Antonello Cossia: la sua carriera tra realtà, progetti e desideri

Antonello Cossia è un bravissimo attore-regista partenopeo che ho conosciuto quando ero assistente di costume al CPT Rai di Napoli alla fiction “La squadra” e lui era assistente di regia. Di carattere riservato, serio e professionale è il collega che tutti vorrebbero avere per lavorare in tranquillità e crescere in ambito professionale.

Ha lavorato sia come attore, ad esempio nella fiction “Un posto al Sole” e varie fiction italiane. Ho voluto intervistarlo perché è un bravissimo professionista e vale la pena di “ascoltare” chi come lui che mattone dopo mattone ha costruito la sua carriera di artista eclettico non solo nel panorama partenopeo, ma anche a livello italiano.

 

1) Parlami degli studi che hai fatto, cosa ti ha ispirato ad essere un regista, gli hobbies, dove sei nato?
Ho frequentato il liceo classico Vittorio Emanuele II – a Napoli, acquisendo la licenza liceale alla fine dell’anno scolastico 1982\83. Ho vissuto intensamente da spettatore la magmatica, dirompente, vulcanica atmosfera artistica di quegli anni napoletani, aggregati in – un prima e un dopo -, segnati in maniera decisiva dalla frattura che il terremoto dell’ottanta creò nel tessuto cittadino.
Dove c’è una catastrofe, là c’è una via di fuga “Ubi fracassorium, ibi fuggitorium”, prendo con gratitudine in prestito, questa affermazione di Giorgio Agamben, a proposito di un bel saggio su Pulcinella, in cui appunto ricorre questa frase a delineare il concetto che nella vita degli uomini, la sola cosa importante è trovare una via d’uscita, ciò che sempre muove le urgenze della maschera nelle sue traversie. Quel terremoto sembrò scuotere gli animi, rivoltarli, agitarli. Seppure la situazione sociale era abbastanza drammatica, molto accadde in ambiti diversi riguardo la cultura cittadina. Non ho particolari hobbies paralleli alla mia unica grande e bruciante passione: il teatro e l’artigianato dell’attore. Quindi musica, cinema, pittura, poesia e quant’altro ma sempre come nutrimento di questa unica e usurante attività del pensiero e dell’azione. Sono nato e cresciuto in quella che ora è definita periferia, tra Piscinola e Miano, che erano al contrario, antichi borghi contadini con una immensa dignità ed una storia nel tempo. Riconosco sempre e sento molto forte le mie radici. In questa collocazione geografica è forse da ricercare la natura profonda della mia spinta interiore.

 

2) Qual’è il registra che Antonello Cossia ha ammirato di più da bambino?
Non ho avuto nonni che mi portavano a teatro, genitori che assistevano all’opera lirica ed altre belle esperienze del genere che sovente leggo nelle interviste e nelle biografie di tanti attori.
Che dire, beati loro. Io ricordo in maniera viva le coinvolgenti domeniche al cinema con i film di Maciste, Ercole, e tutta la saga del cinema storico definita “Peplum”. Ho nelle orecchie le urla e il tifo dei ragazzini come me, quando l’eroe sconfiggeva i nemici. Che bella emozione! Storia popolare.
Così come ho un ricordo vivido degli sceneggiati che passavano in televisione insieme alle commedie di Eduardo De Filippo a Natale. La mia iniziazione percettivo\visiva è avvenuta negli anni del Liceo, quando ci portarono a vedere al San Ferdinando “La gatta cenerentola” tra il 1978\79. Sconvolgente.
Fui ancor di più travolto interiormente, qualche anno dopo, dalla potenza di Enzo Moscato in scena, interprete unico dello spettacolo “Scannasurice” a cui aveva invitato noi, suoi allievi di storia e filosofia, che lo seguivamo con devozione e affetto nelle sue bellissime lezioni, a lui devo in seguito il desiderio e la voglia di leggere i filosofi, gli sono grato. Il colpo di grazia sensibile arriva con “Titanic” di Antonio Neiwiller, spettacolo visionario e poetico, pittorico e musicale al tempo stesso, un capolavoro. Rintraccio in questi episodi la genesi del mio tumulto interiore nei confronti del teatro

 

