VILLAMAR: PRETE PEDOFILO; EMERGONO AGGHIACCIANTI DETTAGLI SULLA VICENDA

di Angelo Barraco

Villamar (CA) – Emergono inquietanti novità in merito alla vicenda di Don Pascal Manca, parroco di Villamar, è stato tratto in arresto dai Carabinieri  dai Carabinieri della compagnia di Sanluri con l’accusa di abusi sessuali su minori.  L’arresto è avvenuto nel piccolo centro del Medio Campidano. Il parroco avrebbe abusato di due ragazzi di 15 e 16 anni. I fatti contestati al prete risalgono al 2012, precisamente quando il prete lavorava presso una comunità di Mandas. Dalle indagini emerge che le vittime erano di più e che il prete si circondava di maschi e invece trattava male le femmine. Le giovani vittime hanno raccontato agli inquirenti di essere stati e di aver ricevuto anche foto e video pornografici dal prete. Il prete invitava a casa sua i giovani, ed era proprio li che si consumava l’incubo poiché offriva loro bibite che contenevano Delorazepam, i giovani cadevano in uno stato di profonda ed improvvisa sonnolenza, ed era proprio quello il momento in cui il prete abusava di loro. I giovani, anche se semiaddormentati, avevano dei flash di ciò che gli stava accadendo. Il prete inviava poi video e foto a sfondo pornografico ai ragazzini. Dall’ordinanza firmata dal gip di Cagliari Mauro Grandesso su richiesta del pm Liliana Ledda emerge che molti erano a conoscenza degli abusi del prete ed emerge che ne erano a conoscenza anche i vertici della chiesa che erano stati informati. Il soggetto, nell’ordinanza del gip, viene definito: “un soggetto privo di scrupoli e incapace di controllare i propri impulsi sessuali”. Sia a Mandas che a Villamar tutti avevano notato che al prete piaceva circondarsi di giovani adolescenti maschi ed era stato notato anche il suo comportamento ostile verso le ragazze e tutti avevano iniziato a porsi delle domande. Dagli atti emerge anche che al prete piaceva massaggiare i giovani a torso nudo, e di tale comportamento ne erano a conoscenza anche le alte sfere della chiesa. Un giovane aveva persino inviato una lettera a Roma, a monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, e avrebbe ricevuto rassicurazioni su un suo intervento.