Grottaferrata, arte e sport: la campionessa olimpica Elisa Bianchi al liceo artistico San Giuseppe

GROTTAFERRATA (RM) – Elisa Blanchi, la straordinaria campionessa olimpica, è stata ospite dei giovani studenti del Liceo Artistico Paritario “San Giuseppe” di Grottaferrata nell’ambito del Progetto “I giovani incontrano i Campioni” promosso dal CONI Lazio.

Un incontro, quello di ieri, che ha toccato varie tematiche importanti per lo sviluppo etico e morale dei futuri rappresentanti della nostra società

La conferenza, moderata dal Professore di Scienze Motorie dell’istituto, il Professor Mario Petrosino, è iniziata con l’introduzione del CONI e di come è strutturato in tutte le sue varie federazioni sportive; quindi si è passati alla presentazione di una breve storia delle Olimpiadi con un focus sulle ultime edizioni prestando attenzione al valoroso medagliere dell’Italia alle Olimpiadi di Rio 2016. La Campionessa Elisa Bianchi ha poi illustrato le caratteristiche del suo sport, la ginnastica ritmica, raccontando i suoi sforzi per conciliare gli studi e lo sport a livello agonistico, la difficoltà di vivere lontano dalla famiglia, i dolori degli infortuni e delle sconfitte e soprattutto le enormi soddisfazioni delle vittorie.

La sensibilità degli alunni del Liceo, attraverso le numerose domande, ha portato ad analizzare anche gli aspetti più intimi della vita di un Campione: le paure, il coraggio e la gioia dietro alla grande fatica per la preparazione di un esercizio. Durante il dibattito sono stati mostrati alcuni video delle gare ed esibizioni delle “Farfalle Azzurre” e, prima dei saluti e delle foto di rito, la Campionessa ha sorpreso tutti i ragazzi mostrandogli e facendogli toccare una delle sue più importanti medaglie vinte: la medaglia di bronzo di Londra 2012. Infine gli alunni hanno voluto omaggiare la presenza della Campionessa regalandole due ritratti e un disegno che rappresenta l’esercizio ginnico da lei creato. La scuola ha voluto unire l’importanza dello sport alla profondità dell’arte attraverso i colori e il disegno.




Vicenza, “Sopra e Sotto i Colli Berici”: due fine settimana dedicati alle bellezze e sapori del territorio

VICENZA – Nella primavera 2018 torna Sopra e Sotto i Colli Berici, progetto nato grazie all’Associazione Strada dei Vini dei Colli Berici, che propone due fine settimana dedicati alla scoperta delle bellezze e dei sapori del territorio che circonda la città di Vicenza.

Venerdì 30 marzo, Sabato 31 e domenica 1 aprile 2018 il primo appuntamento, seguito dal weekend successivo, da venerdì 6 a domenica 8 aprile 2018

L’arrivo è previsto per il venerdì sera a Vicenza, con sistemazione in agriturismo e cena tipica con specialità dell’area berica

Il sabato sarà dedicato all’esplorazione dei Colli in bicicletta, con un’escursione tra siti storici e preistorici che si concluderà con il pranzo in un’azienda agricola della zona e una degustazione di vini e prodotti tipici. Nel pomeriggio i più piccoli potranno trascorrere alcune ore in fattoria didattica, mentre per gli adulti sarà prevista una degustazione in distilleria.

La domenica si partirà alla volta del centro di Vicenza attraverso la ciclabile della Riviera Berica, con la possibilità di visitare alcune ville venete come Villa Carli, Villa Valmarana ai Nani e Villa Capra Valmarana, detta La Rotonda. Si potrà altrimenti proseguire per visitare il centro città e la mostra Van Gogh. Tra il grano e il cielo in Basilica Palladiana.

Un programma ricco per vivere a pieno il territorio e scoprire le sue bellezze storico-naturalistiche, ma anche gastronomiche

Patria della “Pietra di Vicenza”, i Colli Berici sono ottimi per la viticoltura: le varietà che si esprimono al meglio in questo territorio sono quelle a bacca rossa come Cabernet, Merlot, Carmenére e Tai Rosso, vitigno autoctono che il Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza si sta impegnando a valorizzare. Questi vini ben si abbinano alle specialità tipiche della gastronomia locale in degustazione durante i due weekend, come Il Bacalà alla vicentina, la Soprèssa Vicentina D.O.P., l’olio extravergine di oliva DOP Berico Euganeo, il miele, i formaggi.

