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Frosinone, operazione antimafia: in manette 43 persone. Squadra Mobile arresta fuggitivo riconducibile al clan Lo Russo

FROSINONE – Nella mattinata di lunedì 20 novembre, personale della Polizia di Stato e dei Carabinieri ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 43 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini della cessione di sostanza stupefacente, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, ricettazione, con l’aggravante prevista dall’art.7 L.203/91.

Nell’esecuzione dei provvedimenti ha concorso anche la Squadra Mobile di Frosinone, che ha arrestato e condotto presso la locale casa circondariale un giovane che si “nascondeva” nel frusinate. Le indagini hanno documentato le responsabilità, in seno al clan Lo Russo, denominato “dei capitoni”, degli affiliati dediti in prevalenza al traffico di sostanze stupefacenti, individuando i responsabili dell’intera filiera, dai narcotrafficanti, che hanno operato nell’interesse del clan sfruttando alcuni canali di fornitura esteri, agli spacciatori che si sono occupati della distribuzione al minuto della sostanza.




FROSINONE, OPERAZIONE GRAND HOTEL: ATTO FINALE CON CONFISCA DI PALAZZI, AUTO, CONTI CORRENTI PER MLN DI EURO

Red. Cronaca
Frosinone– Tutto ha avuto inizio a luglio del 2014 quando la Polizia di Stato ha messo fine ad un vero e proprio business del mercato della droga arrestando malavitosi che conducevano una vita fatta di agi e di lusso dichiarando, invece, redditi da indigenti. Venti le misure restrittive eseguite allora dalla Polizia di Stato nei confronti di appartenenti  perlopiù a famiglie Rom, cui si aggiunsero altre 11 eseguite nel corso dell’attività investigativa.

Il lavoro degli investigatori aveva portato alla luce una vera e propria holding all’interno della quale si muovevano uomini e donne, con capacità manageriali, legati tra loro da rapporti personali e familiari che la rendevano impenetrabile. A fronte di redditi leciti bassissimi ed ai limiti dell’indigenza, tanto che qualcuno di loro percepiva addirittura la pensione sociale, era difatti emerso sin da subito uno stile di vita altissimo con ville, auto di lusso e conti a cinque zeri in banca e alla posta.

Gli uomini della Polizia di Stato hanno cercato i collegamenti, raccolto indizi e presentato prove tanto da indurre l’Autorità Giudiziaria ad emettere, dopo l’esecuzione avvenuta a giugno del 2015 del sequestro preventivo, il provvedimento di confisca, eseguito la mattina di giovedì 18 febbraio 2016 dalla Squadra Mobile di Frosinone. Due Ferrari, una Mercedes ed altre autovetture di grossa cilindrata, tre palazzine nella capitale, un fabbricato e vari terreni a Frascati, conti correnti e buoni postali, il tutto per  svariati milioni di euro sono stati oggi tolti definitivamente dalla disponibilità della famiglia di etnia rom che aveva un ruolo preminente nell’organizzazione criminale. Il decreto di confisca, proposto dal dott. Cascini della DDA di Roma, dopo aver sposato in pieno l’impianto investigativo della Polizia di Stato, è stato emesso dal Tribunale di Roma-Ufficio misure di prevenzione personali e patrimoniali. Con l’attività di del 18 febbraio 2016 la Polizia di Stato ha inferto in via definitiva un duro colpo alla malavita organizzata, riducendone  di fatto  il potere derivante dai patrimoni illecitamente accumulati, consentendo altresì allo Stato di riappropriarsene.
 




FROSINONE: PRESO IL RAPINATORE SERIALE DEI BAR E SUPERMERCATI

Red. Cronaca

Frosinone – Cerchio chiuso nei confronti di colui che, dall’inizio del mese di gennaio, è stato l’incubo di molti esercenti del capoluogo. Cinque i colpi messi a segno dal 7 al 25 gennaio dal trentaquatrenne pregiudicato residente nel capoluogo. Suoi obbiettivi preferiti i bar ma anche supermercati e pub. L’uomo non aveva però fatto i conti con gli agenti della Questura di Frosinone ed i militari della Stazione Carabinieri di Frosinone.

