MEDIASET: “TU SI QUE VALES” VINCE ANCORA LA SFIDA DEL SABATO SERA

Redazione

Nuova affermazione per "Tu si que vales", lo show del sabato sera di Canale 5 basato sul tempo. La terza puntata ha ottenuto uno share medio del 20.68%, pari a 4 milioni 33mila telespettatori, staccando di 5 punti percentuali e di un milione di telespettatori il competitor su Raiuno che si arresta al 15.81% di share con 3 milioni 104mila telespettatori.

Grazie al risultato ottenuto dallo show, Canale5 si aggiudica le fasce di prima e seconda serata e il miglior ascolto della giornata. Sul target commerciale 15-64 anni il gap tra i due programmi aumenta: lo spettacolo condotto da Belen Rodriguez e Francesco Sole svetta al 23.42% di share staccando di oltre 13 punti di share "Ti lascio una canzone"(fermo al 10.20% di share). Sul target giovani (15-34 anni) TSQV vola al 27.38% di share staccando di oltre 20 punti "Ti lascio una canzone"(che non va oltre il 7.34%). Ancora una vittoria ed una grande soddisfazione per l’ideatrice del programma Maria de Filippi che, dopo il successo a Striscia la Notizia ne corona uno nuovo. Non sembra arrestarsi mai la televisione di Maria la Sanguinaria, facilitata sicuramente da un cast di eccellenze dello showbitz. Rudy Zerbi, Gerry Scotti e Mara Venier infatti hanno contribuito all’ondata di successo di questa nuova edizione del talent del sabato sera.

Come sempre sono state tante le esibizioni che hanno divertito il pubblico e messo alla prova la giuria: a distinguersi particolarmente in questa ultima puntata sono stati due concorrenti. In primis il ballerino Stix: arrivato su una sedia a rotelle, è passato poi a un paio di stampelle colorate grazie alle quali ha sorpreso tutti con una serie di evoluzioni da lasciare a bocca aperta. E poi il pianista Davide Locatelli, che ha rivisitato Vivaldi in chiave rock. 




PAPA FRANCESCO: “NO AI BOMBARDAMENTI IN SIRIA”

Redazione

E’ sul viaggio di ritorno da Philadelphia a Roma che Papa Francesco ha dichiarato “Quando sento la parola bombardamento, morte, sangue, ripeto quello che ho detto al Congresso americano: bisogna evitare queste cose".

Arrivano dopo gli annunci di Hollande che ha cominciato i bombardamenti in Siria le reazioni del pontefice che ha aggiunto: “ ho avuto la notizia l'altro ieri e non conosco ancora bene la situazione. La situazione politica non la giudico perché non la conosco". Il premier francese, Manuel Valls, aveva dichiarato che i bombardamenti francesi in Siria hanno come obiettivo "le roccaforti dell'Isis dove si sono addestrati quelli che attaccarono la Francia", per cui ritiene che il suo Paese agisca "per legittima difesa".


Parlando alla stampa dopo l'annuncio dell'Eliseo dell'inizio dei bombardamenti, Valls ha segnalato che la Francia sceglie in maniera autonoma gli obiettivi, anche se li realizza i raid in coordinamento con i suoi alleati, principalmente gli statunitensi. Dopo aver fatto notare che i bombardamenti continueranno "il tempo che e' necessario", Valls ha ricordato che la Francia "adatta la sua strategia" e agisce "su tutti i fronti nella lotta contra il terrorismo, bombardando l'Isis".


Da un anno l'esercito francese opera contro il gruppo terroristico in Iraq con caccia Rafale e Mirage 2000 e un contingente di oltre 700 effettivi; ma in Siria si limitava finora a inviare armi e strumenti di telecomunicazione per i ribelli. Valls ha insistito sulla "necessita' di una transizione politica e democratica sulla base dei negoziati di Ginevra con gli elementi moderati dell'opposizione e con elementi del regime" siriano, ma ha nello stesso tempo ha insistito sul fatto che il presidente "Bashar al-Assad non possa essere la soluzione in Siria".




NAPOLI, SPARATORIA A FUORIGROTTA. L’INTERROGATORIO SHOCK DI RENDE: “HO SPARATO E HO FATTO UN GUAIO”

di Christian Montagna

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Napoli – Arrestato lo scorso sabato intorno alle 22, il super ricercato responsabile del ferimento del poliziotto Nicola Barbato è stato interrogato in Questura dal Pubblico Ministero. Ore di interrogatorio durante le quali l’imputato ha deciso di collaborare e di ammettere le sue responsabilità.