Sopra e sotto i Colli Berici è realizzato nell’ambito del Progetto di eccellenza “Valorizzazione dell’enogastronomia e della tipicità regionale come turismo esperienziale” con il Patrocinio della Regione Veneto. È organizzata dall’Associazione Strada dei Vini dei Colli Berici in collaborazione con Consorzio Vini Colli Berici e Vicenza, Consorzio Pedemontana Veneta e Colli e Svagā.

Il programma completo e dettagliato è disponibile sul sito www.sopraesottoicolliberici.it

Gianfranco Nitti




Castelli Romani, tormenta di neve: disagi, strade chiuse e auto in panne. Critiche su gestione

CASTELLI ROMANI (RM) – Critica la situazione ai Castelli Romani dove la neve continua a scendere abbondante da questa mattina alle 8:00 su tutti i comuni dei Castelli Romani. Le situazioni con maggiori disagi sono a Rocca di Papa, Rocca Priora e Ariccia, dove la polizia locale e la polizia stradale hanno chiuso alcune strade: la Sp 218 che collega Ariccia alla via dei Laghi è impraticabile, stanno operando i mezzi spargisale e spalaneve delle protezioni civili e della Città Metropolitana.  Chiusa al traffico anche la via De Sanctis a Nemi.

Disagi e molte auto in panne anche su via Tuscolana, via Pratoni del Vivaro, via della Montagna Spaccata che sono attualmente chiuse.  Numerosi i soccorsi ad automobilisti fermi per la tormenta di neve da parte della stradale, polizia locale e protezione civile, una famiglia con bambini è stata soccorsa e liberata a Rocca Priora rimasta impantanata nella neve nella loro auto .

Anche una donna ad Ariccia è stata soccorsa dagli agenti della polstrada su via delle Cerquette e aiutata ad uscire dalla sua auto ferma nella tormenta di neve. Disagi alla circolazione su via dei Laghi  con auto in panne e in mezzo alla strada e la polizia provinciale che dirige il traffico. Auto ferme sulla via Nemorense e lunghe code di traffico a causa del ghiaccio su diversi punti della strada.

Il consigliere metropolitano del Pd Massimiliano Borelli critico con la gestione dell’emergenza da parte della Città Metropolitana: “Malgrado l’allerta meteo  – scrive Borelli –  e quindi la possibilità di nevicate a media quota, molte strade dei Castelli Romani e di altre zone della provincia sono impraticabili, anche per l’assenza dei mezzi della Città Metropolitana. I Sindaci non sanno come fare. Come Presidente della commissione viabilità chiederò spiegazioni al neo delegato alla Viabilità della #Raggi, Marcello De Vito. Ancora una volta i nostri territori sono abbandonati a se stessi, perchè si pensa a finanziare funivie a Roma, piuttosto che spargere il sale sulle strade a rischio. Lo scorso anno i termosifoni nelle scuole, quest’anno le strade… ma quando inizieranno a governare anche questo Ente, e sopratutto, dare risposte anche a questi cittadini?”

 




Grottaferrata, carnevale: tutto pronto per il gran finale di martedì grasso

GROTTAFERRATA (RM) – Si concluderà il 13 febbraio, martedì grasso, il ricco carnet di eventi che anche quest’anno ha dato vita al Carnevale Grottaferratese 2018.

Il raduno per la partenza del corteo in maschera è previsto alle 14,30 in piazza De Gasperi per proseguire attraverso Corso del Popolo, viale San Nilo, proseguire a destra su Via Domenichino, girare a destra per Largo Passamonti fino ad arrivare nell’area inferiore del Parco San Nilo dove alle 18 ci sarà il tradizionale rogo del pupazzo di Re Carnevale.