3) Progetti futuri? Dove vedremo Antonello Cossia?
Una stagione molto faticosa e perigliosa si presenta alle porte quest’anno. Le difficoltà di lavoro in città sono oramai serie, enormi, problematiche ed esistenziali, per chi non
appartiene ed è protetto da una realtà produttiva, consolidata, finanziata pubblicamente ma circoscritta spesso privatamente ai pochi prescelti in termini storici, familiari, lavorativi, ereditari.
Un meccanismo un po’ contorto. Comunque io ho in piedi un mio spettacolo sui miti greci “In principio fu voragine” da Jean Pierre Vernant, indirizzato soprattutto ad una platea scolastica, realizzato insieme a Maurizio Capone ed ai suoi strumenti riciclati. Riprenderò un piacevolissimo spettacolo di repertorio “Ultime notizie dalla famiglia” da Daniel Pennac. Attendo risposta per una richiesta di finanziamento relativa ad un cortometraggio di cui ho scritto la sceneggiatura insieme a Raffaele Di Florio che lo dirigerà. Sto per chiudere, (speriamo!), l’accordo per un film, un’opera prima come coprotagonista, di cui per ovvie ragioni non posso parlare. Ad aprile debutterà al teatro TRAM di Napoli, il mio nuovo spettacolo “Dentro i secondi” storie di eroi dello sport rimasti nell’ombra. Insomma cerchiamo di restare a galla e darci da fare.

 

4) Curiosa di sapere qualcosa in più di Antonello Cossia dietro le quinte
Sono abbastanza schivo e per natura geloso del mio privato, non so parlare di me, parlo solo di teatro, sperando di non risultare noioso.

5) Dove vivi
A Napoli, in un quartiere abbastanza centrale e popolare.

 

6) Il tuo artista preferito?
Non ne ho uno solo e non mi piace fare il gioco della torre, sono tanti i riferimenti a cui guardo, ma molti, veramente. Dovrei fare una lista lunga di persone che attraverso la propria esperienza artistica mi donano qualcosa. Comunque in assoluto, il regista di teatro a cui tendo, e che ritengo un riferimento importante è Peter Brook.

7) Preferisci il teatro o cinema?
Il teatro è il mio mondo, il cinema rappresenta il mio desiderio, sono entrambi fondamentali nella mia vita e anche se presenti, non in maniera equiparata come vorrei. Il regista teatrale quando posso e ne ho le opportunità, è un ruolo che pratico, quello del regista cinematografico sarebbe un sogno fantastico, ma non credo di possedere le capacità pratiche necessarie per esserne all’altezza.

Giuseppina Ercole

 




Anguillara: un ponte culturale con la città di Napoli

ANGUILLARA SABAZIA (RM) –  “Una chitarra tra Napoli e il mondo” è il titolo del libro, edito Rigorosi, che Mauro Di Domenico, noto chitarrista in ambito internazionale, presenta anche nella sua citta’, ad Anguillara Sabazia, in provincia di Roma, sabato 28 ottobre 2017, alle ore 18.00, nell’Aula Consiliare del Palazzo Baronale Orsini, sede comunale. Insieme a lui vi sarà Donato Zoppo.

Un grande evento per Anguillara, che ha l’onore di ospitare uno dei suoi cittadini, che tra le sue collaborazioni vanta Ennio Morricone, che peraltro ha scritto la prefazione del suo libro, e  Massimo Ranieri, Pino Daniele, Eugenio Bennato, Inti-Illimani, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Mauro Pagani, Phil Manzanera, Giancarlo Giannini, Luis Sepulveda, Roberto De Simone, Nicola Piovani, Giuseppe Tornatore, Phil Palmer, Maurizio Scaparro e tantissimi altri. “Anguillara – dichiara il Sindaco Sabrina Anselmo- vuole accogliere Di Domenico nell’Aula Consiliare, non solo per ringraziarlo di portare in giro per l’Italia e ovunque, il nome di Anguillara Sabazia ma anche per dimostrargli l’affetto e l’orgoglio di averlo come cittadino nonché per il suo tramite, per rafforzare questo ponte culturale che esiste, fin almeno dal Rinascimento, tra la città di Napoli ed Anguillara Sabazia”. “Infatti – dice l’Assessore alla cultura dott.ssa  Viviana Normando- nell’Aula Consiliare, nella Sala delle Cariatidi, vi è dipinta dalla scuola di Raffaello, tra il 1535 e il 1543, l’unica veduta di Napoli prima dell’ampliamento voluto dal vice re Toledo nel 1537, ancora con le torri e la cinta muraria.

