United Volley Pomezia (serie B1/f), Corvese felice: “A Castellana Grotte una gara dominata”

Pomezia (Rm) – Tre punti di personalità per la serie B1 femminile dello United Volley Pomezia. La squadra di coach Gianluca Tarquini si è imposta per 3-0 (14-25, 18-25 e 16-25) sul campo delle pugliesi del Castellana Grotta. E’ la centrale classe 1978 Viviana Corvese ad analizzare la sfida: “Una partita dominata dall’inizio, loro non ci hanno mai messo in difficoltà. Siamo entrate concentrate perché abbiamo già lasciato per strada tanti punti. Vogliamo tentare di non lasciare spazio alle avversarie perché sappiamo che questo campionato nasconde insidie. La stessa Castellana Grotte aveva perso 3-2 sul campo del Messina e quindi poteva rappresentare un ostacolo insidioso. Non c’è stato mai un momento in cui abbiamo perso il pallino del gioco, siamo state sempre in vantaggio. La trasferta era scomoda, ma è stata preparata bene dalla società”. La Corvese guarda avanti: “Mancano dieci partite alla fine, ci aspettano diversi scontri diretti in casa, mentre con altre compagini di medio-bassa classifica giocheremo fuori casa e dovremo stare attente perché questo è un campionato difficile in cui ogni settimana si possono perdere punti”. A tal proposito nel prossimo turno lo United Volley Pomezia farà visita alle palermitane del Terrasini che sono terz’ultime in classifica. “Nel match casalingo abbiamo vinto al tie break – sottolinea la centrale – Il ricordo di quella sfida ci farà tenere alta la concentrazione: hanno un’opposta molto brava e poi si sono rinforzate al centro. Le nostre aspettative sono sempre le medesime, non si può dire che ci siano gare alla portata: dobbiamo tenere gli occhi aperti”. La chiusura della Corvese è su coach Tarquini: “Avevo già lavorato vent’anni fa in B1 a Frascati e poi nel Volley Group nel 2015, ma lo conoscevo addirittura già quando era giocatore. E’ un tecnico che lavora tanto in palestra, l’esperienza da atleta importante che ha maturato lo aiuta nella gestione di determinate dinamiche di squadra”.




Herrera trionfa in Coppa del Mondo Under 20, Franzoni ottimo secondo

Frascati (Rm) – Fernanda Herrera regina in Georgia. L’uzbeka che da qualche mese è entrata a far parte del Frascati Scherma ha trionfato nella tappa di Coppa del Mondo Under 20 di sciabola che è andata in scena a Batumi, confermando l’ottimo periodo di forma e la continua crescita mostrata in questa stagione. Uscita dalla fase a gironi al primo posto del ranking, la Herrera ha iniziato il suo percorso negli ottavi di finale battendo comodamente la turca Zehra Kerem per 15-5. Ai quarti ha incrociato la connazionale Gulistan Perdibaeva e anche in questo caso si è imposta con personalità col punteggio di 15-9. Anche in semifinale una “sfida in famiglia” con l’altra uzbeka Ayakoz Jumamuratova che si è arresa col risultato di 15-11 e infine con lo stesso punteggio la Herrera si è imposta anche nell’ultimo atto contro l’australiana Veronika Vasileva. Una prova eccellente che conferma quanto di buono già fatto nelle precedenti prove internazionali e che regala ulteriore consapevolezza a questa ragazza. Discorso simile anche per Giuseppe Franzoni, impegnato nella tappa di Coppa del Mondo Under 20 di fioretto a Sabadell (in Spagna). Al talentuoso atleta del Frascati Scherma è mancato solo l’acuto finale, ma il secondo posto è comunque un risultato notevolissimo. Dopo il percorso netto nella fase a gironi, Franzoni ha eliminato il connazionale Andrea Zanardo (15-6) nei 32esimi e poi l’altro azzurro Damiano Di Veroli (15-10) nei sedicesimi. Il netto 15-6 ai danni dell’inglese Rafael Rhys Pollitt gli ha spalancato le porte dei quarti dove l’ha spuntata all’ultima stoccata sullo spagnolo Sahel Bravo (15-14). In semifinale il derby con l’altro italiano Raian Adoul si è chiuso con un netto 15-8, mentre in finale il britannico Jaimie Cook lo ha beffato all’ultimo respiro con il punteggio di 15-14. Franzoni ha poi completato il suo ottimo week-end andando a vincere anche la prova a squadre con l’Italia, mentre nella prova individuale vanno segnalati anche il 17esimo posto di Mattia Raimondi, il 28esimo di Sebastiano Groeteke e il 76esimo di Manfredi Di Russo. Ottimi riscontri anche da Moedling (Austria) dove nella prova di Coppa del Mondo Under 20 di fioretto femminile Guia Di Russo e Margherita Lorenzi hanno sfiorato il podio piazzandosi rispettivamente al quinto e al sesto posto. Infine nel torneo internazionale Under 17 che si è tenuto a Lignano da segnalare il buon 18esimo posto di Flavia Landi nel fioretto.