L’evento, organizzato dal Comitato Carnevale Grottaferratese, è stato promosso dagli assessorati al Turismo e alla Cultura del Comune di Grottaferrata e con il contributo della Regione Lazio

“La collaborazione tra istituzioni e cittadini, comune e associazioni del territorio, forze dell’ordine e comitato organizzatore sta diventando ragionevolmente motivo di orgoglio da parte dell’Amministrazione comunale” ha dichiarato il sindaco Luciano Andreotti. “Intendo in tal senso ringraziare la Regione da una parte, il Comitato organizzatore nella persona del presidente Paolo Vinciguerra e tutti i volontari per l’impegno profuso, i figuranti di Grottaferrata che si sono spesi per la riuscita dell’evento, come pure il personale della Protezione Civile e delle forze dell’ordine ai quali va tutta la mia gratitudine. Quello che posso garantire – ha aggiunto il primo cittadino – è un impegno sempre più convinto da parte del Comune per fare in modo che la manifestazione continui a migliorare e a caratterizzarsi per unicità e legame al territorio di Grottaferrata”.

“Sono davvero tante le persone da ringraziare – ha proseguito l’assessore al Turismo, Mirko Di Bernardo – in una manifestazione che per la prima volta in tanti anni è riuscita ad attrarre fondi sovracomunali dalla Regione che ha sostenuto il Carnevale con 10mila euro. Tutto ciò anche con il contributo della nostra Amministrazione comunale, in particolare del sindaco e dell’assessore alla Cultura, Luciano Vergati, insieme agli uffici delegati al sottoscritto, ha reso la festa particolarmente riuscita in allegria, sicurezza e organizzazione. Tutto ciò è stato possibile grazie alla splendida collaborazione con il Comitato organizzatore presieduto da Paolo Vinciguerra, dall’addetto safety and security, architetto Carlo Seidel, ovviamente dalle forze dell’ordine: con i Carabinieri e gli agenti della Polizia Locale, quindi la Protezione Civile e la Croce Rossa. A fianco a tutta l’organizzazione, nel vivo dell’evento, si sono fatti riconoscere e ben volere gli angeli della sicurezza, allievi della Scuola italiana Difesa personale ai quali va un sentito saluto”.

“A tutti – concludono il sindaco e l’assessore al Turismo – augurando ancora buon lavoro per la conclusione, vanno i ringraziamenti e l’arrivederci al prossimo. Ai cittadini, in particolare ai più giovani, il più sentito augurio di buon divertimento a Grottaferrata”.




Palermo, banda di rapinatori: il GIP convalida gli arresti per i 6 banditi

PALERMO – Il G.I.P. ha convalidato gli arresti eseguiti dai Carabinieri della Compagnia San Lorenzo nei confronti dei 6 soggetti fermati sullo svincolo autostradale di Termini Imerese ed intenzionati a commettere una rapina ai danni di uno dei furgoni adibito al trasporto dei tabacchi.

I sei si erano dapprima incontrati in un distributore di Palermo per poi dividersi in varie autovetture in base ai ruoli da svolgere:

Parlatore Michele nato a Palermo, classe 1967 ed il genero Patricolo Manuel nato a Palermo, classe 1994 erano a bordo del furgoncino della ditta “onoranze funebri” pronti ad effettuare il trasferimento della marce una volta trafugata.

I fratelli Bronzellino Vincenzo nato a Palermo, classe 1982 e Bronzellino Onofrio, nato a Palermo, classe 1979 insieme a Trippodo Giuseppe nato a Palermo, classe 1988 e Corrao Giuseppe nato a Palermo, classe 1973, saliti su tre macchine diverse, erano coloro che avrebbero effettuato la rapina approfittando della consegna delle scatole presso una rivendita di tabacchi.

I sei avevano pensato a tutto:

Dalle fascette – trovate all’interno di una macchina – necessarie per bloccare i due dipendenti, alla bomboletta spray da usare per oscurare le telecamere installate a protezione del carico, oltre a scalda collo e guanti per evitare di lasciare impronte.

I Carabinieri sono riusciti ad evitare che i rapinatori riuscissero ad impossessarsi di circa 200.000 euro di merce.

All’esito dell’udienza di convalida e degli interrogatori il G.I.P. ha disposto la custodia cautelare in carcere per tutti i componenti della banda, ad eccezion fatta per Trippodo Giuseppe, tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione in virtù del suo ruolo marginale.