Un particolare, che fin da subito aveva stupito, dopo la sua scoperta, anche studiosi di livello internazionale come l’Arch. Giulio Pane, Aldo Loris Rossi, Cesare De Seta, Achille Della Ragione, Gianni Caroli e che continua in molti visitatori ad attirare attenzione. La veduta di Napoli ad Anguillara è l’unica immagine antica così puntuale ripresa dalla mappa del noto cartografo Munster e qui dipinta come porto da cui salpò la flotta di Papa Paolo III Farnese, con il committente del Palazzo Gentil Virginio Orsini, alla riconquista del Mediterraneo. Una coincidenza storica importante, tutta da mettere in risalto per l’occasione della presentazione di Di Domenico che si esibirà proprio innanzi alla veduta napoletana e con la partecipazione anche dei suoi numerosi allievi”.

Avvicinarsi alla lunga vicenda artistica di Mauro Di Domenico significa confrontarsi con un oceano di collaborazioni e amicizie in Italia e all’estero, con lavori nel mondo della discografia, del teatro e del cinema, da Roberto Vecchioni a Elvio Porta, da Arisa a Mariano Rigillo. Significa scoprire una storia musicale ricchissima, nata nella sua Napoli con il papà, il famoso tenore Lello Di Domenico, e cresciuta in giro per il mondo, sempre accanto alla fedele chitarra. Vi aspettiamo il 28 ottobre ad Anguillara, un  evento di cultura musicale tra Anguillara, Napoli e il mondo rivolto a tutti! Per info e approfondimenti sull’evento e l’artista: www.maurodidomenico.comwww.donatozoppo.it e www.comune.anguillara-sabazia.roma.it e www.prolocoanguillara.com.




Roma, parco archeologico della via Latina: la Tomba Barberini non è più un mistero

ROMA – Apre per la prima volta al pubblico, dopo un importante restauro, il Sepolcro dei Corneli, meglio conosciuto come Tomba Barberini, situato proprio all’inizio del Parco della via Latina, una delle più antiche strade romane, ora trasformata in quel tratto in un parco di quartiere. Da novembre sarà dunque possibile visitare, su prenotazione e con una guida, l’edificio in laterizi con decorazioni policrome sulle facciate (rinvenute tracce in giallo, rosso, violetto, oro) e affreschi all’interno, risalente al II secolo d.C., l’unico fra quelli che costeggiano la strada (le tombe dei Valeri e dei Pancrazi) a essersi mantenuto in alzato e nella sua forma originaria.
“Il monumento è ben conservato, in quanto nei secoli è sempre stato utilizzato come ricovero, per attività agricole e di pastorizia, fino all’800”, ha detto l’archeologa responsabile Francesca Montella presentando il restauro realizzato con un investimento di 250mila euro. Entro il 2018 saranno visitabili anche il piano ipogeo e la camera funeraria.

Il sepolcro dei Corneli è una tomba romana del II secolo d.C. situata a Roma nel Parco archeologico delle Tombe latine, sull’antica via Latina. È conosciuto anche come Sepolcro Barberini, dal nome della famiglia aristocratica romana, ultima proprietaria del terreno. La Tomba viene realizzata durante l’età degli imperatori Antonini. Il sepolcro dei Corneli è un monumento funerario a tempietto, composto da due piani sopra la superficie e da una camera funeraria sotterranea. I piani superiori sono destinati allo svolgimento delle cerimonie funebri.

La volta del primo piano viene distrutta nel XVIII secolo quando la struttura è trasformata in un fienaio. È invece ancora visibile l’intonaco della volta al secondo piano e parte del pavimento a mosaico. L’ingresso alla tomba è collocato nel lato opposto alla strada. La camera sepolcrale è circondata da strutture a corridoio per le sepolture. Il sepolcro dei Corneli è decorato con pavimento a mosaico, dipinti e affreschi sulle volte. Sul sarcofago rinvenuto nel sepolcro ( sarcofago Barberini ) è raffigurato il mito di Protesilao e Laudomia.




Roma, Galleria Nazionale: al via il progetto “Museo per tutti”

ROMA – L’abilità onlus, la Fondazione De Agostini e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma annunciano che il progetto Museo per tutti viene adottato dalla Galleria Nazionale per consentire alle persone con disabilità intellettiva di godere di un percorso di visita facilitato e inclusivo.

Museo per tutti nasce da un’idea dall’associazione l’abilità onlus con il sostegno e il finanziamento della Fondazione De Agostini. Il progetto si propone di costruire percorsi e strumenti specifici all’interno di musei e luoghi di cultura, per consentire la completa fruizione delle opere d’arte da parte delle persone con disabilità intellettiva, sia bambini sia adulti.
La Galleria Nazionale, che ha una lunga storia di accoglienza di visitatori con disabilità intellettiva e fisica, integra la programmazione dei servizi educativi con questo nuovo progetto e si unisce alla rete dei musei e dei beni culturali italiani che hanno già adottato Museo per tutti. Dopo aver concluso la fase di formazione del personale e di progettazione, la Galleria Nazionale potrà offrire una guida di lettura facilitata e un percorso educativo permanente, che aiuterà le persone con disabilità intellettiva a comprendere e fruire le opere d’arte.

