Messina, destinazione festival di Sanremo: 28 voci provenienti da Sicilia e Calabria in corsa per conquistare l’Ariston

MESSINA – Nella piazza dello storico Duomo di Messina, martedì scorso, si è svolto l’evento canoro promosso da Art Music Festival. I 28 partecipanti provenienti da tutta la Sicilia (qualcuno dalla Calabria) si sono esibiti per concorrere alle selezioni per Sanremo. Le esibizioni canore di questi giovani cantanti sono state di ottimo livello, confermando che la Sicilia è una terra fertile di talenti.

Milano, Roma e Piacenza, sono le altre città interessate a questo evento, il quale potrebbe offrire ai partecipanti che saranno scelti, l’opportunità di esibirsi sul grande palco dell’Ariston e non solo. Nel corso delle varie esibizioni, questi giovani artisti avranno la possibilità di incontrare produttori artistici, professionisti della musica ed altri addetti ai lavori, con i quali potranno confrontarsi esibendo le proprie capacità.

La giuria è composta da nomi d’eccellenza

nel campo dell’industria musicale, capitanata dal Maestro Dariana Koumanova (direttrice d’orchestra Festival di Sanremo 2018, cantante, violinista, compositrice e vocal coach), a Messina, la giuria era composta dai Maestri Fabio Lazzara (vocal coach teatri nazionali e Sanremo 2018, musicista, vocologo artistico), Ivan Lazzara (vocal coach Sanremo 2018, vocal trainer, esperto sull’equilibrio instabile del metodo “Proel” di Alfonso Borragan, compositore e arrangiatore), Giuseppe Faranda (music producer, sound engineer, docente, polistrumentista, compositore e arrangiatore),il giornalista Vincenzo Giardino (Osservatore Italia e addetto stampa nazionale FIPASS).

Non potendo essere presente fisicamente, il Maestro Koumanova ha assistito all’ evento via skype, prestando molta attenzione a tutti i partecipanti, a fine serata si è congratulata, assieme agli altri componenti della giuria, per l’ottimo livello artistico delle esibizioni. La responsabile dell’organizzazione, Mariarosa Chiarella, ha curato i dettagli dell’evento, consentendo il perfetto svolgimento della manifestazione, ottenendo anche la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Messina.

Ad accompagnare al microfono i ventotto candidati, è stata Manuela Varrica, che con professionalità ed eleganza ha vivacizzato la presentazione di ogni singolo artista.

L’auspicio è che anche quest’anno Sanremo possa offrire visibilità a qualcuno dei nuovi talenti siciliani e calabresi, terre che hanno sempre lasciato delle pietre miliari nella storia della musica italiana.

Vincenzo Giardino

 

 

 

 




Palermo, lesioni e violenza privata aggravati dall’odio etnico e razziale: arrestate 7 persone

PARTINICO (PA) – I Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, sottoponendo 4 persone alla custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, a conclusione di un’attività d’indagine diretta dal Procuratore Aggiunto Dottoressa Marzia Sabella, unitamente ai Sostituti Procuratori Dottoressa Giorgia Spiri e al Dottor Andrea Fusco della Procura della Repubblica di Palermo.

I 7 indagati (tra i quali due donne) sono ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell’odio etnico e razziale, commessi in danno di sei giovani extracomunitari.

Il provvedimento cautelare scaturisce dall’attività di indagine condotta successivamente alla denuncia presentata il 16 agosto 2018 dalle persone offese (sei giovani extracomunitari di origine gambiana ospiti della comunità/alloggio “Mediterraneo” di Partinico e un’educatrice del medesimo centro) le quali rappresentavano di essere state assalite, con futili pretesti e senza alcun valido motivo, da un gruppo di cittadini italiani la sera del 15 agosto, mentre si trovavano in località “Ciammarita” di Trappeto per i festeggiamenti del Ferragosto.

