FAR WEST A NAPOLI CON DUE CARABINIERI BANDITI: DIECI FERITI

Redazione

Vesuviano (NA) – Una rapina al supermercato che si trasforma in una sequenza da film d'azione, con sparatorie in strada e, forse, speronamenti tra auto. Accade nel Vesuviano, e l'unica certezza e' il bilancio dei feriti, 10 persone, tra cui due carabinieri in libera uscita.

I pm di Nola hanno notificato un decreto di fermo per rapina aggravata e tentato omicidio plurimo ai due carabinieri feriti dopo la rapina. Contestualmente, i due carabinieri sono stati sospesi dal servizio. I due militari appartengono al battaglione Mestre ed erano in congedo ordinario quando hanno compiuto la rapina: uno dei due e' napoletano.

Tutto comincia in un esercizio commerciale di Ottaviano, nel Napoletano, l'Ete' in via delle Querce. I banditi entrano armati e compiono una rapina. C'e' il primo conflitto a fuoco. Un dipendente della struttura e' raggiunto dai colpi esplosi dai rapinatori, che fuggono in auto, forse una Lancia Libra station wagon di colore blu.

Il titolare del market li insegue in auto, forse una Polo Volkswagen, insieme a dipendenti, e non e' chiaro se anche questo gruppo sia o meno armato. Uno dei militari e' stato ferito a un gluteo, l'altro all'addome e sottoposto a un intervento chirurgico, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Il ferito piu' grave e' il dipendente dell'Ete', finito anche lui sotto i ferri e ricoverato all'ospedale Villa Malta, a Sarno, in provincia di Salerno.

Anche sulla statale 268, nel tratto compreso tra le uscite di Palma Campania e Ottaviano ci sarebbe stata una sparatoria; poi la Lancia finisce di traverso sulla carreggiata, la Polo su un lato della strada. Incidente o speronamento? Non e' chiaro. Nel sinistro vengono coinvolte altre vetture, tre i feriti. Due persone salgono su una delle ambulanze sopraggiunte e si fanno portare in ospedale. Cosi', per alcuni testimoni, sarebbero rapinatori in fuga. Ma fonti investigative confermano all'Agi che non manca all'appello nessuno dei mezzi di soccorso e che i due sono in ospedale. Gli investigatori pero' non escludono che tra i feriti, 6 in condizioni serie ma nessuno in pericolo di vita, ci siano anche malviventi.

Sei dei feriti sono stati ricoverati nell'ospedale di Sarno, uno in quello di Nocera, un altro ancora in quello di San Giuseppe Vesuviano, e due in quello di Nola




PALERMO: NEONATA NASCE CON GRAVI PROBLEMI RESPIRATORI; GENITORI SPORGONO QUERELA

di Angelo Barraco

Palermo – Una neonata è in gravi condizioni in seguito alla nascita avvenuta presso l’ospedale Buccheri La Ferla. I genitori hanno sporto denuncia all’ospedale. La piccola, che è stata chiamata Clara dai genitori, è andata in crisi respiratoria dopo la nascita che è avvenuta il 16 marzo. I genitori sostengono che durante il travaglio i parametri vitali erano regolari, secondo loro qualcosa non è andato nel modo corretto al momento del cesareo. La piccola è stata attaccata immediatamente ad un respiratore artificiale poiché non mostrava attività celebrale. I genitori ha raccontato ai Carabinieri anche che la gravidanza si è svolta in modo regolare, eccetto un ritmo lento di crescita intrauterina. La cartella clinica del reparto di Ostetricia è stata sequestrata. Questo caso ricorda un’altra vicenda che, purtroppo, ha avuto un epilogo diverso ma la causa del problema è stata proprio una crisi respiratoria; Il parto è avvenuto nella clinica privata di Catania Giibino. Il parto era avvenuto senza difficoltà anche se i problemi respiratori sono insorti subito. La neonata è stata trasferita immediatamente in ambulanza nel reparto di rianimazione pediatrica all’ospedale di Ragusa perché nel capoluogo etneo non vi erano più posti disponibili ma è morta prima che avvenisse il ricovero. L’ambulanza è andata in tre ospedali diversi, ovvero: il Garibaldi, il Santo Bambino e il Cannizzaro ma non ha ricevuto alcuna risposta positiva poiché gli ospedali risultavano pieni e non potevano dare assistenza immediata. I genitori della piccola hanno denunciato quanto accaduto in Procura e la Procura ha sequestrato la cartella clinica della piccola. Anche a  Frosinone un Bambino di sei mesi è morto all’ospedale Bambin Gesù di Roma dove era stato portato in eliambulanza dopo che aveva mostrato segni di soffocamento, oppure sempre a Roma, all’ospedale Casilino, un’altra neonata muore per crisi respiratoria. La bambina aveva soltanto otto giorni. La bambina era stata soccorsa in un primo momento da un pediatra e da un anestesista, ma viste le condizioni è stata incubata e trasferita in un’altra struttura, l’ospedale Casilino di Roma, dove purtroppo è spirata.