La guida, che può essere scaricata dal sito internet della Galleria Nazionale oppure ritirata presso la biglietteria, è stata focalizzata sulla traduzione in linguaggio facilitato della spiegazione di cos’è la Galleria e di alcune delle opere d’arte della collezione.

L’obiettivo è diminuire lo stress e le difficoltà di comprensione e aumentare il coinvolgimento emotivo e cognitivo, grazie anche al fatto che la visita avviene in una logica di inclusività con gli altri visitatori del museo, in modo tale che ogni esperienza sia un piacere da condividere insieme.
Nelle prossime settimane sarà avviata la fase di sperimentazione, durante la quale le persone con disabilità intellettiva e i loro accompagnatori potranno utilizzare i materiali educativi preparati ad hoc per poter familiarizzare, in anticipo sulla visita, con gli spazi del museo e le opere.

“Con la Galleria Nazionale di Roma un altro tassello importante si aggiunge alla rete di Museo per tutti – afferma Carlo Riva, direttore di l’abilità onlus, ideatore e responsabile del progetto Museo per tutti. La piena fruizione della bellezza di un’opera d’arte migliora la qualità della vita delle persone con disabilità e costruisce una nuova società dove tutti condividono cultura e senso di comunità. Per questo l’associazione l’abilità onlus fin dalla sua fondazione promuove benessere per la persona con disabilità e una nuova cultura della disabilità”. “Siamo particolarmente lieti e orgogliosi di accogliere la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea tra i luoghi d’arte che hanno aderito al progetto Museo per tutti – afferma Chiara Boroli, Segretario Generale della Fondazione De Agostini. – Dal 2013 stiamo lavorando con l’associazione l’abilità per portare questa iniziativa nei Musei, negli spazi espositivi e in luoghi di cultura di tutta Italia, per permettere alle tante persone con disabilità intellettiva di poter godere del piacere e della bellezza di un’opera d’arte. L’immenso patrimonio culturale italiano ci offre una importante e preziosa occasione per sostenere il diritto alla conoscenza delle persone con difficoltà cognitive e per questo ci siamo impegnati a sostenere i costi relativi alla implementazione e allo sviluppo del progetto che vogliamo far conoscere e far crescere ancora in futuro”.




Cantagiro, i nuovi talenti della musica italiana: Elisa Bortolozzo

Con la conclusione della Kermesse canora del Cantagiro 2017, durata quindici giorni, riprendiamo la presentazione dei nuovi talenti italiani, occupandoci questa volta di una giovanissima artista di diciassette anni, Elisa Bortolozzo. Gli ingredienti del successo sono come un puzzle, vari pezzi al posto giusto, per poter fondersi ed emettere una figura perfetta. I pezzi del puzzle di Elisa ci sono tutti, ora tocca a lei nel tempo assemblarli, facendoli quadrare perfettamente, e presentare a quello che sarà il suo pubblico, un quadro bello, ammiccante, spumeggiante, come la sua voce, la sua bellezza, la sua bravura e la sua grinta le consentono.

E’ deprimente, come in Italia siano tortuose le strade del successo, ma lo staff del Cantagiro è impegnato costantemente ad aiutare i ragazzi talentuosi nel loro percorso artistico e di vita stessa, convinto, che con la tenacia, la volontà di sacrificio e la voglia di studiare e migliorarsi nel tempo, si possano raggiungere quei massimi traguardi agognati. Anche quando i propri sogni, per molteplici ragioni non si realizzano, si ha la coscienza a posto per aver fatto il proprio dovere, con la consapevolezza di essere un vero artista, e poter così svolgere la professione con tutte le carte in regola. Elisa, dimostra nonostante la sua giovane età, una personalità spiccata, la voglia di emergere le da una carica grintosa, necessaria per diventare la padrona e la protagonista del palcoscenico. Ovviamente, dovrà rimanere sempre con i piedi per terra, capire che essere arrivata alla finale del Cantagiro, pur essendo un grande successo ed una indiscutibile soddisfazione, non è l’arrivo, ma soltanto un nastro di partenza, benché, si sia già scritto il proprio nome nell’albo d’oro della storia della musica italiana.

