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ROMA, FRANCESCO TAGLIENTE: ECCO LA RICETTA PER LA SICUREZZA

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Tempo di lettura 6 minuti Roberto Giachetti ha voluto in squadra come tecnico l'ex Questore di Roma

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Red. Politica

Roma – “Rilanceremo il partenariato, sia a livello capitolino che dei Municipi, con incontri tra l’Amministrazione, le Istituzioni, le categorie economiche, i rappresentanti della società civile di quartiere e le associazioni di volontariato. Il Consiglio per la Sicurezza Urbana sarà un Organo Collegiale Consultivo del Sindaco, per conoscere a fondo le problematiche della città ed individuare le cause di situazioni devianti o di quelle che determinino semplici percezioni d’insicurezza, per poi avviare iniziative di pertinenza comunale o interessare le Autorità competenti. A livello di Municipi proseguiremo l’esperienza avviata in fase sperimentale.”

Così il Prefetto Francesco Tagliente, ex Questore di Roma, chiamato da Giachetti a far parte della Giunta come tecnico, spiega nel dettaglio cosa si intende realizzare con il Consiglio per la Sicurezza Urbana che Roberto Giachetti ha previsto nel suo Programma. "Il Consiglio per la Sicurezza Urbana – chiarisce l'ex Questore – viene istituito per rispondere efficacemente all’esigenza di sicurezza dei cittadini. Servono nuove sinergie. E’ necessario intervenire per elevare gli standard di sicurezza e garantire a cittadini, operatori economici e turisti il diritto di essere e di sentirsi sicuri, in un contesto urbano e sociale in continua evoluzione come quello della Capitale. Nel territorio capitolino, – prosegue il prefetto Tagliente – all’abituale pressione demografica determinata da residenti, turisti, lavoratori pendolari, studenti e city users si sommano fattori dinamici, come eventi religiosi, culturali, sportivi, fieristici e manifestazioni, che quotidianamente si intrecciano con le dinamiche della vita di tutti i giorni. La crescente domanda di sicurezza registrata negli ultimi dieci anni, anche in proporzione all’incremento del benessere sociale, ha indotto la collettività a prestare maggiore attenzione alla qualità della vita".


Oggi la sicurezza esplica un concetto avanzato, intimamente legato alle potenzialità di sviluppo economico della città. "Assicurare al tessuto urbano, finanziario, sociale e infrastrutturale – evidenzia Tagliente – un integrato e capillare sistema di sicurezza, contribuisce ad offrire alla Capitale importanti opportunità di progresso e la tutela dello straordinario patrimonio artistico, storico e architettonico.In questa prospettiva, – prosegue l'ex Questore – le attività del progetto puntano ad un incremento progressivo sia della sicurezza reale, legata all’effettivo tasso di criminalità e intesa come tutela dell’incolumità personale dei cittadini rispetto alla minaccia di essere vittime di un reato, sia della sicurezza percepita. Come noto la sensazione di sicurezza è determinata da molteplici variabili, tra cui il degrado urbano e ambientale del territorio in cui si vive o lavora, i comportamenti che violano le regole di civile convivenza e le conseguenze delle attuali trasformazioni sociali, culturali, relazionali, nonché la generale crisi dei valori".

Su tale percezione di sicurezza possono incidere anche la fiducia nelle Istituzioni, la visibile presenza sul territorio delle Forze e dei Corpi di Polizia e le cronache dei mass-media. Nonostante i dati statistici, – evidenzia il Prefetto Francesco Tagliente – comunicati dal Ministro dell’Interno e dal Questore di Roma, evidenzino che rispetto al passato c’è stata una generalizzata diminuzione dei reati, il senso d'insicurezza percepito dai cittadini rimane e, in alcuni casi, risulta superiore agli effettivi tassi di criminalità reale. Una tale condizione ha determinato un mutamento progressivo delle esigenze e delle istanze dei cittadini in materia di sicurezza, con la conseguente necessità di individuare strumenti e metodologie di intervento adeguati e sempre più rispondenti alle esigenze dei “city users”. Questo progetto si configura come un’evoluzione della precedente politica di sicurezza improntata sulla “vicinanza alla gente” e punta ad interventi di “coinvolgimento del cittadino”, per una maggiore partecipazione della popolazione alla macchina della sicurezza.Il cittadino, nel duplice ruolo di destinatario e protagonista della sicurezza, assume il valore di “partner” attivo nella difesa di questo importante diritto individuale e collettivo.
La sicurezza, da concetto generico e prerogativa dello Stato, diventa oggetto di una politica di tutela partecipata e diffusa sul territorio, in cui il cittadino è attore protagonista".