Gli investigatori in tutti i colpi messi a segno hanno rilevato ogni più piccola traccia che potesse portare all’identificazione del delinquente, senza tralasciare nulla. Proprio il lavoro svolto dai tutori dell’ordine con pazienza certosina, scrupolo e metodologia, hanno ha portato all’identificazione del ladro. I dati incrociati degli investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri hanno permesso di appurare che oltre alle tracce lasciate dal pregiudicato anche il metodo era univoco.  Dopo la trasmissione delle risultanze dell’attività investigativa delle Forze dell’Ordine alla Procura della Repubblica di Frosinone, lunedì mattina l’emissione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti dell’uomo.

Quando pensava di averla fatta franca, dopo l’ennesimo furto commesso nella notte di domenica, per lui ieri si sono aperte le porte del carcere. Le indagini sono tuttora in corso per accertare se anche altri furti analoghi possano essere ricondotti al trentaquattrenne.

 




FROSINONE, ESTORSIONI: LA POLIZIA CHIUDE IL CERCHIO E ARRESTA TRE PERSONE

Redazione
Frosinone – Tutto ha inizio a dicembre del 2014 quando un frusinate chiede aiuto su linea di emergenza 113 poiché teme per la propria incolumità, messa in pericolo, a suo dire, da persone poco raccomandabili che, tra l’altro, gli hanno da poco sottratto la propria moto.

E’ in quel frangente che l’uomo trova finalmente il coraggio di denunciare ai poliziotti quanto sia  lui che i suoi familiari stanno subendo da circa un anno, a causa della propria dipendenza dalla cocaina.

Il richiedente racconta alla pattuglia delle Volanti, inviata dalla sala operativa in suo soccorso, che proprio per acquistare dosi di sostanza stupefacente è finito nelle mani di tre  spacciatori, i quali, a fronte del pagamento della droga, hanno preteso somme di denaro sempre maggiori e spropositate rispetto al “valore di mercato” della stessa.

E’ proprio l’impossibilità di far fronte a quei dei debiti “gonfiati” dai suoi creditori-spacciatori a ridurre sul lastrico  lui e la sua famiglia.

L’uomo riferisce inoltre di aver subito dai suoi aguzzini numerose minacce di morte e di danneggiamento della propria attività di  parrucchiere, fino ad arrivare a costringerlo a cedere, in occasioni diverse, un  tablet, due moto, un’auto intestata alla propria compagna e, per finire, la propria attività commerciale dietro pagamento di un compenso irrisorio.

Gli operatori di Polizia trovano un primo riscontro a quanto dichiarato dalla vittima rinvenendo la sua moto nel parcheggio di una palazzina dove vive uno dei tre malviventi.

Una perquisizione personale nella casa dove si svolge l’attività di spaccio porta al sequestro di diverse dosi già pronte di sostanza stupefacente ed all’arresto dell’occupante l’abitazione, un cittadino rumeno con diversi precedenti penali.

Per il frusinate l’incubo non è ancora finito perché a marzo di quest’anno, nell’incontrare casualmente uno dei complici dell’arrestato, viene da questi dapprima nuovamente minacciato di morte per poi subire un tentativo di investimento dal quale sfugge solo fortunosamente trovando riparo in un’abitazione.

A seguito dei numerosi riscontri investigativi ed accertamenti tecnici esperiti dalla Squadra Mobile di Frosinone, a partire dalla prima denuncia presentata dal malcapitato, questa mattina il cerchio si è chiuso attorno al sodalizio criminoso, con l’esecuzione di tre misure cautelari, due in carcere ed una agli arresti domiciliari, emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone.

I tre arrestati dovranno rispondere oltre che del reato di spaccio di sostanza stupefacente anche di estorsione aggravata in concorso.

 




FROSINONE: SCACCO MATTO ALLA DAMA BIANCA

Redazione
Frosinone – Nelle prime ore di questa mattina gli uomini del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Frosinone e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno proceduto all’esecuzione di 28 provvedimenti restrittivi e 32 decreti di sequestro di beni nei confronti di un’associazione criminale transnazionale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Due i filoni di indagine, tra loro correlati, che hanno visto impegnati da un lato la Polizia di Stato di Frosinone e dall’altro la Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, che ha curato i profili internazionali dell’inchiesta a seguito della quale è stata smantellata una pericolosa organizzazione criminale di narcotrafficanti con base operativa nella provincia di Napoli e solide ramificazioni anche in altre province d’Italia (Roma, Salerno, Monza, Macerata e Vicenza) e all’estero (Spagna, Olanda, Venezuela e Colombia).

