ISIS: PARTITO L'ORDINE DI STERMINIO

Redazione

L'Isis rinnova la dichiarazione di guerra contro tutti i non-musulmani: "sterminate tutti i miscredenti" , il gruppo jihadista Stato Islamico ha incitato tutti i suoi miliziani a uccidere i cittadini dei Paesi che partecipano alla coalizione anti-jihadista. "La cosa migliore che si puo' fare e' cercare di uccidere qualsiasi infedele, francesi, americani o uno dei Paesi alleati", ha esortato Abu Mohammed Al-Adnani, portavoce del gruppo, in un messaggio diffuso in piu lingue, e individuato dal gruppo di monitoraggio Site.
  "Se si riesce a uccidere un americano o un europeo miscredente (in particolare gli sporchi francesi) o un australiano, o un canadese, e anche tutti i cittadini dei Paesi che si sono schierati nella coalizione contro l'Isis, allora invocate Allah e uccidetelo".

Intanto La moglie di Alan Henning, il tassista britannico tenuto in ostaggio dai militanti dello Stato islamico, fa un appello per la sua liberazione. La donna ha supplicato i militanti di "guardare nei loro cuori" e di rilasciarlo. Il cooperante è stato sequestrato dagli jihadisti durante una missione di aiuto in Siria a dicembre. La signora Henning ha detto di aver inviato il messaggio ai militanti islamici, ma non ha ricevuto alcuna risposta.

La moglie del tassista britannico sequestrato dal gruppo jihadista dello Stato islamico ha implorato i suoi carcerieri, sostenendo di non comprendere come la morte del marito possa servire alla loro causa.

Alan Henning, un cooperante volontario britannico che si era offerto di condurre un convoglio di aiuti umanitari per conto di una Ong musulmana, e' stato rapito 10 mesi fa dall'Isis. E' stato minacciato di morte in un video trasmesso la settimana scorsa. In un comunicato diffuso dal Foreign Office, Barbara Henning ha esortato i rapitori "a guardare nei loro cuori" e a rilasciare il marito.

Padre di due ragazzi che vivono a Manchester, Alan Henning, di 47 anni, è apparso nel video dell'Isis, che mostra la decapitazione del terzo occidentale, il cooperante scozzese David Haines, dopo quella dei due giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff.




FRANCIA – GRAN BRETAGNA, CLANDESTINI: VIAGGI ILLEGALI NEL MIRINO

di Cinzia Marchegiani

Calais (Francia) – Dopo una lunga trattativa, sembra arrivare l’accordo tra Francia e Gran Bretagna dopo un braccio fi ferro tesissimo.  Un importo di circa 4 milioni di sterline per tre anni concessi alla Francia per poter proteggere e quindi rafforzare i controlli al porto di Calais e pattugliare quei luoghi ormai diventati un ritrovo di migliaia di immigrati che si accalcano, bivaccano per poi cercare o assaltare un mezzo che clandestinamente li porterà stipati e nascosti in qualche tir o containar per approdare in Gran Bretagna, il loro Eldorado. Il fenomeno denunciato vede migliaia di clandestini sbarcati in Europa e quindi anche sulle coste italiane spingersi a nord della Francia per poter superare il tunnel della Manica grazie a trasporti illegali. Un flusso ormai conosciuto nei minimi dettagli descritto alla perfezione anche dai giornali stranieri, la Libia senza più controllo da quando il dittatore Gheddafi è stato ucciso, è diventata in importante zona franca senza più deterrenti. 

Il fondo inglese servirà a controllare il porto e la zona cuscinetto dove i clandestini si nascondono per attendere il momento propizio e il passaggio a basso costo su questi ferries boat della speranza. Molti di loro si avventurano nel tunnel della Manica, escono dalle foreste limitrofe dove si nascondono per poi attendere il proprio turno.