Rende parla. “ Sì, d’accordo ero armato, ma non potevo fare diversamente. Dovevo essere armato, perché era per noi la seconda bussata di porte, quelli dovevano capire…”: così ha commentato la sua presenza all’interno del negozio di giocattoli il Capriccio aperto solo da poche settimane. “ Sì, d’accordo, ho sparato, e come se ho sparato, lo avete visto tutti ”, continua poi rispondendo alle domande del Pubblico Ministero. Raffaele Rende, meglio conosciuto come Lelluccio ‘o criminale durante la latitanza e in seguito alla divulgazione delle foto segnaletiche sul web, aveva optato per un cambio di look, pur di non essere riconoscibile ma, si era rivelato inutile visto che gli inquirenti erano sulle sue tracce subito dopo la sparatoria. Accusato di duplice tentato omicidio, tentata estorsione aggravata dal fine mafioso, ammette le sue responsabilità in merito ai fatti di giovedì notte e si dimostra visibilmente pentito.


La confessione. Il pm Francesco De Falco, che coordina le indagini assieme al collega Maurizio De Marco, a stretto contatto con il procuratore aggiunto Filippo Beatrice, ha avanzato alcune delle domande di rito a Rende:


– Pm: Cosa è successo quella sera in via Leopardi?
– Rende: “Ero andato per riscuotere, era la seconda volta dopo il 22 settembre, quelli avevano aperto il negozio e dovevano mettersi a posto con noi, con gli amici di Fuorigrotta. Dovevo essere convincente. Ho impugnato l’arma, sono entrato in auto con la pistola in pugno, tanto che devo aver impressionato quelli che mi stavano aspettando. Ho capito che erano armati, pensavo fossero dipendenti del negozio armati e ho capito che ero finito in trappola. Così ho sparato. Ho perso il controllo, sì ho perso il controllo, ma non volevo uccidere, mi sono sentito in trappola e ho fatto un guaio grosso”.


Le condizioni del poliziotto. Restano stazionarie, seppure gravi, le condizioni di Nicola Barbato, il poliziotto ferito giovedì sera a Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta, mentre stava effettuando un servizio anti estorsione. Ricoverato all'ospedale Loreto Mare, secondo quanto si è appreso, ha mosso gli occhi ma nulla di più. I medici tengono sotto controllo soprattutto l'edema che potrebbe creare problemi. Dopo la visita del Presidente della Repubblica Mattarella di sabato pomeriggio e del capo della Polizia Alessandro Pansa, durante il match di Napoli Juventus, allo stadio San Paolo anche i calciatori avevano espresso solidarietà mediante uno striscione mostrato prima del match. “FORZA NICOLA” si leggeva tra gli spalti e al centro del campo; un messaggio che ora, da ogni luogo, giunge sincero.


A Fuorigrotta si torna alla normalità. Lentamente si torna alla normalità nel quartiere Fuorigrotta, fortemente colpito dai fatti dello scorso giovedì. Il negozio di giocattoli “Il Capriccio” finito nel mirino del racket ha riaperto al pubblico cercando di dimenticare quanto accaduto. Ancora però i segni di quella ferita immensa sono impressi nell’insegna, forata più volte dalla pistola impazzita di Rende. Anche all’esterno della Cumana, la vettura dei poliziotti in borghese è stata rimossa e la zona è tornata ad essere praticabile dal pubblico. Ma nell’aria, è palese quell’ angoscia che attanaglia tutti; l’angoscia di non sapere come andrà a finire questa situazione. Le speranze però non muoiono mai: Nicola ha il sostegno di un’intera nazione, di una città che gli si è stretta intorno manifestando affetto e calore. Proprio due giorni fa infatti, dinanzi alla Questura un cordone umano si era radunato per dire ancora una volta “NO ALLA CAMORRA, NO AL RACKET”.




CALCIO: NAPOLI- FENOMENO BATTE LA JUVENTUS PER 2 A 1

Redazione

Napoli – Un fenomenale Napoli finalmente fa pace con il San Paolo e torna ad essere amato dai suoi tifosi. Napoli è passione, amore, dedizione e speranza ma soprattutto grandi sorprese, come è accaduto ieri allo stadio. Per i bianconeri, comincia un vero e proprio periodo di crisi.