L’attività investigativa, avviata circa due anni fa dalla Squadra Mobile di Frosinone, impegnata nel contrasto del mercato della droga nel Frusinate, ha reso possibile la ricostruzione della intera struttura organizzativa e le dinamiche criminali dell’organizzazione che riusciva ad assicurarsi l’introduzione indisturbata in Italia di ingenti quantitativi di cocaina ed hashish dal Sud America e dall’Olanda avvalendosi anche della complicità di personale addetto ad alcuni scali portuali (Civitavecchia e Salerno) ed aeroportuali, in particolare Fiumicino.

La strategia operativa per il trasporto della preziosa merce prevedeva il ricorso a mezzi aerei, navali o terrestri sulla base di precise scelte conseguenti ad un’attenta analisi dei rischi.

Capo dell’organizzazione criminale il latitante campano Pasquale Fiorente il quale, in collaborazione con il fratello minore, si è rivelato un vero e proprio broker del narcotraffico coordinando dal Venezuela e da altri Paesi del Sud America il trasferimento in Italia delle partite di droga destinate soprattutto ad alimentare il mercato campano.

Il boss, noto alle forze di Polizia del suo territorio di origine, per operare indisturbato, aveva allestito nella Capitale la sua rete logistica dove stoccare la droga da trasferire successivamente sulle piazze di spaccio campane.

Si era inoltre assicurato una fitta rete di collaborazione che gli consentiva di nascondere temporaneamente la droga in case e depositi che riceveva in uso per lo più da parte di insospettabili personaggi come due fratelli di Fiumicino ed il gestore di un bed & breakfast di Roma.

Aveva messo a punto anche un colpo miliardario che gli avrebbe cambiato la vita acquistando un imponente imbarcazione insieme a due fratelli esponenti di spicco della criminalità organizzata campana sulla quale imbarcare 1000 kg di cocaina.

L’operazione, però, non va in “porto” a causa di un forte uragano che nel 2012 provoca durante la navigazione da Santo Domingo importanti danni all’imbarcazione costretta a riparare in un porto panamense.

L’organizzazione però non si arrende e decide di proseguire la sua attività utilizzando il vettore aereo, ma questa volta a bloccarla è l’uragano giudiziario.

Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati 100 kg di cocaina e 1000 kg di hashish che, se immessi sul mercato, avrebbero fruttato all’organizzazione oltre 20 milioni di euro.

Sequestrati, inoltre, 16 immobili, 6 veicoli, un’imbarcazione, un’impresa e quote societarie nonché 10 conti correnti bancari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Tra i destinatari delle misure cautelari in carcere anche la “Dama Bianca” già arrestata nel marzo 2013 all’Aeroporto di Fiumicino perché trovata in possesso di circa 24 kg di cocaina.

Determinante il ruolo della donna all’interno dell’organizzazione abile a tessere una rete di contatti tali da garantire in Italia l’ingresso indisturbato dei quantitativi di droga. 
 




SORA: ATTO FINALE DI UNA PERSECUZIONE

Redazione
Sora (FR)
– Non ce la faceva più la trentaquattrenne di Sora a subire le vessazioni del suo ex compagno, un coetaneo di Patrica. La loro relazione, inizia qualche anno fa, dura alcuni mesi e viene interrotta per volontà della donna. Da quel rifiuto inizia un vero e proprio calvario. Appostamenti, telefonate e messaggi continui sul suo cellulare, insulti e pesanti minacce di morte rivolte a lei ed ai suoi familiari. Una situazione che giorno dopo giorno accresce il senso di paura e di ansia di una donna che non riesce a svolgere con tranquillità il suo lavoro e vive perennemente in stato di panico.

La trentaquattrenne decide di rivolgersi alla Polizia di Stato. Da tempo la Questura di Frosinone è impegnata a risolvere casi di violenza sulle donne attraverso la peculiare attività di veri e propri professionisti. La vittima in lacrime racconta la sua storia ad un ispettore donna, trova il coraggio di raccontare tutto in cerca di aiuto.

Si sente perseguitata e durante il suo racconto arriva l’ennesima telefonata. La donna accusa un malore, ma riesce a far ascoltare ai poliziotti la conversazione. L’uomo, con tono minaccioso, le chiede di farsi trovare in prossimità della sua abitazione e le rivolge ancora minacce di morte.

La Polizia di Stato non ha più dubbi è arrivato il momento di intervenire. Si apposta vicino la casa della 34enne e quando si presenta l’ex ad accoglierlo trova le manette. La Polizia di Stato ha messo la parola fine ad uno stillicidio che da tempo la giovane donna stava subendo e finalmente riuscirà ad organizzare viaggi senza più l’incubo di ritrovarsi un ex deluso e potrà ricominciare a vivere in piena libertà.
 




