ROMA: PITTURA, SCULTURA E INCISIONE ALLA MOSTRA “VASTA È LA LUCE”

di Simonetta D'Onofrio

Roma
– “Vasta è la luce”. È il titolo della mostra d’arte contemporanea organizzata dall’ Associazione Culturale “URBIS ET ARTIS”, una collettiva interamente dedicata alla pittura, alla scultura e all’incisione al centro di Roma, zona S.Giovanni, presso il Complesso Monumentale San Giovanni Addolorata, nella Corsia delle Donne, ('Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata) . Nel palazzo si possono ammirare anche dei preziosi quadri realizzati da pittori di fama internazionale come Ugo Attardi, Piero Dorazio, Renato Guttuso, Mino Maccari, Mario Schifano, Lorenzo Vespignani. Tra le opere da contemplare segnaliamo quelle di Antonio Anastasia, un artista leccese poliedrico che dalla tenera età ha avuto il senso innato per i colori, l’amore per la pittura, accompagnato dal presidente dell’associazione di promozione turistica “Salento Nostro”, dott. Antonio Russo.

Innumerevoli i suoi riconoscimenti, tra questi ricordiamo ai lettori la critica ricevuta da Vittorio Sgarbi :“[…] In Italia, il rapporto col Cubismo fu particolare. Condizionato inizialmente dal Futurismo, che sarebbe dovuto esserne fratello di latte, ma che, vittima del suo nazionalismo, finì per considerarlo rivale nella primogenitura dell’Avanguardia, nel nome del solito primato italiano. Poi ci fu l’ostracismo della figurazione recuperata (Valori Plastici e Novecento innanzitutto), che da una parte non fu affatto estranea al senso “squadrato” della forma introdotto dal Cubismo, dall’altra lo rinnegò apertamente, tacciandolo di degenerazione intellettualistica che oltraggiava la sacra lezione ereditata dal Rinascimento, italiano, naturalmente. Sicché, chi in Italia voleva occuparsi di Cubismo e dei suoi sviluppi doveva farlo in maniera appartata, fuori dalla linea maestra, come i razionalisti del Milione, ad esempio, oppure rimanendo sotto l’egida patriottica del Futurismo, come fanno Depero e Prampolini. Se questa era la situazione, non sorprende che nel primissimo Dopoguerra, spazzate le complicità col fascismo, la riscoperta del Cubismo diviene la tappa obbligata di buona parte del processo di ammodernamento e internazionalizzazione dell’arte italiana, coinvolgendo tanto il versante astrattista quanto il figurativo. Ma dagli anni Cinquanta avanzati in poi, il Cubismo torna a destare poco interesse, travolto dall’orgia informale, e sono in molti a considerarlo consegnato alla storia, ormai definitivamente.

Non per tutti, però. Fuori dalle cerchie più à la page, specialmente fra gli autodidatti, gli studenti d’arte e quanti sono all’inizio della loro formazione artistica, il Cubismo continua a essere un riferimento importante, come il primo linguaggio capace di tenere realmente il passo di una contemporaneità considerata in eterno presente, che va dunque appreso e applicato.

È questo l’approccio didattico con cui anche il salentino Antonio Anastasia ha reso omaggio al Cubismo, in un modo dunque rispettoso, ma tutt’altro che obbligato e reverenziale, interpretandolo non come meta finale, ma come tappa intermedia, per quanto importante, nel percorso alla ricerca della propria cifra espressiva. Un percorso che significativamente, a sottolineare quanto appena detto, ha contemplato anche altre retrospezioni stilistiche, altre immedesimazioni nei linguaggi storici della modernità, come, ad esempio, l’Astrattismo, l’Informale, con esiti non meno rilevanti di quelli conseguiti con il Cubismo. Non si tratta di “culturalismo” a buon mercato, del farsi bello di una citazione per giustificare la dignità di una proposta artistica altrimenti poco consistente, tanto per capirci, come in Italia, paese tendenzialmente ignorante, capita fin troppo spesso.”

La mostra “Vasta è la luce” è possibile visitarla fino a domenica 29 marzo, ingresso gratuito.




