ALLARME TERRORISMO A NAPOLI: FERMATI DUE SOSPETTI

di Christian Montagna

Napoli – E’ da una settimana circa, esattamente da quando lo scorso venerdì Parigi si tinse di sangue, che, l’Italia, è nella morsa del terrorismo islamico. A diffondersi a macchia d’olio sono la paura e il timore che in qualsiasi momento, un “lupo solitario” possa farsi esplodere.Napoli è finita nel mirino delle forze dell’antiterrorismo così come le altre grandi città europee.

 

La Guardia di Finanza ha fermato ieri all'aeroporto di Capodichino un extracomunitario munito di documenti falsi. Il pakistano era giunto in città con un volo nazionale e il suo passaporto è risultato falso.


Un altro uomo, marocchino, è stato fermato a Sorrento mentre, stringendo una copia del Corano, camminava in stato di evidente agitazione in corso Italia. Intimoriti dai fatti di cronaca recenti, i passanti hanno allertato la polizia che sta tuttora identificando il marocchino. All’arrivo della polizia, l’uomo però non ha reagito bene ed è stato portato in commissariato, rifiutandosi di sottoporsi all’esame dattiloscopico. Le indagini proseguono per accertare le identità di entrambi. Resta alta l’allerta in città.

 

Napoli crocevia internazionale per il terrorismo. Proprio lo scorso Gennaio, un’inchiesta portò alla luce la posizione di Napoli come città di transito per molti personaggi di spicco del terrorismo islamico. Dopo essere stata scoperta la principale centrale europea di produzione e distribuzione dei documenti falsi, a Napoli, si accertò anche la possibile collaborazione tra criminali e terroristi fatta di nascondigli e coperture.
A dimostrazione di ciò, le inchieste dei Ros, della Digos e della Procura Partenopea.


Da Napoli, ad esempio, passò uno dei terroristi implicati nell’attentato di Madrid: forte dei legami con il clan camorristico di Secondigliano e munito di patente italiana falsificata, era riuscito ad evadere i controlli e arrivare in Spagna.


Sempre a Napoli, infine, c’è stato uno dei primi casi di “collaboratori di giustizia” di un aderente ad una cellula terroristica islamica che, rivelò l’organizzazione gerarchica delle moschee napoletane e il consiglio ristretto che discuteva i finanziamenti ai gruppi terroristici raccolti attraverso i contributi dei fedeli e soprattutto dei commercianti.

 




ATTACCO A PARIGI: STRAGE A BATACLAN. CIRCA 100 LE VITTIME

di Christian Montagna

Parigi – E' terminato poco fa il blitz dei militari francesi a Bataclan. Un testimone dal teatro, ha parlato di cadaveri ovunque nell'edificio.Sarebbero almeno 104 le vittime al momento. Due terroristi sarebbero stati uccisi all'interno del teatro. Al teatro si stanno dirigendo in questo momento il premier Hollande e il primo Ministro. La Torre Eiffel si è spenta in segno di lutto.

Su Twitter, da alcuni profili di organizzazioni terroristiche è apparso il tweet:  " Vogliamo Parigi prima di Roma". 


Il presidente francese Hollande in questo momento ha invitato la nazione ad una presa di coscienza e di fiducia: “ Sto cercando di mettere in sicurezza tutti i quartieri. C’è uno stato emergenza. Sarà chiusa la circolazione in numerose zone, chiuse le frontiere per evitare che escano i terroristi. Compassione e solidarietà per le vittime. La Francia deve essere forte. I terroristi vogliono farci paura ma siamo una nazione dal sangue freddo che sa come difendersi. C’è ancora un luogo in cui ci sono gli ostaggi e in cui dobbiamo intervenire”.  La Prefettura ha raccomandato di non uscire di casa.


La Farnesina al momento non ha alcuna notizia di italiani coinvolti nella sparatoria.