In particolare, secondo quanto ricostruito, i giovani extracomunitari venivano avvicinati da alcuni degli odierni arrestati in prossimità della spiaggia di Trappeto e subito insultati e aggrediti con violenza, nonché apostrofati con frasi a sfondo razziale. Anche dopo essere riusciti a salire sull’automezzo della loro Comunità – che li attendeva nei pressi del luogo dell’aggressione per riportarli nella struttura – erano stati inseguiti in auto dai loro aggressori, assieme ai loro familiari, sino al centro abitato di Partinico, dove erano stati raggiunti, bloccati e costretti a scendere dal veicolo, per poi essere nuovamente aggrediti violentemente con calci, pugni, bastoni e pietre.

A seguito dell’accaduto, i giovani extracomunitari (cinque dei quali minorenni) e l’educatrice della comunità avevano tutti riportato lesioni e contusioni con prognosi tra i quattro e i venti giorni.




Dal Regno Unito la psicoterapeuta Mandy Saligari lancia l’allarme: “Dare ai vostri figli uno smartphone è come dar loro della cocaina”

Rimane difficile per i più piccoli dar vita ad un gioco con i propri coetanei. L’utilizzo continuo della tecnologia moderna ha rubato anche a loro la possibilità di sognare per un divertimento sano insieme agli altri amichetti. Vedere una bambina di 7 anni sopra all’altalena e stare con lo sguardo fisso e spento su un telefonino, lasciandola fuori dalla realtà, deve far riflettere.

Del resto non è difficile vedere in giro, all’interno di locali pubblici e non, bambini di tutte le età che giocano con smartphone e tablet dove scaricano applicazioni di vario tipo degli consentono di intrattenersi. L’uso prolungato dispositivi elettronici come questi, però, è considerato nocivo non soltanto da specialisti medici del settore ma anche da molti educatori, che non ritengono questo il modo più appropriato per intrattenere i propri figli.

Smartphone come cocaina? La teoria della psicoterapeuta Mandy Saligari

In particolare Mandy Saligari, una psicoterapeuta del Regno Unito esperta di dipendenze e relazioni familiari, ha recentemente spiegato al The Indipendent quanto dare ai nostri figli uno smartphone equivalga a dar loro “1 g di cocaina”. La dottoressa Saligari si trova a capo della clinica di riabilitazione Harley Street Charter di cui fanno parte ragazzi tra i 16 ed i 20 anni ma alcuni sono anche più giovani. In particolare secondo questa esperta, il rischio di creare dipendenza dando i nostri figli uno smartphone in età molto giovane è davvero altissimo. Il problema è talmente importante, infatti, che pare che vicino Seattle sia stato aperto una struttura che offre assistenza proprio ai giovani che hanno sviluppato nel tempo una delle proprie dipendenza da Internet e videogame.

Onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi

C’è un altro aspetto probabilmente ancora più pericoloso: le onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi sono una struttura composta da microonde e da radiofrequenze. Sono stati misurati livelli allarmanti di radiazioni nelle vicinanze di router Wi-Fi, dei punti di accesso Wi-Fi e di computer portatili connessi al Wi-Fi: ad esempio a 2 metri di distanza sono stati riportati livelli fino a 3.000 μW/m², a 0,2 metri di distanza da un router Wi-Fi invece 8,8 V/m = 205,000 μW/m², mentre da un punto di accesso Wi-Fi sono stati misurati 7,5 V/m = 149,000 μW / m².

Un accreditato studio internazionale ha poi misurato 27,000 μW/m² a 0,5 metri di distanza da un computer portatile. Secondo ‘Le Linee Guida della Building Biology Evaluation’, questi livelli (oltre 1.000 μW/m²) sono classificati come una “estrema preoccupazione. Perché? Ciascuna di queste frequenze comporta una tossicità perché stimola la produzione di radicali liberi, interferisce con i geni responsabili della vitalità cellulare e interferisce con il corretto funzionamento di diversi organi, come il sistema nervoso centrale e quello riproduttivo. L’interazione di queste frequenze con i sistemi viventi è grave quando avviene a basse dosi a causa della loro pulsazione, causa di un costante cambiamento di potenziale elettrico a livello cellulare. Sulla presenza ubiquitaria del segnale Wi-Fi va chiarito che, anche se non lo si utilizza, essendo un segnale sempre attivo, continua ad irradiare continuamente coloro che i quali, ignari o meno, si trovano sul suo raggio d’azione, indipendentemente da una connessione in Internet o di una trasmissioni dati attraverso telefonini cellulari, smartphone, computer collegati senza fili o tablet. Ecco perché siamo tutti soggetti a rischio!

