ZAGAROLO: LA FIACCOLATA DELLE EMOZIONI NEL RICORDO DELLA PICCOLA ILARIA RASCHIATORE

 

[PER VEDERE IL VIDEOSERVIZIO CLICCARE QUI OPPURE ANDARE IN FONDO ALL'ARTICOLO]

"Ilaria era presente, attirata dalle tante candeline che i suoi stessi compagni e amici hanno acceso e da quell'affetto profondo che ognuno nella sua riservatezza tiene custodito gelosamente nei propri cuori"

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – E’ difficile esprimere in parole l’atmosfera vissuta dalle tante persone che si sono strette attorno alla famiglia Raschiatore alla fiaccolata in memoria del piccolo angelo Ilaria. I suoi genitori,Liliana e Corrado dopo 10 anni dalla tragica morte della loro bambina, hanno voluto ricordarla così, con quell’affetto  autentico delle persone e gli amici che in silenzio hanno sempre rispettato un dolore lacerante e incolmabile. Nella sera di venerdì 10 ottobre 2014, per il centro del paese tanti bambini e ragazzi, soprattutto quelli della sua classe, erano con le candele accese a richiamare quell’amica perduta nel tempo, a ricordargli che non è stata dimenticata, perché il tempo cancella le tracce e i segni superflui, ma non il legame indissolubile dell’amicizia, dell’affetto e di quel dolcissimo visino. Tanti sorrisi, tanta gioia e una fitta profonda al cuore, quella di sempre, perché nonostante tanto tempo ormai passato, non si riesce a metabolizzare un destino crudele. In prima fila, solo bambini, i suoi cugini portano lo striscione “In ricordo di Ilaria e tutti i nostri cari”, perché nelle scuole, troppi bambini ancora muoiono per le incompetenze dei grandi. Il corteo sfilerà per il centro accompagnato dalla lettura delle preghiere degli stessi bambini ed è atteso a piazza Marconi, dove sarà posta la foto gioiosa di Ilaria davanti alla chiesa di San Lorenzo. Qui, con un’omelia di profonda sensibilità Don Ubaldo accoglie le persone come ad abbracciarle una ad una, spiegando che proprio quel buio attorno alla nostra esistenza diventa ancora più fitto quando purtroppo muore un bambino o una bambina: ”Oggi, sono 10 anni dalla morte di Ilaria, celebriamo molto semplicemente la sua memoria. Questi giovani segnano un silenzio, il silenzio di un grande amore.” All’unisono è stato recitato il PadreNostro, un momento di raccoglimento per grandi e soprattutto dei bambini. Ilaria è stata salutata con tante mongolfiere rosse fatte volare nel cielo nero. Al loro decollo tante grida di gioia per Ilaria come a liberare quell’affetto prima contenuto nei silenzi. Ilaria è libera di volare ovunque, libera dalle faccende terrene, perché è semplicemente amore puro che non ha più confini.

Un’immagine poetica il volo delle mongolfiere voluto da Liliana e Corrado, emozionati e rapiti da tanto affetto ricevuto che forse dovrebbe essere rinnovato, perché la condivisione delle speranze, dell’amore genera sempre unione. Venerdì alla fiaccolata le emozioni erano palpabili negli sguardi, nelle lacrime e nei grandi sorrisi dei bambini, che devono rimanere la guida e il patrimoniodell’umanità. Ed è proprio la zia di Ilaria, Barbara che ricorda che in mezzo a tanta gente c'era lei: ” la magia sprigionata dai bambini, erano indaffarati a sistemare le candeline e ognuno di loro aveva un pensiero e un idea…è stato bellissimo vederli e viverli.”
Nel momento della solidarietà, piccola parola che racchiude un universo di sentimenti, di coraggio e di quell'atto fondamentale che si chiama senso civico nascono atti estrema sensibilità, e per questo i genitori di Ilaria, e tutti i familiari ringraziano tutti coloro che con la presenza o solo con il cuore erano partecipe alla fiaccolata.

Ilaria era presente, attirata dalle tante candeline che i suoi stessi compagni e amici hanno acceso e da quell'affetto profondo che ognuno nella sua riservatezza tiene custodito gelosamente nei propri cuori.
E la preghiera letta con emozione da una signora, ricordi il senso di questa fiaccolata:”Ilaria, veglia su di noi, e insegnaci ad essere coraggiosi.”