Anche Barack Obama ha condannato duramente gli attacchi assicurando un sostegno in prima persona alla Francia. Su Facebook, il leader italiano di Lega Nord Matteo Salvini ha lasciato un messaggio alle vittime di questa ennesima tragedia firmata dal terrorismo: “Una preghiera per i morti innocenti di Parigi. E poi chiusura delle frontiere, controllo a tappeto di tutte le realtà islamiche presenti in Italia, bloccare partenze e sbarchi, attaccare in Siria e in Libia. I tagliagole e i terroristi islamici vanno eliminati con la forza!”.


Sale secondo la CNN il numero delle vittime di questa notte di terrore a Parigi. Le ultime cento sarebbero state ritrovate soltanto all'interno del teatro Bataclan. Numero assolutamente provvisorio che potrebbe variare in ogni momento. Intorno allo stadio che ospitava il match amichevole Francia- Germania, ci sarebbero gli altri corpi delle vittime seminati al suolo e coperti dalle lenzuola bianche poste dagli abitanti degli edifici circostanti.


La Francia piomba nuovamente nell’incubo del terrorismo islamico a pochi mesi dalla strage di Charlie Hebdo. Stavolta però cambia l’obiettivo: non si colpisce la libertà di stampa, non si colpiscono media o simboli del potere ma la gente semplice e comune, nei ristoranti, negli stadi e nelle sale dei concerti. 


L’azione sincronica dei terroristi ha messo letteralmente in ginocchio la nazione: tre sparatorie o forse quattro, circa cento ostaggi . “Gli assalitori sono ancora in strada”, annunciano i poliziotti francesi. Probabilmente, uno dei terroristi è stato ucciso.


Si evacuano le strade, i ristoranti e i bar della zona per evitare ulteriori problemi. All’interno dello stadio, sospesa la partita, si sono riuniti nel centro campo gli spettatori in attesa di ricevere notizie. Si cerca ora di evacuarli con molta calma, onde evitare scenari di panico e caos. Dopo essere stato fatto allontanare per motivi di sicurezza dallo stade de France, nella banlieue di Parigi, il presidente Francois Hollande si è recato al Ministero dell'Interno per una riunione di emergenza. Alla stessa riunione, parteciperà anche il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve.


Su Twitter i militanti dell’Isis hanno appena celebrato gli attacchi di Parigi con l’hashtag “Francia brucia” scritto in arabo. E’ senza dubbio la mano del terrorismo islamico dunque ad aver macchiato nuovamente la Francia di sangue. Terroristi che, forse, non hanno mai lasciato l’obiettivo francese. Anche a New York, sono state incrementate le misure di sicurezza. La paura, dunque, si espande a livello mondiale.


In Italia, a pochi giorni dal Giubileo, è massima allerta: sono stati allertati i questori di tutte le provincie, il Viminale però specifica: “ Non ci aspettiamo azioni del genere in Italia. E’ solo prevenzione”. L’allarme è stato esteso in particolare alle ambasciate straniere. 

(Foto da Twitter)




NAPOLI, FESTA DI OGNISSANTI E COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: ECCO COSA PREVEDE LA TRADIZIONE

di Christian Montagna

Napoli – Non c’è festa che non si rispetti senza una particolare tradizione tramandata di anno in anno, di generazione in generazione. Bastano due semplici chiacchiere con i nonni per saperne di più. La festa di Ognissanti, conosciuta come la festa dei Santi, a Napoli, è stata celebrata ieri, domenica 1 Novembre, in onore appunto di tutti i Santi, anche quelli non canonizzati. Oggi, 2 Novembre, la commemorazione dei defunti, ricorrenza della Chiesa Cattolica, è rappresentata dal colore viola simbolo della penitenza, dell’attesa e del dolore.


Originariamente nate come feste religiose, con il passar del tempo, sono diventate feste consumistiche a tutti gli effetti. A cominciare dal 1 Novembre, giorno in cui si scambiano gli auguri sui social network, per le strade, in chiesa e al bar, per procedere con aperitivi pre- pranzo magari addolciti dal tiepido sole di Novembre e finire poi con pranzi abbondanti che variano da quartiere in quartiere.