Il problema è anche di sicurezza della città, l’immigrazione è ormai senza controllo e i cittadini francesi, sono diventati anch’essi una polveriera sempre pronta ad esplodere… Ora ci si chiede quale soluzione si prenderanno con questi fondi dati a pioggia alla Francia per frenare quest’esodo nell’Eldorado…gli immigrati dove saranno portati? A prima vista è come nascondere la polvere sotto un tappeto, questi clandestini ci sono e non si smaterializzeranno per qualche strano effetto legislativo. Per ora sappiamo che il denaro sarà utilizzato per proteggere le zone più vulnerabili del porto….




MAREMORTUM: SOLO RACCONTI DELL’ORRORE, MANI TAGLIATE A CHI SI AGGRAPPAVA ALLA BARCA

dI Cinzia Marchegiani

Mani tagliate a chi, caduto in acqua, cercava di risalire sull’imbarcazione. Questo è il racconto di un sopravvissuto che era trasportato illegalmente, assieme ad altre centinaia di persone lo corso 12 settembre a 300 km dalla costa maltese. Contrabbandieri, questo è il nome entrato nel linguaggio moderno, uomini che si arricchiscono depredando sogni per una vita migliore, in questi viaggi della speranza, ma che hanno espressamente il volto di un business nauseabondo. In questo secolo siamo testimoni dei traffici illeciti di umani trattati come bestie immonde e uccise senza alcun minimo rimorso per fuggire alle forze dell’ordine. A quel viaggio dell’orrore sono sopravvissute solo una decina di persone, mentre un numero ancora imprecisato, forse 500, sono morte nel mar mediterraneo perché il sistema innescato alimenta viaggi della morte. E il racconto al Time di Malta di un palestinese sopravvissuto…. lascia basiti. I contrabbandieri , dopo che i migranti si rifiutarono di trasferirsi da quella barca da pesca più grande ad una più piccola, hanno speronato la loro imbarcazione e l’epilogo purtroppo è ormai noto…. la barca affonda assieme a intere famiglie con i propri bambini. Così ha raccontato Mohammed Ali-Amadalla uno dei pochi superstiti: "Siamo stati trattati come cani tutto il viaggio, ma questi (contrabbandieri egiziani) erano i peggiori. Ad un certo punto, quando siamo tutti finiti in mare, un uomo ha cercato di mantenere la loro barca per salvare se stesso e ha tagliato le mani a chi cercava di aggrapparsi". Sempre Mohammed continua:” Non sarò mai in grado di rimuovere queste immagini dalla mia testa. Ho visto un'intera famiglia siriana perire uno ad uno. Io ero accanto a loro la maggior parte del tempo, aiutandoli. Prima il padre è morto, poi la madre, poi mi è stato lasciato a prendersi cura di un ragazzo e lui è morto tra le mie braccia, prima che i soccorritori arrivati ". 

Per ora stanno andando avanti le indagini dello SCO e dalla Squadra Mobile di Ragusa assieme alla Capitaneria di Porto e la Marina Militare per far luce sul reato perpetrato dagli scafisti. Le notizie ora dal Frontex cominciano a fotografare quella realtà da sempre evidente:”La presenza dei mezzi navali di Mare Nostrum vicino alla costa libica può incoraggiare i migranti i cui Paesi i paesi non hanno accordi di riammissione con l’Italia”. Il Maremortum, così ribattezzato, è diventato la tomba della cecità internazionale che come un medico pietoso, non ha pensato di curare la ferita alla base. Le vittime annegate avevano chiesto aiuto e lo ha trovato solo nei suoi carnefici, contrabbandieri di vite senza pietà, in un sistema che lo ha incentivato.

 




UCRAINA: ACCORDO PER ZONA SMILITARIZZATA NELL’EST

di Maurizio Costa

MINSK – Il periodo di crisi in Ucraina sembra volgere verso una pace: è stato stipulato un accordo, siglato a Minsk dai gruppi dell’Osce e dai corrispondenti di Mosca, di Kiev e dei separatisti, che prevede un cessate il fuoco e un arretramento delle truppe ucraine e filorusse di 15 chilometri ciascuna, in modo da creare una zona smilitarizzata lunga 30 chilometri.

