Morto l’ultimo sopravvissuto al rastrellamento di Roma: addio a Lello Di Segni

È scomparso nella notte Lello Di Segni, l’ultimo sopravvissuto alla deportazione del 16 ottobre 1943. Nato il 4 novembre del 1926, arrestato insieme ai suoi cari, venne portato ad Auschwitz-Birkenau.

A Roma al Portico d’Ottavia il corteo funebre dietro al feretro di Di Segni. Tra la folla che si è stretta attorno al figlio e al nipote anche molti ragazzi della scuola ebraica. “Per noi i sopravvissuti ai campi di concentramento sono degli eroi”, ha detto David, uno studente di 17 anni. “Di Segni è riuscito a tornare da quell’inferno e a dare vita a nuove anime, aveva una bellissima famiglia”, ha aggiunto David.

“Man mano che spariscono le persone temiamo solo che sparisca la memoria”. A dirlo la senatrice a vita Liliana Segre arrivando al liceo magistrale G. Castani ricordando Lello Di Segni, ultimo sopravvissuto del rastrellamento del ghetto di Roma, morto questa notte. “È rivolgendoci agli studenti e soprattutto agli insegnanti che si può avere una speranza che tutto quello che è successo nel Novecento, per la colpa di essere nati, non diventi solo una riga di un libro di storia e poi nemmeno più quella”, ha concluso.

“Profondo cordoglio per la scomparsa di Lello Di Segni, ultimo sopravvissuto al rastrellamento nazista contro gli ebrei della capitale in quel terribile 16 ottobre del 1943. @Roma non dimenticherà mai la sua testimonianza”. Così su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.




Roma, cede la scala mobile della metro Repubblica: tifosi incastrati tra le lamiere

ROMA – La stazione Repubblica della metro di Roma è stata chiusa per il crollo di una scala mobile pare causato dai tifosi russi del Cska. Stasera all’Olimpico è in programma Roma-Cska Mosca per la Champions League. Alcuni degli stessi tifosi sarebbero rimasti incastrati fra le lamiere. Scesi in metro per raggiungere lo stadio e probabilmente ubriachi i tifosi si sono messi a saltare sulla scala mobile che alla fine è crollata. I feriti hanno lesioni principalmente alle gambe.

È di 20 feriti, di cui uno in codice rosso

il primo bilancio del cedimento della scala mobile. Il dato è stato comunicato dalla Prefettura alla Protezione Civile. Degli altri 19 feriti, quasi tutti russi, 8 sono in codice giallo e 11 verde.

Ballavano e cantavano, fino a quando la scala mobile ha ceduto. E’ quanto avrebbero raccontato diversi testimoni alle forze di polizia e ai soccorritori che stanno intervenendo nella stazione della metro di piazza della Repubblica.

Intanto un tifoso russo è rimasto accoltellato e due contusi in scontri tra le tifoserie del Cska di Mosca e della Roma nei pressi del ponte Duca d’Aosta, vicino allo stadio Olimpico. Le forze dell’ordine hanno fatto anche uso di idranti. Sarebbero quindici i tifosi romanisti fermati e identificati in seguito agli scontri al ponte Duca d’Aosta, vicino allo stadio. Altri tafferugli tra tifoserie si sono verificati a piazza Mancini dove sono stati fermati 2 russi e un romanista che si trovano ora in commissariato.

A piazza Esedra, davanti alla stazione della metro di Roma Repubblica, un giovane è stato caricato su un’ambulanza, mentre un altro è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Dalle prime ricostruzioni dei soccorritori viene la conferma che l’incidente sarebbe avvenuto sulla scala mobile della metropolitana. Nella piazza decine di mezzi di soccorso, il traffico è bloccato per metà. Sono presenti carabinieri, polizia, vigili del fuoco, vigili urbani e molte ambulanze.

