Cerveteri, Sagra dell’Uva e Etruria Eco Festival: grande attesa per il concerto degli Stadio

CERVETERI (RM) – Apertura il 22 agosto con il Festival degli Artisti di Strada nel Centro Storico. Grandi concerti a Cerveteri fino a domenica 26. Il Sindaco Pascucci: “tradizione e grandi artisti si incontrano. Format innovativo per valorizzare ancora di più due eccellenze culturali della nostra città”. L’Assessora Battafarano: “Rioni ancora protagonisti con la sfilata dei Carri Allegorici e la Gara della Pigiatura. Saranno giorni di grande spettacolo”.

Un connubio esplosivo

La tradizione, il folklore della 57esima Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti e i grandi big della musica italiana che anche quest’anno si alterneranno sul palco dell’Etruria Eco Festival, la rassegna ambientalista giunta quest’anno alla sua 12esima edizione si incontrano. Una novità assoluta nell’offerta culturale della nostra città, ma che siamo certi si candiderà come uno degli eventi dell’anno di tutta la Regione”. Lo ha detto Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri, presentando il ricchissimo programma di eventi e spettacoli che da mercoledì 22 fino a domenica 26 agosto si svolgeranno nel Centro Storico di Cerveteri, tra Piazza Santa Maria, che per l’occasione si trasformerà nella Piazza del Vino, e i due palchi che verranno allestiti in Piazza Aldo Moro e al Parco della Legnara, luogo questi ultimi di grandi concerti ogni serata.

Prima serata, mercoledì 22 agosto

una succulenta anteprima del ricco programma dei giorni a seguire. Nel Centro Storico andrà in scena il Festival degli Artisti di Strada, un evento magico che terrà i visitatori con il fiato sospeso tra giocolerie, acrobati, equilibristi ed arti circense varie. In contemporanea, sempre nel Centro Storico, serata di sopraffino Jazz stile New Orleans con la Zambra Dixie Jazz Band.

Giovedì 23 alle ore 21.30, sarà a Cerveteri un gruppo storico della musica italiana: sul palco del Parco della Legnara saliranno Gli Stadio

“Questa nuova ed originale edizione della Sagra parte dunque con un nome che ha fatto sognare intere generazioni e che tutt’oggi regala grandi emozioni – ha dichiarato Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri – con un ottimo lavoro di squadra abbiamo voluto concludere l’Estate offrendo un evento unico, che fosse capace di abbracciare un pubblico il più vasto possibile”.
“Solitamente siamo abituati a vedere queste due grandi manifestazioni in giorni, seppur estremamente ravvicinati, diversi tra di loro – prosegue Pascucci – quest’anno, nell’ottica di valor valorizzare al massimo queste due eccellenze culturali di Cerveteri abbiamo voluto proporre questo nuovo format che auspichiamo venga apprezzato e che possa ripetersi negli anni a seguire”.
Dopo gli Stadio, sempre ad ingresso gratuito, sono in programma i concerti di Paola Turci, reduce dal successo sanremese del 2017 ‘Fatti bella per te’ e dal ruolo di tutor all’ultima edizione di Amici, che si esibirà venerdì 24, Luca Barbarossa con il ‘Roma è de tutti – Live’ sabato 25 e la Cover Band dei Queen ‘Regina’ domenica 26.
Non solo al Parco della Legnara, ma spettacoli sono in programma anche sul secondo palco di Piazza Aldo Moro: serate dance, con il gruppo ‘i 45 giri’, la voce della giovane Alice Paba, vincitrice di The Voice of Italy 2016, l’energia e il ritmo degli ‘Swingarella’ e nella serata di domenica lo spettacolo di cabaret e musica del comico e attore Federico Perrotta.

“Oltre ai grandi artisti che prenderanno parte al programma di Etruria Eco Festival, che quest’anno torna nella sua abituale location del Parco della Legnara, anche la Sagra dell’Uva manterrà intatte le sue tradizioni, animate soprattutto dai Rioni di Cerveteri, protagonisti della sfilata dei Carri Allegorici e della Gara della Pigiatura, e dalle Cantine Vitivinicola della Strada del Vino – ha commentato l’Assessora alle Politiche Culturali del Comune di Cerveteri Federica Battafarano – saranno giorni straordinari per la nostra città. Un lavoro di squadra, che ha visto la collaborazione di diversi settori della nostra Amministrazione”.




80 auto per 80 anni di storia: riaperta la Highway 1, la strada statale più lunga in California

I partner di Visit California e della regione della Central Coast hanno celebrato la riapertura della Highway 1 con un corteo composto da oltre 80 auto a simboleggiare otto decenni di storia delle quattro ruote, dai veicoli d’epoca fino ai modelli più recenti alimentati a idrogeno ed elettricità. A fine luglio, dopo 18 mesi di chiusure parziali al traffico, l’iconica strada è nuovamente aperta nella sua interezza, dando nuova linfa all’economia locale, in particolare nella parte nord della contea di San Luis Obispo, in precedenza esclusa a causa dalle deviazioni imposte dai lavori. Il corteo ha evocato il passato della celebre arteria che collega da Nord a Sud lo stato della California attraversando uno dei più spettacolari percorsi costieri al mondo.