ROMA, MOBILITA': LUCI ED OMBRE SUL BIGLIETTO NOTTURNO

di Simonetta D'Onofrio

Roma – Un biglietto ridotto, una facilitazione che può contribuire a frenare le stragi del sabato sera, un piccolo contributo per stimolare i ragazzi capitolini ad abbandonare auto e moto, per tornare da locali e discoteche.
Un esempio che è stato già adottato in altre realtà, con risultati a volte incoraggianti. Una modalità di spostamento verso le discoteche già utilizzato nelle più caratteristiche località del divertimento europeo, da Ibiza alla Riviera Romagnola, una facilitazione già realizzata nella capitale, in particolare nel litorale romano, durante l’estate, che viene oggi estesa su tutta la rete notturna, per tutto l’anno.

Il biglietto notturno, dal costo di tre euro, sarà valido dalle 20 fino alle 5 del mattino, su tutta la rete urbana. Un contributo per limitare il numero di ragazzi che, dopo una serata di musica, col rischio di aver bevuto un po’ troppo, si mettono alla guida dei loro mezzi col rischio di non essere abbastanza lucidi per garantire il ritorno a casa in tutta sicurezza. Un contributo che da solo, però, non può dare la soluzione al problema.

Non è certo solo il prezzo del biglietto che scoraggia i giovani dal raggiungere i luoghi del divertimento cittadino con i mezzi pubblici. Rispetto alle altre capitali europee, che hanno linee metropolitane che funzionano anche la notte, la rete di trasporto notturno romana appare estremamente carente. I passeggeri delle linee notturne lamentano frequenti soppressioni di corse, mezzi vetusti, un servizio generalmente scadente.

Quindi, buona l’istituzione di un biglietto facilitato per i viaggi notturni, ma per far si che questo strumento possa essere efficace, bisogna necessariamente affiancargli una rete di trasporto pubblico efficiente, un certo numero di bus aggiuntivi, una modalità più flessibile di fruizione della rete.




ROMA CASSIA: STUDENTI SENZA AULE E STRUTTURE PUBBLICHE INUTILIZZATE

 

La sede di Via Maurizio Giglio è pertanto libera e inutilizzata dall’aprile del 2013 e mantenerla in tale stato potrebbe favorire un utilizzo improprio o illegittimo che andrebbe senz’altro a scapito dell’interesse pubblico.

 

di Simonetta D'Onofrio

Roma / Cassia – I vertici dell’Istituto di istruzione superiore Gaetano De Sanctis, in via Cassia, denunciano la carenza di aule e hanno richiesto urgentemente un tavolo interistituzionale con il Comune di Roma, Municipio XV, IC La Giustiniana, Città metropolitana e MIUR USR per il Lazio, al fine di verificare l'esigenza di mantenere la destinazione d'uso scolastico e di assegnare la sede di Via Maurizio Giglio all'IIS Gaetano De Sanctis e alla Città metropolitana o di concordare altra soluzione che comunque consenta all’IIS Gaetano De Sanctis di fornire una risposta adeguata alla richiesta di istruzione superiore avanzata dalla popolazione di Roma Nord.

"Vista l’elevata richiesta di iscrizioni si è venuta a creare in questi ultimi anni una situazione di criticità talmente elevata, che ha costretto diverse famiglie a ripiegare nelle sedi succursali.  Disagi, false aspettative per i ragazzi che avevano deciso di frequentare una determinata sede, hanno prodotto un grave disagio per le famiglie che ripongono legittime aspettative nell’Istituto di zona. In particolare, è stato evidenziato come l'utenza di Roma nord sia carente di strutture scolastiche che possano offrire una risposta alla crescente popolazione del territorio. E proprio questa è stata la motivazione che ha determinato un consistente numero di esuberi.

