CASTELLI ROMANI: COME CAMBIA LA SANITA' OSPEDALE PER OSPEDALE

di Chiara Rai

Castelli Romani – Novantasei posti letto tagliati ai Castelli Romani e litorale nel distretto Asl RmH: il Nuovo Ospedale dei Castelli con il cantiere fermo da due mesi, lo Spolverini di Ariccia defraudato della fisiatria, Marino Laziale con una nuova e imponente veste di polo oncologico e Frascati potenziata così come Genzano che si attesta come “polo rosa”.

Poco dopo l’approvazione della rete ospedaliera, l’azienda sanitaria diretta da Fabrizio D’Alba approva l’atto aziendale con tutti i sindaci favorevoli tranne il primo cittadino di Ariccia Emilio Cianfanelli e con l’assenza di Nemi, Pomezia e Anzio.

La strada verso la razionalizzazione continua con tagli e spostamenti: le unità operative complesse quali la diagnostica, l’oncologia, gastroenterologia e altre passano da 105 a 84 mentre un drastico calo di 185 unità, lo registrano le unità operative semplici e quindi tutto ciò che è senologia, prestazioni diagnostiche e terapeutiche che passano da 294 a 112 unità.

Fatto sta che dopo la prima fumata nera per mancanza di numeri legali, subito dopo la ventata della riorganizzazione di Nicola Zingaretti, anche la RmH trova la quadra tra contestazioni e plausi.

Al Regina Apostolorum di Albano i posti letto passano da 210 a 194 con 16 in meno. L’ospedale San Giuseppe di Marino Laziale da 120 posti letto passa a 80 perdendone 40, l’ospedale di Ariccia perde tutti e 34 i posti letto che aveva, Velletri da 69 a 67, Pomezia da 105 a 101. Gli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno non perdono nulla: ne restano 177.

A Frascati crescono i posti letto da 143 a 162 e il sindaco Alessandro Spalletta si ritiene “quasi pienamente soddisfatto”: si è riusciti a conservare chirurgia e ortopedia. Arriva inoltre la terapia intensiva e aumenta la specializzazione della medicina generale, perché il vecchio reparto diventerà una grande area medica con ben 52 posti letto ordinari.

Il San Giuseppe di Marino Laziale scippa l’oncologia a Frascati assumendo un ruolo di “spoke”, ossia di centro ospedaliero a media intensità di intervento. Di fatto Marino Laziale perde i 98 posti letto ordinari per acuti ma ne acquista 52 in day hospital acuti, 25 post acuzie e 3 in Dh post – acuzie.

L’ex sindaco di Marino Laziale attuale consigliere regionale FI, Adriano Palozzi si dice molto soddisfatto per la rinascita del San Sebastiano quale “comprensorio meridionale di Roma, polo oncologico e ospedale diurno”.

A Genzano i dirigenti della Asl Fabrizio D’Alba e Narciso Mostarda confermano la necessità di mantenere la vocazione materno infantile. Si sta infatti lavorando sull’attivazione di una collaborazione con il Policlinico Tor Vergata Bambin Gesù di Roma per le pediatrie specialistiche, cercando di creare così un polo pediatrico a gestione mista.

L’ospedale Spolverini di Ariccia, l’unico nosocomio pubblico per la riabilitazione del centro sud e isole, perde “recupero e riabilitazione” che finisce a Marino Laziale nonostante siano stati impiegati per la struttura ariccina circa 8 milioni di euro per il reparto fisiatrico.

Il destino è quello di rimanere un contenitore con ambulatori vari e uffici amministrativi, ma il sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, non ci sta e promette azioni legali in quanto questo depauperamento baipassa totalmente l’accordo di programma del 2007 con il comune di Ariccia che prevede che queste specialità approdino 15 mesi prima dell’apertura nel Nuovo Ospedale dei Castelli.

Quest’ultimo, con i lavori fermi da due mesi vive un momento critico dopo un avvio in quarta con l’appalto dei 68 milioni di euro che si esaurisce ad Aprile 2016. Vanno appaltati gli altri 76 milioni già previsti e per questo il primo cittadino di Ariccia intende convocare il collegio in questi giorni e qualora la direzione appaltante dovesse palesare inerzia, il collegio, come dice la legge, potrà decidere di sostituirla.