 

Imperativo categorico, soprattutto nella giornata di oggi, è il torrone napoletano che non deve assolutamente mancare.


Soprannominato il torrone dei morti, quella campana è una vera e propria tradizione a cui è impossibile sottrarsi. Un torrone morbido infatti viene accuratamente preparato dai pasticcieri napoletani e venduto a peso d’oro.  Farcito oramai con qualunque frutto secco, mandorle, canditi, caffè, nocciola, pistacchi, accompagnerà i napoletani fino al Natale. Sebbene sia molto gustoso e nemico numero uno dei diabetici, nel giorno della Commemorazione, ai napoletani, è concesso questo grande peccato di gola. Tradizione vuole che il torrone dei morti sia preparato per accogliere gli avi che tornano in vita proprio il giorno dei morti.

 

Altro punto fermo nella tradizione napoletana in questo giorno di commemorazione è la visita al cimitero ai defunti con annesso omaggio floreale.

 


Antiche credenze. Come è ben noto, a Napoli, la devozione per i morti è una credenza molto viva. A dimostrazione di ciò, le numerose teche a forma di altare seminate ovunque sulle mura esterne dei palazzi, le edicole sacrali adornate di rosari, immagini della madonna, statuine dall’espressione sofferente e immagini dei cari defunti. A chi passeggia nei vicoli di Napoli, tutto ciò non potrà sfuggire. Il defunto, a Napoli, viene considerato come colui che continua a proteggere dall’”alto” il nucleo familiare; colui al quale ci si può appellare ogni istante con richieste e preghiere e a cui sono rivolte le attenzioni soprattutto in giorni come questi. A stabilire questo pedissequo rapporto è la sfera onirica che, attraverso i sogni, instaura conversazioni interpretate a proprio piacimento tra i vivi e i morti e, perché no, in molti casi, anche combinazioni vincenti al lotto.


Credenze, queste, vive soprattutto nel centro antico, da Spaccanapoli ai Tribunali fino all’Anticaglia, per passare poi alla zona portuale fino a via Marina. Qui, infatti, si concentrano le leggende metropolitane della Napoli notturna, dagli incontri con gli spettri a quelli con O’ Munaciello; ed è proprio in questi luoghi che, i nostri nonni, ci sconsigliano di passare soprattutto oggi, 2 Novembre!

 




NAPOLI, VIA DEI MILLE: MANIFESTAZIONE PER DIRE “STOP ALLE PERRERAS”

di Christian Montagna

Napoli – Questa mattina dalle ore 10 alle 13, presso il Consolato spagnolo sito in Via dei Mille, al centro di Napoli, diverse associazioni animaliste hanno manifestato contro l’orrore delle Perreras spagnole. Questi canili, che, non sono altro che dei luoghi di passaggio dove vengono portati i cani randagi, dopo alcuni giorni sopprimono gli animali se non adottati in tempo. E, cosa più aberrante, è che proprio i comuni finanziano le cifre per questa mattanza.


Un vero e proprio lager per gli amici a quattro zampe che ormai esiste da troppo tempo. Quella che le autorità spagnole chiamano eutanasia in realtà è un vero e proprio omicidio. Dall’Italia, come da altre nazioni, non mancano le proteste di animalisti e non, indignati da cotanta arretratezza. E sebbene la Spagna fosse all’avanguardia per molte altre questioni, sulla gestione di cani e gatti pare essere tornata all’età della pietra.
Anche diversi programmi televisivi italiani hanno documentato le atrocità perpetrate ai danni degli animali più vicini all’uomo, o forse, più umani dell’uomo!


Con una manifestazione pacifica, armati di cartelloni, fischietti e megafoni, questa mattina, scortati dalle forze dell’ordine, un gruppo di animalisti ha cercato un incontro con il console che, purtroppo, non è avvenuto. In prima linea per la difesa degli animali, Enrico Rizzi, Capo segreteria nazionale del Partito Animalista Europeo; con lui, anche Raffaella De Feo e Dea Buonocore, direttrice del canile di Agnano.