Marco Staffiero




Trento, al via “Delicata natura”: la mostra sugli effetti del cambiamento climatico in alta quota

TRENTO – “Delicata natura” è il titolo della mostra che dal 5 al 28 settembre verrà allestita alla casa della SAT, sugli effetti del cambiamento climatico in alta quota nelle ricerche del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino. La variabilità climatica è sempre esistita sulla terra: lo studio del paleoclima, infatti, attesta la presenza di fasi calde, dette optimum postglaciali, che si sono alternate a fasi fredde, caratterizzate per contro da cali termici e dalla avanzata dei ghiacci.

Tuttavia, secondo la teoria del Global warming, esplicitata anche nei contenuti dei rapporti di valutazione del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), nella fase attuale di riscaldamento “L’influenza umana sul sistema climatico è chiara. Ciò è evidente dalle concentrazioni crescenti di gas serra in atmosfera, dal forzante radiativo positivo, dal riscaldamento osservato, e dalla comprensione del sistema climatico”.

Tali considerazioni sono condivise dalla maggioranza degli scienziati che lavorano sul clima; non mancano tuttavia, teorie dissonanti che ritengono essere sovrastimato l’impatto dell’uomo, nella attuale fase di riscaldamento, se rapportato alla cause naturali.

Certo è che la comprensione dei meccanismi che regolano il clima sulla terra e gli effetti che il riscaldamento può provocare sono ancora poco conosciuti.

La mostra sviluppa il tema dei cambiamenti climatici partendo dai dati di una serie di monitoraggi e di ricerche sull’Altopiano delle Pale di San Martino svolte dal Parco in collaborazione con vari soggetti.

L’obiettivo di questa attività scientifica del Parco è quello di creare serie storiche di dati che possano essere comparate tra di loro al fine di comprendere l’effettivo impatto di tali cambiamenti sugli ambienti e sulle specie d’alta quota e per promuovere, eventualmente e dove possibile, azioni di adattamento.

La scelta del Massiccio delle Pale di San Martino deriva dal fatto che in tale ambito sono presenti le quote più elevate del Parco, caratterizzate dalla presenza di ghiacciai e nevi perenni e di un significativo ambiente alpino, condizione che garantisce la presenza di specie animali e vegetali tipiche, con distribuzione geografica spesso limitata.

Tra gli aspetti indagati risultano i ghiacciai e i nevai, sentinelle importanti per l’accertamento dei cambiamenti climatici.

Allo stesso tempo sono state approfondite le conoscenze sulle doline, fondamentali per la comprensione dei meccanismi di formazione delle basse temperature, e quelle sulla idrogeologia, volte a valutare anche gli effetti della riduzione dei ghiacciai e dei nevai sulle risorse idriche.

Allo stesso tempo per la componente vegetazionale si stanno registrando sistematicamente i periodi di fioritura e le quantità di polline prodotte da varie specie floristiche, al fine di evidenziare eventuali relazioni con l’aumento delle temperature. Relativamente agli aspetti faunistici, invece, l’attenzione è stata focalizzata in particolare sullo studio di alcune specie che vivono in ambienti di estensione limitata.

Si tratta di specie che hanno una nicchia ecologica ristretta o un limitato areale di distribuzione e quindi teoricamente maggiormente vulnerabili a modificazioni ambientali.

In questa prospettiva, il contesto naturale delle Pale di San Martino, costituisce un interessante “laboratorio all’aperto” per approfondire gli aspetti del cambiamento climatici.

