Roma, al Macro Talenti emergenti della fotografia

ROMA – Dal 2 al 17 dicembre 2017 si apre la quarta edizione di Emerging Talents presso lo spazio FACTORY del Macro – Museo di Arte Contemporanea di Roma.Mostre, incontri, talk, workshop ed eventi con giovani fotografi della scena contemporanea internazionale, i cui lavori sono ancora inediti in Italia.

Per la prima volta in Italia un Festival di fotografia emergente, organizzato in partnership con sei festival internazionali: FORMAT (Derby, UK), DOCfield (Barcellona, Spagna), Circulations (Parigi, Francia), Organ Vida (Zagabria, Croazia), Fotofestiwal Lodz (Lodz, Polonia), Fotografia Europea (Reggio Emilia, Italia).

Emerging talents è un progetto dell’Associazione culturale PhotoTales, con la direzione artistica di Arianna Catania e la direzione organizzativa di Sarah Carlet.
Le mostre fotografiche.

Numerose esposizioni animeranno il suggestivo spazio espositivo della Factory. Progetti scelti intorno al tema Presente, Passato, Futuro.
Ho chiamato per le montagne, li ho sentiti suonare è il titolo del contributo dell’artista finlandese partecipante, Miia Autio.
Il lavoro riguarda la relazione di undici rifugiati ruandesi con il paesaggio d’origine e i loro nuovi ambienti di vita. Attraverso il mezzo fotografico, testi e suono, il lavoro riflette il significato del paesaggio, della patria e dell’identità nel contesto politico delle migrazioni. La storia complessa del Ruanda e la recente situazione dei diritti umani, costringono ancora molti ruandesi a lasciare il proprio paese di origine, e questo si riflette nelle storie personali di ognuno.

«Ho ritratto 11 rifugiati ruandesi davanti ai paesaggi in cui vivono in diversi paesi d’Europa e ho chiesto a loro di descrivere un posto in Ruanda di cui hanno un forte ricordo; ho viaggiato nei paesaggi dei loro ricordi per fotografarli; io potevo viaggiare, loro no. Insieme, i ritratti e i paesaggi formano un’entità stratificata che si muove tra passato e presente».
La memoria ha fissato i fotogrammi della nostra percezione. La tela bianca può anche essere vista come una “tabula rasa” su cui una persona riflette le sue esperienze personali di vita, l’identità formata nel paese d’origine, ma anche le esperienze nei cambiamenti di ambiente.

Il punto di partenza del lavoro potrebbe essere malinconico, parlare del paese di origine lontano: invece il risultato è piuttosto positivo. Questi profughi hanno attraversato i confini, ma finalmente hanno trovato il proprio posto in Europa. È un’ingiustizia il fatto che hanno dovuto lasciare le proprie case, ma non è una tragedia: ora è tutto il mondo ad essere aperto ad accoglierli. Alla fine il punto è: chi ha il diritto a restare nel paese di origine o chi ha diritto di far parte della costruzione dell’identità nazionale? Allo stesso tempo ci si interroga sulla capacità della fotografia di catturare la memoria soggettiva, un’immagine mentale.

Dal Ruanda ho fatto delle immagini che sono definite e sbiadite. Alla fine per tutti noi una casa è un’immagine mentale. I ricordi della propria casa dei profughi ruandesi non fanno parte del presente né per me né per loro.

Miia Autio è nata nel 1986 a Reisjärvi, in Finlandia. Vive e lavora a Helsinki, Finlandia. Laureata in fotografia presso l’Università di Scienze Applicate, Lahti e presso l’Università di Scienze Applicate, Bielefeld. Il suo lavoro è stato esposto in mostre a livello internazionale, più di recente nel Finnish Museum of Photography e al Benaki Museum durante Athens Photo Festival.
Nel 2016 ha avuto la sua prima mostra personale presso la galleria Hippolyte a Helsinki, in Finlandia.

 

Gianfranco Nitti

 

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Nemi: rifiuti, discariche abusive e foto trappole. Chi ci guadagna?

NEMI (RM) – Ancora rifiuti di ogni genere, inclusi ingombranti, in via della Radiosa a Nemi presso un’area recintata adiacente lo stadio comunale che ha tutta l’aria di una discarica abusiva. Una situazione di degrado aggravata dal fatto che il sito in questione non deve esistere per legge in questo luogo, perché nelle immediate vicinanze – 60 metri circa – è presente un pozzo d’acqua che serve la popolazione. E la legge – quella scritta – vieta espressamente qualsiasi attività legata ai rifiuti nei pressi di pozzi d’acqua.