Nemi, via della Radiosa è libera: i cassonetti dei rifiuti ora si affacciano sul lago

NEMI (RM) – I cassonetti dei rifiuti a Nemi si trasferiscono da un sito dove non potevano stare ad un altro sito, anche questo, dove non possono stare. Così si può riassumere quanto accade nel piccolo paese governato dal sindaco Alberto Bertucci dove l’area di via della Radiosa che fino a qualche giorno fa assisteva ad una sorta di gestione dei rifiuti – carico e scarico da parte della società Lazio Ambiente SpA – appare sgombra dall’immondizia, cassonetti e campane che sono riapparsi però in via Nemorense di fronte al civico 59 su un terreno che affaccia direttamente sul lago di Nemi. Un altro sito, quest’ultimo, che è protetto da tutti i vincoli possibili per la tutela ambientale e idrogeologica.

Monnezza e belvedere (Nemi salotto d’Europa)

E se da una parte, finalmente, si può dire salvo il pozzo dell’acqua potabile, che rifornisce la cittadinanza, situato nelle immediate vicinanze di quell’area in via della Radiosa dove fino all’altro giorno si stipavano i rifiuti in attesa di conferirli in discarica, dall’altra c’e’ un nuovo scempio che si affaccia proprio sul belvedere di uno dei siti più belli d’Italia. Una situazione, quella della raccolta e gestione dei rifiuti, che a Nemi appare ancora come precaria e l’impressione è quella di un’amministrazione in affanno che non riesce a trovare la quadra per far decollare la raccolta differenziata sull’intero territorio comunale.

Due scelte sbagliate hanno infatti contraddistinto le consiliature Bertucci in tema di differenziata:

La prima riguardo l’individuazione di un terreno in località “Fornaccio”

Qui si intendeva edificare l’isola ecologica, tanto che il terreno venne acquistato dal Comune di Nemi e l’ufficio Tecnico predispose il progetto preliminare dell’isola ecologica al fine di poter richiedere il finanziamento all’allora Provincia di Roma per la realizzazione dell’impianto che prevedeva una spesa complessiva di circa 255mila euro. Progetto preliminare di isola ecologica poi approvato dalla Giunta comunale e che dopo parcelle pagate ai vari agronomi e geologi venne bocciato in sede di conferenza di servizi.

La seconda, fu la scelta del sito in via della Radiosa, già utilizzato per la gestione rifiuti

“Andiamo a approvare il progetto in variante con annessa nuova localizzazione del sito. – Dichiarava il sindaco di Nemi Alberto Bertucci durante il Consiglio comunale del 13 luglio 2016 – Il progetto – proseguiva il primo cittadino – sotteso a questa variante è funzionale non solo alla realizzazione dell’isola ecologica in sé in una ubicazione precisa, ma ha caratteristiche che ne consentono il finanziamento e la realizzazione in diverse localizzazioni purché rispettosa dei requisiti standard. A tal proposito la scelta è risultata complessa fin dall’inizio, considerate le difficoltà e i rilievi geomorfologici caratterizzanti tutto il paese. La scelta iniziale – Fornaccio Ndr. – aveva comunque una logica – concludeva Bertucci – (ad esempio per l’accessibilità), questa scelta finale (vicino al campo sportivo ) invece è quella più equilibrata tra i diversi fattori (realizzazione obiettivi, tempistica, caratteristiche territoriali, idoneità alla funzione)”. A nessuno però passò per la mente che nelle immediate vicinanze del sito di via della Radiosa era presente il pozzo dei Corsi che fornisce acqua potabile alla cittadinanza.