GENOVA ALLUVIONE UN MORTO E GRAVI DANNI ALLA CITTA’, POLEMICHE PER L’ALLERTA TARDIVA

L’ASCOM di Genova apre un'unità di crisi per fornire alle imprese colpite una prima assistenza e per raccogliere le segnalazioni dei danni subiti, mentre La Procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l'infermiere di 57 anni morto durante l'esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati

di Cinzia Marchegiani

Genova – Un alluvione sospetta e un’allerta due,  il massimo livello di attenzione per la Liguria, emanato dopo 12 ore dall'inizio dei grandi temporali e l'esondazione dei torrenti. Queste sono le prime analisi emerse da una tragedia che forse poteva essere contenuta. Un morto e danni alla città, scuole chiuse e palazzine evacuate. La sera di giovedì 10 ottobre 2014, tra le 22 e le 23 sono caduti 150 millimetri d'acqua su un terreno ormai saturo e dopo le ore di angoscia sono iniziate le polemiche. Perché non è stato emanato subito l'Allerta 2? L'associazione Confcommercio rende pubbliche le risposte dell’Assessore Regionale alla protezione civile, Raffaela Paita :”l'allerta meteo per l'alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell'Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l'allarme". E il sindaco di Genova Marco Doria conferma: "c'è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta. Ma stiamo ai fatti: l'allerta non è stata emanata". La Procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l'infermiere di 57 anni morto durante l'esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati.
E proprio in seguito ai drammatici eventi alluvionali che hanno colpito Genova, il suo entroterra e il Tigullio, l’associazione Ascom Genova ha aperto un'unità di crisi per fornire alle imprese colpite una prima assistenza e per raccogliere le segnalazioni dei danni subiti. Nonostante la sede dell'Ascom sia stata anch'essa gravemente colpita, gli uffici sono operativi e aperti al pubblico. Congiuntamente a Confartigianato, CNA, Confesercenti e Coldiretti Ascom Genova ha sollecitato la richiesta dello stato di emergenza e la conseguente sospensione di tutte le scadenze di pagamento per le imprese ubicate nelle aree disastrate. L'Associazione Confcommercio dichiara:"La situazione e le nostre imprese sono allo stremo. Non è più possibile che il nostro territorio e la città di Genova, dopo la terza alluvione in 4 anni, possano accettare l'ulteriore rinvio di interventi strutturali volti alla messa in sicurezza di tutte quelle zone da troppo tempo ormai note per essere a rischio idrogeologico. A puro titolo esemplificativo di una lunga lista di interventi citiamo lo scolmatore del Bisagno, di cui si parla e si discute da 40 anni ma che nonostante le morti umane e le imprese spazzate via dall'acqua e dal fango, continua ad essere una chimera. Occorre una volta per tutte che Governo ed istituzioni facciano la loro parte per uscire da un immobilismo che ancora una volta ha condannato questa città all'ennesima, prevedibile ed evitabile tragedia. Purtroppo è un orrendo film che abbiamo già visto, cambiano i registi ma la trama è sempre schifosa.” L’Ascom riporta le centinaia di telefonate che hanno ricevuto soltanto nella giornata odierna, e tutte hanno un filo conduttore, quello della pazienza che è finita, perché l'orgoglio e la capacità di rialzarsi della sua gente questa volta a Genova non bastano più. La rabbia è a livelli di guardia e se quando cesserà la pioggia non si avranno risposte immediate e concrete il rischio è – avvisa l’ASCOM – che dilaghi quanto un’alluvione:”Le istituzioni hanno il dovere di risarcire queste imprese. E' il minimo indennizzo per come le stesse istituzioni non sono state in grado di affrontare e prevenire queste emergenze. Lasciamo dunque da parte le cabine di regia, l'imprevedibilità del fenomeno atmosferico eccezionale, i tweet e i classici giri auto promozionali tra i commercianti che hanno perso il negozio che avevano appena fatto in tempo a ricostruire dopo due anni di lavoro. Un primo passo concreto è la cancellazione e la sospensione dell'enorme e ingiustificato carico fiscale a cui sono sottoposte le aziende colpite. E' ora di guardare un film diverso, l'alternativa è spegnere il televisore".

Nel frattempo oggi il sindaco di Genova, Marco Doria in un giro di ispezione viene accusato dai suoi stessi cittadini, di un totale abbandono di controllo sul territorio, come la pulizia dei tombini, altri ancora ricordano come la gente sia rovinata, mentre le tasse prelevate con la nuova Tasi vengono inviate a Roma.

E ora si indagherà proprio su quell’allerta mai emanata che lo stesso Sindaco Doria riconosce non essere mai partita perché le valutazioni dell'Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l'allarme. Genova quanto ancora dovrà pagare con i sacrifici umani e ingenti danni all’economia? E ora la stessa alluvione diventa alquanto sospetta. L’Ascom nel proprio comunicato fa riferimento nel caso di Genova ai temporali che i meteorologi definiscono autorigeneranti, e che non danno tregua per la propria incessante attività. Eppure sui siti specifici viene spiegato che si può sapere bene in anticipo cosa succederà se dovesse verificarsi un forte temporale autorigenerante in una certa zona, e prevedere con una certa accuratezza i movimenti delle masse d’aria per sapere se c’è il rischio che un fenomeno del genere possa accadere (anche se non siamo ancora abbastanza precisi da dire con certezza se e dove capiterà). Temporali che diventano una morsa letale se vi si somma la componente determinante  antropologica, come piani urbanistici troppo aggressivi sul territorio, incuria, mancanza di preparazione e soprattutto piani di allerta.