Una questione per la quale era intervenuto il Garante regionale del Lazio, l’avvocato Paola Perisi

Parisi avrebbe dovuto effettuare, lo scorso 27 aprile 2017, un sopralluogo a Nemi insieme al sindaco. Ma l’appuntamento venne poi disdetto a causa di “sopraggiunti impegni” del primo cittadino e da allora tutto tace. Probabilmente, in questi ultimi 8 mesi – dal 27 aprile ad oggi – sia il Garante che il primo cittadino di Nemi non sono riusciti a concordare un nuovo appuntamento per poter finalmente verificare questa situazione di evidente degrado ambientale, che rischia a tutt’oggi di mettere a repentaglio la salute della cittadinanza.

 

Foto trappole, sanzioni e poca pubblicità

E’ pur vero che riguardo il fenomeno dell’abbandono rifiuti l’amministrazione comunale di Nemi ha cercato di porre un qualche rimedio facendo attivare in via sperimentale un sistema di “foto trappole” grazie alle quali sono stati sanzionati diversi trasgressori. Ma è pur vero che questa attività sanzionatoria e di video controllo, a differenza di altre amministrazioni comunali, è stata poco pubblicizzata, con il risultato che gli incivili ignari delle foto trappole proseguono nella loro attività di abbandono rifiuti e il Comune di Nemi vede ingrassare le proprie casse grazie alle sanzioni.

L’isola (ecologica) che non c’è

In via della Radiosa, proprio dove esiste l’area recintata adibita all’attività gestionale dei rifiuti – carico e scarico – sarebbe dovuta sorgere l’isola ecologica di Nemi, dopo il fallimento relativo la scelta di un primo sito, ma in sede di conferenza di servizi il gestore idrico Acea ha espresso chiaramente il proprio diniego. Una situazione, dunque, quella di Nemi, che riguardo il capitolo raccolta differenziata arranca, anche se durante l’ultima campagna elettorale era stato sbandierato una sorta di accordo con la città di Ariccia. Accordo che avrebbe permesso, finalmente, di far decollare la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale. Ma come dice il detto “passato il santo finita la festa” e anche di questo accordo non si è saputo più nulla.

 

Una situazione gestionale dei rifiuti a rischio?

E mentre sulle cronache locali ogni tanto si legge di operazioni effettuate dai Guardia Parco regionali o dai carabinieri forestali relative a sequestri di discariche abusive e di persone denunciate, per questa situazione denunciata più volte a tutti gli organi istituzionali competenti ancora non si muove paglia.

Forse il sequestro di quest’area metterebbe definitivamente in ginocchio il sistema di raccolta dei rifiuti della piccola cittadina delle fragole? Ma anche quest’ultima riflessione non può in alcun modo trovare giustificazioni di fronte ad un possibile pericolo inquinamento falda acquifera del pozzo d’acqua situato nei paraggi della discarica impunita.

Il clima di antipolitica e di sfiducia nelle istituzioni che si respira ormai da tempo a livello nazionale ha bisogno di far tornare i cittadini a credere in uno stato di diritto dove le leggi vengono applicate per tutti. Iniziamo a dare qualche esempio.

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Polizia di Stato, calendario 2018 a sostegno dei più deboli

Alla presenza del Ministro dell’Interno, senatore Marco Minniti e del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, è stato svelato il 27 novembre presso la sede della Business School dell’Università LUISS di Roma, Villa Blanc, l’edizione 2018 del calendario della Polizia di Stato. A fare gli onori di casa il direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto. Per Unicef era presente il portavoce dell’organizzazione Andrea Iacomini, per l’agenzia Contrasto il presidente della Fondazione Forma per la fotografia, Roberto Koch.

 

L’evento si è aperto con la proiezione di un video che descrive la realizzazione degli scatti da parte dei fotografi. Tutto il lavoro che è stato fatto per realizzare gli scatti e raccontare “La straordinaria umanità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato” come ha scritto il prefetto Gabrielli nel suo messaggio di presentazione del Calendario.

Nel corso della cerimonia la giornalista Emma d’Aquino, conduttrice del Tg1 delle 20, ha moderato gli interventi degli ospiti e di tre dei dodici fotografi che hanno realizzato le tavole del Calendario. Testimonial in sala l’attore Claudio Gioè che, nella fiction televisiva “Sotto Copertura”, ha interpretato la figura del commissario Michele Romano, ispirato alla figura di Vittorio Pisani, l’autore dell’arresto del boss della camorra Michele Zagaria.

