Cassazione su truffa di Bossi da 49 milioni: sequestrare conti Lega Nord. Salvini: “Attacco alla democrazia”. Incontro con Mattarella

“Ovunque venga rinvenuta” qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord – su conti bancari, libretti, depositi – deve essere sequestrata fino a raggiungere 49 milioni di euro, provento della truffa allo Stato per la quale e’ stato condannato in primo grado l’ex leader leghista Umberto Bossi. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni che accolgono il ricorso del pm di Genova contro Matteo Salvini contrario ai sequestri a ‘tappeto’. Il Riesame ora deve sequire le indicazioni degli ermellini’. Finora bloccati 1,5mln di euro.

Ad avviso dei supremi giudici, la Guardia di Finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dal pm di Genova, senza necessita’ di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Invece, secondo Giovanni Ponti, legale della Lega, le uniche somme sequestrabili sono quelle trovate sui conti “al momento dell’esecuzione del sequestro” con “conseguente inammissibilità delle richieste del pm di procedere anche al sequestro delle somme ‘depositande’”. Secondo la difesa della Lega, il pm potrebbe chiedere la confisca “anche delle somme future” solo durante il processo di appello.

Ma la Cassazione ha obiettato che i soldi sui conti potrebbero non essere stati trovati al momento del decreto “per una impossibilita’ transitoria o reversibile”, e il pm non deve dare conto di tutte le attività di indagine svolte “altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimento”.

‘La decisione diventa eseguibile a condizione che la sentenza del Riesame segua il principio affermato dalla Cassazione’, dice il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, commentando il pronunciamento della Cassazione sul sequestro dei fondi della Lega. Il tribunale del Riesame non ha ancora fissato una data per la discussione.

La Lega intende chiedere un incontro al Capo dello Stato Sergio Mattarella appena ritornerà dalla Lituania. “Si tratta di un gravissimo attacco alla democrazia – riferiscono fonti della Lega – per mettere fuori gioco per via giudiziaria il primo partito italiano. Un’azione che non ha precedenti in Italia e in Europa”.

Si tratta – proseguono le stesse fonti – di un attacco alla Costituzione perché si nega il diritto a milioni di italiani di essere rappresentati. È una sentenza politica senza senso giuridico. La Lega non ha paura, c’è clima di grande tranquillità e serenità anche se c’è la consapevolezza che “ci vogliono impedire di lavorare ed esistere“.

“Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza per cui dovrebbe proseguire il sequestro relativo a 48 milioni di euro di rimborsi elettorali”. “Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così”, Così Giulio Centemero, deputato della Lega e amministratore del partito.

“Consci della totale trasparenza e onestà con cui abbiamo gestito il movimento – si legge ancora – con bilanci da anni certificati da società esterne, e non avendo conti segreti all’estero ma solo poche lire in cassa visti i sequestri già effettuati, sarà nostra premura portare in monetine da 10 centesimi al tribunale di Genova tutto quello che abbiamo raccolto come offerte da pensionati, studenti e operai durante il raduno di Pontida. Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così”.

Da ambienti Lega filtra che sono in fase di perfezionamento e stesura decine di querele nei confronti di chi, osservano fonti leghiste, “parla a sproposito di soldi rubati dalla Lega”.

“Quei 49 milioni di euro non ci sono, posso fare una colletta, ma è un processo politico che riguarda fatti di 10 anni fa su soldi che io non ho mai visto”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini al programma ‘In onda’ su La7, commentando le motivazioni della della Cassazione sui fondi della Lega.