La mostra si rivolge sia a famiglie con bambini sia ad appassionati o conoscitori dell’argomento.

Particolare attenzione è rivolta ai ragazzi, infatti all’interno della mostra è stato collocato un percorso che li coinvolge direttamente attraverso modalità interattive.

La mostra è realizzata nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.




Sassari, funerale fascista per il docente Todini: polemiche per saluto saluto romano durante la cerimonia

SASSARI – Il saluto romano al funerale di Gianpiero Todini, docente di Diritto Italiano all’Università di Sassari, sta suscitando polemiche su Facebook. Nel video si vedono e si sentono i “camerati” schierati dare l’ultimo saluto al professore, alzando il braccio destro e rispondendo con il grido “Presente” al richiamo “Camerata Giampiero Todini”.

La scena si ripete per tre volte davanti al feretro sul sagrato della Chiesa di San Giuseppe a Sassari dove sono state celebrate le esequie sabato 1 settembre.
Il video, diventato virale sul social network con quasi 23mila visualizzazioni, è stato postato da una consigliera comunale del centrosinistra di Sassari, Lella Careddu, che ha aggiunto un suo commento: “Nella nostra città, sul sagrato di una chiesa, senza vergogna. Fascisti sdoganati. Poi dite che son fissata”.
Todini era stato insignito dall’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica ed era anche diventato Commendatore




Oriago, sacerdote: tassa per le spose scollate. Più si è svestite e più si paga!

VENEZIA – Matrimoni sempre più social e spose in abiti sempre più succinti: a Oriago, alle porte di Mestre, don Cristiano Bobbo lancia una provocazione, quella di una “tassa sulla sposa”. Nel notiziario ‘La Voce della Riviera’ delle comunità parrocchiali di Oriago e Ca’ Sabbioni, il sacerdote scrive: “Potremmo istituire una sorta di offerta da riscuotere in proporzione alla decenza dell’abito della sposa che molto spesso si presenta sguaiato e volgare, inadatto alla circostanza.

Così chi più si presenta svestita più paga”. Per il sacerdote “sarebbe importante che le spose facessero comprendere anche attraverso la semplicità e il buongusto del loro vestito la delicatezza, la poesia e la freschezza del momento che stanno vivendo”.




Albano Laziale, Centro Psicologia Castelli Romani: latte e latticini servono per osteoporosi e menopausa?

Dott.ssa Elisa De Filippi Biologa Nutrizionista

Osteoporosi e menopausa: latticini sì o no?

PARTIAMO INNANZITUTTO DALLA DEFINIZIONE DI OSTEOPOROSI!

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che induce un’aumentata fragilità ossea, con un conseguente aumento del rischio di frattura.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 1994, ha definito i seguenti criteri diagnostici:
• Normalità: Densità minerale ossea (BMD) entro 1 DS (Deviazione Standard) al di sotto del valore medio di picco di massa ossea nel giovane adulto.
• Osteopenia: BMD compreso tra – 1 e – 2.5 DS
• Osteoporosi: valore di BMD al di sotto di 2.5 deviazioni standard (DS)
• Osteoporosi severa: BMD al di sotto di 2.5 DS in presenza di una o più fratture da fragilità.
Questi criteri si applicano alle donne in menopausa e sono stati definiti utilizzando i dati provenienti dalle misurazioni della densità ossea effettuate con la tecnica DXA (dual X-ray absorptiometry).

PENSIAMO ERRONEAMENTE CHE IL NOSTRO TESSUTO OSSEO SIA QUALCOSA DI STABILE, IMMOBILE, FERMO: niente di più sbagliato!

Il tessuto osseo può essere definito come un organo a tutti gli effetti, sottoposto a continui cambiamenti. Quest’ultimi avvengono grazie a due tipi di cellule: gli osteoblasti, cellule deputate a formare nuovo osso, e gli osteoclasti, cellule deputate a riassorbire quello esistente. Facendo sembrare le cose semplici, la comparsa dell’osteoporosi è legata a uno squilibrio di questo processo, con prevalenza dei fenomeni di riassorbimento osseo (lavorano di più gli osteoclasti) rispetto alla formazione di nuovo osso (lavorano di meno gli osteoblasti).