Renato Zero torna in tour: fissati i primi 23 appuntamenti con Sorcini d’Italia

Il 7 marzo al Mandela Forum di Firenze il primo appuntamento

Zero a zero e palla al centro per Renato Zero che torna in tour per fare anche un po’ i conti con se stesso.

‘Zero a Zero – Una sfida in musica’ è anche il titolo della nuova tournée che porterà in giro il cantautore romano per i palasport di gran parte d’Italia, a partire dal prossimo mese di marzo e con la prima data fissata il 7 al Mandela Forum di Firenze.

Ventitré appuntamenti di musica live già fissati sul calendario, per rimettere a confronto due anime diverse e complementari, Renato da una parte e Zero dall’altra, per tirare, magari, qualche somma.

“Quando fai molto e lo fai con tanta passione – ha spiegato Renato Zero – qualcosa ti sfugge sempre. E’ un po’ come quando a un certo punto della tua vita ti chiedi quanti abbracci in più avresti potuto dare e a cosa sarebbe successo se lo avessi fatto. Per me è il momento di chiudere un po’ di conti e confrontarmi con me stesso, guardarmi dentro e fare i conti anche con quella trasgressione che mi è stata imputata e che ho accettato come abito. Quell’accezione mi ha permesso di guardarmi continuamente dentro e di voler essere sempre credibile”.

La nuova carrellata di concerti, che dopo Firenze, con varie date per ciascuna tappa, sbarcherà nei palazzetti dello sport di Conegliano, Torino, Mantova, Bologna, Pesaro, Milano, Livorno, Eboli e Roma, è anche quella che riporta in scena Renato Zero dopo i concerti-evento dello scorso autunno al Circo Massimo, dove aveva celebrato i 55 anni di attività e, in ritardo, i suoi settant’anni.

“Il mio – ha commentato Zero – è un mestiere che, nella bellezza di essere tanto amato, ti crea anche tanta solitudine.
Il mondo non ha sempre luci accese e non sempre è in grado di ascoltarti. Il nome ‘cantante’ può avere un significato brutto.
Non voglio essere un cantante ma un interprete di vita, sentimenti, disagi e amicizia. La mia, però, è una solitudine attiva, che mi fa lavorare e che probabilmente ha anche un sindacato tutto suo”.

Per il nuovo tour, la voce di ‘Mi vendo’, ‘I migliori anni della nostra vita’ e tutte le innumerevoli altre, ha annunciato che in programma ci saranno sorprese, momenti inediti e occasioni speciali. “Non anticipo nulla – ha ribadito sibillino Zero – ma in occasione di questo tour succederà qualcosa di importante tra Renato e Zero. Quando abbiamo un ospite a casa ci abituiamo a lui alle sue abitudini, anche se russa, parla o mangia troppo. Poi ad un certo punto ti trovi a un bivio e ti chiedi se ‘sopportarlo’ ancora oppure poterne fare a meno”. In occasione della presentazione del nuovo tour, Renato Zero è tornato anche al Festival di Sanremo appena concluso. “Sono stato interpellato da Amadeus – ha spiegato – che mi ha chiesto se avessi avuto piacere di esserci come ospite. Io venivo dal Circo Massimo e stavo già preparando il nuovo tour.

Semplicemente ho preferito rimandare”.
A proposito di Sanremo, il nome di Renato Zero è tornato alle cronache anche quest’anno in occasione di alcune esibizioni accostate al suo modo di fare arte, da sempre. “L’originale vince sempre e mi sono accorto che i miei sosia sono tantissimi – ha scherzato Zero – tanto da diventare un popolo di potenziali elettori. Vorrei che oggi i ragazzi potessero godere di una preparazione adeguata, prima di essere mandati su un palco”.