Da un video dall’incidente postato su twitter da un tifoso russo, si vede che la scala mobile aveva preso una velocità eccessiva, molto maggiore di quella a fianco da dove viene ripreso il filmato. Alcuni passeggeri si gettano nella parte centrale della scala mobile per non cadere in basso, altri rallentano la caduta aggrappandosi ai corrimani. Ad un certo punto la caduta dei passeggeri si ferma, con alcuni che sono rimasti in piedi, altri schiacciati in basso.




Afghanistan, elezioni nel sangue: 50 morti

AFGHANISTAN – Sono complessivamente quasi 50 i morti e oltre cento i feriti nel bilancio parziale di diversi attentati che hanno insanguinato le elezioni in Afghanistan. E’ salito a 15 il numero dei morti in un attacco suicida a un seggio elettorale di Kabul. Sessanta i feriti, secondo il portavoce del ministero dell’Interno. I talebani hanno preso di mira i seggi elettorali con colpi di mortaio a Nangarhar, Kudduz, Ghor, Kunar e altre provincie.

Il ministero dell’Interno afghano aveva ordinato il dispiegamento di altre 20.000 unità per la protezione dei seggi: sale così a 70.000 il numero di militari e agenti schierati per le parlamentari.




Canosa di Puglia, convegno ANCRI: Tagliente simboleggia con la maniglia, la sedia e la lampadina, i servizi da erogare ai cittadini

CANOSA DI PUGLIA – Grande successo di partecipazione al Convegno “Sicurezza nelle città a base della democrazia”, promosso ed organizzato dall’Associazione Nazionale degli Insigniti dell’Ordine al Merito delle Repubblica Italiana –Delegazione ANCRI Puglia – Sezione Territoriale BAT “Canusium”, che ha avuto luogo nell’accogliente Auditorium di Palazzo Mariano a Canosa di Puglia(BT).

Uno spazio di condivisione delle competenze per riflettere insieme sulle politiche della sicurezza come garanzia di democrazia, nell’ambito di un progetto ANCRI, “Viaggio tra i valori e i simboli della repubblica”, nato dalla esigenza di promuovere ogni possibile iniziativa ritenuta idonea per contribuire a far conoscere e tenere alti i valori e i simboli della Repubblica (come la persona, la libertà, il lavoro, la salute, la sicurezza) che sono i pilastri su cui poggia la costruzione della democrazia e, in generale, della qualità della vita. Un grande evento su un argomento suggestivo e anche di grande valore culturale e sociale, che ha visto la partecipazione di relatori di altissimo profilo professionale e portatori di esperienze straordinarie sul campo e un uditorio numeroso qualificato e attento.

Tanti giovani studenti, rappresentanti delle istituzioni civili, militari religiose nonché avvocati del Consiglio dell’Ordine e della Camera Penale di Trani. Presenti anche altri vertici dell’ANCRI tra cui i vice presidenti Domenico Garofalo, Francesco Avena e Franco Graziano, il tesoriere nazionale Luigi Vergaro, il delegato regionale Puglia Aurelio Vieri e tutti i quadri direttivi pugliesi.

Molto apprezzati gli interventi d’apertura dei lavori che sono andati oltre i rituali saluti. Il tema peraltro è risultato di particolare attualità alla luce del decreto legge Salvini sulla sicurezza e immigrazione approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 settembre ed entrato in vigore il 5 ottobre Particolarmente interessanti e ricchi di spunti di riflessione, ripresi poi dai relatori, gli interventi introduttivi del Cavaliere Cosimo Sciannamea organizzatore dell’evento, del Sindaco di Canosa avvocato Roberto Morra, del presidente nazionale dell’ANCRI Tommaso Bove, del Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi e del Prefetto di Barletta Andria Trani Emilio Dario Sensi.

Le relazioni che hanno fatto seguito ai saluti-interventi istituzionali hanno riscosso un grandissimo interesse per i temi trattati, per l’autorevolezza dei relatori e per l’abilità e la padronanza degli argomenti moderati dal giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Paolo Pinnelli.

