove, dopo la convalida dell’arresto, è stato e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso la Stazione di Ostia. L’arresto dei Carabinieri di Ostia si inserisce in un’attività più ampia, dedicata al contrasto dello sfruttamento della prostituzione sul litorale.
Tale attività aveva già portato all’arresto di quattro persone, di nazionalità cinese: tre, nel mese di marzo, che sfruttavano alcune donne facendole prostituire all’interno in un centro massaggi di Acilia; una, nel mese di luglio, che costringeva una connazionale a prostituirsi, all’interno del centro massaggi collocato nel Porto Turistico di Ostia. I controlli anti-prostituzione dei Carabinieri della Compagnia di Roma Ostia anche nei prossimi mesi.




Ostia: scattate le manette ai polsi per 4 ladri

Red. Cronaca

OSTIA (RM) –  Nelle ultime 24 ore, in due diversi interventi, i Carabinieri della Compagnia di Ostia hanno arrestato quattro persone per tentato furto. Ieri sera, mentre transitavano nei pressi di un’abitazione nel centro di Ostia, i Carabinieri hanno colto in flagranza due giovani, 22enni di nazionalità cilena, che cercavano di introdursi all’interno, dopo aver già forzato la porta d’ingresso. I due ladri sono stati prontamente bloccati e portati in caserma. La scorsa notte, invece, transitando in zona Ponte Galeria, i Carabinieri hanno bloccato due uomini, di nazionalità romena, di 36 e 37 anni, notati mentre, dopo aver forzato il cofano di una autovettura, stavano armeggiando all’interno del vano motore, cercando di smontare e asportare alcune parti. Per loro sono immediatamente scattate le manette ai polsi e l’accompagnamento in caserma. Dopo essere stati trattenuti nelle camere di sicurezza in caserma, questa mattina, i 4 arrestati sono stati accompagnati dai Carabinieri presso il Tribunale di Roma, dove, al termine del rito direttissimo è stato convalidato il loro arresto.




Ostia, botte a un cagnolino in uno stabilimento balneare

Redazione

OSTIA – Botte sulla testa e su tutto il corpo al cagnolino. Una scena non certo passata inosservata, nel tardo pomeriggio di venerdì in uno stabilimento balneare quando una donna, avendo assistito alla scena, ha deciso di chiamare la Centrale Operativa della Questura di Roma, che ha subito girato la nota alla pattuglia del commissariato di Ostia. I poliziotti, arrivati presso la struttura, dopo aver ascoltato il racconto della richiedente, sono andati a chiedere spiegazione alla diretta interessata. Palesemente ubriaca, la donna si è rifiutata di fornire i documenti agli agenti, assumendo anche un atteggiamento aggressivo. Gli investigatori, con non poche difficoltà, sono riusciti ad accompagnare lei ed il suo amico a quattro zampe nella vettura di servizio. Arrivati negli Uffici del Commissariato di Ostia, la romana di 38 anni è stata prima visitata da personale medico, e successivamente denunciata per i reati di maltrattamenti di animali e resistenza a pubblico ufficiale. Il cagnolino, che dapprima si è mostrato diffidente ed impaurito per i chiari segni di maltrattamento, è stato sequestrato e, al momento affidato agli 'angelì del Commissariato, in attesa di trovare una giusta collocazione. Sempre nel litorale laziale, gli agenti del Reparto Volanti sono stati protagonisti di un inseguimento ad un ciclomotore, privo di targa, a bordo del quale c'erano due ragazzi senza casco. La fuga è terminata poco dopo in un campo, dove gli uomini in divisa sono riusciti a bloccarli nonostante i due opponessero resistenza. Portati negli Uffici del commissariato, dopo gli accertamenti di rito i due minori, un ragazzo ed una ragazza, sono stati denunciati per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.




Ostia: Al via la Giornata di prevenzione dell’Ictus con la Croce Rossa di Roma

Red. Cronaca
OSTIA (RM)
– Croce Rossa di Roma con si suoi volontari e volontarie e le infermiere volontarie sabato 6 agosto sarà a Ostia presso la spiaggia sociale "Panama Beach" per la Giornata di prevenzione dell’Ictus, "Mare & Salute". “Durante tutto il corso della giornata – dice Debora Diodati, Presidente Vicaria di CRI Roma – effettueremo misurazioni gratuite della pressione sanguigna e della glicemia perché anche in estate la prevenzione è importante. Ecco perché invitiamo tutti a partecipare a questa giornata in spiaggia. L'ictus cerebrale è una malattia che molte volte può causare la morte. E’ per questo motivo che riteniamo fondamentale sensibilizzare la popolazione”, conclude Debora Diodati. “Anche le Infermiere Volontarie di CRI Roma parteciperanno a questa giornata perché la prevenzione è fondamentale e su questo siamo da sempre impegnate”, dice Eleonora Brugnone, Ispettrice delle Infermiere Volontarie di Croce Rossa di Roma.