Insigne ed Higuain mettono a segno le reti che decretano la vittoria oltre a determinare il terzo ko della Juventus. Una bella partita, ricca di ammonizioni e colpi di scena ha incantato migliaia di telespettatori alla tv e allo stadio. Il Napoli, complessivamente, gioca meglio della Juve e soprattutto crea più occasioni da gol rispetto agli avversari, circostanza che rende evidente anche i limiti attuali dei bianconeri, incapaci di blindare la loro difesa come avveniva in passato nei momenti cruciali di una gara.


Inutili le strategie di Allegri che si rivelano essere insufficienti: opta per un centrocampo a rombo con Hernanes piazzato sul vertice basso, Lemina a destra, Pogba a sinistra e Pereyra dietro le punte; la difesa è teoricamente schierata a quattro, con Padoin ed Evra che, a turno, contribuiscono a fare densità a centrocampo; quando i due esterni si spingono in avanti, Lemina o Pogba assumono una posizione più centrale.
Il Napoli invece è nella formazione tipo, con il 4-3-3 che ormai è diventato per Sarri il modulo normalmente utilizzato dagli azzurri. I partenopei fanno girare la palla con velocità e precisione ma i momenti in cui riescono maggiormente a mettere in difficoltà gli avversari e quando c'è il ribaltamento dell'azione a centrocampo dove Allan ed Hamsik svolgono un gran lavoro di filtro e quasi sempre prevalgono sugli avversari di riferimento, Lemina e Pogba.


Grazie ad un semplice schema, il Napoli riesce a sbloccare il risultato: triangolo ai limiti dell'area di rigore tra Higuain ed Insigne con quest'ultimo che insacca con un preciso rasoterra e la Juve, non riesce a reagire. Solo nel finale della partita quello della Juve diventa un predominio assoluto che, in alcuni momenti, si trasforma quasi in un assedio. Al Napoli, a mano a mano che passano i minuti, vengono meno le forze ed il calo fisico degli azzurri accentua l'aggressività degli avversari proiettati alla ricerca del pareggio. Nonostante la trazione anteriore, però, la squadra di Allegri non riesce a procurarsi grandi occasioni da gol e la difesa del Napoli, tutto sommato, non corre gravi pericoli fino alla fine della partita.


Sospetta distorsione al ginocchio per Insigne. E' di una sospetta, lieve, distorsione al ginocchio destro la prima ipotesi che filtra dallo spogliatoio del Napoli, riportata da Sky, sulle condizioni di Lorenzo Insigne al termine della gara con la Juventus. L'attaccante del Napoli si è infortunato nel primo tempo ed ha lasciato al 39' il posto a Mertens. Domani si sottoporrà ad esami più approfonditi. Il ginocchio infortunato è lo stesso.




NAPOLI, SPARATORIA FUORIGROTTA: “RENDE SONO IO. NON SPARATE”. ECCO DOVE SI TROVAVA IL LATITANTE

di Christian Montagna

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Napoli – E’ terminata ieri sera la sua fuga durata poco più di 24 ore. Raffaele Rende, il responsabile della sparatoria di Via Leopardi dello scorso giovedì è stato assicurato alla giustizia, o almeno si spera. L’eccezionale lavoro delle forze dell’ordine che in questi giorni di latitanza di Rende hanno letteralmente setacciato ogni angolo della città, soprattutto quelli in cui si annida maggiormente la malavita, ha permesso di mettere fine a questo incubo. L’unica speranza che regna ora nei cuori di tutti noi è che il giovane Nicola Barbato, il poliziotto ferito, possa al più presto riprendersi e tornare alla normalità.


Napoli, in questi giorni, è stata sotto scacco di due criminali che hanno letteralmente terrorizzato il quartiere di Fuorigrotta, in orario di punta. Erano infatti solo le 20.00 quando in una serata qualunque, il quartiere diveniva un Far west. Spari ovunque, vetri rotti e tanto sangue. Scene da film dell’orrore che difficilmente potrà dimenticare chi le ha vissute.