Dopo l’intervento del Presidente Tribunale Trani Antonio De Luce e del Procuratore della Repubblica Trani Antonino Di Maio ha preso la parola comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza Generale di Divisione Vito Augelli.

Il moderatore ha dato poi la parola alla senatrice Angela Bruna Piarulli, già Dirigente penitenziario da più di vent’anni, membro della 2ª Commissione permanente Giustizia.

Il Convegno è stato chiuso dall’ intervento del prefetto Francesco Tagliente, delegato nazionale ai rapporti istituzionali dell’ANCRI, una vita dedicata al servizio dei cittadini peraltro come direttore dell’Ufficio ordine e sicurezza pubblica del Ministero dell’Interno, Questore di Firenze e di Roma e Prefetto di Pisa, tenendo come filo conduttore i valori fondanti della Repubblica.

Il presidente dell’Ancri, Tommaso Bove, nel suo indirizzo di saluto ha voluto sottolineare che “Il concetto di sicurezza è richiamato più volte nella Costituzione, molte volte, però, questo diritto viene limitato per l’insorgere di fenomeni riconducibili alla criminalità e a situazioni di forte degrado, che provocano una rilevante percezione d’insicurezza da parte della comunità e dà origine ad una forma di isolamento dovuto principalmente alla paura, che impoverisce la qualità della vita perché spinge la gente a rinchiudersi nel proprio spazio privato”. Credo sia preliminarmente necessario – ha aggiunto il presidente Bove – attribuire al termine sicurezza un significato più ampio di quello che la parola comunemente porta con sé. Essa, oggi, non può essere più intesa solo ed esclusivamente come una mera azione di repressione del fenomeno della criminalità: l’operato delle Forze dell’Ordine, invero, deve essere sempre più coordinato con gli interventi di prevenzione sociale, recupero del degrado e riqualificazione del territorio urbano, che solo il governo locale può garantire”.

“La Puglia – ha dichiarato il generale Vito Augelli – dispone oggi di uomini rappresentanti delle forze dell’ordine e magistrati di altissimo valore professionale. Lavoriamo per gli operatori economici, per la sicurezza economico finanziaria affinché possano svolgere la propria attività e dare occupazione, lavoriamo per la tutela delle entrate e per il corretto impiego delle risorse, contrastiamo la criminalità economico finanziaria. In Puglia lo Stato c’è. – ha sottolineato – La Puglia è una terra di grandi opportunità. Occorre tuttavia fare squadra, è una battaglia quella per la legalità che si vince tutti insieme, dobbiamo essere gelosi dei nostri diritti e della nostra libertà e consapevoli dei nostri doveri ed avere fiducia negli uomini delle forze dell’ordine. Lo Stato vince – ha detto ancora- abbiate fiducia”. Il prefetto Francesco Tagliente, invitato dal moderatore Paolo Pinnelli a prendere la parola, ha ripreso i temi della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione su mafia, trattati dai relatori che lo avevano preceduto, ha parlato di “desk antimafia, anticorruzione e antiusura” attivato nel mese di ottobre del 2011 da Questore di Roma e nel mese di giugno del 2012 da Prefetto di Pisa; ha parlato di “sfogatoi” della rabbia nell’ambito di tavoli territoriali “partenariato sociale ”; ha parlato di “sartorie istituzionali e sociali. Ha concluso il suo intervento simboleggiando con la maniglia, la sedia e la lampadina, i servizi da erogare ai cittadini.

La maniglia per significare l’esigenza di garantire la pronta accessibilità ai servizi di polizia nell’arco delle 24 ore; la sedia o poltrona per significare la necessità di creare le migliori condizioni di comunicazione e di ascolto facendo ricorso agli elementi della psicologia della testimonianza e della comunicazione; “la lampadina sul comodino” per significare l’esigenza di far sentire le istituzioni e le amministrazioni, a distanza di gomito. Creare le condizioni affinché chi dovesse trovarsi in una condizione di pericolo o di bisogno senta lo Stato vicini, accessibile e disponibile ad erogare un servizio il più rispondente possibile alle aspettative.




