Troina: in migliaia ai funerali Padre Luigi Ferlauto

di Peppe Cuva

TROINA (EN) – Migliaia e migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio del 14 settembre presso la cittadella dell’Oasi Maria SS di Troina, in provincia di Enna, ai funerali di padre Luigi Ferlauto, fondatore di quest’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.

L’Oasi è un ente a rilevanza nazionale che si prefigge obiettivi di ricerca scientifica insieme a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità per lo studio multidisciplinare delle cause congenite ed acquisite del ritardo mentale e della involuzione cerebrale senile, individuazione dei mezzi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.

Quindi in tantissimi si sono radunati per dare l’ultimo saluto a un grande uomo e sacerdote che con il suo altruismo ha creato una struttura di eccellenza medica in un comune della Sicilia centrale, una zona spesso marginale e marginalizzata, dando una speranza in più soprattutto a quei pazienti che fino a quel momento venivano considerati dei reietti della società.

Troina, l’ultimo saluto a padre Luigi Ferlauto fondatore dell’Oasi Maria SS

Una funzione sobria e intensa, a tratti commovente, celebrata dal Vescovo di Nicosia mons. Salvatore Muratore che durante la sua omelia ha voluto ribadire come l’opera di padre Ferlauto sia stata dettata dal Vangelo, dalla voglia di spendersi per gli altri, dall’altruismo che è un tratto distintivo del vero cristiano.

“Le parole del Vangelo sono chiarissime, afferma mons. Muratore, “Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatta a me” padre Ferlauto l’ha presa alla lettera e lo ha incarnato nell’arco dei suo tanti anni di sacerdozio, quando da giovanissimo prete ha intuito che la sua vita doveva essere spesa per i disabili, per gli ammalati più ammalati e più dimenticati ed è stato un profeta, un apripista dentro la chiesa e nella storia in questa direzione”. “Per cui, conclude il vescovo di Nicosia, abbiamo l’Oasi che è una ricchezza immensa per la Sicilia, per il territorio nostro, ma perchè c’è stato un profeta che ha creduto fortemente prima di tutto al Vangelo ed è detto che se Gesù lo incontriamo là lo dobbiamo servire perchè ci ha dato la vita”.

Sul feretro di don Luigi Ferlauto un solo fiore, una sua volontà, a testimonianza della semplicità e grandezza di un uomo.

Presenti al funerale anche le autorità civili e militari di Troina, ma anche di tutto il comprensorio ennese e di tutta la Sicilia, con in testa il sindaco del centro nebroideo Fabio Venezia che commosso e nello stesso momento orgoglioso parla così del suo concittadino padre Ferlauto: “Era un grande uomo, afferma il primo cittadino di Troina, che ha segnato il cammino della storia della nostra comunità. Una perdita incolmabile, ma anche la speranza, la forza, la fede per continuare il suo grande progetto a favore degli ultimi e dei disabili ed è questa l’eredità, lo straordinario patrimonio di valori che raccogliamo tutti uniti per portare quest’opera profetica che è l’Oasi di Troina”.

A fine funzione il presidente dell’Oasi Maria SS padre Silvio Rotondo in un discorso molto intenso e profondo ha ribadito che l’istituto è stato, è e sarà una realtà libera che non sarà mai attaccata alla giacca di nessuno, solo a quella dei propri ragazzi e ha gridato a gran voce che la convenzione con la Regione Sicilia, che si rinnova ogni tre anni, dovrebbe essere un atto spontaneo verso una struttura che fornisce una sanità di eccellenza e soprattutto dà molti posti di lavoro. Un appello accorato quello di padre Rotondo che ha fatto intendere chiaramente che l’Oasi camminerà sempre sulle proprie gambe, anche tra mille difficoltà, senza affidarsi a questo a quel politico.
Subito dopo vi sono state le varie testimonianze di alcuni pazienti dell’Oasi che hanno ringraziato padre Ferlauto per tutto quello che ha fatto per loro, parole e gesti commoventi di giovani e meno giovani che sono entrati nell’istituto e hanno trovato accoglienza e fratellanza, ma soprattutto hanno trovato comprensione e gioia di vivere e anche miglioramenti della propria salute.

Hanno parlato anche le “figlie adottive” di padre Ferlauto e il “nipotino” Lucio, quest’ultimo con infinita dolcezza ha detto: “Mio nonno adesso sicuramente è in paradiso, paradiso paradiso”.

“Ci hai accolte come figlie, testimonia Rosy una delle “figlie adottate” da padre Ferlauto, ci hai dato una famiglia, ci hai dato l’opportunità di ricevere un’educazione speciale fatta di accoglienza, sensibilità verso il prossimo, disponibilità, condivisione, mente aperta, assenza di pregiudizi, fare e agire nell’interesse di tutti non solo del nostro interesse personale e tanto altro.” “Forse non sempre abbiamo recepito e messo in pratica questi principi, continua Rosy, magari ne faremo tesoro da oggi con i nostri figli, con i nostri colleghi e i nostri amici, ciao papà ti vogliamo bene e grazie di tutto e per tutto”.

Poi il feretro di don Luigi è stato portato nella radura sotto la statua della Vergine Maria, che come per Ferragosto, è stata fatta lievitare fino in cima al congegno che la fa sollevare da terra e qui migliaia di palloncini bianchi con su scritto il nome degli ospiti dell’Oasi e un Grazie sono volati in cielo fra gli applausi e la commozione dei presenti.

Poi tutti in corteo a piedi hanno accompagnato padre Ferlauto verso il cimitero di Troina, per salutare per l’ultima volta un grande uomo, un grande sacerdote che ha fatto grandi cose per Troina, per i più deboli e per tutti coloro che hanno creduto e credono nel suo immenso progetto.