FROSINONE: FALSO 17ENNE ADESCA MINORENNI SU FACEBOOK

Redazione
Frosinone
– Apre un profilo facebook utilizzando la foto di un ragazzo deceduto in alta Italia e falsifica la sua età dichiarando di avere 17 anni. Contatta una ragazza appena quattordicenne con problemi psichici ed inizia una fase di corteggiamento fatta di lusinghe ed apprezzamenti.

Ogni giorno che passa i contatti diventano sempre più insistenti e dai complimenti si passa alle richieste di foto hard. La ragazzina dapprima acconsente, ma quando le richieste diventano più oscene, si confida con sua sorella maggiorenne.

E’ proprio questa che mettendosi in contatto con il pseudo diciassettenne, lo invita a smettere informandolo anche delle condizioni psichiche della sorella. L’uomo però non si arrende. Chiede sempre di più ed anzi minaccia di pubblicare le foto già ricevute sul web nel caso di rifiuto alle sue nuove richieste.

Le pressioni sono fortissime ma la sorella maggiorenne trova il coraggio di denunciare quanto accaduto alla Polizia di Stato. Partono le indagini sulla rete ed i poliziotti riescono a risalire alla vera identità dell’adescatore. Un profilo ingannevole dove le uniche richieste di amicizie erano rivolte a ragazzine.

La Squadra Mobile ha proceduto al sequestro del materiale utilizzato dal trentatreenne che ora, in stato di arresto, dovrà rispondere di violenza sessuale, sostituzione di persona, minacce, estorsione e detenzione di materiale pedopornografico.
 




FROSINONE, OPERAZIONE TRASH MONEY: SCOPERTI CONTI CORRENTI E BUONI FRUTTIFERI PER 300 MILA EURO

Redazione
Frosinone – Era la scorsa estate quando la Squadra Mobile mise fine ad un vero e proprio business del mercato della droga arrestando malavitosi che conducevano una vita da Grand Hotel ed ostentavano ville faraoniche, auto di lusso e gioielli con redditi da indigenti .Tutto questo è stato solo il punto di partenza per gli investigatori della Polizia di Stato che in questi mesi hanno continuato le loro indagini fino ad arrivare a scoprire e sequestrare conti correnti e buoni fruttiferi per un totale di circa 300.000 euro.

I poliziotti dopo la prima fase dell’attività investigativa hanno proseguito caparbiamente per risalire ai meccanismi che consentivano alle famiglie attenzionate di condurre un tenore di vita esageratamente ed ingiustificatamente elevato. Le misure adottate incidono direttamente sul patrimonio dei criminali abbattendo in questo modo il loro indiscusso potere.Tutti i beni che sono stati finora sottoposti a sequestro con la successiva confisca rientreranno nelle casse dello Stato a cui erano stati indebitamente sottratti.
 




FROSINONE, STRONCATI SUL NASCERE: LA POLIZIA DI STATO BLOCCA TRE RUMENI PER POSSESSO INGIUSTIFICATO DI ARNESI DA SCASSO

Redazione

Frosinone – Si erano perfettamente attrezzati ed avevano studiato il piano nei minimi dettagli i tre giovani di origine rumena denunciati dagli uomini dell’Ufficio Volanti. A bordo di un’auto con targa straniera si muovevano lungo le strade del capoluogo mappando il territorio per poi attendere la sera e passare all’azione. Proprio durante uno degli spostamenti il veicolo viene intercettato da una Volante della Polizia che nota uno dei passeggeri il quale, alla vista degli agenti, con mossa repentina, prende una maglia dal pannello posteriore dell’auto e la sposta in avanti. Insospettiti i poliziotti fermano l’auto e scoprono che la maglia era stata poggiata su una borsa del tipo porta pc il cui interno era stato meticolosamente rivestito con fogli di alluminio e nastro per imballaggi, sistema notoriamente utilizzato per eludere l’antitaccheggio dei negozi. Il passeggero che aveva tentato di occultare la borsa viene identificato ed a suo carico emergono precedenti specifici per reati contro il patrimonio. Il controllo a questo punto viene esteso alle persone ed a tutto il veicolo: sotto un sedile i poliziotti trovano una tronchese da elettricista di dimensioni tali da poter essere occultata nella borsa e quindi facilmente trasportata ed introdotta anche in luoghi dove sono presenti sistemi di allarme.