Orrore a Oristano: uccide la figlia di 13 anni e poi tenta il suicidio

E’ stata ritrovata dal padre, priva di vita nel bagno di casa, Chiara Carta, la ragazzina di 13 anni uccisa a coltellate dalla madre a Silì, frazione di Oristano. La donna, Monica Vinci, di 52 anni si è lanciata poi dalla finestra di casa, tentando di farla finita. Immediati i soccorsi: la donna è stata trasportata con l’elisoccorso del 118 all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, le sue condizioni sono gravi. Non si conosce ancora cosa abbia scatenato nella donna il raptus omicida. Da quanto si apprende si era separata dal marito, un agente della Polizia locale. Sul posto sono arrivati gli uomini della Polizia di Stato e il magistrato di turno.

L’allarme al 112 è stato dato da un passante, che transitava vicino alla casa della famiglia Carta, in via Risorgimento a Silì, frazione di Oristano, poco dopo le 14.30. Il corpo di Monica Vinci era disteso a terra, dopo che la donna si era lanciata dalla finestra. Sul posto è arrivata subito un’ambulanza del 118 e il capo della Squadra Mobile di Oristano Samuele Cabitzosu. Nel bagno della casa è stata trovata morta la figlia uccisa a coltellate. La donna, invece, è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Sassari. Sul posto è arrivato il pm di Oristano Valerio Bagattini. La donna era separata da qualche anno dal marito, era disoccupata e viveva da sola con Chiara, l’unica figlia avuta dal matrimonio.
   




Luce e gas: previsto un risparmio di 600 euro l’anno sulle bollette

Se le quotazioni del gas rimarranno stabilmente sotto i 50 euro a megawattora le bollette di luce e gas scenderanno con un risparmio di circa 600 euro sulla bolletta annuale.

Ma il costo, che torna ai livelli di fine 2021, rimarrà ancora su livelli doppi rispetto alle medie degli anni precedenti.

    A fare i conti è il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli che ipotizza un calo ad inizio marzo del 17% del gas (con un risparmio su base annua di 234 euro) e del 25% il primo aprile per l’elettricità (con un alleggerimento di 363 euro annui).

“Forse – ammette – abbiamo esagerato con il panico lo scorso autunno”




Primarie Partito Democratico: partito il count down per eleggere il nuovo segretario nazionale

L’appuntamento politico con le primarie del Partito Democratico per scegliere il nuovo segretario nazionale è fissato per domenica 26 febbraio dalle ore 8 alle 21.

Le votazioni saranno aperta dalle 8.00 alle 20.00 del 26 febbraio 2023 con un’unica modalità di voto possibile per la quasi totalità dei partecipanti: il voto in presenza presso i gazebo del Partito Democratico che saranno disseminati nelle piazze di tutta Italia.

La candidata Elly Schlein aveva chiesto la possibilità di una votazione online, così da rendere la partecipazione ancora più massiccia e permettere il voto anche a chi vive lontano dai seggi. Niente da fare, la tradizione non è stata cambiata, ma un piccola concessione è stata fatta: solo in pochissime circostanze sarà possibile votare online.

Le eccezioni al voto in presenza

Le eccezioni al voto in persona ai gazebo del PD sono state messe nero su bianco sul nuovo regolamento:

persone residenti e/o domiciliate all’estero
persone impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il Congresso, che autocertifichino tali condizioni persone residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il Congresso.
Chi rientra in queste eccezioni si deve essere pre-registrato entro il 12 febbraio 2023 sull’apposita piattaforma, compilando il modulo con i dati richiesti e fornendo un documento di riconoscimento. Per gli utenti residenti in Italia sarà sufficiente utilizzare lo SPID per le operazioni di identificazione.

Il Partito Democratico è alla ricerca di una nuova guida dopo i risultati tutt’altro che soddisfacenti del 25 settembre 2022. Enrico Letta, in carica come segretario del PD dal 14 marzo 2021, sta guidando ormai da settimane quella che dovrebbe essere una rivoluzione per il PD, ma quale sarà la direzione che il partito prenderà dipenderà da chi sarà scelto per sostituire Letta.