“Il Pecorino Romano DOP nei territori della gastronomia italiana”: count down per la finale del concorso alla Casina Valadier

Si avvicina la sfida finale della prima edizione del concorso nazionale di cucina “Il Pecorino Romano DOP nei territori della gastronomia italiana”, organizzato dal Consorzio del Pecorino Romano e rivolto agli studenti degli istituti alberghieri dell’intera penisola.

37 istituti alberghieri iscritti, 67 classi partecipanti, 86 ricette inviate, 10 ricette finaliste: questi i numeri della prima edizione del concorso nazionale di cucina indetto dal Consorzio di Tutela del Pecorino Romano DOP che si appresta alla gara conclusiva a Roma che si terrà mercoledì 17 ottobre 2018 a partire dalle ore 10.00, nella splendida cornice della Casina Valadier.

Sono 10 i finalisti aspiranti chef di domani

si sfideranno dal vivo, preparando le ricette a base di Pecorino Romano, selezionate dallo chef stellato cagliaritano Luigi Pomata, tra quelle proposte dai quarantadue istituti iscritti, distribuiti da Nord a Sud della penisola. La sfida proposta a questi giovani studenti non era scontata: inventare uno o più piatti a scelta tra antipasto, primo, secondo o dessert, utilizzando come elemento caratterizzante il Pecorino Romano DOP abbinato ad altri ingredienti scelti tra quelli più tipici e rappresentativi del territorio di appartenenza della scuola. Il giudizio insindacabile della selezione delle ricette finaliste è stato affidato allo chef Luigi Pomata, una forchetta Michelin e proprietario dell’omonimo ristorante di Cagliari.

I 10 istituti da lui prescelti parteciperanno quindi alla prova finale. Ogni classe finalista sarà rappresentata sul palco da due promettenti chef in divisa, chiamati a realizzare un piatto da esposizione e 3 mini-porzioni per una giuria d’eccezione, composta dal presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano, dr. Salvatore Palitta, dallo chef Matteo Barbarossa, coordinatore di cucina della scuola Chef Academy a Terni e dallo chef Luigi Pomata.

Il Pecorino Romano DOP è il formaggio italiano più venduto nel mondo

dopo il parmigiano, grazie anche alla sua grande versatilità sotto ogni punto di vista: dal consumo, che non ha stagioni, alla ricettabilità. Il Pecorino Romano DOP è un prodotto per tutti, in quanto recenti studi hanno messo in luce un’altra sua importante caratteristica: l’assenza di lattosio che lo rende ottimo anche per i soggetti intolleranti. La fantasia e la voglia di osare di questi ragazzi hanno permesso di realizzare un ricettario unico, con abbinamenti originali e moderni, che mostrano come il Pecorino Romano DOP, nonostante il forte legame con il territorio di provenienza, possa essere consumato in tutto il territorio nazionale e da diverse tipologie di consumatori, oltre che inserito in tutte le portate, durante tutto l’arco dell’anno. Gusto, originalità, entusiasmo e territorialità sono il giusto condimento di un’iniziativa dedicata a valorizzare un gioiello della gastronomia italiana insieme alle aspirazioni dei giovani cuochi di domani.




Romano, romanesco e romanoide, dai nonni ai ragazzi 2.0: il poeta Roberto Ciavarro erede della scuola di Trilussa

Il dialetto romanesco, o “romano”, ha subito un’accelerazione della sua evoluzione all’inizio del xx secolo, quando si accentuarono i flussi migratori dalle altre zone del Lazio e dal resto d’Italia, e in tempi più recenti anche dall’estero, verso la Capitale. Il fenomeno ha dunque comportato un afflusso di molte altre popolazioni, ognuna con propri usi, costumi, tradizioni, e con un proprio dialetto originario che nel tempo, ha finito per fondersi e confondersi con il dialetto romanesco autentico, originando una connotazione linguistica dialettologica ibrida, ossia quel vernacolo che attualmente viene parlato, nella Capitale e zone limitrofe, il quale è una sorta di espressione coagulata tra diverse parlate locali definita dai media “romanoide”.