“Molti viaggiatori sognano di guidare lungo la Highway 1, considerandola un’esperienza di viaggio da fare assolutamente nella vita e la sua chiusura ha fatto notizia in tutto il mondo”, ha dichiarato Caroline Beteta, Presidente e CEO di Visit California. “Molte comunità situate lungo il percorso hanno sofferto durante la chiusura della strada. Siamo orgogliosi di annunciare oggi al mondo che la Highway 1 è nuovamente aperta e migliore che mai, e la Central Coast è desiderosa di accogliere i visitatori in cerca di un’indimenticabile viaggio on-the-road in California.”.
Circa 200 esponenti del settore turistico e dei media provenienti da tutto il mondo e appassionati di auto hanno partecipato al Dream Drive, un percorso che ha avuto inizio con un giro di pista celebrativo al Circuito WeatherTech di Laguna Seca a Monterey. Il corteo ha proseguito lungo la Highway 1, attraverso il nuovo tratto di strada di 400 metri ripristinato dopo una frana, la cui riapertura è costata 54 milioni di dollari. Il viaggio è quindi terminato con un barbecue sulla spiaggia al tramonto, all’ombra di Morro Rock, presso la località costiera di Morro Bay.

L’evento è stato presentato da Visit California in collaborazione con Caltrans, Monterey County Convention & Visitors Bureau, Visit SLO CAL, WeatherTech Raceway Laguna Seca, AAA, Google Street View, Enterprise Rent-a-Car, Avis e Hertz. La Highway 1 funge da arteria principale per gli abitanti della Central Coast fin dagli anni ’30 e come strada panoramica e attrazione turistica per i visitatori di tutto il mondo, riconosciuta formalmente nel 1964 con l’assegnazione della numerazione ufficiale. La strada è stata denominata la All-American Road e con i suoi 1.000 km è la strada statale più lunga in California.

Gianfranco Nitti




Meteo Ferragosto: arrivano i temporali

Arriva la seconda perturbazione del mese di agosto, portando con sé già da lunedì 13 forti temporali, che interesseranno dapprima il Nordovest, dove sarà registrato un primo lieve calo termico, e, a seguire, anche il Nordest.
“Martedì 14, – affermano i meteorologi del Centro Epson Meteo – la perturbazione scivolerà lungo la nostra Penisola, con condizioni di forte instabilità al Nordest e nelle regioni centrali, favorendo in queste zone d’Italia anche una sensibile attenuazione del caldo. Al Sud invece la calura si attenuerà solo a Ferragosto, giornata caratterizzata da un miglioramento del tempo al Nord e da un tempo variabile e a tratti instabile al Centro-sud e, al primo mattino, anche in Emilia Romagna”.
A Ferragosto la perturbazione, assicurano gli esperti, “tenderà a scivolare verso Sud: il tempo sarà in miglioramento al Nord e sulla Toscana settentrionale, mentre risulterà ancora instabile sul resto del Centro-sud e al mattino anche in Emilia Romagna, dove vi sarà il rischio di locali rovesci o temporali sparsi”.




Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: il disturbo da Dismorfismo Corporeo. Come e perché è importante riconoscerlo

A cura della Dr.ssa Catia Annarilli

ALBANO LAZIALE (RM) – Essere preoccupati per il proprio aspetto fisico, in particolare concentrarsi su alcuni singoli aspetti ritenuti dei difetti che appaiono tali però solo alla persona e non agli altri, confrontare continuamente il proprio aspetto con quello degli altri, controllarsi, curarsi eccessivamente,
guardarsi ripetutamente allo specchio fino a limitare la propria vita sociale e la possibilità di avere relazioni interpersonali soddisfacenti, queste sono alcune delle caratteristiche del disturbo psicologico da dismorfismo corporeo.
Il disturbo da dismorfismo corporeo è un vero e proprio disturbo psichico e la sua importanza spesso viene sottovalutata sia dai pazienti che dagli specialisti stessi.

Questo disturbo va differenziato da quello legato alla mera forma fisica, all’essere in sovrappeso e a tutto ciò che
rientra nelle dinamiche legate al controllo del peso.

Come riconoscerlo

L’esordio è nell’adolescenza e se non trattato il disturbo può avere un decorso cronico, sembrerebbe che la persona leghi la valutazione di se stesso e la propria identità solo ed esclusivamente agli aspetti dell’estetica, del corpo de della fisicità in cui l’immagine esteriore è parte integrante dell’autostima e del senso di se stessi.

