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Costume e Società

Auto elettriche, entro il 2020 sarà boom

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Tempo di lettura 2 minutiIn Italia i maggiori problemi per cui le vetture elettriche non riescono a diffondersi come in altri paesi sono appunto il costo delle batterie

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La società di analisi Bloomberg New Energy Finance (BNEF) ha presentato un documento da cui si evince che, a partire dal prossimo decennio, le auto elettriche potrebbero raggiungere, come numero di vendita le auto “normali” e addirittura superarle in termini di risparmio economico. In effetti questo tipo di automobili green stanno iniziando già a prendere piede, anche se i problemi relativi alle ricariche sono piuttosto evidenti nel nostro Paese. Qualcuno, però, specie nelle grandi città, sta già informandosi per vendere la propria auto usata, magari utilizzando le potenzialità di internet, per passare ad un’automobile ad impatto zero, o quasi.

Dovrebbe essere il 2020 l’anno della svolta, l’anno in cui le maggiori case automobilistiche metteranno sul mercato autovetture che permetteranno, per svariate ragioni, di essere preferite a quelle tradizionali. Alla base di tutto c’è la costante diminuzione del costo delle batterie agli ioni di litio che vengono utilizzate nelle auto elettriche che, ad oggi,  fanno si che una vettura di media misura (berlina) possa arrivare a costare 30 – 35 mila euro mentre entro 5 anni con una diminuzione del 65% (il 2020 sarebbe l’anno del raggiungimento di un prezzo minimo) circa si arriverà a prezzi praticamente identitici a quelle di veicoli analoghi benzina o diesel. Ovviamente il vantaggio delle auto elettriche si basa su due fattori: innanzitutto l’assenza di inquinamento per l’aria (e di conseguenza la possibilità di acquistare autovetture elettriche usufruendo di bonus europei) e il favorevole rapporto tra il costo della ricarica e la distanza percorribile con alimentazione elettrica.

In Italia i maggiori problemi per cui le vetture elettriche non riescono a diffondersi come in altri paesi sono appunto il costo delle batterie che genera un prezzo elevato non proporzionale alle distanze che si possono percorrere (mediamente una vettura elettrica riesce a fare 300 kilometri con un “pieno”) e, di conseguenza l’assenza sulle strade italiane di colonnine per la ricarica che non permettono di allontanarsi troppo dalla propria abitazione. Se quindi per il primo punto, ovvero l’abbassamento dei prezzi delle batterie giocherà un ruolo importante, sul secondo è lo Stato Italiano che si sta impegnando, su indicazioni di una direttiva europea che prevede entro il 2020 un contributo di 20 milioni di euro per allestire una rete di colonnine elettriche pubbliche su tutta la rete stradale che porterà all’implementazione di circa 130 mila aree di ricarica.

Oltretutto in Italia si potrebbero ottenere ulteriori agevolazioni come quella di non pagare il bollo per i primi cinque anni, di avere uno sconto notevole sul costo della polizza di assicurazioni, di usufruire di detrazioni con sgravio sull’acquisto e sui costi di gestione dell’auto elettrica ed ottenere un’aliquota agevolata sull’IVA per l’acquisto. Tutti punti che in molte nazioni europee sono già in atto. Proprio per questo motivo le case costruttrici cercheranno di sfruttare l’onda della novità e lanceranno tantissimi modelli di auto elettriche sul mercato. Il gruppo Volkswagen, ad esempio, pare abbia già pronte una ventina di modelli a batteria da presentare nei prossimi anni. La Mercedes addirittura sta lavorando su una coupè ed un SUV, mentre il Gruppo francese PSA (Citroen e Peugeot) lancerà autovetture con sistemi di rifornimento intelligenti (ricarica in meno di 40 minuti). Sulla stessa lunghezza d’onda anche FCA che sta presentando proprio in questi giorni la Chrysler Portal.

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