Come già detto in precedenza, la strada del successo è tortuosa e piena di insidie, dove le gratificazioni a volte, servono a far soffrire di più nei momenti di delusione e sconforto, ma proprio in quei momenti, che bisogna tirar fuori la grinta e le unghie, credere in se stessa, e, con lo studio e l’esperienza crescente, andare avanti con decisione, controllando la sua grintosa voce e dando quei colori sonori che caratterizzano il vero artista. La scelta del suo look, appropriato per la sua età, e per il suo genere musicale, le ha dato quel pizzico di sale in più. Attraverso questi perfezionamenti continui, Elisa potrà scatenarsi e trasmettere al pubblico tutte le sue sensazioni ed emozioni, crearsi un personaggio diverso dagli altri con brani di ottima qualità, che valorizzino la sua personalità e che possano arrivare direttamente al cuore della gente.

A Elisa gli auguri più affettuosi, per una vita brillante e piena di successi, sapendo di poter contare sempre sull’apporto di tutto lo staff del Cantagiro e facendo tesoro di tutti i suggerimenti che le saranno rivolti, affinché raggiunga i traguardi desiderati. Per esperienza personale, so che i sogni possono avverarsi, ed è l’augurio più affettuoso che rivolgo sempre a tutti quelli che partecipano e parteciperanno a questa manifestazione canora, che scriverà ancora tante pagine in avvenire, nella storia della musica italiana.

Elisa Bortolozzo

Biografia: Elisa Bortolozzo, nata il 25 novembre 1999 risiede a Rosignano Solvay in provincia di Livorno e frequenta il quinto anno del liceo delle scienze applicate. All’età di 12 anni, inizia a frequentare lezioni private di canto che tutt’ora segue. Ha partecipato ad alcuni concorsi provinciali avendo spesso buoni risultati. Quest’anno, avendo la possibilità di poter partecipare al Cantagiro riesce a classificarsi tra i 18 finalisti. Molto brava nello studio, ha ricevuto negli anni, vari riconoscimenti scolastici, e nello scorso anno, ha ottenuto una borsa di studio per la miglior media della scuola. All’età di 15 anni ha frequentato un corso di portamento per modelle, entrando nel mondo delle sfilate,concorsi di bellezza e servizi fotografici che tutt’ora svolge. Fra i suoi hobby,oltre al canto ed alla moda, ci sono i corsi di fitness.

Mario Vito Torosantucci




Roma, tutti pazzi per il Rock’n’Roll: a L’Asino che Vola arrivano gli “Stray Dogs Band”

Serata all’insegna del Rock’n’Roll il prossimo mercoledì 25 ottobre nel locale capitolino “L’Asino che Vola” di via Antonio Coppi 12/ D. A far rivivere le atmosfere di quelli che sono stati gli anni d’oro di questo genere musicale il gruppo degli “Stray Dogs Band” composto da: Pablo Moriggi (Voce e Chitarra), Mauro “Cobra” Luberti (Batteria e Voce), Fabio Landi (Basso), Roby Botticelli (Chitarra), Demi & Asia “The Sisters” (Cori).

Gli Stray Dogs Band promettono dunque un concerto di puro Rock’n’Roll, durante il quale sarà veramente difficile restare seduti. Uno spettacolo adatto a tutti, dagli amanti del genere ai ragazzi più giovani che avranno la possibilità di scoprire ed apprezzare canzoni che hanno fatto la storia del Rock’n’Roll e della musica in generale. Il pubblico non avrà il tempo di prendere fiato tra una canzone e l’altra raggiungendo lo scopo finale che è quello di proporre uno spettacolo pensato e realizzato per divertire e ballare, e per passare una serata all’insegna della leggerezza più spensierata.

Quando si pensa agli anni ‘50 il pensiero va subito a lui “The King”, Elvis Presley.“ Prima di lui non c’era niente “ diceva uno dei più grandi artisti del secolo scorso, John Lennon, sintetizzando il pensiero di tutti quei ragazzi, che vedevano in Elvis il loro idolo indiscusso. E’ per questo che gli Stray Dogs Band hanno voluto dedicare a questo straordinario artista, che in pochi anni ha rivoluzionato il mondo della musica e dello Show Business, uno straordinario concerto tributo proponendo alcuni dei suoi più grandi successi , nella versione “Live” degli anni ’70.


 

 




Castelli Romani: in casa Gotto d’Oro si prepara la festa del Novello

MARINO (RM) – Torna la festa del Novello ai Castelli Romani in casa Gotto d’Oro. Il prossimo 31 ottobre dalle 18.30 sarà infatti possibile degustare questo vino speciale direttamente nel Salotto del Vino della storica cantina marinese di via del Divino Amore 347 a Marino. L’appuntamento con il primo nettare della vendemmia 2017 vedrà la partecipazione di Chiara Rapaccini in arte RAP che ha realizzato per la Gotto d’Oro tre etichette ispirate alle vignette satiriche di “Amori Sfigati”.

