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Roma

CASTEL GANDOLFO: L'OMBRA DI MAFIA CAPITALE SUL LAGO ALBANO

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Tempo di lettura < 1 minutoNon si è vista traccia della bonifica che il Parco Regionale dei Castelli Romani avrebbe dovuto espletare, nel corso del 2012

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C.R.

Castel Gandolfo (RM) – Giallo sulla bonifica dei relitti e dei natanti abbandonati al lago Albano di Castel Gandolfo su cui farebbe ancora più ombra la mano oscura di Mafia Capitale. La Regione, nel 2012, ha stanziato al Parco Regionale dei Castelli Romani un contributo di 50 mila euro. L’operazione di bonifica è stata affidata ad una ditta. Ma la bonifica non è stata mai fatta. A mettere in luce la questione è stato il coordinatore di Castel Gandolfo per “Noi con Salvini” Giampiero Tofani il quale lo scorso 1 ottobre ha presentato una richiesta di accesso agli atti all’Ente Parco per andare in fondo alla questione e conoscere, tra l’altro, il nome della ditta incaricata dei lavori. “La questione ha diverse ombre – dice Giampiero Tofani di “Noi con Salvini” – Non si è vista traccia della bonifica che il Parco Regionale dei Castelli Romani avrebbe dovuto espletare, nel corso del 2012, tant’è che la situazione di degrado è sotto gli occhi di tutti. La cosa scandalosa è che sembrerebbe che la società alla quale il Parco avrebbe affidato i lavori è nella lista delle società che fanno parte dell’universo di Mafia Capitale e compaiono negli atti dell’inchiesta capitolina. Sono sicuro che ci vorrà del tempo prima che l’Ente mi rilasci gli atti richiesti ma Noi con Salvini non lascerà che il caso venga dimenticato perché parliamo di denaro pubblico e perché parliamo di un ‘Sito di Importanza Comunitaria’ e ‘Zona a Protezione Speciale’. Che fine hanno fatto i 50 mila euro?