di Cinzia Marchegiani
Roma – Una sanità che fa accapponare la pelle. Falle gigantesche che sono individuate espressamente da inchieste giornalistiche, mentre i tutori e i garanti della sanità preposti a tale compito sembrano dormire sonni tranquilli. Report, storica trasmissione televisiva su Rai tre fa centro un’altra volta con un’inchiesta mandata in onda domenica sera, 5 ottobre, a firma del giornalista Sigfrido Ranucci sul laboratorio fantasma dell'Istituto Superiore di Sanità che certifica la sicurezza di pacemaker e defibrillatori. Una vera inchiesta ha spalancato porte che nascondono verità agghiaccianti.Dalle immagini trasmesse in esclusiva si mostrava un laboratorio in stato di abbandono con macchinari rotti, vecchi e inutilizzati. Inoltre, dalla documentazione in possesso di Report, emergeva anche che l’Istituto Superiore di Sanità era a conoscenza che il laboratorio non funzionava già dal settembre 2010, quando con uno scambio di lettere protocollate, un ingegnere incaricato di migliorare l’efficacia dei controlli sulla sicurezza dei pacemaker, rinunciava all'incarico perché impossibilitato a svolgere le attività previste, come si evince dal documento riportato da Report :”In relazione all’incarico di servizio si comunica che non esistono condizioni oggettive per svolgere le mansioni relative all’incarico di responsabile della linea di protocollo Pacemaker, per le ragioni sinteticamente riportate di seguito:
L’attuale laboratorio di prova pacemaker non consente l’esecuzione di nessuna delle prove previste dall’attuale normativa tecnica (EN 45502-1, EN45502-2-1, 60601-1, 60601-1-2)
La supervisione della manutenzione e dell’assistenza tecnica delle apparecchiature del laboratorio di prova Pacemaker presuppone l’esistenza del laboratorio di prova, che di fatto, non esiste. Si sottolinea inoltre la difficoltà di svolgere le mansioni relative all’incarico di responsabile della manutenzione, sviluppo e gestione delle apparecchiature elettroniche, in quanto la gestione delle apparecchiature HW e SW è subordinata, oltre che alla presenza delle apparecchiature stesse e di SW con licenza, anche dell’esistenza di una pianificazione tecno-economica. Inoltre le attuali procedure di acquisto di beni e servizi non consentono di garantire una corretta gestione del parco attrezzature in relazione alle scadenze temporali tipiche di un’attività di certificazione. Per quanto evidenziato, non è possibile svolgere le attività previste per l’incarico ricevuto.”
Ora la stessa redazione di Report informa che gli ispettori del Nucleo della Tributaria della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dal colonnello Cosimo di Gesù, nel corso della perquisizione negli uffici dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), avrebbero trovato le prime conferme di quanto denunciato da Report. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno ispezionato il laboratorio, che dovrebbe certificare la sicurezza di dispositivi che sono impiantati nel corpo, quali ad esempio pacemaker e defibrillatori, trovandolo nelle stesse condizioni documentate dall’inchiesta di Sigfrido Ranucci. E’ stato trovato addirittura un plico di certificazioni con un post-it allegato con sopra scritto “mancano i rapporti di conformità” , quei rapporti che vengono fatti solo in presenza dei test eseguiti in laboratorio. Sarebbero stati trovati solo vecchi rapporti di conformità risalenti addirittura al 2009, con risultati anche approssimativi. E sarebbero state raccolte le prime ammissioni da parte di alcuni dipendenti che avrebbero ammesso che dietro quelle certificazioni non sono mai state fatte le prove.
La perquisizione nei locali dell’ISS è stata effettuata su mandato del pm Giorgio Orano della Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo poche ore dopo la messa in onda dell'inchiesta di Report.
Dei 700 mila portatori di pacemaker in Italia, si è valutato che ogni anno ci sono altri 60 mila nuovi pazienti si sottopongono all'impianto del dispositivo. Ma cosa è stato impiantato? Erano sicuri questi dispositivi medici salvavita? Ora l’indagine si farà più capillare per comprendere quali enti debbano certificare che i pacemaker, neuro stimolatori o defibrillatori impiantati siano sicuri, con il marchio di conformità CE. L'istituto Superiore di Sanità è uno degli organismi notificati europei a certificare i dispositivi che vengono impiantati nel nostro corpo, e l'unico in Italia per pacemaker e neurostimolatori, Ma soprattutto si dovrà comprendere una volta per tutte, il ruolo del Ministero della Salute, che dovrebbe vigilare sopra tutto. Per ora Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto l'avvio di una indagine amministrativa urgente per accertare l'effettivo svolgimento dei fatti, il rispetto delle procedure di legge ed eventuali responsabilita' sul laboratorio "fantasma" per i controlli sui pacemaker all'Istituto Superiore di Sanita'. Il Ministro ha chiesto pertanto al Commissario straordinario dell'Iss Gualtiero Ricciardi di effettuare un audit interno urgente, di riferirne gli esiti al Ministero vigilante e di assumere senza indugio ogni iniziativa, anche di tipo giurisdizionale, per garantire il buon andamento dell'azione dell'Istituto…
Come dire, chiudiamo i cancelli quando i buoi son scappati tutti. Nel frattempo è allarme per chi ha ricevuto un dispositivo medico salvavita che deve venire a sapere da un’inchiesta giornalistica televisiva che i garanti della sanità son caduti dal pero, e che forse quei dispositivi non sono mai stati controllati prima di essere stati inseriti nel loro corpo. Repost si conferma dalla parte dei consumatori e dei cittadini.