E così dalle colonne di questo quotidiano iniziammo una campagna di informazione in solitario, abbinandola ad esposti rivolti a tutte le Autorità competenti

Abbiamo anche segnalato il fatto alle associazioni ambientaliste, tra le quali una ben nota associazione di importanza nazionale che però non ci ha dato alcun riscontro sebbene il caso riguardasse tematiche di loro stretta pertinenza: l’ambiente. Tutto questo accadeva mentre altri erano impegnati a dare ben altre notizie, frutto, spesso, di copia e incolla rapsodici e fulminei e non privi di errori ortografici. Tutto questo in quasi due anni di ripetuti articoli, correlati da video e reportage fotografici che testimoniavano la regolare attività gestionale dei rifiuti in un sito predestinato pure a divenire isola ecologica e ricevendo un riscontro fattivo solo dal Garante Idrico del Lazio, la dottoressa Paola Perisi che fin dall’inizio si è subito dimostrata sensibile all’argomento attivandosi con le altre Autorità, tra le quali l’Arpa Lazio che proprio qualche giorno fa ha scritto al Comune di Nemi sollecitando un intervento al fine di appurare l’esistenza o meno di cassonetti dei rifiuti e relativa gestione dell’immondizia. Per arrivare quindi alla bocciatura dell’area, in sede di conferenza di servizi, quale isola ecologica da parte del gestore idrico Acea che in considerazione del pozzo d’acqua “dimenticato” dagli amministratori pose il suo diniego.

Ora la storia sembra ricominciare per via Nemorense, del resto il proverbio recita “non c’e’ due senza tre”

Ciò senza nulla togliere alla chiara ed evidente situazione complicata di dover gestire dei rifiuti in un territorio pieno di vincoli e aree naturali protette. Forse la chiave di volta è nella tanto sbandierata convenzione con un Comune limitrofo. A Nemi il posto sembra proprio non esserci.




Regionali Lazio, a Valmontone l’inaugurazione del comitato elettorale di Eleonora Mattia (Pd)

 

VALMONTONE (RM) – C’era entusiasmo, calore e tanta gente, in via Paradiso a Valmontone, all’inaugurazione del Comitato elettorale di Eleonora Mattia, candidata PD al Consiglio regionale del Lazio. Ad aprire gli interventi è stata Antonia Paparelli, attuale vice presidente del Coni regionale, più volte premiata per l’impegno profuso in ambito politico e amministrativo: “Le donne sono il sale della terra – ha affermato la Paparelli – senza le donne il mondo non va avanti. Dobbiamo sostenere Eleonora non solo perché è donna, e ha dimostrato già le proprie capacità, ma perché si è sempre impegnata senza pensare ad interessi e tornaconto”.

Anche Veronica Bernabei, vice sindaco di Valmontone e coordinatrice del comitato, ha voluto rimarcare la passione che anima Eleonora:

“Mi ha colpito molto – dichiara la Bernabei – quando nell’ultimo Consiglio, ha detto ‘sono rimasta in Consiglio comunale da semplice soldato per senso civico e per onorare l’impegno preso con i miei elettori’. Oggi siamo noi la sua squadra, tutti a sua disposizione, per completare quel cambiamento avviato cinque anni fa e porre le basi per continuare a far crescere sia Valmontone che il territorio”.

Amore per il territorio che anche il sindaco, Alberto Latini, ha chiamato in ballo ricordando:

“Non ho mai avuto la possibilità di eleggere un consigliere regionale di Valmontone. Oggi Eleonora ci permette di farlo in un contesto in cui, dopo anni, è stata sconfitta la destra e riportato il centrosinistra al governo di Valmontone, Artena, Labico e Colleferro, ed oggi è determinante avere un riferimento in Regione che conosca questi territori”.

A sostenere Elenora Mattia, comunque, non c’è solo l’area casilina, ma tantissimi amministratori e simpatizzanti provenienti da ogni angolo della Provincia di Roma e, fondamentale, da Roma Capitale.

Come la consigliera comunale di Roma, Giulia Tempesta, ha ribadito:

“Quella di Eleonora è una candidatura che parte dal basso, fortemente condivisa e sostenuta da Roma e da tutti noi. Conosciamo bene la sua esperienza e le sue capacità ed è la risposta migliore a quella politica, becera e qualunquista, che oltre a non condannare fermamente i fatti di Macerata, laddove governa si caratterizza, come a Roma, per inadeguatezza e incompetenza, che paralizzano le amministrazioni e negano risposte ai cittadini. Il 4 marzo abbiamo due grandi scommesse da vincere: far entrare in Regione le donne, con Eleonora, e dare un senso, con Zingaretti e Mattia, al nostro impegno quotidiano per i territori”.