GARLASCO, OMICIDIO CHIARA POGGI: IL MISTERO DELLA BICICLETTA NERA

Nella puntata dello scorso 10 ottobre 2014 di Quarto Grado l' intervista esclusiva ad una nuova testimone, una vicina della villetta della famiglia Poggi, potrebbe confermare le dichiarazioni di Franca Bermani in merito alla bicicletta nera vista davanti la stessa casa

di Cinzia Marchegiani

Garlasco (PV) – Scoperta una nuova testimone che ha raccontato in via esclusiva alla giornalista Ilaria Cavo di Quarto Grado i dettagli della bicicletta davanti alla villetta dei Poggi, nella puntata del 10 ottobre 2014:”era davanti a casa dei Poggi, nera e c’era spesso, anche era davanti al mio muretto. Era fatta come un biciclettone unisex, di quelle biciclette anonime, più simile a quella descritta da Franca Bermani, che a quella sequestrata a Stasi. La sella aveva due molle dietro, come quella della Bermani. Io non ho mai visto chi c’era sopra. L’ho vista in primavera, marzo/aprile. Quando Chiara è andata a lavorare non c’era più».
Così il processo d’appello bis del delitto Chiara Poggi iniziato appena lo scorso 8 ottobre 2014 al Palazzo di Giustizia di Milano ha riaperto questo giallo che nasconde ancora ombre troppo pesanti. Le nuove perizie al vaglio hanno riportato i riflettori puntati sull’unico imputato Alberto Stasi, non poteva non calpestare le macchie di sangue della sua fidanzata quando l’ha trovata morta nella sua villetta di via Pascoli, cui ora si vanno ad aggiungere altre testimonianze preziose. Un processo che già dalle prime battute sembra destinato ad un dibattimento lungo e controverso. Oltre alla relazione depositata da Roberto Testi, responsabile dell'unità di medicina legale dell'Asl 2 di Torino, Gabriele Bitelli e Luca Vittuari, entrambi docenti del Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Bologna, in cui ricostruiscono la camminata di Alberto Stasi con cui viene scartato l’”evitamento implicito" su cui si è ampiamente dibattuto nel processo di primo grado, riemerge la pista della terza bicicletta. Una testimone che sembra essere una vicina di casa della famiglia Poggi è stata rintracciata e intervistata in esclusiva dalla trasmissione di approfondimento “Quarto Grado”. E’ disposta a rilasciare dichiarazioni agli inquirenti ma per ora vuole rimanere nell’anonimato, ma la sua versione sembra poter scatenare uno tsunami su una storia fin troppe volte ricostruita nei minimi dettagli. Proprio sulla bicicletta di Alberto Stasi sequestrata e al vaglio di indagini del DNA, la testimone sostiene di aver visto più volte davanti a casa Poggi, una bicicletta sempre nera simile a quella descritta nell’immediatezza del delitto da Franca Bermani (nera, da donna, con molle cromate dietro la sella), ma diversa nei dettagli di Alberto Stasi. Una testimonianza non marginale poiché potrebbe confermare le stesse dichiarazioni della Bermani e quindi confermare che quella mattina davanti alla villetta di Chiara Poggi la bicicletta era una simile, ma diversa da quella che Alberto Stasi dice di aver usato.

Il mistero della terza bicicletta fuori la villetta dei Poggi  si rinnova e forse potrebbe aprire nuove indagini…. ma è stata cercata dagli inquirenti? Di chi era? Era di Chiara? Ma soprattutto che fine ha fatto?
Proprio sui pedali della bicicletta sequestrata all’imputato si tornerà a parlare al processo alla prima Corte d’Assise d’Appello molto presto, il prossimo 15 ottobre 2014. 




EBOLA E CANCRO: LA MELATONINA PUO' ESSERE UNA SOLUZIONE. PERCHE’ IL MINISTERO TACE?