Sul palco l’attore ha letto un testo del magistrato nonché scrittore e sceneggiatore Giancarlo De Cataldo, che ha svolto un breve intervento per l’occasione. Gli scatti sono stati affidati ad undici giovani fotografi professionisti dell’Agenzia Fotografica “Contrasto”i quali hanno messo a disposizione la propria sensibilità artistica per rappresentare il delicato ruolo degli uomini e delle donne della Polizia di Stato in veri scenari operativi. Fotografi tra i trentadue e i quarantasette anni che hanno voluto puntare i propri obiettivi verso coloro i quali, tutti i giorni, in maniera anche silenziosa offrono la propria dedizione e professionalità per garantire il pacifico vivere quotidiano.

 

Offrire una possibilità per i giovani e per i più deboli, questo è anche il messaggio intrinseco di questo calendario

Anche quest’anno, infatti, la realizzazione del calendario della Polizia di Stato ha trovato la partnership di Unicef ed il ricavato della vendita sarà destinato al Comitato italiano per l’Unicef Onlus per sostenere il progetto “Italia – Emergenza bambini migranti” per i cd. minori non accompagnati. Degli oltre 25.846 bambini e adolescenti sbarcati sulle coste italiane nel 2016, infatti, oltre 6.500 sono arrivati soli, non accompagnati.

Da un anno, per la prima volta, l’Unicef sta lavorando in Italia per assicurare a tutti i bambini migranti e rifugiati l’accesso a servizi equi, tempestivi e di qualità che garantisca loro protezione, cure ed inclusione sociale. Grazie alla consolidata collaborazione con Unicef dal 2001 ad oggi sono stati complessivamente raccolti più di 2 milioni di euro e completati diversi progetti, di cui alcuni a sostegno dell’infanzia e contro lo sfruttamento dei minori in Cambogia, Benin, Congo, Guinea, Repubblica Centro Africana. Solo nel 2017 sono stati raccolti più di 151.000 euro che sono stati devoluti per sostenere in Libano – il progetto “Youth and Innovation” finalizzato a promuovere, nel paese, l’integrazione sociale ed economica dei giovani a rischio. E non solo. Il Comitato italiano per l’Unicef, per la prima volta, donerà anche 8.000 euro del ricavato al Fondo Assistenza Polizia di Stato per offrire assistenza agli orfani del personale della Polizia di Stato e al personale colpito da gravi malattie.

 

Per l’edizione del 2018, il calendario della Polizia di Stato ha introdotto una assoluta novità artistica. Uno degli scatti che corredano l’iniziativa è stato individuato attraverso un concorso fotografico a cui hanno partecipato molti poliziotti i quali hanno voluto rappresentare la propria dimensione professionale attraverso lo strumento della fotografia. Non solo la mano e l’occhio di esperti fotografi ma anche l’intuito fotografico di un poliziotto ha permesso di realizzare uno straordinario lavoro artistico che anche per il prossimo anno permetterà di rappresentare nella sua interezza e nella sua diversità la Polizia di Stato.
A partire dal 27 novembre, quindi, tutti i cittadini possono acquistare online sul sito www.unicef.it nella sezione “Regali e prodotti” il calendario da parete al costo 8 euro e il calendario da tavolo al costo di 6 euro.

 

Gianfranco Nitti

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Torino, il grattacielo Intesa San Paolo si illumina per il Natale

TORINO – La sera del 20 novembre, all’imbrunire, sul grattacielo Intesa Sanpaolo si sono accese le due installazioni artistiche luminose volute dal gruppo bancario, per la prima volta tra i protagonisti della corale rappresentazione cittadina “Luci d’artista”. L’adesione a una delle iniziative simbolo della città, di cui quest’anno Intesa Sanpaolo è partner, è stata sottolineata dalla presenza all’evento dell’accensione dell’assessore Francesca Leon e del presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro.

 

Per Vittorio Meloni, direttore Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo: “Con il sostegno a Luci d’Artista Intesa Sanpaolo ribadisce la centralità del rapporto della Banca con la Città di Torino. Siamo partner delle più importanti iniziative culturali cittadine, fra cui MITO SettembreMusica, TorinoDanza, Biennale Democrazia, il Salone Internazionale del Libro, il Teatro Regio e il Torino Film Festival. Il grattacielo è diventato un punto di riferimento nel panorama architettonico,culturale e imprenditoriale di Torino. Abbiamo ritenuto importante e simbolico accendere una luce anche in questa occasione”.