 

La lavorazione del Novello segue regole ben precise – “Per il nostro Novello Igt – dichiarano dalla Gotto d’Oro – infatti le uve vengono portate in cantina esclusivamente con cassette di massimo 15 kg per evitare la rottura degli acini dato che, per una corretta macerazione carbonica, le uve non devono essere pigiate, ma vanno poste con la massima cautela all’interno del tino di macerazione il quale viene poi chiuso lasciando il prodotto in ambiente completamente saturo di anidride carbonica. Questo processo dà luogo alla “fermentazione intracellulare” grazie alla quale si ottiene l’aroma tipico del Novello. Dopo alcuni giorni, variabili in funzione dell’annata, viene effettuata la pressatura della massa d’uva in modo da separare la parte liquida dalla solida e poter così avviare la fermentazione alcolica con l’ausilio di lieviti selezionati. Questa lavorazione consente di ottenere un vino giovane, subito morbido e profumato. Quest’anno, il clima ha consentito di avere uve sane e mature. Conseguentemente si sono potuti vinificare, con i migliori canoni della tecnologia, acini idonei alla macerazione carbonica. Il risultato? Un vino dal colore particolarmente vivo, con tonalità che ricordano il porpora e un gusto dove predomina la freschezza degli aromi: è un vino spiritoso che con i colori dell’incipiente autunno, mette allegria, facilità i ricordi, richiama la natura, i boschi e le castagne. Abbiamo voluto assecondare questo “spirito” con una nuova etichetta pensata per i giovani che amano la vita, che giocano con l’amore e che amano il vino. Da questo desiderio – concludono – sono nate le tre etichette, in edizione speciale, che portano la firma di Chiara Rapaccini in arte RAP.”

 

Chiara Rapaccini, artista, illustratrice, designer e scrittrice, è l’autrice di “Amori Sfigati”, una serie di vignette satiriche sul tema dell’amore che, partendo dal grande successo della pagina facebook, sono diventate un libro edito da Franco Cosimo Panini, una serie di mostre e installazioni e un e-book de L’Espresso dove sono pubblicate settimanalmente. Nel 2016 ha ricevuto il Premio “Andrea Pazienza” come migliore autrice Web.

 

Appuntamento dunque per il 31 ottobre alle 18.30 con il Novello 2017 Gotto d’Oro e con le vignette umoristiche griffate RAP.

L’evento è gratuito ma i posti a sedere sono limitati.  Si consiglia la prenotazione inviando una email o telefonando




Palermo, Ballarò: torna il Buskers Festival

PALERMO – Torna anche quest’anno il festival che ha incantato i bambini e coltivato il mondo dell’immaginario dei più grandi.

Il 22 ottobre, dalle ore 19:00, a Piazzetta Schiera, all’interno del mercato storico di Palermo, si svolgerà il “Ballarò Buskers Festival”. Per questa eccezionale occasione, si potrà anche accedere alle bellezze dell’antico quartiere, come la visita serale alla Torre medievale di San Nicolò che sarà aperta domenica 22 ottobre.

 




Cantagiro 2017: una kermesse perfetta

Dopo una lunga kermesse di quindici giorni, è terminato il Cantagiro 2017. Gioie e dolori si sono alternati ed avvicendati, fra le centinaia di cantanti arrivati a Fiuggi per le semifinali. Il tragitto per il traguardo finale è stato entusiasmante per i concorrenti, ma molto faticoso per gli organizzatori, anche se con enorme soddisfazione.

 

La quiete dopo la tempesta- ci si rilassa, abbandonati in un piacevole torpore, godendo a pieni polmoni, il frutto di un enorme lavoro svolto nell’arco di un anno intero. La soddisfazione è grande! L’ entusiasmo che si respira, da parte dello staff e dei concorrenti con le loro famiglie ed amici a seguito, fa sì, che si diventi consapevoli di aver scritto un’altra pagina della storia musicale italiana. L’impronta di questa manifestazione diventa sempre più profonda; i frutti maturi, si staccheranno dall’ albero, pronti a spiccare il volo verso una professione artistica, che li vedrà protagonisti ed ambasciatori della cultura musicale italiana nel mondo. La certezza della professionalità di questi ragazzi, deriva dalla serietà, con cui si è operato tutto l’anno in Italia e all’estero, la consapevolezza di questi giovani dell’importanza dello studio, di una seria preparazione artistica e di una ferrea volontà, ingredienti indispensabili per un successo del domani.