MEREDITH: VENERDI' IL VERDETTO DELLA CASSAZIONE

di Angelo Barraco

Roma –  Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Mario Pinelli, durante l’udienza avvenuta presso l’aula della 5° Sezione penale della Corte di Cassazione per il processo bis di terzo grado per l’omicidio di Meredit Kercher, ha chiesto di confermare le condanne per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati per l’omicidio di Meredit, e ha chiesto di ridurre la pena di tre mesi per entrambi, per un reato minore. La causa di tale riduzione è la prescrizione del reato. Sono stati chiesti; per Amanda Knox 28 anni e 3 mesi e per Raffaele Sollecito 24 anni e 9 mesi. Il pg ha richiesto l’annullamento del rinvio che hanno presentato le parti della difesa dei due imputati. “Il verdetto dell'appello bis ha fatto buon governo delle indicazioni della Cassazione e delle norme di legge, la motivazione è corretta, tutte le figure di questa storia sono inserite in una ricostruzione perfetta, come in una foto di Cartier-Bresson dove ogni particolare trova la sua corrispondenza”, prosegue il pg “l'idea che l'incontro con la Kercher potesse avere uno sbocco violento è testimoniato dal passaggio che dalla casa del Sollecito fu portato il coltello. La tesi più logica è che l'arma fu portata per uccidere”. Venerdì 27 potrebbe arrivare la decisione della Cassazione.



PORDENONE, COPPIA UCCISA: TROVATI DEI CAPELLI ALL'INTERNO DELL'AUTO

 
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di Angelo Barraco
 
Pordenone – Procedono incessanti le indagini per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, avvenuto presso il parcheggio dello spiazzale antistante il palasport di Pordenone. Gli uomini del Reparto di Investigazioni Scientifiche dell’Arma, pochi giorni fa hanno effettuato un sopralluogo presso l’abitazione dove la coppia viveva da un anno e sono rimasti lì dentro per molto tempo per effettuare rilevamenti di natura scientifica. Durante gli esami effettuati all’interno dell’auto della coppia uccisa, i Carabinieri del Ris di Parma hanno trovato delle tracce biologiche diverse rispetto a quelle delle due vittime, si tratta di capelli che potrebbero appartenere al killer. Gli investigatori non sottovalutano il ritrovamento avvalorando la tesi che l’assassino, per sparare, sia stato costretto ad introdursi all’interno dell’auto della coppia. Ciò sarebbe confermato dalla circostanza del ritrovamento dei proiettili; soltanto uno è stato rinvenuto all’esterno dell’auto. Al vaglio degli inquirenti le trasferte della coppia in Svizzera, l’ipotesi è che i viaggi potessero essere legati al mondo degli anabolizzanti o ad interessi economici. Sul profilo facebook della donna è apparsa una minaccia scritta da un 20enne kosovaro che ha scritto: “Ti sta bene, così non vai più in discoteca”. Ricordiamo che vi sono tante piste al vaglio degli inquirenti: La pista passionale è sotto la lente d’ingrandimento, si sta analizzando anche il passato delle vittime, dove è emerso che Teresa faceva la cubista e/o ragazza immagine con lo pseudonimo di “Greta”. I due ragazzi erano frequentatori di locali notturni, da quanto emerso. Al setaccio vi sono le email e gli sms dei ragazzi per constatare la presenza o meno di qualcosa di anomalo. 
La pista mafiosa è stata però ipotizata perché lo zio di Teresa Costanza, Antonio Costanza (zio del padre), nel 1995 era sparito, vittima di lupara bianca. I pentiti, in merito alla scomparsa dell’uomo hanno detto che fu ucciso e sepolto in un terreno di Campofranco. La sua morte sarebbe stata decisa da Cosa Nostra perché il soggetto fu indicato come spia che indicava agli investigatori il nascondiglio del boss.
 