Appassionato, come sempre, l’intervento del sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che ha ricordato:

“Qui 10 anni fa imperava la destra, oggi abbiamo invertito la tendenza, e si vede. La candidatura di Eleonora non è estemporanea ma è il coronamento di un percorso durato anni, di un impegno costante, di una presenza forte sui grandi temi e sulle battaglie più importanti. Oggi può diventare un riferimento in Regione per gli amministratori locali, non certo per avere favori ma per garantirci pari dignità con tutti gli altri, essere primi tra i primi”.

“Anche oggi siamo tantissimi e ci siamo emozionati – commenta la candidata Eleonora Mattia – e di questi tempi non è poca cosa.

Siamo qui con due obiettivi principali: non far tornare in Regione chi cinque anni fa l’aveva distrutta e arginare chi sta facendo campagna elettorale basata solo sul terrore e sul rancore. Sappiamo tutti che ci sono difficoltà, ma non cadiamo nel gioco tra stranieri e poveri italiani. Siamo contro il razzismo, senza se e senza ma, e lottiamo per la tenuta democratica in questo Paese. L’introduzione della doppia preferenza, uomo/donna, mi permette di essere qui, sostenuta non solo dai sindaci che hanno deciso di scommettere su una candidatura locale ma anche dalla Città di Roma che, come conferma la presenza della consigliera Giulia Tempesta, ha deciso di sostenere per la Regione una donna del territorio ”.

“Io – conclude la Mattia – sono solo la sintesi di un progetto più ampio, che riguarda le donne e gli uomini dei territori, e come tale mi propongo di essere riferimento reale per tutti. Oggi però, prima ancora che per chi votare, dobbiamo essere bavi a parlare alle persone, spiegando loro l’importanza di andare a votare, per un progetto serio, con le idee chiare e attento alle esigenze di tutti i cittadini del Lazio”.




Nemi, lotti interclusi: un residente del Parco dei Lecci scrive al sindaco Bertucci

NEMI (RM) – Riceviamo e pubblichiamo una lettera che un residente della zona alta di Nemi – Parco dei Lecci – rivolge al primo cittadino Alberto Bertucci (la missiva è indirizzata oltre che al nostro giornale anche ai consiglieri di opposizione – Stefano Tersigni di “Insieme per Nemi”, Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri di “Ricomincio da Nemi” – , al Consorzio Parco dei Lecci e al Comune di Nemi nella persona del sindaco.

Il tema è la mancata fruizione pubblica di una porzione di lotto, di proprietà dell’Ente locale da circa sette anni, che di fatto non è accessibile e quindi inutilizzabile dalla collettività che però paga le spese relative allo stesso.

Di seguito la lettera del residente: 

“Egregio sindaco Alberto Bertucci chi le scrive è un suo concittadino,

mi chiamo Salvatore Scarpisi residente in via Parco dei Lecci e intendo sottoporLe una questione che riguarda la mancata fruizione di un bene pubblico da parte dei cittadini di Nemi, in particolar modo del Consorzio Parco dei Lecci. Sono circa sette anni che il Comune di Nemi è proprietario di 1/3 del lotto di proprietà […Omissis…], il quale ha potuto edificare grazie alla formula del lotto intercluso, che ad oggi risulta recintato e quindi parte integrante della proprietà dello stesso. In pratica 1/3 di quel terreno ubicato al civico […omissis…] in via degli Ontani è pubblico, dunque della collettività, ma ne usufruisce il privato.

Tant’è che i benefici sono spesso confermati da vari episodi:

Quando si è verificata la caduta dei rami in via dei Corsi lo scorso settembre, sebbene l’area d’intervento da parte dei Vigili del Fuoco fosse pubblica, gli stessi per poter accedere sono dovuti necessariamente  passare attraverso l’ingresso del privato in via degli Ontani. Proprio grazie a quell’intervento si è potuta conoscere l’esatta porzione della parte comunale, in quanto sono stati gli stessi privati a darne specifica indicazione ai Vigili del Fuoco intervenuti. Pertanto il primo beneficio è che il Comune ha messo in sicurezza delle alberature che però fanno ancora parte integrante di una proprietà privata. Il secondo beneficio è che i cittadini di Nemi pagano la quota relativa al lotto [… omissis…], come si evince dal consuntivo 2016 – preventivo 2017 del Consorzio Parco dei Lecci.