I candidati sono:

Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo

Mozione Bonaccini

La mozione di Stefano Bonaccini, presidente in carica della Regione Emilia-Romagna, è la più lunga e si intitola “Energia popolare per il Pd e per l’Italia”. Il testo, di 44 pagine, è suddiviso in nove capitoli, che affrontano diversi temi, dall’organizzazione del partito all’obiettivo di arrivare al governo nel 2027, passando per i diritti. Il documento dà ampio spazio al lavoro, in particolare al ruolo degli imprenditori, suggerendo un nuovo ‘contratto sociale’, una nuova intesa tra governo, imprese e lavoratori. Bonaccini, come evidenzia il sito Pagella Politica, è il candidato alla segreteria che nella sua mozione nomina di meno la parola ‘sinistra’: 12 volte, in media circa una volta ogni quattro pagine. Riserva, invece, grande attenzione agli avversari del Partito democratico: la parola ‘destra’ viene nominata 52 volte

Mozione Cuperlo

La mozione presentata da Gianni Cuperlo, deputato Pd e già candidato alla segreteria nel 2013, è lunga 43 pagine ed è intitolata “Promessa democratica”. Dedica due pagine esclusivamente alla Costituzione, che definisce “la nostra bussola”, richiamando una serie di articoli. Tra questi, l’articolo 11, che impone all’Italia il rifiuto della guerra come strumento di offesa. La mozione di Cuperlo è l’unica che contiene delle immagini. Per quanto riguarda gli altri contenuti, si concentra soprattutto sull’organizzazione futura del partito e chiede, tra le varie cose, di eliminare la possibilità per i dirigenti del partito di svolgere “doppi e tripli incarichi”. Tra le altre cose, la mozione si concentra sul tema del lavoro, chiedendo l’abolizione del Jobs act, la riforma del mercato del lavoro introdotta nel 2014 dal governo guidato da Matteo Renzi. Il documento affronta poi i temi della tutela dell’ambiente e del welfare state.

Mozione De Micheli

La mozione della deputata ed ex ministra dei Trasporti Paola De Micheli è intitolata “Concretamente, prima le persone”: è lunga 18 pagine, suddivise in altrettanti capitoli. Uno dei temi principali è quello del “nuovo umanesimo”, che per l’ex ministra significa tornare a mettere al centro del discorso politico la “dignità umana”, invece degli “astratti dati economici e modelli finanziari”. De Micheli propone di far valere doppio il voto degli iscritti nelle consultazioni interne del Partito democratico e di ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti. Tra le altre cose, suggerisce la riduzione dell’orario di lavoro, l’introduzione di un reddito universale, per garantire a tutti “una vita dignitosa” e l’introduzione del cosiddetto ‘ius scholae’ per fare ottenere la cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano frequentato le scuole italiane. Nella mozione De Micheli viene poi data molta attenzione al tema della transizione ecologica, mentre non ci sono riferimenti ai diritti della comunità Lgbt

Mozione Schlein

La mozione di Elly Schlein, deputata ed ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, è lunga 33 pagine ed è intitolata “Parte da noi!”, che è anche lo slogan della sua campagna elettorale. Il testo è definito “un progetto collettivo per cambiare il Pd e l’Italia, una visione di futuro che coniuga giustizia sociale e climatica” al cui centro ci sono “tre sfide cruciali e intrecciate che le destre non nominano mai: disuguaglianze, clima e precarietà”. La mozione di Schlein è quella più vicina alle istanze della sinistra: nel testo viene data molta attenzione ai diritti della comunità Lgbt, all’accoglienza dei migranti e alla redistribuzione della ricchezza. Inoltre, questa è l’unica mozione che dedica un capitolo intero alla legalizzazione della cannabis. Schlein propone anche l’introduzione in Italia del cosiddetto ‘ius soli’, che estenderebbe la cittadinanza a tutti i bambini nati sul suolo italiano. Per quanto concerne l’organizzazione del partito, propone di adottare il voto online per tutte le votazioni interne, e di riformare il finanziamento pubblico alla partiti attraverso una maggiorazione dell’attuale sistema del 2 per mille.