L’accordo, siglato dalle parti, prevede anche il divieto di usare armi pesanti e di sorvolare con aerei o droni la zona cuscinetto. Il mantenimento del patto verrà controllato dall’Osce, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

La pace arriva dopo giorni di combattimenti che hanno causato molti feriti, soprattutto tra i civili. La situazione è comunque ancora tesa: non si sa nulla sul futuro della Crimea e delle Repubbliche Autoproclamate di Donetsk e Lugansk. Queste Repubbliche, infatti, sono un punto scottante di tutta la vicenda. In realtà fanno ancora parte dell’Ucraina, ma nei fatti, sono controllate dai filorussi che non vogliono avere più niente a che fare con Kiev. Il governo nazionale vorrebbe indire delle elezioni nell’est del Paese, mentre Donetsk e Lugansk si oppongono. Il Primo Ministro ucraino Yatseniuk ha affermato che nessuno può autoproclamarsi repubblica indipendente e che non accetterà queste forme di governo.

L’accordo di Minsk, però, consiglia all’Ucraina di concedere lo status speciale a Donetsk e Lugansk e a permettere che i cittadini delle due repubbliche possano eleggere i propri capi di governo. Inoltre, le due autoproclamate repubbliche avrebbero permessi speciali per stipulare accordi con il governo ucraino o con uno Stato estero.

Ieri il Presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, si è incontrato con Obama e ha siglato un accordo per ricevere dagli Usa un miliardo di euro per affrontare la crisi nell’est. 




LA SCOZIA DICE NO ALL'INDIPENDENZA

di Maurizio Costa

EDIMBURGO – Con il 55% dei voti contrari e il 45% di voti favorevoli, il referendum sull’indipendenza della Scozia dal Regno Unito non passa. Dopo una lunga notte, questa mattina sono usciti i risultati che hanno lasciato a bocca asciutta molti indipendentisti scozzesi.

Primo tra tutti Alex Salmond, Primo Ministro della Scozia, forte sostenitore della campagna, colui che ha fatto partire l’idea di staccare Edimburgo dal governo nazionale. “Accetto il verdetto del popolo e invito tutti gli scozzesi a fare altrettanto” ha dichiarato il leader indipendentista.

Soddisfatto del risultato è stato, invece, David Cameron, Primo Ministro britannico, che ha fatto le congratulazioni a Alistair Darling, leader scozzese per il fronte del “No”.

L’affluenza alle urne è stata altissima: si parla di un 81,4% di 4 milioni scozzesi che erano in grado di esprimere il proprio voto. Per l'occasione, la soglia di età minima per partecipare alle votazioni è stata abbassata fino a 16 anni.

La paura di non entrare in Europa e la quantità di debito pubblico della Scozia, più alto addirittura di quello italiano, potrebbero essere stati i motivi per i quali i cittadini hanno votato per rimanere nel Regno Unito.




ISIS: SVENTATO PIANO DI DECAPITAZIONI IN AUSTRALIA, 15 ARRESTI

Redazione

La ruota comincia a girare? Per il momento possiamo dire che sono state sventate un piano di decapitazioni in Australia e ci sono stati 15 arresti. Isis voleva compiere in Australia un massacro ad altissimo impatto emotivo decapitando civili, rapiti a caso, davanti alle telecamere. Un'azione emulativa delle macabre esecuzioni iniziate il 19 agosto scorso con la morte dell'americano James Foley. Questa la risposta di Isis a Canberra che ha dimostrato nei fatti – ha annunciato lunedi' l'invio di 600 soldati e 8 aerei da guerra negli Emirati Arabi Uniti pronti a colpire in Iraq – di essere dopo gli Usa il Paese piu determinato a colpire gli jihadisti sunniti. Le autorita' australiane, che venerdi' scorso avevano portato ad "alto" il rischio attentati, hanno annunciato di aver sventato un piano messo a punto da una cellula di Isis guidata da un asutraliano. In una serie di raid effettuati all'alba (australe) a Sydney e Brisbane oltre 800 agenti hanno effettuato 15 arresti di sospetti membri di Isis che "avrebbero messo in atto oggi il suo piano", ha dichiarato il capo della polizia, Andrew Colvin said. Dei 15 arrestati al momento 1 e' gia' stato incriminato per gravi crimini legati al terrorismo.

