Ostia criminale, infastidisce la figlia di 15 anni: ucciso in una rissa

Scene di sangue sul litorale romano. Dovrà rispondere di omicidio il padre della 15enne che ieri davanti alla Stazione Lido di Ostia, nel corso di una rissa, ha ferito un 19enne egiziano morto oggi.
    L’uomo aveva colpito il ragazzo perchè insieme aveva rivolto apprezzamenti pesanti alla 15enne.L’uomo è un 38enne con precedenti per droga e colluso con gli ambiente criminali di Ostia. I carabinieri lo hanno arrestato la scorsa notte con l’accusa di tentato omicidio assieme ad altre sei persone indagate per rissa. Tra i sei anche la vittima. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri la rissa, sembra a colpi di cacciavite, sarebbe scoppiata per degli apprezzamenti che la vittima e un suo connazionale avevano rivolto alla 15enne che ha chiamato il padre. L’uomo, accompagnato da un amico e dal fidanzatino della figlia, è tornato per dare una punizione ai due egiziani ed è nata la violenta rissa. I sette sono stati arrestati dai carabinieri della stazione e della sezione Radiomobile di Ostia.




Ostia, denunciati due bracconieri: erano a caccia nella riserva protetta

Ostia – Nel corso di un servizio notturno, mirato al contrasto del bracconaggio in località “Castel di Guido”, all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano (Area Protetta), i Carabinieri della Stazione Forestale di Ostia hanno denunciato B.A., pensionato residente a Fiumicino, per violenza a pubblico ufficiale e caccia illegale in area protetta.

Il cacciatore è stato sorpreso all’interno del bosco mentre trasportava, a bordo del proprio veicolo, cinque cinghiali appena abbattuti. Il pensionato, all’alt dei Carabinieri Forestale tentava di fuggire cercando, minacciosamente, di investire i militari che riuscivano a bloccarlo. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro degli animali abbattuti e del veicolo dell’uomo.

A seguito di diverse perquisizioni, effettuate anche con l’ausilio dei Carabinieri delle Stazioni di Fregene e di Fiumicino, sono stati sequestrati anche tre fucili, materiale vario per la caccia, tra cui luci artigianali adattate per utilizzo su armi e varie parti di selvaggina.

Nella stessa operazione, i Carabinieri Forestale hanno denunciato per caccia in area protetta anche R.R., pensionato residente a Cerveteri.

L’area protetta in questione, territorio di Roma Capitale, accoglie numerose specie di animali selvatici.




Ostia, operazione fiumara: denunciate 55 persone,sequestrati 9 cantieri e 70 fabbricati

I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso di una complessa indagine, relativa alle occupazioni abusive di aree demaniali sullo specchio acqueo e sulle relative banchine del fiume Tevere, coordinata dalla Procura della Repubblica capitolina, hanno denunciato 55 persone e posto sotto sequestro 9 cantieri e 70 fabbricati sviluppati su oltre 28 mila metri quadrati di terreno demaniale.
L’attività trae origine da un controllo fiscale, eseguito nel 2014 dal II Gruppo Roma – Lido di Ostia, nei confronti di una società romana operante come rimessaggio, attracco e sosta di natanti da diporto. L’esame della documentazione acquisita e le successive verifiche effettuate presso la Regione Lazio consentivano di rilevare che la società, di fatto, esercitava la propria attività in un’area demaniale in assenza di titolo concessorio.
Le prime risultanze sono state comunicate alla Procura delle Repubblica di Roma, che ha emesso specifici decreti di ispezione finalizzati al rinvenimento e conseguente acquisizione della documentazione e di quanto ritenuto necessario allo sviluppo delle indagini; gli esiti di tali attività hanno permesso, poi, al GIP del locale Tribunale di disporre il sequestro dell’area in argomento.
Le successive attività investigative, condotte dalle Fiamme Gialle di Ostia, sempre sotto la direzione della Procura capitolina, in relazione ad altre aree demaniali situate sulle sponde del fiume Tevere, hanno permesso di constatare come la maggior parte delle stesse fosse occupata da soggetti privati per gli usi più diversi, senza alcuna autorizzazione da parte
della Regione Lazio.
Le indagini hanno portato così a individuare complessivamente oltre 28 mila metri quadrati di aree demaniali abusivamente occupate da abitazioni, capannoni industriali, autofficine, laboratori, ricoveri per attrezzi, rimessaggi per imbarcazioni, pontili attrezzati e, addirittura,
in un caso, anche da una attività di discarica a cielo aperto.
Sono 49 i procedimenti penali avviati e 55 le persone denunciate, mentre i terreni sono stati restituiti nella disponibilità del demanio.