L’installazione, realizzata per Intesa Sanpaolo dallo studio Migliore+Servetto Architects, si intitola “α-cromactive” e trae ispirazione dal segno alfa, simbolo carico di elementi positivi, con un rimando all’origine del tutto. L’opera si compone di due elementi. Il primo poggia su una delle terrazze nord del grattacielo, all’altezza del 35° piano. Il secondo è sospeso nella serra bioclimatica, cuore verde in cima all’edificio, che ospita ristorante e lounge bar Piano35. I 166 metri di altezza del grattacielo Intesa Sanpaolo sull’asse viario portante della Spina 2 offrono una collocazione ideale all’installazione luminosa, che è visibile da ogni direzione, dal centro, dalle periferie e dalla collina. Nella struttura posizionata sulla terrazza esterna la ripetizione del carattere alfa genera un movimento a spirale che, come un’onda di colore, si plasma alla luce naturale e si trasforma con il buio. L’installazione sospesa nella serra bioclimatica è composta da sottili lastre in metacrilato: elementi trasparenti e dinamici che si muovono in sintonia con le correnti d’aria. Una scelta che riprende l’idea del “grattacielo che respira”, grazie alla sua “doppia pelle” capace di sfruttare i flussi d’aria a seconda delle stagioni e alla ventilazione dei solai.

Per ottenere una diffusione ottimale della luce è stata usata una tecnologia avanzata di serigrafia secondo algoritmo. La sorgente luminosa è composta da luci LED a basso consumo, controllate attraverso un sistema DMX, che permette di creare scenografie suggestive variando la scala cromatica e l’intensità della luce in base anche all’illuminazione naturale dell’ambiente. È una scelta coerente con l’impronta “green” del grattacielo, tra i pochi al mondo ad aver ottenuto la certificazione Leed Platinum, massimo livello attribuito dal Green Council, l’organo internazionale più autorevole nella eco-valutazione degli edifici di grande altezza.




Repubblica Ceca, tornano i tradizionali mercatini natalizi: l’appuntamento quest’anno è da fine novembre all’Epifania,

Il Natale in Repubblica Ceca è una festa dei sensi… A essere sedotti sono l’occhio con luci e addobbi sgargianti, le narici e la gola con il profumo e il sapore dei dolci alla vaniglia, delle mandorle tostate, delle caldarroste fumanti, del famoso prosciutto di Praga, di würstel, salsicce e pannocchie alla griglia, di vin brulè, medovina (liquore al miele servito caldo) e grog aromatizzati. Ma anche l’orecchio con cori e jingle delle Feste e infine le mani, che sfiorano il legno di statuine e giochi antichi, la paglia di bamboline e addobbi per l’albero, il vetro soffiato di delicate palle di Natale, le stoffe variopinte e il pannolenci dei tipici burattini, la cera di profumate candele artistiche, la superficie liscia e magica dell’ambra lavorata in preziosa bigiotteria, le “architetture” candide di pizzi e merletti, la ceramica grezza o smaltata di stoviglie uniche, il ferro forgiato ad arte nei tradizionali campanelli di Gesù Bambino…

Impossibile non trovare l’idea giusta in questo tripudio di regali, addobbi e manufatti tipici con cui sorprendere amici e parenti. In Cechia, infatti, niente succursali dei grandi centri commerciali travestite da mercatino, niente oggetti omologati prodotti su scala industriale… solo artigianato unico, di lunga tradizione. Tra le casupole di legno gli artigiani si adoperano in dimostrazioni dal vero del proprio talento, così come in rievocazioni di antichi mestieri.

E anche le atmosfere che si respirano sono ancora quelle di un tempo… Le Festività di fine anno in Repubblica Ceca sono tuttora come dovrebbero essere: ancora avvolgenti, ancora basate sulla condivisione, ancora occasione di vera festa. Ovunque – dalle città fino al più piccolo villaggio di campagna- nelle piazze, lungo i vicoli, tra le bancarelle, dentro le mura di antichi castelli, nelle chiese, tra le figure e le casupole di presepi bellissimi va in scena un travolgente e dolcissimo spettacolo di colori, suoni, profumi che coinvolge e travolge chiunque.