Il totale dei mandati spicati e' di 25 per cui mancherebbero al'appello ancora 10 sospetti. Il premier Tony Abbott ha chiarito che a capo della cellula c'era un "australiano alto esponente di Isis" che ha ordinato "uccisioni dimostrative" per spargere il terrore nel continente attraverso decapitazioni. "Queste persone, mi spiace dirlo,non ci odiano per quello che facciamo, ci odiano per cio' che siamo e per come viviamo. Questo e' cio' che ci rende un obiettivo", ha spiegato il premier, esortando le forze di sicurezza a proseguire la caccia ai terroristi ovunque si nascondano".




OBAMA: IL SUO SOGNO NELLE MANI DELL'EUROPA

Il monito dello scienziato Steven Starr è diventato un incubo reale….tutto era scritto! Sul fronte della NATO, oggi sono  iniziate le esercitazioni in Ucraina, sotto il grande supervisore degli Stati Uniti, con lunghe manovre in Ucraina occidentale. La NATO per la prima volta dopo l'adesione di ex membri del Patto di Varsavia intende stabilire una massiccia presenza visibile sul suo confine orientale. Nuove basi e il trasferimento di attrezzature ai serbatoi e 4000 uomini per usufruire di una forza di reazione rapida (vista la vicinanza) che possono essere attivi in caso di attacco in pochi giorni proprio ad est, verso il confine della Russia, considerata una minaccia per la sicurezza euro-atlantica.

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles – Con dei fili invisibili sembra che Obama riesca a dirigere alla perfezione l’operato dell’UE a suo favore. Dopo le sanzioni severe applicate alla federazione russa, arriva il consenso del Parlamento europeo al contratto di associazione UE-Ucraina, un accordo sicuramente controverso che riguarda l'associazione politica e commerciale volto ad approfondire legami economici e politici di Kiev e l'UE.  Allo stesso tempo, l'accordo è stato anche ratificato dal parlamento ucraino a Kiev e creerà un'associazione politica profonda e l'integrazione economica tra l'UE e l'Ucraina e fornire libero accesso reciproco al mercato.

I deputati hanno sostenuto l'accordo con 535 voti a favore, 127 contrari e 35 astensioni. Dichiarazioni importanti e premonitrici su ciò che passo dopo passo l’UE sta tessendo, sono le parole del relatore Jacek Saryusz-Wolski (PPE, PL) prima della votazione:”"Attraverso questa ratifica, la scelta europea dell'Ucraina sarà istituzionalizzata e legherà il futuro dell'UE e l'Ucraina insieme. Società ucraina ha pagato il prezzo più alto per le sue aspirazioni europee, in lutto la morte di numerose persone, che soffrono occupazione territoriale da parte della Russia e sperimentando deterioramento condizioni economiche. Con questa ratifica, l'UE dà l'Ucraina il segno più forte di sostegno, nonostante il deplorevole proposta di ritardare l'attuazione dell'accordo”. Jacek Saryusz-Wolski va oltre e aggiunge che l'accordo non era un obiettivo definitivo delle relazioni UE-Ucraina e sottolinea che il futuro comune della UE e l'Ucraina deve ora essere protetta dalle aggressioni Russo, introducendo "sanzioni sempre più pesanti fino a quando il costo per la Russia sarà troppo alto per sostenere la sua politica ". Queste le dichiarazioni del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz nel suo discorso ai parlamentari nelle camere Strasburgo e Kiev tramite un collegamento video:"Questo è un momento storico, i due parlamenti liberamente determinati a votare oggi, allo stesso tempo su questo accordo. Questa è la democrazia libera, l'opposto della democrazia diretta. Il Parlamento europeo ha sempre difeso l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina e continuerà a farlo”.