I dettagli dell’arresto. E’ stato braccato dalle forze dell’ordine a San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli il super latitante Raffaele Rende. Era fuggito lì già lo scorso giovedì, ma, la sua fuga aveva davvero le ore contate. Aveva optato per un cambio di look, tagliandosi la barba per apparire diverso dalle foto pubblicate sul web dalla Polizia di Stato. Ma ciò, non è bastato. Tra gli uomini che hanno partecipato alla cattura del pregiudicato c'era anche il collega di Barbato miracolosamente scampato giovedì sera alla morte. Rende si nascondeva in un appartamento di corso San Giovanni, nel quartiere di S. Giovanni a Teduccio, a casa di parenti lontani. Non era armato al momento dell’arresto, si apprende dalla Questura. Gli uomini della mobile diretta da Fausto Lamparelli al momento dell’irruzione si sono sentiti dire: “Rende sono io. Non sparate”. Senza opporre alcuna resistenza, è stato portato in Questura, in attesa dell’arrivo del Pubblico Ministero, per l’interrogatorio. In manette, è finita anche la persona che gli dava ospitalità e che adesso deve rispondere di favoreggiamento personale.

 

Le accuse. E' accusato di duplice tentativo di omicidio, estorsione aggravata, detenzione e porto abusivo di arma, tutti reati aggravati dalle modalità mafiose Raffaele Rende che già vantava di un curriculum criminale ricco di reati.


L’appello sui social. La sua foto con la scritta “Wanted” apparsa sul web con annesso numero di targa della vettura con cui si ipotizzava fosse fuggito è stata condivisa dalla maggior parte del popolo del web, in segno anche di solidarietà verso un uomo di stato che tuttora rischia la vita.


Alfano su Twitter. Il Ministro dell’interno ha così esultato alla notizia dell’arresto su Twitter: “Abbiamo catturato il presunto autore del tentato omicidio del nostro poliziotto di Napoli. Ora è in Questura. Stato ancora più forte una volta ancora”.


Solidarietà allo stadio San Paolo. In occasione del match Napoli- Juventus, prima del fischio di inizio, i calciatori azzurri hanno esposto in campo uno struscione con la scritta "Forza Nicola", esprimendo la loro vicinanza all'agente in borghese ferito gravemente.




NAPOLI, SPARATORIA FUORIGROTTA: ARRESTATO IL SUPER RICERCATO RAFFAELE RENDE

di Christian Montagna

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Napoli – La polizia di Stato ha bloccato in serata a Napoli il pregiudicato Raffaele Rende, il responsabile del ferimento del poliziotto Nicola Barbato, avvenuto giovedì sera. Rende, si apprende dalla Questura, é stato trovato in un appartamento nella zona orientale di Napoli.


La visita del Presidente. Una visita lampo che si è conclusa poche ore fa, quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Decisione presa last minute quella di fare visita all’ospedale Loreto Mare di Napoli al poliziotto Nicola Barbato, ferito gravemente nella sparatoria di alcuni giorni fa a Fuorigrotta, durante un operazione anti racket. Oltre al Presidente, anche il capo della polizia Alessandro Pansa ieri era stato nella struttura sanitaria dall'agente che lotta tra la vita e la morte, mentre i suoi colleghi, continuano a dare la caccia all'uomo.

Il latitante Lello Rende. Sul web era stato diffuso l’identikit dell’uomo che ha sparato alla nuca del poliziotto. Sulla pagina Facebook di NSP,oggi pomeriggio si leggeva: “Sparatoria a Fuorigrotta (Na): ricercato ancora latitante per tentato omicidio del sovrintendente della polizia di stato Nicola Barbato. l'auto su cui fuggiva è stata rinvenuta a Benevento..!! Nella notte è stato arrestato il complice un 28enne di Quarto, Roberto Gerard, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, è indagato per reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Lello Rende quindi è ancora latitante.”

