NAPOLI: PRESI I CRIMINALI CHE HANNO SPARATO AGLI AGENTI

Redazione

Napoli – Sono tre giovani, poco più che ventenni, tutti pregiudicati di Napoli, i fermati dalla Squadra mobile napoletana perché ritenuti i responsabili del ferimento di due poliziotti avvenuto all'alba di ieri nel capoluogo partenopeo. I criminali fuggivano dopo aver rapinato un uomo dello scooter e del cellulare.

Ricordiamo l'episodio avvenuto in via Galileo Ferraris: la volante del commissariato di Poggioreale tenta di fermare tre persone a bordo di uno scooter, ma i giovani per evitare il controllo da parte dei poliziotti scappano.

Dopo alcune centinaia di metri lo scooter rallenta e affianca la volante; uno dei passeggeri estrae una pistola calibro 9 e spara alcuni colpi verso i poliziotti ferendoli. A questo punto si interrompe l'inseguimento.

Uno dei tre pregiudicati fermati, detenuto in un istituto di pena minorile di Roma, non è rientrato dal un permesso premio ottenuto prima di Natale: stava scontando una pena per avere sparato, quattro anni fa, a una pattuglia della polizia. Un altro fermato era sottoposto agli arresti domiciliari.

Due degli arrestati hanno ammesso le proprie responsabilità, un terzo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

All'indomani del conflito a fuco il capo della Polizia Alessandro Pansa si era recato a Napoli per incontrare i poliziotti feriti e accertarsi delle loro condizioni.




NESSUNO E' "DIVERSO"

di Chiara Rai

Violenze, discriminazioni, adolescenti che si suicidano solo perché si sentono diversi. Ma diversi rispetto a chi? Un ragazzo gay è stato trovato morto sulle sponde del Tevere. Rapito, seviziato e ucciso da qualcuno che si è permesso di spegnere il suo sorriso. Non intendo parlare di matrimoni, figli, genitori omosessuali perché aprirei una voragine di commenti che lasciano il tempo che trovano. Ognuno ha la sua idea in merito. Parlo del fatto che nel 2014 si deve poter girare per strada senza la paura di essere aggrediti soltanto perché si è omosessuali. L’omosessualità esiste dalla notte dei tempi ma è rimasta vittima di retaggi sociali. Essere gay o eterossessuali non dovrebbe costituire alcuno stupore in nessuno. I gay non sono diversi o speciali rispetto agli etero. Si tratta che agli uni piacciono le persone dello stesso sesso e agli altri quelle del sesso opposto. Punto. Il resto è veramente superfluo e spesso disumano. Da condannare chi ruba e uccide e toglie la dignità alle donne con gesti di violenza, ma non una donna che ama un’altra donna o un uomo che ama un altro uomo. Nessuno ha il diritto di giudicare se non Dio, per chi ci crede.




BUDRIO: 28ENNE ARRESTATO MENTRE COMPIE UN FURTO

Redazione

Budrio (BO) – Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Budrio hanno arrestato un 28enne di Mirandola per furto in abitazione. L’arresto è stato eseguito intorno alle ore 13:00. I militari stavano effettuando un servizio di controllo del territorio quando, in prossimità di un’abitazione sita in via Viazza Sinistra, hanno visto una persona sospetta che stava caricando del materiale ferroso (grate, reti e lastre) all’interno di un furgone risultato di proprietà della convivente. Gli accertamenti svolti hanno permesso di appurare che la ferraglia era stata rubata all’interno di una casa colonica ivi ubicata. Quanto rinvenuto, veicolo compreso, è stato posto sotto sequestro. Il giovane, noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia per rissa, ricettazione, furto e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, è stato condotto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, da dove, questa mattina è stato prelevato e accompagnato nelle aule giudiziarie di via Farini per la celebrazione del rito direttissimo. 

 




BARLETTA: SFIORATA TRAGEDIA LUNGO LA TRATTA FERROVIARIA DEL NORD BARESE.

Redazione

Barletta – I Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno arrestato un 58enne del luogo colto nella flagranza del reato di furto aggravato e pericolo di disastro ferroviario causato da danneggiamento.