Ostia, Camionista “inventa” una rapina con sequestro di persona

Redazione

OSTIA – Merce rubata per un valore pari a 80 mila euro: è questa la scoperta che gli uomini della dott.ssa Rossella Matarazzo, hanno fatto all’interno di un capannone industriale nella zona di Castel Porziano. A far partire l’ indagine, la denuncia di un uomo poi indagato dalle forze dell’ordine.
“….Sono stato minacciato con la pistola da due uomini sulla Nettunense”, ha raccontato agli agenti in commissariato , “….poi incappucciato con un sacchetto di tessuto nero, sono stato rinchiuso nella cabina del camion per esser rilasciato alcune ore dopo in via lido di Castel Porziano”. Gli investigatori tuttavia non hanno creduto alla versione fornita dal denunciante troppo piena di contraddizioni; così dopo essere andati sui luoghi, hanno scoperto, anche grazie al sistema di geolocalizzazione di cui il camion era dotato, che il mezzo aveva effettuato, nello stesso momento in cui avrebbe dovuto essere altrove, una lunga sosta nel podere di un conoscente del camionista.
Da un sommario controllo all’interno della tenuta agricola, i poliziotti, sono riusciti ad individuare parte della merce rubata, nascosta tra le balle di fieno, e a risalire al proprietario del terreno che, da successivi accertamenti, è risultato essere appunto complice dell' autotrasportatore .
Al termine dell’indagine il camionista è stato denunciato per procurato allarme, false dichiarazioni a pubblico ufficiale nonché per simulazione di reato. Inoltre, denunciato anche per ricettazione in concorso con l’uomo che l’ha aiutato a nascondere i colli all’interno del capannone.
Sono tutt’ora in corso le indagini da parte degli investigatori per capire se i due uomini fanno parte di una più complessa e articolata organizzazione dedita al riciclaggio e alla ricettazione di merce trafugata.




Ostia, sequestrato il porto e alcuni stabilimenti

Redazione

OSTIA – I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno sequestrato un patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato di circa 450 milioni, nei confronti di Balini Mauro, classe 65, imprenditore di Ostia già noto alle cronache per essere stato coinvolto, nell'estate del 2015, in un'indagine coordinata dalla Procura di Roma e condotta dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori (operazione «Portus Romae»). La misura di prevenzione, assunta dal Tribunale di Roma- Sezione Specializzata per le Misure di Prevenzione- ed eseguita dagli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, giunge al termine di complesse indagini di polizia economico-finanziaria, basate anche sulle evidenze acquisite nel corso di altre investigazioni, concernenti i più insidiosi fenomeni criminali che hanno interessato, nel recente passato, il litorale romano e la municipalità di Ostia. Ci si riferisce agli approfondimenti correlati alla nota operazione «Tramonto», condotta- sempre dal G.I.C.O.- nei confronti del potente clan criminale Fasciani, egemone a
Ostia, che ha portato, nel marzo 2014, all'esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di beni per oltre 6 milioni. In tale contesto, sono state approfondite anomale operazioni finanziarie che hanno visto protagonisti il Balini e noti pregiudicati attivi nell'area lidense (già oggetto di plurime investigazioni, anche datate, dirette dalla locale D.D.A., in materia di narcotraffico) contigui al nominato clan Fasciani ovvero all'altrettanto potente clan Senese. Così in un comunicato la Guardia di Finanza di Roma.