Ciò che viene richiesto è la sede di Via Maurizio Giglio, che risulta ancora in carico all'IC La Giustiniana. L'art. 8 comma 7 della legge 11 gennaio 1996, in relazione al “Trasferimento ed utilizzazione degli immobili” prevede che "…… Qualora ne siano venute meno le motivazioni, il vincolo di destinazione scolastica di un edificio può essere revocato dall'ente proprietario, d'intesa con l'ente territorialmente competente per gli altri ordini di scuola e con il provveditore agli studi."
Poiché le motivazioni per l'uso scolastico non sono venute meno in quanto l'IIS Gaetano De Sanctis avanza la richiesta di utilizzo di tale struttura per esigenze istituzionali tese a garantire il diritto allo studio della popolazione del territorio di Roma Nord, si sollecita l'apertura di un tavolo con l’IC La Giustiniana ha avuto in assegnazione la nuova sede del comprensorio “Case e campi“(Via Iannicelli).

La sede di Via Maurizio Giglio è pertanto libera e inutilizzata dall’aprile del 2013 e mantenerla in tale stato potrebbe favorire un utilizzo improprio o illegittimo che andrebbe senz’altro a scapito dell’interesse pubblico.

L’IIS De Sanctis, oltre alle esigenze del XV municipio, offre il servizio per i comuni limitrofi, come Formello e Campagnano, che sono privi di licei, essendo l’unica struttura facilmente raggiungibile, senza bisogno di sottoporre gli studenti a lunghi spostamenti. La disponibilità di una struttura vuota, non può essere tollerata da chi, proprio per la carenza di aule, non riesce a fornire la risposta che la popolazione del territorio merita.
 




PAPA FRANCESCO E I MOLISANI: LA VISITA DEL SANTO PADRE DIVENTA UN FILM

di Simonetta D’Onofrio

Le immagini come filo conduttore della memoria, per ricordare la visita del papa in Molise, per dare più valore allo scorso 5 luglio. Il legame tra il passato e il futuro di una regione, il Molise, passa anche attraverso le parole , il modo di agire, il modo di fare, semplice, diretto, verace, che papa Francesco ha lasciato in quell’occasione e che ci invita a riflettere, tutti, fedeli e non, sui vari temi che costantemente accompagnano la vita quotidiana.

C’è tutto questo nel film-documentario “Con le periferie nel cuore, pensieri e parole di Papa Francesco”, una bella storia incentrata sull’incontro del Santo Padre con i molisani. Ma non solo. Dal tono emotivo, dal respiro realistico, il film racconta aneddoti in esclusiva, le storie dei protagonisti, dai detenuti ai semplici agricoltori, per annodare nel tempo il significato più profondo che ne deriva, recuperare il senso di quanto ci ha rammentato Papa Francesco, dove la dignità e la capacità di andare “oltre” devono essere sempre presenti nel nostro percorso, per ritrovare i semplici gesti, il valore del tempo.

Chi ha già visto il film rivive quei momenti con marcia in più, abbondano le emozioni evocate dalle sequenze sceniche, che donano una profonda serenità, lasciando la mente germogliare per altre mete lontane, piene di speranza. Come pure il messaggio che arriva in modo schiacciante dal racconto di una disabile costretta a stare per una malattia sulla sedia a rotelle.

“Con le periferie nel cuore, pensieri e parole di Papa Francesco” racconta non una storia qualunque, ma di una donna, una come tante, che rappresenta la speranza, malgrado la sofferenza che deriva dalla sua invalidità permanente, continua ad avere un amore sorprendente per la vita, senza mai arrendersi, con un occhio particolare rivolto a Dio.

Accompagnato dalle note di De André, il regista ha confezionato il tutto con un linguaggio cinematografico ricco di inquadrature, di diversi punti di vista, di dialoghi che fanno accrescere l’amore per il Molise, straordinariamente colmo di itinerari e di paesaggi meravigliosi. Una piccola regione che in questi ultimi anni ha deciso di “esserci” . Un obiettivo che non è di facciata, ma di sostanza.