Non è riuscito il cattivo tempo a fermare il gruppo di manifestanti che ad oltranza ha chiesto un incontro con le autorità spagnole e non è bastata neppure la petizione presentata al Parlamento Europeo dall’Aidaa a fermare uno scempio, che, di civile, ha ben poco. Il massacro nella penisola iberica conta ogni anno circa trenta mila vittime tra cani e gatti. Gli animali purtroppo non muoiono subito, agonizzanti, vengono uccisi a bastonate o, ancora vivi, buttati nei forni crematori.

 

La legge spagnola. Purtroppo, la legge spagnola legalizza l'uccisione di cani e gatti randagi a distanza di pochi giorni dalla cattura, ciò è inaccettabile. “Una norma irrispettosa dei principi della Carta europea sul benessere animale e che contrasta l’articolo 13 del Trattato di funzionamento dell’UE (Trattato di Lisbona) che stabilisce che gli animali sono esseri sensibili e che i Paesi membri dell’UE devono vigilare alle necessità e al benessere animali sia con le loro leggi che con le loro scelte politiche” hanno fatto eco dal Pae (Partito Animalista Europeo)


Se, come diceva M. Gandhi, “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, è proprio il caso di dire che in Spagna stanno messi davvero male.




NUOVE SCOSSE DI TERREMOTO IN CAMPANIA: ECCO LE ZONE INTERESSATE

di Christian Montagna

Napoli – Una notte di panico è quella appena trascorsa per gli abitanti di Pozzuoli. Tra le 23.30 e mezzanotte si sono registrate piccole scosse a Pozzuoli che hanno gettato nel terrore la popolazione. Sebbene di magnitudo inferiore a 2 e perciò di piccola entità, sono state comunque avvertite dalla popolazione perché in superficie.


L’ epicentro si è registrato tra la Solfatara e i Pisciarelli e fortunatamente, non si registrano danni a cose o persone.


Il precedente. Soltanto lo scorso 7 Ottobre, gli abitanti della zona di Pozzuoli avevano avvertito numerose scosse, lievi per fortuna. Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Vesuviano, le scosse furono di 2.3 gradi della scala Richter ma bastarono a paralizzare l’intera regione in preda al panico. Le aree colpite maggiormente dalle scosse che fecero pensare ad un ritorno del bradisismo, furono la Solfatara, Arco Felice e Toiano. Fortunatamente, anche in quel caso non si registrarono danni a cose e persone. Alcune scuole nella zona Flegrea furono evacuate in via preventiva.


L’allarme degli scienziati. “Fino a quando ci sarà questo continuo sollevamento del terreno, la zona dei Campi Flegrei sarà interessata da scosse di terremoto o da sciami sismici”: è questo il punto di vista di alcuni scienziati dell’Osservatorio Vesuviano dopo che, il precedente sciame sismico di circa 30 scosse, aveva terrorizzato Napoli e la provincia. Restano ancora , indelebili, i ricordi di quegli attimi in cui, chiunque, avrebbe pensato al peggio. Agnano, Pozzuoli e Napoli non vivevano un evento sismico da anni.


“Il suolo si sta sollevando”. La zona colpita dallo sciame sismico, è interessata dal sollevamento del suolo a partire già dagli Anni 70. Per oltre un decennio, precisamente fino al 1984 ha subito un susseguirsi di terremoti o sciami sismici che hanno generato un importante sollevamento del terreno, talvolta anche superiore ad un metro di altezza. Fino al 2005 poi uno stop dei movimenti del sottosuolo ma, negli ultimi dieci anni è ripresa l’attività nel sottosuolo che ha portato ad oggi all’innalzamento di 30 centimetri.