Poco prima il Parlamento dell'Ucraina ha ratificato l'accordo, il presidente Poroshenko ha detto: "Gli ucraini hanno invertito l'espresso-treno in direzione est, e mi auguro che anche il voto di oggi conferma che le nostre ratifiche sincronizzate sarà una festa, non solo per l'Ucraina, ma anche per l'Europa, perché senza l'Ucraina non c'è un'Europa unita. Vorrei ringraziare l'Europa per il sostegno che ci ha dato in questi tempi difficili e allo stesso tempo, vorrei affrontare il nostro governo."

L'accordo prevede,  un'associazione politica e per il libero scambio. Le disposizioni politiche prendono Ucraina un passo avanti verso l'Unione europea, aprendo nuovi canali di dialogo politico e stabilire regole di base per la cooperazione in settori quali l'energia, i trasporti e l'istruzione. Richiede l'Ucraina ad attuare le riforme e rispettare i principi democratici, dei diritti umani e dello Stato di diritto. Tra le altre disposizioni, l'accordo prevede una maggiore circolazione dei lavoratori, fissa obiettivi per la creazione di un regime di esenzione dal visto e allineare i sistemi regolamentari delle due parti. La parte globale e approfondita di libero scambio accordo integra in modo sostanziale i mercati UE e l'Ucraina, smantellando i dazi all'importazione e il divieto di altre restrizioni commerciali, anche se con specifiche limitazioni e periodi di transizione in aree "sensibili", come il commercio di prodotti agricoli. Sarà anche parzialmente integrare i mercati degli appalti pubblici. Il risultato della votazione di oggi ottenuto sia nel Parlamento Ue e Ucraina, avvia ad un accordo sarà che sarà applicato in via provvisoria, ma la data deve ancora essere confermata dal Consiglio. Per trarre il massimo effetto giuridico, l'accordo deve essere ratificato dai 28 Stati membri dell'UE. Finora, è stata ratificata in sei Stati membri ,, ma diversi anni può trascorrere prima che il processo è completato in tutti gli Stati membri.

E 'stato previsto di applicare le regole del commercio dal 1 ° novembre di quest'anno, ma lo scorso Venerdì 12 settembre, la UE, l'Ucraina e la Russia ha accettato in trattative per ritardare l'entrata provvisoria in vigore delle norme commerciali fino al 31 dicembre 2015. La Commissione europea afferma che continuerà ad applicarsi "preferenze commerciali autonome" dell'UE in Ucraina, che in effetti apre il mercato UE in Ucraina unilateralmente. La decisione di prolungare queste preferenze tardi avrebbe bisogno del sostegno del Parlamento europeo.

Lo scenario di guerra anticipato dallo scienziato Steven Starr sembra sempre più concreto:”Il disegno di legge RAPA presentato a Washington fornisce de facto l'adesione alla NATO per l'Ucraina, la Georgia, la Moldavia e ai fini dell’alleanza, che consentirebbe agli Stati Uniti di spostare grandi quantità di attrezzature e di forze a loro militare senza la necessità di approvazione di altri stati membri della NATO” e purtroppo l’espansione della Nato tramite l’inserimento della Georgia e Ucraina con lo spiegamento in Europa appunto della Usa-NatoBMD è in atto purtroppo. Starr ammoniva che in tali circostanze, la distribuzione di US/forze NATO in Ucraina avrebbe attuato praticamente inevitabile la realizzazione della fase tre del metodo Adaptive europea per la difesa missilistica in Europa. . . entro e non oltre la fine dell'anno civile 2016 e la dichiarazione del 2012 del più alto rango ufficiale militare della Russia, che ammoniva con la proposta di un “attacco preventivo” ora è diventato tutto reale! Proprio oggi i paesi della NATO hanno iniziato le manovre in Ucraina, sotto il grande supervisore degli Stati Uniti, dove molti paesi della NATO hanno iniziato lunghe manovre in Ucraina occidentale. E la NATO è intenzionata a stabilire una forte presenza visibile sul suo confine orientale, per la prima volta dopo l'adesione di ex membri del Patto di Varsavia. Nuove basi e il trasferimento di attrezzature ai serbatoi e 4000 uomini per usufruire di una forza di reazione rapida (vista la vicinanza) che possono essere attivi in caso di attacco in pochi giorni proprio ad est, verso il confine della Russia… la Russia è considerata una minaccia per la sicurezza euro-atlantica. A leggete gli ulteriori dettagli saranno elaborati entro la fine dell'anno, degli stati maggiori di pianificazione della NATO, inoltre ci sono già i lavori preparatori di base. Non solo, ma la NATO manterrà un piccolo numero di truppe da combattimento in cinque stati per tempo non inizialmente limitato ed a rotazione. Con esercizi regolari con diverse migliaia di soldati che difendono dagli attacchi russi dovrebbero essere addestrati. E la Bundeswehr, le forze Armate della Germania che costituiscono tra l’altro il 7° esercito più potente del mondo, partecipa prendendo parte nella rotazione di truppe da combattimento. All'inizio del prossimo anno per sostituire una società, circa 150 uomini, un'unità americana. La sede regionale della NATO sita a Stettino, guidata da Germania, Polonia e Danimarca, ha aumentato le risorse. Si dovrebbe essere in grado di eseguire in caso di emergenza, fino a 60.000 uomini.

