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Redazione
Tarquinia (VT) – Scritta la parola fine sulla vertenza ICI tra Comune e Università Agraria. I due Enti hanno firmato a Viterbo, il 25 ottobre, l’atto che trasferisce dall’Università Agraria al Comune la caserma dei Carabinieri e altre unità abitative, per saldare un debito di circa 2.400.000 euro per il mancato pagamento dell’imposta dal 1994. Il passaggio immobiliare non ha nessun costo per i cittadini. La proprietà rimane pubblica. La cosiddetta “datio in solutum” esaurisce il suo percorso. La stessa Università Agraria ha già versato circa 1.200.000 euro di ICI, relativa al triennio 2000-2003 e al biennio 2009-2011, e ha rateizzato quella del 1993, per circa 183 mila euro. «Abbiamo fornito una grande prova di collaborazione e, ancora una volta, una dimostrazione di capacità amministrativa, – dichiara il sindaco Mauro Mazzola – risolvendo un gravissimo problema creato da altri che si trascinava da venti anni». «Siamo orgogliosi e fieri di quanto fatto. – afferma il presidente dell’Università Agraria Alessandro Antonelli – Una soluzione ampiamente condivisa, trasparente, certificata e legittima. Un atto di buona amministrazione che dimostra le competenze di tecnici e amministratori». È stata una procedura lunga e complessa che ha messo a dura prova i tecnici delle due Amministrazioni. Atti e pareri che hanno visto coinvolti la Corte dei Conti, l’Agenzia delle Entrate, l’UTE, la Regione Lazio, la Provincia di Viterbo e il MIBAC. Una soluzione tecnica presa a esempio anche dai giornali specializzati. Un atto importante che tutela la comunità e mette la parola fine a un annoso e costoso contenzioso. La vicenda risale al 1993, in seguito all’istituzione dell’ICI. L’Università Agraria decide di non pagare il tributo reputandolo non dovuto. Nel 2000, dopo interrogazioni e tabella, da cui scaturiscono richieste di pareri, si apre la via agli accertamenti del Comune sul mancato pagamento. Segue l’emissione delle cartelle e una serie di giudizi, che culminano nel pronunciamento della Corte di Cassazione nel 2009, con la condanna definitiva dell’Università Agraria. Il coraggio del sindaco Mazzola e del presidente Antonelli è stato quello di riprendere in mano il filo del dialogo, realizzando ciò che altri, in precedenza, non avevano avuto la forza di fare. Lettere, pareri, riunioni, consigli comunali e di amministrazione hanno segnato la strada che porta al positivo epilogo della vicenda.