Queste spese sono imputate al Comune di Nemi per la misura di 1/3 del lotto a partire da dopo il rogito di cessione all’Ente pubblico, quindi da circa sette anni.

Tanto premesso per chiederLe di voler intervenire sulla questione di pubblico interesse e quindi di rendere fruibile alla collettività la porzione pubblica del lotto. La richiesta è maggiormente motivata dalla contingente necessità di spazi pubblici da riservare ad aree sosta, strada, così come chiaramente esplicitato dalla attuale variante al P.R.G.

Sicuro di un suo interessamento, colgo l’occasione per porgerLe i miei più distinti saluti

Salvatore Scarpisi”

 




Roma, presi i due banditi che terrorizzavano farmacie e supermercati

ROMA – Scattate le manette per i due banditi che, tra il 20 e 24 gennaio, rapinarono, armati di pistola, un supermercato in via Portuense e una farmacia in via di Bravetta. Si tratta di due cittadini romani, di 30 e 42 anni, senza occupazione e già noti alle forze dell’ordine per precedenti reati. L’accusa per i due malviventi che sono stati trasferiti al carcere di Regina Coeli è quella di rapina e ricettazione. A identificare, quindi a rintracciare i due malfattori i Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli insieme ai militari della Stazione Roma Bravetta che hanno portato avanti una minuziosa attività investigativa che metteva in evidenza uno stesso modus operandi che si ripeteva nel tempo da parte dei due delinquenti: raggiunto l’obiettivo scelto a bordo di uno scooter, poi risultato rubato, mentre uno rimaneva fuori con il veicolo in moto, fungendo da “palo”, l’altro entrava nell’esercizio commerciale e minacciava i dipendenti, puntando loro una pistola e facendosi consegnare l’incasso.

All’epoca dei fatti, i Carabinieri intervennero sui luoghi ricostruendo i due episodi simili e acquisendo le immagini delle videosorveglianze della farmacia e del supermercato. La successiva attività tecnica e l’attenta analisi dei video ha permesso ai Carabinieri di identificare i rapinatori. Rintracciati presso le rispettive abitazioni, i malviventi sono stati arrestati dai Carabinieri che hanno trovato in loro possesso e sequestrato la pistola – una fedele riproduzione ad aria compressa di una Beretta 9×21-, lo scooter – denunciata rubata in data 24 gennaio -, l’abbigliamento e i caschi, il tutto utilizzato per consumare le due rapine.




La Madonna Esterházy di Raffaello a Roma

ROMA – Dal 31 gennaio all’8 aprile 2018 le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, nella sede di Palazzo Barberini, dedicano a La Madonna Esterházy di Raffaello una mostra curata da Cinzia Ammannato. In occasione del prestito – concesso dal 27 gennaio al 9 aprile – della celeberrima Fornarina per la mostra Raffaello e l’eco del mito, in programma all’Accademia Carrara di Bergamo (27 gennaio – 6 maggio 2018), viene presentata al pubblico una delle opere più interessanti e significative della produzione raffaellesca, grazie a una politica di scambi incrociati con musei italiani e stranieri, promossa dalle Gallerie.

La Madonna Esterházy di Raffaello è una tavola in pioppo di piccole dimensioni (cm 29 x 21,5), proveniente dallo Szépművészeti Múzeum di Budapest, il Museo Nazionale di Belle Arti ungherese, dipinta intorno al 1508, tra la fine del periodo fiorentino e l’inizio di quello romano. In quell’anno, cruciale per l’arte dell’Occidente, si aprivano i cantieri per le decorazioni del nuovo Vaticano: la volta della Cappella Sistina e le Stanze degli appartamenti papali.