Un territorio coraggioso della nostra Penisola che sta mettendo in atto tutte le azioni per farsi ammirare in tutto il mondo per le bellezze artistiche e naturali, che si estendono tra mare e montagna.
L’occasione per vedere il film, assieme a colui che è stato il “regista” della visita a Campobasso di Bergoglio, Monsignor Giancarlo Bregantini, Arcivescovo della diocesi di Campobasso-Bojano, è martedì 24 marzo alle ore 16, quando sarà proiettato presso la sala Marconi della radio Vaticana, piazza Pia 3. Un appuntamento speciale, a Roma, che ha in sé la straordinaria volontà di sostenere quanto ci dice di “fare” Papa Francesco, una narrazione che ancora una volta ci sorprende.
Interverranno il regista del film Pierluigi Giorgio; Raffaele Luise, giornalista vaticanista, autore del libro “Il fascino di Gesù nelle Periferie”; don Dario Edoardo Viganò, direttore “Centro Televisivo Vaticano”, padre Ciro Benedettini, vice direttore Sala Stampa Vaticana. Moderatrice dell’evento: dott.ssa Rita D’Addona, giornalista, responsabile Ufficio Stampa Arcidiocesi Campobasso-Bojano.

Sarà presente alla presentazione del docu-film anche Michele Petraroia, Vicepresidente e Assessore al Lavoro della Regione Molise.




ANGUILLARA, STRADE DI PONTON DELL'ELCE: "NON TI SCORDAR DI ME"

di Simonetta D'Onofrio

Anguillara (RM) – Ad Anguillara i lavori tanto attesi “attendono ancora” e non si sa quando e come saranno completati. È in sostanza quanto sta accadendo nel quartiere periferico Ponton dell’Elce ad Anguillara.

Circa quindici giorni fa, la macchina comunale ha fatto ricoprire in una mattinata, circa il 20% delle buche nel complesso delle strade di Ponton dell'Elce, lavori, poi, non proseguiti nei giorni seguenti. I residenti ipotizzavano il fermo dei lavori a causa delle piogge dei giorni successivi, ma non nonostante il ritorno del bel tempo non si è mosso più nulla.

Un problema di sicurezza che sta lacerando sempre di più le ferite dei cittadini, costretti a subire ancora una volta un trattamento diversificato rispetto ad altri quartieri di Anguillara.

Chi avrebbe dovuto coordinare il settore della manutenzione non ha messo la “pezza” neanche alle situazioni più critiche, dove ogni giorno transitano i pedoni e i ragazzi per raggiungere lo scuolabus. Le crepe, arrivano con una profondità anche a 20 cm, sono state segnalate più volte dai cittadini. Nel frattempo, anche a seguito della clamorosa protesta portata avanti con una manifestazione, sono stati avviati i lavori di rifacimento in via Mainella, via San Francesco, via di Ponte Valle Trave e via Matteotti, tutti iniziati, lunedì 9 marzo 2015, fato ha voluto,dopo la manifestazione di protesta per i disservizi, che si è tenuta il 7 marzo. La Giunta comunale, in pochissimo tempo ha definito il quadro tecnico economico per un valore di 100mila euro. Una buona iniziativa, che però stride con quanto vissuto nel quartiere di Ponton dell'Elce: I residenti oltre la via braccianese si identificano come “di serie B” . Finora si sono trovati circa 2mila euro, una cifra esigua per il rattoppo superficiale del manto stradale.

Un quartiere che, ancora una volta, partecipa a risanare le casse comunali e che si vede tirato fuori dall’attenzione di chi governa la cittadina di Anguillara.




ALITALIA MAINTENANCE SYSTEMS: ASPETTANDO LA TRANSAZIONE… LAVORATORI ALLA FAME

di Simonetta D'Onofrio

I lavoratori di Alitalia Maintenance Systems stanno attraversando un momento delicato dove la loro professionalità e il loro impegno rischiano di essere dispersi per colpe, amministrative, indipendenti dalla loro volontà.

Alitalia Maintenance Systems è un'azienda, specializzata nella manutenzione del settore aeronautico, che una volta era il fiore all’occhiello della compagnia di bandiera, quando portava alto il nome dell’Italia in volo per il mondo.

I lavoratori Alitalia Maintenance Systems si trovano ora all’interno di una situazione che, se non si svolgesse alle spalle di decine di famiglie, potrebbe definirsi grottesca.

I FATTI:
Da alcuni mesi, in seguito alla richiesta di fallimento, la società è in concordato, con la speranza di una soluzione, grazie a un accordo firmato con Panmed, la società giordana che ha manifestato l’interesse per l’acquisizione della Alitalia Maintenance Systems (interesse sembra riconfermato di recente), ed è in attesa che i creditori accettino il concordato stabilito dal Tribunale.