 

Le semifinali e finali- sono state vissute in una atmosfera di piacevole e positiva tensione, con impegno continuo, ma anche nella gioia di nuove amicizie coltivate con la solidarietà, che daranno senz’altro dei risultati positivi con collaborazioni musicali future. Il mondo musicale del Cantagiro, aiuta anche alla formazione caratteriale dei giovani, ad indicare e suggerire loro la correttezza, la lealtà, il vero senso della socializzazione ed in particolar modo dando loro tutti quei consigli, affinché stiano in guardia da tutte quelle insidie e quei personaggi equivoci che possono man mano incontrare nel loro percorso artistico, ma anche della loro stessa vita quotidiana.

 

Le testimonianze positive- che sono arrivate e che continuano ad arrivare con tanto entusiasmo, la gratificazione di ospiti illustri come produttori, giornalisti, registi, personaggi come Rosalinda Celentano, Roberta Faccani, Alvaro Vitali, cantante compositore Danilo Amerio, Remo Francesconi, Sandro Ravagnani, il soprano Marika Franchino, Giancarlo Genise, Marco Finelli, Antonio Di Trento, Alfonso Di Berardino, Angelo Petruccetti, storico pianista arrangiatore di Little Tony, e Luciano Castro, inorgogliscono L’organizzazione della manifestazione, che riceve così, il giusto premio per cotanto impegno espresso. Il patron Enzo De Carlo, il direttore generale Elvino Echeoni, Giulia De Carlo, Lorenzo e Leonardo Echeoni, Salvatore Giordano con tutto il resto dello staff giovane e professionale al seguito, vivendo con enfasi questo periodo, sono già pronti a rimettersi al lavoro per il prossimo anno, con l’intento di migliorare esponenzialmente la qualità della manifestazione.

 

La kermesse appena conclusa- è stata veramente perfetta in tutte le sue sfaccettature, includendo quest’anno la novità del dopofestival grazie alla bravura della giornalista Chiara Rai che attraverso la diretta trasmessa sul canale web tv de L’Osservatore d’Italia, ha dato vita a delle interviste e dialoghi con i vari concorrenti, con lo staff, e con svariati ospiti importanti, rappresentando come si suol dire, la ciliegina sulla torta.

 

La vincitrice assoluta del Cantagiro 2017- è stata Giulia Miccoli, pugliese, che, con la sua eleganza e bravura, è riuscita ad imporre il suo brano di carattere personale, ed a trasmettere al pubblico, quella emozione che le parole del suo profondo brano le suscitavano. I vincitori degli altri premi però non erano da meno in quanto a bravura, dimostrando a loro volta, un talento, che li farà emergere con l’aiuto dell’ Accademia del Cantagiro acquisendo man mano quella completezza artistica di livello superiore. Lo sguardo è rivolto verso il mondo intero, desideroso di ospitare ed assaporare attraverso la professionalità di questi artisti, quella cultura musicale italiana, pilastro di un’arte senza confini. Per dovere di cronaca, e, per loro merito, citiamo i nomi degli altri premiati: ad Alessandro Cicone, cantautore sardo, è andato il Premio Bardotti per “In modo semplice”, alla calabrese Giusy Munno il Premio rivelazione per il brano “La stessa stella”. La critica ha premiato Eugenio Picchiani per “Quando io ho te”, mentre il Premio Radio Italia-Anni ‘60 è andato a Laura Giordano con “Tutto è come te”. E poi il calabrese Jonio ha vinto il Premio cantautori con “Inizialmente”, il giovane Michele Braganti il Premio Opportunità con “Che cosa è un artista”, Matteo Buselli il Premio 2duerighe con “La fine del mondo”, Carla Paradiso – che ha ricevuto anche diversi altri riconoscimenti e una borsa di studio – il Premio Mio per “Pensandoti”.

Ora è il momento di godere questo momento magico per i risultati ottenuti, ma con la voglia e l’entusiasmo di rimettersi subito al lavoro ed alla prova, per una prossima edizione ancora più grandiosa.