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Gli anni ’70 e ’80

Un significativo cambiamento del dialetto romanesco avviene intorno agli anni settanta e ottanta dove il vernacolo di Trilussa e Belli, progressivamente si impoverisce a causa dei grandi stravolgimenti sociali che hanno interessato i quartieri più popolari della Capitale, dove ancora era possibile incontrare una romanità “pura”.
In quel periodo quartieri come quelli del centro storico, di Trastevere, San Lorenzo, Testaccio, si trasformano da zone tipicamente popolari e basso borghesi a zone di classe e di moda con un massiccio ricambio di popolazione.

Una certa cinematografia e la ghettizzazione del romano

Un’altra importante causa della morte del romanesco puro e soprattutto della ghettizzazione del romano è da ricercarsi in quella cinematografia che, a partire dagli anni 1950, neorealismo a parte, ha fatto dell’idioma romano uno stereotipo di ignoranza, cafonaggine e pigrizia.

Il romanesco nell’area metropolitana di Roma

Il dialetto romano moderno viene parlato quotidianamente da quasi tutti gli abitanti dell’area metropolitana di Roma; la maggioranza di essi possiede anche la padronanza della lingua italiana grazie alla forte scolarizzazione, ma essa viene utilizzata più spesso nelle situazioni formali, e risulta meno utilizzata nella vita quotidiana. Il dialetto romanesco vero e proprio, inoltre, è originario esclusivamente della città di Roma dacché nell’area appena circostante (Velletri, Frascati, Monte Porzio, Monte Compatri, Rocca Priora, Lanuvio…), la parlata autoctona cambia sensibilmente, e il romano lascia il posto alle parlate laziali, anche se recentemente questi dialetti nell’area di Roma stanno andando sempre più a scemare lasciando il posto al romanesco che vista la sua vicinanza all’italiano tradizionale sta prendendo sempre più piede nelle zone limitrofe. Ormai però anche gli idiomi di queste località della provincia romana si vanno modificando; i dialetti per esempio di Frascati, ed in generale di tutti i Castelli Romani o di Anzio, col tempo si sono avvicinati di più a quello romano e similmente è accaduto in grandi città delle province vicine. Solo la gente più anziana del posto parla ancora il dialetto locale, ormai la maggior parte dei giovani ha una parlata più vicina a quella romana moderna.

E a cercare di mantenere viva la cultura dialettale di Roma è il poeta Roberto Ciavarro, romano di nascita, che scrive in un dialetto piu’ vicino ai giorni nostri, prendendo spunto come dice lui “piu’ da Trilussa che dal Belli entrambi grandissimi poeti ed artisti”. Ha scritto, nel tempo, un centinaio di sonetti che presto saranno raccolti e presentati in un libro.

Irene Tagliente




San Francesco d’Assisi, nel giorno della festività l’omaggio dei maestri infioratori

Un omaggio a San Francesco d’Assisi, nel giorno in cui si sono celebrati i festeggiamenti per il Santo Patrono d’Italia. È con questo spirito che l’Associazione Nazionale Città dell’Infiorata ha realizzato un quadro infiorato nell’angolo del colonnato nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco.

Altissimu onnipotente bon Signore

è il titolo scelto per l’opera, proprio per collegare il celebre Cantico delle Creature con l’enciclica di Papa Francesco, Laudato sii, che offre una riflessione più profonda sull’ecologia nell’anno della sostenibilità ambientale.

“È un onore essere qui – ha commentato il presidente di turno dell’associazione, Daniele Lorenzon, sindaco di Genzano di Roma – saper fare squadra per portare avanti un progetto che mette insieme più Comuni e che ci permette di far conoscere la nostra arte di infiorare”. Nel giorno in cui si è celebrato in tutta Italia la festività di San Francesco, il quadro infiorato ha ricevuto la benedizione dei frati del Sacro Convento.