 

Il tour dei mercatini cechi parte naturalmente dalla capitale, particolarmente affascinante nella sua veste invernale. A Praga, dove ad andare in scena è una costellazione di mercatini, sparsi nei vari quartieri, l’appuntamento quest’anno è da fine novembre all’Epifania, a seconda delle location. Le bancarelle più belle e famose sono certamente quelle della Piazza Vecchia, ma tra i mercatini “minori”, sono affascinanti quelli delle piazze namesti Miru e namesti Republiky.

 

In Moravia l’appuntamento è invece a Brno, dal 24 novembre al 23 dicembre. In piazza namesti Svobody, in piazza Libertà, in via Radnicka, al celebre Mercato dei Cavoli (Zelny trh), in piazza Moravia e in piazza dei Domenicani, ma anche in altre location “nascoste”, sono in vendita non solo oggettistica, ma anche specialità alimentari tipiche. A fare da corollario, dimostrazioni d’artigianato e momenti culturali. Sempre in Moravia, sempre più popolari sono anche i mercatini nella storica città di Olomouc, presso Horní náměstí (Piazza Superiore) e Dolní náměstí (Piazza Inferiore). Un appuntamento –dal 23 novembre al 24 dicembre- frizzante e anche “alcolico”: qui si possono degustare infinite varianti di punch e vin brulé –speziati, aromatizzati al maraschino, all’arancia e altri gusti insoliti- ma soprattutto il vino caldo di Norimberga, proposto solo qui in tutta la Repubblica Ceca. Vastissimo il calendario di intrattenimenti per grandi e piccini, che possono anche scatenarsi con i pattini sul ghiaccio.

 

Gianfranco Nitti

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Maggiori informazioni:

Date a Praga:
– Piazza della Città Vecchia/Staromestske namesti dal 02/12 al 06/01
– Piazza Repubblica/Namesti Republicky dal 25/11 al 24/12
– Piazza della Pace/Namesti Miru dal 20/11 al 24/12
– Piazza Venceslao/Vaclav namesti dal 02/12 al 06/01
– Castello di Praga dal 02/12 al 06/
Praga www.vanocevpraze.cz/en
Brno www.brnenskevanoce.cz/en




Castel Gandolfo e l’invenzione della radio: cittadinanza onoraria alla figlia di Guglielmo Marconi

Il Consiglio comunale di Castel Gandolfo approverà oggi la richiesta di conferimento di cittadinanza onoraria a Elettra Marconi

CASTEL GANDOLFO (RM) – Sarà ufficialmente cittadina di Castel Gandolfo Elettra Marconi Giovannelli, figlia di Guglielmo Marconi. Partito l’iter, infatti, per concedere la cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo alla figlia dell’illustre scienziato al vaglio della seduta straordinaria del Consiglio comunale della Città Vaticano II prevista per oggi 21 novembre alle ore 17.

 

Nella giornata odierna verrà dunque approvato formalmente, dalla massima assise gandolfina, il conferimento del riconoscimento. Poi, senz’altro, verrà organizzata una grande cerimonia per l’ufficializzazione. La giunta di Milvia Monachesi, infatti, ha proposto questo importante riconoscimento per Elettra Marconi con una delibera di indirizzo politico, la 98 dello scorso 9 novembre 2017.

Il nobel Guglielmo Marconi, di cui quest’anno ricorre l’80mo della scomparsa, condusse molte delle sperimentazioni, relative le onde corte e cortissime per le trasmissioni telefoniche, presso le Ville Pontificie di Castel Gandolfo. E la figlia Elettra Marconi, che nel corso della sua vita si è dedicata all’illustrazione e alla divulgazione dell’opera del padre, ha sempre evidenziato la Città di Castel Gandolfo illustrandone il nome nel mondo.

 

Per questi motivi, dunque, l’amministrazione comunale di Castel Gandolfo a guida di Milvia Monachesi ha inteso proporre al Consiglio Comunale il conferimento del titolo di “Cittadina Onoraria” alla signora Elettra Marconi Giovannelli, nata a Civitavecchia il 20 luglio 1930, quale attestato di stima e riconoscenza della Civica Amministrazione, con la seguente motivazione:
“Figlia dell’eminente studioso e scienziato Guglielmo Marconi, insignito del premio Nobel per la Fisica, Ella contribuisce alla affermazione dei valori umani, culturali e religiosi di Castel Gandolfo con la Sua preziosa attività di illustrazione e divulgazione dell’opera del suo illustre padre e fa conoscere nel mondo la nostra eredità marconiana di ricerche e studi avveniristici sulle microonde nel campo della Radio e della Radiotelefonia Mobile, condotte nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.”