ALTRO ERRORE CHE SPESSO COMMETTIAMO: PENSARE CHE IL NOSTRO TESSUTO OSSEO QUANTITATIVAMENTE SIA LO STESSO DURANTE TUTTA LA VITA: FALSO!

La massa ossea aumenta rapidamente durante l’infanzia e l’adolescenza, con un picco massimo intorno ai 30 anni! E dopo? Dopo bisognerà mantenerla questo “picco” di massa ossea raggiunto… sempre se lo si è raggiunto! Sapete perché? Perché uno dei modi migliori per avere una buona massa ossea è quello di praticare attività fisica in modo constante durante tutta l’infanzia e l’adolescenza (quindi non basta ingurgitare tonnellate di latticini, ma su questo ci torneremo tra poco).

La fisiologica ed inevitabile riduzione della massa ossea dovuta all’avanzamento dell’età viene definita osteopenia; quando il processo di demineralizzazione diviene particolarmente intenso e prolungato, si parla di osteoporosi. La perdita d’osso legata all’invecchiamento (osteoporosi primaria senile), che si svolge in un arco di tempo di circa 40 anni, è quindi sufficiente a portare una quota di uomini e di donne di tutti i gruppi etnici in una situazione di particolare fragilità ossea che li predispone a fratture anche per eventi traumatici minimi. Le più comuni conseguenze cliniche dell’osteoporosi sono fratture all’anca, alla colonna e ai polsi.

A COSA E’ DOVUTA L’OSTEOPOROSI IN MENOPAUSA?

Il problema risiede nel calo della produzione degli estrogeni. I recettori degli estrogeni sono presenti sia sugli osteoblasti che sugli osteoclasti e, nel periodo fertile della vita della donna, sono in grado di modulare l’attività di entrambe, aumentando in poche parole l’attività di “costruzione” dell’osso (quindi degli osteoblasti) e diminuendo l’attività di “distruzione” dell’osso (quindi degli osteoclasti). In menopausa, in poche parole, viene a mancare l’effetto protettivo degli estrogeni sul tessuto osseo: aumenta l’attività di “distruzione dell’osso”, quindi degli osteoclasti rispetto agli osteoblasti.

Dopo queste brevissime e doverose spiegazioni, torniamo all’argomento di questo articolo. Latte e latticini in menopausa: come, quali e quanti? Ma soprattutto servono?

Molti studi dicono di no, ovvero: mangiare latticini e latte in menopausa sembrerebbe NON aiutare a prevenire l’osteoporosi!
Partiamo da uno studio di qualche anno fa che ha particolarmente colpito la mia attenzione! In questo lavoro sono state coinvolte 105 monache buddiste Mahayana e 105 donne onnivore (età media = 62 anni). Per regola religiosa, le monache sono vegane. A queste donne sono state prese dell misure come: la densità minerale ossea (BMD) a livello della colonna lombare (LS), del collo del femore (FN) e dell’intero corpo (WB), misurata mediante DXA, mentre le assunzioni dietetiche di calcio e proteine sono state stimate da un questionario di frequenza alimentare convalidato.

Per farla breve, la prevalenza di osteoporosi a livello del collo del femore era del 17% tra le monache, e del 14,3% nel gruppo di controllo, dunque la differenza non era molto significativa.

E’ invece interessante notare il divario esistente tra i due gruppi circa il consumo quotidiano di calcio: una media di 375 mg tra le monache, quasi la metà rispetto al gruppo di controllo (683 mg).