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Irene Tagliente




Anguillara Sabazia, il Comune aderisce al progetto ANCRI decoro delle Bandiere e rinnova il Tricolore

ANGUILLARA (RM) – Si è conclusa con successo la cerimonia di consegna delle nuove bandiere al Comune di Anguillara Sabazia da parte dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica (ANCRI).

I vertici dell’Associazione dei benemeriti della Repubblica hanno espresso grande apprezzamento per la sensibilità istituzionale, da parte dell’amministrazione comunale e in particolare da parte del vice sindaco Sara Galea, a mantenere alta l’attenzione sui valori e i simboli della Repubblica richiamati nella nostra Carta Costituzionale.

Dalle ore 10.30 di venerdì 28 settembre 2018 la Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato, composta da 23 elementi e diretta dall’Ispettore Capo Silverio Mariani, si è esibita lungo un breve tratto cittadino intonando brani come Colonel Boogey, Stand by Me, La Vita è Bella, New York New York, Mamma mia, Singin’ in the Rain, Marcia Trionfale dell’Aida, Radetzky March, Giocondità e per ultimo il Canto degli Italiani.

La cerimonia, voluta fortemente dalla Giunta guidata dal Sindaco Sabrina Anselmo, è stata moderata da Viviana Normando, Assessore con deleghe alla cultura, turismo, centro storico e rapporti internazionali, diritti umani e pace.

A nome dell’Amministrazione Comunale ha quindi preso la parola per il saluto di benvenuto il vice sindaco Sara Galea, Assessore alle politiche sociali, di genere, Urp, eventi e sicurezza, la quale dopo aver salutato le autorità e le personalità intervenute, gli insegnanti e i ragazzi delle scolaresche di Anguillara e i rappresentanti della comunità locale presenti, ha rivolto un ringraziamento al rappresentante del Questore di Roma, dottoressa Tiziana Lorenzo, al primo dirigente della Polizia di Stato Mario Cardea dirigente delle Specialità da cui dipende il personale della Fanfara a cavallo, al colonnello Gennaro De Maio del Comando Artiglieria e a tutti i rappresentanti della Forze e Corpi di Polizia e a quello del mondo del volontariato presenti

“Saluto e ringrazio a nome dell’Amministrazione comunale e della comunità di Anguillara la presidenza dell’Associazione Nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) – ha proseguito- per averci consentito oggi di organizzare questi eventi di rilievo istituzionale, sociale e formativo. Un ringraziamento speciale sento di rivolgerlo al prefetto Francesco Tagliente, al presidente dell’ANCRI Tommaso Bove, al vice presidente Domenico Garofalo e al Commissario Marco Valerio Cervellini

“Affrontare temi come “Il decoro del Tricolore” e la Tutele della sicurezza e della reputazione sui social network” alla presenza delle scolaresche – ha detto ancora Sara Galea – ci consente di offrire alle generazioni future esempi importanti e di guardare a voi Benemeriti della Repubblica, come modello di riferimento come testimoni e custodi dei valori fondanti della nostra Repubblica: l’amor di Patria, il rispetto dei simboli della Repubblica, delle istituzioni e dei diritti della persona umana. Donando al Comune di Anguillara due bandiere nuove, il Tricolore e la bandiera europea, i vertici dell’Associazione Nazionale degli Insigniti al Merito della Repubblica si confermano modelli di riferimento, custodi di questi valori, portatori sani di un’eredità valoriale e punto di riferimento della coscienza civile”.

“Il nostro sistema costituzionale – ha concluso – pone la persona al vertice della scala dei valori. Questi valori sono i pilastri su cui poggia la costruzione della democrazia e, in generale, della qualità della vita e sono da considerare anche i pilastri fondanti per il futuro dei giovani. Grazie alla sensibilità istituzionale e sociale evidenziata dal prefetto Tagliente, dal Presidente Bove e dal vice presidente Garofalo, oggi promuoviamo anche ad Anguillara l’etica del rispetto dei valori fondanti della nostra Repubblica. Raccogliendo il meglio dal vostro esempio. i nostri ragazzi possono contribuire meglio a formare la società di domani”.