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Nemi, L’Osservatore d’Italia, i cittadini e le Istituzioni: concluso il caso delle Ville nel Parco

NEMI (RM) – Dall’apparizione di uno striscione pubblicitario si è arrivati al sequestro di quattro edifici denominati le “Ville nel Parco”.

E poi alla messa in pristino di parte di questi, oggetto di abusi edilizi. I carabinieri della stazione di Nemi diretti dal maresciallo Dario Riccio hanno effettuato mercoledì mattina scorso la rimozione temporanea dei sigilli alle “Ville nel Parco”.

Un business di lusso andato in fumo per alcuni privati che hanno trasformato, demolito e ricostruito e ampliato, nel vero senso della parola, immobili che prima appartenevano ai vicini Verbiti.

 

Nell’area in tutto ci sono sette immobili

Una villa storica e le sue pertinenze all’interno di un parco di oltre tre ettari. E i quattro edifici sequestrati sono parte delle pertinenze. Un caso che se non fosse finito sulle colonne de L’Osservatore d’Italia probabilmente non avrebbe attirato l’attenzione delle Autorità che hanno solertemente iniziato ad indagare fino a bloccare materialmente un grosso fenomeno di abusivismo edilizio.

E l’incipit lo ha dato il maresciallo dei Carabinieri Enzo Abbate quando era in servizio presso la stazione di Nemi

Poi ha proseguito il Comandante Dario Riccio che, in collaborazione con il Comune di Nemi, ha permesso che una situazione di fatto stagnante venisse sbrogliata.

 

L’ex sindaco Vairo Canterani è stato il primo a denunciare ad agosto 2012, quindi oltre 5 anni fa, su questo quotidiano strani movimenti in via dei Laghi 52 a Nemi.

 

Poi sono scattate le ricerche giornalistiche: inserzioni pubblicitarie lasciavano pensare che ci fosse qualche operazione in atto perché sulle agenzie immobiliari online apparivano messaggi di unità immobiliari in vendita dai 300 mila euro in su. Poi la ricerca di dei proprietari e la scoperta, nell’agosto del 2014, di movimenti societari che conducevano a determinati soggetti già in passato noti alle cronache. Da lì la palese trasformazione; una stalla diventata addirittura una villa di due piani.

Dal 2012 al 2017 l’attenzione è stata sempre alta: il nostro giornale da una parte e le Forze dell’ordine che hanno perseguito le loro piste fino a ricomporre tutti i tasselli. Un lavoro non semplice su cui sono intervenuti permessi poi revocati e ordinanze varie.

Nella sostanza parlano chiaro le immagini: un paesaggio rurale con delle pertinenze “rozze” che improvvisamente hanno cambiato look.

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Cesano, rifiuti: scenario fuori controllo e che peggiora ogni giorno sempre di più

CESANO DI ROMA (RM) – Incuria e degrado a Cesano. Una situazione di evidente degrado immortalata la scorsa domenica pomeriggio a nord della Capitale, nel XV Municipio. Rifiuti sui marciapiedi e sul ciglio delle strade. Campane piene con buste abbandonate accanto. Cassonetti che trasbordano d’immondizia. Mini discariche in diversi punti delle strade soprattutto in via di Baccanello, via Felice Turchetti, via di Ponte Trave.

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Verona, Fieracavalli: la 120ma edizione chiude i battenti confermando 160mila visitatori in 4 giorni

VERONA – Fieracavalli chiude oggi, consolidando il primato di manifestazione di riferimento in Europa per il settore equestre. Superati anche quest’anno i 160mila i visitatori, arrivati a Verona in quattro giorni. Gli appassionati dall’estero hanno raggiunto il 16,5%, in rappresentanza di 63 paesi. Duecento gli eventi che hanno animato i 12 padiglioni della fiera, tra gare sportive di altissimo livello come la Jumping Verona, competizioni morfologiche, discipline western, show e attività didattiche. Fieracavalli 2017 ha visto numerose iniziative sul fronte dell’intrattenimento a misura di tutta la famiglia, con le esibizioni nelle aree esterne, il Gala d’Oro serale e le Notti di Fieracavalli, senza contare il grande ritorno dell’horseball, del Villaggio del bambino e del cavallo arabo.