Lo studio conclude dicendo che, sebbene i vegani abbiano un apporto molto più basso di calcio e proteine nella dieta rispetto agli onnivori, il veganismo non ha effetti negativi sulla densità minerale ossea e non altera la composizione corporea. Analizzando la dieta e i valori ottenuti con l’esame DXA i ricercatori hanno notato infatti che nel gruppo di controllo, la massa minerale ossea era più bassa tra le donne che consumavano un quantitativo maggiore di proteine animali (quindi le donne onnivore), rispetto a un basso introito di proteine vegetali.
Questo studio non è rimasto isolato ovviamente! Ad esempi altri lavori ci dicono che non ha portato grandi benefici l’integrazione di calcio e vitamina D nella prevenzione delle fratture ossee!

Gli autori concludono dicendo che aumentare l’apporto di calcio sia attraverso la dieta che attraverso l’integrazione, non ha portato grandi risultati e molto spesso si sono verificati problemi gastrointestinali (seppur lievi) nelle donne coinvolte negli studi esaminati. Attenzione, con questo non vi sto dicendo che il latte ed i latticini in generali siano del tutto inutili, tuttavia volevo rassicurarvi sul fatto che se vi “sforzate” di bere o mangiare latte/latticini al fine di prevenire fratture ed osteoporosi, forse dovete ripensare a tutta la questione e cercare fonti alternative di calcio!
La conclusione della maggior parte degli studi che ho consultato, è che non è stata trovata alcuna correlazione tra assunzione di latte e fratture ossee!

QUALI POSSONO ESSERE QUINDI LE FONDI ALTERNATIVE DI CALCIO per una persona che NON può assumere latticini (perché vegana o per ragioni legate all’intolleranza al lattosio oppure altre patologie)?

Ad esempio, gli spinaci sono molto ricchi di calcio, tuttavia il loro alto contenuto di ossalato riduce l’assorbimento di calcio solo al 5,1%! Invece i broccoli sono ricchi di calcio e poveri di ossalato. Questo spiega l’alto tasso di assorbimento del calcio (siamo al 40,9%), che è ancora più alto rispetto al latte (32,1%). Ricordate, care donne, di includere nella vostra dieta una porzione giornaliera di CRUCIFERE, quindi cavoli, broccoli, crescione, rucola, rape, ravanelli, fonti preziosissime di calcio!
Cosa fondamentale da NON DIMENTICARE è il movimento: l’attività fisica svolta durante la prima infanzia e per tutta l’adolescenza contribuisce ad aumentare il picco di massa ossea che poi verrà mantenuto durante tutta la vita! Continuare poi ad avere uno stile di vita attivo (in particolare attività contro-resistenza come sala pesi o interval-training) anche durante la menopausa aiuta a rallentare la perdita della massa ossea!

Bibliografia
• Burckhardt P – Calcium revisited, part III: effect of dietary calcium on BMD and fracture risk – Bonekey Rep. 2015 Aug 5;4:708;
• Iacopo Chiodini1 & Mark J. Bolland2 – Calcium supplementation in osteoporosis: useful or harmful? – Eur J Endocrinol. 2018 Apr;178(4):D13-D25;
• L.T.Ho-Pham, P.L.T.Nguyen, T.T.T.Le, T.A.T.Doan, N.T.Tran, T.A.Le, T.V.Nguyen – Veganism, bone mineral density, and body composition: a study in Buddhist nuns – Osteoporos Int 2009, 20:2087-2093;
• WHO, Assessment of fracture risk and its application to screening for post-menopausal osteoporosis:
report of a World Health Organisation Study Group. Geneva: World Health Organisation, 1994 WHO
Technical Report Series, n. 843;
• Raisz LG. Pathogenesis of osteoporosis: concepts, conflicts, and prospects. J Clin Invest 115: 3318-3325, 2005;
• Rizzoli R, Ferrari HB, Hughes BD, Weaver C. Nutrition and bone health in women after the menopause. Womens Health 10(6): 599-608, 2014.