Ha quindi preso la parola il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove che dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ha sottolineato che “la condizione del Tricolore su moltissimi uffici pubblici è avvilente. In molti casi sembra un pezzo di stoffa di tre colori avvolto all’asta. Negli ultimi anni accade sempre più frequentemente di vedere il nostro Tricolore, esposto anche su edifici pubblici, in pessime condizioni d’uso, strappato, lacerato, scolorito o sporco. Non fanno eccezione neppure i palazzi Istituzionali locali o nazionali. Il Tricolore che rappresenta il Simbolo dell’unità nazionale e che dovrebbe rappresentare per tutti l’orgoglio di essere italiani, in alcuni casi viene offeso indecorosamente.

Al termine dei vari interventi il Presidente Bove e il Vice Presidente Garofalo hanno consegnato al Vice Sindaco Galea il Tricolore e la bandiera Europea.

Successivamente la delegazione si è recata presso la casa comunale dove le due bandiere e quella del Comune sono state collocate nel loggiato della sala giunta. A suggellare la cerimonia l’esecuzione dell’inno Nazionale intonato dalla Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato.

La manifestazione si è conclusa presso i Giardini del Torrione dove i ragazzi della terza media della sezione ad indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo San Francesco di Anguillara diretti dalle professoresse Alessandra Lattanzio e Monica Limongelli ha eseguito l’Inno Nazione e a seguire quello europeo

Al termine, il Commissario della Polizia di Stato in servizio presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Marco Valerio Cervellini, ha tenuto un conferenza alle scolaresche di Anguillara Sabazia sul tema “Tutela della sicurezza e della reputazione online sui social network”.

“La nostra responsabilità Come Polizia Postale e delle Comunicazioni – ha esordito il Commissario Cervellini – è quella di continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un’opportunità e non come un pericolo. Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per consentire ai giovani di navigare con prudenza in internet aiutando, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.

In chiusura della cerimonia il prefetto Tagliente a sottolineato che “Con questa manifestazione che fa seguito a tante altre iniziative nell’ambito del “Progetto decoro della Bandiera” primo simbolo ufficiale identificativo della Repubblica, l’Associazione Nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) vuole contribuire a garantire la corretta esposizione e il decoro del Tricolore su tutti gli Uffici tenuti ad esporlo”.




Il Ministro della Difesa alla festa dell’Uva e del vino 2018 di Velletri

VELLETRI (RM) – In occasione della Festa dell’Uva e del vino 2018 a Velletri non è mancato il saluto del Ministro Elisabetta Trenta in una piazza Cairoli gremita di persone. 

Velletri, il ministro Trenta alla Festa dell’Uva: pienone in piazza Cairoli




Trento, la street art come mezzo per riappropriarsi della città

TRENTO – A Trento Street art come mezzo per riappropriarsi della città, educando alla legalità e alla cura dei beni comuni e valorizzando questo tipo di arte contemporanea attraverso interventi di estetica e rigenerazione urbana. Per realizzare questo progetto l’amministrazione comunale ha individuato alcuni muri, (liberi e Hall of fame) per offrire ai giovani writer la possibilità di agire nella legalità, che diventano così una sorta di “tela urbana” dove si possono confrontare nell’esecuzione di opere di diverso stile, contribuendo spesso a recuperare alla città zone degradate o dimenticate.

L’attività 2018

Il Tavolo street art, coordinato dall’ufficio politiche giovanili, è uno spazio di confronto “aperto” con soggetti che si occupano di espressione artistica, di inclusione sociale giovanile e di educazione alla legalità attraverso la forma artistica dei murales.

Avviato lo scorso anno, il Tavolo si è allargato in questi mesi ad altri soggetti che hanno chiesto di farne parte.