 

Il comparto allevatoriale è sempre stato protagonista assoluto grazie a 3mila esemplari di 60 razze internazionali che hanno messo in mostra la biodiversità italiana e straniera, con l’aiuto di 35 associazioni. Il pubblico ha poi trovato anche il meglio delle attrezzature per l’equitazione e le migliori offerte per il turismo in sella, presentati da 750 aziende da 25 nazioni. La prossima edizione, la numero 120, è già stata fissata dal 25 al 28 ottobre 2018.

 

“Questa Fieracavalli continua una tradizione di successi iniziata 119 anni fa – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – e che vede Veronafiere impegnata insieme a istituzioni, federazioni, associazioni e aziende nel promuovere lo sviluppo di un settore della nostra economia “verde” che conta oltre 400mila cavalli e impiega quasi 50mila persone in Italia. Nel 2018 taglieremo l’importante traguardo delle 120 edizioni e siamo già al lavoro per celebrare questa data, con nuove iniziative e un maggiore coinvolgimento della città di Verona e del suo centro storico. Il nostro sogno è quello di riportare i cavalli anche in Arena”.

 

“I risultati di quest’anno hanno premiato l’impegno per migliorare e innovare costantemente Fieracavalli – conclude Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. L’internazionalità della rassegna è cresciuta, con arrivi da 63 paesi contro i 59 dell’anno prima. Dal punto di vista commerciale le aziende hanno concluso buoni affari in tutte e quattro le giornate. Appassionati e operatori hanno trovato rappresentata a Verona tutta la filiera equestre attraverso i suoi appuntamenti ai vertici. Penso a Jumping Verona, unica tappa italiana della Coppa del mondo di salto ostacoli, alla Coppa delle Regioni under 21 o al Campionato europeo di morfologia del cavallo arabo. Oltre che sullo sport, abbiamo continuato a puntare sul turismo, inaugurando in città la prima ippovia urbana del Paese e dando vita ad un master universitario sull’equiturismo”.

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Potenza: il mistero dei Templari al cimitero San Rocco

POTENZA – Secondo la storia, l’Ordine dei Templari fu fondato nel 1118, al termine della prima Crociata, dall’aristocratico Hugo di Payns. L’Ordine dei Templari era originariamente costituito da 11 frati francesi che, armati di spada, ebbero il compito di difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le strade sante fra Jaffa e Gerusalemme.

 

Nel cimitero di Borgo San Rocco a Potenza, nascosta tra le altre opere architettoniche, si scorge una piccola Cappella, risalente alla fine dell’800, che presenta incisioni esterne abbastanza comuni, ma soffermando meglio lo sguardo si possono scorgere alcuni particolari molto interessanti: non molto comune è la presenza di un giardino privato, contornato da ulivi recintati, la cripta si trova a capo della struttura, il tutto chiuso da un piccolo cancelletto in ferro. Le iscrizioni presenti in alto raffigurano una croce latina formata da due segmenti di diversa misura che si intersecano ad angolo retto, in cui il segmento minore è circa a tre quarti del segmento maggiore. Per la maggioranza dei cristiani la croce è un simbolo dell’amore di Dio. Il significato simbolico è di riferimento per i cristiani nel mondo, ma questa particolare croce ha, ai suoi lati, delle ali simili a quelle d’aquila, usate come contorno della svastica durante il periodo del nazionalsocialismo tedesco. Le ali, infatti rappresentavano l’aiuto “divino” che veniva chiesto durante le battaglie.

Possiamo dunque ipotizzare, attraverso questo particolare, un primo cenno visivo che riporta alle Crociate. E non è tutto, il mistero continua, in basso della Cappella possiamo osservare una scultura che prende la forma di una lampada ad olio, sul quale manico si trova un’altra croce latina.

 

Una lampada, dell’olio, l’attesa: sono questi gli elementi che caratterizzano la parabola delle dieci vergini che Matteo presenta al capitolo 25 del suo vangelo. Nel caso specifico della scultura posta sull’entrata della cripta, il significato è palesemente una sorta di attesa perpetua affidata a Dio, che toglie i peccati, assolvendo i fedeli proprio con l’olio. All’interno della cripta, le lapidi contornate da varie statuine raffiguranti Santi, e delle scritture il cui tono è solenne, ricercato e carismatico.

Leggendo queste parole l’attenzione va sulla missione posta in essere dal defunto che “Senza rancore, nel politico risorgimento contempla il sangue dei suoi, con abito d’onestà, affermò che nell’intima religione del dovere trae piedistallo di dolcezza l’anima veramente pura ed intemerata.” Tali scritti trovano affinità con i giuramenti Templari e con il tenore di vita che questi monaci-soldati erano tenuti ad avere.