Dott.ssa Elisa De Filippi Biologa Nutrizionista
Centro Psicologia Castelli Romani, Piazza Pia 21, 00041 Albano Laziale
Tel. 3204604812 – email: defilippielisa@gmail.com




Genzano di Roma, boom di presenze al mercatino di riuso dei testi scolastici

GENZANO DI ROMA (RM) – Si è chiusa all’insegna del successo anche la seconda delle due giornate del mercatino di riuso dei testi scolastici organizzato dall’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Genzano di Roma. Lo scambio dei libri, momento di aggregazione sociale, rappresenta un’occasione di risparmio per le famiglie, ma al tempo stesso un momento educativo per i ragazzi che favorisce la cultura del riuso evitando sprechi e contribuisce alla tutela dell’ambiente circostante. Dopo il riscontro positivo della prima giornata è stato incrementato il numero dei tavoli presenti proprio per soddisfare le richieste degli interessati. L’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Genzano di Roma ha inteso ringraziare l’associazione Arti e Party per la fattiva collaborazione nell’organizzazione della manifestazione.




La Spezia, fulmine fa crollare parte del campanile di una chiesa

LA SPEZIA – Nella notte di sabato 1 settembre, un fulmine ha colpito il campanile della chiesa parrocchiale di San Cipriano, nel comune di Beverino, provocandone il crollo parziale.

La sommità del campanile è rovinata sulla strada provinciale, fortunatamente senza coinvolgere alcuno. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Brugnato, competenti per territorio, con una APS (Autopompa serbatoio) e cinque unità operative. La strada provinciale è stata chiusa al traffico nel tratto interessato dalla caduta ma la circolazione non ne ha risentito perché si è provveduto ad utilizzare come bypass un parcheggio adiacente. La cella campanaria, parzialmente interessata dal crollo, come il resto della struttura sarà oggetto di accurate verifiche tecniche da parte degli enti competenti. Sul posto anche il Sindaco e i Carabinieri.




Nuoro, bimbo morto in piscina: si indaga per omicidio colposo

NUORO – Attesa per autopsia. Lutto cittadino a Irgoli, nel Nuorese. Sarà l’inchiesta della Procura di Nuoro a far luce sulla tragedia avvenuta ieri nella piscina di un residence a Orosei, sulla costa orientale della Sardegna, dove è morto un bambino di sette anni di Irgoli (Nuoro), Richard Mulas, rimasto incastrato con la manina in uno dei bocchettoni della piscina.

Si indaga per omicidio colposo

La sostituta procuratrice Ilaria Bradamante, titolare dell’inchiesta, dovrebbe conferire già in mattinata l’incarico al medico legale dell’ospedale San Francesco di Nuoro per l’autopsia sul corpo del piccolo. Ieri la pm, insieme al capitano dei carabinieri della compagnia di Siniscola Andrea Leacche, ha eseguito un primo sopralluogo nel residence e messo sotto sequestro la piscina. Intanto è shock a Irgoli, il paese della Baronia dove il piccolo Richard viveva insieme al padre e alla madre ecuadorena – che stava lavorando nel residence dove è successa la tragedia – e alla sorella. Il sindaco ha sospeso tutte le manifestazioni e proclamato il lutto cittadino




Ferrovie dello Stato, detriti sulla linea Orte Viterbo: locomotore esce dai binari. Sospesa la circolazione

MONTEFIASCONE (VT) – Circolazione ferroviaria sospesa dalle 6,25 fra Montefiascone e Grotte S. Stefano, sulla linea Orte – Viterbo, per l’uscita dai binari (tecnicamente svio) dei primi due carrelli del locomotore del treno regionale 7569 Viterbo – Roma. Lo svio è stato causato dai detriti trasportati sui binari in corrispondenza di un Passaggio a livello – in località Montefiascone – dal forte maltempo che in nottata ha interessato la zona

Nessuna conseguenza né per i 150 viaggiatori del treno né per il personale in servizio sul convoglio

Già attivati servizi sostitutivi con autobus – 3 bus nelle stazioni di Montefiascone, Orte e Viterbo –  per assicurare la prosecuzione del viaggio ai passeggeri del treno e per garantire la mobilità sulla linea.