Roma, Parioli: beccati con la cocaina nell’auto

I Carabinieri della Stazione di Roma viale Libia hanno arrestato un 38enne, senza fissa dimora con precedenti, e un 56enne, in flagranza di reato, che sono gravemente indiziati, in concorso tra loro, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
 
Nello specifico, i militari nel corso di un controllo alla circolazione stradale in via val Trompia, hanno fermato un’auto con a bordo le due persone. L’atteggiamento sospetto li ha spinti ad approfondire il controllo che ha consentito di rinvenire, a seguito della perquisizione personale e veicolare, 36 dosi di cocaina del peso di circa 38 grammi, e della somma contante di 1000 euro. Successivamente, i Carabinieri hanno esteso la perquisizione presso la camera d’albergo dove uno dei due, il 38enne, ha riferito di alloggiare, sulla via Nomentana dove sono stati rinvenuti ulteriori 232 dosi della medesima sostanza, del peso di 290 grammi e ulteriori 160 euro, in denaro contate, nonché un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
 
Dopo l’arresto i due sono stati condotti in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo, mentre il denaro e la droga sono stati sequestrati.
 
Al termine dell’udienza gli arresti sono stati convalidati, il 38enne è stato condotto in carcere e il 56enne è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma in caserma.
 




Nemi, appuntamento con le primarie del PD: si vota per il segretario nazionale

Appuntamento politico a Nemi dove si voterà per le primarie del Partito Democratico. La data da ricordare è domenica 26 febbraio dalle ore 8 alle 21 presso la Sala dei piccoli Comuni in corso Vittorio Emanuele a Nemi ( accanto alla Farmacia). Le primarie del PD si terranno per scegliere il segretario nazionale del partito.

I candidati sono:

Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo

La mozione di Stefano Bonaccini, presidente in carica della Regione Emilia-Romagna, è la più lunga e si intitola “Energia popolare per il Pd e per l’Italia”. Il testo, di 44 pagine, è suddiviso in nove capitoli, che affrontano diversi temi, dall’organizzazione del partito all’obiettivo di arrivare al governo nel 2027, passando per i diritti. Il documento dà ampio spazio al lavoro, in particolare al ruolo degli imprenditori, suggerendo un nuovo ‘contratto sociale’, una nuova intesa tra governo, imprese e lavoratori. Bonaccini, come evidenzia il sito Pagella Politica, è il candidato alla segreteria che nella sua mozione nomina di meno la parola ‘sinistra’: 12 volte, in media circa una volta ogni quattro pagine. Riserva, invece, grande attenzione agli avversari del Partito democratico: la parola ‘destra’ viene nominata 52 volte

La mozione presentata da Gianni Cuperlo, deputato Pd e già candidato alla segreteria nel 2013, è lunga 43 pagine ed è intitolata “Promessa democratica”. Dedica due pagine esclusivamente alla Costituzione, che definisce “la nostra bussola”, richiamando una serie di articoli. Tra questi, l’articolo 11, che impone all’Italia il rifiuto della guerra come strumento di offesa. La mozione di Cuperlo è l’unica che contiene delle immagini. Per quanto riguarda gli altri contenuti, si concentra soprattutto sull’organizzazione futura del partito e chiede, tra le varie cose, di eliminare la possibilità per i dirigenti del partito di svolgere “doppi e tripli incarichi”. Tra le altre cose, la mozione si concentra sul tema del lavoro, chiedendo l’abolizione del Jobs act, la riforma del mercato del lavoro introdotta nel 2014 dal governo guidato da Matteo Renzi. Il documento affronta poi i temi della tutela dell’ambiente e del welfare state.

La mozione della deputata ed ex ministra dei Trasporti Paola De Micheli è intitolata “Concretamente, prima le persone”: è lunga 18 pagine, suddivise in altrettanti capitoli. Uno dei temi principali è quello del “nuovo umanesimo”, che per l’ex ministra significa tornare a mettere al centro del discorso politico la “dignità umana”, invece degli “astratti dati economici e modelli finanziari”. De Micheli propone di far valere doppio il voto degli iscritti nelle consultazioni interne del Partito democratico e di ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti. Tra le altre cose, suggerisce la riduzione dell’orario di lavoro, l’introduzione di un reddito universale, per garantire a tutti “una vita dignitosa” e l’introduzione del cosiddetto ‘ius scholae’ per fare ottenere la cittadinanza italiana ai minori stranieri che abbiano frequentato le scuole italiane. Nella mozione De Micheli viene poi data molta attenzione al tema della transizione ecologica, mentre non ci sono riferimenti ai diritti della comunità Lgbt