Attualmente è composto da Cooperativa Arianna/Educativa di strada, Associazione Balaclava formata da writers trentini, MCZ Radio, Cooperativa Adam 0-99, Mart Galleria civica di Trento, Associazione La Cerchia, Associazione Alchemica, Associazione culturale Andromeda, Collettivo Contra la Pared, alcuni rappresentanti del liceo scientifico da Vinci e del liceo artistico Vittoria.

L’attività 2018 si è concentrata sulla pulizia e sul decoro di alcuni muri della città, sulla creatività giovanile riconosciuta anche attraverso l’arte di strada, sulla formazione per migliorare le competenze artistiche.

Ad inizio estate l’intervento di formazione-azione realizzato a cura dell’Associazione Balaclava, mirato a conoscere le tecniche del graffito, ha visto la partecipazione di otto ragazzi dai 14 ai 18 anni.

L’artista Dado ha eseguito presso l’ex distributore al ponte di S. Lorenzo un’opera d’arte di effetto, disegnando un fiore stilizzato in armonia cromatica con l’ambiente.

Durante l’estate una squadra di 4 ragazzi tra i 16 e i 17 anni, nell’ambito del progetto Summerjobs, è stata impegnata nella pulizia del muro del parcheggio ex Sit, creando una superficie adatta ad ospitare nuove opere.

È infatti in programma per la prossima primavera un evento a cui potranno partecipare i giovani writers.

Dieci artisti diversi hanno aderito nel periodo estivo all’Hall of fame, prendendosi cura di 13 lotti in via Doss Trento ex Zuffo, Via dei Valoni a Povo e nei Giardini di Piazza Venezia
(sottopasso). Il totale dei metri di muro messo a disposizione dall’Amministrazione comunale è di circa 240 mq.
Inoltre i Muri liberi, in particolare il muro in Via Hubert Jedin, vicino allo Skatepark, sono molto utilizzati dai giovani writers che in essi riconoscono una “palestra” di facile accesso.
Le altre murate libere si trovano al Parco Duca d’Aosta, in via filari Longhi a Ravina e nel Parco di Melta.

Il nuovo sportello per i giovani, Civico 13, dedicherà, il prossimo 15 novembre, un appuntamento di approfondimento proprio sulla street art.

Irene Tagliente




Premio Castel Gandolfo: fervono i preparativi per la prossima edizione. Nasce la pagina su Facebook con i momenti più belli

CASTEL GANDOLFO (RM) – Premio Castel Gandolfo, la kermesse sul Lago Albano ha riscosso un grandissimo successo. E già fervono i preparativi per il prossimo anno. La giuria sta infatti già individuando quelli che saranno i temi sociali della prossima edizione nonché gli ospiti d’eccezione che saranno i protagonisti.

“Una vita dedicata al servizio dei cittadini tenendo in cima alla scala dei valori la persona e rivolgendo una costante attenzione alle fragilità”. Questa in sintesi la motivazione del premio alla carriera al prefetto Francesco Tagliente, ex Questore di Roma e Firenze che ha ricevuto, insieme ad altre personalità, il “Premio Castel Gandolfo 2018”.

Alla kermesse di fine estate sul “lago del Papa”, patrocinata dalla Regione Lazio e dal Comune di Castel Gandolfo, ha partecipato anche il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Commovente il momento dell’inno d’Italia intonato dal celebre tenore Francesco Grollo. L’evento è stato condotto dalla giornalista Chiara Rai insieme a Katia Domanico e Remo Bianchi.

La giuria del Premio Castel Gandolfo 2018 quest’anno ha ritenuto di assegnare il riconoscimento a personalità come il fotografo Rino Barillari e alla criminologa Roberta Bruzzone. Tra i premiati anche Mammad Ahmadzada, Ambasciatore dell’Azerbaigian, Luigi Brunamonti, Giulio Pettinato, Federico Bronzi e Lorenzo Botti.

Nel frattempo è nata la pagina Facebook PREMIO CASTEL GANDOLFO. Un contenitore social ricco di fotografie e video e dove si accettano suggerimenti e commenti dei visitatori