Ostia, riserva naturale: identificata baraccopoli e discarica abusiva

OSTIA (RM) – Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Gruppo di Ostia, unitamente ai Carabinieri del Gruppo Forestale di Roma e con l’impiego di un elicottero dell’Arma e di unità cinofile, nell’ambito di un predisposto progetto di riqualificazione delle aree ricadenti nella riserva naturale del litorale romano, hanno effettuato dei capillari controlli tra l’Idroscalo di Ostia, a ridosso della torre monumentale di Tor Boacciana e nella vicina oasi naturalistica della Lega Italiana Protezione Uccelli (utilizzata per il recupero della fauna selvatica).

L’elicottero
dell’Arma, che dall’alto aveva ampia visione del territorio, ha segnalato al
personale a terra la presenza di una
baraccopoli: i Carabinieri hanno esplorato le zone indicate, rinvenendo,
nascosti da un fitto canneto, 27 capanni in
legno e in lamiera completamente abusivi. In alcune baracche, inoltre, sono
state trovate delle bombole di gas G.P.L., evidentemente utilizzate per
riscaldare i cibi e gli ambienti. In un vicino appezzamento di terreno, i
militari hanno rinvenuto anche una discarica di rifiuti urbani e speciali – tra
cui frigoriferi non funzionanti – per un volume di circa 30 metri
cubi.

Le
violazioni accertate sono quelle riguardanti la disciplina delle aree protette,
le opere eseguite in assenza di autorizzazione su beni paesaggistici, il getto
pericoloso di cose e il deturpamento di bellezze naturali.

Al
termine dell’ispezione, le bombole sono state messe in sicurezza dai Vigili del
Fuoco e i due terreni (per una superficie complessiva di circa 6.000 mq, 300 dei
quali ricadenti nella riserva naturale) sono stati sequestrati e dati in
consegna al personale del Dipartimento Tutela Ambiente del Comune di Roma
Capitale, in attesa della conseguente bonifica da parte degli operatori dell’AMA
che ripristineranno lo stato dei luoghi.

Nell’ambito
della stessa attività, i Carabinieri hanno identificato numerose persone e
arrestato un cittadino romeno di 29 anni, in esecuzione di un mandato di arresto
europeo emesso dalle Autorità romene per violazioni in materia di ordine
pubblico e per reati contro la persona. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di
Regina Coeli.

Un
altro cittadino romeno di 56 anni e residente ad Anzio, invece, è stato sorpreso
ad Ostia in violazione del provvedimento di divieto di dimora nel Comune di Roma
emesso della Procura della Repubblica di Roma. L’uomo è stato, quindi,
denunciato a piede libero per inosservanza dei provvedimenti delle
Autorità.

Altri
controlli sono stati eseguiti sul litorale dai Carabinieri di Ostia con la
collaborazione dei militari dell’Ispettorato Tutela del Lavoro, in relazione al
rispetto delle norme igienico-sanitarie e di tutela del lavoro, all’esito dei
quali è stata individuata una 24enne, titolare di un ristorante lidense, che
aveva alle proprie dipendenze un lavoratore irregolarmente assunto; la donna è
stata denunciata per l’impiego di personale non contrattualizzato e la sua
attività imprenditoriale è stata sospesa.




Ostia: nuovo sgombero contro gli Spada

OSTIA – “Ostia, sgomberato un altro immobile occupato dal clan Spada. Vogliamo scovare i delinquenti uno per uno. Grazie alle forze dell’ordine e avanti così”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Stamani la polizia locale ha sgomberato un altro alloggio popolare occupato abusivamente dal marito di una Spada. A partecipare all’intervento circa 100 agenti, coordinati dal Comandante Antonio di Maggio, hanno liberato l’abitazione in Via Antonio Zotti. Trovato all’interno un sistema di videosorveglianza collegato allo spioncino della porta.

Sequestrato anche un bastone africano utilizzato per la caccia ai leoni. L’uomo è stato denunciato per occupazione abusiva. “Insieme a @PLRomaCapitale non diamo tregua alla criminalità, per restituire legalità e sicurezza ai cittadini.
#NonAbbassiamoLoSguardo”, ha detto su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.




Ostia, presi i rivali del clan Spada: 42 arresti

OSTIA – Disarticolata dai carabinieri un’organizzazione ritenuta epigona al clan Triassi e antagonista agli Spada. Quarantadue gli arresti e beni sequestrati per due milioni.