Il NSP (Nuovo sindacato Polizia) contro le false notizie. A differenza dunque di quanto era stato scritto da alcuni giornali, la ricerca dell’esecutore materiale si è conclusa questa sera. Gli tabella che in questi giorni sono stati diffusi, non veritieri, hanno causato lo sdegno anche della pagina NSP che ha così commentato: “CHE COSA NON SI FAREBBE PER UNO SCOOP..!!! Anche questa volta pagine molto seguite come quella di POLIZIA DI STATO FAN SITE e quella denominata NOI POLIZIOTTI PER SEMPRE hanno dimostrato tutta la loro serietà e tutta la loro responsabilità facendo circolare notizie NON VERITIERE senza prima averne verificato l'attendibilità pubblicando la notizia dell'arresto di LELLO RENDE autore del ferimento del sovrintendente della Polizia di Stato NICOLA BARBATO. Gli amministratori di queste pagine, oltre a perdere la credibilità, hanno anche indebolito le ricerche distogliendo l'attenzione di migliaia di cittadini nonché migliaia di agenti che oggi fanno servizio in strada. Per una corretta informazioni si comunica che è stato arrestato il complice un 28enne di Quarto, Roberto Gerard, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, indagati per reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. È ancora latitante però ed è ancora ricercata un'altra persona, esecutore materiale del ferimento ovvero LELLO RENDE. Aiutateci quindi nelle ricerche, continuiamo a condividere la foto del balordo e non distogliamo l'attenzione. Chiunque avesse notizie contatti subito la centrale di Polizia riferendo ogni dettaglio.Grazie per la vostra collaborazione.LA SEGRETERIA NAZIONALE”.




NAPOLI, SPARATORIA FUORIGROTTA: ECCO IL VOLTO DEL RICERCATO. MATTARELLA IN VISITA AL LORETO MARE

di Christian Montagna

LEGGI ANCHE: NAPOLI, SPARATORIA A FUORIGROTTA: IL POLIZIOTTO E’ IN GRAVI CONDIZIONI. ECCO LE REAZIONI DEI COLLEGHI SUI SOCIAL

Napoli – Una visita lampo che si è conclusa poche ore fa, quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Decisione presa last minute quella di fare visita all’ospedale Loreto Mare di Napoli al poliziotto Nicola Barbato, ferito gravemente nella sparatoria di alcuni giorni fa a Fuorigrotta, durante un operazione anti racket. Oltre al Presidente, anche il capo della polizia Alessandro Pansa ieri era stato nella struttura sanitaria dall'agente che lotta tra la vita e la morte, mentre i suoi colleghi, continuano a dare la caccia all'uomo. 


Il latitante Lello Rende. Sul web è stato diffuso l’identikit dell’uomo che ha sparato alla nuca del poliziotto. Sulla pagina Facebook di NSP,si legge: “Sparatoria a Fuorigrotta (Na): ricercato ancora latitante per tentato omicidio del sovrintendente della polizia di stato Nicola Barbato. l'auto su cui fuggiva è stata rinvenuta a Benevento..!! Nella notte è stato arrestato il complice un 28enne di Quarto, Roberto Gerard, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, è indagato per reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Lello Rende quindi è ancora latitante.”


Il NSP contro le false notizie. A differenza dunque di quanto era stato scritto da alcuni giornali, la ricerca dell’esecutore materiale è ancora in corso. Gli tabella che in questi giorni sono stati diffusi, non veritieri, hanno causato lo sdegno anche della pagina NSP che ha così commentato: “CHE COSA NON SI FAREBBE PER UNO SCOOP..!!! Anche questa volta pagine molto seguite come quella di POLIZIA DI STATO FAN SITE e quella denominata NOI POLIZIOTTI PER SEMPRE hanno dimostrato tutta la loro serietà e tutta la loro responsabilità facendo circolare notizie NON VERITIERE senza prima averne verificato l'attendibilità pubblicando la notizia dell'arresto di LELLO RENDE autore del ferimento del sovrintendente della Polizia di Stato NICOLA BARBATO. Gli amministratori di queste pagine, oltre a perdere la credibilità, hanno anche indebolito le ricerche distogliendo l'attenzione di migliaia di cittadini nonché migliaia di agenti che oggi fanno servizio in strada. Per una corretta informazioni si comunica che è stato arrestato il complice un 28enne di Quarto, Roberto Gerard, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e stupefacenti, indagati per reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. È ancora latitante però ed è ancora ricercata un'altra persona, esecutore materiale del ferimento ovvero LELLO RENDE. Aiutateci quindi nelle ricerche, continuiamo a condividere la foto del balordo e non distogliamo l'attenzione. Chiunque avesse notizie contatti subito la centrale di Polizia riferendo ogni dettaglio.Grazie per la vostra collaborazione.LA SEGRETERIA NAZIONALE”.