di Cinzia Marchegiani

C’è uno scienziato di alto valore morale e caratura accademica che è stato deriso dagli stessi politici e dagli stessi colleghi per aver studiato un ormone del corpo umano che a conti fatti ha in attivo grandi qualità curative e terapeutiche. Lui è il professor Luigi Di Bella, e a dirlo è il National Institutes of Health (NIH), l’agenzia di ricerca medica della nazione americana che comprende 27 Istituti e Centri ed è una componente del Dipartimento di Salute e Servizi Umani. NIH è la principale agenzia federale conduzione e il sostegno della ricerca medica di base, clinica e traslazionale, e indaga le cause, trattamenti e cure per malattie comuni e rare. La melatonina, indicata dal Professor Di Bella nelle sue terapie anticancro entra a pieno titolo anche per contrastare l’Ebola.  NHI sul proprio sito mette a disposizione una pubblicazione di PUBMED datata 27 settembre 2014, con un titolo inequivocabile:”Malattie da virus Ebola: uso potenziale di melatonina come trattamento”. La melatonina viene indicata come trattamento in individui infettati con il virus Ebola, spiegando che i cambiamenti patologici associati ad un'infezione Ebola includono, in particolare, perturbazione endoteliale, dissiminata coagulazione intravascolare e multiple emorragia degli organi. Secondo questo importante studio la melatonina ha dimostrato di indirizzare queste alterazioni. Le numerose analogie tra infezione da virus Ebola e shock settico sono state riconosciute da più di un decennio. Inoltre si spiega che quest’ormone è stato impiegato con successo per il trattamento della sepsi in molti studi sperimentali e clinici. E proprio sulla base di questi fattori, e la consapevolezza che il numero di trattamenti medicali attualmente disponibili è limitato e prodotti utilizzabili non sono abbondanti, l'uso di melatonina per il trattamento di infezione da virus Ebola è incoraggiata. Ma non solo, viene spiegato che l’alto profilo di sicurezza della melatonina la rende prontamente disponibile e può essere somministrato per via orale, pertanto l'uso di melatonina viene accertata come compatibile a la larga scala per questa grave epidemi. La melatonina viene utilizzata come farmaco e viene sintetizzato in laboratorio, disponibile in forma di compresse, ma le forme farmaceutiche sono anche come sostanza da collocare tra la gengiva e la guancia o sotto la lingua, che permette alla melatonina di essere assorbita direttamente dal corpo.
E la melatonina e le sue proprietà mediche è stata ampiamente illustrata dal MedlinePlus Servizio della Biblioteca Nazionale Medica EE.UU NHI Istituto Nazionale della Salute per le sue moltecipli ed importanti proprietà mediche, a conferma degli studi effettuati dallo stesso Luigi Di Bella. Infatti si può leggere che la stessa è utilizzata per il "jet lag", per impostare il sonno/veglia in persone che subiscono disturbi causati dai cambiamenti di orario di lavoro e per aiutare le persone non vedenti a stabilire un ciclo di giorno e notte, in questa direzione è anche usata per trattare l'incapacità di dormire (insonnia), per la sindrome della fase del sonno ritardata (DSRS); per l'insonnia associata a disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD); insonnia causata da un tipo di farmaci chiamati beta-bloccanti utilizzati per la pressione alta; per i problemi di sonno nei bambini con disabilità dello sviluppo tra cui l'autismo, paralisi cerebrale e ritardo mentale. E’ un agente anti-invecchiamento per la menopausa e per il controllo delle nascite. Altri importanti usi includono il cancro al seno, cancro al cervello, cancro del polmone, cancro del cancro alla prostata testa, del collo e cancro gastrointestinale. La stessa melatonina è anche usata per trattare alcuni degli effetti collaterali che si verificano per curare il cancro (chemioterapia), che includono perdita di peso, dolore neuropatico, debolezza e ridotto il numero di cellule che formano i coaguli (trombocitopenia). La sua azione serve anche a calmare le persone prima di ricevere l'anestesia per un intervento chirurgico. La melatonina va in aiuto per ridurre gli effetti collaterali dovuti all’interruzione della terapia benzodiazepinica, facilitando al contempo il sonno. Insomma un profilo eccezionale della Melatonina la mette al primo posto non solo per la sua proprietà anticancro, e le tantissime altre suddette, ma soprattutto in un contesto dove viene gridato un generale allarme epidemido dovuto al virus Ebola, rappresenta la prima forma farmaceutica innocua e concreta con cui i governi dovrebbero fare informativa.

Un silenzio troppo importante dei preposti a garanzia della salute pubblica, e in questo preciso contesto ci si chiede se per fare informazione medica occorre attendere l’annuncio del vaccino che passerà la sperimentazione, la stessa che sembra abbia innescato la corsa in molti istituti di ricerca di tutto il mondo a chi taglia per primo il traguardo…questione di dollari? Non lamentiamoci se i cittadini chiedono trasparenza soprattutto su questa epidemia non arginata anche a livello di contenimento degli sbarchi, le linee guida dell’OMS parlavano chiaro, l’Ebola si trasmette da una persona infetta tramite sudore, escrementi e vomito, e ad oggi questi viaggi della speranza non sembrano crociere di prima classe. Ebola è il nuovo business farmaceutico? Eppure la Melatonina, semplice farmaco senza effetti collaterali è stato indicato dallo stesso NHI, non solo contro l’Ebola ma come valido anticancro, e allora la domanda sorge spontanea, perché i cittadini devono attendere che farmaci ancora non sperimentati come vaccini entrino nel Sistema Sanitario Nazionale pagato dalle tasche dei contribuenti, mentre la stessa Melatonina che costa pochissimo non viene inserita come farmaco di classe A per il virus Ebola e anticancro? Ma il malato serve per fare cassa al Big Pharma e in questo contesto quanto pesa il ruolo dei governi?