Al vertice dell’organizzazione criminale è stato individuato un anziano malvivente, già in passato considerato elemento apicale della “Banda della Marranella” e, in posizione immediatamente subordinata, due uomini in passato ritenuti vicini al clan dei Triassi. L’operazione è in corso nel Lazio, Campania, Toscana, Lombardia e Marche.

Dalle prime luci dell’alba i carabinieri del Gruppo di Ostia nel Lazio, Campania, Toscana, Lombardia e Marche stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti delle 42 persone considerate appartenenti ad una delle compagini criminali più strutturate e potenti della zona, ritenuta epigona del clan Triassi e storicamente contrapposta a quella della famiglia degli Spada.

Le accuse, a vario titolo, sono: associazione armata finalizzata al traffico di stupefacenti; sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi, minacce e ricettazione. Gli inquirenti hanno ricostruito di alcuni gravi episodi criminali commessi dagli appartenenti all’organizzazione ed avvenuti a Ostia e zone limitrofe negli ultimi anni




Ostia, smantellata una centrale di stoccaggio della droga

OSTIA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia, coadiuvati dai colleghi della Stazione Carabinieri di Colonna, dopo giorni di servizi di appostamento ed osservazione, hanno individuato un appartamento sulla via Casilina, nel comune di Montecompatri (RM), dove un 40enne incensurato e originario di Velletri (RM), gestiva un vero e proprio centro di stoccaggio di sostanze stupefacenti.

Il blitz è quindi scattato nella giornata di ieri, allorquando i militari hanno fatto irruzione in casa sorprendendo al suo interno l’uomo intento a confezionare molteplici dosi di cocaina. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito ai Carabinieri di scovare kg.57 di hashish, circa mezzo etto di cocaina e altrettanta di marijuana, oltre a tutto il materiale occorrente per il confezionamento e la somma di quasi euro 1.600 in contante, provento dell’illecita attività; nell’ambito della perquisizione è stata anche individuata anche una pistola revolver SW, calibro 38 special, con la matricola abrasa.

L’uomo è stato immediatamente arrestato e accompagnato presso il carcere di Velletri, la droga (per un valore di oltre 143mila euro) e l’altro materiale rinvenuto è stato sequestrato. Sono in corso ulteriori accertamenti e verifiche per stabilire la provenienza dello stupefacente e per identificare le eventuali persone che potrebbero aver coadiuvato l’arrestato nelle sue attività illecite.




Ostia, il due settembre la corsa per l’ambiente

OSTIA (RM) – Una gara podistica per portare l’attenzione sulla pineta, e sugli episodi che negli scorsi anni hanno determinato danni ingenti al patrimonio arboreo. Non è certo la prima volta che il podismo pone l’attenzione su temi di interesse generale. Dalla più conosciuta “Race for the cure”, sono diverse le gare dedicate a temi sociali. Forse il fatto che sia uno sport di “sofferenza”, aumenta l’empatia tra i corridori e i temi su cui si vuole portare l’attenzione. Ci racconta la sua preparazione alla gara Pietro Renzi, un podista romano che, proprio per l’attenzione a questi temi, ha deciso di allenarsi proprio per dare voce a iniziative lodevoli. Lo abbiamo incontrato durante la preparazione della gara, dove ci ha raccontato la sua storia.

Silvio Rossi




Ostia, processo clan Spada: clima di paura

ROMA – Le vittime delle presunte vessazioni messe in atto da appartenenti al clan Spada non si sono presentate in aula oggi a Roma e non si sono costituite parti offese nel processo iniziato oggi davanti alla III corte d’Assise.

In totale una quindicina di persone che hanno deciso di disertare l’aula bunker di Rebibbia ribadendo di non volere presentare istanza ai giudici. Per i pm ciò conferma che nella zona di Ostia “permangono gravi problemi di sicurezza legati a un contesto criminale mai placato”.

Come sottolineato dalla pm Calò a parte Regione Lazio, Comune di Roma, le associazioni antimafia Libera, Caponnetto e ambulatorio antiusura onlus nessuna associazione di Ostia si è presentata al processo. Così come nessuna vittima delle angherie del clan che per anni ha “governato” il litorale romano.

“La presenza di Libera come parte civile in questo processo è coerente con la sua storia di impegno contro le mafie – ha dichiarato l’avvocato Giulio Vasaturo, legale dell’associazione Libera di don Luigi Ciotti, non appena il giudice ha accolto le 5 costituzione di parte civile – Ostia deve rispondere con coraggio all’appello del Santo Padre per fare breccia nel muro di omertà che comprime la libertà di questo territorio”.