Il confronto con il disegno conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi – qui rappresentato con una riproduzione in grande formato – evidenzia il momento di passaggio intellettuale dell’artista dal mondo fiorentino a quello romano. Nel disegno infatti il fondale presenta un partito tipicamente fiorentino fatto di colline e alberi. Si tratta di un primo stato, diverso da quello finale su tavola, dove si vedono invece rovine antiche di sapore romano, nelle quali si sono voluti riconoscere i resti del Tempio di Vespasiano e della Torre dei Conti nel Foro Romano. Insomma, elementi dell’antico che rimandano a Roma.

Non è chiara la committenza: una scritta sul retro, non più visibile, riconduceva a Elisabetta, madre di Maria Teresa d’Asburgo, e a un dono dell’opera da parte di Clemente XI Albani.
La tavoletta rientra in una serie di quadri di Raffaello che legano bene fra loro, come la Madonna del Baldacchino in Palazzo Pitti a Firenze e la Sacra Famiglia Canigiani della Alte Pinakothek di Monaco. Nulla è casuale in quelle opere strettamente connesse, nonostante le rispettive diverse scale di grandezza. Riflettono ricerche tanto coerenti da poterle datare con buona approssimazione in un circoscritto giro di mesi dell’intensissima vita dell’autore.

La tavola viene esposta accanto a una riproduzione in grande del correlato disegno preparatorio e ad altre tre opere provenienti dalle Gallerie Nazionali, simili per formato e ambiente.

Gianfranco Nitti




Velletri, carnevale. Ciarcia: “Un evento da valorizzare”

VELLETRI (RM) – Dopo il successo di domenica 28 gennaio il Carnevale Veliterno si prepara per il secondo appuntamento del 4 febbraio dove torneranno a sfilare per il centro di Velletri i caratteristici carri allegorici. Una tradizione portata avanti grazie all’impegno dell’Università del Carnevale in collaborazione con l’amministrazione comunale di Velletri. “Per costruire un carro ci vuole un tempo minimo di tre mesi – ha detto il presidente dell’Università del Carnevale di Velletri Romolo Rossetti – e quest’anno – ha proseguito Rossetti – nonostante i ritardi nella partenza dei lavori siamo riusciti a portare il risultato a casa.

Tante le maestranze, infatti, impiegate per realizzare i carri allegorici

Dal falegname, al fabbro, al tecnico specializzato nel realizzare i movimenti fino al maestro di cartapesta per la realizzazione dei vari personaggi. Una manifestazione ripresa a partire dal 1978 quando il Carnevale a Velletri è ritornato al suo corso normale e che fino ad oggi ha effettuato una sola sosta quando il 14 gennaio del 1991, con i carri appena freschi di colla e pronti all’uscita, l’Università del Carnevale annunciava la sospensione delle sfilate in programma per i giorni 3,7,10 e 12 febbraio a causa dei gravi fatti avvenuti nel Golfo.

Velletri e i maestri di Viareggio

Una tradizione, quella della realizzazione dei vari personaggi e maschere carnascialesche in cartapesta, che a Velletri è stata affinata grazie all’apporto dei maestri di Viareggio che nel lontano 1987 tennero un corso a Velletri per spiegare le tecniche di lavorazione. E così, ormai da oltre un trentennio, l’associazione dell’Università del Carnevale si è fatta custode di queste antiche tecniche rivisitandole di anno in anno agli usi e costumi locali. “Un vero e proprio motivo di vanto avere tutte queste professionalità” ha detto l’assessore al Bilancio Marilena Ciarcia sottolineando il fatto che il contributo che l’amministrazione comunale concede all’Università del Carnevale a malapena riesce a coprire solo le spese vive sostenute per realizzare l’evento.

I costi dell’edizione 2018

Basti pensare, infatti, che su un costo complessivo, per il Carnevale di quest’anno, di circa 9mila euro solo 2500 se ne sono andati per diritti d’autore corrisposti alla SIAE per le musiche che accompagnano i carri durante le sfilate. L’assessore ha comunque ipotizzato nuove iniziative da mettere in campo per valorizzare il proseguo di questa antica tradizione, quale ad esempio uno scambio culturale con la città di Viareggio.

L’intenzione è quindi quella di andare avanti con questo progetto di cultura che rappresenta sicuramente una parte importante della storia di Velletri e a quanto sembra le premesse ci sono tutte grazie all’apertura sia dell’amministrazione comunale che dell’Università del Carnevale.