Quando la luce sembra vedersi all’orizzonte, ecco che alcuni aspetti collaterali della vicenda, ma non meno importanti, minano la tranquillità dei lavoratori, allontanando ulteriormente l’uscita dal tunnel. Dal mese di settembre 2014 i lavoratori non percepiscono i rimborsi integrativi dello stipendio da parte di FSTA (Fondo speciale per il trasporto aereo), che permetteva loro di riuscire a superare questo periodo di difficoltà.

Come ci ha confermato Fabio Ceccalupo, dell’UGL trasporto aereo, “I lavoratori interessati non percepiscono più l’integrazione del fondo da circa sei mesi, e dal 15 gennaio scorso è terminata anche la cassa integrazione. Tutto ciò per lavoratori che non percepiscono stipendi d’oro, così come qualche organo d’informazione ha riportato. Qui si parla di lavoratori con stipendi normali, lontani certo dalle cifre che vengono lette su alcuni giornali”.

Nel mese di aprile i creditori di AMS dovranno recarsi in tribunale per firmare, in caso di accettazione, il concordato. I lavoratori che sono attualmente senza cassa integrazione e senza il contributo salariale del fondo FSTA non possono attendere oltre.




ANGUILLARA: VIGNA DI VALLE ANCORA ISOLATA. L'APPELLO AL SINDACO E ALL'OPPOSIZIONE

 

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A rischio chiusura le attività commerciali di Vigna di Valle. L’azione legale nei confronti di Roma Città Metropolitana con tutta probabilità non permetterà di risolvere rapidamente il grave problema

 

di Simonetta D'Onofrio

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Anguillara (RM) – Ad Anguillara da oltre un mese la frazione di Vigna di Valle, distante circa tre chilometri dal centro cittadino, dove hanno sede svariate attività commerciali tra cui stabilimenti balneari, si trova se non proprio isolata, in gravi difficoltà a causa dell’interruzione della strada provinciale per una frana avvenuta in località “Curva del Pizzo”.

Dal 5 febbraio, giorno in cui si è verificato lo smottamento, per raggiungere Vigna di Valle occorre percorrere via dei Monti, strada ritenuta pericolosa, a causa dell’asfalto scivoloso soprattutto nelle giornate di pioggia, oppure effettuare un lungo giro fino alla via Braccianese. Se questa condizione risulta scomoda per i residenti, costretti ad allungare i tempi per gli spostamenti, diventa un vero dramma per tutti i commercianti della zona, che hanno assistito ad un vero e proprio calo dei clienti.

La località di Vigna di Valle, con la chiusura della provinciale circumlacuale, diventa in pratica un vicolo cieco, i potenziali clienti sono costretti a un lungo trasferimento per percorrere pochi chilometri, col risultato che chi decide di passare una serata al ristorante, o in pizzeria, trova più comodo recarsi in altre località più facilmente raggiungibili, per non parlare poi dei gestori degli stabilimenti balneari che, qualora la provinciale non venga riaperta prima dell'inizio della stagione estiva, saranno costretti a chiudere i battenti.

“Siamo al collasso – riferisce Nicola, un ristoratore di Vigna di Valle – da quando è venuta giù la frana, il lavoro è crollato. Il problema non è per me, però io ho quattro dipendenti fissi, e una situazione del genere mette a rischio i posti di lavoro”.  

Nicola ci conferma anche che dopo l’incontro dello scorso 24 febbraio tra commercianti, residenti e i rappresentanti del Comune di Anguillara, non hanno più avuto notizie da parte dell'amministrazione. L’azione intrapresa dalla maggioranza è stata l’affidamento ad un avvocato per promuovere un’azione legale contro la Città Metropolitana di Roma (Ente subentrato al posto della Provincia), per intimare la riapertura della strada.

I residenti e i commercianti di Vigna di Valle, però, non possono certamente accontentarsi di un’azione legale nei confronti di Roma Città Metropolitana che con tutta probabilità non permetterà di risolvere rapidamente il grave problema. E l'impressione generale è che sembra una modalità per sollevare la giunta dalla responsabilità della mancata riapertura, evitando quindi di affrontare direttamente la questione.