Allertati da personale delle ferrovie i militari, giunti sul posto, hanno sorpreso l’uomo mentre era intento a tagliare i cavi in rame che alimentano il sistema di segnalazione dell’arrivo dei treni e che dunque determina l’accensione del semaforo rosso e l’abbassamento delle sbarre del passaggio a livello. Dopo un breve inseguimento il soggetto è stato bloccato e, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, associato presso la locale casa circondariale.

 




LAVORO: 7 ITALIANI SU 10 HANNO PAURA DI PERDERLO

Redazione

Ben sette italiani su dieci (70 per cento) si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro che rappresenta la principale preoccupazione dei cittadini nel 2014. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti-Ixe’ in occasione della presentazione dei dati Istat su occupati e disoccupati a novembre 2013. Per quanto riguarda la situazione generale la percentuale di quanti sono pessimisti per il futuro e pensano che la situazione peggiorerà sono il 35 per cento mentre al contrario – sottolinea la Coldiretti – sono il 51 per cento coloro che ritengono che non ci saranno cambiamenti mentre sono solo il 14 per cento quelli convinti che ci sarà un miglioramento. Oltre la metà degli italiani (53 per cento) teme per il futuro di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia. Se il 42 per cento degli italiani vive infatti senza affanni, il 45 per cento riesce a pagare appena le spese senza permettersi ulteriori lussi, mentre il 10 per cento non hanno oggi – precisa la Coldiretti – reddito a sufficienza neanche per l’indispensabile a vivere. Per uscire dalla crisi e sostenere la ripresa la maggioranza degli italiani (54 per cento) considera la produzione di cibo il vero motore dell’economia e il 18 per cento punta sulla moda. Il cibo e la moda – conclude la Coldiretti – sono anche considerati trainanti anche per l’immagine dell’Italia e del Made in Italy all’estero rispettivamente dal 45 e dal 38 per cento degli italiani.

 




CASELLE: CONVIVENTE DELLA EX DOMESTICA COLPEVOLE DEL TRIPLICE OMICIDIO

Redazione

Caselle (TO) – Il compagno della ex domestica dei tre anziani uccisi è colpevole del triplice omicidio. Un giallo che ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Svolta nelle indagini sul triplice omicidio di Caselle. I carabinieri hanno fermato il presunto assassino di Claudio Allione, della moglie, Maria Angela Greggio, e della suocera, Emilia Campo Dall’Orto. Si tratta di Giorgio Palmieri, pregiudicato torinese di 56 anni, convivente della ex domestica della famiglia, licenziata poco tempo fa perché accusata di aver rubato una collanina. L'uomo ha confessato: "Sono stato io, ho agito da solo".La confessione, secondo quanto si apprende, è giunta nella notte, al culmine di un lungo interrogatorio. Gli inquirenti erano sulle tracce di Palmieri già da martedì quando, analizzando il traffico telefonico, avevano rilevato la sua presenza a Caselle nonostante vivesse a Torino. I carabinieri lo hanno trovato a casa di un amico nel capoluogo piemontese. Sulle sue mani evidenti ferite causate con ogni probabilità dall'arma del delitto, forse un punteruolo. Era stato Maurizio Allione, figlio e nipote delle vittime, a fare per primo il nome di Dorotea De Pippo, ex collaboratrice domestica di casa Allione. "Mia madre l'aveva mandata via per il sospetto del furto di una collanina", aveva detto agli inquirenti precisando che era stata la sua fidanzata, Milena, a svelarglielo. Il movente: una rapina per vendetta – Un tentativo di rapina finito nel sangue. Sarebbe questo il movente del triplice omicidio di Caselle. Giorgio Palmieri, venerdì notte, sarebbe entrato nella villetta per rapinare la famiglia, colpevole di aver licenziato la sua compagna. Forse in seguito alla reazione degli Allione, l'uomo, che ha detto agli investigatori di non aver portato armi con sé, li ha colpiti con un'arma da taglio trovata all'interno dell'abitazione. La colf aveva scagionato Maurizio – Al fianco degli investigatori per tutta la durata dei sopralluoghi, Dorotea De Pippo aveva detto agli inquirenti di essere certa dell'innocenza di Maurizio Allione, smentendo le voci di dissidi tra il 29enne e i genitori per questioni economiche: "Ho letto sui giornali tante cose che non sono proprio vere – aveva raccontato la donna, come riportato da La Stampa -. Ho sentito che ci sarebbero state questioni per dei soldi. Il ragazzo non ha mai avuto questi problemi, anche perché gli Allione sono una famiglia benestante e lui bastava che chiedesse". La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti.
Mai iscritto nel registro degli indagati eppure lacerato dai sospetti sulla sua persona. Maurizio Allione, che nel triplice delitto di Caselle ha perso mamma, papà e nonna, elogia il lavoro degli investigatori: "I carabinieri e i magistrati hanno fatto un ottimo lavoro, non ho mai dubitato di loro. Sono sempre stato convinto che credessero nella mia innocenza", ha dichiarato per voce del suo avvocato, Stefano Castrale.