21/03/2015 PORDENONE: ESEGUITA L'AUTOPSIA ALLA COPPIA UCCISA IN MACCHINA



MARSALA: QUELLO SPETTACOLO INDEGNO ALLA STAZIONE FERROVIARIA

di Angelo Barraco

Marsala (TP) – All’interno della stazione dei treni di Marsala, situata in Via A. Fazio, vi è un cumolo di calcinacci posti nel muro vicino ai bagni pubblici.
I calcinacci sono lì da diverso tempo ormai e non ci sono lavori in corso ne tantomeno cartelli che ne segnalano la presenza.Come mai l’ammasso di detriti non è stato ancora eliminato?
 
Il turista che si appropinqua a visitare Marsala e si trova di fronte a questo ammasso di calcinacci che cosa può pensare? Sicuramente non penserà che Marsala è una città pulita come sicuramene non penserà che l’amministrazione comunale tenga al decoro urbano.
 
La stazione ferroviaria è un luogo di arrivi e di partenze, un punto cardine per la città, un’area che andrebbe particolarmente curata poiché è il primo biglietto da visita per chi arriva a Marsala. E non è certamente il massimo trovarsi di fronte ad un cumulo di calcinacci.
 
Perché quell'ammasso indegno alla vista non viene eliminato? E se in quei calcinacci ci fossero sostanze dannose per la salute? Esistono leggi a riguardo come l’ Art. 90 (Obblighi del committente o del responsabile dei lavori)  che stabilisce che il committente o il responsabile dei lavori, nella fase di progettazione dell’opera, ed in particolare al momento delle scelte tecniche, nell’esecuzione del progetto e nell’organizzazione delle operazioni di cantiere, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’articolo 15. al fine di permettere la pianificazione dell’esecuzione in condizioni di sicurezza dei lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere simultaneamente o successivamente tra loro, il committente o il responsabile dei lavori prevede nel progetto la durata di tali lavori o fasi di lavoro. 
 
Ci si augura che il comune di Marsala voglia prendere provvedimenti al più presto e restituire uno scenario degno per chi arriva in questa splendida città.



TORINO: LA MOGLIE MUORE NELL'INCENDIO, IL MARITO SI LASCIA MORIRE

di A.B.

Torino – Un incendio in una casa ha ucciso una coppia la causa dell’incendio è stata probabilmente un cortocircuito, avvenuto presso la casa di Antonio Casassa, di 87 anni e la moglie Luigina Maria Gai di 81 anni una solida coppia, unita nella vita e unita anche nella morte. Il cortocircuito sarebbe stato causato probabilmente da una lampada elettrica nella camera da letto della coppia. La donna è deceduta a causa dei fumi tossici e delle fiamme alte. I vicini hanno cercato di salire le scale per salvare la donna, ma la donna è già morta e le fiamme rendevano le operazioni di salvataggio difficili. I vicini allora decidono di scendere le scale per prendere fiato e per evitare di essere uccisi anch’essi dalle fiamme, quando vedono ad un certo punto il marito che si chiude in casa e urla “Se Luigina è morta, io lo farò con lei”.



Marsala: MONTAGNA DI CALCINACCI IN STAZIONE; MA PERCHE' NON VIENE ELIMINATA?