La mozione di Elly Schlein, deputata ed ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, è lunga 33 pagine ed è intitolata “Parte da noi!”, che è anche lo slogan della sua campagna elettorale. Il testo è definito “un progetto collettivo per cambiare il Pd e l’Italia, una visione di futuro che coniuga giustizia sociale e climatica” al cui centro ci sono “tre sfide cruciali e intrecciate che le destre non nominano mai: disuguaglianze, clima e precarietà”. La mozione di Schlein è quella più vicina alle istanze della sinistra: nel testo viene data molta attenzione ai diritti della comunità Lgbt, all’accoglienza dei migranti e alla redistribuzione della ricchezza. Inoltre, questa è l’unica mozione che dedica un capitolo intero alla legalizzazione della cannabis. Schlein propone anche l’introduzione in Italia del cosiddetto ‘ius soli’, che estenderebbe la cittadinanza a tutti i bambini nati sul suolo italiano. Per quanto concerne l’organizzazione del partito, propone di adottare il voto online per tutte le votazioni interne, e di riformare il finanziamento pubblico alla partiti attraverso una maggiorazione dell’attuale sistema del 2 per mille.




Alexander Lauréus – Verso Roma, l’itinerario di vita ed arte di un pittore del Romanticismo

La mostra Alexander Lauréus – To Rome (Verso Roma) prodotta dal Sinebrychoff Art Museum di Helsinki, Finlandia  offre un’ampia panoramica della vita e dell’arte di Lauréus, oltre a nuove prospettive. La mostra segue le orme dell’artista da Turku a Stoccolma e via Parigi a Roma. Sono esposti circa 70 dipinti ad olio e disegni, e la mostra comprende molte opere che non sono mai state esposte al pubblico. Lauréus è stato un pioniere della pittura romantica de un cosmopolita; la mostra si basa su nuove ricerche e rivalutazioni dell’arte di Lauréus ed il periodo vissuto dall’artista a Roma riceve l’attenzione come l’apice della sua produzione artistica. L’arte di Alexander Lauréus è stata esposta l’ultima volta in una mostra monografica 40 anni fa al Sinebrychoff Art Museum, ma è un artista poco conosciuto nel suo paese e misconosciuto in Italia.
 
Alexander Lauréus nacque a Turku, dove le sue doti artistiche vennero notate in una fase iniziale; a soli 19 anni partì per Stoccolma per studiare alla Royal Swedish Academy ed al termine dei suoi studi, intraprese una carriera di successo come pittore  a Stoccolma. Le sue opere vennero esposte alle mostre annuali dell’Accademia e la sua clientela si ampliò anno dopo anno. A Stoccolma Lauréus incontrò la sua compagna di vita Charlotta Thynelius, con la quale convisse La coppia si recò insieme a Parigi nel 1817. Nel 1820 proseguirono il loro viaggio verso Roma. L’incontro con la luce, il sole e la cultura italiana fece una grande impressione su Lauréus, e il suo soggiorno a Roma rappresentò l’apice della sua produzione artistica; l’artista si ammalò a Roma e morì nel 1823 a soli 40 anni ove è sepolto nel Cimitero Acattolico.
 
Laureus a Stoccolma
 
Per il giovane studente, il trasferimento da Turku alla capitale del regno, Stoccolma, fu un grande passo. Lauréus visitò le collezioni d’arte reali e vide i dipinti olandesi del XVII secolo. Ispirato dall’età d’oro dell’arte olandese, Lauréus si interessò fin dall’inizio a scene illuminate dal fuoco; specializzatosi nella raffigurazione di scene e paesaggi interni illuminati da una candela, una torcia o un fuoco aperto, e spesso dalla luna, molti dei temi sono familiari dall’arte più antica: figure in una finestra, donne nelle loro faccende quotidiane e uomini istruiti in biblioteca. Lauréus divenne un pioniere della pittura di genere romantica in Europa. A Stoccolma, Lauréus spesso raffigurò persone di diverse classi sociali in piazze, locande e cantine. Avvicinò la pittura alla cultura dello spettacolo. La vita quotidiana della gente comune era ancora un tema insolito nella pittura  dell’epoca, né era molto apprezzata nel mondo dell’arte accademica, che prediligeva la storia antica e i temi biblici. Lauréus raffigurava operai, soldati e nobili gentiluomini, spesso nelle locande. I locandieri e il personale di servizio erano generalmente donne che, in molte opere, sono rappresentate come vittime di molestie maschili, come nel dipinto Ussari in una locanda (1810).
 