 




NAPOLI, SPARATORIA A FUORIGROTTA: IL POLIZIOTTO E’ IN GRAVI CONDIZIONI. ECCO LE REAZIONI DEI COLLEGHI SUI SOCIAL

di Christian Montagna

Napoli – Una città sempre più violenta. A Napoli un poliziotto rischia la vita, "colpevole" di aver fatto il proprio lavoro in una città sempre meno sicura e in balia dei criminali. Eppure, tutto tace…nessuna fiaccolata, nessuna manifestazione, nessuna indignazione espressa nei salotti televisivi, nessuna sceneggiata ai tg. Eppure, una famiglia è in pena per Nicola, padre, zio, figlio e marito. Una famiglia (a cui va tutta la mia stima) che sta vivendo un dolore enorme con la massima riservatezza. A Napoli, un uomo lotta tra la vita e la morte per aver cercato di "allontanare" i criminali dalla città.


E’ in un letto di ospedale Nicola Barbato,46 anni, poliziotto ferito due giorni fa in una sparatoria a Fuorigrotta. Non si è ancora svegliato ma anzi si aggrava sempre di più. Succede ancora in una città violenta come questa che un uomo, intento a svolgere il suo lavoro, si trovi a rischiare la vita per mano di spietati killer. I colleghi del poliziotto in fin di vita senza mezzi termini hanno espresso solidarietà alla famiglia di Nicola che in queste ore è in grande tensione. Sui social, da ogni luogo, dure sono state le condanne verso l’aggressore. Messaggi forti, diretti e senza mezzi termini: l’uomo che ha sparato deve pagarla.


La voglia di vendetta. All’indomani di una sentenza della Cassazione che a Napoli ha lasciato allibiti tutti in merito all’omicidio di BacioTerracino immortalato in diretta da una videocamera di sorveglianza, si chiede a gran voce giustizia. “Spero di trovarti io personalmente. Poi vediamo quanta voglia hai di sparare e se hai il tempo per farlo! Pezzo di m… Ti devo scassare dalla testa ai piedi”, si legge sui social. Questo, è solo uno dei tanti messaggi di solidarietà per fare onore al collega che rischia la vita tuttora. Sulla pagine della sezione anti estorsioni della Squadra Mobile di Napoli, resta alta la tensione. Ieri pomeriggio, il capo della Polizia, Alessandro Pansa, si è recato a Napoli per incontrare, in ospedale, la famiglia dell'agente, in particolare la moglie.


La solidarietà sui social. E’ partita una vera e propria caccia all’uomo sui social network in cui, tutti si rendono partecipi e disponibili. Qualcuno, ha già postato le foto con il nome del ricercato numero uno. C’è invece chi fornisce utili particolari nella ricerca informando sulle modalità di fuga del malvivente. “ Sappiate che R. R. è fuggito unitamente alla consorte a bordo di una Daewoo Matiz targata BL582DL. In caso di rintraccio notiziate immediatamente le Forze di Polizia fornendo esattamente il luogo ove vi trovate!”, scrivono i testimoni.


Il primo fermato.
E’ Roberto Gerard il primo delinquente ad essere stato fermato con l’accusa di tentata estorsione anche se, dalla Questura, non è ancora arrivata la conferma. Ventisette anni, di Quarto, con un curriculum alle spalle che vanta numerosi reati. Il complice invece sarebbe colui che per ben otto avrebbe sparato contro il poliziotto.


La ricostruzione dei fatti. Ancora molti dubbi, molte incertezze e molte perplessità riguardo la dinamica dei fatti. Dalla Questura di Via Medina pare non trapelare alcuna informazione utile. Anche il nome del primo uomo fermato, sarebbe ancora tenuto segreto, nonostante, i giornali lo abbiano già diffuso. Sono le voci e le testimonianze di chi quella sera per una pura fatalità non si è trovato nel bel mezzo della sparatoria ma che, dalla cumana o dai negozi della zona, ha assistito ad una scena da far west. Era giovedì sera quando, i due poliziotti in borghese sostavano all’esterno del negozio “Il Capriccio” di via Leopardi aperto da poche settimane, in attesa di incastrare gli estorsori. Proprio il proprietario del negozio infatti si era rivolto all’anti racket perché vittima, subito dopo l’apertura, di richieste da parte dei clan, denunciando in Questura il tentativo di estorsione.