Caratteristiche particolarità del disturbo

I sentimenti che stanno alla base di questo vissuto sono profondi e dolorosi ed hanno a che fare con la vergogna, la tristezza e la colpa di percepirsi “difettosi” perché la percezione è che quell’unico aspetto (il naso grande, le orecchie sporgenti, una cicatrice, un neo…) comprometta l’intera immagine di se stessi, la possibilità di essere come gli altri, di percepirsi dentro il gruppo, di essere normali, di andare bene così come si è e tanto più ci si percepisce diversi, tanto più cresce un vissuto di ostilità e rabbia nei confronti degli altri determinando una distanza sempre maggiore e più ci si allontana più l’ostilità cresce innescando in questo modo un circolo vizioso che paralizza la
persona nelle dinamiche di controllo.

La psicoterapia come aiuto concreto
L’intervento psicoterapeutico con una persona che manifesta questo tipo di disturbo si concentrerà prevalentemente sulla comprensione della storia di vita del paziente e su quali siano state nel passato le esperienze e i vissuti che hanno contribuito a creare una immagine negativa di sé a scapito invece di un rapporto amorevole con se stessi, obiettivo può essere quello di aiutare la persona ad avere un atteggiamento comprensivo con se stesso, contenere e limitare i pensieri di svalutazione legati al disturbo con l’obiettivo di diminuire la sofferenza percepita ed aumentare la qualità della loro vita.

 

Bibliografia
Scarcini, A., Lorenzini, R. (2015). Il Disturbo da dismorfismo corporeo, Trento: Erikson.
Dr.ssa Catia Annarilli
Psicologa Psicoterapeuta
catia.annarilli@gmail.com
cell. 3471302714
www.centropsicologiacastelliromani.it




Vincenza Sicari, da Padova a Frascati continua l’incubo per l’ex maratoneta dell’esercito italiano

Di Vincenza Sicari ci siamo occupati più volte. La sua storia è molto semplice, ancorché decisamente assurda. Atleta olimpionica, maratoneta in forza all’esercito Italiano, di colpo un giorno sente che le vengono meno le gambe.

L’inizio dell’incubo

Da quel giorno, con una pesante eredità ideologica sul capo, cioè quella di non essere sana di mente, gira tutta l’Italia, in cerca di qualcuno che sappia finalmente dare un nome alla sua malattia. Anche la speranza di andare negli USA svanisce. Qualcuno formula una ipotesi, non suffragata da alcuna prova, ma piuttosto attendibile, che cioè si tratti di una malattia autoimmune. Ma niente, tutti i medici continuano a trattarla come se la sua malattia fosse immaginaria, dipendente dalla sua psiche. È costretta a rivolgersi ad un avvocato, e nel tempo a cambiarlo, vista la pervicacità di certi medici. Subisce, a suo dire, anche prepotenze, documentate con il suo cellulare sui social.

Il trasferimento dall’ospedale di Padova a quello di Frascati

Oggi, senza il suo consenso, è stata trasferita d’autorità dall’ospedale di Padova a quello di Frascati, dove l’abbiamo raggiunta al telefono. Continua a dire che le fanno ‘porcate su porcate’, e a minacciare ritorsioni contro chi per anni l’ha maltrattata, arrivando al punto, lei non autosufficiente, a lasciarla sola e senza assistenza per le operazioni più elementari, come lavarsi e andare in bagno. Al punto di sottoporla – dice lei per ritorsione per tutto ciò che Vincenza pubblica sui social – ad un TSO che lei definisce ‘illegittimo’, dato che è un trattamento da praticare a chi è pericoloso per sé e per gli altri. Ma Vincenza nelle sue condizioni non solo non è, né potrebbe essere pericolosa per gli altri, ma neanche per sé. Purtroppo la sua salute va sempre peggiorando, e qualcuno sostiene – e guardando in prospettiva potrebbe aver ragione – che tutti i medici da cui lei è passata starebbero aspettando soltanto la sua morte, il che li scaricherebbe da un peso sulla coscienza. Posto che ne abbiano una. Comunque, da qualsiasi parte la si guardi, la faccenda è assurda: in un momento storico in cui si scoprono nuovi vaccini – che rendono denaro – e nuovi rimedi magari per il cancro – la cui raccolta per la ricerca frutta milioni di euro – non è possibile che non si possa capire quale sia il male che sta divorando Vincenza ormai da anni. Come da anni è costretta a letto, paralizzata dalla vita in giù. Abbiamo conosciuto, circa tre anni fa – e siamo stati fra i primi, se non i primi, a darne notizia – una Vincenza florida nonostante tutto. Oggi troviamo il suo spettro, molto simile ad un uccellino bagnato più che alla potente maratoneta olimpionica, purtroppo rinnegata perfino dalla sua stessa società sportiva, quella per cui correva, l’Esercito Italiano. Magari per una inimicizia personale, che potrebbe aver compromesso il suo destino, segnandolo nel prosieguo della sua degenza. Un po’ un caso Tortora in sedicesimo, ma sempre doloroso.