Le sue opere contengono spesso caratteristiche umoristiche: nel dipinto A Well-watered Man (1808), i signori che inciampano verso casa con passi instabili rappresentano una figura comica. Anche il suo dipinto Party at the Parsonage (1815) è divertente: il tema dell’opera è vagamente basato sul poema di Anna Maria Lenngren The Countess’s Visit (1810), sulla visita di una contessa e di sua figlia alla casa di un prete. Lenngren sottolinea l’effetto comico prodotto quando i preti e la borghesia cercano disperatamente di imitare e adulare l’aristocrazia.
 
Finestre aperte sull’Europa
 
Lauréus si recò a Parigi nel 1817 con la sua compagna di vita Charlotta Thynelius. e lì raffigurò feste nazionali, come i festeggiamenti in onore del re nella Celebrazione di San Luigi a Parigi I e II (1819), così come la cultura popolare in via di estinzione, come i venditori ambulanti emigrati dalle campagne e vestiti con costumi tradizionali.
 
Gli spazi di lavoro di Lauréus a Parigi non erano adatti alla pittura a olio; pertanto, realizzò un gran numero di disegni lì. Uno dei pochi dipinti ad olio completati da Lauréus a Parigi è ‘Una donna di campagna che vende uva ai ragazzi savoiardi’(1819). Lauréus aveva chiaramente utilizzato come modello Il venditore di ciliegie (1817) della serie Cris de Paris di Carle Vernet.
 
Nella Città Eterna
 
Dopo due anni e mezzo a Parigi, Lauréus proseguì verso Roma nella primavera del 1820. Il periodo romano costituì un periodo di forte forza creativa per Lauréus, e qui dipinse le sue opere principali. L’artista raffigurò  la vita quotidiana dei romani, con dipinti di rovine e monaci legati alla tradizione romantica di Lauréus:  ‘Il Vignaruolo or a Vine Grower’s Family’ (1822) è una presentazione idealizzata della vita semplice alla periferia di Roma.
 
La meravigliosa padronanza della luce mostrata nei dipinti A Praying Monk (1822) e A Monk in a Ruin which Has Been Made into a Wine Cellar (1823) mostra fino a che punto si era sviluppata la tecnica di Lauréus. Iniziò a dipingere quadri ancora più grandi e a Roma la sua immaginazione decollò, come si può vedere nella sua opera finale, incompiuta, Street View in Rome (1823).
 
Lauréus è stato molto apprezzato per le raffigurazioni della vita popolare che ha dipinto in Italia, e i principali collezionisti d’arte svedesi, come il principe ereditario Oscar e il conte Gustaf Trolle-Bonde, hanno acquistato le sue opere. È dubbio se qualche sua opera sia in Italia.
 
A 200 anni dalla morte, si può rendere omaggio all’artista scomparso prematuramente visitando la sua tomba nel cimitero acattolico di Roma, www.cemeteryrome.it/about/siamo.html
 
 
La stele riporta l’iscrizione:
 
QVI.RIPOSA.
 
ALESSANDRO.LAVAREVS
PITTORE.SVEDESE
MORTO.LI.XXI.OTTOBRE.MDCCCXXIII.
NELL.ETÀ.DI.XXXIX.ANNI.
 