L’appello della famiglia. “ Papà, parlami, parlami… Papà, svegliati”,urla Giovanna, la figlia di Nicola Barbato mentre tenta di abbracciarlo scavalcando gli agenti che lo proteggono. In ospedale molte persone hanno recato un saluto a Nicola tentando di incoraggiare la famiglia affranta dallo strazio. Scene di dolore, di angoscia al pronto Soccorso di Loreto Mare. Ci sono tanti poliziotti, falchi e donne in divisa a simboleggiare la vicinanza a quel collega che oggi tutti sperano possa stare meglio. La pallottola che ha provocato danni al cervello potrebbe essergli fatale. Le operazioni finora effettuate sono andate a buon fine ma, ripete la moglie, “Solo lui mi può togliere l’angoscia, solo lui…Quando si sveglierà e potrò parlargli…solo allora sarò sollevata”.




CASTEL VOLTURNO: GLI ABITANTI PULISCONO IL PARCO SARACENO

di Christian Montagna

LEGGI ANCHE: CASTEL VOLTURNO, EMERGENZA ABITATIVA AL PARCO SARACENO: IL SINDACO “ BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE AL PIU’ PRESTO”

 

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Castel Volturno (Ce) – Sono giunte questa mattina presso la nostra redazione le foto che ritraggono gli abitanti del Parco Saraceno intenti a pulire l’edificio dal degrado e dai cumuli di rifiuti. Lo scorso lunedì, l’Osservatore d’Italia si era recato nella struttura per raccontare il disagio vissuto dagli abitanti in seguito all’ordinanza di sgombero emanata dal sindaco Dimitri Russo per inagibilità e pericolo imminente della struttura.


Ebbene, una piccola risposta, indice sicuramente di buon senso e civiltà, giunge oggi. Gli abitanti, circa 80 nuclei familiari in tutto tra italiani e stranieri, hanno riconosciuto da sempre lo stato di degrado del luogo, denunciando però anche l’abbandono da parte delle amministrazioni che per anni hanno governato la zona.


Pulizie al parco. La pulizia del parco è cominciata questa mattina: uomini, donne e anche bambini si son messi all’opera per rendere più vivibile le loro abitazioni ma soprattutto per dimostrare a tutti di non essere fieri ne partecipi del degrado in cui vivono. Armati di scope, palette e strumenti per la muratura, hanno lavorato per tutta la mattina senza sosta. La zona, va sottolineato, da anni è vittima di incuria, degrado e indifferenza oltre che delle istituzioni anche degli abitanti del Comune che, spesso, come ci raccontano, sono stati colti nello scaricare rifiuti proprio in quella zona. E non sono mancate, in quei casi, le proteste degli abitanti del parco.Inoltre, come ci spiegano gli stessi abitanti del parco, quella di oggi, è stata soltanto la prima delle numerose azioni di “riqualificazione” da intraprendere: la prossima settimana, infatti, dovrebbero giungere mezzi autorizzati al prelievo e allo smaltimento di rifiuti ingombranti.


L'intervista. In seguito all’intervista del nostro quotidiano al Primo cittadino D.Russo , gli abitanti hanno colto l’occasione per dare vita ad una riqualificazione dell’edificio finito più volte sotto l’occhio dei media per lo stato in cui versa. Certo è che oltre al livello igienico sanitario, il problema più grande da risolvere è quello della pericolosità delle abitazioni che con gli anni sono andate a sgretolarsi come castelli di sabbia. In previsione della stagione invernale, è proprio il pericolo di crollo a fare da protagonista, come ci aveva anche spiegato anche il Sindaco e per questo, è auspicabile una migliore sistemazione per rendere la vita di ognuno sicura e dignitosa.
 




GRANDE FRATELLO 14, PRIMA PUNTATA: CHE FLOP!

di Ch. Mo.

Roma – Brutte notizie in arrivo per la conduttrice del reality più longevo della televisione italiana. Alessia Marcuzzi questa mattina si è svegliata facendo i conti con i numeri e gli ascolti della prima puntata di ieri. Il peggior esordio di sempre lo hanno già soprannominato: appena 3.428.000 spettatori per uno share pari al 19.21%. La prima notizia non è il fatto che la terza puntata di "Provaci ancora prof. 6" ha catturato i telespettatori conquistando 5.418.000 spettatori ed uno share del 22.37%.