ROMA BAMBINA DI 12 ANNI FATTA VIOLENTARE DA UN SESSANTENNE, SCATTANO LE MANETTE PER I GENITORI RUMENI E L’ANZIANO STUPRATORE


di Cinzia Marchegiani

Monteverde (RM)- Nella Roma bene, quella di Monteverde arriva questa notizia che fa venire il voltastomaco. Dopo un’indagine attivata da quest’estate nel mese di agosto, si è conclusa con l’arresto dei genitori della bambina che la vendevano ad un uomo romano di 60 anni per soddisfare le sue fantasie sessuali nei confronti della loro stessa figlia adolescente in cambio di denaro e regalie. I genitori per spingere tra le fauci di quest’orco, quotidianamente l’avrebbero percossa e continuamente umiliata affinché trascorresse molto tempo con il suo stupratore. Una figlia venduta alle mani di un malato depravato è questa l’immagine di una violenza inaudita che emerge dalle indagini degli agenti della IV sezione della squadra mobile romana, hanno attivato con la collaborazione del personale del commissariato di Monteverde, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La dichiarazione della bambina ottenuta in un ambiente protetto ha solo confermato quello che dalle indagini era stato accertato. Le violenze che ha dovuto subire erano anche l’incitamento alla prostituzione da parte dei duie genitori. Per questo sono scattate tre ordinanze di custodia cautelare da parte della Procura,  per impedire ulteriori abominevoli reati nei confronti della piccola adolescente, che dovrà fare un lungo percorso di assistenza medica, perché quelle ferite sono troppo ingiuriose da poter cancellare.




CANCRO: DALL’AUSTRALIA SCOPERTO FARMACO CHE DISTRUGGE I TUMORI SOLIDI

di Cinzia Marchegiani

Una scoperta che potrebbe essere rivoluzionaria nel campo dell’oncologia, poiché i tumori solidi sono il muro inaccessibile della medicina che ufficialmente non riesce a contrastare efficacemente nonostante siano attivi molti protocolli. Sul 50% della sopravvivenza dei pazienti, la chemioterapia contribuisce a questo risultato solo con il 17% dei casi. I tumori che per la maggior parte dei casi sono resistenti agli agenti correntemente impegnati includono il melanoma, il carcinoma del colon e del retto e il carcinoma non a piccole cellule del polmone. Molti dei pazienti sottoposti a chemioterapia non sono responsivi dall’esordio della malattia, i loro tumori sono resistenti agli agenti terapeutici comunemente disponibili. Altri pazienti possono rispondere inizialmente ma in seguito vi è la ripresa della malattia, per questo l’annuncio fatto dagli scienziati del QIMR Berghofer Medical Research Institute risulta essere di eccezionale valenza, gli stessi hanno utilizzato un farmaco sperimentale prodotto dai semi di una pianta della foresta pluviale per curare tumori solidi in studi pre-clinici. Si chiama EBC-46 ed è un composto estratto dal frutto dell'albero Blushwood che si trova nelle foreste pluviali del nord Queensland.

Lo studio condotto dal dottor Glen Boyle al gruppo Cancer Drug Meccanismi di QIMR Berghofer con una singola iniezione del farmaco EBC-46 ha portato ad una rapida ripartizione di tumori in una gamma di modelli tumorali umane.
Il dottor Boyle dice che i risultati degli studi pre-clinici in QIMR Berghofer suggeriscono che il farmaco potrebbe essere efficace in pazienti umani:"Siamo stati in grado di ottenere risultati molto forti per via parenterale EBC-46 direttamente in modelli di melanoma, e tumori della testa, del collo e del colon. Nella maggior parte dei casi il trattamento singola iniezione ha causato la perdita di vitalità delle cellule tumorali entro quattro ore, e alla fine distrusse i tumori."