Vincenza Sicari continua a lottare contro tutti e contro il suo male, da sola, non si arrende

Ma sa che fatalmente la sua solitudine la porterà all’inevitabile, se nessuno vorrà realmente trovare il bandolo della matassa. Attualmente è ricoverata all’ospedale di Frascati, ma in psichiatria. Ancora una volta la si vuole far passare per pazza, come anni fa. Anche se lei riferisce che il primario del reparto ‘una bravissima persona’, come lo definisce, ‘ha capito tutta la situazione’, è ‘dalla sua parte’, e insieme cercheranno una soluzione. Non ci aspettiamo di meno dal primario di un reparto di psichiatria. Speriamo solo, e ce lo auguriamo, che questa ‘bravissima persona’ possa essere davvero dalla parte di Vincenza, e che davvero insieme si possa trovare una soluzione che lei e tutti coloro che la seguono aspettano da almeno tre anni.

A margine annotiamo che, quando era all’ospedale di Padova, il presidente della regione Veneto Luca Zaia, interpellato, ha dichiarato, dopo aver ascoltato soltanto il parere dei medici e non quello di Vincenza o del suo avvocato, di non avere alcun potere per intervenire sulla situazione. Il ministro della Salute Giulia Grillo, anch’essa interpellata, non ha risposto.

L’avvocato di Vincenza Sicari: “Avviate una serie di iniziative giudiziarie sia in sede civile che penale”

Abbiamo voluto raggiungere l’avvocato di Vincenza Sicari, Antonio Petrongolo. L’avvocato Petrongolo ci ha riferito del TSO fatto in maniera piuttosto improvvisa ed arbitraria, avallato da medici sconosciuti a Vincenza, che in pratica non l’avevano mai vista. Il trattamento è stato effettuato a tempo di record, come anche il trasferimento a Frascati, dopo che l’ospedale Maggiore di Milano aveva rifiutato l’arrivo di Vincenza, ad insaputa dei suoi legali. “In base a questo – dichiara l’avvocato Petrongolo – abbiamo avviato tutta una serie di iniziative giudiziarie sia in sede civile che penale.”

Come giornale stiamo seguendo Vincenza dal gennaio del 2016. Lei ritiene che ci siano speranza di arrivare ad una conclusione?

Questa patologia è seguita da specialisti del settore. Se non si riesce a dare un nome o una definizione, o una origine, ad una patologia neurologica, il tutto viene pilotato verso un disturbo di natura psichiatrica. Sono tutte ipotesi che hanno la loro valenza nel momento in cui si realizza una osservazione ad hoc. Se non è stata effettuata, questo poi ha influito nei rapporti con le persone.

Qualcuno a suo tempo ha ipotizzato una malattia autoimmune

“E’ un’ipotesi ancora valida”.

Oggi le malattie autoimmuni si possono curare, e qualche volta si può anche guarire.
Il problema è un altro. Se non fosse stato per la nostra insistenza… Facciamo un passo indietro. Padova, al momento dell’arrivo di Vincenza, si era rifiutata di effettuare altri accertamenti. Dissero che li avevano avuti anni indietro, e che per loro andavano bene quelli. A quel punto abbiamo dovuto forzare la mano con tutta una serie di iniziative. Nel prosieguo di queste analisi, si è poi scoperto che Vincenza soffre anche di un linfoma. Lei immagini. Se non fosse stato per l’insistenza di Vincenza e delle persone che la circondano, non avremmo scoperto il linfoma. La cui tipologia e origine potrebbe essere correlata alla sua patologia, ma peraltro questo linfoma non è stato adeguatamente seguito e curato a Padova, dove Vincenza è stata sottoposta ad un ciclo di terapia di ciclosporina, che peraltro è una terapia molto blanda, un anticoagulante che di solito si dà a chi ha subito un trapianto per evitare la formazione di trombi.

Tempo fa qualcuno disse che Vincenza aveva un tumore al timo.
In effetti lei ha avuto una patologia di quel genere, e il timo le è stato asportato. E’ successo circa quattro anni fa. Come anche l ‘asportazione del timo potrebbe essere la causa scatenante della sua patologia attuale. In effetti, da quando ha subito quell’operazione, la sua condizione è peggiorata. E’ un caso molto complesso e particolare, ma, voglio dire, le università di ricerca e studio esistono per questo, e i fondi magari si utilizzano per andare a cercare qualcosa che sia più conveniente.

Ringraziamo l’avvocato Petrongolo per la sua testimonianza. L’augurio che facciamo a Vincenza è che dopo tante peripezie, finalmente possa scorgere un luce in fondo a quel tunnel in cui è entrata quattro o più anni fa. Forza Vincenza!