I dati dell’Osservatorio Vesuviano. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Vesuviano, la superficie del suolo nell'area dei Campi Flegrei ha subìto un aumento della velocità. Nell’area in cui sorge il supervulcano più pericoloso d'Europa, il dossier riporta anche l'attività sismica degli ultimi 12 mesi nella zona, escludendo però le 3 scosse verificatesi lo scorso 7 ottobre sul territorio i Pozzuoli, Agnano e Bagnoli il cui epicentro è stato identificato proprio nella fascia tra Bagnoli e la Solfatara di Pozzuoli, a una profondità di circa 2 chilometri.


L’allarme dello scienziato Kir’janov. Lo scienziato Kir’janov, geologo russo docente della facoltà di geologia dell’Università statale di San Pietroburgo, ha dichiarato alla Voce Russa: “ La camera magmatica si sta riempiendo: se il sollevamento avviene in maniera regolare, afferma, allora è probabile che sia in corso il riempimento della camera magmatica e per questo si sta sollevando il terreno sopra di essa. I Campi Flegrei sono un super vulcano, come anche Yellowstone negli Stati Uniti e Toba in Indonesia, che eruttano più di mille chilometri cubici di magma che provocherebbero eruzioni catastrofiche. Nella regione dei Campi Flegrei è avvenuta una grande eruzione circa 30-40 mila anni fa. La cenere vulcanica che ne risultò si trova ancora adesso nel Mar Mediterraneo, in Bulgaria, in Ucraina e persino nel territorio russo. Ora sta avvenendo l’ennesimo riempimento della camera magmatica e prima o poi l’eruzione potrebbe succedere”.




SALVATORE STRIANO, DAL CARCERE AL SET: INTERVISTA ALL'AUTORE DI “TESTE MATTE”

di Christian Montagna

Napoli – Dal carcere al set, dalla vita di strada al teatro: Salvatore Striano, in arte Sasà, sta conquistando sempre più lettori e ascoltatori. Un racconto di vita vissuta, ambientato negli anni Ottanta ai quartieri Spagnoli di Napoli, oggi spesso noti alle cronache, è quello realizzato in Teste Matte, il nuovo libro di Guido Lombardi e Salvatore Striano.

 

Una storia autobiografica che si intreccia con vite difficili ma allo stesso tempo reali; l’inizio delle scissioni all’interno degli ambienti criminali; la ribellione verso quel clan che domina tutto e tutti. Sasà e Totò sono due cugini che vivono nel covo della criminalità, “già orfani dell’innocenza”. Si confrontano e affrontano il mondo dei grandi, sebbene siano appena due adolescenti. Contrabbando di sigarette, furti, droga e prostituzione sono la linfa di quei giovani che, ai tempi, si sentivano già i veri “boss” di Napoli. Ma Sasà, non vuole sottomettersi a nessuno ed “entra nella camorra per difendersi dalla camorra”. Dà vita alla prima grande scissione nella storia della camorra napoletana, dichiara guerra a tutti i clan di Napoli e fonda le Teste Matte.

 

Forte della sua esperienza nelle carceri italiane, tre anni in Spagna e cinque a Rebibbia (RM), Salvatore Striano grazie alla cultura individua la strada della “redenzione”. Comincia a studiare teatro, si cimenta in diversi ruoli per diventare, oggi, un esempio per tutti quegli uomini che non riescono a liberarsi dalla criminalità. Lui, lo ha fatto. Ci è riuscito grazie alla sua forza di volontà, al suo amore per la famiglia; ci è riuscito grazie alla consapevolezza che ad esser camorrista non c’è certezza. Si vive male, all’ombra della società, con un ansia e un angoscia perenne; ansia che perseguita chi ha le coscienze sporche, macchiate da chissà quale reato. Sasà è stanco di vivere tutto ciò: decide di diventare un uomo migliore, ma prima, chiede ufficialmente scusa alle vittime e gli dedica l’incipit del testo: “Alle vittime, ai giovani strappati alla vita. Vi chiedo perdono con tutto me stesso”.