A ciò si sono aggiunte le evidenze acquisite nel corso dell'operazione «Nuova Alba», condotta dalla Polizia di Stato, nel cui contesto sono emerse le connivenze del Balini con esponenti delle organizzazioni malavitose interessate al litorale di Ostia. Dalle intercettazioni telefoniche eseguite a suo tempo è emerso che proprio dal mondo degli affari «nella fase dell'ipotizzato rinnovo, per la riforma normativa, degli assetti concessori, che proviene il riscontro delle egemonie di strada createsi in Ostia: inesistenti i Triassi; preoccupati del futuro i gestori già operanti, quali Giacometti, legato a Balini, e collegato agli epigoni della Magliana; decisi all'investimento, e alla creazione sistematica di società strumentali a consentire l'accesso all'affare, siccome fornite di pertinente licenza, i clan emergenti, ossia i Fasciani e gli Spada». In tale contesto, relativamente ai referenti criminali del Balini, figura di primo piano è quella del pregiudicato Di Maria Cleto, narcotrafficante di elevato calibro, al quale Balini aveva concesso, ad un prezzo irrisorio, attraverso una società assegnataria della relativa concessione demaniale, la gestione del chiosco-bar all'interno della spiaggia attrezzata «Hakuna Matata», di Ostia, oggi sequestrata. Inoltre, il Di Maria Cleto curava, per conto del Balini, i servizi di sicurezza e vigilanza all'interno del porto turistico, oltre ad abitare in un appartamento all'interno dello stesso. Ed è proprio il porto turistico di Ostia, insieme ad alcuni stabilimenti balneari (tra i quali «Hakuna Matata» e «Plinius»), il centro degli affari gestiti da Balini, attraverso una serie di società, da oggi affidate agli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, continua la Guardia di Finanza di Roma.

L'odierna operazione, denominata «Ultima spiaggia», ha consentito di accertare come il Balini sia soggetto «socialmente pericoloso» e titolare, direttamente e/o indirettamente, attraverso familiari conviventi e non, nonchè «prestanome», di una serie di cespiti di ingente valore, assolutamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Tale sproporzione, unita alla citata pericolosità sociale, ha permesso di richiedere, ai sensi del «Codice Antimafia», il sequestro finalizzato alla confisca dell'intero patrimonio al medesimo direttamente o indirettamente riconducibile. Le risultanze delle in vestigazioni esperite sono state partecipate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia al Tribunale di Roma – Sezione Specializzata per le Misure di Prevenzione che, con proprio provvedimento, ha disposto il sequestro di: patrimonio aziendale e relativi beni di 12 società di capitali; patrimonio aziendale e relativi beni di 2 società estere; 1 impresa individuale; quote societarie di 4 persone giuridiche; 531 unità immobiliari; 11 auto/motoveicoli; 1 imbarcazione ; rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima di circa 450 milioni di euro. L'operazione, eseguita con il supporto del II Gruppo e del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Roma, costituisce l'ennesimo intervento del Corpo e della locale Autorità Giudiziaria finalizzato all'aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati da soggetti «socialmente pericolosi», che sono dediti abitualmente a traffici illeciti e vivono con i proventi di tali traffici, conclude la Guardia di Finanza di Roma.




OSTIA: MAXI SEQUESTRO DA 20 MILIONI DI EURO AI VERTICI DEL CLAN FASCIANI

Red. Cronaca

Ostia (RM) – Circa 20 milioni di euro sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza di Roma ai vertici del clan Fasciani di Ostia. I Finanzieri hanno dato seguito a due distinti provvedimenti di sequestro emessi dal Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma.

Le indagini Le indagini economico-patrimoniali, condotte dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale e dal II Gruppo Roma, sono state eseguite nei confronti dei fratelli Carmine e Terenzio Fasciani, attualmente detenuti. Le indagini sono iniziate partendo dai dati acquisiti precedentemente a Ostia, nei confronti del clan Fasciani con le operazioni denominate "Nuova Alba" della Polizia di Stato nel luglio 2013 e "Tramonto" della Guardia di Finanza nel febbraio 2014. Tramite mirate investigazioni economico-patrimoniali espletate applicando la normativa antimafia in materia di misure di prevenzione, è stato accertato come i due abbiano progressivamente inquinato l'economia legale del lido romano, costituendo e acquisendo svariate società operanti in diversificati settori, sfruttando numerosi prestanome. In alcuni casi si è assistito a vere e proprie joint-venture tra i fratelli Fasciani e, sino ad oggi, poco conosciuti imprenditori del posto, che hanno tentato di camuffare l'illecito patrimonio illecitamente accumulato, come peraltro già emerso nell'operazione "Tramonto". Obiettivo del clan è stato quello di investire in attività (come la ristorazione e la gestione di stabilimenti balneari e discoteche) che meglio e più velocemente si prestavano al reimpiego dei proventi illeciti: in tale quadro, hanno acquisito numerose realtà imprenditoriali, alcune di recente costituzione, strumentali al mantenimento economico ed una grave egemonia criminale.