Roberto Ragone




Bracciano, stasera Ron canta Lucio Dalla in piazza IV Novembre

BRACCIANO (RM) – Ron canta Lucio Dalla. E lo fa attraverso un viaggio musicale straordinario. Proprio lui che, con il cantautore bolognese, ha condiviso palchi e ricordi. “Lucio! Il tour” è ormai entrato nel vivo con una serie di concerti in tutta Italia che continuano a registrare un grande successo di pubblico e critica. Particolarmente attesa la data del prossimo 12 agosto a Bracciano ad ingresso libero (ore 21:30, piazza IV novembre).

In scaletta l’emozionante repertorio di Lucio Dalla: da “Piazza Grande” a “Canzone”, passando per “Come è profondo il mare”, “Futura”, “Cara”, “Attenti al lupo” e molti altri successi. Un omaggio impreziosito da una scenografia curata, ma anche aneddoti, racconti e, immancabili, foto inedite e alcuni filmati di Dalla.

L’evento gratuito è inserito nel cartellone estivo dell’amministrazioni comunale ed è stato fortemente voluto dal sindaco Armando Tondinelli per offrire a residenti e turisti un’occasione di intrattenimento e promozione di altissimo livello. Una serata speciale (e davvero imperdibile) in cui Ron interpreterà le più belle canzoni di Lucio Dalla, tra emozioni e musica.

Non un semplice concerto, ma una serata intrisa di magia, considerando il forte legame che ha caratterizzato questi due artisti, le cui strade s’incrociarono- la prima volta- negli anni ’70. Da qui l’idea di continuare a portare la sua musica in giro per le piazze. Del resto, è difficile immaginare che altri, meglio di lui, possano cantare o ricordare Lucio. Ad oggi, Ron rappresenta uno dei cantautori più apprezzati del panorama musicale italiano e la sua voce continua ad emozionare intere generazioni.

Un grande progetto, nato dal disco “Lucio!”, una raccolta di 12 brani, incluso “Almeno Pensami”, l’ultimo brano composto da Dalla che- quest’anno- ha vinto il Premio della critica al Festival di Sanremo. L’album è presto diventato un tour estivo, incentrato sui grandi successi del cantautore scomparso nel 2012, molti dei quali scritti insieme a Ron. Proprio quest’ultimo, a breve, taglierà il traguardo dei 50 anni di carriera. Nel frattempo, instancabile, sta girando l’Italia con il repertorio di Dalla: idea di fondo è continuare a raccontare il suo grande amico, attraverso uno spettacolo dal taglio teatrale che, in questa tournée estiva, sta letteralmente incantando il pubblico.




Gianluca Papadia, uno scrittore flegreo tra i finalisti del IV Premio Internazionale Salvatore Quasimodo

Gianluca Papadia, uno scrittore flegreo di Pozzuoli in provincia di Napoli, è tra i finalisti del prestigioso ‘IV Premio Internazionale Salvatore
Quasimodo’, nella sezione “Testo Teatrale” con la commedia “Il gene incompreso”.

La commedia tratta un tema molto scottante e di attualità: l’utero in affitto da parte di coppie omosessuali. Il testo “Il gene incompreso” ha già vinto un altro riconoscimento importante: Il Fiorino d’argento al Premio Firenze nel 2017.
Gianluca Papadia si definisce “uno scrittore poliedrico con la passione per il teatro che ama i finali a sorpresa”. La sua passione nasce in tenera età quando accompagnava la mamma alle prove di una compagnia teatrale. E aggiunge: “Vedere tutto quello che succede dietro l’ultima quinta, mi ha aperto gli occhi su un mondo fantastico tutto da esplorare”.

Dietro lo spettacolo

Il fascino delle scene e il duro lavoro che c’è dietro uno spettacolo lo conquistarono totalmente e a vent’anni tornò di nuovo in quel teatro per fondare la sua prima compagnia amatoriale.
La sua prima commedia l’ha scritta a 26 anni dal titolo “Non è tutta colpa di mia suocera” e da allora ha portato avanti un’interminabile produzione di testi, dal genere comico al brillante, dal drammatico alla fantascienza, conquistando tantissimi riconoscimenti.
La commedia “Il quadrato che non quadra” è stata portata in tournee da varie compagnie professionistiche e andrà di nuovo in tournee dal 2019, come ha assicurato lo scrittore puteolano.
Gianluca Papadia è uno scrittore che ama il suo lavoro sempre in evoluzione e pronto a nuove sfide. Ha frequentato un corso di “Full immersion di sceneggiatura Cinematografica” presso la scuola di Cinema “Sentieri Selvaggi” di Roma tenuto da Demetrio Salvi e, dopo
quest’esperienza, si diverte a scrivere anche per il cinema.