Tutto sembra seguire i progetti di Barack Obama e la Crimea è solo il prossimo obiettivo….grazie a questo nuovo contratto di associazione UE-Ucraina, tutto fila come l’olio….per Obama e per la Nato ovviamente, che sembra spostare i suoi confini sempre più vicino alla Russia. Una Russia che rispedisce al mittente la grave situazione innescata dichiarando che le esercitazioni in Ucraina sono pura provocazione e un gioco pericolosissimo… i contingenti sono in un paese in guerra con la sua popolazione. 




ISIS, L’ORGANIZZAZIONE MILITARE PIÙ RICCA AL MONDO

di Maurizio Costa

L’Isis, l’organizzazione militare che sta mettendo paura al mondo intero, ha introiti giornalieri paragonabili ad una piccola economia statale. Più di 3 milioni di dollari al giorno riempiono le casse del califfato; questi soldi provengono dal petrolio, dalle estorsioni, dai furti e dal traffico di esseri umani.

Il quotidiano “The Independent” pubblica questa sconvolgente inchiesta che fa luce sull’Isis e che svela particolari incredibili.

Conquistando vasti territori di Siria e Iraq, paragonabili all’estensione dell’Ungheria, l’Isis si è appropriato di ben 11 possedimenti petroliferi in quelle zone. Attraverso delle reti di contrabbando, l’oro nero viene venduto per rafforzare l’economia del califfato.

Anche i sequestri di persona portano molti soldi; dopo aver rapito gruppi di persone, l’Isis chiede riscatti altissimi alle famiglie di appartenenza. Per questo motivo, gli Usa e il Regno Unito non pagano i riscatti dei giornalisti e dei volontari rapiti per poi essere decapitati dallo Stato Islamico.

Il petrolio che vende l’Isis ha un prezzo bassissimo: dai 25 ai 60 dollari a barile, contro i 100 dollari che servono per acquistare un barile nel mercato internazionale.

È proprio per questo che l’Isis è diventata l’organizzazione terrorista più ricca di tutta la storia dell'umanità. Obama sta cercando di fermare questo commercio sotterraneo, ma la missione è difficilissima.

Il califfato, inoltre, riesce a vendere e ad esportare i beni archeologici e le antichità che riesce a trovare e a rubare in Iraq e Siria, due zone che sono state la culla dell’umanità.

Infine, lo Stato Islamico, quando conquista le roccaforti e le città, riesce sempre a rubare milioni di dollari alle banche, senza contare le tasse illecite che impone ai cittadini. Chi non le paga viene fatto fuori, questa è la legge dell’Isis.




LE SANZIONI EUROPEE CONTRO LA RUSSIA

di Maurizio Costa

Continua la guerra delle sanzioni tra l’Unione Europea e la Russia. Ieri, l’Europa ha deciso le nuove misure che verranno applicate già da venerdì contro la Russia a causa del comportamento del Cremlino nella vicenda ucraina. Queste sanzioni saranno mirate e cercheranno di punire economicamente la Russia, sia nel campo privato sia in quello pubblico.