Il sindaco è il responsabile della Protezione Civile, e dell’incolumità dei cittadini, così come conferma il Formez, “l'autorità comunale di protezione civile è il sindaco, sia quale capo di un'amministrazione titolare di competenze amministrative nel tempo ordinario sia quale organo personalmente chiamato ad azioni tecnico – amministrative anche di carattere estremo in occasione di eventi di protezione civile”. In questa sua funzione può, e deve, adottare tutti i mezzi per mettere in sicurezza la strada in questione. "Affidarsi all’azione legale nei confronti di altri – dichiarano alcuni residenti del luogo – significa abdicare alle proprie prerogative".

Alle dichiarazioni dei residenti si aggiungono anche quelle di molti commercianti: "Se non ha i fondi per sistemare la strada, il sindaco che vuole essere vicino ai suoi concittadini, si rechi al palazzo della Città Metropolitana di Roma, e non faccia ritorno finché non avrà ottenuto delle garanzie sulla risoluzione in tempi ristrettissimi del problema, anche a costo di fare gesti eclatanti, come per esempio incatenarsi all’ingresso di Palazzo Valentini. E questa determinazione dovrebbe essere portata avanti non solo dal primo cittadino ma anche dai consiglieri di opposizione, che devono e non possono chiamarsi fuori se ci tengono al bene della cittadinanza. I consiglieri adottino quei comportamenti che pretendono dal sindaco, in modo d dare un esempio concreto"




ROMA NORD: NASCE IL GRUPPO WHATSAPP CONTRO LA MICROCRIMINALITA'

di Simonetta D'Onofrio

In attesa di provvedimenti incisivi da parte delle autorità competenti che governano la città di Roma e in particolare nel XV municipio, il Circolo Forza Italia ha attivato un servizio gratuito, aperto a tutti i cittadini residenti a Roma Nord, che mira ad essere il più capillare movimento locale di cooperazione tra i residenti, per cercare di colpire il fenomeno crescente dei furti in abitazione: “Residenti attenti – Roma nord”. Già operativo con l’applicazione WhatsApp, l’utente può contattare il numero del cellulare 344.0646018 e dovrà semplicemente “Aggiungimi gruppo' e si è parte della nuova rete".
Sta riscuotendo un buon successo, ci dice Vincenzo Leli, presidente del Circolo Forza Italia XV Municipio, già sono stati creati diversi sottogruppi operativi. In pratica si sono formati micro-gruppi per quartieri, strade o addirittura condomini (ad es. 'Residenti attenti – Olgiata', 'Residenti attenti – via Due Ponti' ecc. ) a loro volta invitando e aggiungendo i propri conoscenti, amici e vicini".
In questo momento, commenta Leli, c’è una vera emergenza sulla sicurezza, prevenire furti ed intrusioni di terzi e per attenuarne le conseguenze, per evitare di essere truffati o derubati è un problema avvertito dalla maggior parte delle persone. I furti nelle case sono cresciuti in modo esponenziale. Non solo i “topi di appartamento”, ma anche nelle strade si percepisce la paura di essere derubati.
L'idea del gruppo su Whatsapp – spiega Leli – è nata negli Stati Uniti in alcune città particolarmente bersagliate dai colpi e ora si sta diffondendo anche in Italia, soprattutto al nord, vista l’escalation di furti negli appartamenti, dando ottimi risultati nella prevenzione del crimine.
Il concetto chiave è quello di rendersi tutti disponibili a sorvegliare il territorio e segnalare immediatamente agli altri iscritti situazioni fortemente sospette. Ad esempio , commenta il Presidente del Circolo di Forza Italia – se qualcuno dovesse vedere un losco figuro che scavalca un cancello, potrebbe lanciare l’allarme immediatamente sul gruppo e se sarà certo di quel che ha visto, magari con la conferma di altri vicini, saranno contattate le forze dell'ordine congiuntamente dando priorità massima alla richiesta di intervento e con la possibilità di fornire più dettagli utili agli agenti in caso di fuga dei malviventi”.
Giovedì 5 marzo si è tenuta una seduta straordinaria nel Consiglio del XV Municipio sul tema sicurezza. Proprio da quell’assise, conclude il Presidente Leli, ci aspettiamo che vengano prese in considerazione le proposte fatte anche dall’opposizione, con azioni pratiche che siano utili per l’intera cittadinanza, come l’installazione di impianti di sorveglianza. I furti sono sgradevoli da subire, si colpisce la serenità delle famiglie, già intaccata in questo particolare momento storico dalla crisi.