Il dottor Boyle nel dettaglio spiega il funzionamento dell’ EBC-46 che innesca quella risposta cellulare che taglia efficacemente l'afflusso di sangue al tumore, in oltre il 70 per cento dei casi pre-clinici studiati, la risposta e la cura era a lungo termine e duraturo, con minima ricaduta su un periodo di 12 mesi. Il farmaco sviluppato come farmaceutico umano e veterinario attraverso QBiotics società controllate EcoBiotics è stato utilizzato nelle pratiche veterinarie per distruggere correttamente o ridurre i tumori in animali – tra cui cani, gatti e cavalli. Attualmente la QBiotics sta conducendo prove cliniche veterinarie formali con EBC-46 in Australia e negli Stati Uniti e inoltre il dottor Boyle conferma che la QIMR Berghofer è pronto a continuare ulteriori ricerche per determinare se EBC-46 potrebbe essere reso più efficace’EBC-46 sarà sperimentato solo nel breve termine, per i tumori a cui si accede tramite iniezione diretta o applicazione topica, non ci sono prove che suggeriscono EBC-46 sarebbe efficace contro i tumori metastatici.
Se questo farmaco confermerà le sue potenzialità porterebbe un rinnovamento dei medicinali oncologici poiché è stato dimostrato che la chemioterapia con gli agenti alchilanti, le antracicline e la procarbaziana sono mutageni e cancerogeni. Vi è evidenza che i pazienti trattati con questi composti presentano un’aumentata incidenza di tumori secondari. La combinazione di radioterapia e chemioterapia con agenti alchilanti aumenta sostanzialmente il rischio di contrarre la leucemia acuta mielocitica ( Farmacologia moderna Craig-Stitzel). La prospettiva di vita e della sua qualità per i malati di cancro deve essere sempre la guida per la scienza medica. Non sempre le statistiche riescono a rappresentare i calvari terreni vissuti per provare le uniche terapie accessibili che purtroppo anche sulla carta parlano di morte.




YARA GAMBIRASIO: PARLA LA MOGLIE DI MASSIMO BOSSETTI

di Cinzia Marchegiani

Il giallo di Brembate approda a Matrix con un’intervista esclusiva di Luca Telese a Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, unico imputato dell’omicidio di Yara Gambirasio. Marita ha voluto dichiarare la sua verità per la prima volta in una trasmissione serale importante, e sin da subito ha voluto rilevare la sua ferrea convinzione sull’innocenza di suo marito, certa che quelle accuse sono il frutto di uno sbaglio e che il vero assassino di Yara è ancora a piede libero. Ma non solo, spiega che crede a sua suocera Ester Arzuff, quando sostiene che il padre di Massimo è Giovanni Bossetti e non invece Giuseppe Guerinoni indicato dagli inquirenti che si sono basati sulle prove del DNA:”Io le credo per adesso. Io le credo, anche per rispetto di mio marito, perché è sua madre, io le credo, poi vedremo”. La moglie di Bossetti spiegherà come gli inquirenti abbiano equivocato sul significato di quel foglietto sul quale il marito aveva appuntato dei numeri accanto a nomi di donne. Marita spiegherà convalidando la stessa dichiarazione del marito, che quelli non sono recapiti telefonici, bensì pin della carta di credito posti come memo. Questa intervista sarà sicuramente al vaglio degli inquirenti e stasera se ne parlerà alla trasmissione di Quarto Grado che ha sempre seguito l’evoluzione di questo giallo emblematico e a tratti hollywoodiano per le strategie d’indagini che ha saputo mettere in campo ed attuare. Pezzo per pezzo la storia di quel giorno infame che ha travolto Yara si sta delienando come un enorme puzzle dove i piccoli tasselli per ora non riescono a rendere nitida l’immagine di quel momento esatto in cui la piccola tredicenne Yara perse la vita, e che ancora ad oggi tiene col fiato sospeso molti italiani.
E nel mistero entra anche una missiva anonima sequestrata il 25 luglio dai carabinieri a casa del Bossetti oltre ad altri 33 indizi. Come in un film, con parole e lettere ritagliate dai giornali incollate sul foglio venivano fatte esplicite minacce di morte: "Ti impicco. La pagherai cara". Questa lettera è al vaglio di un’investigazione ad ampio raggio ma certosino dei reparti investigativi dei Ros e Sco che assieme agli altri elementi acquisiti costituiranno una relazione che entro novembre sarà presentate alla Procura di Bergamo, assieme ad un’intera valutazione di oltre tre di indagini partite dal 26 novembre 2010, data in cui scompare Yara, al 16 giugno 2014, giorno in cui è arrestato Massimo Bossetti e dei mesi successivi alla sua cattura. Stasera, venerdì 10 ottobre 2014, un importante puntata su Quarto Grado da non perdere.




YARA GAMBIRASIO: FORTI COLPI ALLA PORTA DELL'APPARTAMENTO DI ESTER ARZUFFI

di Cinzia Marchegiani

Bergamo – Una storia piena di misteri quella che avvolge il delitto della piccola Yara Gambirasio. Una trama costellata da tanti interrogativi, forse troppi e quegli elementi che emergono un passo alla volta come a riaprire una ferita troppo dolorosa. Massimo Bossetti è stato accusato dal PM Letizia Ruggeri dell’assassinio di Yara Gambirasio ritrovata in un campo di Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011 solo tre mesi dopo la sua scomparsa.