L’economia russa riceverà un duro colpo dall’Ue. Le sanzioni ridurranno drasticamente i finanziamenti destinati alle aziende russe, che soffriranno questa dura scelta perché non avranno accesso ai mercati dei capitali europei.

Anche molte figure di spicco che hanno partecipato alla guerra tra Russia e Ucraina verranno colpite da misure europee.

I dettagli – Le nuove sanzioni bloccheranno il finanziamento del debito di tre grandi compagnie petrolifere: Gazprom, Rosneft e Transneft. Sono state scelte anche nove aziende che producono materie militari e civili che avranno il divieto di esportare in tutta Europa.

Inoltre, 24 persone ucraine e russe avranno i beni congelati e l’obbligo di non potersi spostare all’interno dell’Ue a causa della loro implicazione nella guerra all’est dell’Ucraina. Tra questi, il Vice-Presidente russo, Yuri Vorobiev, e anche uno stretto collaboratore di Putin, Sergei Chemezov.

Queste misure potranno essere eliminate entro la fine di settembre a seconda di come si comporterà la Russia. Putin, intanto, potrebbe rispondere a queste sanzioni con un embargo, che bloccherebbe le esportazioni dei Paesi europei in Russia; una misura che andrebbe a colpire anche l'economia italiana.

Il rublo, a causa di questa sanzioni che vanno a colpire nel cuore dell’economia russa, è ai minimi storici contro il dollaro. Una reazione a catena, che ha portato anche alla discesa di valore dei titoli di Stato.




ISIS, OBAMA: “L’AMERICA GUIDA UNA COALIZIONE CHE DISTRUGGERÀ L'ISIS”

di Maurizio Costa

Barack Obama fa sul serio e la conferenza stampa di stanotte lo ha confermato. Gli Stati Uniti guideranno una coalizione che distruggerà l’Isis. L’America, quindi, bombarderà anche le zone della Siria sottoposte al controllo del califfato islamico, oltre a fornire supporto ai militari siriani alleati che combattono via terra. “Vogliamo degradare e distruggere l’Isis – ha dichiarato il Presidente americano – La nostra campagna contro il terrorismo sarà continua e finché esisterà l’Isis noi continueremo a usare la nostra forza aerea.” “Questi bombardamenti distruggono le armi dell’Isis e danno spazio alle forze curde che combattono il califfato – ha continuato Obama – inoltre invieremo altri 475 membri di servizio che, però, non combatteranno ma forniranno solamente un supporto alle forze curde e irachene.”

Fino ad ora gli Usa avevano bombardato solo la parte irachena occupata dal califfato, ma con queste parole, Obama allarga il conflitto anche in Siria.

“Voglio far capire al popolo americano – continua Obama – che questo sforzo militare è diverso dalle guerre condotte in Iraq e in Afghanistan: infatti, non ci saranno truppe statunitensi che combatteranno sul suolo nemico.” Solo un’azione di bombardamenti e di rafforzamento degli alleati siriani, niente di più.

Gli Usa, inoltre, forniranno 25 milioni di dollari al governo iracheno per incrementare l’apparato bellico e sconfiggere l’Isis.

Oggi stesso, alla Casa Bianca, il Presidente degli Stati Uniti d’America ha incontrato i vertici della Cia, del Pentagono e dell’antiterrorismo per avviare una vera e propria task force per cercare di fermare la furia omicida dell’Isis.

Barack Obama, comunque, non avrà bisogno dell’appoggio del Congresso per qualsiasi decisione presa per evitare una minaccia nazionale. Il sostegno delle Camere, però, renderebbe il suo lavoro molto più facile, anche in vista delle elezioni di midterm del 4 novembre.

I bombardamenti statunitensi in Iraq, intanto, non si sono mai fermati. Con questi attacchi aerei, Obama cerca di agevolare l’azione dei curdi e dell’esercito iracheno, che combatte assiduamente via terra contro l’Isis. Le azioni militari sono sempre state mirate a distruggere determinati obiettivi sparsi per il territorio.