Angelo Barraco
 
Marsala: La stazione è sempre un luogo di arrivi e partenze, di incontri e di saluti, è anche un punto cardine per la città poiché la stazione accoglie i turisti ed è un biglietto da visita per coloro che vengono da fuori, poiché il primissimo approccio che hanno con la città è proprio con la struttura che li riceve, la stazione. Immedesimiamoci per un attimo in un turista straniero che attende il treno per recarsi o verso Trapani o verso Palermo; cosa fa un turista quando aspetta il treno? Usufruisce del bar, passeggia, fuma e se ha il bisogno usufruisce dei servizi. E qui casca l’asino! Un turista che si reca presso i servizi pubblici della stazione dei treni di Marsala cosa trova? Proprio vicino l’ingresso trova un cumulo di calcinacci. Nulla di strano se non fosse che proprio dove sono presenti i calcinacci non vi sono lavori in corso, perché non smaltirli? Perché lasciarli lì? Un luogo frequentatissimo a qualsiasi ora del giorno non dovrebbe essere mantenuto ben curato? E invece no! A Marsala non è così, perché oltre alle buche per strada che sembrano crateri, vi sono anche problemi di decoro urbano che non necessiterebbero di grandi costi. La domanda che mi pongo è: ma perché quei rifiuti stanno lì se non vi sono lavori in corso? E se quei rifiuti fossero tossici e pericolosi? Perché non vengono rimossi? Quei rifiuti arrecano screditano l’immagine della nostra città. Analizziamo un po’ la legge e gli tabella:
ART. 238 
(tariffa per la gestione dei rifiuti urbani)
1. Chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo locali, o aree scoperte ad uso privato o pubblico non costituenti accessorio o pertinenza dei locali medesimi, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale, che producano rifiuti urbani, e' tenuto al pagamento di una tariffa. La tariffa costituisce il corrispettivo per lo svolgimento del servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e ricomprende anche i costi indicati dall'articolo 15 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36. La tariffa di cui all'articolo 49 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e' soppressa a decorrere dall'entrata in vigore del presente articolo, salvo quanto previsto dal comma 11.
2. La tariffa per la gestione dei rifiuti e' commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base di parametri, determinati con il regolamento di cui al comma 6, che tengano anche conto di indici reddituali articolati per fasce di utenza e territoriali.
3. La tariffa e' determinata, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 6, dalle Autorità d'ambito ed e' applicata e riscossa dai soggetti affidatari del servizio di gestione integrata sulla base dei criteri fissati dal regolamento di cui al comma 6. Nella determinazione della tariffa e' prevista la copertura anche di costi accessori relativi alla gestione dei rifiuti urbani quali, ad esempio, le spese di spazzamento delle strade. Qualora detti costi vengano coperti con la tariffa ciò deve essere evidenziato nei piani finanziari e nei bilanci dei soggetti affidatari del servizio.
4. La tariffa e' composta da una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti, nonche' da una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all'entità dei costi di gestione, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio.
5. Le Autorità d'ambito approvano e presentano all'Autorità di cui all'articolo 207 il piano finanziario e la relativa relazione redatta dal soggetto affidatario del servizio di gestione integrata. Entro quattro anni dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 6, dovrà essere gradualmente assicurata l'integrale copertura dei costi.
6. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, di concerto con il Ministro delle attività produttive, sentiti la Conferenza Stato regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, le rappresentanze qualificate degli interessi economici e sociali presenti nel Consiglio economico e sociale per le politiche ambientali (CESPA) e i soggetti interessati, disciplina, con apposito regolamento da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto e nel rispetto delle disposizioni di cui al presente articolo, i criteri generali sulla base dei quali vengono definite le componenti dei costi e viene determinata la tariffa, anche con riferimento alle agevolazioni di cui al comma 7, garantendo comunque l'assenza di oneri per le autorità interessate.
7. Nella determinazione della tariffa possono essere previste agevolazioni per le utenze domestiche e per quelle adibite ad uso stagionale o non continuativo, debitamente documentato ed accertato, che tengano anche conto di indici reddituali articolati per fasce di utenza e territoriali. In questo caso, nel piano finanziario devono essere indicate le risorse necessarie per garantire l'integrale copertura dei minori introiti derivanti dalle agevolazioni, secondo i criteri fissati dal regolamento di cui al comma 6.
8. Il regolamento di cui al comma 6 tiene conto anche degli obiettivi di miglioramento della produttività e della qualità del servizio fornito e del tasso di inflazione programmato.
9. L'eventuale modulazione della tariffa tiene conto degli investimenti effettuati dai comuni o dai gestori che risultino utili ai fini dell'organizzazione del servizio.
10. Alla tariffa e' applicato un coefficiente di riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero mediante attestazione rilasciata dal soggetto che effettua l'attività di recupero dei rifiuti stessi.
11. Sino alla emanazione del regolamento di cui al comma 6 e fino al compimento degli adempimenti per l'applicazione della tariffa continuano ad applicarsi le discipline regolamentari vigenti.
12. La riscossione volontaria e coattiva della tariffa può essere effettuata secondo le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, mediante convenzione con l'Agenzia delle entrate.
ART. 239 
(principi e campo di applicazione)
1. Il presente titolo disciplina gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati e definisce le procedure, i criteri e le modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l'eliminazione delle sorgenti dell'inquinamento e comunque per la riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti, in armonia con i principi e le norme comunitari, con particolare riferimento al principio "chi inquina paga".
2. Ferma restando la disciplina dettata dal titolo I della parte quarta del presente decreto, le disposizioni del presente titolo non si applicano:
a) all'abbandono dei rifiuti disciplinato dalla parte quarta del presente decreto. In tal caso qualora, a seguito della rimozione, avvio a recupero, smaltimento dei rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato, si accerti il superamento dei valori di attenzione, si dovrà procedere alla caratterizzazione dell'area ai fini degli eventuali interventi di bonifica e ripristino ambientale da effettuare ai sensi del presente titolo;
b) agli interventi di bonifica disciplinati da leggi speciali, se non nei limiti di quanto espressamente richiamato dalle medesime o di quanto dalle stesse non disciplinato.
3. Gli interventi di bonifica e ripristino ambientale per le aree caratterizzate da inquinamento diffuso sono disciplinati dalle regioni con appositi piani, fatte salve le competenze e le procedure previste per i siti oggetto di bonifica di interesse nazionale e comunque nel rispetto dei criteri generali di cui al presente titolo.