 

Le donne non erano ammesse all’ordine, almeno non ufficialmente. Una donna, Ester, presente nella cripta, lascia un’incisione forte e in maiuscolo: Vuole quella dimora perpetua per sempre per la sua famiglia e per lei. Indagando presso gli uffici cimiteriali, il custode ha fatto sapere che la cappella è stata acquistata ad aeviternus, ovvero in eterno. Il costo o il nome dell’acquirente non sono stati svelati, ma sappiamo che la prima ad essere stata sepolta all’interno è stata proprio Ester. I suoi cari hanno provveduto all’istallazione di tutte le componenti della cappella.

Continuando ad osservare sull’altare, come di consuetudine c’è una croce, ma non è la semplice croce latina, bensì una Budded Cross, ovvero Croce bruciata. Nota anche come Croce degli Apostoli, sarebbe la Croce Latina fissata con tre cerchi o dischi, alla fine di ogni braccio. Per il cristiano rappresentano la Santissima Trinità, ed era uno dei simboli templari per eccellenza.
L’altra croce che si scorge al di sotto dell’altare, rossa anche se scolorita è una chiara Croce Templare: Croce rossa in campo bianco, nel corso degli anni ne sono state adottate di diversi tipi e forme, dalla croce greca a quella cosiddetta croce patente, ovvero la croce a bracci uguali che si allargano nella parte esterna.

 

Al cimitero di Borgo San Rocco di Potenza ci sono anche altre tombe dalle parvenze Templari, ma la cripta di cui si è parlato è l’unica ad essere perpetua e “fuori dal tempo”. Cosa significa? Significa che se anche dovesse crollare, nessuno potrebbe spostare, né toccarne i resti finchè qualche erede, seppur lontano, ne dia disposizione.

Il Professor Mario Moiraghi, docente universitario ed esperto di storia medioevale, avrebbe dimostrato che i Templari hanno avuto origine in Italia, fondati da Ugo dei Pagani nativo di Forenza in Basilicata. I Cavalieri Templari ebbero origine in Italia Altobradano, la magica terra di Basilicata sarebbe stata la culla dei Cavalieri, e da qui verrebbe anche spiegata la presenza di tali incisioni nella cripta presso il cimitero di Potenza, luogo di eterno riposo per la famiglia capeggiata da uno dei probabili Cavalieri del Tempio.

Giulia Ventura

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Roma Capitale: duro colpo della Polizia locale ai venditori abusivi

ROMA – Azione incisiva della Polizia di Roma Capitale oggi all’illegalità nel commercio itinerante, caratterizzato spesso da venditori che, pur detentori di licenza itinerante, occupano e invadono in modo fisso i marciapiedi, con grandi postazioni piene di mercanzia, prevalentemente abbigliamento. Piazza Vittorio Emanuele, Via Cesare Balbo, Via Montebello, Viale Regina Elena presso il Policlinico sono alcuni dei luoghi oggi oggetto di visita da parte degli agenti provenienti da vari gruppi territoriali, Task Force del Comando Generale, 1° Centro, GPIT. GSSU e Sapienza, tutti in coordinamento ed intervenuti dal primo mattino in contemporanea.

I controlli effettuati sono stati 32 in totale, con pesanti multe e sequestri per le attività non in regola: licenze poco chiare, esposizione irregolare dei prezzi, ampliamenti della superficie di vendita, esposizione prezzi fuori norma, occupazioni di suolo senza autorizzazioni, fino all’abusivismo totale. Sequestrati ben 17.000 articoli, con 56 verbali notificati: l’ammontare complessivo delle sanzioni è finora di 140.000 Euro: a questi dovranno essere aggiunti i provvedimenti che il municipio successivamente notificherà ai responsabili.

Anche i veicoli delle attività di vendita parcheggiati vicino ai banchi non sono stati esclusi dai controlli, visto che spesso creano intralcio alla circolazione: la sola Task Force del Comando, che ha operato presso il Policlinico Umberto 1°, ha controllato anche 16 furgoni: 3 di essi sono stati multati ai sensi del Codice della Strada per sosta irregolare; altre 34 auto sono state multate per lo stesso motivo; Sono in corso ulteriori accertamenti sull’autenticità delle licenze rilevate durante i controlli, dai quali potrebbero scaturire altri provvedimenti.

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