SIGNA: LA PROPRIETARIA LO SCOPRE MENTRE RUBA E LUI L'AGGREDISCE E SCAPPA VIA

Redazione

Signa (FI) –  Al fine di guadagnarsi la fuga, aggredisce la proprietaria di casa che lo sorprende nella sua abitazione mentre effettua un furto. Rintracciato ed arrestato subito dopo dai Carabinieri per rapina e altro furto commesso precedentemente nella zona.
Giornata movimentata per i Carabinieri della Stazione di San Piero a Ponti. I militari, durante la serata di ieri, su richiesta di attivazione da parte di alcuni cittadini del luogo, sono intervenuti nel centro abitato Signa. Una donna, 31enne, mentre stava rientrando nella propria abitazione, ha notato all’interno un uomo che già si era impossessato di un tablet ed un i-phone di ultima generazione. La stessa ha cominciato ad urlare per attirare l’attenzione dei vicini, ma il ladro, per guadagnarsi la fuga e conservare il possesso dei dispositivi elettronici di cui si era appena appropriato, ha spintonato ripetutamente con violenza la donna, facendola cadere a terra. I Carabinieri intervenuti, avvalendosi delle preziose informazioni fornite dalla vittima e dai vicini di casa sulle caratteristiche fisico somatiche dell’autore del reato e sulla via di fuga intrapresa, hanno iniziato una vera e propria caccia all’uomo, conclusasi con il rintraccio dell’uomo in breve tempo, ad alcune centinaia di metri di distanza. Lo stesso era, inoltre, in possesso di una biciletta del tipo mountain bike, sottratta, nella circostanza, presso l’abitazione adiacente ai danni di un giovane 20enne. L’uomo, marocchino 21enne, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per rapina impropria e furto di bicicletta. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.




BARLETTA: SGOMINATA DAI CARABINIERI LA BANDA DEI LADRI DI GASOLIO

Redazione

Barletta – I Carabinieri della Compagnia di Barletta e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Trani, a carico di sette soggetti appartenenti ad un sodalizio criminale noto come la banda del gasolio, accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti di gasolio commessi negli ultimi mesi ai danni di aziende e depositi di carburante in Puglia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Campania. Con l’operazione odierna cui hanno partecipato un centinaio di Carabinieri del Comando Provinciale di Bari ed un velivolo del 6° Nucleo Elicotteri di Bari, sono stati arrestati sei pregiudicati pugliesi, 4 di Andria (BT) e 2 di Cerignola, arrecando un durissimo colpo al fenomeno dei furti di gasolio ai danni di imprese.

Le indagini, avviate nell’ottobre dello scorso anno, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno consentito di definire i diversi livelli operativi dell’organizzazione ed il “modus operandi”. Si tratta di un gruppo delinquenziale con sede operativa ad Andria (dove risiede il capo 57enne) e costituito da pregiudicati di Andria e Cerignola. Comune obiettivo del sodalizio era quello di depredare i depositi di carburante dell’intero territorio nazionale, immettendolo nel dinamico e redditizio mercato clandestino.

Nel corso dell’indagine sono stati tratti in arresto due soggetti appartenenti alla banda e recuperati ingenti quantitativi di gasolio.

Durante le perquisizioni odierne sono stati rinvenuti anche oggetti di argenteria di rilevante valore.

Le indagini proseguono al fine di individuare i canali della ricettazione.