FEYENOORD BARCACCIA: GLI STUDENTI OLANDESI DONANO LA LORO COLLETTA

di Simonetta D'Onofrio

A volte piccoli gesti sono più importanti di opere faraoniche. Quando il genere umano fornisce prove misere prove della propria esistenza, così come è avvenuto il 19 febbraio scorso, in occasione della partita di Europa League Roma Feyenoord, ci sono comunque ragazzi che, con la semplicità che contraddistingue spesso i gesti compiuti in questa età, cercano di assumersi responsabilità non loro, contribuendo, nel loro piccolo, a riparare i danni.

Gli studenti di un liceo di Zwolle, città olandese capoluogo della provincia di Overijssel, il Celeanum Gymnasium, hanno raccolto 3.200 euro, come contributo per il restauro della fontana della Barcaccia, capolavoro di Bernini, ferita da un centinaio di colpi inferti da vandali vestiti con le maglie bianche e rosse della loro squadra.

L’assegno è stato consegnato dai ragazzi all’assessore capitolino Paolo Masini, con delega a scuola e sport. Il gesto, nella sua semplicità, è stato molto apprezzato dall’assessore e dal sovrintendente dei Beni culturali di Roma, Claudio Parisi Presicce. Masini ha detto: “Avete dimostrato grande senso civico e amore per la nostra città, dalle vostre aule è uscita una grandissima lezione di civiltà anche nei confronti dei vostri concittadini che si sono comportati in quel modo. Noi sappiamo quanto gli olandesi amino Roma e che quello sparuto gruppo di delinquenti è solo un’assoluta minoranza”.

Oltre al liceo di Zwolle, le associazioni olandesi presenti in Italia, coordinate da Angela Mannaerts, presidente di “salviamo la Barcaccia”, hanno contribuito con la raccolta di circa 25.000 euro. L’assessore Masini ha dichiarato che è stata lanciata una proposta di organizzare un’amichevole tra le due nazionali per raccogliere i fondi da destinare al restauro. Si calcola il danno ricevuto dalla fontana in circa 1,2 milioni di euro, cui si sommerebbero altri 4 milioni di danni d’immagine alla capitale, per la mancata percezione di sicurezza, che può scoraggiare i turisti a recarsi nella capitale.




ANGUILLARA: DOPO IL CORTEO… INIZIA IL CAMMINO

di Simonetta D'Onofrio

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Anguillara (RM) – Hanno vinto loro. Ce l’hanno fatta, anche con l’aiuto dei Social Network, con i cittadini e i tanti ragazzi che sono scesi in piazza per manifestare il dissenso per chi è stato chiamato ad amministrare un territorio a vocazione turistica, sulle sponde del lago di Bracciano.

In questi giorni l’impulso generato dalla comunicazione ha raggiunto ogni cittadino di Anguillara.  Una decisione portata avanti per dire “no”  a chi si è preso la responsabilità di gestire la macchina amministrativa.  Ciò che hanno ripetuto più volte è la disattenzione da parte della politica locale per uno degli angoli dell’Italia che offre meraviglie paesaggistiche senza uguali.  Si chiedono perché Anguillara non possa avere un programma d’azioni integrato al fine di accrescere lo sviluppo economico e sociale.