SARDEGNA, INTESA RAGGIUNTA TRA MALATI DI SLA E ASSESSORE ARRU: INTERROTTO SCIOPERO DELLA FAME

 

L'Assessore Arru e la sua Segretaria hanno accettato un pranzo di lavoro nella sede della stessa associazione Comitato 16 Novembre che ha prodotto un un confronto serrato ma produttivo. Insomma finalmente sembra raggiunta l'intesa che mercoledì verrà formalizzata dalle firme dell'Assessore, Comitato 16 Novembre e Comitato Famiglie 162.

 

di Cinzia Marchegiani

Capoterra (CA)
– I Malati di SLA avevano lanciato un ultimatun alla regione Sardegna: “da lunedì 16.03.2015 saremo in sciopero della fame al 50%, assunzione di 600 calorie al giorno, da lunedì 23.03.2015 rifiuteremo qualsiasi terapia, da mercoledì 25.03.2015 non assumeremo più nulla. Luigi Arru, sei un medico ematologo, sai benissimo quali conseguenze comportano queste azioni, mantieni tutti gli impegni, consultaci prima, non aspettare il 25! Se qualcuno si farà male sarà tutta tua la responsabilità. Non ti hanno prescritto di fare l'assessore, visto che ci sei pedala!” Finalmente arriva una lieta notizia, domani non inizieranno lo sciopero serrato della fame annunciato. Salvatore Usala, presidente del Comitato 16 Novembre con soddisfazione oggi parla di “Una Luce di Primavera”, e si perché l’Assessore Arru e la sua Segretaria hanno accettato un pranzo di lavoro nella sede della stessa associazione che ha prodotto un un confronto serrato ma produttivo. Insomma finalmente sembra raggiunta l'intesa che mercoledì verrà formalizzata dalle firme dell'Assessore, Comitato 16 Novembre e Comitato Famiglie 162.

I punti condivisi che hanno permesso la tregua di uno sciopero della fame ormai alla vigilia sono cinque:
1) In riferimento agli arretrati del "ritornare a casa" in settimana verranno fatte le determina per consentire alla ragioneria centrale la liquidazione urgente;
2) Il fondo nazionale per la non autosufficienza gravissimi, è stato portato al 50% pari a 4.607.000 euro distribuiti per 15.000 euro agli allettati, ventilati 24 ore o coma, per questa categoria, circa 180 persone, non ci sarà detrazione ISEE in quanto in ospedalizzazione domiciliare. Per tutti gli altri verrà elaborata una tabella ISEE specifica Circa 120 persone riceveranno 11.500 euro, sono ugualmente gravissimi al limite 70 persone riceveranno 8.000 euro, si tratta di gravissimi nel limbo,;
3) Per l'altro 50% del fondo nazionale, si è convenuto di verificare i punteggi per garantire che l'integrazione di 1.000 euro vada alle persone giuste;
4) Il progetto assistenziale decollerà a settembre, dopo i corsi formativi che riguarderanno 3 assistenti per gravissimo, verranno garantite le 24 ore di assistenza con personale formato e certificato. Gli assessorati al Lavoro e Sanità lavorano perche i corsi partano entro aprile.
5) L'Assessore si impegna a creare un unica commissione che lavori per le malattie altamente invalidanti, aldilà delle patologia specifica.

Mercoledì è stato programmato un breve incontro per la firma, dopo aver smussato gli ultimi spigoli.

Salvatore Usala quindi conferma che tutte le lotte, sciopero della fame, terapia e presidio sono sospesi a data da destinarsi: “Vigileremo perché tutti gli impegni vengano rispettati, per noi il tempo corre veloce, la burocrazia è degenerante, ma vedremo di dargli fuoco. Raffaele Paci, dati una mossa.”

Con le buone maniere  i malati ottengono il rispetto dei propri diritti….L'assessore Arru' ha pedalato come Usalaaveva chiesto di fare.