E Bossetti rimane a tutt’oggi l’indiziato numero uno di questo delitto di inaudita violenza. Ora a riaprire la notizia è l’ultima aggressione perpetrata a danno della madre di Bossetti, Ester Arzuffi. Dei colpi violenti sferrati alla sua porta dell’appartamento, hanno fatto tremare e allarmare subito la signora Ester che si trovava sola nella sua casa. Spaventata ha chiamato subito il 122, l’Arma intervenuta subito sul posto ha solo potuto constare che non vi era più nessuno fuori al suo appartamento. Un’aggressione molto sospetta che sembra seguire la scia di quelle avvenute lo scorso 18 settembre 2014 a carico di Letizia Laura Bossetti, la sorella gemella del Bossetti, quando fu avvicinata da tre uomini mentre stava salendo in auto nei garage del condominio dove abitano i genitori, i quali sferzando calci e pugni dando dell'assassino al fratello, le fecero perdere i sensi. Allora Letizia fu ricoverata al policlinico di Ponte San Pietro.

Il delitto di Yara sarà comunque ricordato come un intreccio seppur casuale di tante variabili degno di suspense all’altezza delle migliori sceneggiature americane, come lo studio del DNA dell’intera comunità di Brembate di Sopra, innescato dal ritrovamento di una traccia di DNA isolata sugli slip della ragazza, considerato dagli inquirenti come il dna dell’assassino. Gli esami che poi portarono all'individuazione di Massimo Bossetti sarà proprio la pista denominata Gorno, quando dalla marca da bollo di una vecchia patente di Giuseppe Guerinoni, presunto padre naturale di Massimo Bossetti, si isolò il dna che comparato aveva con caratteristiche simili a quelle sugli slip di Yara. Lì si apri la caccia al figlio illegittimo di Guerinoni.




SAN CESAREO, EMERGENZA RIFIUTI: AL VIA L'INCONTRO PUBBLICO TRA CITTADINI, AMMINISTRAZIONE E ASSOCIAZIONI

 

All'Auditorium comunale di San Cesareo Sabato 11 ottobre in viale dei Cedri, 10 alle ore 17:00, il "Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani" , e l'Associazione "I love San Cesareo" invitano i cittadini, gli amministratrori, le  associazioni e i comitati all’incontro pubblico “Il valore della differenza. Paese che vai, differenziata che trovi, tasse che paghi”

 

dI Cinzia Marchegiani

San Cesareo (RM) – L'emergenza dei rifiuti spinge non solo gli amministratori locali ma anche i cittadini stessi a comprendere e attivarsi per la gestione dei rifiuti che ognuno personalmente produce ogni giorno. Il "Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani" e l'Associazione "I love San Cesareo" hanno organizzato un incontro pubblico sabato 11 ottobre 2014 presso l'Auditorium comunale di San Cesareo (viale dei Cedri, 10) invitando non solo i cittadini ma anche gli amministratrori, associazioni. Il titolo dell’evento racchiude la tematica che si affronterà sabato:“Il valore della differenza. Paese che vai, differenziata che trovi, tasse che paghi ”

Ospiti dell’iniziativa in agenda sono Ezio Orzes, Assessore alle politiche ambientali di Ponte nelle Alpi; Occhio del Riciclone, il Centro di Ricerca Internazionale che studia modelli di gestione dei rifiuti in modo da incentivare il riuso e il riciclo e Fabrizio Profico, Assessore all’ambiente del comune di Ariccia.Durante l’incontro verrà proiettata la video intervista sul compostaggio di comunità.

Il messaggio lanciato è inequivocabile:”Per un futuro migliore e sostenibile, cogliendo opportunità e possibilità per l'intero e corretto ciclo della gestione dei rifiuti; per conoscere altre realtà da guardare, ascoltare e seguire come esempio, per aumentare la sensibilità e la partecipazione verso gli argomenti affrontati.”

Un incontro sicuramente importante sabato all’Auditorium Comunale di San Cesareo, non esistono colori e bandiere politiche quando si deve affrontare un tema che riguarda contemporaneamente e personalmente tutti. Il futuro va costruito con il dibattito e la partecipazione, i rifiuti sono diventati una vera emergenza amministrativa che non colpisce solo i piccoli comuni ma l’intera metropoli. I rifiuti ci sono, e ognuno né è responsabile, attivarsi per comprendere cosa ognuno di noi può fare questo è il primo passo.




ZAGAROLO, ILARIA RASCHIATORE: UNA FIACCOLATA PER IL 10 ANNIVERSARIO DALLA MORTE

 

I genitori e i familiari della piccola Ilaria Raschiatore hanno organizzato per venerdì 10 ottobre 2014 una fiaccolata che partirà alle ore 20:30 da Piazza Santa Maria che percorrendo il centro storico concluderà in Piazza Guglielmo Marconi con una breve omelia a dieci anni esatti dalla sua morte

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM)
– Il 6 ottobre del 2004 moriva Ilaria Raschiatore, bimba di appena quattro anni schiacciata da un cancello non in sicurezza nel giardino della scuola Colle dei Frati.