I nuovi progetti

La nuova commedia che sta scrivendo, dal titolo “Oggetti smarriti”, coerente con il suo “stile”, affronta un argomento abbastanza “delicato” come l’alcolismo.
In questo periodo sta cercando di finire il suo primo romanzo “Non mi toccare che vomito”. La trama ha come protagonista un bambino che
soffre di una strana malattia: se non conosce a fondo una persona non può stargli vicino. Il romanzo affronta il tema “dell’integrazione” intesa, come egli definisce, ”terapia per guarire dai mali oscuri dal mondo”.
Ha vinto numerosi premi in tutta la sua carriera e solo nel 2018 i riconoscimenti sono stati: – Il racconto “Con le ali ai piedi” terzo classificato al “Premio Bukowski”, finalista al Premio “Il fascino del racconto” e terzo classificato al Premio “La città di Murex”.
– Il cortometraggio tratto dal racconto “Con le ali ai piedi” menzione speciale al “Festival Internazionale del cinema Povero”.
– Il racconto “La ragazza sulla riva” terzo classificato al “Premio Giacomo Zanella”.
– Il racconto “Marea Crescente” ha portato il Rione Terra di Pozzuoli tra i tre finalisti del “Premio Il Borgo Italiano 2018”.

 

TRAMA DEL “IL GENE INCOMPRESO”

Trama: Paolo e Ludovico decidono di avere un figlio, ma in Italia non è ancora possibile affittare un utero. La coppia si affida così a Sasha, un
ragazzo russo conosciuto all’università. Sasha trova una ragazza di Mosca disposta a essere fecondata sol seme di Paolo. La legge vuole che pure l’ovulo venga da una donatrice e Paolo e Ludovico, per non rivolgersi a un’estranea convincono Isabella una loro amica d’infanzia a donare il suo.
Tutto sembra procedere a gonfie vele fino a quando la madre surrogata – la ragazza russa che ha affittato il suo utero – a pochi giorni dal parto confessa che il bambino non è frutto di un’inseminazione artificiale, ma di
un vero rapporto sessuale. Chi è allora il padre del bambino?
Il gene incompreso cerca di massacrare uno a uno tutti gli stereotipi della famiglia tradizionale, l’intento dello scrittore flegreo è di evidenziare le debolezze della morale cattolica e delle ideologie politiche per dimostrare che, contro ogni pregiudizio, l’unico vero elemento essenziale per crescere un figlio e l’amore. La trama tragicomica in alcuni momenti raggiunge anche divertenti toni farseschi, pieno di colpi di scena e di trovate, ma che si conclude con un “happy end” non del tutto scontato.

Giuseppina Ercole




Regione Lazio, Pino Cangemi eletto nuovo vicepresidente

La Regione Lazio di Nicola Zingaretti smette di essere “un’anatra zoppa”, come da molti definita al termine delle elezioni dello scorso 4 marzo quando il centrosinistra non aveva la maggioranza in Consiglio regionale con 25 consiglieri contro i 26 delle opposizioni.

Convocata stamane alle 10 e conclusa verso le 13 e mezza, la seduta del consiglio d’Aula ha votato all’unanimità la sostituzione del consigliere Adriano Palozzi, sospeso dalla stessa carica e da quella di vicepresidente a seguito del provvedimento giudiziario che lo relega agli arresti domiciliari dopo il caso Stadio AS Roma, con Roberta Angelilli, area Forza Italia. L’ex eurodeputata accoglie la notizia e rilascia su Facebook il suo commento: “ Per tutto il tempo che durerà il mio mandato sarò come d’abitudine a disposizione dei cittadini e del territorio”.

Seconda votazione espressa dal Consiglio è stata quella per lo scranno di vicepresidente dell’Aula

È qui che la neo maggioranza Centrosinistra e Misto ha provato di essere quanto meno valida. Pino Cangemi è stato eletto con 26 voti, mentre il Movimento 5 Stelle ha espresso le sue preferenze in favore del sorano Loreto Marcelli (9 voti). Il centrodestra, che ha accusato la beffa dell’elezione di un suo ex collega di partito, è uscito dall’aula con l’intenzione di non assicurare il numero legale. Raggiunto, però, grazie alla permanenza in aula di Pino Simeone legato da atavica amicizia a Cangemi con il quale condivide il legame di fedeltà al coordinatore Claudio Fazzone. Dentro è rimasto anche Sergio Pirozzi che prima della votazione si è espresso con toni molto duri riferendosi al patto d’aula promulgato dal dem Buschini (che ha agguantato Cangemi e Cavallari):” ora, se c’è un patto d’aula fra la Giunta e una forza di opposizione deve essere sui temi e deve valere sempre. Invece qui mi pare che ai patti corrispondano le poltrone”.

La protesta di Forza Italia che oggi ha visto sfilarsi la vicepresidenza, si è concretizzata nella bagarre dei consiglieri con vari cartelli e cori, e soprattutto con il testa a testa tra il capogruppo forzista Aurigemma e il capogruppo dem Buschini. Mentre la consigliera “d’acciaio” dei pentastellati, Lombardi, strappa durante il suo intervento la lettera dell’avvocato di Palozzi che diffida l’aula dal procedere alla votazione con cui sostituirlo, tacciandola di essere “un tentativo di intimidazione”. I toni della lettera in generale non sono certo da dialogo tra forze politiche.