L’elenco degli imputati si apre con Carmine Spada, 51 anni, detto Romoletto, ritenuto da chi indaga “capo, promotore e vertice dell’organizzazione, responsabile di impartire ordini e direttive in ordine al controllo del territorio, ai fatti di sangue, alla gestione delle attività delittuose di estorsione, usura, traffico di stupefacenti e detenzione e porto di armi da sparo nonché del controllo delle attività economiche di balneazione, ristorazione e delle sale giochi nel litorale di Ostia gestite o direttamente o tramite prestanome dall’organizzazione”.

A fargli compagnia, sul banco degli imputati, ci sono poi gli autori (attualmente sotto processo) dell’aggressione alla troupe Rai ‘Nemo – Nessuno escluso’ del 6 novembre scorso, e cioè il 43enne Roberto Spada, che condivide con il fratello Carmine le scelte strategiche del sodalizio ed è dotato di potere decisionale, e il suo complice Ruben Alvez del Puerto, attivo nel settore ‘armi, violenza e intimidazione’.

Lunghissima la lista dei reati contestati dai magistrati: si va dall’associazione per delinquere di stampo mafioso “che si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva”, a episodi di omicidio, estorsione, usura, detenzione, porto di armi e di esplosivi, incendio e danneggiamento aggravati, traffico di stupefacenti e attribuzione fittizia di beni.

Così il clan si è preso Ostia
Al centro degli accertamenti, tra l’altro, l’agguato (di grande valore strategico perché segnò l’ascesa del clan Spada) costato la vita a Giovanni Galleoni (detto Baficchio) e a Francesco Antonini (‘Sorcanera’) uccisi a colpi d’arma da fuoco in pieno giorno da killer a volto scoperto, in un bar del litorale romano, il 22 novembre del 2011 e, più in generale, l’acquisizione, in modo diretto e indiretto, la gestione e comunque il controllo delle varie attività economiche, oltre all’aggiudicazione di autorizzazioni e appalti.

Per gli investigatori non ci sono dubbi: “Quella degli Spada è mafia autoctona, cioè diversa da quella storica, ma pur sempre mafia”. Un’interpretazione condivisa dal gip che ha parlato di “un’associazione che ha provocato un profondo degrado sul territorio, consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi di beni primari”: gli Spada, come poi ha confermato sostanzialmente anche il tribunale del Riesame, hanno messo in piedi “un sodalizio che ha fondato la sua potenza sull’organizzazione a base familistica e sulla ripartizione delle competenze.

Gli Spada, insomma, hanno fatto il bello e il cattivo tempo sul litorale, infiltrando attività economiche legali e seminando il terrore. Come è successo quando è stato lo stesso Carmine Spada, per ben due volte, a essere bersaglio di un attentato: in quel caso, non ha denunciato alcunché, ma ha pensato solo a come ‘rifarsi’, nonostante gli amici Fasciani lo avessero sconsigliato.




Ostia aggressione a giornalisti: fissato il processo per Roberto Spada

OSTIA (RM) – Roberto Spada è stato rinviato a giudizio assieme al suo complice Ruben Nelson Del Puerto per l’aggressione ai giornalisti della Rai Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi avvenuta ad Ostia il 7 novembre scorso. Lo ha deciso il gup di Roma Maria Paola Tomaselli che ha fissato il processo al prossimo 30 marzo. i due imputati sono accusati di lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso.




Ostia, armi e droga nel palazzo di Roberto Spada: fermi e blitz

OSTIA – Perquisizioni nel palazzo di Ostia dove abitava Roberto Spada, arrestato per la testata a un giornalista Rai, compiute da polizia e carabinieri in un controllo straordinario scattato stamattina.

Sarebbero stati trovati e sequestrati armi e droga e fermate alcune persone la cui posizione è al vaglio. Alla maxioperazione di controllo del territorio in corso dalle prime ore dell’alba ad Ostia partecipa anche la Guardia di Finanza, per un totale 250 uomini.

L’operazione, informa il Dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero degli Interni, attraverso mirate e capillari attività di controllo del territorio, “è finalizzata a realizzare un incisivo contrasto delle situazioni di illegalità e al potenziamento dei presidi delle forze di polizia già operativi”.

Nel corso dell’operazione sono impiegate unità cinofile, elicotteri, unità navali, equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia e Compagnie intervento operativo dei Carabinieri di supporto ai già presenti dispositivi di controllo del territorio.