 




NAPOLI: BUONO CHE DE MAGISTRIS VISITI I ROM ALL'EPIFANIA MA GLI 80 SFOLLATI DELLA RIVIERA DI CHIAIA ANCORA ASPETTANO….

di Christian Montagna

Il sei gennaio il sindaco Luigi de Magistris si è recato presso il centro comunale di accoglienza e supporto territoriale presso l'ex scuola Deledda di Soccavo. Nato nel duemilacinque come centro di prima accoglienza in seguito all'ondata migratoria dei rom rumeni si è poi trasformato col tempo in un centro di accoglienza e punto di riferimento per l'integrazione degli stessi rom. Suddetta struttura accoglie trenta nuclei familiari e rappresenta un modello di convivenza tra etnie diverse in un quartiere nel cuore della città. E' stata garantita una ristrutturazione a breve di una parte dell'edificio dopo i lavori già eseguiti nei mesi scorsi. Caro Sindaco le ricordo però che a necessitare di una sua visita e soprattutto di un intervento più concreto sono anche gli ottanta sfollati della Riviera di Chiaia che il quattro Marzo duemilatredici si son visti crollare davanti ai propri occhi le abitazioni del civico settantadue all'angolo con via Arco Mirelli per i lavori della linea metropolitana che causarono il cedimento dell'ala anteriore destra del palazzo. Si è scoperto successivamente che si sarebbe creato un torrente sotterraneo di acqua e fango a circa venticinque metri dal sottosuolo realizzato nel cantiere dei lavori di piazza della Repubblica. Ebbene sono passati dieci mesi ma quel mastodontico palazzo è ancora lì con la sua parte mancante a testimoniare nel centro di un quartiere storico, popolare e popolato un probabile abbandono da parte delle istituzioni. Giustissima indubbiamente la visita del giorno dell' Epifania al centro Rom ma altrettanto doverosa dovrebbe essere quella al suo popolo che l'ha scelto come guida! Sicuramente c'è qualcuno che muore dalla voglia di poter rientrare nella propria casa.




TERAMO: IN MANETTE PER DETENZIONE DI COCAINA E MARIJUANA

Redazione

Teramo – Nella decorsa serata, nell'ambito del rafforzamento dei servizi di vigilanza per le festivita' natalizie anche sulle arterie stradali della provincia, una pattuglia della Polizia Stradale, sulla SS. 80 nel territorio di Bellante, ha fermato per un controllo un' autovettura con a bordo un giovane albanese.

Durante le verifiche documentali il predetto mostrava evidenti segni di nervosismo e gli agenti, pertanto, decidevano di procedere alla perquisizione del veicolo ed a quella personale. Mentre l'uomo attendeva cercava di disfarsi di un involucro gettandolo tra l'erba del vicino campo: la cosa pero' non e' sfuggita ai poliziotti che, nel recuperarlo avevano modo di riscontrare che conteneva 10 gr. di marijuana. L'approfondito controllo del veicolo faceva rinvenire, ben nascosto, un coltello a serramanico.

Gli agenti decidevano cosi' di procedere anche alla perquisizione del domicilio del trentenne fermato, KIPTIU Ilirjan, all'esito della quale si riveniva all'interno della camera da letto, in un cassetto ove era riposta la biancheria intima, avvolto in uno slip, un involucro contenente ulteriori 215 gr. di marijuana. In un altro cassetto, altro involucro con 2 gr. di cocaina ed un bilancino di precisione. Messo a disposizione della Procura della Repubblica è stato posto agli arresti domiciliari.




LECCE: RAPINA ALL'EDICOLA

Redazione

Lecce – Verso le ore 13:00 del giorno 6 gennaio scorso, giungeva alla Centrale Operativa della Questura la segnalazione di una rapina ad un'edicola. L'interlocutore, padre dell'edicolante, riferiva di essere all'inseguimento, a distanza, del rapinatore, dando continue indicazioni della sua posizione.

Immediatamente, interveniva sul posto personale della Sezione Volanti che, dopo qualche minuto, intercettava SARACINO Aurelio, leccese del'78, che sottoposto a controllo veniva trovato in possesso della soma di 345,00 euro, provento della rapina, e di un'arma tipo pistola semiautomatica di colore nero, fedele riproduzione di quella vera per caratteristiche di peso e forma a cui, per aumentare la potenzialità di minaccia, è stato asportato il "tappo rosso" di segnalazione, in violazione della disciplina delle armi ex art.5 legge 110/75.

Portato in Questura per gli atti di rito, sentito il P.M. di turno, l'uomo è stato tratto in arresto per rapina aggravata da minaccia con arma e travisamento e alterazione di arma o parte di essa, e condotto presso la locale Casa Circondaria