Il governatore Zingaretti invece, al termine, sorridente afferma come “ la rappresentanza degli equilibri democratici nell’aula della Pisana è di gran lunga la più ampia nella storia di tutti i Consigli regionali”, ed insieme a Buschini decide di non chiudere al dialogo con le opposizioni ma sicuramente esprime un niet ai vecchi ricatti per l’approvazione dei vari provvedimenti.

Gianpaolo Plini




Roma, nanotecnologie: a settembre il convegno con i massimi esponenti del settore

ROMAA Roma dall’11 al 14 settembre si confronteranno i massimi esponenti di nanotecnologie. La multidisciplinarietà e la trasversalità delle applicazioni nanotecnologiche sta raggiungendo livelli fino a qualche anno fa impensabili, grazie alla scoperta continua di fenomeni fisici alla nanoscala in settori come la chimica organica, la biologia molecolare e la fisica dei semiconduttori.

La trasversalità applicativa di queste discipline, già ai massimi livelli, è in continua evoluzione, considerando che ormai tutti i settori tecnici-scientifici stanno traendo beneficio dalle stesse. E le aspettative e le potenzialità future sono addirittura maggiori, grazie al continuo approfondimento e alle nuove conoscenze scientifiche affrontate da molteplici punti di vista.

“Nanoinnovation – precisa il Prof. Marco Rossi, coordinatore del Comitato Organizzatore – ha come obiettivo principale e caratterizzante quello di mettere in contatto accademia, ricerca e sistema imprenditoriale allo scopo di presentare idee innovative, trasferire know-how, permettendo l’integrazione di conoscenze ed esperienze tra i diversi settori di applicazione”.

“Il convegno – conclude Rossi – è quindi strutturato per favorire l’interazione e lo scambio di opinioni e aspettative con il duplice scopo di contribuire sia alla crescita di una coesa e connessa comunità scientifico-tecnologica nazionale, che al monitoraggio dell’evoluzione delle nanotecnologie e delle altre tecnologie abilitanti (KET) e del loro ruolo per una innovazione realmente sostenibile”.




Belpaese, paupertas tua vita mea. Codacons avverte: “Se aumenta Iva e accise sarà l’ecatombe”

Il bollettino Istat puntualissimo torna a pubblicare i dati poco confortanti del primo trimestre 2018. L’accumulo di scorte nei magazzini è stato provvidenziale a sostenere la spesa delle famiglie, facendo argine contro la contrazione degli investimenti e dell’esportazione. I redditi rimangono invariati e il mondo del lavoro non segna alcun stimolo. Le ore lavorate registrano un netto calo. All’orizzonte non si annuncia alcuna schiarita. La crescita dello 0,8% diventa sempre più una speranza. “Se scatterà l’aumento dell’Iva e delle accise – dicono dal Codacons – la crescita della spesa registrata nel primo trimestre del 2018 non solo verrà annientata, ma si verificherà una ecatombe”. Il 10 maggio 2018 nel corso di un’audizione sul Def, davanti alle commissioni speciali di Camera e Senato, riunite a Montecitorio, l’Istat ha rivelato che un milione di famiglie senza lavoro sono raddoppiate negli ultimi dieci anni. Aumenta la povertà assoluta e interessa 5 milioni di italiani. Peggiora la capacità di spesa di molte famiglie che sono scese sotto la soglia di povertà. Quattro famiglie su 100 non percepiscono alcun reddito da lavoro. Un milione di famiglie sono senza lavoro.

Il quadro apparirebbe più devastante se si dovessero analizzare questi fenomeni per territori, nord e sud

Intanto quanto esposto è già esemplificativo dell’emergenza che incombe. Molti parlano di povertà. Se ne parla a Montecitorio, si organizzano convegni, simposi e conferenze si fanno dibattiti sul web e nei talk show e tanto altro. Ma cos’è veramente la povertà? Treccani viene in aiuto e propone questa definizione: “La povertà è la condizione di singole persone o della collettività umana nel loro complesso che hanno un limitato accesso a beni essenziali e primari, ovvero a beni e servizi sociali d’importanza vitale”. Ebbene, fino a qui è chiaro, la povertà non è una malattia bensì inefficienza amministrativa, malgoverno della cosa pubblica. Non sembra proprio il caso di approfondire ulteriormente l’argomento. La materia è immensa ed addentrarsi nei meandri dell’ indigenza si cade nei solchi profondi del pauperismo, in molti casi frutto della disuguaglianza economica. Molti e svariati sono i costi, sconosciuti i benefici. Basta soffermarsi un attimo a riflettere.

Quanto costa organizzare convegni, conferenze e simposi per dibattere il tema “povertà”?