 

Attore ormai affermato in numerosi film tra cui “Gomorra” di Matteo Garrone, “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, “Il clan dei camorristi” di Alexis Sweet, “L’Oro di Scampia” di Beppe Fiorello e “Take five” e “I milionari” ispirati al boss Paolo di Lauro, si attesta ora nel podio delle vendite per la sua nuova creazione “Teste Matte”. Un libro tutto da leggere, da gustare e da vivere; un impianto semplice, efficace e a tratti teatrale; una storia che ha dell’incredibile ma che potrebbe presto diventare un punto di riferimento per tutti quei giovani che, tuttora, continuano a perdersi nei meandri della criminalità.


L’Osservatore d’Italia lo ha incontrato e intervistato: ecco cosa ha raccontato ai nostri microfoni…




RAPPORTO ACRI-IPSOS: L’ITALIA RIPARTE MA CALA LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI E NELL’EUROPA

di Ch. Mo.

Sembra difficile anche solo a dirlo ma, l’Italia riparte e il 2015 "segna la riscossa per le prospettive del Bel Paese". La crisi morde ancora ma, sebbene l'80% degli italiani continui a percepirla come grave e ritenga che durerà almeno altri 5 anni, spaventa sempre meno. A stabilirlo è stato il tradizionale rapporto curato da Acri e Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del risparmio, che, dipinge un Paese dove ritorna la fiducia, soprattutto tra i giovani, e le prospettive personali e nazionali migliorano sensibilmente. Proprio l’anno 2015, è stato l’anno della svolta: un cambiamento vissuto nel proprio quotidiano, piuttosto che riconosciuto a livello collettivo. Se da una parte cresce la speranza, dall’altra, si perde la fiducia nell'Europa e nelle sue istituzioni.


I segnali di ripresa. Diversi sono i segnali che hanno permesso a questo rapporto un esito positivo: per il terzo anno consecutivo la quota di italiani capaci di risparmiare cresce ( nel 2015 sono stati il 37%, in aumento dal 33% del 2014 e dato più alto dal 2010); si riducono per il terzo anno di fila le famiglie in saldo negativo di risparmio ( scendono dal 25 al 22%, dato più basso dal 2005). Costanti al 41% le famiglie in pareggio tra guadagni e consumi. Cresce inoltre la voglia di investire nelle proprietà. Nel 2015 sale al 29% la quota di italiani che definisce ideale l'investimento nell'immobiliare. Un dato in netta ripresa dopo anni di tracollo: dal 70% del 2006 al 24% del 2014. La casa torna a essere l'investimento "principe" al Centro e al Sud.


Auto e telefoni tornano ad essere protagonisti delle famiglie italiane: la telefonia in particolar modo aumenta a dismisura con l’invenzione anche di nuovi modelli tecnologici.


Settori critici. Resta invece in difficoltà, sebbene anch'esso in miglioramento, il comparto del "fuori casa" con bar e ristoranti, viaggi e vacanze, cinema e teatri. Non c'è crisi che tenga invece per i medicinali che continuano a essere acquistati sempre di più: coloro che ne hanno incrementato il consumo sono il 29% contro il 10% che lo ha ridotto.


Le spese impreviste. Capitolo a parte è quello che riguarda le spese impreviste. Gli anni di crisi hanno ridotto le riserve di denaro di molte famiglie e, ancora oggi, quasi un nucleo su 4 (23%) non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 1.000 euro con risorse proprie.


Questi dati, ribadisce il rapporto, “ fanno comprendere come i segni di miglioramento riguardino solo coloro che hanno ridotto i timori legati alla crisi “, mentre " chi è in difficoltà rimane in difficoltà “ e "un'importante fetta di famiglie" resta "al limite delle proprie forze economiche".


Fiducia nell’Europa? Sempre meno. Visti i continui rimpalli di responsabilità e le continue manovre economiche che mettono a dura prova la nostra economia, secondo il rapporto Acri- Ipsos, l’Europa perde sempre più appeal tra gli italiani: coloro che hanno fiducia nell'Unione europea rimangono maggioritari, ma sono appena il 51% a fronte di un 49% che dichiara tutto il suo scetticismo verso Bruxelles.