Società e prestanome L'utilizzo di prestanome nelle società è stata una manovra di schermatura per celare l'effettiva riconducibilità delle attività imprenditoriali ai due fratelli. Secondo gli inquirenti i Fasciani hanno dato anche prova di possedere elevate "capacità imprenditoriali e societarie": ad esempio nel perseguire le loro finalità illecite, hanno fatto ricorso ai nuovi strumenti societari (le cosiddette "Srl a 1 euro"), introdotti con la recente riforma del diritto delle società di capitali. E' stato così accertato come tutti gli investimenti societari individuati facessero capo ad un unico "centro di interessi occulto", gestito da Carmine Fasciani, adeguatamente supportato dal fratello Terenzio. Sulla pericolosità sociale di Carmine Fasciani il Tribunale di Roma ha sottolineato come questi "è gravato da due condanne definitive per associazione per delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti (condanne ad anni undici e dieci anni di reclusione) che ne indicano comunque la pericolosità qualificata pregressa. Gli elementi oggettivi posti a carico di Carmine Fasciani ne attestano comunque la pericolosità generica, attuale e pregressa. I precedenti penali attestano che la pericolosità di Carmine Fasciani è manifesta almeno dal 1970". Per Terenzio Fasciani la relativa pericolosità si manifesta "almeno dal 1992". I sequestri sono scattati anche grazie alle dichiarazioni dei recenti collaboratori di giustizia Michael Caroni e Tamara Iannì, appartenenti alla famiglia criminale dei Baficchio sempre di Ostia, parenti del defunto Giovanni Galleoni detto "Baficchio", ucciso ad Ostia il 22 novembre 2011, insieme al sodale Francesco Antonini detto "Sorca Nera", le cui rivelazioni sono già state ritenute attendibili e poste alla base dell'intervento repressivo nei confronti del clan Spada di Ostia, lo scorso aprile. Oggetto dei sequestri sono stati il patrimonio aziendale e relativi beni di 18 società tra bar, ristorazione, panificazione, commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari e immobiliare, tutte a Ostia; quote societarie di una ulteriore società esercente l'attività di bar, sempre a Ostia; 29 unità immobiliari a Roma, Civitavecchia e in provincia dell'Aquila; 5 autovetture; rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni.
 




OSTIA, PROCESSO CARMINE FASCIANI: CADE L'ACCUSA DI ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO

Redazione

Ostia (RM) – Cade l'accusa di associazione di tipo mafiosa e l'aggravante della modalità mafiosa. Si conclude così il processo d'Appello a carico di Carmine Fasciani e altre 17 persone originariamente accusate di aver controllato per anni la criminalità organizzata ad Ostia. A fronte della richiesta di condanna del pg Giancarlo Amato, che per 15 degli imputati aveva sollecitato una pena complessiva di 200 anni di reclusione, i giudici hanno condannato per reati che vanno dall'usura all'estorsione al controllo illecito di attività economiche, a vario titolo, dieci degli imputati e assolto altri otto. Dieci anni di reclusione sono toccati a Carmine Fasciani; 6 anni a Silvia Franca Bartoli; 5 anni e 8 mesi a Terenzio Fasciani; Sabrina Fasciani 5 anni e 4 mesi; Azzurra Fasciani a 4 anni e 10 mesi; Fasciani Alessandro a 4 anni e se mesi; Luciano Bitti a 4 anni e 6 mesi; John Gilberto Colabella a 4 anni e 6 mesi; Riccardo Sibio a 4 anni e sei mesi; Gilberto Inno a 5 anni e 8 mesi. Assolti, tra gli altri, Vincenzo e Vittorio Triassi.

Associazione per delinquere semplice. È stato riqualificato così dalla seconda corte d'Appello di Roma il reato di associazione di tipo mafioso contestata ad alcuni degli appartenenti della famiglia Fasciani di Ostia. Caduta per tutti i diciotto imputati finiti a processo anche l'aggravante del metodo mafioso. Per quindici delle persone finite a processo davanti ai giudici d'Appello, il pg aveva chiesto complessivamente circa 200 anni di reclusione. Con dieci condanne e otto assoluzioni, le pene distribuite dai giudici ammontano in totale a 56 anni.