Il partenariato pone, dunque, al centro delle strategie di “partecipazione” le esigenze del cittadino e del territorio in cui vive. Si avvale delle collaborazioni e delle positive sinergie tra Forze dell’ordine, Enti locali, associazioni di categoria e cittadino. Si qualifica – prosegue ancora Tagliente – per l’azione sinergica, in grado di ottimizzare le risorse, esperienze, strumenti e competenze nel perseguimento di obiettivi comuni. Con tali presupposti, la condivisione degli intenti e il coordinamento delle azioni escono dai confini delle sedi tecniche degli addetti ai lavori, per investire tutti i soggetti portatori di esigenze, sul piano sociale e operativo.
Una maggiore partecipazione di tutti i partner alle politiche di sicurezza si traduce in positivi e concreti processi di confronto, conoscenza reciproca, concertazione, consapevolezza delle diversità e cooperazione strategica. Per orientare l’azione di Polizia alle specifiche esigenze del territorio diviene imprescindibile potenziare i canali informativi interni, facendo ricorso a esperienze maturate, al servizio di pronto intervento, a internet, alle segnalazioni e richieste dei cittadini. Dati da interfacciare con le fonti esterne, utili a quantificare l’incidenza dei reati non denunciati: sondaggi, statistiche, rilevamenti di osservatori, associazioni, istituzioni, etc. In ultimo, valorizzare i sistemi, interni ed esterni, di raccolta e analisi delle informazioni, razionalizzare i flussi informativi, ottimizzando l’analisi dei dati e predisponendo ricerche e approfondimenti sulle criticità evidenziate.In un momento in cui si registra una tendenziale carenza di risorse è necessario e doveroso ottimizzare le limitate risorse esistenti, pianificando e finalizzando con cura il loro impiego su specifici obiettivi, prevedendo tempi e fattibilità degli stessi ed eventuali istanze per acquisire maggiori risorse.