L’Euro? Anche no. Anche la fiducia riposta verso la moneta unica diventa sempre più negativa. Quasi 3 italiani su 4 ne sono insoddisfatti (71% contro il 74% del 2014), sebbene la maggior parte degli italiani resti convinta della sua utilità nel lungo periodo. Appena il 4% degli intervistati attribuisce però le colpe della crisi all'Europa, mentre il 48% ritiene che la situazione attuale sia causata dal malgoverno del paese negli ultimi anni e dalle mancate riforme.
 




EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA: ASSOLTI BASSOLINO E PANSA

Redazione

Napoli – La quarta sezione penale del tribunale di Napoli ha assolto il capo della polizia Alessandro Pansa e l'ex governatore della Campania Antonio Bassolino nell'ambito di un processo nato da una indagine per epidemia colposa legata all'emergenza rifiuti nella Regione nel 2007. Lo scorso giugno, il pm aveva chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste.


Si conclude così la vicenda che aveva messo in ginocchio un’intera regione, letteralmente sommersa dai rifiuti. Anche il collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Carlo di Casola e Filippo Dinacci per Pansa e Giuseppe Fusco per Bassolino ha esultato per la decisione del giudice.


L’emergenza del 2007. Il Capo della Polizia Pansa, in qualità di commissario straordinario per l’emergenza dei rifiuti dal 2007 al 2008 si era così trovato coinvolto nell’emergenza e, secondo la magistratura, non aveva emesso ordinanze atte a bloccare la situazione di emergenza. Le accuse mosse a Pansa, erano rivolte anche allo stesso Bassolino. Oltre ai due, anche alcuni sindaci della Campania sono stati assolti.




TORNA L’ORA SOLARE: LANCETTE INDIETRO DI 60 MINUTI

di Giuseppa Guglielmino

Preparatevi pure a dormire un’ora in più visto che da questa notte, le lancette torneranno indietro di 60 minuti. E’ l'ultima domenica di ottobre a vedere il ritorno dell'ora solare che recupera l’ora persa lo scorso marzo nella notte tra il 28 e il 29 quando scattò l'ora legale.

Fortunatamente, l’era del digitale permette che ciò accada tutto in automatico. Lo smartphone, per esempio, cambia da solo. Tra i disagi elencati, oltre a non poter più godere delle lunghe giornate di luce, c'è anche il rischio di ammalarsi di "depressione stagionale", la cosiddetta "Seasonal Affettive Disorder”.

In merito alla depressione stagionale, il Codacons, ha ribadito che “ Secondo alcuni studiosi americani lo sfasamento di un'ora determina, in un bambino su due, disturbi del sonno. E risintonizzare i ritmi biologici provoca un disagio per l'organismo, anche negli individui adulti". L 'iniziativa sarebbe condivisa dall'80% degli italiani, stufi dei continui cambi tra ora solare e ora legale.
"Ricordiamo, conclude poi il Codacons, che in farmacia, a seguito del cambio ora solare-legale, si impennano anche le vendite di prodotti contro il jetlag".




NAPOLI, SPARATORIA FUORIGROTTA: IL POLIZIOTTO FERITO AD IMOLA PER LA RIABILITAZIONE

di Christian Montagna

Napoli – E’ appena trascorso un mese da quando, lo scorso 24 Settembre, nel quartiere di Fuorigrotta a Napoli, Nicola Barbato, poliziotto 46 enne fu brutalmente colpito dal criminale Raffaele Rende. Un mese di apprensione e angoscia per tutti quelli che hanno seguito questa vicenda. Inizialmente, come ricorderete, si è temuto per la vita del sovrintendente di polizia, che rischiava la paralisi. Una lunga riabilitazione all’ospedale Loreto Mare gli ha però permesso di superare il tutto egregiamente.


Proprio ieri, è stato trasferito ad Imola in un centro di riabilitazione per terminare le cure dove, sarà seguito da specialisti del Montecatone Rehabilitation Institute.


