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CASTEL VOLTURNO: MAXI SEQUESTRO DI CERTIFICATI PER MARITTIMI
di Matteo La Stella
Caserta – Dalle prime ore della giornata di martedì, gli uomini della Guardia Costiera, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno effettuato un blitz a Castel Volturno in merito ad una lunga indagine sulla regolare emissione di certificati per i marittimi, utili per abilitare l'imbarco sulle unità mercantili. L'operazione di perquisizione, eseguita dai militari della Direzione Marittima del Lazio, ha interessato un centro di formazione e addestramento del personale di marina mercantile, il domicilio dei titolari e 2 strutture alberghiere riconducibili agli stessi. L'ipotesi di reato contestata è di associazione per delinquere finalizzata alla falsificazione di atti e documenti. Infatti, durante il blitz, i 27 militari giunti dalle Capitanerie di porto di Civitavecchia, Roma ed Anzio, hanno anche sequestrato 5.000 certificati professionali rilasciati dal centro di addestramento, i fascicoli individuali degli addetti alla marina mercantile e i registri delle prenotazioni e delle presenze in loco. Ma anche 4 computer, altri supporti informatici e gli elenchi delle presenze negli alberghi dove hanno alloggiato i corsisti. Tutto il materiale preso in consegna dai militari, è stato successivamente messo a disposizione della Procura, che avrà il compito di verificarne la presunta natura irregolare.
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NAPOLI, MINORE SEVIZIATO CON COMPRESSORE: CONTINUA IL PROCESSO IN TRIBUNALE
di Christian Montagna
L'UDIENZA Nell'aula 415 dell'undicesima sezione penale si svolge l'udienza a porte chiuse vista la delicatezza del caso. Il processo per le sevizie va avanti e stavolta con la presenza in aula della vittima. Dietro le sbarre c'è Vincenzo Iacolare accusato di violenza sessuale e tentato omicidio e viene ascoltato dal pm Fabio De Cristofaro e dal giudice Luigi Buono, presidente del collegio. I due chirurghi citati come testimoni al processo hanno stabilito che la lesività del compressore poteva essere letale e che con una forza compresa tra gli 8 e i 12 bar sarebbe potuto esplodere il corpo. Vincenzo dunque è vivo per miracolo.
LA CRONACA DEGLI AVVENIMENTI Sono da poco trascorse le 19 di martedì 7 Ottobre 2014 quando da Pianura giunge notizia di una tragedia: il giovane Vincenzo, 14 enne napoletano, viene seviziato con un compressore all'interno di un autolavaggio a Napoli da due ventiquattrenni. Subito la corsa in ospedale per tentare di arginare il più presto possibile i danni causati, ma le numerose lacerazioni intestinali complicano la situazione del giovane che rischia la vita. Un calvario tra ospedali e commissariati di polizia quello della famiglia che per oltre dieci giorni si ritrova a vivere all'interno dell'Ospedale San Paolo con la speranza che il piccolo Vincenzo possa stare meglio. Dieci giorni infiniti, atroci che si concludono fortunatamente con una piacevole notizia: Vincenzo non è più in fin di vita ma porterà per sempre con sè i segni di quello che è stato definito un "gioco". Due settimane trascorse nella speranza della giustizia affinchè casi simili non si verifichino più; fiaccolate e manifestazioni vedono coinvolta un'intera città. Ma a scaldare gli animi ancora di più è improvvisamente una notizia ancora più orribile: pare addirittura che uno dei due carnefici, durante la violenza abbia registrato il tutto con un cellulare.
IL COLPEVOLE, VINCENZO IACOLARE Vincenzo Iacolare, 24 enne napoletano insieme ad un altro complice vengono fermati dagli inquirenti e accusati di tentato omicidio e violenza sessuale. Nemmeno loro sono coscienti di ciò che hanno causato al piccolo 14 enne. Le dinamiche dell'incidente si susseguono e non sempre risultano compatibili tra loro. Ai microfoni di radio e giornali le famiglie incalzano una guerra a colpi di accuse e illazioni. La famiglia di V.I. intervistata da un giornale locale si lascia a frasi che turbano l'intera comunità. Si cerca in ogni modo di far passare la violenza come un gioco finito male. Un film dell'orrore che va in scena giorno dopo giorno fino a quando i due accusati non finiscono denunciati a piede libero. Nessuna visita in ospedale, nessuna richiesta di perdono o dimostrazione di pentimento, Vincenzo Iacolare sembra non interessarsi al problema. E intanto, una famiglia intera trema giorno dopo giorno davanti all'ingresso delle sale operatorie.
IL DANNO E LA BEFFA La famiglia della vittima però oltre al danno subisce anche la beffa: alcune delle operazioni che il piccolo dovrà sostenere non sono rimborsabili. Servono dunque soldi per le cure. Appelli dopo appelli in tv e sui giornali si susseguono giorno dopo giorno per cercare di aiutare una famiglia che improvvisamente si è trovata nel bel mezzo di un incubo. I genitori del 14 enne disoccupati tra l'altro nel Luglio precedente avevano ricevuto un'ordinanza di sfratto per non aver pagato il canone d'affitto da mesi. La situazione si complica e chi può cerca di aiutare il più possibile ma per fortuna Vincenzo riesce a superare gli interventi e torna a casa.
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RAMPE DI SANT'ANTONIO A POSILLIPO: FRANA UN MURO DI CONTENIMENTO E SI ABBATTE SU UN PALAZZO ABITATO
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di Christian Montagna
Napoli – Un pomeriggio come tanti è stato improvvisamente stravolto da una grande frana alle Rampe di Sant'Antonio a Posillipo all'altezza del civico 104. Grande lo spavento degli abitanti dello stabile che in diretta hanno assistito alla frana. Il portiere del palazzo è stato investito dalla polvere delle macerie che hanno invaso gli appartamenti rendendo impossibile l'uscita dagli stessi. Subito sul posto sono accorsi i vigili del Fuoco, i carabinieri, la polizia, i medici e la polizia municipale che ha bloccato la viabilità.
IL VIDEO ESCLUSIVO
Proprio di fronte alla chiesa di Sant'Antonio, la gru dei vigili del fuoco ha estratto e continua tuttora a farlo, i condomini rimasti bloccati nelle case tramite i balconi. Al momento non ci sono feriti e non risulta nessun disperso. "Erano appena le 18" racconta la signora che da anni vive al quarto piano " quando ho sentito un odore di gas ed un enorme boato". "Ho subito pensato al terremoto e di istinto sono scappata fuori". Il muro di contenimento di Via Pacuvio si è letteralmente sbriciolato abbattendosi sulle abitazioni che ora risultano impraticabili. All'interno del palazzo, le scale sono state investite dalle macerie e rese inutilizzabili. Anziani e bambini sono stati tratti in salvo dai vigili del fuoco che hanno sgomberato l'intera struttura. Alle 18.40 altri segni di cedimento hanno costretto i soccorsi ad evacuare l'intera zona e a procedere in fretta all'estrazione degli abitanti. Al momento non sono state rese note le reali cause dell'accaduto; soltanto gli accertamenti tecnici saranno in grado di stabilirle. Un'altra delle signore evacuate ha così commentato l'accaduto: "Si doveva rifare quel muraglione, lo stiamo dicendo da anni, sono state le piogge abbondanti di questo inverno a causare ciò ". Fioccano dunque le prime illazioni verso chi avrebbe dovuto controllare la condizione dei muri di contenimento da parte di chi in un attimo si è visto portar via tutto, in primis un tetto sotto cui poter dormire.