Sono passati 10 lunghi anni e di Ilaria Raschiatore è rimasto un ricordo indelebile nelle persone che hanno vissuto questa tragedia e chi coinvolto indirettamente ha sentito il bisogno di stringersi con affetto ai genitori e ai familiari.

Liliana e Corrado, genitori di Ilaria, alle porte di una data che rimane scolpita nelle loro memorie rinnovando continuamente il loro dolore ogni giorno, hanno sentito il bisogno di organizzare una fiaccolata messa in agenda per venerdì 11 ottobre 2014 nelle vie del cuore di Zagarolo. Il corteo partirà alle ore 20:30 da Piazza Santa Maria che percorrendo il centro storico si concluderà in Piazza Guglielmo Marconi con una breve omelia.

Tante candele accese sfileranno per ricordare una vita spezzata dall’incapacità dei garanti della sicurezza di proteggere i bambini che con gioia e disincanto si recano ogni giorno a scuola.

Ilaria Raschiatore rappresenta un dolore immenso e una crepa insanabile, perché i suoi genitori non possono stringerla fra le loro braccia e i suoi fratelli non cresceranno con le sue dolcissime carezze. Un’intera comunità si stringe attorno a questo dolore che diventa più profondo e insanabile dai silenzi istituzionali, da quel vuoto creato intorno a questa famiglia anche con la poca trasparenza che tutt’ora regna sovrana sul progetto dell’edificio scolastico che doveva portare il nome di Ilaria Raschiatore.

Un anniversario che diventa ora più che mai un monito troppo grande e pesante per tutti, perché ognuno di noi sente questa responsabilità anche sulle proprie spalle. La Fiaccolata per Ilaria Raschiatore, a dieci anni dalla sua morte, è un simbolo di quella purezza e dolcezza infinità che rimane cristallizzata come una ferita nella nostra memoria e nei nostri cuori. Milan Kundera li dipinge così: "I bambini sono senza passato ed è questo tutto il mistero dell'innocenza magica del loro sorriso…"

Gli adulti hanno l’obbligo e il dovere di tutelare questo patrimonio, ed essere garanti della loro vita… ognuno di noi deve fare la differenza…e può fare la differenza! E quel tuo dolce sorriso Ilaria, non è dimenticato, ma rimane custodito a monito delle nostre mancanze e per la tua bellezza speciale.

L’Osservatore d’Italia porge un abbraccio non solo virtuale ai genitori che con coraggio sono riusciti ad uscire da questo dolore e sapersi donare alla collettività, un gesto che insegna e fa riflettere sull’importanza della condivisione perché lo stato di coscienza civile è il valore su cui tutti dobbiamo lavorare.




EBOLA NOSTRUM

di Cinzia Marchegiani

Ebola è una pandemia? Il sito dell’OMS lo scorso 22 settembre ammoniva, se non ci sarebbe stata un’azione rapida per frenare la salita esponenziale del focolaio Ebola in Africa occidentale, il numero degli infettati ai primi di novembre era stimata a più di 20 mila. E la domanda sorge spontanea. Cosa è stato fatto per arrestare concretamente il focolaio impazzito in Africa, nonostante i contingenti inviati siano stati massicci e di alte figure professionali in primis il CDC statunitense? Queste linee guida hanno indicato e sollecitato in Italia un piano b di emergenza sanitaria e prevenzione da parte del ministro Lorenzin riguardo gli sbarchi dei clandestini partiti nei viaggi della speranza sui barconi? L’OMS era stato chiaro:“Il virus Ebola si trasmette tra gli esseri umani attraverso lo stretto e diretto contatto fisico con i fluidi corporei infetti, sangue infetto, feci e vomito. Il virus Ebola è stato rilevato anche nel latte materno, urina e sperma e in un maschio in convalescenza, il virus può persistere nello sperma per almeno 70/90 giorni. Il virus Ebola può essere trasmesso anche indirettamente, dal contatto con superfici e oggetti precedentemente contaminati, anche se basso può essere ridotto ulteriormente da adeguate procedure di pulizia e disinfezione.” Non ci sembra che questi viaggi siano stati organizzati come una crociera di prima classe e il sovraffollamento, la mescolanza e le condizioni di assenza d’igiene personale ora vanno ad amplificare i dubbi sull’intera capacità gestionale del governo italiano e in primis del ministro della salute che fino a qualche giorno fa non dava cenni di preoccupazione. Ebola Nostrum ora rimane uno scandalo a cielo aperto, o era tutto previsto? Eppure l’OMS precisava che per fermare questa epidemia, devono essere attuate misure di protezione e di prevenzione su larga scala.