Per tutti e tre scatta quindi la denuncia per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. L’operazione sicurezza messa in campo dalla Questura con il prezioso aiuto del Reparto Prevenzione Crimine Lazio ha, inoltre, portato al positivo bilancio di 147 persone identificate, 102 veicoli controllati, 15 posti di controllo effettuati, con controlli specifici su esercizi pubblici e cittadini stranieri per i quali si sta procedendo ad accertarne la regolarità sul territorio nazionale.
 




FROSINONE, SQUADRA VOLANTE POLIZIA DI STATO: NUOVO COLPO ALLA MICROCRIMINALITA'

Redazione
Frosinone
– La segnalazione arriva sul 113 verso le ore 3.30: ci sono i ladri in un condominio di Corso Lazio. L’operatore allerta subito le pattuglie sul territorio continuando, però, a restare in linea con l’utente cercando di acquisire notizie più dettagliate. Il coordinamento è perfetto: la Sala Operativa guida come un navigatore le Volanti che arrivano nei pressi dello stabile in tempi rapidissimi e senza farsi minimamente notare.

Parcheggiate le autovetture a debita distanza i poliziotti si avvicinano all’obiettivo attraverso un terreno impervio reso ancora più difficoltoso dalle abbondanti piogge cadute negli scorsi giorni. L’oscurità in questo caso è complice della giustizia: a carponi e senza il minimo rumore gli agenti giungono alle spalle dei ladri che, confidando proprio nella mancanza di luce, si erano accovacciati presso il muro di cinta dello stabile mimetizzandosi tra la vegetazione grazie anche ai loro abiti completamente scuri.

Vengono bloccati : sono un ventiseienne ed un quarantunenne provenienti dalla Campania e nelle loro tasche vengono trovate chiavi passepartout e grimaldelli. Seguendo le orme lasciate sul terreno bagnato i poliziotti ripercorrono la strada dei malfattori e trovano, vicino ad una panchina utilizzata per scavalcare il muro di cinta del condominio, la refurtiva sottratta da un garage: un gruppo elettrogeno, un compressore ed altro materiale elettrico di ingente valore.

Contattato il proprietario i poliziotti proseguono il controllo all’interno del locale constatando che i ladri avevano accatastato vicino all’entrata, un videoregistratore ed una saldatrice elettrica pronti ad essere trafugati.

Lungo Corso Lazio viene anche rinvenuto e sequestrato il furgone che i due malviventi avevano allestito ad hoc per il trasporto della refurtiva. Arrestati e condotti presso le camere di sicurezza della Questura dovranno rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria di furto aggravato in concorso e possesso di chiavi alterate o grimaldelli.

L’attività di controllo del territorio messa in atto dalla Polizia di Stato risponde sempre più ad una strategia della prevenzione. Oltre agli arresti infatti i poliziotti hanno denunciato due cittadini rumeni per furto di generi alimentari all’interno di un supermercato ed un’altra cittadina rumena perchè inottemperante al divieto di ingresso in Italia in quanto pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica.

 




FROSINONE: DIPLOMI DI MATURITA' FACILI. DENUNCIATE 15 PERSONE

Redazione
Frosinone
– Dopo l’operazione “Todos Caballeros” scoperti dalla Digos nuovi casi di truffa ai danni dello stato
A finire nella rete degli investigatori della Digos di Frosinone centri di preparazione scolastica operanti in diverse città d’Italia e rappresentanti legali di alcuni istituti paritari della provincia.
È proprio da questo territorio che le indagini hanno avuto inizio con un epilogo che ha portato alla denuncia di 15 persone per truffa in danno dello Stato.
Una vera e propria organizzazione che aveva messo a punto nei minimi dettagli tutto il meccanismo burocratico necessario al compimento del diploma.
I denunciati, infatti, al fine di consentire agli studenti di poter sostenere l’esame di stato nei propri istituti, più disponibili alla promozione della scuola pubblica, facevano acquisire loro residenze fittizie.
30 gli studenti coinvolti nel raggiro, che non hanno esitato a versare una somma di 7.000 euro in cambio delle facilitazioni per l’ottenimento dell’agognato titolo di studio nell’anno scolastico 2011/2012.
L’operazione oltre alle città di Frosinone e Cassino ha interessato numerosi altri abitati dell’Italia centro-settentrionale tra cui Aosta, Aulla (MS), Cagliari, Chieri (TO), Firenze, Ivrea (TO), La Spezia, Milano, Nuoro, Oristano, Pisa, Roma, Sassari, Torino e Verona.