Il cambio di giorno nel palinsesto, da lunedì-martedì a giovedì, doveva garantire vita facile al reality show, sperando su una controprogrammazione inconsistente su Mediaset (un film, "Homefront", su Italia 1 ed una serie in replica, "The Mentalist") ma, a quanto pare, la situazione sul fronte Rai è stata totalmente sottovalutata.


Un crollo simile può essere solo giustificato dall’assenza di novità vere nel programma e dal fatto che dopo tanti anni e tante edizioni, nessuno pare essere più incuriosito dalla casa più spiata d’Italia. La media ascolti della scorsa edizione è stata di 4.1 milioni di spettatori (share 19.15%) e all'esordio fece registrare 5.4 milioni di spettatori. Gli obiettivi per la stagione dovrebbero essere almeno di tenere i buoni risultati dello scorso anno, ma sono partiti malissimo.


La concorrenza sulle altri reti ha invece conquistato: "Homefront" su Italia 1, 1.985.000 spettatori, share del 8.06%; il concerto dal vivo su Rai Tre di Edoardo Bennato è stato visto da 752.000 spettatori per uno share del 2.98%; su Rete 4 "The Mentalist", 1.375.000 spettatori per uno share del 5.17%. "Piazzapulita" su La7 è stato visto da 692.000 spettatori per uno share del 3.6%. "Virus – il contagio delle idee" è stato visto da 1.041.000 telespettatori, per uno share del 4.6%.




DELITTO DI PORDENONE: UNA SVOLTA NEL CASO

Redazione

Pordenone – Finalmente una svolta nel caso del duplice omicidio dei fidanzati di Pordenone. Una persona di cui non sono ancora state rese note le generalità, è stata iscritta nel registro degli indagati per il duplice omicidio. Secondo quanto si è potuto apprendere ha 26 anni ed era un amico di Trifone Ragone. Il giovane era già stato sentito dagli investigatori nei mesi scorsi. Secondo le ipotesi investigative avrebbe agito da solo. Il movente del delitto non è comunque ancora chiaro e non è stato precisato. Il procuratore di Pordenone Marco Martani che segue le indagini ha confermato, senza aggiungere altro, che l'inchiesta e' in una fase molto delicata. All'interessato e' stato notificato il provvedimento e ha gia' nominato un legale.

La storia. Due corpi privi di vita sono stati rinvenuti all’interno di un automobile parcheggiata nello spiazzale antistante il palazzotto dello sport di Pordenone lo scorso 18 Marzo. I soggetti presenti nell’automobile erano Trifone Ragone di anni 29, di Monopoli e la compagna Teresa Costanza di 30 anni originaria di Agrigento. Trifone Ragone era un Sottoufficiale dell’Esercito e prestava servizio al 132/o Reggimento Carri di Cordenons. L’allarme è stato lanciato da un istruttore di judo che ha notato la macabra scena dopo essere uscito dal palazzetto dello sport dopo aver fatto allenamento. Entrambi i soggetti presentavano colpi di arma da fuoco alla testa. Poco prima il ritrovamento da parte dell’istruttore di Judo, un uomo aveva sentito delle urla. I vetri dell’auto erano infranti. Sul posto accorsero subito i Carabinieri, la Polizia e i Vigili del fuoco. In prima battuta, l’ipotesi fu quella di un omicidio-suicidio.


Omicidio. Subito dopo però, il Procuratore della Repubblica di Pordenone Marco Martani non ebbe dubbi in merito a quanto accaduto alla coppia: ciò che era accaduto nello spiazzale antistante il palazzetto dello sport di Pordenone era un duplice omicidio. I dubbi sull’accaduto sono stati chiariti dopo aver analizzato bene la scena del crimine. All’interno dell’automobile della coppia non è stata trovata l’arma, ciò dimostra che non si sia trattato di suicidio ma di duplice omicidio. La donna è stata raggiunta da tre proiettili alla testa, l’uomo invece da un proiettile. Tutti i colpi sono stati sparati dalla stessa arma, una calibro 7,65.
L’omicidio fa pensare ad un regolamento di conti, si pensa che a sparare possa essere stato una sola persona, l’assassino ha sparato in cinque volte, ma quattro di essi sono andati a segno. Le vittime non hanno avuto il tempo di tentare la fuga in quanto sono stati colti alla sprovvista.