Quanto viene a costare all’Istat in mezzi e personale per raccogliere i dati, redigere i rapporti, fare stime, proiezioni,distinguere la povertà tra quella assoluta e quella relativa, tra quella reale e quella percepita? Talk show a non finire, palinsesti costruiti ad hoc intorno alla “povertà”con tanto di pubblicità, cronisti in giro per le periferie degradate, opinion leader che di povertà non sanno distinguere l’olezzo , ospiti eleganti e ingioiellati, tutti a cantare le lodi della “sorella povertà”. Quanta filantropia a buon mercato che narcotizza le coscienze! Che tristezza! Oltre ai dati ufficiali, elaborati a grande dispendio dall’Istat, girano intorno alla “voce povertà” decine di agenzie informatiche che anche loro raccolgono dati, redigono rapporti, hanno uffici da mantenere e personale da stipendiare. Nessuno li biasima, tutti hanno famiglia e nessuno fa niente per niente.

Dopo quanto detto, della povertà si sa quasi tutto

Molti sono soddisfatti dopo avere raccolto i dati, per avere organizzato conferenze e convegni e grazie ai quali ora stanno meglio. Rimane un fatto triste e incontestabile, e cioè, la povertà assoluta continua ad interessare 5 milioni di italiani, oggi come ieri, prima dei convegni e delle conferenze. Per l’indigente, per il senza reddito, lo sforzo di questi filantropi non è giunto.

Infiltrazione dei parassiti tra i filantropi

Parassita , secondo il dizionario Treccani può essere chiunque , individui o categorie o anche organismi, enti e similari che, pur essendo improduttivi si impongono come necessari vivendo a spese delle categorie veramente attive. Tutto il contrario è il filantropo. E’ colui che si adopera altruisticamente per aiutare i bisognosi. Da un’indagine fatta risulta che in Italia gli enti no profit iscritti a Filantropia Istituzionale ,che si occupano di persone a rischio povertà sono decine di decine. Da una prima esamina del listone degli iscritti ne emerge un quadro tutt’altro diverso da quello che ci si aspettava di leggere. Fra tutte le associazioni ce ne sono alcune che veramente si occupano attivamente per sollevare il disagio degli indigenti, dei “veri poveri”, mentre la maggior parte delle associazioni iscritte veri e propri benefici alle persone in povertà non ne portano alcuna.Diverse di queste associazioni aiutano le persone in difficoltà nella crescita professionale. Altre associazioni iscritte offrono le loro attività per la crescita morale e culturale dei cittadini. Qualcuna di queste associazioni si avvicina verso lo scopo e offre trasporti in ambulanza per anziani e disabili. La lista è lunga ma la storia è sempre la stessa. Quanto costano questi enti per mantenere le strutture, uffici, personale, pubblicità ed eventuali? Quanti poveri, grazie a queste, riescono ad uscire dal tunnel dell’indigenza? Un aforisma dell’astrologo serbo Zoran S.Stanojevic suggerisce una risposta: “I poveri pagano per tutti. Non sappiamo proprio dove abbiano preso tutto questo denaro”. Ci sarà un giorno chi lo spiegherà!

Emanuel Galea




Nevicata a Roma: miracolo sul colle Esquilino

Ricorreva il 5 agosto. Secondo quanto narrato da vari autori cristiani e da un’antica leggenda, Giovanni era un ricco patrizio che viveva a Roma. Durante la notte tra il 4 e il 5 agosto 352 d.C. egli avrebbe visto in sogno la Vergine Maria che chiedeva di costruire una basilica nel luogo dove il mattino seguente avesse trovato della neve fresca. Giovanni, la mattina seguente, corse da Papa Liberio per raccontargli quanto visto e il pontefice confessò di aver avuto la stessa visione. Il prodigio della neve nel frattempo si era avverato e per ordine di Liberio si fece tracciare la pianta di una grandiosa basilica esattamente dove cadde la neve di agosto. Sul colle Esquilino.

Sempre secondo la storia, la basilica sarebbe stata finanziata dal patrizio stesso e prese il nome di basilica di Santa Maria della Neve, o Basilica Liberiana dal nome del Papa.

Per questo, una consuetudine, tipicamente romana, vuole che ogni anno il 5 agosto la Festa della Madonna della Neve sia celebrata sulla Piazza di Santa Maria Maggiore. Una cascata di petali bianchi e una “nevicata artificiale” viene lasciata cadere dall’alto della Basilica, rievocando così la miracolosa nevicata che imbiancò il Colle Esquilino quel 5 agosto di 1800 anni fa.

Dal 1983 che il Miracolo della Neve viene rievocato dall’architetto Cesare Esposito e e verrà celebrato anche quest’anno: dalle 21 alle 24 di venerdì lo scenario sarà surreale, i raggi laser e i led scriveranno pace sullo spazio della piazza e specchi ottici di luce moltiplicheranno l’emozione agli spettatori presenti. La Solennità della Dedicazione della Basilica viene preceduta da un Triduo di preghiera dal 2 al 4 agosto.

Il miracolo della Madonna della Neve è conosciuto in tutto il mondo ed è considerato, dai romani, uno degli eventi più rappresentativi delle tradizioni dell’estate romana.