Intanto, il Segretario di Stato americano, John Kerry, ha visitato a sorpresa l’Iraq e incontrerà nei prossimi giorni i Ministri degli Esteri di Egitto, Turchia, Giordania, Arabia Saudita e Qatar per instaurare un’offensiva diplomatica e sconfiggere la forza del califfato di al-Baghdadi. “Gli Usa e il mondo intero non resteranno a guardare il male che l’Isis diffonde – ha dichiarato a Baghdad John Kerry – Abbiamo tutti interesse nel sostenere il governo iracheno in questa difficile situazione.” Il Segretario di Stato ha aggiunto: “La coalizione che stiamo creando continuerà a crescere e ad allargarsi.”

Lo scopo dichiarato della diplomazia americana è quello di creare una grande coalizione con circa 40 membri in tutto il mondo che riesca a neutralizzare l’Isis. La visita di John Kerry in Medio Oriente e il vertice Nato della scorsa settimana in Galles sono le armi con le quali Obama cerca di stringere alleanze con altri Paesi.

Le mosse di Obama sono anche guidate dal consenso dei cittadini americani. Mentre la maggior parte degli statunitensi è favorevole alla distruzione del califfato di al-Baghdadi e agli attacchi via cielo, la popolarità di Obama è ai minimi storici. Gli oppositori lo accusano di non avere il pugno di ferro, soprattutto in politica estera. La celebre frase del Presidente americano, che ha affossato la potenza militare statunitense, è diventato lo slogan di una precedente impotenza americana di fronte all’Isis: in quell’occasione Obama disse di non avere una strategia per sconfiggere l’Isis; una frase vera, ma che non ha tirato acqua al mulino del Presidente.




UE: PRESENTATI I MEMBRI DELLA NUOVA COMMISSIONE EUROPEA

di Maurizio Costa

Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha presentato la nuova squadra che formerà l’esecutivo europeo. Dopo giorni di trattative tra tutti gli Stati membri, finalmente sono stati scelti i nomi dei delegati che siederanno sui banchi della Commissione.

Ogni Paese membro dell’Ue ha diritto ad essere rappresentato in Commissione da un delegato ciascuno, purché sia una personalità indipendente dal governo dello Stato di provenienza.

I nomiFederica Mogherini, Ministro degli Affari Esteri, è stata nominata, il 30 agosto, Alto rappresentante della politica estera europea e della sicurezza, una delle cariche più importanti della Commissione. Secondo Juncker, la Mogherini “è una donna ultracompetente che conosce il mondo”. Visto il conflitto di interessi, la Mogherini dovrà rinunciare al titolo di Ministro italiano dal primo novembre, data di ufficializzazione dell’incarico comunitario.

Il primo Vice-Presidente della Commissione europea è Frans Timmermans, Ministro degli Esteri olandese, definito dallo stesso Juncker “il mio braccio destro”. Timmermans avrà il compito di migliorare la legislazione comunitaria e verificare l’adempimento dei diritti fondamentali.

Gli altri Vice-Presidenti, sette in tutto, saranno Kristalina Georgieva, con compiti di gestione di budget e risorse umane; Alenka Bratušek, ex primo Ministro sloveno, che dovrà organizzare la politica energetica europea; Jyrki Katainen, Valdis Dombrovskis e Andrus Anslp si occuperanno rispettivamente di lavoro, dialogo sociale e mercato digitale.

Tra i restanti 20 Commissari, da notare la presenza di Cecilia Malmström, ex Ministro europeo per gli Affari Interni, che si occuperà del Mercato comunitario, mentre Pierre Moscovici, politico francese molto vicino a François Hollande, sarà il delegato per gli Affari Economici e per la tassazione europea.

Ruolo della Commissione – La Commissione europea è l’Organo esecutivo dell’Ue. Il suo compito è quello di proporre l'adozione degli atti normativi, la cui approvazione spetta, però, al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue. Inoltre, la Commissione gestisce i programmi e i fondi comunitari.