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Roma

ALBANO CORTEO INCENERITORE, IN MIGLIAIA A DIRE NO

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Tempo di lettura 3 minutiUna rondine non fa primavera: secondo la Questura di Roma circa 200 manifestanti hanno creato scontri con le forze dell’ordine

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I Castelli Romani rifiutano l’inceneritore di Cerroni

 

A.P.

E’ di 40 denunciati, di cui uno in stato di arresto, il primo bilancio degli investigatori della Questura di Roma dopo l'esame delle immagini relative la manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio ad Albano, nel corso della quale alcuni manifestanti si sono resi responsabili del lancio di oggetti contro le forze dell’ordine, con 7 agenti feriti. L'arrestato, minorenne, che ha preso parte all'aggressione in danno dei contingenti con lancio di sassi, è stato fermato nell'immediatezza del fatto, ed é accusato di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La manifestazione, organizzata da un comitato di cittadini per protestare contro la costruzione dell'inceneritore nella zona di Ronciglione, si era svolta regolarmente fino a quando circa 200 manifestanti si sono staccati dal gruppo ed hanno tentato di occupare la Via Nettunense. Il cordone di protezione degli agenti di polizia ha impedito al gruppo di bloccare la strada statale. A questo punto i facinorosi hanno però iniziato un fitto lancio di oggetti, tra cui bottiglie, sassi e bastoni, che hanno colpito un funzionario di Polizia ed alcuni agenti che sono dovuti ricorrere alle cure mediche. Gli investigatori della Digos e del Commissariato di Albano con la Polizia Scientifica stanno continuando ad esaminare le fotografie e le immagini per identificare ulteriori responsabili di quanto accaduto.

Intanto l’associazione “Differenziati” ringrazia tutti gli intervenuti (migliaia di persone)

"Il grido di dolore di un territorio assediato da cemento ed immondizia, aggredito dalle esternalità negative di una Capitale asfissiante e portato per mano da politici regionali, provinciali e capitolini vergognosi. I cittadini sfilano nuovamente e pacificamente in migliaia contro il folle progetto di inceneritore voluto da Manlio Cerroni, da Piero Marrazzo, avallato dalla giunta Polverini e caldeggiato dal ministro dell’ambiente, l’inceneritorista Corrado Clini. Dopo la scandalosa e poco trasparente sentenza del Consiglio di Stato circa l’impianto (sentenza che ha completamente ribaltato quella del TAR Lazio che di fatto bocciava inequivocabilmente l’impianto) i movimenti a tutela e sviluppo del territorio scendono nuovamente in piazza per mostrare civilmente la loro totale contrarietà ad un impianto che continua ad essere annoverato come la principale speculazione tumorale dei Castelli Romani. Si ringraziano gli altri comitati del Lazio che hanno partecipato in modo nutrito e con ampia solidarietà alla manifestazione."

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