"Analizzate le esigenze della collettività e verificate le risorse disponibili, – illustra con dovizia di particolari il Prefetto Tagliente –  il progetto ha quindi previsto una programmazione degli interventi sulla sicurezza, che tenga conto della specificità delle esigenze e della tempistica necessaria alla loro risoluzione. Sia nella fase di progettazione sia in quella di valutazione dei risultati raggiunti, ciascuna strategia di intervento viene illustrata e sottoposta alla valutazione di tutti. Viene così favorito il processo di confronto e condivisione tra i vari livelli dell’organizzazione e gli uffici. Lo scopo è quello di evitare dubbi interpretativi nell’attuazione e, allo stesso tempo, la messa a fattor comune del patrimonio conoscitivo di ciascuno nell’ottica dell'ottimizzazione dei risultati.Questo metodo di lavoro esalta i momenti di incontro in cui possono emergere idee per l’individuazione di soluzioni e ulteriori contributi. Coinvolgere le diverse professionalità, a tutti i livelli, orienta tutti i partecipanti al risultato e al massimo sviluppo delle singole potenzialità. Il clima positivo e propositivo favorisce la collaborazione e la comunicazione, consentendo una migliore gestione delle criticità e una forte motivazione del personale per il raggiungimento degli obiettivi condivisi. In questa ottica può essere attuata anche una politica d'interventi nei diversi contesti, cosiddetta “a singhiozzo” e “a macchia di leopardo”. I servizi vengono, cioè, pianificati sulla base di una continua rimodulazione orientata alla variazione della tempistica e delle modalità d'intervento, sfruttando così anche “l’effetto sorpresa” e limitando il rischio della loro prevedibilità. Fattori ambientali e sociali come la tradizione criminale di un luogo, il senso civico di una comunità, l’incidenza dell’immigrazione clandestina, il sostegno all’integrazione e all’associazionismo solidale, il degrado urbano e socio-economico, sono solo alcuni aspetti meritevoli di attenzione. Il modulo organizzativo e di collaborazione è stato pensato per affrontare il concetto della sicurezza nella sua totalità, con particolare attenzione al controllo del territorio, alla prevenzione situazionale, alla vivibilità urbana, alla tutela delle vittime di reato e delle categorie più deboli. Per amplificare gli effetti degli interventi pianificati, finalizzati ad incrementare sia la sicurezza reale sia quella percepita, il progetto mira anche a orientare e incentivare il contatto fiduciario tra utente e Polizia Municipale.Questo obiettivo viene perseguito favorendo una migliore conoscenza dell’Istituzione, potenziando l’accessibilità agli uffici e ai servizi al pubblico.
Il progetto realizza, dunque, un più agevole accesso ai servizi, insieme alla garanzia di una continuità nel funzionamento degli uffici aperti al pubblico, ad una maggiore tempestività nella risposta alle esigenze degli utenti. Nella stessa direzione vertono anche la gestione personalizzata degli esposti e la semplificazione e standardizzazione delle procedure burocratiche. Sempre più rilevante attenzione viene poi assicurata allo sviluppo di una maggiore propensione all’ascolto da parte degli operatori, anche attraverso corsi di formazione e aggiornamento volti ad incrementare la professionalità e a migliorare l’approccio e il rapporto con l’utente.

Attività strategiche per comprendere le esigenze dei cittadini e migliorare la qualità del servizio erogato sono l’ascolto e la rilevazione costante del grado di soddisfazione degli utenti. Elevati standard di sicurezza corrispondono ad elevati livelli di soddisfazione, che possono così essere raggiunti rispondendo alle aspettative dei cittadini. Standard rilevanti, significativi, misurabili, monitorati, divulgati, comprensibili, verificabili e, per questo, più facilmente e diffusamente percepiti dagli utenti. Una sistematica e costante attività di comunicazione delle attività svolte e dei risultati ottenuti, anche attraverso mass media e internet, permette di informare dettagliatamente il cittadino sulle evoluzioni delle azioni di prevenzione e contrasto alle differenti forme d’illegalità. Investire sulla comunicazione per una corretta informazione, all’insegna della trasparenza sull’operato degli erogatori dei servizi, può accrescere la percezione di sicurezza nella popolazione.
Il riconoscimento e l’apprezzamento dei positivi effetti prodotti dalla nuova politica di prevenzione e contrasto dei reati, sempre più diffuso e trasversale alle varie componenti della società, produce un graduale cambiamento dei valori di riferimento e un rafforzamento della fiducia nell’operato dell’Amministrazione.
Nel dispositivo messo a punto, ruolo fondamentale riveste la fase di monitoraggio e stima dei risultati raggiunti nelle fasi intermedie di avanzamento del progetto. Il sistema di controllo permette l’attivazione immediata di accorgimenti correttivi, per migliorare l’efficacia delle strategie e l’impatto delle azioni di Polizia sul livello di sicurezza reale e percepita dai cittadini.

La validità delle modalità operative adottate e delle singole azioni, intraprese da operatori e soggetti coinvolti, possono essere costantemente valutate e adeguate alle trasformazioni delle esigenze di sicurezza e di disponibilità di risorse. Eventuali correttivi in itinere consentono una rimodulazione del progetto, agendo unicamente sulle iniziative rivelatesi inefficaci o inefficienti. Tale metodo – conclude il Prefetto Tagliente – permette una gestione del progetto in base all’adeguatezza delle azioni intraprese per il raggiungimento degli obiettivi desiderati, a fronte dell’elevato numero di variabili che agiscono dinamicamente sul territorio e nella società".

Cronaca

Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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