Mario Vito Torosantucci




Asia Argento, dopo la denuncia della violenza subita da Weinstein: “Tornerò in Italia in vacanza”

”Tornerò in Italia in vacanza. Non vado via subito, ci vorrà un po’ di tempo per organizzarmi, ma non vedo cosa ci sto a fare in Italia adesso, tornerò quando le cose miglioreranno per combattere le battaglie con tutte le altre donne” Lo annuncia Asia Argento nell’intervista esclusiva registrata da Berlino con Bianca Berlinguer, mandata in onda a #Cartabianca su Rai3, dove l’attrice è tornata sulla violenza subita da Harvey Weinstein e degli attacchi ricevuti dal web e da parte della stampa per la sua denuncia. ”Sono a Berlino perché avevo bisogno di andarmene un po’ dall’Italia, dove il clima di tensione è abbastanza pesante su me e sulla mia famiglia, avevo bisogno di respirare”, ha detto.

Comunque non si pente di essersi fatta avanti, tra le prime, per raccontare gli abusi gli Weinstein: ”dopo quello che è successo devo ancora capire chi sono. Però è come se si fosse spalancato un portone enorme, sento accanto a me migliaia di persone, non mi sento più sola nelle mie battaglie. Una donna con un suo punto di vista personale viene definita spesso o troia o pazza, io non mi sento nessuna di queste cose. Son una mamma, una donna che lavora e paga le tasse, ho persone che mi vogliono bene, mi sento una donna libera finalmente”. Per anni ”a causa del fatto di non essere riuscita a scappare, di non aver avuto il coraggio di denunciare, mi sono sentita in colpa. Ci ho messo tantissimo tempo anche a dirlo a mia madre. Mentre a mio padre e a mia figlia (che ha 16 anni, ndr), l’ho detto solo ora”. La sua scelta di parlare è venuta proprio dalla speranza di ”poter cambiare il mondo per le nostre figlie, in modo che non abbiano più paura, che non debbano più scappare”.

Parlando dei tanti attacchi subiti sul web l’attrice ha replicato a chi l’ha accusata di aver cercato una scorciatoia per fare carriera. ”Non ho avuto nessun favore. Non mi fa piacere stare qua a parlare di queste cose, il mio unico potere è stato dire di no alle proposte di regali e di film che arrivavano da Weinstein, non ho più fatto provini o letto un copione per loro”. Lei è stata ”messa in una strettoia, non ho cercato una scorciatoia. Sono stata chiusa in una stanza con un maniaco sessuale, un predatore seriale che si è approfittato di me, io ero una ragazzina”. E commentando gli articoli velenosi di una parte della stampa: ”Weinstein minimizzava le donne di cui aveva abusato per coprire le sue malefatte, ma perché i giornalisti in Italia chiamano noi che abbiamo parlato prostitute non riesco a capirlo” ha osservato.

Asia Argento ha anche confermato di aver subito altre molestie sessuali nel corso della sua carriera: ”non ho bisogno di fare i nomi, perché in Italia c’è la prescrizione. Anche se li denunciassi non avrei nessun potere giuridico contro questi uomini, ma l’ho comunque detto per sostenere altre donne nel denunciare”. Comunque per ribellarsi alla mancanza di rispetto verso le attrici nel campo del cinema ”per tanti anni ho smesso di recitare. E i momenti più belli in questo mestiere li ho vissuti facendo la regista”.




Gran Galà delle majorettes: Anguillara conquista il premio di miglior coreografia

ANGUILLARA (RM) – Primo Premio per la coreografia alle majorettes di Anguillara Sabazia al Gran Gala delle majorettes. La manifestazione che si tiene tutti gli anni a Monterotondo-scalo e che vede come organizzatrice Roberta Ruggeri, presidente del gruppo “Dancing majorettes”, quest’anno è arrivata alla decima edizione e ha visto assegnare il premio di miglior coreografia al gruppo di 20 ragazze di Anguillara, diretto da Adonella Catarci, di età compresa tra i 9 e i 27 anni.

Un evento che riscuote successo a livello nazionale, con gruppi majorettes, twirling e cheerleading che arrivano da tutta Italia. Un raduno che non appartiene a nessuna federazione, dove ogni anno viene assegnato un premio ad un solo gruppo, il migliore nella categoria scelta per quell’anno (categoria che ogni anno cambia).

“Noi – hanno raccontato le majorettes di Anguillara – siamo alla 5^ o 6^ partecipazione e, dopo aver sfiorato la vittoria per 4 anni consecutivi, quest’anno abbiamo ricevuto il premio come miglior coreografia, su un totale di 33 gruppi da tutta italia.”

“Complimenti alle majorettes – ha detto il sindaco di Anguillara Sabrina Anselmo- per una tradizione che si rinnova con forza e costanza nella nostra città e che persino attraverso una passione così bella da madre a figlia, dalle vecchie alle nuove generazioni, consente alla nostra città di essere promossa con tutti i suoi valori autentici. Grazie di cuore”.