Informazioni:
 
Curatore della mostra: FM Lotta Nylund
 
Pubblicazione della mostra: Alexander Lauréus – Kohti Roomaa | Mot Rom | A Roma. Editore Ira Westergård. Contatto: Parvs, hanna.karppanen@parvs.fi
 
Le opere sono state generosamente prestate da: Academic Society in Lund, Göteborg Museum of Art, Swedish Royal Collections, National Museum in Stockholm, Stockholm City Museum, University of Stockholm, Östergötland Museum, Emil Aaltonen Art Collection, Gösta Serlachius Fine Arts Foundation, Helsinki City Museum, Università di Helsinki, Nordea Art Foundation Finland, Pori Art Museum, Reitz Foundation Collections, Turku Art Museum, Signe e Ane Gyllenberg Foundation, collezioni private
 
 
Ingresso: 18 €/ 12 €, ragazzi fino a 18 anni gratis, Museum Card
 
Orari di apertura: mar, gio, ven 11-18, mer 11-20, sab-dom 10-17, lunedì chiuso
 
 
Contatto: Sinebrychoff Art Museum, Bulevardi 40, 00120 Helsinki. Telefono 0294 500 460 www.siff.fi
 
Facebook @siffmuseo | Instagram @Sinebrychoffartmuseum | Twitter @Sinebrychoffart
 
Il Museo d’Arte Sinebrychoff fa parte della Galleria Nazionale Finlandese, insieme al Kiasma e al Museo d’Arte Ateneum.
 




Valmontone 1921 (calcio, Promozione), Amico: “Col De Rossi non è stata una buona partita”

Valmontone (Rm) – Piccola frenata per la Promozione del Valmontone 1921. Dopo il k.o. (privo di conseguenze) in Coppa Italia, dove i giallorossi hanno comunque passato il turno eliminando il Real Cassino, la squadra di mister Cristiano Di Loreto ha impattato 3-3 in casa col De Rossi nel match di campionato di ieri. “Una partita strana, in cui sicuramente non abbiamo offerto la migliore prestazione – dice il centrale difensivo classe 1989 Matteo Amico, ritratto nella foto di Roberto Benedetti – Siamo andati sotto nei primi minuti, ma siamo stati bravi a ribaltarla realizzando tre reti nel giro di poco tempo. A quel punto, sinceramente, non ho capito cosa ci sia successo, c’è stato un black out e gli avversari ovviamente ne hanno approfittato, anche se ci abbiamo messo tanto del nostro. Nel finale ci sono state proteste per un “gol fantasma” negato a Gallaccio (palla che ha rimbalzato probabilmente oltre la riga dopo la traversa, ndr), ma onestamente non avremmo meritato di vincere. Ora testa bassa e guardiamo avanti: un pareggio ci può stare visto il nostro ruolino di marcia in campionato (15 vittorie e 3 pareggi in 18 partite, ndr), ma lasciare punti per strada ci dà sempre fastidio perché, come dice il mister, molti risultati dipendono dal nostro atteggiamento e quello visto ieri non era corretto”. Per lui è stato il quarto gol stagione (tre in campionato e uno in Coppa): “Ma onestamente avrei preferito vincere senza segnare” rimarca l’esperto difensore che poi parla della situazione di classifica: “L’Atletico Morena ha accorciato le distanze, siamo a 13 punti e il vantaggio rimane importante, ma le due prestazioni di mercoledì e di ieri rappresentano un campanello d’allarme. Ora dobbiamo ricompattarci e tornare subito a vincere”. E’ in arrivo un nuovo doppio impegno ravvicinato per i giallorossi che domenica faranno visita al Rocca Priora Rdp e poi mercoledì giocheranno i quarti di Coppa sul campo della Lodigiani: “Siamo concentrati solo sulla gara di Rocca Priora contro un avversario che è in un buon momento, poi da lunedì penseremo alla gara successiva” conclude Amico.




Ospedale dei Castelli Romani: arrestato cardiologo per peculato e truffa

È stato arrestato con l’accusa di peculato e truffa ai danni dello Stato un cardiologo operante al Nuovo Ospedale dei Castelli Romani.

L’arresto è avvenuto la sera scorsa nell’ambito di alcune indagini sulla gestione delle visite in intramoenia.

I militari hanno sorpreso il medico mentre intascava i soldi delle visite effettuate intramoenia nei locali messi a disposizione del NOC. di Ariccia. Il medico legato da un rapporto di esclusività con la Asl, era stato autorizzato dall’azienda ad effettuare delle visite in regime di libera attività intramuraria per un numero limitato di ore ma in realtà riceveva i pazienti sia in ospedale sia in alcuni studi medici con i quali collaborava intascando l’intera somma delle visite. Dopo perquisizioni nell’abitazione del medico, lo stesso è stato arrestato e si trova ora ai domiciliari. La Procura di Velletri sta proseguendo una serie di attività di indagine sul filone sanitario.