RUBY AD ARCORE A NOVEMBRE – DICEMBRE: ANDAVA CON IL CELLULARE SPENTO

Redazione

Ancora si parla di Ruby. Ancora l'inchiesta Ruby ter al centro di indiscrezioni e nuovi elementi che escono dagli atti. "Dall'analisi (…) effettuata, sembra potersi affermare che" Ruby "con ogni probabilità si rechi ad Arcore" tra novembre e dicembre scorsi "e che in queste occasioni usi l'accortezza di spegnere il cellulare già in fase di avvicinamento" per "non far registrare la propria presenza sulle celle". E' scritto in un atto dell'inchiesta 'Ruby ter'.

L'informativa di pg in cui si sostiene che Ruby si sarebbe recata ad Arcore negli ultimi mesi dell'anno scorso è datata 10 dicembre 2014 e si basa sull'analisi dei tabulati nell'ambito della "attività di intercettazione telefonica". Karima El Mahroug, indagata assieme a Silvio Berlusconi e ad altre ragazze per corruzione in atti giudiziari, è stata intercettata tra metà novembre e i primi di dicembre dell'anno scorso, quando "con ogni probabilità", secondo gli investigatori della sezione di polizia giudiziaria della Procura, si reca "ad Arcore" ed ha anche "l'accortezza di spegnere il cellulare" per non "fare registrare la propria presenza sulle celle del luogo in cui si reca".

A riprova di ciò nell'atto viene indicata anche una telefonata notturna della marocchina con il nuovo "fidanzato", Daniele Leo. Il 2 dicembre scorso, alle 2.41, Ruby chiama l'uomo, "il quale è molto risentito – si legge nell'annotazione – perché il telefono della donna è stato spento fino a quel momento". E 'Rubacuori' "gli spiega i suoi movimenti ricordando all'uomo che lui sa benissimo il motivo per cui ha tenuto il telefono spento". Altro episodio "simile" si verifica qualche giorno dopo, il 6 dicembre, quando verso le 21.40 Ruby parla al telefono con "un investigatore privato incaricato di controllare il fidanzato" e "gli anticipa che non sarà raggiungibile tra le 23.30 e le 2.30".




TERNI: CAMION PIOMBA SU VOLANTE DELLA POLIZIA. FERITI AGENTI

Redazione

Poteva finire in tragedia ed è comunque stato un brutto incidente. Tre agenti della stradale sono riamsti feriti quando la loro auto è stata tamponata da un camion in provincia di Terni. L'incidente e' avvenuto sulla strada statale 675 "Umbro Laziale" in direzione Orte, tra gli svincoli di Narni e San Liberato al chilometro 27,750, dove la pattuglai si era fermata per compiere i rilievi di un incidente, avvenuto alle 5 di questa mattina, tra un furgone e un mezzo pesante. Nel corso delle operazioni la volante della stradale e' stata centrata da un altro mezzo pesante in transito. La strada e' stata chiusa al traffico per permettere l'intervento del personale Anas che si e' occupato della rimozione dei veicoli incidentati e della pulizia della strada e ripristinare la circolazione.




MARSALA: NEMMENO AL CIMITERO SI PUO' RIPOSARE IN PACE

di Angelo Barraco
 
Marsala –  Il cimitero dovrebbe essere l’ultima meta, il luogo ultimo in cui il corpo riposa e lo spirito, chissà…invece nel comune di Marsala, in provincia di Trapani, i ladri non considerano il cimitero come un luogo spirituale e sacro, bensì attuano all’interno di esso furti. Ebbene si, i ladri rubano anche al cimitero e portano via tutto; portafiori in metallo (di bronzo, rame e alluminio), statuine presenti all’interno delle lapidi, cornici con raffigurazioni sacre presenti all’interno delle lapidi, crocefissi e ornamenti funerari di vario tipo. Probabilmente per rivendere il materiale. In questo periodo la frequenza dei furti si è intensificata malgrado vi sia una vigilanza intensificata all’interno del cimitero. La soluzione sarebbe intensificare i controlli e mettendo videocamere nelle zone calde ed eventuali sentinelle che pattugliano la zona. Tutto ciò ha un costo, certo, ma bisogna affrontare i costi se si ha l'interesse verso la propria comunità. Sempre in Sicilia ma a ci spostiamo nel cimitero di Gela; la situazione è diversa poiché a Gela si sono conclusi i lavori sui nuovi loculi ma manca ancora l’agibilità.