Il social bombing che hanno attivato sui vari  gruppi Facebook ha portato il risultato che si erano prefissati : scuotere  l’intera  Giunta che amministra il Paese, rei per non aver realizzato in quattro anni un piano di crescita e di ottimizzazione del territorio  adeguati.  Gli ultimi tempi sono stati segnati da una forte crisi culturale, uno smarrimento generalizzato da parte di chi dovrebbe avere le idee chiare per cercare di uscire da un’angosciosa situazione di degrado che si nota in molte strutture  scolastiche, in diversi quartieri periferici dove sono disattese le normali azioni di gestione ordinaria. Gli  interlocutori che si sono succeduti hanno, di fatto, sostenuto che finora non sono state elaborate proposte efficaci per una pianificazione strategica, in grado di generare coesione sociale e la giusta valorizzazione delle proprie ricchezze.

In una città come Anguillara, che è ancora legata a logiche di tipo familistico, dove è difficile portare in piazza molte persone se non si appartiene a certi “gruppi organizzati”, aver mosso circa quattrocento persone non è un risultato da sottovalutare, anche se gli organizzatori speravano che l’affluenza fosse maggiore.

Il vero successo è rappresentato dal fatto che durante la manifestazione, così come era stato annunciato, sono rimasti lontani i simboli di partito. La protesta, spesso garbata, a volte un po’ forte, decisa nelle intenzioni, ha riguardato tutta la politica, non solo di Anguillara, e indipendentemente dagli schieramenti. La giunta Pizzorno era l’obiettivo contingente, ma non sono stati risparmiati i consiglieri di opposizione, le precedenti amministrazioni, la politica nazionale che ha ridotto i fondi ai comuni, mettendoli in difficoltà.

Un dato è sicuramente emerso oggi. Chi è al governo della città non può trascurare le richieste che sono giunte oggi dalla piazza. Non ci si può arroccare dentro al Palazzo, aprendo le orecchie solamente alle voci che giungono acriticamente dal partito di riferimento, che osserva la vita cittadina con gli occhi bendati. Non può accontentarsi di farsi raccontare i fatti quotidiani dalle false lusinghe di giornali compiacenti che sembrano i cortigiani dell’imperatore nella fiaba di Andersen, fingendo di non vederne le nudità finché non è giunto un bimbo che ha gridato “Il re è nudo”.

 




ROMA – VITERBO FL3: CADONO GLI ALBERI E SI BLOCCANO I TRENI

di Simonetta D'Onofrio

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Viterbo – Di nuovo una giornata di passione per i pendolari della linea ferroviaria FL3, Roma Viterbo. Una linea che sta diventando sempre più il simulacro dell’inefficienza dei trasporti pubblici italiani, che nonostante le promesse regionali, non riesce a fornire un servizio appena accettabile. Non c’è giorno in cui non esistano ritardi, non c’è settimana senza interruzioni o cancellazioni di treni.

Chi si affida a Trenitalia per raggiungere il posto di lavoro, deve programmare un determinato numero di permessi al mese, presi forzatamente per colpa delle inadempienze del vettore, una “tassa” da pagare, oltre all’abbonamento ferroviario, una situazione che non è possibile tollerare.

Anche oggi la circolazione ferroviaria è stata cancellata nel tratto Bracciano – Viterbo, con un servizio sostitutivo su pullman, che serve solo ad attenuare leggermente il disagio patito da chi ha pagato gli abbonamenti mensili nella speranza di trovare regolarmente un treno che lo porti a destinazione, nella speranza che Trenitalia non abbandoni definitivamente i pendolari per concentrare le sue attenzioni, e gli investimenti, solo sulle linee più redditive dell’alta velocità.

Nel caso odierno l’interruzione della circolazione è dovuta ad alcuni alberi caduti sulla linea a causa del maltempo, la cosa, però non tranquillizza i cittadini bloccati su carrozze gelide, o sulle piattaforme delle stazioni.

Consci del fatto che Trenitalia non farà nulla per risolvere la loro situazione, i cittadini invocano il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, chiedendo di intervenire. La Regione ha comprato alcuni nuovi treni Vivalto, per migliorare la dotazione di materiale rotabile, ma se i problemi sono determinati prevalentemente dalla linea, i nuovi treni sono destinati a non svolgere la loro funzione.

Ci vuole un’inversione di tendenza, un “cambia verso” tanto invocato nella politica nazionale e locale, che dovrebbe, proprio su questi temi, mettere in pratica quanto propagandato in campagna elettorale.