Trasportato all’aeroporto di Capodichino e imbarcato su un mezzo dell'aeronautica militare scortato da colleghi delle volanti della Questura, servizio falchi e dal Questore stesso, ha raggiunto la nuova meta che gli permetterà, si spera, di riprendersi alla grande.


La sparatoria. Napoli, 24 Settembre, quartiere Fuorigrotta: Nicola Barbato è impegnato in una operazione anti- racket all’esterno del negozio di giocattoli “Il Capriccio”. I due malviventi escono dal negozio e si accorgono degli agenti appostati in auto a fianco alla Cumana. Raggiungono la vettura dei poliziotti, uno dei due entra dentro e colpisce alla giugulare Nicola Barbato. Poi, la fuga. Sono attimi di terrore, alle ore 20 circa, quando il quartiere affollato, è sotto scacco dei criminali. Ne scaturisce una sparatoria con proiettili volanti che colpiscono anche l’insegna del negozio.


E’ caccia all’uomo in tutta la città: il primo dei due malviventi viene fermato poco dopo. Napoli diventa invivibile in quei giorni; una grande collaborazione tra forze dell’ordine e cittadini per incastrare il criminale. Nicola diventa un simbolo di riscatto per l’intera città, per quei napoletani onesti e stufi di finire sulle prime pagine dei giornali a causa della camorra. Il secondo responsabile, ormai latitante, Raffaele Rende, viene bloccato sabato 26 settembre a San Giovanni a Teduccio in un appartamento di un lontano parente. Arrestato insieme a lui lo stesso parente che lo aveva ospitato. “Rende sono io, non sparate”: sono queste le parole con cui accoglie gli inquirenti nella sua abitazione. Un curriculum criminale ricco di reati e illegalità, colorato dalla vicinanza al clan camorristico Baratto, attivo nella zona: è questo l’uomo che ha attentato alla vita del poliziotto. Non un pentimento, non una preoccupazione, Rende ammette di aver perso il controllo ma tenta di giustificarsi.


Consegnato nelle mani dello Stato, saranno i magistrati a fare giustizia al giovane poliziotto, che, durante un’operazione definita di routine, ha rischiato la vita.

 




SMA 1: AD ACERRA UNA SFILATA DI BENEFICENZA PER LA PICCOLA VITTORIA

di Christian Montagna

Napoli – E’ partita alla grande la gara di solidarietà per regalare una speranza concreta alla piccola Vittoria di Marano in provincia di Napoli affetta da Sma 1. Dopo i continui dinieghi da parte della casa Farmaceutica, solo ieri, i genitori annunciavano, in un video postato su Facebook, battaglia negli Usa alla casa farmaceutica Isis Pharmaceuticals. Battaglia che però prevede un pagamento di spese legali che si attesta intorno ai sessanta mila euro.


L’evento. Il prossimo 11 dicembre, alle ore 20, presso il teatro Italia sito in Via Francesco Castaldi, 17, 80011 Acerra (NA), si terrà lo spettacolo "Evento Moda" di beneficenza organizzato dall'associazione "Evento Moda" di Patrizia Minini. I biglietti sono in vendita presso il botteghino della sede dell'associazione sita in via II traversa Salvo D'Acquisto n°5 Casoria. Il ricavato andrà devoluto in beneficenza alla piccola Vittoria. Ma questo, sarà solo il primo dei tanti eventi che si sta cercando di mettere in piedi per sostenere questa giusta causa.


Ecco come donare. La madre di Vittoria, Sonia Cirillo, ha reso disponibile il suo conto bancario per poter in qualche modo essere sostenuti in queste onerose spese, visto che, lo Stato, pare proprio non esserci.

Il conto corrente tramite cui è possibile donare è presso il Banco di Napoli di Via Merliani al Vomero; le coordinate bancarie sono IT09S0101003404100000005600,intestato a Sonia Cirillo. E’ possibile inoltre, al link http://buonacausa.org/cause/vittoria2015 donare attraverso un bonifico bancario o paypal. Ulteriori informazioni saranno disponibili sul sito stesso.